De Beatitudes en las montañas a amar a los enemigos en las llanuras

Homilética de los Padres de la Isla de Patmos

DALLE BEATITUDINI IN MONTAGNA ALL’AMORE PER I NEMICI IN PIANURA

«Chi usa la Parola di Gesù diversamente che agendo, da mal a Jesús, niega el sermón de la montaña, no implementa su palabra. Dal punto di vista umano ci sono infinite possibilità di intendere e di interpretare il sermone sulla montagna. Gesù conosce una sola possibilità: andare e obbedire»

 

 

 

 

 

 

 

 

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Dopo le beatitudini proclamate nel Vangelo di domenica scorsa, prosegue la lettura del sermone in pianura di Gesù redatto da Luca, nella parte in cui si accede al cuore del Suo discorso dove predomina l’etica dell’amore rivolto ai nemici, espresso nel donare gratuitamente, esente dal giudicare, propositivo quando invita a porgere un’altra guancia. Nel testo, al v. 31, è conservata la famosa «regola d’oro»: «Come volete che gli uomini facciano a voi, così anche voi fate a loro».

L’intero discorso di Gesù, coi suoi comandi, si regge sul verbo agapao, Amaré. E i detti sono espressi secondo uno stile sapienziale con verbi soprattutto all’imperativo. Quello che alla fine emerge è il desiderio di Gesù di scardinare la logica della reciprocità. Leggiamo la pericope evangelica.

"En ese momento, Jesús dijo a sus discípulos: “A voi che ascoltate, digo: amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi trattano male. A chi ti percuote sulla guancia, offri anche l’altra; a chi ti strappa il mantello, non rifiutare neanche la tunica. Da’ a chiunque ti chiede, e a chi prende le cose tue, non chiederle indietro. E come volete che gli uomini facciano a voi, così anche voi fate a loro. Se amate quelli che vi amano, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori amano quelli che li amano. E se fate del bene a coloro che fanno del bene a voi, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori fanno lo stesso. E se prestate a coloro da cui sperate ricevere, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori concedono prestiti ai peccatori per riceverne altrettanto. Amate invece i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla, e la vostra ricompensa sarà grande e sarete figli dell’Altissimo, perché egli è benevolo verso gli ingrati e i malvagi. Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso. Non giudicate e non sarete giudicati; No condenar, y no será condenado; Perdonad y seréis perdonados. Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio”» (Lc 6,27-38).

Dopo il «guai» (Lc 6, 26), speculare dell’ultima beatitudine, le parole di Gesù proseguono con una potente avversativa, «Ma a voi che ascoltate io dico» (v. 27), che apre la porta alla comprensione della sostanziale differenza della vocazione cristiana nel mondo. Al cuore di essa vi è l’amore per il nemico che forma l’inclusione dell’intero passo di Lucas 6, 27-35: «Amate i vostri nemici». Chi è il nemico nelle parole di Gesù? È colui che odia, maledice, maltratta ed esprime la sua inimicizia con la violenza fisica, con il furto, con la richiesta e la pretesa. Qualunque sia il modo di esprimersi dell’inimicizia la straordinaria proposta di Gesù che definisce la precipua differenza cristiana riposa nella risposta non violenta. Non una qualsiasi non violenza, ma una propositiva ed attiva, poiché essa, sottraendosi alla specularità, pone in essere un’azione positiva di segno opposto. Non ripetendo il gesto violento subìto il discepolo di Gesù esce dal mimetismo e dalla passività. Si tratta di fare qualcosa attivamente dopo un tempo nel quale si è subita passivamente la violenza; non ponendosi, sin embargo, di fronte all’altro come si fa in una lite o in un incontro di boxe. Non faccio quel che fa il violento, non lo tocco dove egli mi tocca e non gli permetto di toccarmi nello stesso posto. Eppure agisco a partire dal suo primo atto, vengo sul suo terreno e lì gli presento l’alterità. Questo testo ci sta dicendo cosa fare se l’obiettivo è quello di rendere possibile una relazione di alterità con qualcuno che soffre e che fa soffrire. Ciò è rappresentato emblematicamente dalle parole di Gesù sullo schiaffo che è forse il passaggio del brano più noto ed iconico: «A chi ti percuote sulla guancia, offri anche l’altra». Nel testo evangelico greco la parola usata per dire «altra guancia» non è quella che ci aspetteremmo, se ci trovassimo di fronte alla semplice simmetria: vengo colpito su una parte del volto, ti presento anche l’altra. Non è usato qui il vocabolo greco «éteros» usato nell’accezione di «ora l’uno ora l’altro». Qui il Vangelo adopera il termine «allos» che significa: otra, diverso. Non è, así pues, la seconda guancia, è una guancia altra. Non c’è una somma, prima la destra e poi la sinistra, ma occorre presentare una guancia differente. La grande novità di queste parole di Gesù rivelano che, se da un lato in una forma avversativa nello stesso tempo mite e potente, contrastano il sentire e il modo di agire mondano, dall’altro dicono che è possibile fare il bene del nemico, facendolo sentire una persona migliore, offrendogli la possibilità di emendarsi dalla violenza. Gli dico che può amarsi, perché in fondo sia l’offensore che l’offeso sono destinatari di un amore di cui non sospettavano la grandezza.

E qui ci soccorre la teologia cristiana sull’amore che ci aiuta a capire perché esso possa essere addirittura comandato, come nelle parole di Gesù. Perché il comando esprime anche una insospettata possibilità che Cristo per primo ha vissuto, non nella sola forma di provare un sentimento, ma nella concretezza delle azioni, mostrando di amare chi amabile non è, come i suoi nemici, rivelando così la fonte unica di quell’amore fino all’impossibile che è Dio Padre: «Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito… Gesù, sabiendo que su tiempo había llegado a pasar de este mundo al Padre, habiendo amado a los suyos que estaban en el mundo, los amó hasta el final" (Juan 3, 16; 13, 1). Così si esprimono anche diversi primi autori cristiani. Dio ha mostrato il suo amore per noi perché, mentre noi eravamo nemici e peccatori, Cristo è morto per noi (Ver Rm 5,6-11). Cristo sulla croce ha abbattuto la logica dell’inimicizia (cf.. Ef 2,14), Egli ha risposto agli oltraggi e alle violenze invocando il perdono sui suoi aguzzini (1punto 2,23; Lc 23,34). In questo senso l’amore può essere comandato, perché va inteso nella sua altezza e profondità: “Sé misericordioso, come il Padre vostro è misericordioso» (v. 36); ancor prima che nella sua estensione, anche se scopriamo che in questa rientriamo tutti, noi come il prossimo e addirittura il nemico: "Amarás a tu prójimo como a ti mismo" (MC 12,31). È anche significativo ed innovativo che Gesù abbia rielaborato, secondo Luca, la regola d’oro in forma positiva e non negativa come si trova invece in altri testi ed autori antichi: «Come volete che gli uomini facciano a voi, così anche voi fate a loro».

Luca per definire la forza o capacità che permette di andare oltre la misura umana della reciprocità usa il termine «χάρις», curry (cf.. Lc 6,32.33.34; la Bibbia CEI traduce: «quale gratitudine vi è dovuta?»). Davvero l’amore che il cristiano riesce ad avere perfino verso il suo nemico è una grazia, è cioè un dono che viene da Dio.

Per concludere bisogna accennare a come le parole di Gesù, così esigenti, siano state variamente interpretate. Restringiamo il campo a due punti di vista. La posizione cattolica che opta per le due vie, quella della maggioranza che è invitata a seguire i precetti di Gesù e l’altra, più radicale ed esigente, per quei pochi che insieme ai precetti perseguono anche i consigli che sono lasciati alla libera opzione e richiedono uno stato di perfezione. Vi è poi la posizione dell’ortodossia luterana che ritiene «inattuale» il discorso della montagna o della pianura, poiché difficile da mettere in pratica fedelmente. Allo stesso modo della impraticabilità della legge mosaica esso mette in risalto la condizione peccatrice e dunque la necessaria apertura della fede alla grazia che salva. Giustamente a questa posizione, ma a questo punto direi anche alla cattolica, reagisce Dietrich Bonheffer nel suo libro teologico più famoso:

«Chi usa la Parola di Gesù diversamente che agendo, da mal a Jesús, niega el sermón de la montaña, no implementa su palabra. Dal punto di vista umano ci sono infinite possibilità di intendere e di interpretare il sermone sulla montagna. Gesù conosce una sola possibilità: andare e obbedire» (Sequela).

Le parole del teologo protestante interrogano ancora oggi la nostra coerenza e ci sfidano. Il discorso della pianura di Luca si può mettere in pratica, non grazie alle nostre capacità, ma con l’aiuto di Dio. L’etica cristiana è praticabile, purché tenga al centro la grazia che viene da Dio.

Dall’eremo, 23 Febrero 2025

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Cueva de Sant'Angelo en Maduro (Civitella del Tronto)

 

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Los Padres de la Isla de Patmos

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Redescubrir la belleza de la vida de la gracia a través del trabajo de Blessed Angelico

Redescubrir la belleza de la vida de la gracia a través del trabajo de Blessed Angelico

La fiesta de Blessed Angelico recuerda que cada hombre, iluminado por gracia, Aunque llamado a caminar por senderos empinados, Continuamente redescubriendo la naturaleza como una obra maestra divina. Creación, Aunque desfigurado por el pecado y las dificultades de la vida, Siempre es el lugar donde el claroscuro de la existencia humana está entrelazado con un verdadero y profundo amor..

 

Autor:
Gabriele Giordano M.. Scardocci, o.p.

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El bendito angelico, En el siglo Giovanni da Fiesole, Era un fraile dominicano que vivía su vida religiosa entre el tormento y el éxtasis.. A través de este escrito, me gustaría compartir algunas ideas sobre este confrente dominicano famoso en todo el mundo por su arte y su fe.

Para ilustrar la vida, Las obras y el estilo pictórico de la angelica Hice uso de los preciosos consejos de los confrontes dominicanos, la hermana Paola Gobbo y entre Manuel Russo. Así que comencemos desde la vida: Giovanni da Fiesole nació en los últimos años del siglo XIV, Entre 1395 y el comienzo del 1400, en Vicchio, Una ciudad en Mugello, Hoy en la provincia de Florencia. Desde una edad temprana, Uno de sus regalos más evidentes fue pintar. Para seguir este talento, Decidió dejar su casa. Se sabe con certeza que se mudó a Florencia por su aprendizaje. Los expertos afirman que su maestro era Lorenzo Monaco, Un camaldole de la abadía florentina de Santa Maria degli Angeli. Su estadía en el Mónaco duró hasta 1417. Como era típico de las tiendas de la época, En los primeros años, Giovanni aprendió el arte de la miniatura, de la mesa y el fresco, Dependiendo de las comisiones del maestro. El maestro trató las partes más importantes de las obras., dejando a los secundarios a sus gays, quien también tenía la tarea de preparar los materiales y los pigmentos de molienda. De este modo, Los discípulos aprendieron el comercio observando y practicando.

Durante el período de aprendizaje, La composición de las obras siguió reglas rigurosas establecidas por la tradición iconográfica de origen bizantino. La jerarquía estableció la dimensión de los personajes en proporción a su dignidad, con el lugar central reservado para Cristo. También el entorno escénico, El número y el papel de los personajes, Sus actitudes fueron todas fijas. Los artistas usaban patrones tradicionales, Como si tuvieran un manual listo para usar que indicaron los métodos y sujetos para ser pintados. También el color, Fundamental por su valor expresivo e iconográfico, Estaba sujeto a limitaciones considerables. Por ejemplo, El fondo dorado de las mesas evitó un entorno naturalista y los colores de la ropa se fijaron: El amarillo indicó pietro, Rojo y azul indicaron a Mary, Azul y rojo indicó a Cristo.

En este contexto, El genio artístico se expresó a través de una legislación rígida, Pero con plena libertad creativa. El riesgo era alto, Dado que las obras podrían ser rechazadas por los clientes que no están listos para estas innovaciones, o podrían adquirir fama, precisamente porque la novedad se atrajo y fascinada. Esta fue la lección más importante que Giovanni aprendió en Bottega del Monaco. Este último había extraído de los maestros del pasado, Como Duccio da buoninsegna, Simone Martini, los hermanos Lorenzetti, Cimabue y Giotto. El arte de Giovanni Monaco se colocó en la transición entre el humanismo gótico y el renacimiento, Aprender de los grandes del pasado para "ir más allá" la tradición y estudiar las innovaciones de su tiempo.

El primer documento sobre el Bendito Angelico está fechado 1417 Y se refiere a su inscripción en la compañía San Nicolò, en la Iglesia Carmine en Florencia, signo de un camino espiritual emprendido. En este documento se reconoce como "pintor”. En esa fecha, Gracias a un brillo póstumo que informa la redacción: "Fratese Fray de Santo Domenicho", Sabemos que todavía era secular. Entró en el convento dominicano reformado por Fiesole entre el 1420 y el 1422, adheriéndose a la orden de los predicadores. Te encontraremos, Unos años más tarde, Incluso su hermano Benedetto, miniaturista.

Hubo dos conventos dominicanos en Florencia: Santa María Novella y San Domenico en Fiesole. Del primero está escrito que el sacerdocio no fue otorgado a los artistas porque se consideran trabajadores serviles. En su lugar, Angelico entró completamente en el convento de Fiesolano. El entrenamiento religioso tuvo un peso decisivo en la vida y el arte de Fra Giovanni. A la profesión religiosa, Se encontró frente a una encrucijada: Conviértete en un fraile converso, Diríamos hoy un hermano secular, que le habría asegurado una mayor libertad en el trabajo, o clérigo fraile. Eligió, con sus superiores, El segundo camino, Probablemente porque lo juzgaron capaz de ser auténtico fraile, sacerdote y predicador a través del arte. Debemos agradecer a Sant'antonino desde Florencia por esto, que vislumbra el genio de lo angelical y permitió que desarrollara y trajera fruta.

En sus obras encontramos estos temas predominantemente: La centralidad de Cristo, Conocimiento de la escritura sagrada, el magisterio de la iglesia, Adhesión a la teología tomista, el ejemplar de los santos y la atención a las solicitudes y expectativas de la gente, y finalmente la simplicidad de sus creaciones. Entre las numerosas comisiones que recibió Angelico, Hubo el de su anterior Sant'antonino, que quería crear una serie de pinturas de pared en el convento de los observadores de San Marco. Las obras comenzaron en 1437 y, Entre 1439 y el 1445, Fresco pintado de Angelico Beato 54 composiciones con más allá 320 figura UMane.

Dentro de un convento eran legales, de hecho solicitudes, las imágenes sagradas acompañando las habitaciones comunes, del dormitorio y las células. Las imágenes no sacradas estaban prohibidas y los materiales preciosos excluidos. Por esta razón, Fra Giovanni eligió la técnica de fresco, cuyos materiales de composición son simples, humilde, natural: cal, arena, terre. La belleza de estas pinturas de pared es que se encuentran en los lugares pensados ​​por el artista.. Esta es una ventaja para nosotros porque podemos comprender la idea de la angelica, ¿Quién los hizo en esos lugares precisos de acuerdo con un proyecto y un mensaje claro en su mente?. Por ejemplo, Fuera de la entrada de la silvicultura del convento, pintó a Cristo Pellegrino bienvenido por dos frailes. En el noviciado sobresalen las figuras de Cristo Crucifix, apoyo de aquellos que ingresaron a la vida religiosa e invitan a reconocer y unirse por amor. Todo fue diseñado para recordar la mente de los frailes a lo divino, lo divino que vive el humano. Fue una especie de ayuda mantener ese clima de escucha contemplativo y profundo que vivió las casas dominicanas.

Vemos brevemente el trabajo pictórico de la angelica. Vasari nos transmite que él:

"Nunca habría puesto su mano en los pinceles sin haber realizado primero la oración. Nunca hizo un crucificado que la puerta de las lágrimas no estuviera húmeda ».

Esto nos dice cuán místico fue el alma de Beuge Angelico y cuánto surgió su arte de una profunda contemplación, de una experiencia que se convierte en un mensaje. Algunos autores se refieren a nosotros que pintaría en el estado del éxtasis.. Obviamente no es el éxtasis lo que creemos, Pero algo similar a un "secuestro"; es decir, estar totalmente inmerso, en lo que se está haciendo y pensando, con suma de dedicación, Colocar todas nuestras facultades a ese servicio. El angelical estaba inmerso en el misterio que tenía la intención de celebrar con su arte allí donde encontró ese centro vital donde Dios vive y habla del corazón..

Paola Mancinelli escribe: "La creación artística es siempre un evento de verdad y propina, así como la posibilidad de formar humildemente el misterio de ser después de haber recibido la llamada como sedas de belleza" (cf.. El asombro de la belleza, Oristam, Florencia, 2008). Es una espera, concebir y dar a luz a una intuición, una imagen que casi de repente se genera en nuestra mente, ante nuestros ojos. Seguro que lo que produciremos será solo un reflejo de esa belleza que es ballena en nuestro espíritu.

En cuanto al otro aspecto de las lágrimas que nos indica, recordó Vasari, Son una expresión de amor, del dolor, de participación para la cual los angelicales se habían trasladado a las fibras más profundas de su alma. Si es cierto que "el idioma habla de la abundancia del corazón", Esto también se aplica a la expresión artística, a través del cual entre Giovanni mostró todo su mundo interior. No podemos dividir al hombre del artista, El hombre del consagrado, Esta unidad que no es separable.

Bendito a Angelis para tocar a Dalla "Agradecido a Grace» (La gracia que nos hace dar la bienvenida), Un regalo que ilumina el camino de la humanidad, guiándolo allí a través de los desafíos y la oscuridad de la vida. Como enseña el catecismo de la Iglesia Católica:

«Nuestra justificación proviene de la gracia de Dios. La gracia es el favor, El rescate libre que Dios nos da porque respondemos a su invitación: convertirse en hijos de Dios, niños adoptivos, Participar en la naturaleza divina, de vida eterna. La gracia es una participación en la vida de Dios; nos presenta a la intimidad de la vida trinitaria. A través del bautismo, el cristiano participa en la gracia de Cristo, Cabeza de su cuerpo. Como "hijo adoptivo", Ahora puede llamar a Dios "Padre", En unión con el hijo unigenita. Recibe la vida del espíritu que infunde caridad en él y forma la iglesia. Esta vocación a la vida eterna es sobrenatural. Depende completamente de la iniciativa libre de Dios, ya que solo puede demostrar ser y donarse a sí mismo. Supera las habilidades de la inteligencia y las fuerzas de la voluntad del hombre, Como cada criatura " (cf.. CCC 1996, 1997, 1998).

Jesucristo, con su sacrificio, Nos dio "Grace on Grace" (Juan 1,16), Un flujo continuo de amor y redención que manifiesta la gloria divina. Por eso Blessed Angelic, Con su arte, Continúa hablando con nuestros corazones, ofreciendo un camino de belleza y luz que brilla en los momentos más oscuros. Su grupo, hoy en día, asume un significado aún más profundo, especialmente en una era marcada por la guerra, La división y el aislamiento producidos incluso por las redes sociales, cuando en cambio el renacimiento espiritual y la belleza, incluyendo el artístico, son esenciales para toda la humanidad.

La gracia de Dios es concepto y realidades juntas que expresa y realmente representa el amor incondicional y el favor divino que se nos ofrece sin mérito. Esta gracia ha presentado la gloria de Dios, visible a través de las obras de Cristo y sus seguidores.

El bendito angelico, Con su arte, ha podido capturar esta gloria, Transferir la gracia divina a sus obras con representaciones que hablan directamente al alma. Sus obras, como "la Anunciación" y "El juicio universal", Son testimonios visuales de esa gracia, Y nos llaman invitándonos a reflexionar sobre nuestra relación con lo divino.

En tiempos de crisis como la nuestra, la belleza asume un papel fundamental Para nuestro renacimiento espiritual y moral, el del redescubrimiento del bien de la belleza. Scriveva Hans Urs von Balthasar:

«En un mundo sin belleza, en un mundo que tal vez no sea sin él, Pero eso ya no es capaz de verlo, Para lidiar con eso, El bien también ha perdido su fuerza de atracción, la evidencia de su obligación; Y el hombre permanece perplejo frente a él y se pregunta por qué no debe preferir el mal " (cf.. Gloria 1 – Percepción de forma, Reserva Jaca, Milano, 2012, 18).

El bendito angelico, Con su ser artista, mostró cómo la belleza puede ser un vehículo de gracia y redención. Incluso la luz que ilumina sus pinturas es un símbolo de luz divina que guía nuestros pasos, Incluso en los momentos más oscuros.

La fiesta de Blessed Angelico recuerda que cada hombre, iluminado por gracia, Aunque llamado a caminar por senderos empinados, Continuamente redescubriendo la naturaleza como una obra maestra divina. Creación, Aunque desfigurado por el pecado y las dificultades de la vida, Siempre es el lugar donde el claroscuro de la existencia humana está entrelazado con un verdadero y profundo amor.. El bendito angelico, Con su arte, nos invita a ver más allá de las apariencias, para descubrir la belleza oculta en cada rincón de nuestra vida.

Los artistas, Como bendito angelical, Tienen el regalo para arrastrarnos más allá de la inmanencia, Más allá de los caminos de la racionalidad pura y la teoresis. Su arte nos trae entre tormento y éxtasis, haciéndonos experiencias en vivo que van más allá de lo simple de ver. Belleza, En este sentido, se convierte en una forma de conocimiento y experiencia de lo divino. Es un camino que nos invita a dejarnos transformar a nosotros mismos., para ver el mundo con nuevos ojos, iluminado por la luz de la fe.

En conclusión, El camino de la luz a través de la gracia es un viaje que todos estamos llamados a hacer. El bendito angelico, Nos ofrece una guía preciosa en este camino, mostrándonos cómo la belleza y la luz pueden iluminar nuestros caminos más oscuros. Su grupo, hoy en día, nos invita a redescubrir nuestra naturaleza como obras maestras divinas, para dejarnos transformar por gracia y caminar con confianza hacia la gloria. Esta celebración puede ser un momento de renacimiento para todos nosotros, especialmente para artistas que, con su trabajo, continúan trayendo luz y esperanza al mundo.

La esperanza, que también es el tema de guía de este jubileo, Como nos recuerda la Sagrada Escritura, Cuando viene a Dios, siempre se basa y no confunde. La esperanza como arte y la belleza que es el corolario necesario es armonioso, completo y proporcionado. Para que todos nos volvamos hermosos y esperanzados, Redescubremos el arte de Blessed Angelico que representa la belleza y la singularidad de Cristo.

 

Santa María Novella en Florencia, 18 Febrero 2025

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Jesús resalta la fe al proponer problemas y bienvenidas

Homilética de los Padres de la Isla de Patmos

GESÙ METTE IN RISALTO LA FEDE PROPONENDO GUAI E BEATITUDINI

«Beati invece i vostri occhi perché vedono e i vostri orecchi perché ascoltano. De cierto os digo: Muchos profetas y muchos justos han querido ver lo que miras, Pero no lo vieron, y escucha lo que escuchas, ma non lo ascoltarono

 

 

 

 

 

 

 

 

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In questa domenica si legge il testo delle beatitudini secondo la versione di Luca. Un brano che si differenzia da quello più noto, presente nel primo Vangelo, per il numero di beatitudini: quattro contro le otto di Matteo; e per la presenza di altrettanti «guai» che formano una precisa contrapposizione con le stesse.

Fra Angélico, las bienaventuranzas

Se a essere dichiarati «beati» sono i poveri, gli affamati, i piangenti e perseguitati, i guai si indirizzano ai ricchi, ai sazi, i ridenti e a coloro che sono lodati. Además, se le beatitudini di Matteo sono inserite nel cosiddetto Discorso della montagna (cf.. Mt 5,1), quelle di Luca sono pronunciate in un luogo pianeggiante (cf.. Lc 6,17). Leggiamo il testo.

"En ese momento, Gesù, disceso con i Dodici, si fermò in un luogo pianeggiante. C’era gran folla di suoi discepoli e gran moltitudine di gente da tutta la Giudea, da Gerusalemme e dal litorale di Tiro e di Sidòne. Ed egli, alzàti gli occhi verso i suoi discepoli, decía: “Beati voi, los pobres, perché vostro è il regno di Dio. Beati voi, che ora avete fame, perché sarete saziati. Beati voi, che ora piangete, perché riderete. Beati voi, quando gli uomini vi odieranno e quando vi metteranno al bando e vi insulteranno e disprezzeranno il vostro nome come infame, a causa del Figlio dell’uomo. Rallegratevi in quel giorno ed esultate perché, allí, la vostra ricompensa è grande nel cielo. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i profeti. Ma guai a voi, Rico, perché avete già ricevuto la vostra consolazione. ¡ Ay de ti, che ora siete sazi, perché avrete fame. ¡ Ay de ti, che ora ridete, perché sarete nel dolore e piangerete. Guai, quando tutti gli uomini diranno bene di voi. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i falsi profeti”» (Lc 6,17.20-26).

Poiché non esiste altra pagina evangelica che abbia tanto interessato il pensiero e la cultura e sia stata oggetto di svariate interpretazioni, cercherò di mettere in evidenza il punto di vista dal quale Luca intende presentare le beatitudini di Gesù, ma anche i guai che ne seguono. Ellos, de hecho, sono necessari per spiegare le prime, le presuppongono e ne sono la loro controparte, cosicché le beatitudini, poste su questo sfondo negativo, risaltano meglio.

Subito dopo aver costituito i Dodici (Lc 6,12-16) Gesù pronuncia le beatitudini, che dunque assumono un valore particolarmente significativo per quel gruppo «ai quali diede il nome di apostoli» (Lc 6,13). Ellos, uniti a quelli che per primi seguirono Gesù, sono i destinatari immediati di queste parole: «Alzati gli occhi verso i suoi discepoli, diceva» (Lc 6,20). Però vi è anche una folla numerosa che stavolta ascolta il discorso, formata da ebrei e persone provenienti da zone non ebraiche, come le città fenicie di Tiro e di Sidone. Con questa annotazione l’evangelista non intende solo mostrare che la fama di Gesù si è estesa al di fuori dei confini di Israele, ma desidera prefigurare l’estensione post-pasquale, anche ai cosiddetti gentili, del messaggio di salvezza di Gesù. Además, poste immediatamente dopo l’annotazione che la folla «cercava di toccarlo, perché da lui usciva una forza che guariva tutti» (Lc 6,19), le parole di Gesù che propongono beatitudini e guai intendono far risaltare la fede in chi lo segue e lo sta cercando, invece che la dimensione magica o interessata. Riportano le persone sulla terra e dunque sul piano delle scelte e delle responsabilità. Per questo il modo di parlare in pubblico di Gesù, come già in occasione dell’omelia nella sinagoga di Nazareth, ha un tono «kerygmatico» e pedagogico; invogliano a prendere posizione e predispongono anche a un’inevitabile divisione, poiché le parole di Gesù svelano i pensieri di molti cuori (cf.. Lc 2,34-35). Possiamo dire che la pagina evangelica che mette a diretto confronto, in un brutale vis-à-vis, poveri e ricchi, affamati e sazi, afflitti e gaudenti, perseguitati e gente ammirata, implica una necessaria scelta di campo, un’opzione che in definitiva è tra l’autosufficienza e la fiducia nel Signore, ovvero tra l’idolatria e la fede.

Di norma si pensa sia Matteo l’evangelista delle beatitudini, invece Luca nel suo scritto ne presenta ben quindici, due in più del suo collega e, fray el altro, è anche il solo che ci trasmette la beatitudine degli ascoltatori della Parola: «Beati coloro che ascoltano la parola di Dio e la custodiscono» (Lc 11,28). Questa è infatti la chiave per scorgere la beatitudine nelle varie situazioni vitali: ascoltare e custodire la parola e i segni di Dio, come la Vergine Maria per prima ha fatto.

En el Antiguo Testamento, in particolare nei Salmi e nella letteratura sapienziale, le beatitudini costituiscono quelle indicazioni date affinché l’uomo raggiunga il traguardo della felicità: «Beato l’uomo che non cammina in compagnia dei malvagi e nella strada dei peccatori» (Sal 1,1). Se si seguono si vivrà felici, ma se si preferisce un’altra strada iniziano i guai, che sono necessarie messe in guardia: non maledizioni, ma avvisi, come quelli che davano gli antichi profeti (Es 1,4; 5,8-24; 30,1; 33,1). Rispetto all’Antico Testamento, il Nuovo presenta a questo proposito alcune sostanziali differenze. Per Gesù non esistono particolari condizioni previe alle beatitudini, perché Egli dichiara già felici coloro che sono in una determinata situazione e non dice ad esempio: «siate poveri!». Si rivolge, chiamandolo beato, a chi povero lo è già. La beatitudine, o «macarismo» come viene definita in senso tecnico in modo da richiamare l’espressione greca, non stabilisce alcun comportamento previo perché è l’annuncio di una novità che viene da Dio e per questo difficile da cogliere a prima vista, é paradossale, non mondana e richiede la fede. In ciò risiede l’originalità e la differenza di senso che il Nuovo Testamento apporta. las bienaventuranzas, es decir, più che un’etica da mettere in pratica sono l’annuncio di una novità, un modo nuovo di vivere la vita e di pensarla, perché tutto è visto in rapporto a Dio, ovvero al suo Regno. Gastos, precisamente, potrebbe riscontrare beatitudine nei poveri, negli indigenti, nei sofferenti, nei perseguitati? O meglio ancora: come possiamo anche noi, nelle nostre personali povertà, nelle nostre sofferenze o dentro qualsiasi altra situazione faticosa, riconoscerci beati? Cosa permette di leggere una situazione e di giudicarla come benedetta e non invece una maledizione o una disgrazia? La beatitudine funziona solo per chi ha fede. Per usare un’immagine molto importante per la teologia della rivelazione, potremmo dire che servono gli occhi della fede (Por. Rousselot, Les yeux de la foi, 1910; tradicional. eso. Gli occhi della fede, Milano 1974).

Nella fede c’è la possibilità di vedere in un modo diverso, poiché essa rende capaci gli occhi di cogliere ciò che altrimenti rimane sotto la superficie. In forza della grazia il credente riconosce quei segni che Dio pone nella sua vita, de otra manera, senza la grazia, vede solo il fallimento, los muertos, hambre, desesperación. Con la fede in essi scorge, a pesar de todo, la presencia de Dios. È allora chiaro perché Gesù non pone condizioni all’essere beati. Solo una è la condizione previa: credere alla sua Parola.

Le parole di Gesù sono comprensibili alla luce del fatto che in Lui si manifesta davvero l’avvento del Regno di Dio. Beatitudini e guai sono lo sguardo di Dio su situazioni umane contraddittorie e ciò appare paradossale, poiché Egli vede ciò che l’uomo non scorge, sconvolgendo i parametri umani di valutazione. In fondo ciò che le beatitudini mettono in questione è il rapporto col presente che per alcuni si mostra pieno, soddisfacente e saturo (cf.. la Vulgata che traduce il «sazi» di Lc 6,25 con: «qui saturati estis») e per altri è desiderio ed attesa di un cambiamento. Questi sono i poveri che per la loro situazione di mancanza ed indigenza diventano i primi destinatari del Regno. La vera povertà non è l’indigenza o la miseria in sé, ma lo stato di chi, come gli עֲנָוִים (anawim i poveri e gli umili in ebraico) del Antiguo Testamento, sono capaci di accogliere Dio perché sanno di non avere nulla e di attendersi tutto da lui. Guai ai ricchi, dice jesus, quando sono schiavi delle ricchezze, perché ripongono in esse la sicurezza della vita e ritengono che il loro essere dipenda dall’avere (cf.. Lc 12,15: «Fate attenzione e tenetevi lontani da ogni cupidigia perché, incluso si uno está en abundancia, su vida no depende de lo que posee"). Non a caso l’azione divina celebrata nel magníficat canta il Dio che «ha saziato (riempito) di beni gli affamati», mentre «ha rimandato vuoti i ricchi» (Lc 1,53). O come nel racconto metaforico di Lc 16,19-31 dove il ricco, sazio e gaudente, si contrappone a Lazzaro, pobre, hambriento, nudo, senza casa, mientras, nella prospettiva escatologica della parabola, i destini dei due sono completamente ribaltati. Quella parabola è un bel commento narrativo al discorso di Gesù che alterna beatitudini e guai.

Finalmente, la beatitudine nella povertà e nella fame non ci lascia comunque tranquilli o senza dolore per le situazioni che si rincorrono nel mondo e per la sorte di tanti, soprattutto quando a soffrire sono inermi e bambini. La fede e la fiducia in Dio, come scrive il Manzoni, non basta a tenere lontani i problemi, piuttosto «li raddolcisce, e li rende utili per una vita migliore». Una conclusione «trovata da povera gente», commenta lo scrittore (los novios, gorra. XXXVIII). Ma la parola beati, che noi leggiamo in greco, poiché il vangelo ci è stato trasmesso in quella lingua, Gesù l’ha pronunciata in aramaico e nella sua lingua non vuol dire solo felici, ma significa anche «dirigere, orientare, incamminarsi» e dove se non nel mondo? Non possiamo fuggire da questo mondo, bisogna starci e imparare a vedere cose che la maggior parte non vede, non tanto perché manca di un principio di fede, ma perché travolta dalla vita non ha più tempo di pensare.

C’è una particolare beatitudine ricordata da Matteo. Sono parole straordinariamente dense pronunciate da Gesù riferendosi alla capacità che abbiamo non tanto di separarci materialmente dalle cose, dal lavoro quotidiano, dalla famiglia, ma di saper vedere nel nostro ambiente, en la vida diaria, quello che superficialmente non si vede, quello che trascende la nostra visione immediata:

«Beati invece i vostri occhi perché vedono e i vostri orecchi perché ascoltano. De cierto os digo: Muchos profetas y muchos justos han querido ver lo que miras, Pero no lo vieron, y escucha lo que escuchas, ma non lo ascoltarono!» (Mt 13, 16-17).

Dall’eremo, 16 Febrero 2025

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Cueva de Sant'Angelo en Maduro (Civitella del Tronto)

 

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El antiguo animal inteligente y la nueva inteligencia artificial

El antiguo animal inteligente y la nueva inteligencia artificial

Estas son las ocasiones en que el hombre ha mostrado su inteligencia, ciertamente no se impone a sí mismo como el animal más fuerte, o rápido, o hábil, Pero mostrarse capaz de manejar una herramienta más alta con su inteligencia adaptable, ejercer esa capacidad con la que siempre ha podido adaptarse a esos numerosos cambios históricos que se llaman cambios tecnológicos en la actualidad.

- Actualidad -

Autor:
Jorge Facio Lince
Presidente de Ediciones La isla de Patmos

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PDF artículo para imprimir

 

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En estos días uno de los temas más presentes en las noticias y en social media Está golpeando el IAS (Inteligencia artificial) y sus implicaciones positivas, Pero sobre todo negativo, Especialmente con la cumbre que se celebra en París: Cumbre de acción de IA.

Es aconsejable comenzar desde dos instalaciones importantes: Cada uno de estos sistemas es en última instancia una herramienta en manos del hombre y, por esta razón, refleja con una mejora que puede ser inimaginable hoy en día la misma investigación y forma de pensamiento y actuación del hombre. Por lo tanto, es el hombre mismo quien puede dirigir la herramienta para ayudar y mejorar el progreso., Ciencia y vida humana misma, ¿Cómo puede usarse esta herramienta para las peores pesadillas que nunca vivieron en la historia?.

El concepto mismo de inteligencia debe aclararse: Los sistemas para su potencia y velocidad pueden alcanzar los cálculos y operaciones que el ser humano individualmente o en un grupo no podrían lograr fácilmente, Pero son tan agrícolas y operaciones específicas hasta ahora; Mientras que la singularidad de la inteligencia humana se caracteriza por la creatividad y la simultaneidad en la operación de múltiples funciones y problemas. El miedo no es tanto en dónde pueden llegar los sistemas de inteligencia artificial como herramientas, Pero donde viene la pereza, Malavoglia, la ignorancia y la inactividad a la que las personas vienen al periódico, favorecer el entretenimiento en un mundo cada vez más vano y superficial, En lugar de tratar de desarrollar mejor sus cualidades, Regalos y habilidades.

Hoy la vida misma está estructurada para ser vivida en forma pasiva, En el modo Zombi o "Amebe", A pesar de tener acceso a información ilimitada y con una gama tan amplia de herramientas técnicas y tecnólogos con los que se podrían operar las maravillas..

La inteligencia artificial está transformando rápidamente la sociedad y el mundo del trabajo, Tanto es así que su desarrollo y difusión plantean problemas éticos importantes, social y económico. Mientras que Europa lleva a cabo un marco teórico del enfoque regulatorio como estrategia y se centra en los humanos, especialmente a la protección de los derechos fundamentales, Estados Unidos y Asia, En particular China, En cambio, han elegido un enfoque pragmático y económico donde dejaron el Libro Blanco para la innovación y la competencia.. Ha habido una inversión masiva en la investigación y el desarrollo de la IA por parte de los gobiernos con el único objetivo de lograr el liderazgo mundo en el sector.

Una de las principales preocupaciones sobre el IAS Es su impacto potencial en el mundo del trabajo.: La automatización de los procesos de producción conduciría a un aumento en el desempleo y la desigualdad social, especialmente en sectores de fabricación, agrícola, de comercio y servicios.

La otra pregunta importante es el impacto ecológico, Los modelos IA son complejos y requieren grandes cantidades de energía., con un consiguiente impacto significativo en el medio ambiente. El uso generalizado de dispositivos inteligentes y la producción de grandes cantidades de datos también plantean preocupaciones sobre el consumo de recursos naturales y la gestión de desechos electrónicos.. Existe, junto con las dos preocupaciones solo indicadas, también el peligro de pérdida de control sobre el IAS y el consiguiente miedo al desarrollo de la capacidad que puede superar el control humano y generar consecuencias impredecibles para la sociedad.. Igualmente el miedo genera el peligro del uso inadecuado del IAS para fines dañinos, como la creación de armas autónomas o la manipulación de la opinión pública.

Los IAS tienen un impacto inmediato y devastador En las diferentes generaciones de la empresa, Especialmente el más antiguo, que son mucho más vulnerables, así como indefensos y, a menudo, no pueden comprender el peligro cuando se encuentran involucrados en estafas , Robos y engaños a los que no están preparados, no haber recibido información adecuada de nadie, hoy más que nunca urgente, sobre los peligros que se pueden ejecutar.

Si la tecnología IA como poderosa tecnología ofrece grandes oportunidades, Al mismo tiempo también implica grandes preguntas. Por un lado, un diálogo abierto parece indispensable que tiene en cuenta los beneficios potenciales como riesgos para los trabajadores y el medio ambiente, para que su desarrollo y uso sea ético y sostenible y dirigido al bien de la humanidad. Con todo y esto, tal como lo conocemos, Cuando hay dinero en el medio, es difícil tener una garantía sólida sobre la operación del proyecto, Y todo podría permanecer en el área ideal de hermosas palabras.

El nivel de trabajo no conducirá a la abolición del trabajo humano. Si acepta la profunda transformación del mercado laboral que ya se está haciendo, Por lo tanto, es esencial invertir en educación y capacitación para preparar a los trabajadores para que coexistan con el IAS, como en el pasado lo hizo el hombre con la llegada de la máquina de vapor o el automóvil.; Porque estas son las ocasiones en que el hombre ha mostrado su inteligencia, ciertamente no se impone a sí mismo como el animal más fuerte, o rápido, o hábil, Pero mostrarse capaz de manejar una herramienta más alta con su inteligencia adaptable, ejercer esa capacidad con la que siempre ha podido adaptarse a esos numerosos cambios históricos que se llaman cambios tecnológicos en la actualidad, Reinventar nuevas actividades y desarrollar nuevas habilidades.

 

desde la Isla de Patmos, 15 Febrero 2025

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El zarigüeyo es para el conocimiento del Vaticano, ya que Henger está en castidad y, como su fallecido esposo Riccardo Schicchi está trabajando “Confesiones” San Agustín

El zarigüeyo es para el conocimiento del Vaticano, ya que Henger está en castidad y, como su fallecido esposo Riccardo Schicchi está trabajando Confesiones DE SAN AGUSTÍN

Mientras se emitió esa película de tarot, Señor Noi-in-vaticano, Qua-in-vaticano, derramó el tarot como una trucha en la curva

– Los escritos de los Padres de la Isla de Patmos –

(en Fondo: Todos los artículos anteriores)

Autor
Redacción de la Isla de Patmos

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Ácido como un terreno medio entre una virgen vestal y una bisbética indomable, elZarigüeya Lanzó Thunder y Lightning sobre la "participación" del Santo Padre Francesco en el Festival Sanremo.

Este enésimo tiro es prueba Que esté a la altura del conocimiento de las tareas internas del Vaticano, ya que Henger está en castidad y, al igual que su esposo fallecido, Riccardo Schicchi, está trabajando Confesiones San Agustín. Ya, Porque mientras se emitió esa película específica, Señor Noi-in-vaticano, Qua-in-vaticano, derramó el tarot como una trucha en la curva.

El video transmitido ayer en la pantalla Maxi del Teatro Ariston No tiene nada que ver con el evento de canto porque filmó en mayo 2024 Como agradecimiento al pontífice supremo a los artistas que participan en el Día Mundial del Niño en el Estadio Olímpico de Roma.

Esta es la fiabilidad de Mister Noi-in-vaticano, Qua-in-vaticano que en su blog de chismes&Los venenos aseguran:

«En un momento histórico en el que el periodismo es un pasatiempo para los ancianos, No puedo permanecer en silencio Invierte en jóvenes competentes que se han casado seriamente una misión: Cambie la comunicación en la Iglesia Católica y el Vaticano " (cf.. AQUI)

El conjunto afirmado sin castigo humano del ridículo, porqué no puedo estar en silencio es confiable como yo Vínculo de tango Argentini de 2001.

Velletri de Roma, 12 Febrero 2025

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Nuestros artículos anteriores:

– 21 marzo 2025 - NO PUEDO CALLAR Y la historia de esa costurera convencida de que puede darle a Giorgio Armani lecciones de alta moda

– 12 Febrero 2025 - El zarigüeyo es para el conocimiento del Vaticano, ya que Henger está en castidad y, como su fallecido esposo Riccardo Schicchi está trabajando Confesiones DE SAN AGUSTÍN (Para abrir el artículo, haga clic AQUI)

– 15 Enero 2025 - EN LAS FRONTERAS clericales con la realidad: LA MUJER SUFRE ENVIDIA FRUDIANA DEL PENE, El zarigüeya de la envidia de Matteo Bruni Director de la sala de prensa de la Santa Sede (Para abrir el artículo, haga clic AQUI)

– 20 Enero 2025 - El zarigüeya ignora que una monja puede convertirse fácilmente en gobernador del estado de la ciudad del Vaticano, Como ya era Giulio Sacchetti (Para abrir el artículo, haga clic QUE)

– 22 Noviembre 2024 - EL NOMBRAMIENTO EPISCOPAL DE RENATO TARANTELLI BACCARI. CUANDO ESTÁS AFECTADO POR CÁNCER DE HÍGADO, CARGAN AL ATAQUE A LOS QUE NO PUEDEN CALLAR (Para abrir el artículo, haga clic AQUI)

– 31 Mayo 2024 - UNA NOTA DEL PADRE ARIEL EN EL SITIO NO PUEDO CALLAR: «TAN MOLESTO COMO UN ERIZO DE MAR DENTRO DE TUS CALZONES» (Para abrir el artículo, haga clic AQUI)

– 8 diciembre 2023 - QUIÉN ES MARCO FELIPE PERFETTI SE REFIERE A DECLARAR DESDE EL SITIO NO PUEDO CALLAR «AQUÍ EN EL VATICANO… NOSOTROS EN EL VATICANO…», SI NI SIQUIERA PUEDES PONER UN PIE EN EL VATICANO? (Para abrir el artículo, haga clic AQUI)

– 14 de Octubre del 2023 - HA MUERTO EL ARCABOTE EMÉRITO DE MONTECASSINO PIETRO VITTORELLI: LA PIEDAD CRISTIANA PUEDE BORRAR LA TRISTE VERDAD? (Para abrir el artículo, haga clic AQUI)

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Los Padres de la Isla de Patmos

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Cuando el diablo pone su cola, entre exorcismos y narcisismos … – Cuando el diablo nos pone la cola, entre exorcismos y narcisismos ...

(Texto en inglés después del italiano.)

 

Cuando el diablo pone su cola, Entre exorcismos y narcisismos ...

El mayor exorcismo es la terapia de la elección para luchar contra el malvado? Y sin embargo,: La acción del malvado es siempre y solo el extraordinario o la acción ordinaria no es mucho más sutil e insidiosa? Para responder a estas preguntas, hacemos algunas aclaraciones adicionales. …

— Actualidad pastoral —

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Autor
Ivano Liguori, ofm. Gorra.

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Quizás se deba una aclaración, Porque como era predecible, Mi artículo por 7 febrero pasado (ver AQUI) Se despertó en algunos lectores "almacenamiento de la naso", Tanto para jugar mi escritura como ataque (personal?) A todas esas almas hermosas que luchan contra el diablo diariamente.

En conclusión, Solo nos faltaba el guastafete de fraile capuchino Para obstaculizar el ejército de esos guerreros de la luz que con el Capitán Jesús, que no está allí, pero está aquí con la bandera en su mano, comprenden a los demonios en el acto como el buen ángel marcado cantó (verás AQUI).

Considero mi escritura extremadamente clara Tanto para ser como corolario de la hermosa nota de la Asociación Internacional de Exorcistas (verás AQUI) A lo que ciertamente no se puede culpar por ser un grupo de hadas y sujeturas mejoradas. Y de demonología y relativo sacramental del exorcismo, Dos padres de nuestra isla de Patmos, algo tal vez sepa al respecto. Tanto yo como el padre Ariel s. Levi di Gualdo, ambos hicimos capacitación para la educación de este delicado ministerio, en el año habitual 2009 y en la misma institución académica-eclesiástica. También se deben dar ciertas alarmas, Debemos advertir a los cristianos fieles de ciertas derivaciones como solían hacer a los profetas en el antiguo Israel con las personas con el cuello uterino duro: "Escuche o no escuche, porque son un genio de los rebeldes, al menos sabrán que un profeta está en medio de ellos" (cf. Esta 2,2-5). Algunas cosas que tienes que decirle y eso es todo.

Considero que el sacerdote de hoy debe redescubrir su papel como profeta, del que habla en el nombre de Dios, que es cada vez más raro en una comunidad eclesial donde el personalismo de la religión clerical se ha vuelto hipertrófica. Ser el Profeta implica trabajos inevitables, de malentendidos, Un inconveniente difícil de aceptar pero necesario, hasta proclamar, desde la parte superior de los techos (cf. Lc 12,3) - Incluso el que a la mayoría no le gustaría que le digan. Y todo esto sin velos de juicios imprudentes, pero con esa parresia profética que encontramos entre los pliegues de la responsabilidad pastoral que le debemos al pueblo de Dios que nos confió la ordenación sagrada.

Habiendo dicho eso, me gustaría regresar más sobre algunos problemas conocidos., tan bien conocido, que se ignoran puntualmente, ignorado y con buena necesidad manipulada hábilmente.

1. ¿Qué es un exorcismo??

Es la invocación del nombre de Dios hecho para eliminar al diablo de una persona, de un animal, desde un lugar o algo. Al hacer en nombre de la iglesia, por un ministro legítimamente a cargo y de acuerdo con los ritos previstos en los libros litúrgicos aprobados, El exorcismo se llama público y tiene el valor de lo sacramental. De lo contrario, Es una práctica privada. Los exorcismos públicos se dividen en simples y solemne o mayor. En este artículo no dejaré de analizar los exorcismos simples que han sido parte de algunos ritos de bendición incluidos en el Capítulo IX del Vecchio Ritual o aquellos inherentes a los caminos y etapas precisas del camino de catecúmenes y el bautismo de los niños y especialmente de los adultos.

Aclarado esto, Los exorcismos públicos previstos para casos de obsesión o posesión diabólica se llaman solemne o mayor, o en los casos en que el diablo, Operando desde el exterior, previene permanentemente las acciones del individuo o en los casos en que Satanás opera a través del organismo del individuo actuando desde el cuerpo de la persona propiedad de, ejercer un dominio más o menos completo.

La oración del exorcismo más buscado por ciertos fieles demonopáticos es, excusado es decir que, exorcismo solemne. La necesidad es tan fuerte que incluso algunas presuntas oraciones de liberación tienen la estructura de exorcismos solemnes reales, Completo con una fórmula invocatoria e imperativa. Como he tenido repetidamente la oportunidad de decir, Se encuentra que el exorcista más forzuto o el carismático más talentoso que posee la fórmula de comando más efectiva contra el diablo resuelve definitivamente todos los problemas. Hay que sonreír amargamente porque en la jerga cotidiana a menudo escuchamos sobre habilidad o no de un exorcista o un carismático. Esta distinción léxica no tiene razón para ser desde un punto de vista de inspiración teológica, No se trata de usar el habilidad apropiado para un clérigo fantasía hizo&D Pero todo comienza desde la autoridad de Cristo que actúa en la persona del exorcista y que Dios el Padre da la bienvenida y cumple en vista del último bien del alma.

En este punto del discurso, una pregunta es rigurosa: El mayor exorcismo es la terapia de la elección para luchar contra el malvado? Y sin embargo,: La acción del malvado es siempre y solo el extraordinario o la acción ordinaria no es mucho más sutil e insidiosa? Para responder a estas preguntas, hacemos algunas aclaraciones adicionales., ya mencionado en mi artículo anterior de 7 Febrero.

2. Bautismo y confesión para luchar contra el diablo

En primer lugar, debe recordarse que la primera forma de lucha al diablo es la vida bautismal, esa nueva vida en el espíritu que se alimenta de un cambio radical de mentalidad o el metánoia (Dal Greco arrepentido – metaneína), de la cual se deriva el término de conversión italiano. LA metánoia Sanciona una transición de la mentalidad sujeta al pecado y concupiscencia, de los cuales Satanás es príncipe y arquitecto; origen y causa (cf. Juan 12,31; Ef 2,2; 2Cor 4,4; 1Juan 5,19) - al del Espíritu Santo en el que reina el Señor resucitado (cf. Columna 1,13; Rm 6,14; 8,2). Este cambio de registro, de mente y corazón, ya es un camino de poderosa liberación en sí mismo como Cristo nos ha liberado porque seguimos siendo libres (cf. Gal 5,1). En el camino de catecumenado, esta alegre libertad que Cristo ha ganado para nosotros se opone a la esclavitud del pecado que el diablo nunca deja de excitarse en el hombre con sus tramas en desprecio por Dios. (cf. Ritual para el inicio cristiano de adultos nn. 78; 113; 156; 164; 171; 178; 255; 339; 372; 377; 379; 381 Estas son las diferentes oraciones que definimos como simples exorcismos.. Su análisis desde un punto de vista litúrgico y sacramental sería útil para resaltar la tensión a la mitad y la nueva vida que obtiene el catecúmeno con la inmersión en la Pascua de Cristo.).

Siempre permaneciendo en el tema bautismal, Cómo no incluir la oración del nuestro Padre que fue entregado solemnemente en el bautismo y que le pregunta a Dios la liberación del maligno. Nuestro Padre es la oración de los niños, pero también constituye la primera fórmula invocadora simple de liberación del poder del maligno. La oración del nuestro Padre es ubicada litúrgicamente a la coronación final del ritual de bautismo (cf. Ritual del bautismo de niños n. 76 y ritual para la iniciación cristiana de adultos nn. 188-189), Y esto para expresar la tensión hacia una conversión diaria en la que cada día los fieles bautizados pide a Dios que sea liberado del maligno para poder participar lo más posible de esa hija de hijo en el hijo.

Otra puntualización necesaria. La lucha contra el diablo se concreta con una buena práctica sacramental en la que la confesión constituye el arma de elección más efectiva y elocuente de cualquier otra oración de exorcismo.. Reconocer y renunciar a las obras del diablo en mi vida personal se vuelve fundamental para eliminar a Satanás. Si puedo hacer esto, Reconozco la acción vital del Espíritu Santo que actúa y que me convence hasta el pecado, justicia y de juicio (cf. Juan 16,8-9). En la mayoría de los casos, un buen sacerdote confesor es suficiente para resolver lo que por negligencia podría llevar mucho más tiempo, Con el riesgo no remoto de abrir la puerta a la acción extraordinaria del diablo, Según lo que ya proporciona la enseñanza del catecismo de la Iglesia Católica: «El pecado se arrastra al pecado; Con la repetición de los mismos documentos genera el vicio. El resultado son las inclinaciones perversas que obtienen conciencia y alteran la evaluación concreta del bien y el mal ". (cf. n. 1865 y sobre la realidad del pecado cf. en nn. 1846-1876).

Reitera con frecuencia esta enseñanza de la iglesia Absolutamente no significa tirar al niño con agua sucia., Demonizando el exorcismo. Al contrario, De esta manera, tenemos la intención de dar un lugar correcto a un sacramental, contextualizarlo dentro de un camino de fe madura y realista que todos estamos llamados a hacer, Incluso con dificultad. Renunciar a Satanás nunca ha sido una tarea fácil e inmediata.

3. El exorcista no es uno Estrella invitada

Otra puntualización en el exorcismo importante se refiere a quien es el ministro por excelencia. el canon 1172 del Código de Ley Canon declara que nadie puede pronunciar legítimamente exorcismos sobre lo obsesionado si no ha obtenido una licencia especial y expresa del lugar ordinario del lugar (§ 1). Esta licencia debe ser otorgada por el ordinario del lugar solo al sacerdote distinto por lástima, de la ciencia, Prudencia e integridad de la vida (§ 2). Las mismas cosas son reiteradas por la "carta al ordinario sobre las reglas sobre los exorcismos" de la congregación para la doctrina de la fe de la 29 Septiembre 1985 (verás AQUI) y del ritual del "rito de exorcismos y oraciones por circunstancias particulares", en vigor de 31 marzo 2002.

Por lo tanto, sobre la base de las disposiciones de la Iglesia para que un sujeto pueda pronunciar exorcismos solemnes de manera legítima es necesario:

a) que es solo y solo de un presbítero.

B) que este presbiterio designado tiene la licencia, conferido de manera personal y directa y expresado por el ordinario local. Por lo tanto, la conferencia de esta facultad debe aparecer claramente por el decreto episcopal. La licencia no puede considerarse silenciosa o presumida. Solo puede estar implícito si está conectado a la oficina de Exorcist.

(c)) En casos particulares para el ejercicio del Ministerio de Exarcismo fuera de su diócesis, la decisión y el juicio del ordinario del lugar que debe informarse rápidamente es necesario al hacer un discernimiento debilidad.

La acción ministerial del sacerdote exorcista es leve y humilde, Él es el menos es el más pequeño en comparación con el que es Lord y Salvatore. Ningún sacerdote puede emprender la lucha contra el espíritu demoníaco solo, Ningún carismático o sensible secular o presunto puede tener su propia autoridad en los demonios. Esta autoridad fue conferida por Cristo a los Apóstoles. (cf. Lc 9,1) y a los discípulos que creen en él (cf. MC 16,17; Lc 10,19) y que de la iglesia se ha establecido y enviado como ministros de liberación y consolación.

4. Reuniones y fines de semana de liberación y curación, Un poco de transparencia es suficiente

Ya he explicado en mi artículo anterior del peligro que consiste en estas reuniones paralelas en la vida de la iglesia., que se parecen tanto a las reuniones sediciosas. Raduni manejado por laicos sin ninguna autorización y competencia que constituya un trastorno para el camino de la fe de los fieles. Lo que quizás muchos no saben es que en varias diócesis de Italia, se han emitido estándares estrictos con respecto a este tipo de manifestaciones y similares. Un ejemplo es la Conferencia Episcopal Siciliana (verás AQUI), La Conferencia Episcopal Piedmontese (verás AQUI); Una nota en este sentido del obispo de Trieste: «Vi a Satanás caer del cielo…» (verás AQUI); y el excelente Vademecum de la diócesis de Brescia, que también incluye varias reglas inherentes al ministerio del exorcizado (verás AQUI).

Repito que las reuniones de oración y el entrenamiento cristiano debe llevarse a cabo en entornos eclesiales, Sin perjuicio de aquellos llamadas nacionales que mueven a miles de personas y que deben garantizar la seguridad precisa y los criterios de gestibilidad que no siempre es posible tener en contextos eclesiales oficiales. Sería una buena regla, no de etiqueta sino de obediencia a la iglesia, Pon al obispo diocesano consciente de estas reuniones. Informe a lo ordinario del lugar con una carta oficial sobre el tipo de reunión a tiempo, Sobre el tema tratado con, en los oradores que intervenirán allí y en las actividades realizadas simultáneamente. Y solo cuando el placet fue recibido de él, Junto con su bendición paterna puedes proceder. Pon a los obispos frente al hecho consumado, Recuerde el modus operandi de la fuitina de los últimos años con quien los padres se vieron obligados a establecerse en la boda de sus hijos.. Personalmente, creo que todo debe documentarse para que sea transparente en vista del bien que desea causar almas, Sabiendo que el diablo tiende a esconderse lo más posible. Sería apropiado leer en estas asambleas la carta de aprobación del obispo para participar más completamente que esa comunión eclesial que tiene su centro en el obispo diocesano. Desafortunadamente,, La realidad de los hechos es de un tipo muy diferente y los obispos se encuentran advirtiendo al clero y al pueblo de Dios contra estas reuniones, disfrutando del mismo éxito que los gritos del bien de la memoria manzónica.. Pero hay más si el organizador de estas reuniones es de otra diócesis, Solo investiga un poco para descubrir que estos personajes, tanto clérigos como laicos, se consideran inmanejables por el tiempo inmemorial y difícil de recuperar si no con sanciones canónicas y el uso de dicasterios competentes.

5. Publicar en el diablo: Todavía hay aprobación eclesiástica?

Si giramos entre las librerías católicas más comunes, A menudo tenemos que renunciar a nosotros mismos para no encontrar el requisito de catolicidad., A veces ni siquiera el del cristianismo. Pero esto abriría un capítulo que es mejor cerrar de inmediato. Tratando el diablo y los exorcismos, ahora se establece que este tema en la publicación ha podido encontrar a su jóvenes perpetuos, En otras palabras, decimos que hay un buen mercado. Mientras felicita a quienes logran vivir con estas publicaciones, tienes que comer, no puedo dejar de mover una crítica constructiva. Lidiar con problemas específicamente teológicos, Los autores de estas obras de demonología, del cuidado pastoral de exorcismos o oraciones de liberación, Deben tener una autorización de la autoridad eclesiástica competente. Esto significa? Ciertamente no es un permiso publicar un libro o no del que estemos hablando, sino la garantía de que lo que se publica no está en contraste con la fe, la moral, El magisterio y la disciplina de la iglesia. Significa tener la tranquilidad mental para operar en la continuidad de las intenciones con lo que la iglesia cree y vive con respecto a su enseñanza. También en este contexto, las obras editoriales en el tema demonológico aprobado por la autoridad eclesiástica competente son muy raros., De hecho, a menudo es suficiente considerar la única editorial con la cual se publican ciertos volúmenes para que ya tenga una descripción general más que satisfactoria de la distancia desde cualquier forma de catolicidad y cristianismo, pero en cambio a cierta asonancia al esoterismo cristianizado.

Concluyo que espero que este artículo mío se considera para lo que realmente es, Una reflexión sincera sobre un fenómeno muy complejo y delicado como la práctica exorcística y la demonología. Mucho más sería decir y no se excluye que pueda volver al tema. Por el momento, nadie se siente atacado o comprometido en su trabajo, pero de hecho alentado a vivir cada vez más a la luz de la verdad que deja todo claro, Esperando ese triunfo definitivo de Cristo en el diablo al final del tiempo.

Sanluri, 11 Febrero 2025

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Cuando el diablo nos pone la cola, Entre exorcismos y narcisismos…

¿Es el gran exorcismo la terapia de elección para luchar contra el malvado?? Es la acción del malvado siempre y solo el extraordinario o no es la acción ordinaria mucho más sutil e insidiosa? Para responder a estas preguntas, hagamos más aclaraciones…

- Actualidad pastoral -

 

Autor
Ivano Liguori, ofm. Gorra.

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Quizás se deba una aclaración, Porque como se esperaba, Mi artículo del 7 de febrero (ver AQUÍ) ha planteado dudas en algunos lectores, Tanto es así que han llegado a interpretar mi escritura como un ataque a esas almas hermosas que luchan contra el diablo a diario.

Todo lo que necesitábamos era el fraile capuchino Para obstaculizar el ejército de esos guerreros de la luz que con el Capitán Jesús, que no está allí, sino aquí abajo con la bandera en la mano, atrapa a los demonios con las manos en la masa mientras el italiano cantaba Angelo Branduardi cantó (ver AQUÍ).

Mi escritura extremadamente clara, y conformarse con la nota óptima de la Asociación Internacional de Exorcistas (ver AQUÍ) que ciertamente no se puede culpar por ser un grupo de partisanos exaltados. Dos padres de esta isla de Patmos saben algo sobre la demonología y el sacramental relacionado del exorcismo. Padre Ariel S. Levi de Gualdo y yo se sometimos a capacitación para este delicado ministerio en el año 2009 en la misma institución académica-eclesiástica. También se deben dar ciertas alarmas, El fiel cristiano debe ser advertido contra ciertas desviaciones como los profetas en el antiguo Israel: “Ya sea que escuchen o no, porque son una raza rebelde, al menos sabrán que un profeta está entre ellos” (cf. Ezequiel 2,2-5). Hay que decir algunas cosas.

Creo que el sacerdote de hoy debe redescubrir su papel como profeta quien habla en el nombre de Dios, que es cada vez más raro en una comunidad eclesial donde el personalismo de la religión clerical se ha vuelto hipertrófica. La misión profética implica dificultades inevitables, malentendidos, un inconveniente que es difícil de aceptar pero necesario, Hasta el punto de proclamar desde los tejados (cf. lucas 12, 3) Incluso lo que a la mayoría de la gente no le gustaría escuchar. Y todo esto sin velos de juicios precipitados, pero con esa parresia profética contenida en las responsabilidades pastorales que debemos ejercer hacia las personas que Dios nos ha confiado a través de una ordenación sagrada.

Habiendo dicho ésto, Me gustaría volver más a algunos problemas que son tan conocidos que son ignorados o manipulados regularmente.

1. ¿Qué es un exorcismo??

Es la invocación del nombre de Dios hecho para alejar al diablo de una persona, un animal, un lugar o una cosa. Cuando se lleva a cabo en nombre de la iglesia, por un ministro autorizado de acuerdo con los ritos previstos en los libros litúrgicos aprobados, El exorcismo se llama público y tiene el valor de los sacramentos. De lo contrario es una práctica privada. Los exorcismos públicos se dividen en simple y solemne o mayor. No me detendré a analizar los exorcismos simples que formaron parte de algunos ritos de bendición contenidos en el Capítulo IX del viejo Rituale Romanum o aquellos inherentes a caminos y etapas específicas del viaje de Catecumenate y el bautismo de los niños y especialmente de los adultos..

Los exorcismos públicos previsto para casos de obsesión o posesión diabólica se llaman solemne o mayor, o en casos en que el diablo, Operando desde el exterior, previene permanentemente las acciones del individuo o en casos en los que Satanás opera a través del organismo del individuo, actuando desde el cuerpo de la persona poseída, ejercer un dominio más o menos completo.

La oración del exorcismo el más buscado por el exorcismo de la isoloma demonopática. La necesidad es tan fuerte que incluso algunas presuntas oraciones de liberación tienen la estructura de los exorcismos solemnes con una fórmula invocativ e imperativa. Tales a menudo he tenido la oportunidad de decir, Estamos buscando el “el más fuerte” exorcista o la persona carismática que posee la fórmula de comando más efectiva contra el diablo para resolver definitivamente todos los problemas. Tenemos que sonreír amargamente porque en la jerga cotidiana a menudo escuchamos a la gente hablar sobre la habilidad o de otra manera de un exorcista o una persona carismática.. Esta distinción no tiene ninguna razón para existir desde un punto de vista teológico-espiritual, No se trata de usar las habilidades de una D&D Clérigo de fantasía Pero todo comienza desde la autoridad de Cristo que actúa en la persona del exorcista y que Dios el Padre da la bienvenida y concede en vista del bien último del alma.

En este punto es necesaria una pregunta: ¿Es el gran exorcismo la terapia de elección para luchar contra el malvado?? Es la acción del malvado siempre y solo el extraordinario o no es la acción ordinaria mucho más sutil e insidiosa? Para responder a estas preguntas hacemos algunas aclaraciones adicionales., ya mencionado en mi artículo anterior del 7 de febrero.

2. Bautismo y confesión para luchar contra el diablo

Debe recordarse que la primera forma de lucha contra el diablo es la vida bautismal, Esa nueva vida en el espíritu que se alimenta por un cambio radical de mentalidad o metanoia (Del argumento griego – metaneína), del que el término “conversión” derivarse. La metanoia marca una transición de una mentalidad sujeta al pecado y concupiscencia – de los cuales Satanás es el príncipe y el creador; origen y causa (cf. Jn 12.31; Efusión 2.2; 2Cor 4.4; 1Jn 5.19) - A la del Espíritu Santo en el que reina el Señor resucitado (cf. Columna 1.13; Rm 6.14; 8.2). Este cambio de registro, de mente y corazón, ya es en sí mismo un poderoso camino de liberación como Cristo nos ha liberado para que permanecemos libres (cf. Gal 5.1). En el camino de catecumenado, Esta alegre libertad en Cristo contrasta con la esclavitud del pecado que el diablo nunca deja de despertar en el hombre con sus tramas en desprecio de Dios. (cf. Rito para el inicio cristiano de adultos nostido. 78; 113; 156; 164; 171; 178; 255; 339; 372; 377; 379; 381 Estas son las diferentes oraciones que definimos como simples exorcismos.. Su análisis desde un punto de vista litúrgico y sacramental sería útil para resaltar la tensión hacia el aburrimiento y la nueva vida que obtiene el catecúmeno con inmersión en la Pascua de Cristo.).

Todavía queda en el tema bautismal, ¿Cómo no podemos incluir la oración del “Nuestro padre” que se nos dio solemnemente en el bautismo y que le pide a Dios la liberación del maligno. Es la oración de los hijos la que también constituye la primera fórmula dedicatoria simple para la liberación del poder de los eventos. La oración del nuestro Padre se coloca litúrgicamente como la culminación final del rito del bautismo (cf. Rito del bautismo de los niños n. 76 y Rito para el inicio cristiano de adultos n. 188-189), y esto para expresar la tensión hacia una conversión diaria en la que cada día el creyente bautizado le pide a Dios que sea liberado del maligno para poder participar lo más valioso posible en esa fileridad en el Hijo Divin.

Otra aclaración necesaria. La lucha contra el diablo tiene lugar con una buena práctica sacramental en la que la confesión constituye el arma de elección más efectiva y elocuente que cualquier otra oración de exorcismo. Reconocer y renunciar a las obras del diablo en mi vida personal se vuelve fundamental para alejar a Satanás. Si me las arreglo para hacer esto, Reconozco la acción vital del Espíritu Santo que me actúa y me convence con respecto al pecado, Justicia y juicio (cf. Jh 16.8-9). En la mayoría de los casos, Un buen sacerdote confesor es suficiente para resolver lo que podría llevar mucho más tiempo debido a la negligencia, con el riesgo no remoto de abrir la puerta a la acción extraordinaria del diablo, Según lo que ya prevé la enseñanza del catecismo de la Iglesia Católica: «El pecado conduce al pecado; con la repetición de los mismos actos genera vicio. El resultado son las inclinaciones perversas que oscurecen la conciencia y alteran la evaluación concreta del bien y el mal.” (cf. n. 1865 y sobre la realidad del pecado cf. n. 1846-1876).

Reiterando con frecuencia esta enseñanza de la iglesia Absolutamente no significa degradar el exorcismo. De lo contrario, Tenemos la intención de dar un lugar correcto a un sacramental, contextualizarlo dentro de un viaje de fe madura y realista que todos estamos llamados a emprender, Incluso con dificultad. Renunciar a Satanás nunca ha sido una tarea fácil e inmediata.

3. El exorcista no es una estrella invitada

Otra aclaración importante sobre el exorcismo se refiere a quien es su ministro por excelencia. Canon 1172 del Código de Derecho Canon declara que nadie puede realizar legítimamente exorcismos sobre los poseídos si no ha obtenido una licencia especial y expresa del ordinario local (§ 1). Esta licencia debe ser otorgada por el ordinario local solo a un sacerdote distinguido por la piedad, conocimiento, prudencia e integridad de la vida (§ 2). Las mismas cosas son reiteradas por el “Carta a los Ordinarios sobre las Reglas sobre Exorcismos” de la congregación para la doctrina de la fe de 29 Septiembre 1985 (ver AQUÍ) y por el ritual del Rito de exorcismos y oraciones por circunstancias particulares, en vigor desde 31 Marzo 2002.

Por lo tanto, Según lo que ha sido establecido por la Iglesia, Para que una persona pueda realizar exorcismos solemnes de manera legítima, es necesario:

a) único y exclusivamente un presbítero.

B) que este presbiterio designado tiene la licencia conferida por el ordinario local. Por lo tanto, la confermentación de esta facultad debe aparecer claramente del decreto del obispo. La licencia no puede considerarse tácita o presumida. Solo se puede implicar si está conectado a la oficina de Exorcist.

(c)) en casos particulares, Para el ejercicio del Ministerio de Exorcismo fuera de la propia diócesis, La decisión y el juicio del ordinario local es necesario, quién debe ser informado de inmediato realizando el debida discernimiento.

La acción ministerial del sacerdote exorcista es manso y humilde, Él es el más pequeño en comparación con el que es señor y salvador. Ningún sacerdote puede emprender la lucha contra el espíritu demoníaco solo, Ningún laico o supuestamente carismático o sensible persona puede tener su propia autoridad sobre los demonios. Esta autoridad fue conferida por Cristo a los Apóstoles. (cf. lucas 9.1) y sobre los discípulos que creen en él (cf. Mk 16.17; Lc 10.19) y que fueron establecidos y enviados por la Iglesia como ministros de liberación y consolación.

4. Reuniones y fines de semana de liberación y curación, Todo lo que se necesita es un poco de transparencia

Ya he explicado en mi artículo anterior el peligro que representa estas reuniones paralelas en la vida de la iglesia., que se parecen mucho a reuniones sediciosas. Reuniones manejadas por laicos sin ninguna autorización y competencia que constituyan un trastorno para el viaje de fe de los fieles. Lo que quizás muchos todavía no saben es que se han emitido regulaciones estrictas con respecto a este tipo de demostración en varias diócesis de nuestra nación. Un ejemplo de esto es la Conferencia Episcopal Siciliana (ver AQUÍ), La Conferencia Episcopal de Piedmont (ver AQUÍ); una nota a este efecto del obispo de Trieste: «Vi a Satanás caer del cielo…» (ver AQUÍ); y el excelente manual de la Diócesis de Brescia que también incluye varias regulaciones sobre el Ministerio del Exorcista (ver AQUÍ).

5. Publicando sobre el diablo: ¿Todavía existe la aprobación eclesiástica??

En las librerías católicas a menudo ya no la catolicidad, A veces ni el cristianismo. Pero esto abriría un capítulo que está mejor cerrado de inmediato. Al tratar con el diablo y los exorcismos, este tema en la publicación ha podido encontrar su jóvenes perpetuos, En otras palabras, digamos que hay un buen mercado. Si bien felicitamos a quienes logran sobrevivir con estas publicaciones, tienes que comer, no puedo evitar ofrecer críticas constructivas. Lidiar con temas específicamente teológicos, Los autores de estas obras de demonología, cuidado pastoral de exorcismos o oraciones de liberación debe obtener autorización de la autoridad eclesiástica competente. Qué quiere decir esto? De lo que estamos hablando ciertamente no es el permiso para publicar o no un libro, pero la garantía de que lo que se publica no entra en conflicto con la fe, moralidad, Magisterio y disciplina de la iglesia. Significa tener la tranquilidad mental para operar en la continuidad de la intención de lo que la iglesia cree y vive con respecto a su enseñanza. Incluso en esta área, Los trabajos editoriales sobre un tema demonológico aprobado por la autoridad eclesiástica competente son muy raros; Por supuesto, A menudo es suficiente considerar la editorial única con la que se publican ciertos volúmenes para que ya tenga una descripción general más que satisfactoria de la distancia desde cualquier forma de catolicidad y cristianismo., sino una cierta asonancia con esoterismo cristianizado.

En conclusión, Espero que este segundo artículo mío se considere para lo que realmente es: Una reflexión seria sobre un fenómeno complejo y delicado como el exorcismo y la demonología. Hay mucho más que decir y no se excluye que pueda volver al tema. Por el momento, Nadie debería sentirse atacado en su trabajo, pero alentado a vivir cada vez más a la luz de la verdad que deja todo claro, esperando ese triunfo definitivo de Cristo sobre el diablo al final de los tiempos.

Sanluri, 11 Febrero 2025

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Los Padres de la Isla de Patmos

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Pedro, pescador experto hijo de pescadores, Lanza las redes sobre la palabra del hijo de un carpintero

Homilética de los Padres de la Isla de Patmos

PIETRO, Pescador experto hijo de pescadores, GETTA LE RETI SULLA PAROLA DEL FIGLIO DI UN FALEGNAME

Gesù, que era carpintero, No era un experto en pesca, Sin embargo, Simone el pescador confía en este rabino, que no le da respuestas, pero lo llama a confiar. La sua reazione davanti alla pesca miracolosa è quella dello stupore e della trepidazione: "Hombre, allontanati da me che sono un peccatore»

 

 

 

 

 

 

 

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Pietro era un ebreo credente e osservante, fiducioso nella presenza operante di Dio nella storia del suo popolo, e addolorato per non vederne l’azione potente nelle vicende di cui egli era, al presente, testigo. In tale frangente avviene il suo primo incontro con Gesù.

I Vangeli sinottici ci informano che Pietro è tra i primi quattro discepoli del Nazareno (Lc 5,1-11), ai quali se ne aggiunge un quinto, secondo il costume di ogni Rabbi di avere cinque discepoli (Lc 5,27: chiamata di Levi). Quando Gesù passerà da cinque a dodici discepoli (Lc 9,1-6), sarà infine chiara la novità della sua missione. Egli non è uno dei tanti rabbini, ma è venuto a radunare l’Israele escatologico, simboleggiato dal numero dodici, quante erano le tribù d’Israele. I Vangeli consentono di seguire passo dopo passo l’itinerario spirituale di Pietro. Il punto di partenza è la chiamata da parte di Gesù. Avviene in un giorno qualsiasi, mentre Pietro è impegnato nel suo lavoro di pescatore. Gesù si trova presso il lago di Genesaret e la folla gli fa ressa intorno per ascoltarlo. Il numero degli ascoltatori crea un certo disagio. Il Maestro vede due barche ormeggiate alla sponda; i pescatori sono scesi e lavano le reti. Egli chiede allora di salire sulla barca, quella di Simone, e lo prega di scostarsi da terra. Sedutosi su quella cattedra improvvisata, si mette ad ammaestrare le folle dalla barca. E così la barca di Pietro diventa la cattedra di Gesù. Quando ha finito di parlare, dice a Simone:

«”Prendi il largo e calate le reti per la pesca! Simone risponde: “Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti”».

Gesù, que era carpintero, No era un experto en pesca, Sin embargo, Simone el pescador confía en este rabino, que no le da respuestas, pero lo llama a confiar. La sua reazione davanti alla pesca miracolosa è quella dello stupore e della trepidazione: "Hombre, allontanati da me che sono un peccatore» (Lc 5,8). Gesù risponde invitandolo alla fiducia e ad aprirsi ad un progetto che oltrepassa ogni sua prospettiva: «Non temere; d’ora in poi sarai pescatore di uomini». Rileggiamo questo emozionante racconto:

"En ese momento, mentre la folla gli faceva ressa attorno per ascoltare la parola di Dio, Gesù, stando presso il lago di Gennèsaret, vide due barche accostate alla sponda. I pescatori erano scesi e lavavano le reti. Salì in una barca, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un poco da terra. Sedette e insegnava alle folle dalla barca. Quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: «Prendi il largo e gettate le vostre reti per la pesca». Simone rispose: "Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; pero por tu palabra echaré las redes ". Fecero così e presero una quantità enorme di pesci e le loro reti quasi si rompevano. Allora fecero cenno ai compagni dell’altra barca, che venissero ad aiutarli. Essi vennero e riempirono tutte e due le barche fino a farle quasi affondare. Al vedere questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, diciendo: "Hombre, allontanati da me, perché sono un peccatore». Lo stupore infatti aveva invaso lui e tutti quelli che erano con lui, per la pesca che avevano fatto; così pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedèo, che erano soci di Simone. Gesù disse a Simone: «Non temere; d’ora in poi sarai pescatore di uomini». Y, tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono» (Lc 5,1-11).

Il racconto di Luca segue il canovaccio di MC 1,16-20 a cui si rifà, ma con inserzioni proprie e l’aggiunta di una scena che ricorda molto da vicino quella di Juan 21, dove lì è un Gesù ormai risorto a dialogare con Pietro per una definitiva chiamata a seguirlo. Mentre due domeniche fa abbiamo lasciato Gesù a Nazareth non compreso e addirittura rifiutato; qui invece le persone Lo cercano e Pietro, en particular, lascia tutto per seguire il Maestro. Fin da questo iniziale momento cogliamo la particolare attenzione e stima che l’evangelista Luca rivolge a questo discepolo; qualcosa che evidentemente aveva appreso ed ereditato dalla comunità primitiva. Notiamo infatti che, mentre in Matteo e Marco la formula di vocazione è al plurale, «Venite dietro a me, Los haré pescadores de hombres” (MC 1, 17; Mt 4,19), nel racconto lucano è alla seconda persona, De Peter. E sullo sfondo, nella pesca infruttuosa, già si intravedono metaforicamente le fatiche apostoliche delle prime comunità cristiane.

La narrazione della pesca miracolosa, de hecho, presenta i tratti di una catechesi sulla fede per mezzo della quale il Signore ribalta le situazioni umane chiuse e senza speranza. Pietro ne diventa il paradigma. Nelle sue parole, «abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla», non vi è solo amarezza e delusione per l’inane pesca, ma traluce anche un significato più forte che designa la spossatezza e la stanchezza fisica (cf.. el verbo κοπιάω (kopiao). Un’esperienza che troviamo di frequente nella Bibbia, soprattutto nei Salmi: «Sono stremato dai miei lamenti» (Sal 6, 7; cf.. también Sal 69, 4; Sal 127, 1); e che l’antico Israele più volte aveva sperimentato nel corso delle sue vicende. Vi è dunque uno spazio di delusione e di limite nel quale Dio agisce. Per quella parentela fra il presente testo e il capitolo 21 del evangelio de juan, più sopra ricordata, comprendiamo che senza la presenza del Signore i discepoli si affaticano inutilmente fino alla spossatezza. Ma Lui presente, che invita a gettare le reti nuovamente, tutto cambia. La prima trasformazione avviene nella fiducia del discepolo e qui è Pietro ad esplicitarla: «sulla tua parola calerò le reti» (Lc 5,4).

Ma di fronte alla pesca miracolosa sembra non basti lo stupore registrato (v. 9) da Luca, poiché Pietro sente di dover dire: «allontanati da me, perché sono un peccatore». Per alcuni ancora una volta dovrebbe soccorrerci il brano parallelo di Giovanni dove il dialogo fra il Risorto e Pietro, incentrato sull’amore, serve all’apostolo per guarire la ferita del rinnegamento nella notte della passione. Pero tal vez, simplemente, visto che qui l’Apostolo compare protagonista per la prima volta nel Vangelo, la richiesta di perdono è da intendersi come il riconoscimento della propria fragilità di fronte al manifestarsi della grandezza di Dio e al compimento della «sua parola». Ma ciò che ancor più colpisce è l’atteggiamento di Gesù verso il discepolo dal quale ha udito la confessione di colpevolezza. Non la sottolinea, non vi insiste, poiché essa non dice tutto della vita di Pietro, il quale dovrà passare attraverso molteplici confessioni. Gesù, più che sottolineare la peccaminosità del futuro apostolo, preferisce invitarlo alla fiducia ed alla sequela: «Non temere; d’ora in poi sarai pescatore di uomini». Qui conviene sottolineare il verbo usato da Luca per designare questa pesca di uomini e non di pesci, poiché in greco «zogreo» contiene in sé sia il vocabolo ζῷον (zoos vivos) che il verbo ἀγορεύω (agreuo, prendere a caccia o a pesca). Si tratta perciò di un prendere vivo, di un catturare lasciando vivi (cf.. vocabolario Rocci). In questo modo l’opera pastorale di Pietro e dei suoi soci (v.10), metaforicamente espressa tramite la pesca che era il loro mestiere originario – e qui torna alla mente l’abbondante pesca di Juan 21, 11: 153 grossi pesci tirati in barca, senza che la rete si divida – sarà un servizio alla vita. los que, attraverso il loro ministero, verranno raggiunti dal Vangelo, saranno attirati al Cristo, il vivente apportatore di vita: «io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza» (Juan 10, 10).

 

Desde la ermita, 8 Febrero 2025

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Cueva de Sant'Angelo en Maduro (Civitella del Tronto)

 

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Se dice que el diablo es las macetas pero no las tapas: Para algunos, sin duda, es una garantía de ganancia y visibilidad narcisista – Se dice que el diablo hace las sartenes pero no las tapas: Para algunos definitivamente es una garantía de ganancias y visibilidad narcisista. – Se dice que el Diablo hace la olla pero no la tapa: para algunos es garantía economica y visibilidad narcisistica

(Texto en inglés después del italiano. / texto español posterior al engles)

 

Se dice que el diablo es las macetas pero no las tapas: Para algunos, sin duda, es una garantía de ganancia y visibilidad narcisista

En el diablo, es mejor y prudente hablar poco sobre eso y con referencias precisas a la Palabra de Dios., a la revelación y al magisterio. Y sabes por qué? Porque nuestra fe nunca ha sido fundada, y nunca será, en el diablo, pero en Cristo y en su resurrección que gana las obras del diablo: pecado y muerte. Si entiendes al menos esto ya no sería la angustia de la demonopatía con la sensación de ser agarrado por el diablo.

— Actualidad pastoral —

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Autor
Ivano Liguori, ofm. tapa.

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El 6 Enero del año acaba de comenzar, En la solemnidad de la epifanía del Señor, La Asociación Internacional de Exorcistas (E.I.) Publicó una nota que invito a todos nuestros lectores a leer con cuidado (AQUI), cuyo título es bastante claro: "Tenga en cuenta algunos aspectos del Ministerio de Exorcismos".

La nota no tiene intención de reiterar lo obvio sobre los exorcismos y disciplina eclesial en este sentido, Pero sus objetivos son otros y se preocupan solo unos pocos aspectos particulares. Decimos agregar:

"Con esta nota, tenemos la intención de ofrecer las aclaraciones necesarias para operar bien en el erart de la Divina misericordia a través del Ministerio de Exarcismo. Los criterios para establecer las condiciones de implementación del mayor exorcismo ni las directrices de este delicado ministerio no se volverán a presentar aquí [6], Pero simplemente ofrecerán observaciones sobre algunas prácticas pastorales que, En lugar de hacer un servicio al cuerpo plantado de Cristo, aumentar su sufrimiento y causar desorientación, Observaciones de que los fieles (clérigos, People consagrados y laicos) Es deseable que puedan saber para evitar actitudes y métodos que no respondan a la operación auténtica del Cristo el Señor, modelo para cualquiera que ejerce el Ministerio de Liberación de la acción extraordinaria del malvado [7]».

El exorcismo es un ministerio pastoral de misericordia y consolación, Esta es la referencia básica para poder entenderlo. Aunque es un sacramental y no de un sacramento, dado el sujeto personal particular enfrentado,, no debe considerarse a la ligera sino también con gran seriedad, conciencia humana y cristiana y madurez, tanto por los pastores como de los fieles laicos.

Hablé de seriedad, de conciencia y madurez Para enfatizar que con el diablo no juegas y no bromeas, pero incluso puedes explotarlo para tus fines: Por ejemplo, para fomentar el desempeño económico o obtener una cierta ganancia y visibilidad a nivel social y eclesial. Dicho esto, Me concentro solo en algunos puntos que quiero reiterar y que la nota del A.I.E. aclara y expresa de una manera muy puntual de lo que podré hacer en estas líneas.

1. Obediencia a la iglesia y al diocesano ordinario

La creencia de ser presa del diablo a menudo empuja a las personas a ir a la investigación espasmódica de aquellos que de hecho son exorcistas o aquellos que han autonomía en el campo. En su sabiduría, la iglesia primero pide un discernimiento serio y esto normalmente pasa por su párroco, su confesor o un sacerdote de referencia a la que pertenece para hacer un primer diagnóstico y luego recoger todos los elementos útiles para poder, en caso, Enviar al exorcista designado o sugerir un camino de conversión serio a la persona, Combinado con una práctica sacramental grave con obras de caridad concretas y efectivas.

Se me permite la comparación de salud, Es como cuando el médico general envía a su cliente por el especialista para obtener información posterior.. Solo cuando existe la sospecha fundada de una patología que debe enfrentar de manera diferente un colega que se especializa en ese asunto, Se requiere la visita especializada, De lo contrario, se pierde el tiempo y las soluciones deben centrarse en otros análisis y campos. Si esto es cierto en la práctica del cuidado físico, Cuanto más este discurso se vuelve verdadero en el cuidado del alma y el camino bautismal.

En este caso Es solo la iglesia la que designa y discierna a los sacerdotes adecuados para operar este gran ministerio, así como en el caso específico de la persona que pide ayuda espiritual en este sentido. Nunca improvisa y nunca propones exorcistas, Sanadores y liberadores. Otra cosa fundamental es que no hay laicos (Ni siquiera el Transe y los diáconos permanentes pueden) autorizado por la iglesia para realizar exorcismos. Incluso las oraciones de liberación o curación que se llaman así se deben hacer con sabiduría y oportunidad bajo el acompañamiento de un sacerdote preparado y seguir las reglas que la iglesia ya ha establecido. Salir fuera de estos criterios significa ponerse en el terreno de la desobediencia a la iglesia a la que el diablo siempre empuja al hombre, Justo cuando nuestros progenitores empujaron a la desobediencia hacia Dios (cf.. GN 3).

2. Superstición y reiteración de fórmulas

A menudo, el deseo de alejar al diablo te hace caer en el pecado de la superstición que también se insinúa en el mundo católico, tanto en el lado de la laica como consagrados. Por ejemplo, Te pones en busca del exorcista más "poderoso" (incluso fuera de su diócesis o región) Como si fuera una virtud propia y no de la obra del Espíritu Santo que actúa en el Ministro ordenado en nombre de la Iglesia. Recolectan compulsivamente sacramentos que deberían eliminar de manera más efectiva las influencias malignas como crucifijos, medallas, velas, imágenes o sal, agua y aceite.

Las oraciones de la liberación se multiplican que no han tenido ninguna aprobación eclesiástica y que a menudo se toman prestados de entornos católicos adicionales o empaquetados en el momento por el "psíquico" o por el presunto carismático secular de servicio. O compulsivamente también reitera las oraciones y fórmulas oficiales aprobadas con la esperanza de que los actos simples continuaran con el tiempo lo suficiente como para operar el beneficio. Y a menudo nos encontramos frente a la tendencia de los índices de la bolsa de valores en referencia a las novelas y la súplica más adecuada contra el diablo: La Virgen que derrite los nudos está bien, San Pio da Pietrelcina es el más fuerte, Santa Rita no es malo, Sant’editito a veces falla, mientras que San Vicinio trabaja solo si eres Emiliano o Romagna. Incluso al acercarse a las sagradas masas existe el riesgo de caer en la superstición con una sucesión de una profanación de explotación para pedir liberación. Se cree que es suficiente ordenar solo al sacerdote que oficie una misa sin la necesidad de participar en la primera persona y estamos vinculados al número de celebraciones ordenadas., Como si la cantidad fuera el criterio pre -eminente para la liberación. Un mecanismo similar, atado a las masas, Se encuentra en algunos libros devocionales con referencia a las almas del purgatorio, Pero este es otro asunto.

3. "Reunión y consentimiento de la liberación" en el hotel

Durante algunos años, se ha invadido el uso de los supuestos carismáticos "sensoriales" y seculares de organizar reuniones de oración en lugares seculares., como hoteles de estrellas (al menos 4 Trabajo). Esto ya debería hacer que el tanque de la nariz sea mucho para los fieles de la mentalidad católica saludable que se ve desviando los contextos eclesiales sin la más mínima motivación. Una cosa es organizar un evento para millones y millones de personas., Tal como sucede para el júbilo y los eventos nacionales, Una cosa es organizar para cincuenta o cien personas.. En lugar de los hoteles, no puede optar por una gran sala parroquial o una casa religiosa, que hoy está cada vez más vacía y desierta, para permanecer dentro del recinto de la normalidad eclesial? Pero el presunto "sensorial" y carismático sabe muy bien que al hacerlo permanece lejos de los ojos y los oídos de los pastores y puede decir y hacer con libertad todo lo que quiere. Al hacerlo, el paquete se anuncia todo incluido que con 80 o 100 Euros / día, más inscripción en el curso y aprobar, Combinando la habitación individual, Tablero completo y cocina protagonizada es una garantía de estar un poco liberado del mal y ser purificado en su árbol genealógico. En conclusión, Antes de ir al spa ahora el fin de semana exorcístico.

4. Venta de libros y manuales de dudosa ortodoxia

Hoy el diablo sigue siendo un producto de mercadeo, de lo lejos 1973 Cuando la película salió The Exorcist de William Friedkin, basada en la novela del mismo nombre de William Peter Blatty, El diablo no ha conocido prácticamente momentos de crisis. Podemos decir que con el diablo vive ... y también vive bastante bien. Y si una vez el diablo era propiedad privada de la masonería, de los satanistas y los círculos ocultos herméticos, Durante más de treinta años se ha convertido en un producto pop que puedo usar o abusar según las necesidades. De hecho son los laicos, No siempre cristianos, Para encontrar en el "producto del diablo" una mina de la que extrae fama y afirmación. El televisor fue el primero en saber cómo hacer sobre el tema.: No solo películas, Pero especial, documental, Investigaciones que se cruzan con las noticias y con la política, En resumen, el diablo es como sal y pimienta en una receta, El "suficiente" es suficiente para hacer que ese toque sea más agradable al plato para despertar los cumplidos.. Pero tal vez en la publicación de que el tema del diablo ha podido encontrar una juventud nueva y perpetua. La bibliografía a este respecto es muy ilimitada y entre los autores realmente puedes encontrar todo. Comienza desde el Medjugorjana convertido, al antiguo adepto de una secta, Entonces pasar al sacerdote Praticone que sin haber sido nombrado exorcista tiene conferencias sobre el diablo, Finalmente, con lo que se atribuye la calificación del demonólogo sin tener las habilidades académicas o prácticas mínimas del caso.. Entonces no puede faltar el hoja perenne, El supuesto sensorial o carismático que cuestionan al diablo y empacan recetas para liberarse de las influencias del mal, Obviamente tienes que comprar sus libros. Muy peligrosos son aquellos que se sienten invertidos por el legado espiritual de algún exorcista conocido ahora fallecido. Recomiendo que haya fallecido! - jactarse de toda una serie de herencia espiritual y transmigraciones de Carismi con anexo el canon del liberador perfecto.

Cuando era niño, en la década de 1980, Del diablo en Italia solo escuchó sobre el padre Gabriele Amorth y Mons. Corrado Balducci, Este último dijo demonólogo pero que en su vida nunca vio un verdadero exorcismo y que en su libro el diablo también informó algunas inexactitudes teológicas. Pero al menos con ellos teníamos que ver con sacerdotes honestos que tenían su papel en mente y estaban obedientes a la iglesia. Hoy todos son buenos escribiendo sobre el diablo, especialmente aquellos que deberían prescindir de él.

En conclusión, Siempre es cierto que en el diablo es mejor y prudente hablar poco y con referencias precisas a la Palabra de Dios., a la revelación y al magisterio. Y sabes por qué? Porque nuestra fe nunca ha sido fundada, y nunca será, en el diablo, pero en Cristo y en su resurrección que gana las obras del diablo: pecado y muerte. Si entiendes al menos esto ya no sería la angustia de la demonopatía con la sensación de ser agarrado por el diablo. Mucho más importante y agotador es crear una conciencia profunda que desee vivir constantemente en la presencia de Cristo y su espíritu. Pero esto es lo que ya nos dice el bendito apóstol Giacomo en su carta. Él nos pide que seamos sometidos a Dios: Esto es lo que te permite resistir al diablo y escapar de sus obras y dificultades. Seguramente hay pocos exorcistas en la iglesia de hoy, Ciertamente, muchos de nuestros obispos a menudo no están dispuestos a nombrarlos y prefieren nombrar presidentes de caritas diocesanas y usar recursos para las políticas sociales y de bienestar, Excepto entonces encontrarse a unos pocos kilómetros de su diocesana curia, el fin de semana exorcístico a cien euros por día del presunto exorcista, grito carismático o sensible y no hacer un suspiro mínimamente. y sí, Porque incluso en el caso de que el obispo diocesano también fuera consciente de lo que no le daría el peso correcto: el ojo no ve, El corazón pastoral no duele. Desafortunadamente,, El diablo ciertas cosas también nos permite hacer y cuando alguna vez hagan todo lo que llega a la más cercana, Así como sucede con ciertas cosas antiguas como el mundo que se hace, pero no dicen y cómo le encantaba cantar un cuarteto musical italiano conocido

«Está hecho, Pero no se dice, tú haces, Pero no se dice y quién lo hizo en silencio, Lo niega y hace el Mendace y nunca te dice la verdad ".

Sanluri, 07 Febrero 2025

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Se dice que el diablo hace las sartenes pero no las tapas: Para algunos definitivamente es una garantía de ganancias y visibilidad narcisista.

- Actualidad pastoral -

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Autor
Ivano Liguori, ofm. tapa.

 

En enero 6 del año que acaba de comenzar, Sobre la solemnidad de la epifanía del Señor, La Asociación Internacional de Exorcistas (E.I.) Publicado una nota que invito a todos nuestros lectores a leer cuidadosamente (AQUÍ), cuyo título es bastante claro: «Tenga en cuenta algunos aspectos del Ministerio de Exorcismos».

La nota no tiene intención de reiterar lo obvio con respecto a los exorcismos y disciplina eclesial en este sentido, Pero sus objetivos son diferentes y se preocupan solo algunos aspectos particulares. Lee:

«Con esta nota tenemos la intención de ofrecer las aclaraciones necesarias para operar bien en la provisión de misericordia divina a través del Ministerio de Exorcismo.. Los criterios para establecer las condiciones de implementación del principal exorcismo ni las directrices de este delicado ministerio [6] no se volverá a presentar aquí, Pero las observaciones simplemente se ofrecerán sobre algunas prácticas pastorales que, en lugar de prestar un servicio al cuerpo herido de Cristo, aumentar su sufrimiento y causar desorientación, Observaciones de que los fieles (clérico, People consagrados y laicos) Debería poder saber para evitar actitudes y métodos que no correspondan al trabajo auténtico del Señor Cristo, modelo para cualquiera que ejerce el Ministerio de Liberación de la acción extraordinaria del malvado [7]».

El exorcismo es un ministerio pastoral de misericordia y consolación, Esta es la referencia básica para poder comprenderlo correctamente. Aunque es un sacramental y no un sacramento, dado el tema personal particular abordado,, no debe considerarse a la ligera sino también con gran seriedad, conciencia y madurez humana y cristiana, tanto por pastores como para los fieles.

Hablé de seriedad, conciencia y madurez para subrayar que uno no puede jugar o bromear con el diablo, Pero tampoco se puede explotarlo por los fines de uno.: por ejemplo, para favorecer un rendimiento económico o obtener una cierta ganancia y visibilidad a nivel social y eclesial. Habiendo dicho ésto, Solo me centraré en algunos puntos que me gustaría reiterar y que el A.I.E. Nota. aclara y expresa de una manera muy puntual lo que podré hacer en estas líneas.

1. Obediencia a la iglesia y al diocesano ordinario

La creencia de ser presa del diablo a menudo empuja a las personas a buscar frenéticas de aquellos que de hecho son exorcistas o aquellos que se han autoegado como tales en el campo. La iglesia en su sabiduría, en primer lugar, pide un discernimiento serio y esto normalmente pasa por el párroco de uno, su confesor o un sacerdote de referencia que es responsable de hacer un diagnóstico inicial y luego reunir todos los elementos útiles para poder, si es necesario, enviar al exorcista designado o sugerir a la persona un camino serio de conversión, Combinado con una práctica sacramental grave con obras de caridad concretas y efectivas.

Permítame hacer una comparación de atención médica, Es como cuando un médico general envía a su paciente a un especialista para un análisis más profundo. Solo cuando hay una sospecha bien fundada de una patología que debe abordarse de manera diferente a un colega que se especializa en ese tema es una visita especializada requerida, de lo contrario, es una pérdida de tiempo y las soluciones deben centrarse en otros análisis y campos. Si esto es cierto en la práctica del cuidado físico, ¿Cuánto más cierto se vuelve este discurso en el cuidado del alma y la caminata bautismal?.

2. Superstición y reiteración de fórmulas

A menudo, el deseo de desterrar al diablo lleva a uno a caer en el pecado de la superstición que también se arrastra al mundo católico, tanto entre los laicos como entre las personas consagradas. Por ejemplo, Empezamos a buscar más “poderoso” exorcista (Incluso fuera de nuestra propia diócesis o región) Como si fuera una virtud específica y no la obra del Espíritu Santo que actúa en el Ministro ordenado en nombre de la Iglesia. Los sacramentos se recolectan compulsivamente, lo que debería evitar influencias malvadas como crucifijos, medallas, velas, imágenes o sal, agua y aceite de manera más efectiva que otros.

Oraciones por la liberación están multiplicando que no han tenido ninguna aprobación eclesiástica y que a menudo se toman prestados de entornos no católicos o empaquetados en el acto por el “sensible” o la presunta persona carismática de servicio. O incluso las oraciones oficiales y las fórmulas aprobadas se reiteran compulsivamente con la esperanza de que la simple recitación con el tiempo sea suficiente para lograr el beneficio. Y a menudo nos encontramos enfrentados con la tendencia de los índices del mercado de valores en referencia a las novenas y súplicas más adecuadas contra el diablo: La Madonna que desata los nudos es bueno, San Pio da Pietrelcina es el más fuerte, Santa Rita no es malo, Sant’espedito a veces falla, mientras que San Vicinio solo funciona si eres de la región de Emilia Romagna. Incluso cuando se acerca a las sagradas masas, existe el riesgo de caer en la superstición con una sucesión de explotaciones profunas para pedir liberación. Se cree que es suficiente ordenar al sacerdote solo que oficien una misa sin la necesidad de participar personalmente y está vinculado a la cantidad de celebraciones comandadas, Como si la cantidad fuera el criterio preeminente para la liberación. Un mecanismo similar, vinculado a masas, se encuentra en algunos libros devocionales en referencia a las almas en el purgatorio, Pero ese es otro asunto.

3. "Reuniones y convenciones de liberación" en el hotel

Por algunos años, la práctica de supuestamente “sensible” y los laicos carismáticos para organizar reuniones de oración en lugares seculares, tales como hoteles protagonizados (al menos 4 estrellas) se ha generalizado. Esto solo debería hacer que los fieles católicos sanos suban mucho sus narices mientras se ven a sí mismos desviados de los contextos eclesiales sin la más mínima motivación. Una cosa es organizar un evento para millones y millones de personas., Como sucede con el Jubileo y los eventos nacionales, Pero es otra cosa organizarlo para cincuenta o cien personas. En lugar de hoteles, ¿No podríamos optar por una gran sala parroquial o una casa religiosa, que hoy en día están cada vez más vacías y desiertas, para permanecer dentro de los límites de la normalidad eclesial?? Pero el supuestamente “sensible” y la persona carismática sabe muy bien que al hacerlo se mantiene alejado de los ojos y los oídos de los pastores y puede decir libremente y hacer lo que quiera. Al hacerlo, Se anuncia el paquete todo incluido que con 80 o 100 euros por día, más registro del curso y el pase, Combinando la habitación individual, tablero completo y cocina protagonizada tiene la garantía de estar algo liberado del malvado y de ser purificado en su árbol genealógico. En breve, Antes de que la gente fuera al spa, Ahora los fines de semana de exorcismo están de moda.

4. Venta de libros y manuales de dudosa ortodoxia

Hoy el diablo sigue siendo un producto de marketing, desde entonces 1973 Cuando la película “El exorcista” por William Friedkin basado en la novela del mismo nombre de William Peter Blatty fue lanzado, El diablo no ha experimentado prácticamente momentos de crisis.. Podemos decir que puedes vivir con el diablo… e incluso puedes vivir razonablemente bien. Y si una vez el diablo era propiedad privada de la masonería, Satanistas y círculos ocultistas herméticos, Durante más de treinta años se ha convertido en un producto pop que todos pueden usar o abusar según sea necesario. En efecto, es precisamente el laico, No siempre cristianos, quienes encuentran en el “producto diablo” una mina de la cual dibujar notoriedad y afirmación. La televisión fue la primera en saber cómo ganar dinero en el tema: No solo películas, Pero especiales, documental, investigaciones que se cruzan con las noticias y la política del crimen, en breve, El diablo es como sal y pimienta en una receta, “lo suficiente” es suficiente para dar ese toque adicional de placer al plato para obtener cumplidos. Pero tal vez en la publicación de que el tema del diablo ha encontrado una juventud nueva y perpetua. La bibliografía a este respecto es extremadamente ilimitada y entre los autores realmente puedes encontrar todo.. Comenzamos desde el converso Medjugorjan, al antiguo seguidor de una secta, y luego pasar al sacerdote que sin haber sido nombrado exorcista tiene conferencias sobre el diablo, Terminando con el que se atribuye a sí mismo la calificación del demonólogo sin tener las habilidades académicas o prácticas mínimas del caso. Luego están los Evergreens, Los presuntos sensibles o carismáticos que cuestionan al diablo y preparan recetas para liberarse de las influencias del mal, Obviamente tienes que comprar sus libros. Muy peligrosos son aquellos que se sienten invertidos por el legado espiritual de algún exorcista conocido ahora fallecido! - Recomiendo que haya fallecido! - Luego de contar una serie completa de legados espirituales y transmigraciones de carismos con el canon adjunto del Liberador perfecto.

Cuando era niño, en la década de 1980, En Italia solo escuchamos sobre el diablo del padre Gabriele Amorth y Monseñor Corrado Balducci, este último conocido como demonólogo pero que en su vida nunca vio un exorcismo real y que también informó algunas inexactitudes teológicas en su libro “El diablo”. Pero al menos con ellos estábamos tratando con sacerdotes honestos que eran muy conscientes de su papel y que eran obedientes a la Iglesia. Hoy todos son buenos escribiendo sobre el diablo, especialmente aquellos que deberían prescindir de él.

En conclusión, El hecho sigue siendo cierto que es mejor y prudente hablar poco sobre el diablo y con referencias precisas a la Palabra de Dios., a la revelación y al magisterio de la iglesia. Y sabes por qué? Porque nuestra fe nunca ha sido fundada, y nunca lo estará, en el diablo, sino en Cristo y su resurrección que supera las obras del diablo: pecado y muerte. Si entendiéramos al menos esto, ya no tendríamos la angustia de la demonopatía con la sensación de ser agarrado por el diablo. Mucho más importante y agotador es crear una conciencia profunda que desee vivir constantemente en la presencia de Cristo y su Espíritu. Pero esto es lo que el bendito apóstol James ya nos dice en su carta. Él nos pide que seamos sumisos a Dios: Esto es lo que nos permite resistir al diablo y escapar de sus obras y trampas. Seguramente hay pocos exorcistas en la iglesia hoy, Ciertamente, muchos de nuestros obispos a menudo no están inclinados a nombrar a ninguno y prefieren nombrar presidentes de caritas diocesanas y utilizar recursos para políticas sociales y de bienestar, solo para entonces encontrarse a unos pocos kilómetros de su curia diocesana el exorcismo de fin de semana a cien euros al día del presunto exorcista, carismático o el famoso sensible y ni siquiera agitar un suspiro. Y sí, Porque incluso si el obispo diocesano fuera consciente del asunto, No le daría el peso correcto: el ojo no ve, el corazón pastoral no se afliga.

Desafortunadamente, El diablo incluso nos deja Haz ciertas cosas y cuando terminan, todo sale a la intemperie, tal como sucede con ciertas cosas tan antiguas como el mundo que se hace pero no se dicen y como un conocido cuarteto musical italiano le encantaba cantar:

«Está hecho, Pero no se dice, está hecho, Pero no se dice y quien lo haya hecho permanece en silencio, lo niega y es un mentiroso y nunca te dice la verdad ».

Sanluri, 07 Febrero 2025

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SE DICE QUE EL DIABLO HACE LA OLLA PERO NO LA TAPA: PARA ALGUNOS ES GARANTÍA ECONOMICA Y VISIBILIDAD NARCISISTICA

Sigue siendo cierto que es mejor y prudente hablar poco del Diablo y con referencias precisas a la Palabra de Dios, a la Revelación y al Magisterio. ¿Y sabeis por qué? Porque nuestra fe nunca se ha fundamentado – ni nunca lo estará – en el Diablo sino en Cristo y su resurrección que vence las obras del Diablo: el pecado y la muerte. Si al menos entendiéramos esto ya no tendríamos la angustia de la demonopatía con la sensación de estar atormentados por el Diablo.

— Actualidad Pastoral —

Autor
Ivano Liguori, ofm. tapa.

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En la solemnidad de la Epifanía del Señor, la Asociación Internacional de Exorcistas (E.I.) publicó una nota que invito a leer atentamente a todos nuestros lectores (aquí), y cuyo título es bastante claro: «Nota sobre algunos aspectos del ministerio de los exorcismos».

La nota no pretende reiterar lo obvio sobre los exorcismos y la disciplina eclesial, sus objetivos son diferentes y se refieren sólo a algunos aspectos particulares. Se lee:

«Con esta nota pretendemos ofrecer las aclaraciones necesarias para operar la donación de la Misericordia divina a través del Ministerio del Exorcismo. No se presentarán nuevamente los criterios para establecer las condiciones necesarias para la realización del Exorcismo Mayor, ni las directrices para este delicado Ministerio[6]; sino que simplemente se ofrecerán observaciones sobre algunas prácticas pastorales que, en lugar de prestar ayudar al cuerpo plagato de Cristo, aumentan su sufrimiento y provocan desorientación. Observaciones que los fieles (clero, consagrados y laicos) deben conocer para evitar actitudes y métodos que no corresponden a la auténtica obra de Cristo Señor, modelo para todo aquel que ejerce el ministerio de liberación de la acción extraordinaria del Maligno [7]”.

El exorcismo es un ministerio pastoral de misericordia y consolación, esta es la referencia basilar para poder comprenderlo correctamente. Si bien, es un sacramental y no un sacramento – dado el particular sujeto personal que se aborda –, no debe ser considerado a la ligera sino con seriedad, conciencia y madurez humana y cristiana, tanto por parte de los pastores como de los fieles laicos.

He hablado de seriedad, de conciencia y de madurez para subrayar que no se juega ni se bromea con el diablo, ni tampoco se puede instrumentalizar para los propios beneficios: favorecerse de un beneficio económico o para obtener una cierta ganancia y visibilidad a nivel social y eclesial. Dicho esto, sólo me centraré en algunos puntos que deseo reiterar y que la nota de la A.I.E. aclara y expresa de modo más puntual de lo podría hacerlo en estas líneas.

1. Obediencia a la Iglesia y al Ordinario diocesano

La convicción de ser presidiado por el Demonio, a menudo impulsa a las personas a buscar frenéticamente a quienes son por nombramiento exorcistas o a quienes se han autoproclamado como tales. La Iglesia en su sabiduría pide ante todo, un discernimiento serio que normalmente pasa a través del propio párroco, del confesor o de un sacerdote de referencia, a quien concierne hacer un diagnóstico inicial y reunir todos los elementos útiles para poder, si es el caso, remitir al exorcista designado o sugerir un camino serio de conversión unido a la práctica sacramental de obras de caridad concretas y eficaces.

Se me permita hacer una comparación con la sistema sanitario asistencial: equivale a cuando un médico general envía el paciente a un especialista para realizar análisis más específicos. Sólo cuando existe una sospecha fundada de una patología se debe afrontar de manera diferente por un colega especializado, de lo contrario es una pérdida de tiempo y las soluciones se deben centrar en otros análisis y campos. Si es cierto esto respecto al cuidado de la salud física, cuánto más lo debe ser el discurso sobre el cuidado del alma y del camino bautismal.

En tal caso, es sólo la Iglesia la que nombra y hace discernimiento sobre los sacerdotes idóneos para desempeñar este gran ministerio, asi como sobre el caso específico de la persona que pide ayuda espiritual en este sentido. Nunca se improvisa o se propone como exorcistas, curanderos y liberadores. Otra cosa fundamental es que no existen laicos (ni siquiera los diáconos temporales o permanentes) autorizados por la Iglesia para realizar exorcismos. Incluso las llamadas oraciones de liberación o sanación, deben hacerse con sabiduría y oportunidad bajo el acompañamiento de un sacerdote capacitado y siguiendo las normas que la Iglesia ya ha establecido. Salir de estos criterios significa situarse en el terreno de la desobediencia a la Iglesia, a la cual el Demonio siempre empuja al hombre como en pasado empujó a nuestros Progenitores a la desobediencia hacia Dios (ver Génesis 3).

2. Superstición y reiteración de fórmulas

A menudo el deseo de ahuyentar al Demonio lleva a caer en el pecado de superstición y se insinua también en el mundo católico, entre laicos como consagrados. Por ejemplo: se comienza la búsqueda del exorcista más “poderoso” (incluso fuera de la propia diócesis o región) como si se tratase de una virtud personal y no de la obra del Espíritu Santo que actúa en el ministro ordenado en nombre de la Iglesia. Se coleccionan compulsivamente sacramentales que deberían alejar más eficazmente las malas influencias, como crucifijos, medallas, vela, imágenes, sal, agua y aceite.

Se multiplican las oraciones de liberación que no han obtenido ninguna aprobación eclesiástica y que a menudo, vienen mutadas de ambientes no católicos; o vienen confeccionadas durante la función por el “sensitivo” o por el presunto laico carismático de turno. O incluso, las oraciones oficiales y las fórmulas aprobadas se reiteran compulsivamente con la esperanza de que la simple recitación a lo largo del tiempo sea suficiente para lograr el beneficio. Y frecuentemente se eligen como si fueran tendencias de los índices bursátiles las novenas y súplicas más adecuadas contra el Demonio: la Virgen que desata los nudos es buena, San Pio da Pietrelcina es el más fuerte, Santa Rita no es mala, San Espedito a veces fracasa mientras que San Vicinio sólo funciona si eres de la región Emilia-Romaña. Incluso, en relación a las Santas Misas se corre el riesgo de caer en la superstición por la continua instrumentalización profanadora en pedir la liberación. Se piensa que basta con mandar al sacerdote a oficiar la misa sin necesidad de participar personalmente, se cree que es el número de celebraciones encargadas, como si la cantidad fuera el criterio preeminente para la liberación. Un mecanismo similar sobre la cantidad de misas se encuentra en algunos libros devocionales en referimiento a las almas deel purgatorio, pero eso es otra cuestión.

3. “Encuentro y Convención de Liberación” en hoteles

Desde hace algunos años se ha generalizado que supuestos “sensitivos” y laicos carismáticos organizan encuentros de oración en ubicaciones laicas como son los hoteles con estrellas (al menos 4). Esto de por sí debería generar desaprobación en los fieles católicos de sano juicio que se ven desviados de los contextos eclesiales sin ninguna motivación. Una cosa es organizar un evento para millones y millones de personas como ocurre en los jubileos y los eventos nacionales, otra cosa es organizar para cincuenta o cien personas. En lugar de hoteles, ¿no se podría optar por un espacioso salón parroquial o una casa religiosa – que cada día están más vacías y desiertas – permaneciendo así dentro de los límites de la normalidad eclesial? Pero el presunto “sensitivo” o el carismático saben muy bien que al hacerlo así se mantienen alejados de los ojos y oídos de los pastores y puede decir y hacer libremente lo que quiera. De esta forma, se anuncia el paquete all inclusive con 80 o 100 euros al día: inscripción al curso, pase para la función, habitación individual, alimentos incluidos con cocina Michelin, y se tiene la garantía de quedar un poco liberado del maligno y ser purificado en el árbol genealógico. En definitiva antes la gente iba al spa, ahora a los fines de semana con exorcismo que van de moda.

4. Venta de libros y manuales de dudosa ortodoxia

Todavía hoy en día, el Diablo sigue siendo un producto de marketing desde que en 1973 se estrenó la película El exorcista de William Friedkin basado en la novela homónima de William Peter Blatty; el Diablo prácticamente no ha experimentado momentos de crisis. Podemos decir que se puede ganar usando el Diablo… e incluso se puede ganar razonablemente bien.

Y si alguna vez el Diablo era propiedad privada de la masonería, de los satanistas y de los círculos ocultistas; desde hace más de treinta años se ha convertido en un producto pop del que todos pueden usar o abusar según la propia necesidad. En efecto, son precisamente los laicos, no siempre cristianos, a encontrar en el “producto diablo” una mina de la cual sacar notoriedad y afirmación. La televisión fue la primera en saber lucrar con el tema: no sólo con películas, sino también con especiales, documentales, investigaciones que se cruzan con noticias del crimen y política; en definitiva, el Diablo es como la sal y la pimienta en una receta, “lo justo suficiente” para dar ese toque extra al plato y provocar elogios. Quizás sea en lo editorial donde el tema del diablo ha encontrado una nueva y perpetua juventud. La bibliografía al respecto es sumamente ilimitada y entre los autores realmente se puede encontrar de todo: se inicia con la convertida de Medjugorje, al ex adepto de una secta, pasando por el sacerdote que sin haber sido nombrado exorcista celebra conferencias sobre el demonio, terminando con el que se atribuye el título de demonólogo sin tener las mínimas competencias académicas o práctico-pastorales del caso. No pueden faltar los supuestos psíquicos o carismáticos que tratan sobre el Diablo y preparan recetas para liberar las influencias del mal, obviamente es necesario comprar sus libros. Muy peligrosos son aquellos que se sienten investidos por legado espiritual de algún exorcista famoso defunto – ¡es recomdable si murió en “olor” de santidad! – para luego presumir de legados espirituales y transmigraciones de carismas adjunto al título de perfecto libertador.

Cuando era niño en los años 1980, en Italia sólo oíamos hablar del Diablo por boca del Padre Gabriele Amorth y de Monseñor Corrado Balducci, este último conocido como demonólogo pero quien en su vida nunca vio un exorcismo real y que relató algunas imprecisiones teológicas en su libro Il Diavolo. Al menos ellos eran sacerdotes honestos, conscientes de su papel y obedientes a la Iglesia. Hoy en día todo el mundo sabe escribir sobre el Diablo, especialmente aquellos que no deberían escribir nada.

En conclusión, sigue siendo cierto que es mejor y prudente hablar poco del Diablo y con referencias precisas a la Palabra de Dios, a la Revelación y al Magisterio. ¿Y sabeis por qué? Porque nuestra fe nunca se ha fundamentado – ni nunca lo estará – en el Diablo sino en Cristo y su resurrección que vence las obras del Diablo: el pecado y la muerte. Si al menos entendiéramos esto ya no tendríamos la angustia de la demonopatía con la sensación de estar atormentados por el Diablo. Mucho más importante y agotador es crearse una conciencia profunda que se desee vivir constantemente ante la presencia de Cristo y de su Espíritu. Esto es lo que nos dice el bienaventurado apóstol Santiago en su carta. Nos pide que seamos sumisos a Dios: esto es lo que nos permite resistir al Diablo y escapar de sus obras y trampas. Seguramente hay pocos exorcistas en la Iglesia hoy en día, de seguro muchos de nuestros obispos no estan dispuestos a nombrarlos y prefieren nombrar presidentes de la Cáritas diocesana, utilizar recursos para las políticas sociales y de bienestar, pero luego se pueden encontrar a pocos kilómetros de la curia diocesana con el weekend exorcistico a cien euros al día del presunto exorcista, carismático o vidente famoso sin ni siquiera soltar un suspiro. Y aunque el Obispo diocesano fuera consciente del evento, no le daría el peso adecuado: ojo que no ve, corazón pastoral que no siente. Lamentablemente el Diablo ciertas cosas las deja hacer, y cuando alguna vez lo hace, todo sale a la luz, tal y como sucede con ciertas cosas tan antiguas como el mundo que se hacen pero no se dicen y como les encantaba cantarlas a un conocido cuarteto musical italiano:

«Se hace, pero no se dice, se hace, pero no se dice y quien lo hizo calla, lo niega y es mentiroso y nunca te dice la verdad».

Sanluri, 07 de febrero de 2025

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Suciedad en lugares públicos entre sexo y teología de la ropa interior – Sucio en lugares públicos entre el sexo y la teología de los underpant – Suciedad en lugares públicos entre sexo y la teología del calzóncillo

(Texto en inglés después del italiano. / texto español posterior al engles)

Suciedad en lugares públicos entre sexo y teología de la ropa interior

Los sacerdotes debemos ser necesariamente todas las putas que intentan entregarse a todos, liberar el Amor Dei, Sin siquiera pedir la Marchetta. Por esto normalmente digo, en serio y nada juguetón, De hecho con un espíritu teológico constante, que, Si no hubiera hecho el sacerdote, Ciertamente habría hecho la puta. Pero elegí hacer ambas cosas: el sacerdote y la puta, por el amor de Dios.

- Noticias eclesiales -

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Artículo PDF en formato impreso – Formato de impresión del artículo – Artículo para imprimír

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La policía estatal a cargo de controlar los laboratorios de lugares públicos en los que se empaquetan los alimentos, Hace un par de semanas, colocó las focas en una beca de repostería bien conocida en el corazón del centro histórico de Catania..

El video que documenta el estado de las instalaciones es solo un arquetipo necesario para hablar sobre la desastrosa psicología de los justificadores a toda costa y cuesta lo que costos, Listo para que esto afirme:

" ... es cierto, Este video fue filmado por la policía estatal en el centro de Catania., en la buena sala de estar de la ciudad, Pero tal cosa también podría pasarle al norte!».

Abro paréntesis con un grabado: La teoría de "podría ser" me recuerda a ciertos militantes de la izquierda radical chic Italiano que vive en nombre de políticamente correcto Más soñado. Esos, Sera entendido, con los superratácticos a los parioli y las villas en Capalbio, quien frente a una niña violada por una pandilla de inmigrantes clandestinos del norte de África tiene prisa por explicar, Alrededor de los diversos talk show televisores, que también podría haber violado por un grupo de italianos. Definitivamente, a la víctima de la violación casi siempre destinada a dejar signos traumáticos indelebles con todas las implicaciones reactivas más complejas en un nivel psicológico y de comportamiento, La idea de que sus violadores también podrían haber sido italianos, será de gran consuelo, Pero más que cualquier otra cosa de uso precioso para superar un evento traumático que es difícil de superar. Cierro el grabado y vuelvo al tema en cuestión.

Que este video retrata el laboratorio de un bar histórico del centro de Catania y no del centro de Bolzano o Belluno, donde los estándares higiénicos son muy superiores y mucho más respetados que en ciertas áreas de Sicilia, Son datos incontrovertibles, independientemente de la teoría de la justificación “Podría haber sucedido en otro lugar”.

Pasemos de la pregunta higiénica-sanitaria al doctrinal-moral, Porque éramos precisamente sacerdotes que durante generaciones obsesionamos a los adolescentes, Como si todo el misterio del mal fuera riguroso y únicamente de la vida abajo. Aquellos que nunca han fallado para enseñar que un laboratorio como el representado aquí es una exaltación del pecado mortal mucho más que la masturbación de un adolescente en medio de tormentas hormonales? Y no surge, Ciertos fanáticos laicos, Como ya pasa varias veces, Para enseñar al sacerdote subestimado que son dos cosas diferentes, Demuestra así que no sabes cuán graves pueden ser esos pecados contra la caridad, quien según ellos sin embargo sería otra cosa, En comparación con el pecado muy mortal del autoerotismo adolescente y varias caídas en el sexto mandamiento, que recordamos es precedido por otros cinco y luego seguido por otros cuatro, Aunque no interesan a estas personas que se revelan rigurosas solo por todo lo relacionado con la esfera de la sexualidad.

Que en la sexualidad humana hemos exagerado más allá de la medición, Ya lo escribí hace quince años (ver AQUI), prevaleciendo la rigurosa moralidad de Juan Pablo II, Cuando el Santo Padre Francis todavía estaba lejos de venir. Hoy en día, Las cosas que afirmé hace casi veinte años, El Santo Padre le dice, a menudo incluso en tonos irónicos, Mentir a mi, en ese periodo, grueso el gran giovanfoolista moralophobia, Fue cantado en notas claras: “Ve lentamente con estos discursos, O corre el riesgo de no convertirse en sacerdote ". Le respondí,: "Por supuesto, Porque la teología de la ropa interior siempre va a todo y, sobre todo,, verdad?».

A cinco kilómetros del palacio apostólico, El Santo Padre "Santo inmediatamente!", Tuvo el inmenso desastre humano y moral de la pastelería de los legionarios de Cristo., Preséntese bien afuera como las ventanas de esta pastelería en el centro histórico de Catania, Excepto para esconderse dentro de toda la peor basura de Marcial Maciel Degollado y sus cómplices leales. Aunque, el Santo Padre y su, Demasiado ocupado con la teología de la ropa interior, ciertos talleres no fueron inspeccionados, Incluso si todos lo supieran y la suciedad y la suciedad interna.

Cuando en tiempo récord, Con una imprudencia que pagaremos poco antes de la historia a un precio muy alto, Juan Pablo II fue beatificado y luego canonizado, Así como la pastelería de la Legión de Cristo y su fundador fue descubierto entre beatificación y canonización., aquellos que habían decidido tener a toda costa el santo declararon inmediatamente: «El Santo Padre no había sido informado, de hecho fue engañado ". Independientemente del hecho de que se informara varias veces e incluso en los detalles más peligrosos y difíciles, Como documento en uno de mis libros (ver AQUI), aunque admitido no había sido informado y de hecho engañado, Más razón por la que queda por aclarar: quien no le informó, pero sobre todo los que lo habrían engañado? Porque el engaño sin prejuicio a los casos de autoengaño-, implica la existencia de un engaño de. Entonces quien, engañado a Juan Pablo II? Sin embargo, esta pregunta que nadie pretende responder.

Estos son nuestros talleres de pasteles eclesiales y eclesiásticos, mientras, Sin modestia y moderación, no tuvimos mejor que hacer que disertarse en la teología de la ropa interior, comienzo y centro del interior misterio del mal. Y hoy, Alrededor del social media, Debemos leer los absurdos de un ejército de laicos católicos, Bigotti más allá de todo el límite de la decencia humana, que dicen sin una pena de ridículo que la Virgen María, una Fatima, Al pequeño Giacinta Marto, reveló que muchas almas estaban condenadas por los pecados de la lujuria, mostrándoles las malditas almas de los lujuriosos en el infierno.

Dios nos libera de los abduentos y militantes católicos ocupados, Porque solo su perversión y sus obsesiones sexuales pueden llegar a creer y luego propagarse como verdad y ciertamente dado el absurdo rumor de que la Virgen María, Madre por excelencia, Gran pedagogo y hogar de delicadeza humana, Comenzó a hablar de lujuria y lujuria a una niña analfabeta de nueve años nacida y criada en una de las provincias más aisladas, pobre y retrógrado de Portugal de principios del siglo XX..

La teología de la ropa interior nunca le ha gustado los sacerdotes siempre vivió en contacto con material humano, Consciente de ser pecadores que, por misterio inefable de la gracia, recibieron un mandato de Cristo Dios para cumplir con los pecadores de los pecados de acuerdo con el Ministerio de la Iglesia.:

«Recibes el Espíritu Santo; a quienes perdonas pecados, serán perdonados y a quienes no los perdonarás, no serán remitidos" (Juan 20, 22-23)

A la teología de la ropa interior le gusta terriblemente ciertos laicos de los católicos de social media, detrás de lo cual a menudo se ocultan a las madres y padres frustrados y fallidos que tienen múltiples y que cohabitan hijos e hijas e hijas., o nietos adolescentes que viajan con el colchón atado fijo en la espalda para estar listos para su uso. Pero, por otro lado, es una historia tan antigua como conocida y bien conocida: Todas cuantas putas, pero solo y rigor las hijas de los demás, Ciertamente no es suyo.

Veo ciertas cosas y las vivo de manera diferente: Los sacerdotes debemos ser necesariamente todas las putas que intentan entregarse a todos, gratis y amorRe, Sin siquiera pedir la Marchetta. Por esto normalmente digo, en serio y nada juguetón, De hecho con un espíritu teológico constante, que, Si no hubiera hecho el sacerdote, Ciertamente habría hecho la puta. Pero elegí hacer ambas cosas: el sacerdote y la puta.

Desde la isla de Patmos, 4 Febrero 2025

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Sucio en lugares públicos entre el sexo y la teología de los underpant

Los sacerdotes debemos ser necesariamente todas las putas que intentan darnos a todos, libremente y por el amor de Dios, sin siquiera pedir una compensación para el servicio ofrecido. Por eso dije, en serio y en absoluto en absoluto, sino más bien con un espíritu teológico coherente, que si no me hubiera convertido en sacerdote, Me habría convertido en una puta. Pero elegí hacer ambas cosas: el sacerdote y la puta, Por el amor de Dios.

- Noticias eclesiales -

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La policía estatal italiana a cargo de controlar los laboratorios de lugares públicos donde se empaqueta la comida, Hace un par de semanas, selló una pastelería conocida en el corazón del Centro Histórico de Catania.

El video Documentar el estado de las instalaciones es solo un arquetipo necesario para hablar sobre la desastrosa psicología de los justificadores a toda costa, Listo para justificador:

«… es cierto, Este video fue filmado por la policía estatal en el centro de Catania., en la buena sala de estar de la ciudad de esta ciudad de Sicylian, Pero tal cosa podría haber sucedido también en el norte de Italia!»

Abro con una digresión: los “podría haber sido” La teoría me recuerda a ciertos militantes del italiano Radical Chic Left que viven en nombre de la corrección política más soñada. Aquellos, ser preciso, con super-apartamentos en los ricos vecindarios residenciales de Roma y Villas en las áreas más exclusivas de la Toscana, OMS, Frente a una niña violada por una pandilla de inmigrantes ilegales del norte de África, son rápidos en explicar en varios programas de televisión que la niña podría haber terminado incluso por un grupo de italianos.. Seguramente, para la víctima de una violación siempre destinada a dejar marcas traumáticas indelebles con implicaciones psicológicas y de comportamiento complejas, La idea de que sus violadores también podrían haber sido italianos serán de gran consuelo, pero más que cualquier otra cosa de preciosa utilidad para superar un evento traumático que sea difícil de superar. Cerraré esta paréntesis y volveré al tema en cuestión.

Que este video retrata el laboratorio de un bar histórico en el centro de Catania y no en el centro de Bolzano o Belluno, donde los estándares de higiene y salud son muy superiores y mucho más respetados que en ciertas áreas de Sicilia, es un hecho incontrovertible, Independientemente de la teoría justificadora “Podría haber sucedido en otro lugar”.

Pasemos del tema de la salud higiénica al doctrinal-moral, Porque fueron los sacerdotes que durante generaciones tenemos adolescentes obsesionados, Como si todo el misterio del mal fuera estrictamente y exclusivamente de la cintura hacia abajo. Quien alguna vez se ha molestado en enseñar que un taller como el representado en este video es una glorificación mucho más del pecado mortal que la masturbación de un adolescente en medio de tormentas hormonales? Y no dejes que estos fanáticos seculares se levanten, Como ya ha pasado varias veces, para enseñarle al sacerdote subsignado que son dos cosas diferentes, Demostrando así que no saben cuán graves pueden ser esos pecados contra la caridad, que para ellos sin embargo sería algo diferente, En comparación con el pecado mortal del autoerotismo adolescente y varias caídas en el sexto mandamiento, que recordamos es precedido por otros cinco y luego seguido por otros cuatro, Aunque no son de interés para estas personas rigurosas solo en todas las cosas que se refieren a la esfera de la sexualidad.

Que hemos exagerado más allá de la medida de la sexualidad humana, Ya escribí hace quince años (ver AQUÍ), Cuando prevaleció la estricta moralidad de Juan Pablo II, Cuando el Santo Padre Francisco muy lejos de llegar a Roma. Hoy, Las cosas que decía hace casi veinte años son dicho por el Santo Padre, a menudo incluso en tonos irónicos, Mientras yo, En el momento, con la gran fobia moral vigente bajo el pontificado de Juan Pablo II, me dijeron en términos claros: «Vaya fácil con estos discursos, o corre el riesgo de no convertirse en sacerdote ». Respondí: "Seguro, Porque antes de todo y por encima de todo va la teología de los Underpant ».

En Roma, A cinco kilómetros del palacio apostólico, El Santo Padre “santo inmediatamente!”, tenía el inmenso desastre humano y moral de los legionarios de Cristo “pasteles”, que se veía tan bien en el exterior como las ventanas de esta masa en el centro de la ciudad antigua de Catania, Excepto que se escondió dentro de toda la peor basura de Marcial Maciel Degollado y sus fieles cómplices. Siendo nosotros, sin embargo, Demasiado ocupado con la teología de los Underpant, ciertos talleres no fueron inspeccionados, a pesar de que todos sabían de su existencia y su interior sucio.

Cuando en tiempo récord, con una imprudencia de que pronto pagaremos mucho antes de la historia, Juan Pablo II fue beatificado y luego canonizado, Entre su beatificación y su canonización se descubrió el laboratorio de confitería de la Legión de Cristo y su fundador. Aquellos que habían decidido tener a Juan Pablo II declararon un santo a toda costa, inmediatamente justificó este hecho diciendo: «El Santo Padre no había sido informado, fue engañado ». En realidad, El Santo Padre fue informado varias veces e incluso en los detalles más peligrosos y escandalosos., Como se documenta en uno de mis libros (ver AQUÍ). Sin embargo, Si realmente no hubiera sido informado y hubiera sido engañado, Esta sería una razón más para aclarar: quien no le informó, Pero sobre todo que lo engañó? Porque el engaño, excepto en casos de autoengaño, necesariamente implica la existencia de un engañador. Entonces, ¿quién engañó a Juan Pablo II?? Esta es una pregunta que nadie pretende responder.

Estos son nuestros laboratorios de pasteles eclesiales y eclesiásticos, mientras, sin vergüenza ni restricción, No teníamos nada mejor que hacer que discutir la teología inferior, el principio y el centro de todo el misterio del mal. Y hoy, en el mar de las redes sociales, Debemos leer los absurdos de un ejército de católicos laicos, fanáticos más allá de todos los límites de la decencia humana, quien afirma sin penalización de ridículo que la Virgen María, en Fátima, A la pequeña Jacinta Marto, bebé de solo nueve años, dijo que muchas almas estaban condenadas por los pecados de la lujuria, haciéndola ver malditas almas de la lujuria en el infierno.

Dios nos entregue de fanáticos católicos comprometidos y militantes! Solo las personas obsesionadas con la sexualidad humana pueden creer y difundir el absurdo rumor según el cual la Virgen María, Madre por excelencia, Gran pedagogo y asiento de delicadeza humana, hablando de lujuria y lujurios a una niña nacida y criada en uno de los más aislados, pobre y retrógrado de Portugal a principios del siglo XX.

La teología inferior nunca ha complacido a los sacerdotes que siempre han vivido en contacto con la materia humana., Consciente de ser pecadores que por un inefable misterio de la gracia han recibido de Dios de Dios el mandato de absolver a los pecadores de sus pecados de acuerdo con el Ministerio de la Iglesia:

«Cuando había dicho esto, Él respiró sobre ellos y dijo, "Recibe el Espíritu Santo. Si perdonas a alguien sus pecados, ellos son perdonados; Si retiene el perdón de alguien, está retenido ”» (Jhón 20, 22-23)

La teología inferior es terriblemente extendido con algunos católicos laicos en las redes sociales, detrás de lo cual a menudo esconde a las madres y padres frustrados y fallidos que tienen hijos e hijas múltiples y convorcios., o nietos adolescentes que viajan con el colchón atado firmemente a sus espaldas para estar listos para su uso. Pero, de nuevo, es una historia antigua y conocida: todas las putas, Pero solo las hijas de otras personas, No es suyo.

Veo y experimento ciertas cosas de manera diferente: Los sacerdotes debemos ser necesariamente todas las putas que intentan darnos a todos, libremente y por el amor de Dios, sin siquiera pedir una compensación para el servicio ofrecido. Por eso dije, en serio y en absoluto en absoluto, sino más bien con un espíritu teológico coherente, que si no me hubiera convertido en sacerdote, Me habría convertido en una puta. Pero elegí hacer ambas cosas: el sacerdote y la puta, Por el amor de Dios.

De la isla de Patmos, 4 Febrero 2025

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SUCIEDAD EN LUGARES PÚBLICOS ENTRE SEXO Y LA TEOLOGÍA DE LOS CALZÓNCILLOS

Los sacerdotes debemos necesariamente ser todos putas que tratamos de darnos a todos gratuitamente y por amor de Dios, sin ni siquiera pedir una compensación por el servicio. Por eso suelo decir de manera seria y nada de broma, incluso con un espíritu teológico coherente, que si no hubiera sido sacerdote, hubiera sido una puta. Sin embargo, elegí ser ambas cosas: el sacerdote y la puta, por amor de Dios.

- Noticias eclesiales -

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La Policía Estatal italiana, encargada de controlar los talleres y las cocinas de los lugares públicos donde se envasan alimentos, cerró hace un par de semanas una reconocida pastelería en pleno centro histórico de la ciudad siciliana de Catania.

El vídeo que documenta el estado del local es sólo un arquetipo necesario para hablar de la desastrosa psicología de los justificadores de a toda costa, a cualquier precio, y dispuestos a decir:

«…si es cierto que este vídeo fue registrado por la Policía Estatal en el centro de Catania, ¡pero algo así también se podría encontrar al Norte de Italia!»

Abro una paréntesis para hacer una digresión: la teoría del “podría haber sido” me recuerda a ciertos militantes de la izquierda radical-chic italiana que viven en nombre de la corrección política más onírica. Aquellos que obviamente son de los penthouse en los barrios residenciales de Roma y de las villas en las zonas más exclusivas de la región Toscana. Y quienes ante una chica violada por una banda de norteafricanos se apresuran a explicar en distintos programas televisivos: que la muchacha también podía haber sido violada por una banda de italianos. Sin duda alguna, la víctima de una violación casi siempre está destinada a conservar marcas traumáticas imborrables con implicaciones reactivas muy complejas a nivel psicológico y conductual. La idea de que sus violadores también podían haber sido italianos sería de gran consuelo para ella, sobre todo de preciosa utilidad para superar el acontecimiento traumático y difícil de superar. Cierro esta paréntesis y vuelvo al tema en cuestión.

Que el vídeo muestre el laboratorio de un bar histórico en el centro de la ciudad de Catania, y no en el centro de ciudades como Bolzano o Belluno donde las normas de higiene y salud son mucho más estrictas y mucho más respetadas que en ciertas zonas de Sicilia, es un hecho incontrovertible, al margen de la teoría justificadora de: “también podría suceder en otros lugares”.

Del tema higiénico-sanitario pasemos al doctrinal-moral, porque nosotros mismos los sacerdotes, quienes por generaciones hemos obsesionado a los adolescentes en sus movimientos íntimos con las manos; como si todo el misterio del mal fuese de rigor y unicamente de la cintura para abajo. ¿Quién se ha prodigado en enseñar que un laboratorio como el registrado por el vídeo, es una exaltación del pecado mortal más que la misma masturbación de un adolescente en medio de sus tormentas hormonales? Y los fanáticos laicos que no se alcen y repliquen como ya ocurrió en pasado, enseñando al sacerdote que escribe, que son dos cosas totalmente distintas; demostrando con esto, de no saber cuán graves pueden llegar a ser los pecados contra la caridad. Según ellos, serían otra cosa comparado con el super pecado mortal del autoerotismo adolescente y de las caídas en el sexto mandamiento, que recordemos es precedido por otros cinco y seguido por otros cuatro mandamientos; aunque esto no interese a estas personas que sólo son rigurosas en todo lo que concierne a la esfera de la sexualidad.

Que sobre la sexualidad hemos exagerado más allá de todo límite, lo escribí hace quince años (ver AQUÍ), cuando prevalecía la moral rigurosa de Juan Pablo II y el Santo Padre Francisco aún estaba lejos por venir. Hoy las cosas que afirmé hace casi veinte años, las dice el Santo Padre y a menudo en tono irónico. Mientras que a mí en ese entonces con la gran moralofobia de Juan Pablo II me dijeron en tonos claros: «Deja de hablar así, o corres el riesgo de no ser ordenado sacerdote». Repliqué entonces diciendo: «Es cierto, porque por encima de todo y ante todo está la teología de los calzoncillos».

A cinco kilómetros del Palacio Apostólico, el Santo Padre “¡santo inmediatamente!”, tuvo el enorme desastre humano y moral del “laboratorio de pastelería” de los Legionarios de Cristo, presentados excelentemente en el exterior como los escaparates de la pastelería del centro histórico de Catania, salvo esconder por dentro todas las peores basuras de Marcial Maciel Degollado y de sus leales cómplices. Pero el Santo Padre y sus colaboradores estuvieron demasiados ocupados con la teología de los calzoncillos, mientras que ciertos laboratorios no eran inspeccionados aunque todos conocían su existencia y su suciedad interna.

Cuando en tiempo récord y con una imprudencia que dentro de poco pagaremos ante la historia con un precio muy alto, Juan Pablo II fue beatificado y luego canonizado. Y eso que durante su beatificación y canonización se descubrió el laboratorio de la Legión de Cristo y de su fundador; por ello, los que habían decidido obtener inmediatamente el santo a toda costa declararon: «El Santo Padre no había sido informado, al contrario había sido engañado». Independientemente del hecho de que informado fue en varias ocasiones e incluso con detalles peligrosos y escabrosos como lo he documentado en uno de mis libros (ver AQUÍ) incluso, suponiendo que no hubiera sido informado sino por el contrario engañado, con mayor razón se debe aclarar: ¿quién no lo habría informado pero sobre todo, quién lo habría engañado? Porque el engaño – salvo en los casos de autoengaño – implica necesariamente la existencia de un engañador. Por lo tanto, ¿quién engañó a Juan Pablo II? Ésta es una pregunta a la que nadie pretende responder.

Estos son nuestros talleres de pastelería ecclesial y eclesiástica, mientras que sin pudor ni freno no teníamos nada mejor que hacer que discutir sobre la teología de los calzoncillos, principio y centro de todo el mistero del mal. Y hoy en las redes sociales, tenemos que leer los absurdos de un ejército de católicos laicos, fánaticos más allá de todos los límites de una humana decencia, quienes afirman sin pena de ridículo: que la Virgen María en Fátima reveló a la pequeña partorcita Giacinta Marto que muchas almas fueron condenadas por los pecados de la lujuria, haciéndo ver las almas condenadas de los lujuriosos en el infierno.

Dios nos libre de los fanáticos católicos comprometidos y militantes, porque sólo sus perversiones y obsesiones sexuales pueden llegar a creer y difundir el absurdo rumor de que la Virgen María, madre por excelencia, gran pedagoga y sede de la delicadeza umana, habló de lujuria y de gente lujuriosa a una niña analfabeta de nueve años nacida y criada en una de las provincias más aisladas, pobres y retrógradas del Portugal de principios del siglo XX.

La teología de los calzoncillos nunca ha agradado a los sacerdotes que desde siempre han vivido a estrecho contacto con la materia humana, conscientes de ser pecadores y que por un inefable misterio de gracia, han recibido el mandato de Cristo Dios de absolver a los pecadores de sus pecados según el ministerio de la Iglesia:

Reciban el Espíritu Santo. A quienes ustedes perdonen los pecados, les quedarán perdonados; y a quienes no se los perdonen, les quedarán sin perdonar. (Jn, 20,22-23)

La teología de los calzoncillos gusta terriblemente a ciertos laicos católicos en las redes sociales, detrás de las cuales se esconden a menudo, madres y padres frustrados y fracasados que tienen hijos e hijas multidivorciados y convivientes, o sobrinas adolescentes que viajan con el colchón firmemente atado a la espalda, listo para su uso. Pero por otro lado, es una historia vieja y conocida: todas putas, pero sólo las hijas de los otros y ciertamente no las propias.

Yo veo y experimento algunas cosas de manera diferente: los sacerdotes debemos necesariamente ser todos putas que tratamos de darnos a todos, gratuitamente y por amor de Dios, sin ni siquiera pedir una compensación por el servicio. Por eso suelo decir, de manera seria y nada broma, incluso con un espíritu teológico coherente, que si no hubiera sido sacerdote, hubiera sido una puta. Sin embargo, elegí ser ambas cosas: el sacerdote y la puta, por amor de Dios.

Desde La Isla de Patmos, 4 de febrero de 2025

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