Redes sociales e ignorancia. Si la historia está escrita por los ganadores, de los viles terroristas asesinos se convierten en mártires de libertad

SOCIAL MEDIA E IGNORANZA. Si la historia está escrita por los ganadores, DEI VILI TERRORISTI ASSASSINI DIVENTANO MARTIRI DELLA LIBERTÀ

I terroristi possono essere tali se l’ideologia da loro seguita perde e finisce sconfitta, como en el caso de las brigadas rojas, ma possono diventare eroi e martiri della libertà se l’ideologia da loro seguita vince e si impone come potere di governo. Se infatti l’islamismo radicale avesse vinto e soggiogato gli Stati Uniti d’America, oggi a New York l’abbattimento delle due Torri Gemelle verrebbe celebrato allo stesso modo in cui si celebra in Francia la presa della Bastiglia e il rovesciamento del governo di Luigi XVII.

— Historia y actualidad —

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Cuanto menor sea el coeficiente intelectual promedio en la sociedad, Cuanto más es necesario explicar incluso las cosas obvias.. L’errore che spesso noi studiosi facciamo in ambito teologico come nelle sfere di tutte le più disparate scienze, de la medicina a la astrofísica, è dare per scontate cose che riteniamo ovvie e che di fatto lo sono pure, siendo los elementos más rudimentarios de las diversas ciencias o simples y básicos sentido común humano. Desafortunadamente,, è necessario tenere conto che oggi si è più propensi a seguire gli influencia analfabetos y yo tiktoker, inclusi certi preti che si sono lanciati in questi giochi demenziali (cf.. AQUI).

Como siempre, expliquemos con un ejemplo.: numeroso influencia convencidos de que "un enano tiene el corazón demasiado cerca del culo" porque no entendieron la hipérbole irónica de la canción Un juez por Fabricio de André (texto AQUI), Usan la palabra Edad Media en un sentido despectivo., ignorando che il bagaglio d’arte, La ciencia y la tecnología que tenemos hoy se la debemos a la Edad Media.. No solo, porque si hoy conocemos a los autores clásicos; se la cultura, La literatura y la filosofía griega y romana nos han llegado hasta nosotros gracias a la Edad Media., incluidos los poemas más lujuriosos de Valerio Cayo Catulo, que no sólo la Iglesia tuvo cuidado de no censurar o destruir, porque si los conocemos hoy es gracias a él y a los monjes escribas que los transcribieron y transmitieron a lo largo de los siglos..

Se in quelle zone dell’Etruria che fu territorio dello Stato Pontificio fino al settembre del 1870, la Chiesa non avesse salvato e conservato affreschi murali e vasellami che raffigurano scene falliche, orge e rapporti omosessuali tra uomini, quei patrimoni etruschi e romani sarebbero andati perduti. Proprio come avvenne altrove, dove a governare non era la Chiesa, ma i governi liberali “illuminati” che giudicarono scandalose e immorali certe rappresentazioni e per questo le distrussero.

El sistema del derecho moderno. se lo debemos a los grandes glosadores boloñeses que vivieron entre los siglos XI y XII y le debemos el elemento fundamental de la civilización jurídica de la protección y legítima defensa del acusado precisamente a ese proceso inquisitorial sobre el que participaron personas inconscientes e ignorantes de que ser condenado por los Tribunales de la Santa Inquisición fue muy difícil. Y fueron precisamente los tribunales de la inquisición los que sancionaron otro elemento que hoy forma parte de la jurisprudencia penal de todos los países llamados civilizados del mundo.: la pena mirata al recupero, non alla punizione dettata da istinti di vendetta, perché attraverso la pena il condannato non va punito ma recuperato. La respuesta de los ignorantes está lista.: «Se dictaron sentencias de muerte!». Y aquí hay que reiterar que las sentencias de muerte no eran raras sino muy raras., precisando che vanno collocate e lette in contesti storici ai quali non sono applicabili i criteri di giudizio di oggi, basterebbe spiegare che persino la condanna a morte era un atto estremo teso al recupero del condannato. Per questo i condannati erano vestiti di bianco, signo de pureza, porque con la muerte pagaron su deuda y extinguieron sus culpas adquiriendo lo que en lenguaje cristiano se llama "pureza bautismal". y sus cuerpos, después de la muerte, debían ser tratados con respeto y enterrados con consideración.

Alle spiegazioni storiche ribatte tosto l’ignorante: Giordano Bruno è stato bruciato al rogo, además de asesinado y enterrado con respeto!». Cierto. Y según lo que era la lógica social, política, giuridica e religiosa dell’epoca fecero bene a bruciarlo al rogo. Fue él quien se equivocó con rara obstinación.. Fu sottoposto a due processi, uno a Venezia e uno a Roma. Col secondo processo romano fu dato nuovamente avvio ex nuevo all’intero iter processuale che durò in totale otto anni, nel corso dei quali intervennero due annullamenti per risibili difetti di forma, allo scopo di dare al Bruno quanto più tempo possibile per potersi ravvedere. Per anni fu tentato di indurlo al ravvedimento, que él rechazó obstinadamente. Inutile dire e spiegare a certa gente che si nutre e abbevera di leggende nere che non si può valutare e giudicare il caso Bruno con i criteri di giudizio del nostro presente sociale, político, legales y también religiosas. Sarebbe come condannare con grida di scandalo, mediante l’applicazione del pensiero contemporaneo, certe pratiche degli uomini della preistoria ritenute a nostro parere disumane e criminali.

Molti sono i fatti storici manipolati dal XVI secolo per opera di autori protestanti e dalla fine del XVIII inizi XIX da liberali-anticlericali nel periodo successivo la Rivoluzione Francese. Tutt’oggi rimane cosa ardua, se non pressoché impossibile smentire certe leggende nere ormai assurte a verità impresse persino su testi scolastici di storia. Come nel caso della vicenda che vide protagonisti nella Roma pontificia del 1867 Gaetano Tognetti, 23 años, Giuseppe Monti, 33 años, oggi celebrati come indiscussi eroi e patrioti del Risorgimento. I due sedicenti eroi, nella sera del 22 de Octubre del 1867 piazzarono e fecero esplodere una potente carica di esplosivo che distrusse quasi completamente la caserma di Serristori, ubicata in una traversa della attuale Via della Conciliazione, a poche decine di metri dalla Papale arcibasilica di San Pietro. In questa caserma alloggiava una compagnia di zuavi pontifici. L’esplosione causò la morte di venticinque militari e di due civili. Se poco prima una numerosa compagnia non fosse uscita dallo stabile, il numero di morti sarebbe stato assai maggiore. L’ispiratore di questo attentato fu principalmente Francesco Cucchi, deputato al Parlamento di Firenze, che con altri sodali si servirono dell’opera dei due attentatori, finiti poi scoperti, arrestati, processati e condannati a morte.

Due anni dopo la loro esecuzione, a unità d’Italia avvenuta e con Roma diventata sua capitale, i due attentatori furono celebrati come eroi e fatti passare alla storia come “martiri della libertà”. En el 1977 il regista italiano Luigi Magni scrisse e diresse un film di becera matrice anticlericale esaltando queste due figure e falsando totalmente il quadro storico dell’ultimo squarcio di vita dello Stato Pontificio, ormai ridotto al solo territorio di Roma e di parte della attuale Regione Lazio.

Gaetano Tognetti e Giuseppe Monti non furono degli eroici patrioti ma dei vili terroristi che uccisero in un attentato dei giovani in fascia d’età compresa tra i 18 yo 25 años, tutti perlopiù componenti la banda musicale. Molte più di ventisette in totale avrebbero potuto essere le vittime, se un’intera compagnia non fosse uscita d’improvviso da quello stabile.

Nessuno dei regnanti europei, a partire dai Savoia, offrì diplomatico aiuto a Pio IX, chiedendo la grazia dei condannati e la commutazione della condanna alla pena capitale in carcerazione, pur sapendo che in quel momento il Romano Pontefice doveva fare i conti con i genitori delle giovani vittime e la popolazione romana ferita e arrabbiata per la loro morte, inclusa quella di una bimba di cinque anni, rosas, morta sul colpo assieme al padre Francesco Ferri, mentre la madre, Giuseppa Cecchi, si salvò cadendo a terra stordita. Una volta ripresi i sensi impazzì completamente, tanto che fu necessario internarla nel manicomio di Santa Maria della Pietà, dove in seguito morì.

Questa reale narrativa dei fatti non è mai passata nei leggendari racconti del glorioso Risorgimento Italiano, come provano libri pseudo-storici, romanzi e persino produzioni cinematografiche di registi anticlericali.

In virtù di quella che fu la reale vicenda storica, ci saremmo dovuti guardare dal mutare a posteriori questi due terroristi in leggendari eroi per opera della propaganda liberale-anticlericale, con tanto di strade, quartieri e monumenti a loro dedicati. Ciò equivarrebbe a erigere oggi a Roma, in Via Fani, dove fu rapito nel 1978 il primo ministro Aldo Moro e uccisi i suoi agenti di scorta, un monumento celebrativo in onore delle eroiche e patriottiche Brigate Rosse. Imprimendo a seguire sui libri di storia che le Brigate Rosse non costituirono un pericoloso movimento terroristico che si macchiò di omicidi e attentati nel corso degli anni Settanta del Novecento, ma un eroico gruppo di liberatori, intitolando al nome di ciascun terrorista strade e piazze.

I terroristi e gli attentatori possono divenire eroi ed essere celebrati come tali a seconda di chi vince la guerra e a seguire scrive le cronache, mutando ideologie e leggende in falsi storici presentati ai posteri come storia-patria, con tanto di film di grande diffusione, scopo dei quali è instillare nelle masse sempre più incolte disprezzo e odio verso la Chiesa Cattolica e il Papato, nello spregio totale delle verità storiche. I terroristi possono essere tali se l’ideologia da loro seguita perde e finisce sconfitta, como en el caso de las brigadas rojas, ma possono diventare eroi e martiri della libertà se l’ideologia da loro seguita vince e si impone come potere di governo. Se infatti l’islamismo radicale avesse vinto e, Siempre, por ejemplo,, soggiogato gli Stati Uniti d’America, oggi a New York l’abbattimento delle due Torri Gemelle verrebbe celebrato allo stesso modo in cui si celebra in Francia la presa della Bastiglia e il rovesciamento del governo di Luigi XVII, senza cenno alcuno alle esecuzioni sommarie o ai processi farseschi interamente basati su false delazioni che dettero poi vita a un immane bagno di sangue sulle ghigliottine.

Lo storico olandese Pieter Geyl (1887-1966) affermò che «La storia è sempre scritta dai vincitori». Molti secoli prima, il filosofo greco Aristotele scrisse nella sua opera politica: «Le bugie dei vincitori diventano storia mentre quelle dei vinti vengono scoperte».

Frase tutt’altro che facile da interpretare, quella di Aristotele, che il filosofo e politico italiano Rocco Buttiglione chiarì in modo lapidario interloquendo proprio sulle pagine dei social media:

«Esiste la scienza storica che ha le sue regole: il controllo delle fonti, la verifica della coerenza logica delle affermazioni, l’obbligo della completezza dell’informazione. La scienza storica vuole appurare “was eigentlich geschehen" (ciò che veramente è accaduto). Ciò non elimina ma pone un limite alla partigianeria. C’è la propaganda di guerra dei vincitori che cerca di affermarsi come verità ufficiale. C’è anche la propaganda di guerra dei vinti, che periodicamente viene riscoperta e opposta alle versioni ufficiali degli avvenimenti. C’è però anche la ricerca storica seria che valuta tutti i dati disponibili. Spesso la frase “la storia è scritta dai vincitori” è usata dai vinti per riabilitare la propria propaganda di guerra. È bene tenerlo a mente per distinguere fra il revisionismo storico serio e quello che serio non è» (cf.. AQUI).

Hoy en día, dalla Russia all’Ucraina sino al Medio Oriente, la storia si sta ripetendo, con i peggiori prepotenti già all’opera per fabbricare i prossimi falsi eroi della patria da celebrare.

Desde la isla de Patmos 12 De julio 2025

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La pobreza es reconocer y mantener lo que fue recibido: Los pequeños pasos de Leone XIV para un pensamiento cristiano sobre la pobreza

La pobreza es reconocer y mantener lo que fue recibido: Los pequeños pasos de Leone XIV para un pensamiento cristiano sobre la pobreza

Nos gustaría asistir a otros pasos concretos en el camino de una pobreza teológica y pastoral que interesa, por ejemplo,, la dignidad de la adoración y las iglesias, Que el padre serfrico San Francesco se encargó de mucho y no desdeñó eliminar algo de su cantina para honrar a la casa y al altar del Señor dando la dignidad correcta.

- Noticias eclesiales -

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Autor
Ivano Liguori, ofm. Gorra.

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Ironizado de Montanelli: "La izquierda ama a los pobres para que cada vez que vaya al poder los aumente en número", Entonces escribió refiriéndose a un concepto ideológico de pobreza que pertenece a algunas corrientes políticas.

(Los aforismos de indro Montanelli)

Este gran maestro del periodismo italiano Sabía bien la vida de las personas y la historia de Italia y había notado cómo algunos paladines sociales no guardan y acompañan la pobreza y los pobres, sino que la usan., A menudo creando reservas protegidas en las que los términos de "pobres" y "pobreza" se plantean como una comparación para cubrir sus distorsiones de pensamiento u ofensas.

Este peligro de tergiversación no pertenece al mundo de la política y la social solo, sino que también está presente dentro de la fe, en el que una condición como la de la pobreza se presta bien a la transmisión en algo alienante de Dios y el hombre. La historia del franciscanismo, por ejemplo,, Él sabe bien el riesgo de un uso ideológico de la pobreza., En nombre de los cuales se han reclamado las reformas, Evaluación de las áreas revisiones de estrenos de vida, Las nuevas fundaciones han soñado con la imposición de esa pobreza violenta y agresiva que ha resultado en la herejía. ¡ Ay!, Nada de esto trajo las frutas deseadas, Si no los de dispersión y más división. La belleza del franciscanismo más puro, cerca no tanto de la idea del fundador, sino de lo que Cristo nos ha dado, radica en elegir libremente con Letizia la pobreza del Hijo de Dios sin imponerlo.. Sin soñar con una "iglesia pobre ideal ideológica para los pobres" pero enriqueciendo a la iglesia y a los hombres de esa esencialidad de lo único necesario que, A pesar de ser rico, ha sido pobre para nosotros enriquecernos, Precisamente en virtud de su ser el presente eterno.

Con respecto a la tendencia a transmutar el significado de un valor y su palabra correspondiente para golpear a sus enemigos, Hoy este uso es bastante frecuente. El mismo discurso que podemos hacer con otras palabras como amor, derechos, Inclusión y sindalidad. No es una sola pregunta semántica o demagógica, sino sobre todo ese pecado de todos los humanos y el orgullo pagado de aquellos que tienen el reclamo seguro y la seguridad de poder eliminar un mal objetivo, independientemente de la intervención de Dios, utilizando la unidad de la voluntad de acuerdos y compromisos.. como no recordar, sobre eso, Ese supuesto movimiento político italiano que vino de abajo que tenía la afirmación de haber abolido finalmente la pobreza al colocarse como el paradigma de novedad en el campo político. bien, Todos conocemos bien el epílogo, El movimiento se recicló y la pobreza que se decía abolida está reaparece mágicamente.

No debemos hacernos ilusiones en términos de pobreza, Lo sabemos bien de Jesús (cf.. MC 14,7), Este es uno de los muchos puntos endémicos de nuestra creatalidad pecaminosa que nos acompañará en la peregrinación del suelo a la recapitulación de este mundo nuestro, Hasta el que tiene que venir, se manifiesta glorioso y tendrá a todos los enemigos bajo sus pies (cf.. Mt 11,2; 1 Cor 15,21). Del resto, Durante su ministerio público, Jesús no eliminó la pobreza y la miseria material, sino que enseñó a ayudarlo e intervenir ante los innumerables tipos de pobreza humana.: alimento, de salud, significado, de relaciones, bien, de Dios. Sus discípulos, durante los siguientes siglos, Mientras se santifican en los diferentes contextos de la pobreza, nunca han podido abolirlo por completo. Y esto significará algo, Porque no aparece como una victoria del hombre sino de Dios que se somete todo al Hijo. Jesús no solo nos dijo que los pobres están allí y que siempre estarán allí, Nos dijo principalmente que él está allí y que necesariamente debemos comenzar a partir de esta presencia concreta del resucitado para poder llevar a cabo un pensamiento teológico y pastoral que también se puede oponerse a la pobreza y que se realiza hoy y aún no esquatológico en el que la pobreza, el sufrimiento, El pecado y la muerte serán definidos derrotados.

Pequeños pasos que comienzan desde el rescate y llevar a conocer al rescate, No -motores ideológicos y revolucionarios del orgullo humano pero estrategias de esperanza. Creo que todos podemos estar de acuerdo en este sentido al ver cómo el Papa Leone XIV ha implementado los primeros signos de un concepto teológico de pobreza entendido como el reconocimiento de lo que recibió de Dios para mantenerlo a su vez para pasarlo.

La decisión de volver a vivir en el palacio apostólico (verás AQUI, AQUI). Esta decisión sigue un camino concreto de la pobreza y la mejora de esa residencia que tradicionalmente ha sido reservada para el pontífice por 1870 hasta el 2013. Ciertamente, no solo es una ubicación concreta dentro del estado de la ciudad del Vaticano, sino de una historia que continúa y la certeza de una presencia que los fieles de todo el mundo han aprendido a conocer y amar al observar esa ventana abierta a la mañana del domingo e iluminado por la noche.: Estrella polar que da seguridad y esperanza a los muchos marineros en el mar de la fe. Una presencia consular la del apartamento papal, que allá 2005 Causó una inmersión en el corazón en esa noche del 2 Abril cuando la luz de la habitación del Papa murió de la señal del finalizado este del Papa Juan Pablo II.

La elección de Leone XIV Para reanudar la vista del balcón del Palacio Apostólico, rediseña la vida del nuevo pontífice y garantiza una mayor protección e intimidad, de acuerdo con su papel de líder político y espiritual pero sobre todo porque ese hábito de residir en Domus Sanctae Marthae Ahora era demasiado voluminoso incluso en términos de costos. Dentro de un pontificado acaba de pasar que ha atrapado una buena parte de su visibilidad de los medios sobre la pobreza y el "otro" uso de dinero, Cómo reconciliar yo 200 Mil euros por mes necesarios para la seguridad del pontífice? Como señala el Vaticanista de Tiempo En su contribución el domingo 25 Mayo, Los famosos cincuenta metros se han expandido para ocupar todo el segundo piso del Domus (verás AQUI). Esto con un enorme ajuste estructural que solicitó cargos en términos monetarios quizás no sea indispensable si se hubiera mantenido el apartamento papal histórico que ahora necesariamente tendrá que ser renovado después de doce años de inactividad y con consecuentes gastos adicionales.. Ser respetuoso con el fallecido pontífice y su séquito Gestión No podemos dejar de notar un cortocircuito claro en todo esto o más bien una regurgitación de esa vieja tentación prometeica de aquellos que desean abolir la pobreza para terminar cayendo en el exceso opuesto. Desafortunadamente, estas cosas se pagan doblemente: En primer lugar en el sentido monetario y luego como acusaciones listas para ser arrojadas a la iglesia y a su vicario.

Además de la enorme suma mensual de dinero Para garantizar la seguridad necesaria a la persona del Papa, Para reflejarnos, si quieres ser más. Domus pasa por alto a través de Gregorio VII, Frente a varios edificios en territorio italiano que podrían ser posibles estaciones de trabajo para comenzar una ofensiva terrorista contra el Santo Padre. No es pretencioso pensar que el gobierno italiano ha sido apresurado durante mucho tiempo, de 2013 Hasta la fecha, para frustrar esto a menos que sea una posibilidad remota, Pensando en un plan de seguridad bien estructurado, Tal vez evacuando las estaciones interesadas y colocando departamentos especializados en las áreas más sensibles con un mayor gasto de dinero? Y todo esto en nombre de lo que, quizás de pobreza? De Franciscan y del párroco que tuvo que administrar y continuar administrando activos, no sus, Estoy seguro de que la verdadera pobreza radica en la gestión inteligente de las cosas y estructuras que ya tienen. Saber cómo salvaguardar y mantener las cosas eficientes, No agregue gastos innecesarios sino para mejorar y mejorar los existentes: En resumen, comenzando desde el mínimo necesario en lugar del máximo permitido.

Otro pequeño paso hacia un camino de la pobreza El concreto fue lo que podemos definir como la bonificación del cónclave, es decir, la suma de 500 Euro entregado a los empleados del Vaticano que fue suspendido en 2013 Con motivo de la escritura de renuncia de Benedicto XVI y la elección de Francesco. Un reconocimiento que recompensa el trabajo de todos los empleados del estado de la ciudad del Vaticano para obtener más trabajos en vista del cónclave y la elección de la nueva pontife romana. Quinientos euros no son muchos, Pero pueden marcar la diferencia dentro de una familia que puede permitirse el lujo del mes siguiente con más serenidad; Pero más que todo, Lo que importa y es apreciado, Es el gesto sensible en sí mismo hacia los empleados. También en este caso la pobreza ejercida consiste en reconocer y recompensar a quienes trabajan para el Papa y la Iglesia y que merece tener un salario justo y digno., Porque la comida, Los medicamentos y varios usuarios nacionales no se pueden pagar con i Nuestro Padre.

En conclusión, Nos gustaría asistir a otros pasos concretos en el camino de una pobreza teológica y pastoral que interesa, por ejemplo,, la dignidad de la adoración y las iglesias, Que el padre serfrico San Francesco se encargó de mucho y no desdeñó eliminar algo de su cantina para honrar a la casa y al altar del Señor dando la dignidad correcta. Nos gustaría asistir a una auténtica caricia de la pobreza hacia los desheredados que viven alrededor de la columnata de la Basílica de San Pietro que, su bondad, Todavía no pueden usar los inodoros disponibles para ellos y poner la conciliación con las adyacencias inmediatas de los verdaderos Vespasianos del aire abierto. Tantas cosas podrían hacer realmente, Pero alimentamos la esperanza secreta de que el pontífice supremo Leone XIV ya los conozca, Porque el problema de una pobreza ideológica y gritada consiste en darse cuenta de los desastres inevitables que alguien más tendrá que reparar.

Sanluri, 7 Junio 2025

 

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De Francesco le Lion xiv. Lo que el futuro se reservará para nosotros

De Francesco le Lion xiv. Lo que el futuro se reservará para nosotros?

Deseamos que el muy ritmo del padre Leone XIV sea él mismo, ya no es Robert Prevost sino Pietro, Un sanador herido, di ricostituire in salute la figura del dolce Cristo in terra e di saper guarire la Chiesa che vive in una situazione traumatizzata. Bisogna almeno provarci, anche senza riuscirci, ma provarci. Questo costituirà già un merito di grazia e di salvezza, attraverso quella logica del cristologico fallimento che nella gloria della croce risplende e vince il mondo.

- Noticias eclesiales -

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Autor
Ivano Liguori, ofm. Gorra.

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Ad appena due settimane dall’elezione del Romano Pontefice Leone XIV non possiamo non notare nella Chiesa un clima di euforia generalizzata unita a quella sensazione di sollievo simile a colui che a fine giornata dismette le scarpe strette per mettersi comodamente in pantofole. Basta ripercorrere le immagini della Santa Messa di inizio pontificato per notare una piazza San Pietro molto affollata fino a tutta Via della Conciliazione, cosa che non accadeva da almeno un decennio a questa parte.

Erano presenti in molti. Non solo la gente comune ha voluto essere presente all’evento dell’inizio del ministero del nuovo Romano Pontefice ma anche diverse personalità di spicco provenienti da tutto il mondo hanno reso il loro omaggio, nutrendo in cuor loro la segreta speranza che il nuovo Capo della Chiesa potesse costituire un valido alleato politico e sociale nella scacchiera geopolitica attuale.

L’elezione di un Papa è qualcosa di straordinario, senza dubbio è un evento unico al mondo, che con una facile ironia avviene appunto "a ogni morte di Papa". Y sin embargo,, questa elezione in modo particolare si è caricata di numerose speranze e aspettative proprio per la singolarità del pontificato di Papa Francesco e di quella oggettiva eccentricità dell’uomo Jorge Mario Bergoglio di cui, si necesario, abbiamo parlato con dispiacere e talora imbarazzo su questa nostra rivista, sempre con rispetto ma soprattutto a “papa vivo”, al contrario degli “eroi” che solo oggi, a “papa morto”, sollevano perplessità, critiche e persino ironie. Da qui il realistico commento del nostro redattore canonista Padre Teodoro Beccia:

«A noi che dinanzi a certe sue innegabili stravaganze, all’occorrenza abbiamo criticato il Santo Padre Francesco a viso aperto, con garbo e rispetto, adesso toccherà il compito di difenderlo da morto da coloro che in vita lo hanno esaltato, sino a sprofondare in forme di vera e propria papolatría, ovviamente tutt’altro che disinteressata, avendo poi ottenuto quanto sperato in benefici, nomine e cariche ecclesiastiche».

Facciamo attenzione, dopo ogni elezione papale c’è da parte di molti commentatori e giornalisti l’uso smodato di quel sostantivo femminile che è “continuità”, termine che significa e indica la ripresa di quella linea di governo — fatta di tradizione, ideas, orientamenti e stili — che il defunto pontefice ha avuto nel suo governo della Chiesa e che il nuovo dovrebbe proseguire quasi come un lascito testamentario. A conferma del fatto, la maggior parte delle ultime previsioni sui possibili papabili vertevano tutte su profili simili al de cuius, così come insegna quella locuzione latina: Similes cum similibus. Ma la storia del papato e dei Conclavi riserva sempre sorprese e imprevisti.

Ricordo come nel 2005, alla morte di Giovanni Paolo II, l’elezione di Benedetto XVI fu salutata come un segno di grande continuità col Predecessore. Il tempo ha poi evidenziato come i due pontificati si sono dimostrati differenti sia per storia personale, sia per stili e temperamenti e che l’unica continuità riscontrabile è stata quella presente nel comando del Signore risorto a Pietro: «Pasci le mie pecore» (Juan 21,17). Questi due Romani Pontefici sono stati accomunati dalla volontà di condurre la navicella della Chiesa e di pascere il popolo santo di Dio con fortezza e non senza i dolorosi calvari.

Questo per dire che regimentare un pontificato dentro aspettative personali ed eredità precedenti porta a delusioni e che la continuità che conta per un Papa è quella con Gesù Cristo e non con il suo predecessore, fosse anche un santo canonizzato. Questo è stato anche il pensiero che molti Cardinali hanno condiviso durante le ultime Congregazioni Generali in vista del Conclave ed è quello che in modo non tanto velato ha potuto esprimere anche il Cardinale Giovanni Battista Re durante la Santa Messa prima dell’ingresso in Conclave.

Tali riflessioni sparse sono positive perché ci aiutano a maturare nella conoscenza che un Papa va amato sia nel suo ministero che come figura ma allo stesso tempo siamo ugualmente convinti che il Papa, lo que sea que es, nella sua umanità fragile e fallimentare non è un forastero e quindi ha bisogno di tutto il sostegno e il consiglio possibile, perché siamo tutti passibili di quel fallimento che il nostro direttore Padre Ariel ha magistralmente espresso in un suo recente articolo (verás AQUI).

Il Consiglio è un dono dello Spirito Santo e non un compromesso umano, è quel dono che il Salmo 16 descrive così: «Il Signore mi ha dato consiglio, anche di notte il mio cuore mi istruisce» (Sal 16, 7). Il compito di consigliare e istruire il sommo Pontefice spetta primariamente a Dio attraverso il Figlio ma anche attraverso il suggerimento, la saggezza e la mediazione del Sacro Collegio al quale spetta esercitare con generosità il dono del Consiglio verso la persona del Sommo Pontefice.

L’8 maggio, dalla loggia delle benedizioni della basilica di San Pietro, abbiamo potuto vedere un Pontefice affacciarsi con visibile commozione e consapevolezza del suo ruolo, le immagini televisive non potevano nascondere la commozione degli occhi e il nervosismo che increspava le labbra. Si è presentato al mondo da Pontefice, con l’aspetto proprio di un Pontefice, per chi desiderava vedere un Pontefice e non qualcos’altro. Quel dono del Consiglio avrà lavorato efficacemente nel cuore dei Cardinali in vista dell’elezione? Noi lo speriamo, ma desideriamo augurarci che continui a lavorare negli anni a venire sia nel Collegio Cardinalizio che dentro il Palazzo Apostolico. I presupposti sembrerebbero buoni — il condizionale è d’obbligo — fin dal momento in cui Leone XIV si è affacciato al balcone della loggia della basilica abbiamo potuto percepire la sua intenzionalità di ricentrare la Chiesa sulla persona di Cristo risorto e accompagnare tutti gli uomini all’interno di un cammino di consapevolezza pasquale.

Vogliamo coltivare la virtù teologale della speranza e nutrire una realistica fiducia, senza cadere in facili “anfibologie” complottiste o nella trappola di vedere nella mozzetta, nella stola pontificia e nella croce pettorale d’oro dei segni divisivi o polemici. La presenza di tali segni non è espressione di una farsa carnevalesca o di un retaggio rinascimentale, essi rappresentano gli elementi propri di un Papa e aiutano a delineare la sua figura ben chiara, che rispetta dei canoni che non sono modaioli o politici ma che si radicano dentro un linguaggio ben preciso e che significano realtà precise. A tutta quella gente che piace al mondo che piace, gioverà ricordare che è vero che l’abito non fa il monaco, tuttavia il monaco ha l’abito, che deve indossare e portare con dignità, quale segno visibile dell’ufficio al quale è chiamato a adempiere.

Il mondo della gente che piace, dipendente dai vari Mira y equipar si è scagliato contro Leone XIV per via del suo apparire smaccatamente come un Papa. Sui social tra i vari commenti, il più lusinghiero, sotto le varie notizie dell’elezione, era: «non mi piace», e questo perché? Sencillo, da diverso tempo la figura del Papa e del papato è stata destrutturata e mortificata e questo non vuole essere un attacco al predecessore di Papa Leone XVI ma solo una lettura oggettiva. Con Papa Francesco abbiamo visto il successore del Beato Apostolo Pietro presentarsi al capolinea della sua esistenza terrena in carrozzina, con un poncho raído, con dei pantaloni approssimativi (forse anche con il catetere vescicale) così come uno dei tanti anziani della peggiore Residenza Sanitaria Assistita. Che cosa ha detto questo modo di apparire a quel mondo fatto della gente che piace? Nada, semplicemente nulla, non ci sono state levate di scudi perché l’obiettivo è apparso molto chiaro fin da subito, destrutturare l’anima del papato, normalizzarlo e forse portarlo ai minimi termini e Francesco è stato in questo l’uomo giusto al momento giusto, pedina inconsapevole (Tal vez?) ma anche uomo fragile che non ha avuto la capacità di farsi tutelare, guidare e difendere.

Penso che nessuno di noi gradirebbe portare in giro il proprio genitore anziano in condizioni di trasandatezza e di fragilità. Io che ho servito per diversi anni come cappellano ospedaliero conosco bene la realtà degli ambienti sanitari e assistenziali e posso garantire che l’ammalato, anche se allettato o terminale, non ha piacere di manifestare la sua fragilità fisica agli estranei, spesso anche con alcuni familiari, ma cerca sempre di conservare la propria dignità; Sin embargo, con Francesco è accaduto l’esatto contrario e di questo dobbiamo dispiacerci.

Altra particolarità di Leone XIV è stato presentarsi al mondo con le parole del Cristo risorto: «La pace sia con tutti voi», è la parola di Cristo che vince il mondo e il Papa non può che appoggiarsi sul Risorto e lasciare a lui la supremazia. Basterebbe questo saluto per poter individuare già un possibile cammino pastorale per il nuovo pontificato di Leone XIV. Un pontificato di rappacificazione che deve toccare diversi fronti: dalla più immediata Curia Romana insieme al presbiterio di Roma — ampiamente bistrattato — fino alle relazioni internazionali tra i popoli in cui la Santa Sede con il suo capo non può che dimostrare quella autorevolezza morale e materna per ricondurre l’uomo alla ragionevolezza.

Una riappacificazione necessaria, dije, che non può che partire dal riconoscimento di quelle ferite che sono presenti anche in seno all’immagine del papato attuale. Del resto, lo stesso Beato Apostolo Pietro iniziò il suo ministero con ferite evidenti e un passato personale da ripacificare, questo è bene ricordarlo per sfuggire la mania della papolatría sempre in agguato.

Auguriamo al Beatissimo Padre Leone XIV di essere sé stesso, ya no es Robert Prevost sino Pietro, Un sanador herido, di ricostituire in salute la figura del dolce Cristo in terra e di saper guarire la Chiesa che vive in una situazione traumatizzata. Bisogna almeno provarci, anche senza riuscirci, ma provarci. Questo costituirà già un merito di grazia e di salvezza, attraverso quella logica del cristologico fallimento che nella gloria della croce risplende e vince il mondo. Chissà che la figura della Chiesa come ospedale da campo non si realizzi in pienezza nell’attuale pontificato. C’è chi vuole vedere il novello Pontefice come colui che ricondurrà alla tradizione, c’è chi lo vuole vedere come un continuatore dell’opera di Francesco, chi un conservatore nella forma ma un novello Bergoglio nella sostanza.

Per il momento vogliamo esercitare il dubbio inteso come esercizio della prudenza e sospendere il giudizio dentro la cornice di un sano realismo. Certo di piacerebbe rivivere quello che nel libro apocrifo degli Hechos de Pedro è conosciuta come la tradizione del Quo Vadis. Gesù insegna a Pietro che a Roma un Papa ci può stare solo e soltanto se si lascia crocifiggere. E con questa consapevolezza noi vogliamo fin da ora piegare le nostre ginocchia e pregare per il Santo Padre. Viva el Papa!

Sanluri, 27 Mayo 2025

 

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Leona xiv. Un comienzo rugiente entre los medios de comunicación, Comunicación y paz

Leona xiv. UN INIZIO RUGGENTE TRA MASS MEDIA, COMUNICAZIONE E PACE

Abbiamo ascoltato parole profetiche, que no solo se dirigen a profesionales de la información, Pero a cada uno de nosotros. Porque todos, hoy en día, nos comunicamos. Lo hacemos en la familia, en el trabajo, sui sociales, en comunidades. E ogni parola, ogni immagine, ogni silenzio… è un frammento di cultura, è una scelta di pace o di conflitto. Il Papa ci ha detto che «la pace comincia da come guardiamo, ascoltiamo, parliamo degli altri».

 

Autor:
Gabriele Giordano M.. Scardocci, o.p.

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Sembra che, almeno inizialmente, il mondo cattolico abbia accolto con attenzione e speranza le parole del nuovo Romano Pontefice, Leona xiv, specialmente nei suoi primi discorsi.

foto di Domenico Cippitelli European Affairs, edición de 12.05.2025

Por ejemplo, rivolgendosi ai giornalisti convenuti a Roma per il Conclave, il Santo Padre ha lanciato un messaggio di profonda semplicità e straordinaria rilevanza: un invito pressante ad abbracciare una «comunicazione disarmata», autentica e costruttiva, capace di edificare ponti di pace in un’epoca segnata da divisioni e conflitti. Questo appello non è rivolto solamente ai professionisti dell’informazione, ma a ogni uomo e donna, chiamati a riflettere sul potere trasformativo delle parole e sul loro impatto nella creazione di un futuro più sereno per l’intera umanità. Vorrei un poparlare di alcuni spunti che il Santo Padre ha avviato nella mia personale riflessione teologica e condividerli con tutti voi.

«Beati gli Operatori di Pace»: Il Fondamento Teologico. L’appello di Papa Leone XIV alla comunicazione di pace affonda le sue radici nel cuore del Vangelo. Il suo discorso si è aperto con una potente citazione della beatitudine: «Beati gli operatori di pace» (Mt 5,9). Questa non è una semplice esortazione, ma una promessa di felicità e una definizione di coloro che sono veramente figli di Dio. Il Successore di Pietro ha chiarito che la pace di Cristo non è un’assenza di conflitto o il risultato della sopraffazione, ma un «dono che guarda alle persone e ne riattiva la vita». È una pace fatta di riconciliazione, perdono e del coraggio di ricominciare.

In questa luce, la comunicazione disarmata si rivela uno strumento essenziale per costruire attivamente questa pace dinamica e trasformativa. Le nostre parole hanno il potere di sanare ferite, di ricostruire relazioni spezzate e di infondere speranza in coloro che l’hanno perduta. Ser - estar “operatori di pacenel nostro comunicare quotidiano significa quindi rispondere a una chiamata divina, contribuendo attivamente alla realizzazione del Regno di Dio sulla terra.

Un Appello Speciale ai Giornalisti: Custodi della Verità e Seminatori di Pace. Il Sommo Pontefice Leone XIV ha rivolto un’attenzione particolare ai giornalisti, agli operatori di Mass Media, riconoscendo il loro ruolo cruciale nel plasmare l’opinione pubblica e nel raccontare la complessità del nostro tempo. Li ha ringraziati per il loro servizio alla verità, specialmente in momenti delicati come il Conclave. Sin embargo, a questo riconoscimento si accompagna una chiara esortazione alla responsabilità. Egli ha chiesto ai giornalisti di abbracciare una «comunicazione di pace», rifuggendo da un linguaggio aggressivo e dalla logica della «guerra delle parole e delle immagini». Un momento particolarmente toccante del discorso è stato il ricordo dei giornalisti incarcerati per aver cercato e riportato la verità. Papa Leone XIV ha espresso la solidarietà della Chiesa e ha chiesto la loro liberazione, sottolineando come solo un popolo informato possa compiere scelte libere e consapevoli. De este modo, il Pontefice non solo riconosce il ruolo fondamentale dei media, ma li investe di una missione etica di primaria importanza nella costruzione di una società più giusta e pacifica.

L’Intelligenza Artificiale: potenziale immenso che richiede discernimento. Nel suo sguardo attento alle sfide del mondo contemporaneo, Papa Leone XIV ha posto una particolare ed iniziale attenzione il tema dell’intelligenza artificiale. Ha riconosciuto il suo «potenziale immenso», capace di trasformare la comunicazione e di offrire benefici all’umanità. Sin embargo, ha anche sottolineato la necessità di un «discernimento» e di una «responsabilità» condivisa nel suo utilizzo, affinché questo strumento rimanga al servizio del bene comune e non diventi «disumano».

Questo richiamo evidenzia la consapevolezza della Chiesa di fronte alle rapide evoluzioni tecnologiche e la sua volontà di guidare queste trasformazioni con saggezza e attenzione ai valori fondamentali della dignità umana. La tecnologia, por ello, non è vista come una minaccia, ma come un nuovo «spazio da evangelizzare con intelligenza e amore».

La tecnologia finalizzata alla carità sfugge alla algocrazia: al potere degli algoritmi di elaborare dati per controllare le menti e gli uomini. Una IA è macchina lavoratrice per l’uomo che in Dio cerca l’amore. Non c’è logica di controllo e di dominio, ma servizio.

«Noi Siamo i Tempi»: L’Esortazione di Sant’Agostino alla Responsabilità Personale. A conclusione del suo discorso, Papa Leone XIV ha citato una frase di Sant’Agostino di grande profondità: "Vivimos bien, e i tempi saranno buoni. Noi siamo i tempi». Questa affermazione ci ricorda che non siamo semplici spettatori del nostro tempo, ma protagonisti attivi nella sua costruzione. La qualità del tempo che viviamo è direttamente connessa al modo in cui viviamo, alle nostre scelte, alle nostre parole.

Questo richiamo alla responsabilità individuale è particolarmente significativo nel contesto dell’appello alla comunicazione di pace. Ogni volta che scegliamo di comunicare con verità, amore e rispetto, contribuiamo a rendere i tempi «buoni». Non dobbiamo attendere passivamente un futuro migliore, ma impegnarci nel presente per costruirlo attraverso le nostre azioni e il nostro modo di relazionarci con gli altri.

La Comunicazione come Creazione di Cultura e Atto di Carità. La visione di Papa Leone XIV sulla comunicazione va oltre la semplice trasmissione di informazioni. Egli la considera uno strumento potente per la creazione di una cultura di dialogo, di incontro e di pace.1 Il Pontefice ha affermato che «la comunicazione, de hecho, non è solo trasmissione di informazioni, ma è creazione di una cultura, di ambienti umani e digitali che diventino spazi di dialogo e di confronto». En esta perspectiva, l’atto di comunicare diventa quasi una «missione», una «forma di carità».

Questo eco del pensiero del suo predecessore, Papa Francisco, che ha più volte sottolineato l’importanza di «disarmare la comunicazione» e di costruire una «cultura dell’incontro», ci invita a considerare la comunicazione non come un’attività neutrale, ma come un impegno morale e spirituale che ha il potere di edificare ponti di fraternità e di diffondere i valori del Vangelo nel mondo.

Un Cammino Insieme Verso la Pace. Un cammino verso la pace di Cristo ci insegna che anche parlare è una missione, è una forma di carità. Y entonces, como dice el Papa: disarmiamo la comunicazione… e costruiamo pace. Questo è solo l’inizio di un cammino che Papa Leone XIV ci invita a percorrere insieme: quello della comunicazione disarmata, Evangelica, verdadera.

Abbiamo ascoltato parole profetiche, que no solo se dirigen a profesionales de la información, Pero a cada uno de nosotros. Porque todos, hoy en día, nos comunicamos. Lo hacemos en la familia, en el trabajo, sui sociales, en comunidades. E ogni parola, ogni immagine, ogni silenzio… è un frammento di cultura, è una scelta di pace o di conflitto. Il Papa ci ha detto che «la pace comincia da come guardiamo, ascoltiamo, parliamo degli altri». Questa è una rivoluzione spirituale. Un cambio di sguardo che può trasformare le nostre relazioni, le nostre parrocchie, i nostri ambienti di lavoro. Non si tratta di essere «buonisti», ma di essere «buoni secondo il Vangelo», capaci di uno stile che non urla, non aggredisce, ma semina fiducia.

Y entonces, quale comunicazione vogliamo costruire? Una comunicazione che difende la verità con amore, che non è ideologica né superficiale, ma profonda e libera. Una comunicazione «che non separa mai la verità dalla carità», come dice san Paolo. Una comunicazione che sa farsi voce di chi non ha voce, che non si lascia sedurre dal potere, ma sceglie la debolezza della Croce come linguaggio di salvezza.

Il Santo Padre Leone XIV ci parla anche della «tecnologia», e in particolare dell’intelligenza artificiale, che definisce uno «strumento immenso». También aquí, non si tratta di avere paura, ma di esercitare «discernimento». L’evangelizzazione passa anche da questi nuovi spazi: ma deve farlo con sapienza, custodendo la dignità della persona. E poi … quel passaggio finale, così agostiniano: «Noi siamo i tempi». Non dobbiamo aspettare tempi migliori. «Siamo noi a renderli tali», ogni volta che scegliamo la verità, perdón, la esperanza.

Así que preguntémonos, De Verdad, con sincerità: «quali tempi vogliamo costruire oggi nel mondo?» Un tempo di paura o di fiducia? Un tempo sterile o generativo? Il Papa ci chiede di essere «testimoni di una cultura nuova», di una Chiesa che non si chiude ma dialoga, che non combatte ma accompagna, che non impone ma illumina. Una Chiesa che comunica pace perché vive di pace. E anche noi, vogliamo camminare in questa direzione: offrire contenuti che nutrano la fede, che costruiscano una comunità pensante e orante, capace di abitare il mondo con lo stile del Vangelo.

Ricordiamolo sempre: «per andare in Paradiso, dobbiamo cominciare a costruirlo insieme, qui e ora». Facciamolo insieme a Papa Leone.

Santa María Novella en Florencia, 22 Mayo 2025

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El comienzo del Ministerio de Petróleo de Leone XIV y el desencanto de un viejo sacerdote que espera pero no engaña: el comienzo del Ministerio de Petróleo de Leo XIV y el desencanto de un viejo sacerdote que espera pero no está engañado

(Texto en inglés después del italiano.)

El comienzo del Ministerio de Petróleo de Leone XIV y el desencanto de un viejo sacerdote que espera pero no ilumula

Dios bendiga al pontífice romano, Dado que en esta condición de desastre podría hacer poco o nada. Con todo y esto, antes de una situación desesperada como la nuestra, habiendo intentado incluso sin tener éxito, ya constituirá mérito de gracia y salvación, A través de la gloria del fracaso cristológico, Porque el futuro y el renacimiento lento y doloroso de la iglesia se jugarán sobre la búsqueda de la unidad. Por lo tanto: buen fracaso, Bendito Padre Leone 14.

- Noticias eclesiales -

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Frente a un pontífice romano que está digno, a una liturgia pontificia decente, ya que no habían sido vistos durante una década, a un cuadrado San Pietro Gremita, Después de años de triunfos de cuadrados e iglesias cada vez más vacías, Entre los disturbios de los jubilaciones de los laicistas de los reclamos internacionales que elogiaron al "Papa revolucionario", Cuando escucha a un pontífice romano que habla midiendo cuidadosamente las palabras a través de discursos elaborados en contenido doctrinal y teológico, al menos, debería llevarme a regocijarse con entusiasmo. Sí, También puedo regocijarme, Pero no puedo regocijarme, ni ser entusiasta.

El Santo Padre Leo XIV hereda la situación de la incancancaría de una iglesia que se estanca en una condición de declive irreversible y que ha superado durante mucho tiempo el umbral de no retorno, Voy por decir y escribir desde 15 años (cf.. AQUI y AQUI). Por supuesto, Más que poco, Mis palabras no cuentan para nada. Imagina, Hemos perdido el hábito de escuchar la Palabra de Dios., Después de hacer lo que queríamos, entre manipulaciones y exégesis surrealista de conveniencia, ¿Qué contará alguna vez la idea de un Sr. Nothing y un Sr. Ninguno como yo?? MÁS MÁS TENGO QUÉ: Si el Santo Padre logra hacer solo algo, esto no será mucho, Pero mucho.

Un hombre solo no puede cambiar las cosas, Ni siquiera Francesco d'Ssisi tuvo éxito en él, También por esta razón, al final de la vida, se estaba escondiendo de Verna. Y poco después, Buenaventura da Bagnoregio, Elimine las crónicas y biografías anteriores dibujadas por Tommaso da Celano, proporciona inventar una leyenda dorada para uso eclesial, politico y social, Tan complicado fue la figura del verdadero Francis, la real (cf.. Me refiero a este artículo AQUI). Esto intenta nuevamente que no queremos a los santos, que casi siempre son figuras complejas, No es fácil de leer, a menudo provocativo e incluso irritante; Queremos a la candela Santini para el uso del denso ejército de las fiel beotes, Esos todos los corazones que los sacerdotes siempre nos hemos visto educar, ya que sería conveniente en virtud de la misión que nos confió Cristo. De hecho, si hubiéramos educado y formado a los fieles, Estos habrían terminado de ver nuestros defectos sobre todo, Nuestras serias contradicciones, Al comprender que los sacerdotes somos la versión actualizada y peor de los antiguos fariseos antes de la cual Cristo instó a los creyentes devotos a hacer lo que enseñaron, No lo que hicieron en su experiencia diaria (cf.. Mt 23, 1-10), reprocharlos para cargar sobre los hombros de la gente de los pesos insoportables que nunca habrían tocado incluso con un dedo (cf.. Lc 11,46).

El auto de la iglesia no ha estado trabajando durante décadas, El motor está usado. Los víboras permanecerán en su lugar, Ya han reciclado saltando en unos pocos días en el carro del nuevo ganador. Tocar o eliminar en poco tiempo de prelados que cambiaron la curia romana en una asociación clerical con el criminal al estilo de la mafia, Sería imprudente y peligroso. Cualquier cambio requiere una reflexión cuidadosa, prudencia y tiempo, especialmente hoy que el Santo Padre no puede confiar en elementos de valor para trabajar. Su predecesor se colocó en todos los lugares clave de la curia romana Ruffiani y Delatori, En la mejor hipótesis de sujetos mediocres, Casi siempre cargado por problemas morales, tanto que, por lo tanto, está chantajeado y controlable en un sistema perverso y pervertidor, Por lo tanto, manejable y, si es necesario, se puede dañar a otros y difundir las metástasis del mal en todo el cuerpo eclesial.

El nivel de formación de sacerdotes Se ha bajado en los últimos años a niveles horribles., En los seminarios hemos crecido generaciones de sacerdotes destetados con la leche en polvo de las emociones de los corazones, luego alimentarlos con los homógenos de los sociológicos. Infimal, niveles doctrinales, Teológico y pastoral. Ahora es casi práctico escuchar a los sacerdotes que durante las homilías logran cruzar tres herejías mortales durante los primeros minutos, sin siquiera darte cuenta.

Trato de ejercer la virtud teológica de la esperanza (I Cor 13.13), Pero mirándome confundiéndolo con la ilusión. En los umbrales de 62 años de edad soy un viejo sacerdote desilusionado, Cada vez más retirados y distantes de todas las vueltas y círculos eclesiales y eclesiásticos que a lo largo de los años han sido el peor mal con malicia diabólica. Varias veces tuve que defenderme de falsas acusaciones vinculadas a los hechos que nunca han sucedido, Un hecho nunca se completó, a las cosas nunca se dijo y nunca pensé. Me seguiré para defenderme hasta que quiera querer y fuerza, Sobre todo siempre que valga la pena, Porque a veces ni siquiera merece defenderse del falso.

Estoy totalmente desilusionado, Mientras sigue a la esperanza, Porque tengo fe. De hecho, es con la fe y la esperanza que se pueda ejercer la virtud de la caridad.. No sé si soy realista de una manera objetiva o si mis dolores y las muchas humillaciones sufridas durante toda la vida sacerdotal hacen que mi análisis se mime sobre lo que también es real e incontrovertible., Esto dirá la hora. La desilusión es la enfermedad más grave que se encuentra en la temporada de vejez, Es una enfermedad tan grave que se llama crónica como un trastorno, por lo tanto incurable. Debemos aceptar serenamente todo tomando desde la vejez., Entre los diversos elementos hermosos que pueden darnos, La aceptación de esos límites personales nuestro que a veces la vida nos pone frente a nuestros fracasos.

Los corazones emocionales palpitantes serían envidiados con su "fe" hecha de estrellas, Por Efebian Cristo y Fotoshoppati y de Languid Madonnine que deambulan por el mundo para que el mundo distribuya mensajes y secretos de TremeBondi a los diversos videntes de Self -sylylylyly. En lugar, Yo que vivía 38 años en el mundo secular antes de comenzar a entrenar al sacerdocio y convertirse en sacerdote un 46 años, A pesar de haber viajado y conocido a hombres y mujeres de las culturas y sociedades más diferentes., No recuerda haber conocido temas malos en cualquier lugar, Cruel y malvado como los que conocí en la iglesia dentro del clero católico. Mayo, En mi vida secular, Conocí a los humanos que eran malos, cobardes, mentirosos y traidores como ciertos sacerdotes, que no son unos pocos en absoluto, Al igual que un alma escandalizada, Pia se habría vuelto a responder acusándome de demorar en tremendas generalizaciones. Y cuanto más subes a la escala jerárquica, más maldad, la cobardía, La mentira y la traición aumentan en el nivel cuando llegas a los obispos y los cardenales.

Leone XIV no es Mago Merlín, En la mano sostiene la férula si es necesario, o palo pastoral, no la varita mágica. Intentaré hacer y, ciertamente, farà, Pero no podrá hacer mucho en esta iglesia ya no reducido ni siquiera en una puta, Para usar la expresión del Santo Obispo y el Doctor de la Iglesia Ambrogio que lo llamó "casta meretrix», es decir, "santo y puta". Hoy la iglesia se reduce a un círculo grotesco de ácido de checche, malo e incacto para la potencia máxima, drogas de poder y colocadas en todas las salas de control, A partir de la curia romana ubicada en la nación con el mayor porcentaje de gays en todo el mundo: Estado de la Ciudad del Vaticano.

Antes del misterio de Cristo y el sufrimiento humano Debemos preguntarnos bien en lo que consistiría la vida eterna, excepto en la recuperación de todo lo que hemos olvidado, considerado inútil o perdido en nuestra vida terrenal de acuerdo con el principio de recapitulación:

«[…] es decir, el diseño de la recapitulación de todas las cosas en Cristo, los que están en los cielos y las cosas en la tierra " (Ef 1, 1-10).

En unas pocas páginas escribí el manifiesto de mi fracaso consumido como hombre y como sacerdote, sentimiento en esto asociado con el de Cristo no aceptado (cf.. Juan 1,11) traicionado (cf.. Lc 22,48) y abandonado (cf.. Mt 26,56). Y tal seguiría siendo el Cristo: Una bancarrota sensacional, Si su resurrección no hubiera intervenido, a lo que todos fallamos cristológicos nos hemos hecho participantes. De hecho, es la resurrección de Cristo y nuestra resurrección en Cristo lo que cambia la perspectiva del fracaso y la cambia en un paso de paso, En un gran momento de gracia, En una puerta de acceso a la vida eterna.

Dios bendiga al pontífice romano, Dado que en esta condición de desastre podría hacer poco o nada. Con todo y esto, antes de una situación desesperada como la nuestra, habiendo intentado incluso sin tener éxito, ya constituirá mérito de gracia y salvación, A través de la gloria del fracaso cristológico, Porque el renacimiento lento y doloroso de la iglesia se jugará en la búsqueda de la unidad (cf.. AQUI). Por lo tanto: buen fracaso, Bendito Padre Leone 14.

Desde la isla de Patmos, 18 Mayo 2025

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El comienzo del Ministerio de Petróleo de Leo XIV y el desencanto de un viejo sacerdote que espera pero no está engañado

Dios bendiga al pontífice romano, Dado que en esta condición de desastre podría hacer poco o nada. Sin embargo, ante una situación desesperada como la nuestra, haberme intentado incluso sin tener éxito ya constituirá un mérito de gracia y salvación, a través de la gloria del fracaso cristológico, Porque el renacimiento lento y doloroso de la iglesia se desarrollará por completo en la búsqueda de la unidad. Por lo tanto: feliz fracaso, Padre más bendecido Leo XIV.

- Noticias eclesiales -

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Antes de un pontífice romano que se presenta de dignidad, Antes de una liturgia pontificia decorosa como no hemos visto en una década, antes de un ST de gente abarrotado. Plaza de Pedro, Después de años de triunfos de cuadrados e iglesias cada vez más vacías, En medio de la jubilación de los secularistas de la izquierda internacional que elogió al "Papa revolucionario,"Escuchar a un pontífice romano que habla cuidadosamente midiendo sus palabras a través de discursos elaborados en contenido doctrinal y teológico, al menos, debería inducirme a regocijarse con entusiasmo. sí, También puedo regocijarme, Pero no puedo regocijarme, Tampoco estaré entusiasta.

El Santo Padre Leo XIV hereda la situación cancerosa de una iglesia que está estancada en una condición de decadencia irreversible que hace mucho tiempo ha pasado el umbral de no retorno, He estado diciendo y escribiendo para 15 años (ver AQUÍ y AQUÍ). Por supuesto, más que un poco, Mis palabras no cuentan para nada. Imagina, Hemos perdido el hábito de escuchar la Palabra de Dios., Después de haber hecho lo que queríamos con él, Entre manipulaciones y exegeses surrealistas de conveniencia, ¿Qué podría pensar en un señor?. Nada y señor. Nadie como yo cuenta para? Más razón por la que tengo ganas de decir: Si el Santo Padre logra hacer un poco, No será mucho, Pero mucho.

Un hombre solo no puede cambiar las cosas, Ni siquiera Francis de Asís tuvo éxito, Por eso también se escondió al final de su vida en La Verna. Y poco después, Buenaventura da Bagnoregio, Habiendo eliminado las crónicas y biografías anteriores escritas por Tommaso da Celano, procedió a inventar una leyenda dorada para eclesiástica, Uso político y social, Tan complicado fue la figura del verdadero Francis, el real. Esto prueba el hecho de que no queremos santos, que casi siempre son figuras complejas, No es fácil de leer, a menudo provocativo e incluso irritante; Queremos una vela cartas sagradas para el denso ejército de los fieles infantil, que los sacerdotes siempre hemos tenido cuidado de no educar como sería apropiado en virtud de la misión que nos confió Cristo. Si de hecho habíamos educado y entrenado a los fieles, habrían terminado viendo en primer lugar nuestros defectos, Nuestras serias contradicciones, Comprender que los sacerdotes somos la versión actualizada y empeorada de los antiguos fariseos antes de quienes Cristo exhortó a los creyentes devotos a hacer lo que enseñaron, No lo que hicieron en su vida diaria (ver Mt 23:1-10), Reprocharlos por colocar cargas insoportables sobre los hombros de las personas que nunca habrían tocado incluso con un dedo (ver Lc 11:46).

La máquina de la iglesia no ha funcionado durante décadas, el motor está desgastado. Los víboras permanecerán en su lugar, Ya se han reciclado subiendo al carro del nuevo ganador en cuestión de días. Tocar o eliminar en poco tiempo ejércitos de prelados que han transformado la curia romana en una asociación de criminal clerical estilo mafia sería imprudente y peligroso. Cualquier cambio requiere una reflexión cuidadosa, prudencia y tiempo, Especialmente hoy cuando el Santo Padre no puede confiar en elementos valiosos con los que trabajar. Su predecesor ha colocado en todas las posiciones clave de los sycófantes e informantes de la curia romana., En el mejor de los casos, sujetos mediocres, Casi siempre cargado por problemas morales, tanto que, por lo tanto, son chantajeables y controlables en un sistema que ahora es perverso y pervertido, por lo tanto manejable y, si es necesario, utilizable para dañar a los demás y difundir las metástasis del mal en todo el cuerpo eclesial.

El nivel de entrenamiento sacerdotal ha caído a niveles horribles en los últimos años., En seminarios hemos criado generaciones de sacerdotes destetados en la leche en polvo de las emociones de los pequeños corazones, luego alimentado con la comida homogeneizada para bebés de los sociólogos. El doctrinal, Los niveles teológicos y pastorales son muy bajos. Ahora es una práctica casi común escuchar sacerdotes que durante las homilías logran enunciar a tres herejías en el espacio de los primeros minutos., sin siquiera darte cuenta.

Trato de ejercer la virtud teológica de la esperanza (I Cor 13.13), Pero tengo cuidado de no confundirlo con ilusión. En el umbral de 62 años de edad soy un viejo sacerdote desilusionado, cada vez más retirado y distante de todos los círculos y círculos eclesiásticos y eclesiásticos que a lo largo de los años me han traído el peor daño con malicia diabólica. He tenido que defenderme varias veces de falsas acusaciones relacionadas con hechos que nunca sucedieron, a los hechos nunca hechos, a las cosas nunca se dijo o incluso pensó. Continuaré defendiéndome mientras tenga la voluntad y la fuerza, especialmente mientras valga la pena, Porque a veces ni siquiera vale la pena defenderse de la falsedad.

Estoy totalmente desilusionado, Aunque sigo esperando, Porque tengo fe. De hecho, es con fe y esperanza que uno pueda ejercer la virtud de la caridad. No sé si soy objetivamente realista o si mis dolores y las muchas humillaciones sufridas a lo largo de toda mi vida sacerdotal hacen que mi análisis de lo que es real e incontrovertible, El tiempo lo dirá. La desilusión es la enfermedad más grave que se encuentra en la vejez, Es una enfermedad tan grave que se define como trastorno crónico, por lo tanto incurable. Debemos aceptar serenamente todo, Tomando desde la vejez, Entre los diversos elementos hermosos que puede darnos, la aceptación de nuestros límites personales que la vida a veces nos pone ante nosotros junto con nuestros fracasos.

Uno envidiaría los corazones emocionales y su "fe" hecha de pequeñas estrellas, de los cristales de Photoshop de Efébico y de Madonnas lánguidas que deambulan por todo el mundo distribuyendo mensajes y secretos a los diversos videntes autodenominados. En cambio, Yo que vivía 38 años en el mundo secular antes de comenzar mi entrenamiento para el sacerdocio y convertirme en sacerdote en 46, A pesar de haber viajado y conocido a hombres y mujeres de las culturas y sociedades más diversas., No recuerda haber conocido a ningún lugar tan malo, individuos crueles y malvados como los que he conocido en la iglesia dentro del clero católico. Nunca, En mi vida secular, ¿He conocido a seres humanos que eran malos?, cobardemente, mentirosos y traidores como ciertos sacerdotes, que no son pocos, Como un alma piadosa escandalizada se apresuraría a replicarme acusándome de disfrutar de terribles generalizaciones. Y cuanto más alto subes por la escalera jerárquica, Cuanto más maldad, cobardía, mentiras y traiciones aumentan cuando llegas a obispos y cardenales.

Leo XIV no es un mago de Merlín, en su mano sostiene el “caña”, o personal pastoral, no la varita mágica. Intentará hacer y, ciertamente, El hará, pero no podrá hacer mucho en esta iglesia ya no reducido a una puta, para usar la expresión del santo obispo y el médico de la iglesia Ambrose que la definió como “casta meretrix”, o “Santo y puta”. Hoy la iglesia se reduce a un círculo gay grotesco; un ejército de maldad y vengativos a los máximos poder, drogado de poder y colocado en todas las habitaciones de mando, A partir de la curia romana ubicada en la nación con el mayor porcentaje de gays en el mundo: el estado de la ciudad del Vaticano.

Frente al misterio de Cristo y el sufrimiento humano, Debemos preguntarnos en qué consistiría la vida eterna, Si no en la recuperación de todo lo que hemos olvidado, considerado inútil o perdido en nuestra vida terrenal de acuerdo con el principio de recapitulación:

«Poner en vigencia cuando los tiempos lleguen a su cumplimiento para traer la unidad a todas las cosas en el cielo y en la tierra bajo Cristo» (Efusión 1, 1-10).

En pocas palabras he escrito el manifiesto de mi fracaso Como hombre y como sacerdote, sentirse asociado en esto con el de Cristo que no fue bienvenido (ver Jh 1:11), traicionado (ver Lc 22:48) y abandonado (ver Mt 26:56). Y Cristo habría seguido como tal: una falla rotunda, Si su resurrección no hubiera intervenido, en el que todos los fracasos cristológicos, han sido participantes. De hecho, es la resurrección de Cristo y nuestra resurrección en Cristo lo que cambia la perspectiva del fracaso y la transforma en una etapa de transición, en un gran momento de gracia, en una puerta de acceso a la vida eterna.

Dios bendiga al pontífice romano, Dado que en esta condición de desastre podría hacer poco o nada. Sin embargo, ante una situación desesperada como la nuestra, haberme intentado incluso sin tener éxito ya constituirá un mérito de gracia y salvación, a través de la gloria del fracaso cristológico, Porque el renacimiento lento y doloroso de la iglesia se desarrollará por completo en la búsqueda de la unidad. Por lo tanto: feliz fracaso, Padre más bendecido Leo XIV.

De la isla de Patmos, May 18, 2025

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Más que "buenas noches" y "buen almuerzo" necesitábamos un león que nos recordara que "aceptara a Cristo sin condición"

Más que "buenas noches" y "buen almuerzo" necesitábamos un león que nos recordara que "aceptara a Cristo sin condición"

El Papa Leo en su primera homilía ya nos ha recordado que debemos aceptar a Cristo sin condición, Aunque esta verdad es considerada por el mundo y por lo poderoso absurdo, Sigue siendo la única forma de caminar de los cristianos y pagar el ministerio de petrina que viene de Pietro a nosotros hoy.

— Actualidad pastoral —

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Autor
Ivano Liguori, ofm. Gorra.

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PDF artículo para imprimir

 

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La universidad de cardenales sagrados Durante unos días le dio a la iglesia un nuevo pontífice: Leona xiv. Por católicos y consagrado, Queremos y esperamos que esta gran elección esté, si no realmente guiada, al menos inspirada en el Espíritu Santo de esa manera misteriosa con la que Dios es capaz de guiar el mundo y los eventos., Incluso aquellos que claramente parecen negar su acción y presencia.

En mi artículo reciente (cf.. AQUI) Ya he tenido la oportunidad de explicar el papel del Espíritu Santo dentro del Gran Ritual del Cónclave., Ciertamente, la acción del Espíritu de Dios sigue siendo la mayor parte del tiempo misteriosa para el hombre y, por lo tanto, es difícil querer tener el reclamo de un control y desdén todas las sutilezas que el Espíritu Santo se cruza en la vida de los hombres., Incluyendo ese permiso para el error e incluso el pecado que para el hombre se convierte en la oportunidad de redescubrir la gracia divina.

como no recordar, sobre esto, Solo el apóstol pietro En el momento de su negación, Un momento de gran tragedia e infidelidad, Ante todas esas experiencias de fe que Pedro tuvo la oportunidad de ver con Jesús en los tres años de vida pública.. Cómo Pietro puede pagar al maestro después de tener el amor y la lealtad perjinados? Con esas palabras pesadas como el plomo: "No lo conozco". Y si Pietro intenta rechazar a Cristo, Cristo, sin embargo, conoce bien a Peter y su corazón y, por esta razón, reza y lo invita de antemano en el camino de regreso:

«Simone, simone, allí: Satanás buscó que te examinaras como el trigo; pero recé por ti, para que tu fe no falle. Y tú, Una vez convertido, confirma a tus hermanos " (Lc 22,31-32).

De estos dos versos del Evangelio de Luca La invitación a la conversión y el retorno del apóstol es fundamental. Jesús casi parece decirle a Pietro que su tarea de guiar en la fe y el jefe de la universidad apostólica y la iglesia no puede ignorar la capacidad de una conversión continua y un regreso en sí mismo en el que hay el mismo Cristo para esperarlo.. Cómo no ver en esto esa mirada penetrante de Cristo a Pedro después de su negación. Que mira lleno de misericordia que penetra el alma, «En el hombre interior», donde Pietro finalmente reconoce la verdad en la verdad. Y la verdad es que Pietro es tal solo cuando sabe cómo ser "Kephas»Que en su significado original que nuestros hermanos cristianos orientales saben cómo dar, más de lo que los occidentales estamos acostumbrados a interpretar, significa una piedra inestable y inestable. Eres pietro eres una piedra inestable hasta que encuentras estabilidad en Cristo que es piedra de esquina, Hasta que confíes en su orden de lanzar las redes cuando sea un día completo y pastar su pecorelle, Hasta que recuerdes que Cristo te pide que lo ames y solo puedes ofrecerle tu pobre bien.

Tener ante los ojos de la fe La persona del bendito apóstol pietro, Podemos preguntarnos legalmente que Pope será Leone XIV? Personalmente, no quiero anunciar el Cristo resucitado y que la fe de Pascua se propone todos los días al mundo. Esta es la cosa más urgente hoy en la iglesia y en el mundo.. Los problemas están ahí, Las reformas son necesarias, La paz es un grito para invocar siempre, El diálogo, La recepción y las relaciones políticas e internacionales son cosas buenas, pero sin la solidez de Cristo esquina de la piedra de este salvo y devuelve la esperanza al hombre. En este baile de libertad humana, El hombre Robert Francis Prevost tendrá que desaparecer, Finalmente dar paso al Papa Leone XIV, quien con fatiga y sufrimiento tendrá que hacerse transparente para que Cristo se manifieste en él.

Por los fieles cristianos Estamos llamados a abandonar inmediatamente a los coloridos fanáticos papolar del “me gusta”, “No me gusta” quien equiparaba al Santo Padre a un líder político o a un influencia con sus propias ideologías y sus propias séquito Energía. Todas estas cosas no pueden mantener la prueba de la fe del apóstol Pietro que confiesa:

"Hombre, donde quién vamos a ir? Tú tienes palabras de vida eterna; Hemos creído y sabido que eres el santo de Dios " (Juan 6,68-69).

Papa Leone en su primera homilía (cf.. nuestro artículo AQUI) Él ya nos ha recordado que debemos aceptar a Cristo sin condición., Aunque esta verdad es considerada por el mundo y por lo poderoso absurdo, Sigue siendo la única forma de caminar de los cristianos y pagar el ministerio de petrina que viene de Pietro a nosotros hoy.

Otra cosa a evitar y no esperar Es hacer del Papa Leo XIV un emulo de pontificios anteriores, El no es un Francesco, un bendito, Un Juan Pablo II: El es león. Vivir en nostalgia, con la cabeza dirigida al pasado, Hasta que el mazo rígido no pertenezca a los cristianos. La nostalgia es el terreno fértil en el que nacen las facciones divisivas de los tradicionalistas, de progresistas, de los situavacantistas y otras formas patológicas de ser y sentir que se oponen y sofocan la verdadera fe de Pascua.

Asistir en estos días a los diversos intentos de sacar al Papa para la mozzetta Para llevarlo a su lado, eclesial y político, es un espectáculo impropio e infantil. El tiempo podrá darnos la muñeca de este nuevo pontificado en el que el Espíritu Santo, así como esa agradable familia de gaviotas que han hecho el nido cerca del Comignolo Sixtino, será supervisar que el bote de la Iglesia no está definitivamente hundido por las olas.

Sanluri, 12 Mayo 2025

 

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El partido fundamental del futuro y el nuevo papado se juega en la unidad de la iglesia

El partido fundamental del futuro y el nuevo papado se juega en la unidad de la iglesia

Significativamente la luz histórica de Scaraffia detecta la imposibilidad, después 12 años de pontificado, Para comprender un legado del Papa Francisco, eso no es eso de mera confusión.

- Los invitados de la isla de Patmos -

Autor
antonio caragliu
abogado

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El entorno de información de medios de comunicación en masa, Después de las predicciones del toto-nomino papal, Ahora se concentra en la determinación de las características de la personalidad ganadora.: Leona xiv.

El Pontífice Supremo Leone XIV en una visita pastoral a la región de los Andes peruanos en el momento en que era obispo de Chiclayo

Las reformas del predecesor continuarán? Confirmará sus aberturas? Cómo se completará la ruta sinodal? Es moderato? Es progresivo? Es un poco de uno y un poco el otro? Es misericordioso para los migrantes? Él estará de acuerdo con Donald Trump? Tales preguntas siguen principalmente declaraciones que suenan como un eslogan, funcional para marcar una apariencia de despliegue en lugar de una visión sustancial, Espiritualmente significativo.

En particular, se pierde a la vista, en mi opinión, La coincidencia fundamental que se presenta al Papa: La unidad de la iglesia. La pregunta exacta es: que unidad? O sea, Cómo se debe concebir esta unidad? Cómo debe ser interpretado? Cómo debe ser rechazado?

Cardenal Giovanni Battista RE, en la homilía de la Misa por elegir un pontífice romano del 7 Mayo, El había declarado:

"La unidad de la iglesia quería a Cristo; una unidad que no significa uniformidad, pero comunión firme y profunda en la diversidad, Mientras permanezca en plena lealtad al Evangelio ".

Comunión en la diversidad: Pero cuando la diversidad amenaza la comunión? y cuando, en cambio, Es una uniformidad indebida amenazar la riqueza de la diversidad legítima? RE se refiere a "lealtad total al evangelio": Este es el criterio opuesto. Si embargo,, en verdad, la pregunta, Más que resolver, parece moverse: Cómo determinar, de hecho, la "lealtad completa al evangelio"?

Es el mismo tema que se había enfrentado al cardenal Ratzinger en la homilía de la Misa por elegir un pontífice romano del 18 abril 2005. En esta homilía, que marcará el programa del pontificado por Benedict XVI, Ratzinger había determinado con precisión el criterio de la unidad: la verdad, cuya última dimensión es el mismo Hijo de Dios, medida del verdadero humanismo. Y el coraje había caído el significado de tal criterio en el contexto ideológico del relativismo dominante. Sin elusivos e infinitación. Con honestidad intelectual.

Con el pontificado de Francesco, en cambio, Se ha impuesto un paradigma diferente de la unidad eclesial: un paradigma jesuita.

Encontré una ilustración significativa de este paradigma En una conversación del periodista Ross Douthat con su padre jesuita James Martin S.J.. sobre el legado del papado acaba de terminar (Ver video entrevista con 26.04.2025 AQUI). Douthat destaca cómo el carácter dramático del pontificado de Francesco fue determinado por el impulso de cambiar la enseñanza y la práctica de la iglesia en una serie de temas difíciles y controvertidos., Como la posibilidad de católicos divorciados y se volvió a casar para acceder a la comunión eucarística, La posibilidad de que las mujeres se conviertan en diáconos o incluso sacerdotes, La posibilidad de bendecir parejas del mismo sexo. ¿Hasta qué punto Francesco se esforzó sobre estos temas? Martín, Primero de todo, Él dice que este tipo de temas "ardientes" tenía un carácter secundario para el Papa con respecto a la proclamación del Evangelio. En segundo lugar, Él dice que Francesco "fue tan lejos como pudo". En este sentido, dice cómo el Papa, En uno de su encuentro personal de 23 de Octubre del 2024 como delegado del sínodo, Estaba preocupado por la "unidad de la iglesia" debido a la "resistencia" del África subsahariana, de Europa del Este e incluso de los Estados Unidos. "Y ha repetido varias veces que la unidad es más importante que estos conflictos. Así que creo que trató de abrir la puerta a la discusión sobre algunos de estos problemas sin romper la iglesia ".

En una inspección más cercana lo que caracteriza el informe de Martin Sobre las preocupaciones de Francesco es la relación particular entre la unidad eclesial y la verdad. Aparentemente en su discurso parece no operar un concepto vinculante de la verdad. Pero en realidad se afirma una verdad. Una verdad que parece no unir, Pero quien confiere una dirección. Una verdad implícita, Fecha para Assupost, que toma una posición para una apertura indefinida sobre los controvertidos problemas propuestos. Una verdad crítica no temática, teológicamente emancipado, es decir, se priva de una confrontación seria con los datos bíblicos, al menos reducido a una referencia genérica a la misericordia. Es una verdad no uniforme? no es realmente. Es una verdad críticamente desconectada pero políticamente vinculante, que, no es de extrañar, se enfrenta a las diferentes posiciones (y lógicamente incompatible) como "resistencia".

En una dimensión similar no hay espacio para un diálogo auténtico, Pero si algo para la mediación, para alojamiento. Como si hubiera fuerza e intereses en juego. Unidad eclesial, por ello, No se basa en la verdad. No se basa, Para reanudar las palabras de Ratzinger, en el "Hijo de Dios, medida del verdadero humanismo ". La unidad es una composición de fuerzas, Por último, fundado en el poder supremo del Papa, cuyo papel vicarial se diluye, para resaltar su personalidad en su lugar.

A la luz de este paradigma jesuita de la unidad eclesial Se explica el carácter autoritario y contradictorio del papado jesuita, a menudo detectados por los observadores más sensibles. En la perspectiva de tal concepción de la unidad eclesial, de hecho, Las contradicciones no tienen ningún problema: ellos pueden coexistir. Incluso si las contradicciones provienen del propio Papa: No es la verdad la unidad, Pero su poder supremo. El precio de esta configuración fue, sin embargo, muy salado. Significativamente la luz histórica de Scaraffia detecta la imposibilidad, después 12 años de pontificado, Para comprender un legado del Papa Francisco, eso no es eso de mera confusión. O, a lo sumo, la promoción de algunas políticas, muchísimo, Demasiado detallado, sobre el tema de la inmigración masiva y la economía política que, en cambio, habrían solicitado el reconocimiento de un pluralismo saludable de posiciones.

Definitivamente, El nuevo curso del papado de Leone XIV será determinado por la forma en que interpreta, A la luz de la lección de este último 12 años, Unidad eclesial y su relación con la verdad. Su lema episcopal "en el One Unum" y su formación agustiniana son bien. Que Dios nos lo envió bien.

Trieste, 12 Mayo 2025

 

 

 

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La primera homilía de Leone XIV fue una continuidad armoniosa con la tradición de la iglesia

La primera homilía de Leone XIV fue una continuidad armoniosa con la tradición de la iglesia

La misión es urgente, Porque la falta de fe a menudo trae dramas como la pérdida del significado de la vida, El olvido de la misericordia, la violación de la dignidad de la persona en sus formas más dramáticas, la crisis familiar y muchas otras heridas de las cuales nuestra sociedad sufre y no un poco. Este es el mundo que nos confía […]

- Topicalidad eclesial -

Autor Teodoro Beccia

Autor
Teodoro Beccia

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Puede parecer presuntuoso Detén la homilía del Pontiff Supremo Leone XIV, pronunciado en su primera aparición pública real, La Santa Mass Proclesia celebró con los cardenales que participaron en el cónclave de su elección.

El Pontiff Supremo Leone XIV en su primera vista a la Logia Central de la Arcibasílica Papal de San Pietro

O simplemente podría ser hermoso Mejora este primer acto del nuevo obispo de Roma, imaginación, sin ir demasiado lejos de la verdad, que estas palabras que pronunció para comentar sobre el evangelio realmente ordenadas por su corazón, son los suyos, meditado en el corto espacio de tiempo obtenido entre el impacto de la elección, la emoción de la presentación al público y al mundo y este primer compromiso público. Ser, como veremos, Parecen un programa para la iglesia que comenzó a presidir, La figura dentro de la cual querrá moverse e incluso de qué manera siente que está involucrado.

Refiriéndose a una lectura personal de la hermosa homilía papal (AQUI), Solo quiero subrayar tres aspectos.

La primera y más importante es la referencia a Cristo. Puede parecer redundante subrayarlo: de los cuales un pontífice debe hablar si no de Jesús? Pero el hecho de que él mencionó de inmediato, En la primera aparición desde la logia central de la basílica de San Pietro y ahora aquí en su primera homilía, es significativo. Dijo que las palabras de Pietro recuerdan en el evangelio «Tú eres el Cristo, el Hijo del Dios viviente " (Mt 16,16) expresan "en resumen la herencia que durante dos mil años la iglesia, a través de la sucesión apostólica, mantener, se profundiza y transmite. Jesús es Cristo, el Hijo del Dios viviente, Es decir, el único Salvador y el detector de la cara del Padre ". Leo XIV se coloca, Así, en continuidad con la tradición de la iglesia, Tal como lo hicieron sus recientes predecesores. Juan Pablo II con su: "Abierto, De hecho, abre la puerta y a Cristo "; Profesor en su primera homilía. Papa Benedetto que ha escalado el misterio del Señor con su inteligencia y le enseñó a la Iglesia a reconocerlo a él y al Papa Francisco que nos ayudó a ver su rostro en total., Especialmente el más pobre. Y de Cristo Papa Leone traza el identiKit:

«Para hacerte cercano y accesible para los hombres, Se reveló a nosotros en los ojos seguros de un niño, en la mente animada de un joven, En las características maduras de un hombre (Gaudium et Spes, 22), hasta que aparezca a su, Después de la resurrección, con su glorioso cuerpo. Así nos mostró un modelo de humanidad santa que todos podemos imitar, junto con la promesa de un destino eterno que en cambio excede cada límite y capacidad ".

El segundo aspecto Que quiero subrayar la homilía papal es precisamente la referencia a la santidad. Lo ve como un regalo, pero también como un camino de transformación personal y comunitaria. Santidad que excede los méritos y los límites porque anticipa nuestro nacimiento (cf.. ger 1,5) Y gracias al renacimiento bautismal, nos lleva y nos hace participar en la misión de Cristo. Una tarea que involucra al Papa de primera mano y luego a toda la iglesia: «Ciudad colocada en la montaña (cf. Ap 21,10), Arca de salvación que navega a través de las olas de la historia, Lighthouse que ilumina las noches del mundo. Y esto no tanto gracias a la magnificencia de sus estructuras o por la grandeza de sus edificios ..., En cuanto a la santidad de sus miembros, de eso "personas que Dios ha comprado porque me proclaman las obras admirables de él, quien te llamó de la oscuridad a su maravillosa luz " (1punto 2,9).

Por fin, Una tercera razón Me gusta fijar la homilía de la Santo Padre: la comparación con el mundo, incluyendo el eclesial uno de los creyentes. El Papa dice:

"No es una pregunta trivial, de hecho se refiere a un aspecto importante de nuestro ministerio: la realidad en la que vivimos, con sus límites y potencialidad, sus preguntas y sus creencias ".

Como sucedió en los días del Señor Las respuestas a su pregunta, «La gente, Quien dice que es el hijo del hombre?», parecían incompletos y se pega, Entonces, incluso hoy, el mundo a menudo malinterpreta el mensaje cristiano debido al exceso de suficiencia o sobresalto. Y sin embargo,, El papa dice:

«Precisamente para esto ... la misión es urgente, Porque la falta de fe a menudo trae dramas como la pérdida del significado de la vida, El olvido de la misericordia, la violación de la dignidad de la persona en sus formas más dramáticas, la crisis familiar y muchas otras heridas de las cuales nuestra sociedad sufre y no un poco. Este es el mundo que nos confía, en el cual, Como nos enseñó el Papa Francisco muchas veces, Estamos llamados a presenciar la fe alegre en Jesús Salvatore. Por lo tanto, para nosotros tambien, Es esencial repetir: "Tu eres el Cristo, el Hijo del Dios viviente " (Mt 16,16).

Como hemos leído, recuerda el tema de la misión, Que había hecho la noche anterior, Con vistas a la logia principal de la Basílica del Vaticano (AQUI).

Pero la misión también se dirige a los creyentes, ya que pueden correr el riesgo de adaptar el evangelio y la imagen de Cristo a sus visiones personales. Estas son las palabras del pontífice: «Incluso hoy no hay escasez de los contextos en los que Jesús, Aunque apreciado como hombre, Se reduce solo a una especie de líder carismático o Superman, y esto no solo entre los no creyentes, pero también entre muchos bautizados, que terminan viviendo así, a este nivel, En el ateísmo de hecho ".

En las últimas líneas de la homilía El Santo Padre recuerda la importancia de la relación personal con Cristo, En el compromiso de un camino diario de conversión y recuerda a toda la iglesia a vivir la pertenencia al Señor que trae a todos a las buenas noticias de todos.

Finalmente, el Santo Padre habla de sí mismo. Lo hace citando la carta a los romanos del padre apostólico Ignazio de Antiochia, Definir su tarea y su papel del obispo de la iglesia que está en Roma, llamado para presidir la iglesia universal en caridad. Y siempre informando las palabras de Sant’Ingazio:

«Entonces seré realmente un discípulo de Jesucristo, Cuando el mundo no ve mi cuerpo " (Carta a los Romanos, IV, 1).

Concluye su intervención homilética como esta:

"Se refirió a ser devorado por los Belves en el circo, y así sucedió -, Pero sus palabras recuerdan en un sentido más general un compromiso indispensable para cualquier persona en la iglesia ejerce un ministerio de autoridad: desaparecer porque Cristo permanece, hacer pequeño para que sea conocido y glorificado (cf. Juan 3,30), Gasta todo el camino porque a nadie le falta la oportunidad de conocerlo y amarlo. Dios me da esta gracia, hoy y para siempre, Con la ayuda de la tierna intercesión de María Madre de la Iglesia ".

La homilía termina cuando comenzó, Con referencia a Cristo. Vale la pena recordar las citas utilizadas por el Papa Leo en esta intervención litúrgica.. La carta de Sant’Ingazio de Antioquía a los romanos, arriba, Nueve referencias a canciones del Nuevo Testamento y solo uno de los viejos. Luego hay dos citas del consejo, tomado de los dos documentos que hablan de la iglesia: La lámpara de Gential y Hope and Hope.

Una intervención, se dijo al principio, que parecería programático, Por lo tanto, dejar a la esperanza de una continuación que pueda ser rentable para la iglesia.. Creo que el Papa no solo espera la espera, pero también el apoyo de la oración y la colaboración efectiva de los creyentes.

Velletri de Roma, 11 Mayo 2025

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«Nosotros en el Vaticano, aquí en el Vaticano…». Los burros silerianos en la silla y las fisuras anal

«Nosotros en el Vaticano, Aquí en el Vaticano ... ". Los burros silerianos en la silla y las fisuras anal

Señor no puedo estar en silencio Es como un maestro con la varita en manos de la búsqueda del más mínimo error de los demás., quien se sienta en el jarrón y, Aunque sentado, Está mal y lo hace, excepto para dar ignorantes e incompetentes a los demás […]

- Actualidad -

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Más acoso de las laceraciones a la mucosa anal causada por las fisuras, Señor no puedo estar en silencio y su blogghettari anónimo, alias «nosotros en el Vaticano, Aquí en el Vaticano ... ", En las últimas semanas han dado lo mejor de sí mismos en la distribución de licencias de «incompetentes, ignorante, analfabeto, ladrones salariales ... »y así sucesivamente [cf.. AQUI].

Objetivos privilegiados de sus ataques incesantes son Paolo Ruffini, Prefecto del dicasterio para las comunicaciones, Andrea Tornielli, Director de los medios de comunicación del Vaticano, Matteo Bruni, Director de la sala de prensa de la Santa Sede.

No es la primera vez que el maestro dispensador de insultos Luego se sienta en el baño, Estoy equivocado, apunte y lo hace todo, como en este caso:

«Robert Francis Prevost, ahora Papa Leone XIV, Hizo un gesto que expresa su devoción Al santo obispo de Hipona, Agustín, Fundador de la orden al que se había consagrado a sí mismo " [cf.. AQUI].

Agustín, En el siglo aurelio di Tagaste, vivido entre 354 y el 430, Como Bishop favorecía la fraternidad y las formas de vida común entre los miembros del clero como siervos de Dios., Pero nunca fundó ningún orden religioso. A principios de año, miles han estado circulando durante algún tiempo tres reglas atribuidas a Sant'agostino: la Regula consensoria, la Regula Antes de todos mis queridos hermanos, la Ofertas de adhesos publicitarios, ninguno de los cuales ha sido reconocido como auténtico, Más bien obtenido de varios escritos y sermones de hipoponato. Estas “reglas antiguas” Por lo tanto, son auténticos cuánto las obras de la Pseudo-dionigi areopagita o la Donación constantiniana. Los agustinianos, nombrado como inspirado por la espiritualidad y teología agustiniana y ciertamente no porque Sant’agostino fundó una orden, nacen canónicamente en 1244, Ocho siglos después de la muerte del Santo Obispo y el Doctor de la Iglesia, Después de la unión en un solo fraternitas de ermitaños esparcidos por Tuscia; Sindicato promovido por el cardenal Riccardo Annibaldi della molara, con la aprobación del pontífice supremo Innocenzo IV sancionado con la burbuja Esto se hunde del 16 diciembre 1243. Solo entonces comenzaremos a hablar sobre el orden agustiniano, en el 1244.

La leyenda de PIA - pero es precisamente el legendario, lo que rastrea los orígenes de la orden en Sant'agostino, Por lo tanto, es tan confiable como la tesis peregrina de los defensores de los neoscolásticos decadentes que para justificar la filosofía de Aristóteles colocados por St. Thomas Aquino en la base especulativa de su pensamiento, Llegaron a inventar que el filósofo de las temporadas no estaba pagando como se pensaba, Porque había percibido e intuitado a Cristo cuatro siglos antes de la encarnación de la Palabra de Dios (!?).

Al viejo amigo Andrea Tornielli, Paolo Ruffini y Matteo Bruni, Hice una pregunta muy personal: Cómo ortinatos? Respondieron para hacerlo parado frente al inodoro. En esta posición puede ser que, A pesar de la mejor atención, Salen algunas gotas pequeñas sin querer, Cuando administra una compleja máquina de medios internacionales que con tiempos frenéticos se publica en docenas de noticias de idiomas que se siguen rápidamente, a veces hacer inevitable el error humano, la supervisión, o la noticia en sí que, una vez dada, puede requerir ser integrado o correcto. En lugar, un maestro con una varita en manos del más mínimo error de los demás, quien se sienta en el baño e, Aunque sentado, Está mal y lo hace, excepto para dar a los demás de los ignorantes, incompetentes e incluso sujetos que abusan del título de teólogos sin decirlo, no es justificable; Ella no es ella y no son los envenenados que el insulto estalló en su blog sin poner tu cara y nombre allí, oculto, Como todos los cobardes, detrás del anonimato.

Desde la isla de Patmos, 10 Mayo 2025

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Nuestros artículos anteriores:

– 31 marzo 2025 - L'Art Perla di Silent no puedo: "La responsabilidad de lo ordinario sobre los sacerdotes incardinados"? Entonces deje que el dinero busque a los cardenales y obispos: Por Angelo Scola para seguir ... (Para abrir el artículo, haga clic AQUI)

– 29 marzo 2025 - Semperidad del propuesto Di Silent I Can: 11 Rey de Hangest "Ai" Aicuculo "y" Quaquaraduuch "y Leonardo Cuncia (Para abrir el artículo, haga clic AQUI)

– 21 marzo 2025 - Silere, no a Possum y la historia de esa costurera convencida de que puede darle a Giorgio Armani lecciones de alta moda (Para abrir el artículo, haga clic AQUI)

– 12 Febrero 2025 - El zarigüeyo es para el conocimiento del Vaticano, ya que Henger está en castidad y, como su fallecido esposo Riccardo Schicchi está trabajando Confesiones DE SAN AGUSTÍN (Para abrir el artículo, haga clic AQUI)

– 15 Enero 2025 - EN LAS FRONTERAS clericales con la realidad: LA MUJER SUFRE ENVIDIA FRUDIANA DEL PENE, El zarigüeya de la envidia de Matteo Bruni Director de la sala de prensa de la Santa Sede (Para abrir el artículo, haga clic AQUI)

– 20 Enero 2025 - El zarigüeya ignora que una monja puede convertirse fácilmente en gobernador del estado de la ciudad del Vaticano, Como ya era Giulio Sacchetti (Para abrir el artículo, haga clic QUE)

– 22 Noviembre 2024 - EL NOMBRAMIENTO EPISCOPAL DE RENATO TARANTELLI BACCARI. CUANDO ESTÁS AFECTADO POR CÁNCER DE HÍGADO, CARGAN AL ATAQUE A LOS QUE NO PUEDEN CALLAR (Para abrir el artículo, haga clic AQUI)

– 31 Mayo 2024 - UNA NOTA DEL PADRE ARIEL EN EL SITIO NO PUEDO CALLAR: «TAN MOLESTO COMO UN ERIZO DE MAR DENTRO DE TUS CALZONES» (Para abrir el artículo, haga clic AQUI)

– 8 diciembre 2023 - QUIÉN ES MARCO FELIPE PERFETTI SE REFIERE A DECLARAR DESDE EL SITIO NO PUEDO CALLAR «AQUÍ EN EL VATICANO… NOSOTROS EN EL VATICANO…», SI NI SIQUIERA PUEDES PONER UN PIE EN EL VATICANO? (Para abrir el artículo, haga clic AQUI)

– 14 de Octubre del 2023 - HA MUERTO EL ARCABOTE EMÉRITO DE MONTECASSINO PIETRO VITTORELLI: LA PIEDAD CRISTIANA PUEDE BORRAR LA TRISTE VERDAD? (Para abrir el artículo, haga clic AQUI)

 

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Si alguien pica, que se rascan y precisos, En lugar de hacer picazón en el cónclave, si alguien picará, Deja que se rasque y mantenga callado, en lugar de chismes sobre el cónclave

(Texto en inglés después del italiano.)

Si alguien pica, Que se rascan y precisos, En lugar de hacer picazón en el cónclave

La Iglesia, desorientado y perdido, vive en un estado de declive irreversible, Hemos superado durante mucho tiempo el umbral de no revivencia. La iglesia de hoy ya no está en Getsemani, Ni siquiera en la cruz en el calvario, está experimentando el momento de su manera más dramática: ese silencio que parece casi una ausencia total de Dios.

- Noticias eclesiales -

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Varios lectores han escrito a nuestro personal editorial. Preguntar por qué no hemos escrito nada sobre la oficina vacante y en el cónclave ahora en las puertas.

 

La Iglesia, desorientado y perdido, vive en un estado de declive irreversible, Hemos superado durante mucho tiempo el umbral de no revivencia. La iglesia de hoy ya no está en Getsemani, Ni siquiera en la cruz en el calvario, está experimentando el momento de su manera más dramática: ese silencio que parece casi una ausencia total de Dios. Un espacio de tiempo que va desde la puesta de sol en el Viernes Santo hasta el Domingo de Resurrección. Entre el cierre del sepulcro y el sepulcro vacío del rescate, se experimenta una especie de vacío divino, antes de lo cual la única cosa apropiada es ese silencio que no se puede entender y vivir, excepto a través de la fe, esperanza y caridad.

Todos saben cómo hablar, Especie a su vez, Pocos guardan silencio y viven ese gran silencio que nos lleva a la resurrección. Hay quienes no pueden guardar silencio y jugar con el chisme del Toto-Papa en una dimensión del mundo entero., quien en su lugar incluye la importancia del silencio, En una dimensión todo mistágico.

Por lo tanto, solo puedo reiniciar, hasta hoy, Lo que ya se ha escrito en la segunda parte de mi artículo publicado en 2 marzo, Mientras que el fallecido Augustus Pope fue hospitalizado en el Agostino Gemelli Policlínico en Roma entre la vida y la muerte: «Y si la Simonia volviera a estar de moda al próximo cónclave?» (cf.. AQUI).

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Todos tienen su propio estilo, único o colectivo. En el primero, Como en el segundo caso, Puede ser espontáneo, o estudiado en la mesa. Los Padres de la Isla de Patmos, Durante sus diez años de actividad publicitaria, A partir de octubre 2014, Varias veces por oportunidades, Otros para la virtud de la prudencia, han renunciado a tratar con ciertos problemas emergentes relacionados con la iglesia y el papado, Ser el primero de todos los presbiterios; editores y publicistas a seguir, Pero avanzar en todos los presbiterios. Ciertos temas pueden requerir no guardar silencio, o peor escondido, pero tratado cuando tienes más elementos cognitivos que pueden conducir a una veraz, juicio justo.

Cuando las puertas de la Capilla Si se cierran, La iglesia tendrá que lidiar con los diversos problemas que quedan heredancia por este pontificado, que permanece juzgado en general solo por la historia, quizás incluso en muchos años. El pontífice supremo Francesco fue elegido después de un acto de renuncia por su predecesor, Resultado del evento raro para todos nosotros traumáticos, Especialmente por las formas infelices elegidas en ese momento por Benedict XVI, Completo con una invención extravagante del "Papado emérito", o de términos sviantes como "papado extendido", "Papado activo y papado contemplativo" ...

El del Santo Padre Francisco Es un pontificado que se coloca en un contexto social y geopolítico de gran decadencia a nivel planetario, Con una esceristianización de Europa que ya ha alcanzado niveles irreversibles durante veinte años. En otra parte, se consumió un sangrado de fieles en lo que alguna vez fueron los dos pulmones con los que respiraron el catolicismo: América Latina y África. Francesco era un pontificado lleno de problematidades, hecho de ambigüedad y falta de claridad, No hay falta de formas de despotismo en el desprecio total de las leyes y reglas eclesiásticas.. Niega que este pontífice dejará una iglesia confundida, dividido y peleador debido a procesos abiertos en todos los frentes, Basado en el principio inusual de que "lo importante es abrir los procesos" sin, sin embargo, concluirlos y llevarlos a su totalidad completa, Significa negar la evidencia más clara de los hechos. Con todo y esto, Aquellos que nos dicen que en varios años no tendrán que hacerse gracias al pontificado de Francesco por haber preservado y salvado a la iglesia por problemas y daños que sin su acción, no comprensible en el lugar, habrían sido mayores, o incluso irreparable? Francesco es un hombre complicado que encaja como tal en un momento histórico muy complicado, Cualquier juicio dado al presente sobre él y su pontificado podría estar completamente equivocado mañana. Ciertas expresiones o decisiones juzgadas como excéntricas, y de hecho son -, Qué completamente diferente podría aparecer mañana? No sería la primera vez que ciertos hombres, no incluido en el momento de su acción, Posteriormente se celebraron como una personalidad que fue en décadas en comparación con el momento presente en el que vivieron. Por eso a veces, Justo cuando estás perplejo, desorientado y sufrimiento por ciertas actitudes ambiguas y no es fácil de descifrar, Mientras ejerce el sentido crítico legítimo, merece suspender prudencialmente el juicio.

Uno de los serios problemas que este pontificado dejará al próximo cónclave El hecho de que los votantes cardinales no se conocen entre ellos. El último consistorio secreto tuvo lugar en 2015. Vamos a aclarar: La constante es la asamblea de los cardenales convocados por el pontífice romano y puede ser secreto, público, semi-público (ver AQUI). El que solo los cardenales se reunieron para discutir en forma privada se llaman "secreto", es decir, secreto, con el pontífice supremo, Con respecto a los diversos problemas de la iglesia y su gobierno. Hoy en día, al grave problema de los cardenales que no se conocen entre ellos, Otro desconocido para los secularistas de la izquierda internacional que magnifica a la iglesia pobre para los pobres la agrega, Tanta pobreza los emociona en las casas y en la piel de los demás, Elogiando a este pontificado que habría designado docenas de cardenales "de los suburbios del mundo" y "de los países más pobres". Volamos sobre la escasa formación doctrinal y teológica por varios de estos sant'Uomini de esas situaciones privilegiadas para las cuales hoy se puede merecer un morado cardinal: "Los suburbios" ... "países pobres"… Varios de estos cardenales son obispos de países donde la presencia de católicos no puede llamarse incluso una pequeña minoría: en la isla de Tonga, cuyo obispo cardenal Soane Patita Paini Mafi es, Los católicos bautizados son sobre 10.000. Cardinal fue creado en el 2020, a la edad de solo 46 años, Giorgio Marengo, Vicario apostólico de Mongolia, Donde cuentan los católicos 1.200 bautizado en 3.300.000 habitantes. Estos votantes cardinales, Emblema de la "Iglesia pobre para los pobres" de los diversos "suburbios existenciales", gobiernan las iglesias locales que pueden sobrevivir y vivir en contextos de gran incomodidad y pobreza auténtica gracias a las donaciones que les llegan como iglesias locales ricas., o por grandes bases dependientes o relacionadas con ellos. Sera entendido: Una sola parroquia austriaca, Alemán, australiano, Canoa, norteamericano … Puede mantener una diócesis entera sola en ciertos países pobres de América Latina, de Asia y África, donde la relación entre el euro y el dólar y su moneda nacional es totalmente desproporcionada en el valor de compra.

Mañana, en la Capilla Sixtina, un grupo de cardenales de estos países, Elegido rigurosamente entre los exponentes de la progresividad más avanzada., Con delicada facilidad harán que la gente entienda que los cables de la bolsa los sostienen, Dejando a docenas de cardenales "pobres periféricos" la elección obligatoria que se desempeñó en la supervivencia de las iglesias locales que solo pueden vivir gracias a la ayuda externa. Cierto, Una vez que se llamó Simonia, Hoy se llama en cambio "Iglesia pobre para los pobres".

En la actualidad, los pobres se exaltaron en este pontificado se quedaron rehenes de los caprichos de los ricos como nunca antes, Después de dar vida a una Facultad de Votantes Cardinales que no representan los diversos artículos, Las opiniones y posiciones más diversas que siempre han enriquecido la iglesia en el interior, Pero una voz unívocal, Monocorde E, No ultimo: rufa. Y entre los diversos daños perpetrados, Esto quizás sea el peor, Porque pesa como una hipoteca pesada como el líder en el próximo cónclave. Esto con el debido respeto a la pobre iglesia, que dentro de la Capilla Sixtina vencerá a los pobres con los cordones de la bolsa de los ricos más progresivos e ideologizados. Y alguien incluso lo llamó "Pobre Iglesia para los Pobres".

Desde la isla de Patmos, 5 Mayo 2025

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Si alguien pica, Deja que se rasque y mantenga callado, En lugar de chismes sobre el cónclave

La iglesia, desorientado y perdido, vive en un estado de decadencia irreversible, Hemos pasado hace mucho tiempo el umbral de no retorno. La iglesia de hoy ya no está en Getsemane, ni siquiera en la cruz en el calvario, está viviendo el momento más dramático en su camino: ese silencio que parece casi una ausencia total de Dios.

- Actualidad eclesial -

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Varios lectores han escrito a nuestro personal editorial. Preguntando por qué no hemos escrito nada sobre el Sede Vacante y el Cónclave ahora sobre nosotros.

La iglesia, desorientado y perdido, vive en un estado de decadencia irreversible, Hemos pasado hace mucho tiempo el umbral de no retorno. La iglesia de hoy ya no está en Getsemane, ni siquiera en la cruz en el calvario, está viviendo el momento más dramático en su camino: ese silencio que parece casi una ausencia total de Dios. Un espacio de tiempo que va desde la puesta del sol el Viernes Santo al Domingo de Pascua. Entre el cierre de la tumba y la tumba vacía de la, Se experimenta una especie de vacío divino, antes de lo cual la única cosa apropiada es ese silencio que no se puede entender y vivir, excepto a través de la fe, esperanza y caridad.

Todos saben cómo hablar, especialmente inapropiadamente, Pocos saben cómo mantenerse en silencio y vivir ese gran silencio que nos lleva a la resurrección. Hay quienes no pueden permanecer en silencio y chismes jugando predicciones sobre el futuro Pope, En una dimensión completamente mundana, y aquellos que entienden la importancia de permanecer en silencio, en una dimensión completamente mistgógica.

Por lo tanto, solo puedo repetir, abajo, Lo que ya he escrito en la segunda parte de un artículo mío publicado en marzo 2, Mientras que el fallecido Pontiff fue hospitalizado en el Policlínico Agostino Gemelli en Roma entre la vida y la muerte: «Y si Simony volviera a la moda en el próximo cónclave?» (Ver AQUÍ)

Todos tienen su propio estilo, individual o colectivo. En el primero, Como en el segundo caso, puede ser espontáneo, o estudiado sobre la mesa. Los padres de esta revista la isla de Patmos , Durante diez años de actividad periodística, A partir de octubre 2014, varias veces debido a la oportunidad, otras veces debido a la virtud de la prudencia, han renunciado a tratar con temas emergentes vinculados a la iglesia y al papado, siendo primeros presbitadores ; editores y publicistas a seguir, Pero presbíteros por delante de todo. Es posible que ciertos temas se requieran tratarse cuando hay un mayor conocimiento que puede conducir a una veraz, Juicio justo y equilibrado.

 

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Cuando cierran las puertas de la Capilla Sixtina, La iglesia tendrá que lidiar con los diversos problemas que quedan como un legado por este pontificado, que sigue siendo juzgado, en general, Solo por la historia, Quizás incluso muchos años a partir de ahora. El pontífice supremo Francis fue elegido después de un acto de renuncia por su predecesor, un evento raro y un traumático para todos nosotros, Especialmente debido a los desafortunados métodos elegidos en ese momento por Benedict XVI, Completo con la invención extravagante del «Emérito Papacio», o términos engañosos como «Papado ampliado», «Papado activo y papado contemplativo» (!?)…

El del Santo Padre Francisco es un pontificado que tiene lugar en un contexto social y geopolítico de gran decadencia a nivel global, con una deshristianización de Europa que ya ha alcanzado niveles irreversibles durante veinte años. En otra parte, se ha producido una hemorragia de fieles en lo que alguna vez fueron los dos pulmones con los que respiraron el catolicismo: América Latina y África.

Francis’ Pontificate estaba lleno de problemas, ambigüedades y falta de claridad, También había formas de despotismo en total desprecio de las leyes y reglas eclesiásticas.. Para negar que este pontífice dejará un confundido, Iglesia dividida y pendientes debido a las pruebas abiertas en todos los frentes, Basado en el principio inusual de que «lo importante es abrir las pruebas», Sin embargo, sin concluirlos y llevarlos a su finalización completa, es negar la evidencia más clara de los hechos. Sin embargo, quien nos dice que en varios años no tendremos que agradecer al pontificado de Francis por haber preservado y salvado a la iglesia de problemas y daños que sin sus acciones, no comprensible en ese momento, hubiera sido mayor, o incluso irreparable? Francis es un hombre complicado que encaja en un momento histórico muy complicado, cualquier juicio dado en el presente sobre él y su pontificado, podría estar completamente equivocado mañana.

No sería la primera vez que ciertos hombres, no se entiende en ese momento de sus acciones, más tarde fueron celebradas como personalidades extraordinarias que estaban décadas por delante de la actualidad en la que vivían. Por eso a veces, precisamente cuando uno está perplejo, desorientado y llorando por ciertas actitudes ambiguas y ni siquiera fácil de descifrar, A pesar de ejercer un sentido crítico legítimo, es necesario y suspendiendo prudentemente el juicio..

Uno de los serios problemas este pontificado se irá para el próximo cónclave es este: Los electores cardinales no se conocen. El último consistorio secreto tuvo lugar en 2015. Aclaremos: El consistorio es la asamblea de cardenales convocados por el pontífice romano y puede ser secreto, público, semi-público. Lo que se llama “secreto” es aquel en el que solo los cardenales se reunieron para discutir en un privado, es decir. secreto, formar con el pontífice supremo participante, con respecto a los diversos problemas de la iglesia y su gobierno. Hoy, al grave problema de los cardenales que no se conocen, Hay otro desconocido para los secularistas de la izquierda internacional que glorifica «la iglesia pobre para los pobres», Tanto la pobreza en las casas y en la vida de los demás los emociona, Elogiando a este pontificado que ha designado a docenas de cardenales «Viniendo de las periferias del mundo» y «de los países más pobres».

No vayamos a detener el pobre entrenamiento doctrinal y teológico De varios de estos hombres santos que provienen de esas situaciones privilegiadas para las cuales hoy pueden merecer un cardenal morado: «Los suburbios» … «Los países pobres». Varios de estos cardenales son obispos de países donde la presencia de católicos no puede definirse como una pequeña minoría: en la isla de Tonga, del cual el cardenal Soane Patita Paini Mafi es Bishop, hay alrededor 10,000 católicos bautizados. Giorgio Marengo, Vicario apostólico de Mongolia, donde numeran los católicos 1,200 bautizado de 3,300,000 habitantes, fue creado Cardinal en 2020, a la edad de solo 46. Estos electores cardinales, emblema de la «Iglesia pobre para los pobres» de las diversas «periferias existenciales», gobierna las iglesias locales que pueden sobrevivir y vivir en contextos de grandes dificultades y pobreza auténtica gracias a las donaciones que les llegan a las ricas iglesias locales, o de grandes bases en vinculados a ellos. Ser claro: un solo austriaco, Alemán, australiano, La parroquia canadiense o norteamericana puede mantener una diócesis completa en ciertos países pobres de América Latina, Asia y África, donde la relación entre el euro y el dólar y su moneda nacional es totalmente desproporcionada en términos de valor de compra.

Mañana, en la Capilla Sixtina, un grupo de cardenales de estos países, Elegido rigurosamente por el Santo Padre entre los exponentes del llamado progresismo más avanzado, con delicada facilidad dejará en claro que sostienen las cuerdas del bolso, dejando docenas de “pobre periférico-existencial” Cardinals La elección forzada basada en la supervivencia de sus iglesias locales que solo pueden vivir gracias a la ayuda externa. Por supuesto, Una vez que esto se llamó Simony, hoy se llama «Iglesia pobre para los pobres».

En la actualidad los pobres tan exaltados en este pontificado han sido dejados como rehenes a los caprichos de los ricos como nunca antes habían sido, Después de haber dado vida a un Colegio de Electores Cardenales que no representan las voces diversas y noumerosas, opiniones y posiciones que siempre han enriquecido la iglesia internamente, Pero un solo, voz monótona. Y entre los diversos daños perpetrados, Esto quizás sea el peor, porque pesa como una hipoteca pesada de plomo en el próximo cónclave. Con el debido respeto a la iglesia pobre, que dentro de la Capilla Sixtina estrangulará a los pobres, con las cadenas de bolso de las ricas más progresivas e ideológicas.

De la isla de Patmos, May 5, 2025

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