Zeit der Fastenzeit und Besinnung auf den Tod, um uns für die Freude der Auferstehung und des endlosen Lebens zu öffnen

TEMPO DI QUARESIMA E RIFLESSIONE SULLA MORTE PER APRIRCI ALLA GIOIA DELLA RISURREZIONE E DELLA VITA SENZA FINE

La Quaresima dovrebbe essere un momento di riflessione anche sulla morte. Eine friedliche Reflexion, unbelastet von Störungen oder Ängsten, schlimmer durch die Ablehnung der bloßen Idee des Todes. Meditare sulla morte, für uns Christen, vuol dire pensare e riflettere, con serenità e fiducia, a ciò che ci attende dopo questo passaggio: la risurrezione alla vita. Perché con Cristo Signore tutti siamo morti e con Lui tutti risorgeremo.

— Liturgischer Dienst —

Autor
Simone Pizzi

.

Artikel im PDF-Druckformat

.

Le norme generali per l’ordinamento dell’anno liturgico sanciscono e spiegano:

«Scopo del tempo di Quaresima è quello di preparare alla celebrazione della Pasqua. La liturgia quaresimale infatti prepara alla celebrazione del mistero pasquale tanto i catecumeni … quanto i fedeli, per mezzo del ricordo del battesimo che della pratica della penitenza» [vgl.. n. 27].

 

 

A nessuno può sfuggire la forza di attrazione attuale della Quaresima che ogni anno si presenta immutata nella sostanza profonda, anche se notevolmente mitigata. La Quaresima rimane il periodo liturgico spiritualmente più ricco e apostolicamente più fecondo di tutto l’anno liturgico: «Hier ist die Zeit, ecco il giorno della salvezza» [II Kor 5,2].

Nel discorso del 3 Marsch 1965, Papa Paolo VI riassumeva le ragioni di interesse della Quaresima:

«È incalcolabile il progresso morale e civile a cui questo ricorrente e potente esercizio ascetico e spirituale ha dato impulso e sviluppo. Un riferimento a ciò che avviene ai nostri giorni si presenta alla mente; possiamo infatti ricordare come, proprio in questi ultimi anni, in ossequio ed in virtù della disciplina quaresimale, sono state promosse queste collette, rese possibili da qualche sacrificio penitenziale, le quali vanno ad alleviare la fame nel mondo: un’astinenza suggerita dallo spirito della quaresima, si traduce in valori economici, e questo diventa “pane per la fame nel mondo”, per una moltitudine cioè di poveri, lontani e sconosciuti, che godono così della carità sgorgante dalla osservanza quaresimale … E del senso liturgico della quaresima che cosa diremo? Essa è il grande tirocinio alla grazia del battesimo e della penitenza, è la grande pioggia fecondatrice della Parola di Dio, è la grande mediazione preparatoria alla Pasqua. In nessun altro momento dell’anno la spiritualità della Chiesa è più ricca, più commossa, più lirica, più attraente, più benefica: chi la studia la scopre stupenda; chi la sperimenta la sente umana; chi la vive, und, la gode divina».

Fastenzeit ha un carattere duplice che troviamo descritto in Heiliges Konzil in cui si parla dei questo tempo indicando:

«Il duplice carattere del tempo quaresimale che, soprattutto mediante il ricordo o la preparazione del battesimo e mediante la penitenza, dispone i fedeli alla celebrazione del mistero pasquale con l’ascolto più frequente della parola di Dio e con la dedizione alla preghiera, sia posto in maggiore evidenza tanto nella liturgia quanto nella catechesi liturgica. Perciò a) si utilizzino più abbondantemente gli elementi battesimali propri della liturgia quaresimale e, se opportuno, se ne riprendano alcuni dalla tradizione precedente; B) lo stesso si dica degli elementi penitenziali. Quanto alla catechesi poi, si inculchi nell’animo dei fedeli, insieme con le conseguenze sociali del peccato, quel carattere proprio della penitenza che detesta il peccato in quanto è offesa di Dio; né si dimentichi la parte della chiesa nell’azione penitenziale e si solleciti la preghiera per i peccatori» [vgl.. n. 109].

Per il battesimo, il mistero pasquale del Cristo è diventato il mistero pasquale del cristiano. Per mezzo del battesimo infatti siamo stati inseriti, innestati e incorporati vitalmente in Cristo e nella Chiesa, diventando così protagonisti responsabili della storia della salvezza che ora si compie nel mondo. Per risvegliare in noi la coscienza battesimale la Chiesa, durante la Quaresima, seguendo il Vangelo di Giovanni ci presenta il mistero pasquale attraverso la simbologia dell’acqua, della luce e della vita, quale risulta dai tre importanti episodi evangelici della Samaritana, del cieco nato e della resurrezione di Lazzaro. Si tratta di temi specificatamente adatti per farci riscoprire la gradualità del movimento di adesione a Cristo. Infatti la Samaritana riconobbe il Messia appena dimentica la sete fisica e ne ammette un’altra, più vera e più profonda [vgl.. GV 4, 1-42]. Il cieco nato, dalla visione della luce naturale passa a quella soprannaturale che salva [vgl.. GV 9, 1-40]. Lazzaro è richiamato in vita dopo che Gesù ha affermato solennemente la necessità della fede: «Chi crede in me, anche se morto vivrà» [vgl.. GV 11, 1-53]. Questi tre elementi fondamentali ci aiutano a capire la storia della salvezza eminentemente legata a questi tre segni: Wasser, luce e vita.

Elemento dell’Acqua. È facile cogliere una teologia dell’acqua nella Scrittura. Data la necessità di dissetarsi per un popolo nomade come Israele, l’acqua diventa il segno della provvidenza di Dio verso il suo popolo, mentre la sua privazione, un castigo. L’acqua è usata dai profeti come segno dei tempi messianici e la salvezza che da questi tempi verrà. Ma del tutto singolare è il rapporto dell’acqua con il battesimo: lo Spirito che si libra sulle acque primordiali, il diluvio [vgl.. GN 1, 1-2], il Mar Rosso [vgl.. Ist 14,15-15,1] Ich bin, secondo i Padri della Chiesa, tutte prefigurazioni del Battesimo.

Elemento della Luce. In antico il Battesimo era chiamato “illuminazione” e i battezzati “illuminati”. Il rapporto luce e battesimo viene messo in evidenza, oltre che dal brano del cieco nato, anche dalla celebrazione della veglia pasquale. La simbologia del cero è fin troppo evidente: Cristo vince le tenebre. Per il battesimo siamo diventati figli della luce: dobbiamo camminare come riflettori della luce del Signore.

Elemento della Vita. È l’aspetto culminante di questa catechesi battesimale. La vita nuova è l’elemento primo nel battesimo perché lo è nella persona stessa di Cristo. Per capire ciò, occorre avere una conoscenza viva della morte spirituale, della impotenza a risorgere da soli e della necessità dell’intervento divino: «Lord, wenn Sie hier gewesen, mein Bruder wäre nicht gestorben!» [vgl.. GV 11, 1-57]. Finché non riusciamo a suscitare in noi il senso del bisogno di essere salvati, cioè “risuscitati”, dovremo amaramente abituarci a vivere un cristianesimo che, senza il suo fondamento battesimale, non avrà niente di pasquale. Tutta la liturgia battesimale consiste in un mistero di morte e resurrezione: l'uomo, per ritrovare il proprio autentico significato, deve necessariamente passare attraverso una lotta in cui qualcuno deve morire. La forza mortifera del peccato viene a poco a poco smorzata, vinta dalla volontaria mortificazione, che ci fa produrre il mistero della morte di Cristo in noi. Colui che così riesce a morire, attraverso la stessa morte conoscerà e avrà la vita. La Quaresima comincia appunto col presentarci Cristo in lotta con Satana [vgl.. MT 4, 1-11]; lotta che va crescendo fino a toccare la morte di croce. Ma è proprio nell’accettazione volontaria e obbediente della morte che Cristo realizza la vittoria sulla stessa morte e ci introduce alla novità di vita.

Analizziamo adesso il carattere penitenziale. In passato la disciplina penitenziale della Quaresima, con le sue pratiche severe, serviva al cristiano come momento di espiazione dei peccati. Il rito delle ceneri ne è chiara allusione. I pubblici peccatori per lunghi giorni vivevano in dura penitenza. Il rigore del digiuno toccava limiti per noi inconcepibili! Heute, pur con la mitigazione delle pratiche esteriori, rimane sempre urgente il bisogno, il dovere della penitenza, come ci ricorda la liturgia quaresimale:

«sia parca e frugale la mensa / sia sobria la lingua e il cuore / fratelli è tempo di ascoltare / la voce dello Spirito» [Sehen. Inno delle lodi].

Il vero digiuno è rinuncia a ciò che ingombra il nostro cammino verso Dio e rende meno generoso il nostro servizio a Dio e ai fratelli. La Quaresima deve manifestare la tensione di un popolo penitente che attua in sé l’aspetto mortificante del mistero pasquale. La nostra penitenza trae motivo e significato dal battesimo che ci fa morire con Cristo prima di risorgere con lui, e ci rapporta alla confessione, dove muore la morte e risorge la vita, preparandoci all’Eucaristia. La penitenza ci aiuta a vedere la vita cristiana in una concezione più unitaria e a renderci conto che ogni atto da noi compiuto è sempre manifestazione e attuazione del mistero pasquale.

Il Concilio Ecumenico Vaticano II, nel decreto sull’Apostolato dei laici, ci ricorda che con la penitenza e la spontanea accettazione delle fatiche e delle pene della vita, con cui ci conformiamo a Cristo sofferente, possiamo raggiungere tutti gli uomini e contribuire alla loro salvezza [Apostolat, 16].

Fastenzeit dovrebbe essere un momento di riflessione anche sulla morte. Eine friedliche Reflexion, unbelastet von Störungen oder Ängsten, schlimmer durch die Ablehnung der bloßen Idee des Todes. Meditare sulla morte, für uns Christen, vuol dire pensare e riflettere, con serenità e fiducia, a ciò che ci attende dopo questo passaggio: la risurrezione alla vita. Perché con Cristo Signore tutti siamo morti e con Lui tutti risorgeremo. Questo è il cuore del mistero pasquale incontro al quale andiamo attraverso il prezioso periodo della Quaresima.

Florenz, 18 Marsch 2023

______________________

Sehr geehrte Leserinnen und Leser,
Dieses Magazin erfordert Verwaltungskosten, die wir immer nur mit Ihren kostenlosen Angeboten hatten. Wer unsere apostolische Arbeit unterstützen möchte, kann uns seinen Beitrag bequem und sicher zukommen lassen PayPal indem Sie unten klicken:

Oder wenn Sie bevorzugen, können Sie unsere verwenden
Bankkonto im Namen:
Editions Die Insel Patmos

n Agentur. 59 Aus Rom
IBAN:
IT74R05034032590000000301118
Für internationale Banküberweisungen:
Kodex SWIFT:
BAPPIT21D21

Bei Banküberweisung senden Sie bitte eine E-Mail an die Redaktion, Die Bank gibt Ihre E-Mail-Adresse nicht an und wir können Ihnen keine Dankesnachricht senden:
isoladipatmos@gmail.com

Wir danken Ihnen für die Unterstützung, die Sie unserem apostolischen Dienst anbieten möchten.

Die Väter der Insel Patmos

.

.

.

Gabriele GiordanoM. Scardocci
Vom Orden der Prediger
Presbyter und Theologe

( Klicken Sie auf den Namen, um alle Artikel zu lesen )
Pater Gabriele

Jesus und der Blindgeborene, von der Dunkelheit zum Licht hin zu einem Weg der Bekehrung

Homiletik der Väter der Insel Patmos

JESUS ​​​​UND DIE BLINDEN GEBOREN, DALLA TENEBRA ALLA LUCE VERSO UN CAMMINO DI CONVERSIONE

Il cieco nato gli disse: "Ich denke,, Mann!». Und er warf sich vor ihm nieder. Jesus sagte dann: „Ich bin in diese Welt gekommen, um zu urteilen, damit die, die nicht sehen, sehen, und die, die sehen, blind werden“.

 

Autor:
Gabriele GiordanoM. Scardocci, o.p.

 

Artikel im PDF-Druckformat

 

 

Liebe Leserinnen und Leser der Insel Patmos,

alcuni dipinti rinascimentali sono nati dalla colorazione che facevano scurire del nero fino a produrre le diverse tonalità di bianco e giallo. È il passaggio della tenebra alla luce. Questo avviene anche nella nostra vita e il Das heutige Evangelium ci porta a riflettere sul peccato e la nostra conversione.

 

per aprire la Lectio cliccare sull’immagine

 

Il primo momento narrativo si concentra sul peccato. Seguendo la tradizione ebraica della retribuzione classica, i discepoli, vedendo il cieco nato, domandano qual è la causa della cecità. Per la teoria classica della retribuzione, l’handicap proviene da un peccato precedente, commesso dalla stessa persona o dai genitori. Ma Gesù rompe e contraddice questa teoria:

«Rispose Gesù: “Né lui ha peccato né i suoi genitori, ma è così perché si manifestassero in lui le opere di Dio. Dobbiamo compiere le opere di colui che mi ha mandato finché è giorno; poi viene la notte, quando nessuno può più operare. Finché sono nel mondo, sono la luce del mondo”».

Un cieco nato è così perché si manifestino le opere di Dio. È dunque, in einem Sinn, segno e manifestazione che Dio è in mezzo agli uomini e agisce. Damit, una persona, in sé stessa non è peccato, ma compie dei peccati. Ora il peccato, secondo la definizione classica, è «una parola, un atto o un desiderio contrari alla Legge eterna».

Il tempo di Quaresima è tempo propizio anche per la riscoperta del concetto e dell’idea stessa di peccato, che è qualcosa che difficilmente attribuiamo a noi stessi. Più facilmente diciamo che abbiamo commesso uno sbaglio, una sciocchezza, un errore umano. Proviamo a riflettere su questo in un tempo forte di revisione della nostra vita, tale dovrebbe essere questo periodo quaresimale. Siamo tutti figli di Dio peccatori e ringraziamo il Signore che ci ama così come siamo. Con il Sacramento della confessione purifichiamo i nostri peccati e torniamo tutti con la grazia con cui ci mettiamo all’opera con Dio. Ecco perché Gesù ci dice che questo cieco è nato così, senza aver commesso un vero peccato che lo ha portato alla cecità; è così perché si manifestino in lui le opere di Dio. Gesù invita a compiere poi le opere di chi lo manda, cioè l’Eterno Padre. Als allererstes, diremo che il cieco nato è colui che fisicamente passa dalle tenebre alla luce. Simbolicamente, il cieco, è colui che passa dalla cecità spirituale alla fede. Questo avviene proprio tramite Gesù. Gesù invita e trasmette a chi ascolta – plausibilmente discepoli ed apostoli – l’invito a compiere le opere della luce con Lui e con il Padre. Manda tutti noi ad essere candele che ardono fuoco di verità dalla sua fiamma e dalla sua luce. Quello che accade dopo la guarigione miracolosa è un complesso numero di azioni, di interrogatori e domande. Domande che i farisei si pongono e che pongono al cieco, ai suoi genitori, perché nulla li convince, non accettando che qualcuno riconosca Gesù come fonte di verità e di luce. Nel buio freddo delle convinzioni rigide, di idoli e di ombre ideali della verità di Cristo. Per questo cacciano via l’oramai ex cieco che ha riacquistata miracolosamente la vista. Non vogliono vedere chi può metterli in discussione, perché in verità, i veri ciechi, sono loro.

Il cieco nato gli disse: "Ich denke,, Mann!». Und er warf sich vor ihm nieder. Jesus sagte dann: „Ich bin in diese Welt gekommen, um zu urteilen, damit die, die nicht sehen, sehen, und die, die sehen, blind werden“.

Gesù va incontro di nuovo al cieco guarito. Ich farisei, nonostante che lo avevano cacciato via, seguono il dialogo fra i due. Il cieco guarito emette la sua professione di fede: «Si Signore credo in te». E così si prostra, secondo il gesto tradizionale ebraico: la prostrazione per mostrare la presenza di Dio, come faceva il Sommo Sacerdote nel Sancta Sanctorum del Tempio di Gerusalemme. Gesù allora gli dice:

«Sono venuto per giudicare, perché coloro che vedono non vedano e chi vede diventi cieco».

A questo modo rimprovera anche i farisei, aggirando il loro tranello. Ma la frase forte di Gesù, sul giudizio è importante anche per noi. Gesù viene infatti a giudicare non nel senso di condannare le persone e i peccatori, ma perché la sua luce non sia solo un rivelamento della fede in Dio. Anche perché sotto il suo giudizio amorevole e sapiente, ciascuno di noi giunga a schiudere uno sguardo di verità anche su sé stesso, tornando a riconoscere tutti i doni lucenti che Dio gli ha donato.

Wir bitten den Herrn la grazia di porre un atto di umiltà e riconoscerci peccatori, per riscoprire al contempo anche che noi siamo capolavori-doni, con talenti e peculiarità che possiamo offrire a Lui, al prossimo e alla Chiesa in un atto d’amore.

 

Novelle Santa Maria in Florenz, 19 Marsch 2023

.

.

Abonniere unseren Kanal Jordanien der theologische Club geleitet von Pater Gabriele, indem Sie auf das Bild klicken

DIE NEUESTEN EPISODEN SIND IM ARCHIV VERFÜGBAR: WHO

.

Besuchen Sie die Seiten unserer Buchhandlung WHO und unterstützen Sie unsere Ausgaben, indem Sie unsere Bücher kaufen und verteilen.

.

.

.

______________________

Sehr geehrte Leserinnen und Leser,
Dieses Magazin erfordert Verwaltungskosten, die wir immer nur mit Ihren kostenlosen Angeboten hatten. Wer unsere apostolische Arbeit unterstützen möchte, kann uns seinen Beitrag bequem und sicher zukommen lassen PayPal indem Sie unten klicken:

Oder wenn Sie bevorzugen, können Sie unsere verwenden
Bankkonto im Namen:
Editions Die Insel Patmos

n Agentur. 59 Aus Rom
IBAN:
IT74R05034032590000000301118
Für internationale Banküberweisungen:
Kodex SWIFT:
BAPPIT21D21

Bei Banküberweisung senden Sie bitte eine E-Mail an die Redaktion, Die Bank gibt Ihre E-Mail-Adresse nicht an und wir können Ihnen keine Dankesnachricht senden:
isoladipatmos@gmail.com

Wir danken Ihnen für die Unterstützung, die Sie unserem apostolischen Dienst anbieten möchten.

Die Väter der Insel Patmos

.

.

.

Eine zunehmend aggressive Gesellschaft, die von verlorenen und orientierungslosen jungen Menschen bevölkert wird

Schule, die Gesellschaft, Politik

EINE ZUNEHMEND AGGRESSIVE GESELLSCHAFT, DIE VON VERLORENEN UND DESORIENTIERTEN JUNGEN MENSCHEN BEVÖLKERT WIRD

Junge Menschen brauchen heute verantwortungsbewusste Erwachsene, insbesondere wenn letztere Personen des öffentlichen Lebens sind. Die Narbe zum Präsidenten der PD, Elly Schlein, in Viterbo mit Hakenkreuz, die auf dem Kopf stehenden Bilder von Premierminister Giorgia Meloni und Minister Giuseppe Valditara, das sind sehr ernste Episoden, die uns nicht gleichgültig lassen können und dürfen.

Autor
Anna Monia Alfieri, ICH BIN.
Ritter der Italienischen Republik

.

 

 

 

 

 

 

 

.

Artikel im PDF-Druckformat

 

.

Eine erneute Sorge, eine weitere Folge, noch ein anderer, des Vergehens, diesmal gegen den Sekretär der PD, Elly Schlein, in Viterbo. Die Solidarität, die von allen politischen Kräften gekommen ist, ist sicherlich positiv. Auch ich bekunde meine Solidarität mit dieser jungen Frau, die heute stellvertretend für viele steht, die in ihr die Vertrauensperson gesehen haben. Seit einiger Zeit erlebe ich mit einiger Besorgnis die gewaltsamen Töne des politischen Streits, die zu den vielen Episoden von Gewalt gegen die verschiedenen Persönlichkeiten der Politik führen. Episoden, die, auf die ich mich beziehe, die die schändlichen Ideologien zurückzubringen scheinen, die im 20. Jahrhundert Tod und Zerstörung gesät haben. Und nicht nur. Wie man nicht an die Konzentrationslager und ihren Schrecken denken kann: die überlebenden Juden haben uns geholfen, die Schrecken des Nationalsozialismus und des Faschismus zu verstehen. Wie man vergisst, auf der anderen Front, die dunkle Zeit der Dolinen, die Italiener, die von Tito-Soldaten getötet wurden, nur weil sie Italiener waren und deshalb, in Titos Augen, Faschisten. Oder wie man nicht an die Gulags Sibiriens denkt. Aberrante Seiten der Menschheitsgeschichte, vielleicht das Schlimmste. Und wieder die Anarchie mit der Gewalt, mit der sie sich manifestierte. Das sind Ideologien, von denen alle unsere politischen Kräfte abhängen, klar und entschieden, sie distanzierten sich.

 

 

Wir müssen, Zu dieser Zeit, jeder, heute, einen Schritt in die Verantwortung gehen. Ich kenne junge Leute, und unsere jungen Leute sind die von Post-Covid, die eine schwierige Zeit durchlebt haben, die ihnen Angst eingejagt hat, Verlust, mit dem daraus resultierenden weit verbreiteten Missbrauch von Psychopharmaka zur Bewältigung von Angstzuständen, nicht zu denken, schlafen, um von der Realität wegzukommen, Missbrauch von Psychopharmaka und Alkohol, die unsere Kinder ihr Leben kosten lassen. Erst vor wenigen Tagen ist in Monza ein Mädchen gestorben. Ebenso besorgniserregend ist das Phänomen jener jungen Menschen, die mit dem Fuß aufs Gaspedal treten und dabei ihr Leben verlieren, wenn sie gegen einen Baum krachen: Es ist nicht nur Spielereien, sondern ein verzweifeltes Bedürfnis, Grenzen zu überschreiten, um sich lebendig zu fühlen. Wo sind die Erwachsenen in all dem? Wo waren sie vor der Covid? Wo ich jetzt bin?

Hier brauchen diese jungen Menschen heute verantwortungsbewusste Erwachsene, insbesondere wenn letztere Personen des öffentlichen Lebens sind. Veranstaltungen in Florenz, aus Bologna, von Turin läuten bei allen Politikern die Alarmglocken, als jemand, der an der Kommunikation beteiligt ist, sie können nicht ignorieren. Ähnlich die Entstellung des PD-Präsidenten, Elly Schlein, in Viterbo mit Hakenkreuz, die Marionette des Premierministers, der Bilder auf den Kopf gestellt der Präsidentin Giorgia Meloni und des Ministers Giuseppe Valditara, mit dem Kreuz über den Augen, in Mailand, das sind sehr ernste Episoden, die uns nicht gleichgültig lassen können und dürfen.

Ich appelliere, damit, nochmals und von Herzen an die politische Klasse: Schützen wir unsere jungen Leute vor den Plätzen, lasst uns diese Manifestationen nicht vernachlässigen, Das Risiko, die Kontrolle über diese Phänomene zu verlieren, ist sehr hoch. Erinnern wir uns daran, dass Politik "die höchste Form der Nächstenliebe" ist, wie es der Heilige Paul VI definierte, der andere ist ein Gegner, kein Feind. Politiker müssen und können Ideen diskutieren und Ideen brauchen keine Gewalt, um sich durchzusetzen. Ich hatte die Ehre, viele Politiker seit Jahren zu kennen, Zugehörigkeit zu allen politischen Kräften, und ich habe immer seine Fähigkeit zum Dialog und zur konstruktiven Konfrontation im Parlament geschätzt. Gewaltsame Auseinandersetzungen habe ich kaum erlebt, im Gegenteil, ich schätzte die offene und ehrliche Konfrontation. Wir alle haben gelitten, in der jüngeren Vergangenheit, für die Quadrate der "vaffa", die das Unwohlsein vieler Bürger ausgenutzt und missbraucht haben, Reiten und ärgerliche Unzufriedenheit. Heute das Risiko von physischen und virtuellen Plätzen, mit dem kontinuierlichen und durchdringenden Hinweis auf die Geister der Vergangenheit, kann viel schlimmeren Schaden anrichten. Hören wir erstmal auf.

Trotz dieser besorgniserregenden Anzeichen, Ich habe großes Vertrauen, dass sich die Situation mit einer entscheidenden Wende hin zu Verantwortungsbewusstsein und institutioneller Loyalität entwickeln kann. Wir haben noch viele, Jung und Alt, Politiker, der Vereine, der Kultur, die ihrer ruhigen Stimme Gehör verschaffen, respektvoll und verantwortungsvoll. Wir brauchen sie, Heute mehr denn je, wir brauchen Sanftmut, diese Tugend, die es versteht, ihre Ideen entschlossen, aber respektvoll zu verteidigen. Also lade ich die Mythen ein, aufzutauchen, Einen Unterschied machen, um die schöne Geschichte unseres Landes fortzusetzen. «Beati i miti, denn sie werden die Erde erben» [MT 5, 5].

 

Mailand, 12 Marsch 2023

.

.

.

______________________

Sehr geehrte Leserinnen und Leser,
Dieses Magazin erfordert Verwaltungskosten, die wir immer nur mit Ihren kostenlosen Angeboten hatten. Wer unsere apostolische Arbeit unterstützen möchte, kann uns seinen Beitrag bequem und sicher zukommen lassen PayPal indem Sie unten klicken:

 

Oder wenn Sie bevorzugen, können Sie unsere verwenden
Bankkonto im Namen:
Editions Die Insel Patmos

n Agentur. 59 Aus Rom
IBAN:
IT74R05034032590000000301118
Für internationale Banküberweisungen:
Kodex SWIFT:
BAPPIT21D21

Bei Banküberweisung senden Sie bitte eine E-Mail an die Redaktion, Die Bank gibt Ihre E-Mail-Adresse nicht an und wir können Ihnen keine Dankesnachricht senden:
isoladipatmos@gmail.com

Wir danken Ihnen für die Unterstützung, die Sie unserem apostolischen Dienst anbieten möchten.

Die Väter der Insel Patmos

 

 

.

.

 

.

.

.

.

.

Gabriele GiordanoM. Scardocci
Vom Orden der Prediger
Presbyter und Theologe

( Klicken Sie auf den Namen, um alle Artikel zu lesen )
Pater Gabriele

Der Mann der flüssigen Gesellschaft am Brunnen des lebendigen Wassers mit der Samariterin

Homiletik der Väter der Insel Patmos

L’UOMO DELLA SOCIETÀ LIQUIDA AL POZZO D’ACQUA VIVA CON LA SAMARITANA

«L’acqua è condiscendente, Handy, Mobiltelefon, transparent, geschmacklos. Da bekommt man leicht den Eindruck, im Vergleich zum Rest der Realität, es ist irgendwie jenseitig".

 

Autor:
Gabriele GiordanoM. Scardocci, o.p.

 

Artikel im PDF-Druckformat

 

 

Liebe Leserinnen und Leser der Insel Patmos,

chi pratica sport come il calcio, der basket o la corsa, specialmente d’estate, sa quanto sia rinfrescante un bicchiere d’acqua alla fine dell’attività sportiva. Ha quasi un senso profondo che supera l’aspetto somatico. Come scrive lo scienziato Philip Ball:

«L’acqua è condiscendente, Handy, Mobiltelefon, transparent, geschmacklos. Da bekommt man leicht den Eindruck, im Vergleich zum Rest der Realität, es ist irgendwie jenseitig".

 

 

Il lungo brano der vangelo di oggi è un invito. È un tornare alle fonti, all’acqua delle nostre origini: dunque a riscoprire la nostra vocazione battesimale, perché da quel momento abbiamo iniziato a camminare nel percorso di santità e accogliere la nostra vocazione. Tornare dunque a fare memoria del battesimo è tornare alle fonti della nostra fede e dissetarci dell’acqua della grazia e dello Spirito Santo.

Nell’inizio del dialogo fra Gesù e la samaritana, è il Signore che fa una domanda ben precisa: “Dammi da bere.” Gesù ha sete perché è in una zona desertica e brulla. Fa molto caldo ed è vicino ad un pozzo. Quindi cerca di entrare in amicizia con la samaritana, chiedendole un aiuto pratico. In effetti offrire dell’acqua, per la cultura del tempo, era davvero un gesto di vicinanza e anche che permetteva di generare una certa compagnia.

Questo gesto supera la samaritana: Gesù è vicino anche a noi. Il Signore chiede a tutti noi di offrirgli dell’acqua, Auch heute, specialmente ogni volta che ci mettiamo in preghiera ed entriamo in Comunione con Lui nell’Eucarestia. Ha sete della nostra presenza, della nostra amicizia e della nostra fede. Dice a noi dammi da bere, per indicare che vuole relazionarsi ed avere una intimità con noi.

Tornando alla lettera del testo, vediamo che inizia lo scambio di battute fra i due. Qualche frase dopo è Lui ad offrire l’acqua alla donna:

«Chiunque beve di quest’acqua avrà di nuovo sete; ma chi berrà dell’acqua che io gli darò, non avrà più sete in eterno. Andererseits, l’acqua che io gli darò diventerà in lui una sorgente d’acqua che zampilla per la vita eterna».

La samaritana non deve aver compreso bene questa frase. Sono parole forti e molti intense. Gesù in fondo le sta dicendo di non attingere solo ad un’acqua tratta dal pozzo che disseta il corpo e la gola secca, ma di abbeverarsi da una fonte che disseta anche l’anima e lo spirito. Questa è l’acqua della fede e della grazia.

Anche noi siamo stati dissetati da questa acqua. Effektiv, se ci pensiamo, la nostra vita di fede è cominciata con un pod’acqua, una veste bianca e una candela di luce. Il giorno del nostro battesimo l’elemento materiale usato perché si amministri il Sacramento dell’inizio della vita di fede è proprio l’acqua. Quest’acqua accompagna le parole del sacerdote «Io ti battezzo nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo». L’acqua battesimale è segno anche di un grande evento: ricevuto la grazia divina ricevuta che è entrata in noi unendosi alla nostra vita e alla nostra persona. E insieme a Dio, von diesem Moment zu folgen, possiamo fare grandi opere di carità e amore.

Gesù ci offre nel battesimo la fede e la grazia perché possiamo scoprire che tutti noi siamo un grande dono per Dio stesso e per il mondo. Perché il nostro personale e unico amore diventi azione concreta di tenerezza e compassione verso chi soffre.

Wir bitten den Herrn di sentire ancora quella novità battesimale nella nostra vita, di riscoprirci bambini nell’anima e nello spirito, per dissetare il nostro tempo con la presenza di Dio e irrigare con pozzi di speranza il deserto di un mondo contemporaneo afflitto da una cultura sempre più liquida.

So sei es.

Novelle Santa Maria in Florenz, 12 Marsch 2023

.

.

Abonniere unseren Kanal Jordanien der theologische Club geleitet von Pater Gabriele, indem Sie auf das Bild klicken

DIE NEUESTEN EPISODEN SIND IM ARCHIV VERFÜGBAR: WHO

.

.

Besuchen Sie die Seiten unserer Buchhandlung WHO und unterstützen Sie unsere Ausgaben, indem Sie unsere Bücher kaufen und verteilen.

.

.

.

______________________

Sehr geehrte Leserinnen und Leser,
Dieses Magazin erfordert Verwaltungskosten, die wir immer nur mit Ihren kostenlosen Angeboten hatten. Wer unsere apostolische Arbeit unterstützen möchte, kann uns seinen Beitrag bequem und sicher zukommen lassen PayPal indem Sie unten klicken:

Oder wenn Sie bevorzugen, können Sie unsere verwenden
Bankkonto im Namen:
Editions Die Insel Patmos

n Agentur. 59 Aus Rom
IBAN:
IT74R05034032590000000301118
Für internationale Banküberweisungen:
Kodex SWIFT:
BAPPIT21D21

Bei Banküberweisung senden Sie bitte eine E-Mail an die Redaktion, Die Bank gibt Ihre E-Mail-Adresse nicht an und wir können Ihnen keine Dankesnachricht senden:
isoladipatmos@gmail.com

Wir danken Ihnen für die Unterstützung, die Sie unserem apostolischen Dienst anbieten möchten.

Die Väter der Insel Patmos

.

.

.

Das Buch «Gattoloqui satirici» von Ipazia Gatta Romana wird verteilt

È IN DISTRIBUZIONE IL LIBRO DEI «GATTOLOQUI SATIRICI» DI IPAZIA GATTA ROMANA

La nostra fede personale è a rischio, aber genau das ist die herausforderung, die wir meistern müssen, und die von allen herausforderungen war schon immer die schwierigste: die große Prüfung des Glaubens, dass, come ammonisce l’Autore della Lettera agli Ebrei: «[...] ist die Substanz der Dinge, die Beweise der Dinge nicht gesehen "hoffen.

- Redaktionelle Neuigkeiten -

Autor:
Jorge Facio Lynx
Präsident von Editions Die Insel Patmos

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Artikel im PDF-Druckformat

 

 

Per i tipi delle Edizioni Die Insel Patmos è in distribuzione il libro della nostra autrice Ipazia Gatta Romana. Un libro molto felino e graffiante, equiparabile a quello che fu lo stile della comicità di Alberto Sordi, dietro la quale spesso, o forse quasi sempre, si nascondeva la tragedia, rappresentata non piangendo ma ridendo, sebbene quel riso lasciasse sempre un retrogusto amaro.

L’opera di Ipazia Gatta Romana è presentata da Padre Ariel S. Levi di Gualdo che ne ha scritta la prefazione.

 

per accedere al negozio librario cliccare su questa immagine di copertina

.

PREFAZIONE A CURA DI

Ariel S. Levi di Gualdo

.

Molte persone non sanno che i gatti sono particolarmente amati dai presbiteri del clero secolare. Non lo sanno perché non frequentano i preti e i loro spazi, o perché dei preti conoscono solamente ciò che si lega alle surreali leggende nere in circolazione a livello planetario, soprattutto dal periodo successivo la Rivoluzione Francese, nel quale se ne ebbe un fiorire e una diffusione davvero straordinaria. Numerose sono le case religiose, i monasteri e i conventi maschili e femminili dove da sempre c’è presenza di gatti, pressoché quasi di rigore. In nessuna di queste case i gatti sono stati voluti e presi, sono loro a essere arrivati. Anche perché il gatto è capace a presentarsi alle porte di monasteri e conventi con straordinaria aria da ruffiano, capace di recitare a meraviglia la parte della povera creatura tremolante, abbandonata e affamata, dinanzi alla quale monaci, monache e frati difficilmente hanno il coraggio di sbatterlo fuori.

Con i religiosi i felini hanno un altro rapporto, trattandosi di persone che vivono in comunità. Deswegen, il gatto, con gli abitanti di quelle sacre mura instaura un rapporto comunitario, finendo per divenire un animale con un carattere tutto quanto religioso, monastico o conventuale. Si tratta dei cosiddetti “gatti di vita contemplativa”. Del tutto diverso il rapporto che instaurano con i presbiteri del clero secolare, che quasi sempre vivono singolarmente presso le loro case canoniche o abitazioni private.

Il gatto è quello splendido animale indipendente, ma profondamente affettuoso e fedele, capace a spezzare la solitudine del prete, divenendone compagno e amico.

Mentre non pochi vescovi, incuranti, lasciavano i loro preti, giovani e anziani, in stato di abbandono e solitudine, semmai col potenziale rischio di cadere in modo reattivo nelle sindromi depressive o nella dipendenza dall’alcol, um es vorsichtig auszudrücken, ecco che la presenza di un gatto è riuscita a fare ciò che molti di questi vescovi non facevano: stare vicini ai loro preti.

Zeitweise, per un prete, può fare molto più un gatto che il suo vescovo impegnato a struggersi il cuore come attore melodrammatico per poveri, migranti e profughi …

Omelia per il Santo Natale? Arm, migranti e profughi. Andererseits, direttamente nuova versione e lettura del Santo Vangelo: «Gesù era povero … Gesù era un migrante … Gesù era un profugo …».

Sancta Missa in Coena Domini? Arm, migranti e profughi. Come infatti risaputo ― l’ho detto e scritto ma non mi stanco di ripeterlo ― durante l’Ultima Cena Gesù Cristo prese un povero, o se preferiamo un migrante o un profugo, lo esibì agli Apostoli e disse loro: "Das ist mein Körper, questo è il mio sangue”. Il tutto dopo averli istituiti assistenti sociali, non Sacerdoti della Nuova Alleanza, dando loro un preciso comando: “Andate per il mondo e fondate ONG”.

Ostern der Auferstehung? unnötig zu erwähnen. Per chi è risorto Gesù Cristo, se non per i poveri, i migranti e i profughi, resi ennesimo oggetto dell’episcopal omelia sul mistero del Sepolcro vuoto del Risorto che sconfigge la morte?

Molti di noi sono forse infastiditi da poveri, migranti e profughi? Natürlich nicht! Lo siamo solo dal conformismo del momento di certi ecclesiastici che al primo cambio di vento non esiteranno a mutare atteggiamento e bandiera all’istante. È questo che reca comprensibile fastidio.

In simile situazione di deriva ecclesiale e dottrinale, capite bene la straordinaria importanza per un prete di quegli animali eccezionali che sono i gatti, autentici maestri nell’insegnare l’arte del … ma ignorali!

Hypatia Gatta Roman, arguta e ironica felina senza peli sulla lingua, è un’autentica maestra in quest’arte sintetizzata a suo modo nella frase: «Nun pijateli sur serio, li dovete da pija solo perculo!».

Alcuni anni fa morì un anziano sacerdote, con alle spalle una vita dedicata alla cura dei Gläubige Christi senza alcun risparmio di sé. Divenuto infine vecchio e malato fu lasciato a sé stesso, con tutti gli inconvenienti e i disagi che la vecchiaia e la malattia può trascinarsi dietro.

Volevano metterlo in Città in una casa di riposo per preti, ma lui che aveva vissuto tutta la vita in un ambito rurale montano rispose che in quella struttura sarebbe morto entro un mese.

Nella casa canonica del paese ricavata da un ex convento francescano del XVI secolo il posto non mancava, ma il nuovo parroco non gradì che il suo predecessore, ormai parzialmente inabile, rimanesse nella struttura parrocchiale. Un parrocchiano gli mise così a disposizione un vecchio appartamentino di sua proprietà, due stanzette al primo piano affacciate su una piazza del paese, dove il nuovo parroco si recava in tutta fretta a fargli un saluto per Natale e per Pasqua, pur vivendo a 100 metri di distanza. In una di queste due occasioni, alla sua uscita fece una battuta molto ironica e infelice a dei parrocchiani che si trovavano per strada, dicendo loro con rara sensibilità: «… e anche questa è fatta, arrivederci a Pasqua!».

L’anziano prete semi-infermo poteva però contare su alcune preziose risorse: diversi parrocchiani grati e riconoscenti per l’apostolato da lui svolto che a rotazione lo visitavano per fargli compagnia e pregare con lui, alcune donne anziane che quotidianamente lo accudivano nei lavori domestici e il suo amato e inseparabile gatto, di nome Tobia. Inoltre un vecchio confratello più volte al mese, a semplice chiamata, gli prestava assistenza spirituale.

Infine il vecchio prete morì. Il suo funerale fu celebrato dal vescovo nella chiesa parrocchiale di cui era stato parroco per ben cinquant’anni. Vescovo insediato da circa un anno e che mai, le due volte che si era recato in quella parrocchia, una per la festa del Patrono, una per le Sante Cresime, aveva trovato tempo per andarlo a visitare. Cosa più che comprensibile in questi tempi nei quali vescovi neue Generation rispettano altre, nuove priorità; hanno poveri, migranti e profughi che li attendono in ogni angolo. A volte vanno a salutarli persino dentro le moschee, perché se proprio non li incontrano per strada li vanno a cercare loro, al lungimirante scopo di dare ai maomettani le corde con le quali a breve sarà impiccata l’Europa.

Während der Predigt hatte der Bischof eine „Gedächtnislücke“, wenn wir es so nennen wollen: er konnte sich nicht an den Namen des toten Priesters erinnern, was ihm der in der Nähe sitzende Pfarrer mit leiser Stimme vorschlug. Ob es ein Zeichen des Himmels war, ist nicht bekannt, aber gerade während dem elenden Bischof alles arme, Migranten und Flüchtlinge wurde der Name geflüstert, Zur gleichen Zeit betrat Tobias die Kirche, die Katze des verstorbenen Priesters, Mit sanftem und feierlichem Schritt ging er den ganzen Gang entlang und hockte sich unter den Sarg seines Herrn, wo er während der gesamten Heiligen Messe aufmerksam und schlau blieb, ohne sich jemals zu bewegen, tanto lo conosceva bene e lo aveva amato.

Il felino aveva visto gli addetti delle pompe funebri deporlo prima nella bara e poi sigillare la stessa, in seguito portarla via. Lasciato solo in casa era sgattaiolato da una finestra socchiusa del primo piano, era poi saltato in strada e si era diretto verso la chiesa.

Was soll ich sagen: certi vescovi dovrebbero imparare dalla sapienza e dalla fedele amorevolezza di certi gatti che non parlano affatto di poveri, migranti e profughi. Andererseits, se qualche topo cercasse di emigrare clandestinamente nella loro casa per danneggiarla, forse gli farebbero persino la festa, sicuramente non toglierebbero il crocifisso dal muro per non disturbare il roditore, casomai fosse un sorcio musulmano che prima di addentare il formaggio urla: الله أَكْبَر Allah akbar! (Allah è il più grande!).

I gatti non hanno alcuno spirito di carità pelosa, però sono capaci a seguire il loro padrone fin sotto la bara, mentre il pio vescovo neue Generation tutto poveri, migranti e profughi, manco conosceva il nome di quel suo prete che per cinquant’anni aveva servito la Chiesa e il Popolo di Dio.

Sagte das: potrebbe mai, la mordace Ipazia Gatta Romana, non prendere certi soggetti per il culo? Come vedrete leggendo i capitoli di questa raccolta sistematica, sono ormai diversi anni che Ipazia, filosofa paziente e sagace, ha saputo osservare con occhio attento e ha saputo cogliere, fotografare e commentare con linguaggio spesso bonario, ma arguto, qualche volta anche caustico, momenti, episodi, fatti e situazioni che hanno caratterizzato in negativo la partecipazione alla vita della Chiesa nell’ultimo decennio, a partire dai suoi esponenti più titolati fino all’ultimo piccolo e umile fedele. Una crisi progressiva che viene da lontano e sembra non aver fine, un degrado generale della istituzione ecclesiastica e delle sue strutture, una mancanza di chiarezza e un gioco continuo all’ambiguità da parte della gerarchia, una pericolosa perdita di autorevolezza da parte delle Autorità preposte a guidare i dicasteri vaticani, le diocesi e giù a seguire fino alle parrocchie. Sono sempre meno le eccezioni al declino della pratica religiosa e sempre più preziosi e difficili da individuare gli esempi virtuosi. La nostra fede personale è a rischio, aber genau das ist die herausforderung, die wir meistern müssen, und die von allen herausforderungen war schon immer die schwierigste: die große Prüfung des Glaubens, dass, come ammonisce l’Autore della Lettera agli Ebrei:

«[...] ist die Substanz der Dinge, die Beweise der Dinge nicht gesehen "hoffen (EB 11, 1).

Tra un’ironia e l’altra Ipazia ci ricorda sempre un principio fondamentale al quale nessun cattolico, chierico o laico, deve venire mai meno:

«[...] bisogna baciare la mano che ci schiaffeggia, se quella mano è la mano del Sommo Pontefice o del nostro Vescovo».

Chi la pensa a questo modo e di conseguenza agisce nella vita di fede, può fare anche ironia, perché è un lusso che gli è concesso e che si può permettere a pieno diritto.

Roma, 20 Januar 2023

San Sebastiano martire

.

UM ZUM BUCHHANDEL ZU GELANGEN KLICKEN WHO

.

.

______________________

Sehr geehrte Leserinnen und Leser,
Dieses Magazin erfordert Verwaltungskosten, die wir immer nur mit Ihren kostenlosen Angeboten hatten. Wer unsere apostolische Arbeit unterstützen möchte, kann uns seinen Beitrag bequem und sicher zukommen lassen PayPal indem Sie unten klicken:

Oder wenn Sie bevorzugen, können Sie unsere verwenden
Bankkonto im Namen:
Editions Die Insel Patmos

n Agentur. 59 Aus Rom
IBAN:
IT74R05034032590000000301118
Für internationale Banküberweisungen:
Kodex SWIFT:
BAPPIT21D21

Bei Banküberweisung senden Sie bitte eine E-Mail an die Redaktion, Die Bank gibt Ihre E-Mail-Adresse nicht an und wir können Ihnen keine Dankesnachricht senden:
isoladipatmos@gmail.com

Wir danken Ihnen für die Unterstützung, die Sie unserem apostolischen Dienst anbieten möchten.

Die Väter der Insel Patmos

.

.

.

Marcello-Sam, Priester der Engel, der Mittwoch 8 März in Florenz in Begleitung von Santa Ildegarda di Bingen

MARCELLO STANZIONE, PRIESTER DER ENGEL, MITTWOCH 8 MARZO A FIRENZE ASSIEME A SANTA ILDEGARDA DI BINGEN

Tutto può accadere a Firenze, einschließlich unseres geschätzten Mitbruders Marcello Stanzione, erfahrener Angelologe von europäischem Ruf, kommen Sie zusammen mit der Hl. Hildegard von Bingen zu uns.

— Eventi —

Autor
Simone Pizzi

.

Dai fiorentini aspettatevi di tutto e in tutti i sensi, lo prova il fatto che ogni nativo nel Capoluogo della Toscana riceve il Santo Battesimo tre volte, perché come noto siamo nati con tre peccati originali. Motivo questo per il quale è applicata una teologia sacramentaria del tutto specifica e particolare rispetto a quella in uso nell’intera Chiesa universale. Dunque tutto può accadere a Firenze, compreso che il nostro stimato confratello Marcello-Sam, erfahrener Angelologe von europäischem Ruf, kommen Sie zusammen mit der Hl. Hildegard von Bingen zu uns.

 

 

Quella di Santa Ildegarda è una figura femminile straordinaria, personalità poliedrica dotata di molteplici qualità, dalle doti taumaturgiche alla scoperta di tecniche mediche e farmacologiche, dalla mistica al dono della profezia. Celebre per le sue profezie, di cui oggi molto si discute, non di rado purtroppo anche a sproposito, motivo questo per il quale il nostro studioso avrà modo di chiarire anche certi aspetti.

Si rivolsero a lei per chiedere consiglio le personalità più diverse, da Federico Barbarossa a Filippo d’Alsazia, dal Sommo Pontefice Eugenio III a San Bernardo di Chiaravalle. Fu canonizzata dal Sommo Pontefice Benedetto XVI nel 2012 e dallo stesso proclamata poco dopo dottore della Chiesa.

Invitiamo i nostri Lettori che si trovano tra Firenze e dintorni a partecipare presso la Parrocchia del Sacro Cuore in via Capo di Mondo 60 bei 19.00 l’8 marzo. Saremo presenti anche io e il nostro redattore domenicano Gabriele Giordano M. Scardocci per fare gli onori di casa al Padre Marcello Stanzione e ai partecipanti.

Florenz, 5 Marsch 2023

 

.

 

.

.

______________________

Sehr geehrte Leserinnen und Leser,
Dieses Magazin erfordert Verwaltungskosten, die wir immer nur mit Ihren kostenlosen Angeboten hatten. Wer unsere apostolische Arbeit unterstützen möchte, kann uns seinen Beitrag bequem und sicher zukommen lassen PayPal indem Sie unten klicken:

Oder wenn Sie bevorzugen, können Sie unsere verwenden
Bankkonto im Namen:
Editions Die Insel Patmos

n Agentur. 59 Aus Rom
IBAN:
IT74R05034032590000000301118
Für internationale Banküberweisungen:
Kodex SWIFT:
BAPPIT21D21

Bei Banküberweisung senden Sie bitte eine E-Mail an die Redaktion, Die Bank gibt Ihre E-Mail-Adresse nicht an und wir können Ihnen keine Dankesnachricht senden:
isoladipatmos@gmail.com

Wir danken Ihnen für die Unterstützung, die Sie unserem apostolischen Dienst anbieten möchten.

Die Väter der Insel Patmos

.

.

.

Gabriele GiordanoM. Scardocci
Vom Orden der Prediger
Presbyter und Theologe

( Klicken Sie auf den Namen, um alle Artikel zu lesen )
Pater Gabriele

Auch wir sind berufen, für Christus verklärt zu werden, mit Christus und in Christus

Homiletik der Väter der Insel Patmos

AUCH WIR SIND BERUFEN, FÜR CHRISTUS VERWANDELT ZU WERDEN, MIT CHRISTUS UND IN CHRISTUS

Seit der Taufe hat auch der ewige Vater seine Freude auf uns gelegt, denn in der Taufe sind wir durch Adoption Kinder Gottes geworden. Lasst uns deshalb unsere Taufe als einen Weg der Verklärung neu entdecken. Denn heilig werden heißt immer heller werden, von größerer und größerer Schönheit. Eine Schönheit, die auf das Leben der Dreieinigkeit verweist.

 

Autor:
Gabriele GiordanoM. Scardocci, o.p.

 

Artikel im PDF-Druckformat

 

.

Liebe Leserinnen und Leser der Insel Patmos,

Ich erinnere mich an eine lange Reise in die Berge vor ein paar Jahren, auf den Höhen von Bozen. Ein langer Aufstieg, zwischen kalt und heiß, zwischen Ausrüstung und einer Wasserflasche, den Gipfel zu erreichen und die ganze Schönheit der Schöpfung zu betrachten. Eine lange Reise in Etappen, Kontemplation und Schönheit zu finden.

Verklärung Christi, Raffael Sanzio, Pinakothek der Vatikanischen Museen

Die Das heutige Evangelium er ist diesem Weg ähnlich und kann in zwei große Etappen unterteilt werden. Als allererstes, die Fahrt auf den Berg Tabor. Pietro, Jakobus und Johannes werden mit Jesus geführt. Sofort erscheinen Moses und Elia. Weil diese Charaktere anwesend sind und nicht alle Apostel? Wir sehen. Es ist denkbar, dass Jesus drei wichtige Figuren mitbringt: sein zukünftiger Vikar, Pietro; der große Kontemplative seiner göttlichen Mysterien, Johann; der aufmerksame Apostel der Nächstenliebe, Giacomo. Gleichzeitig, Moses, er ist derjenige, der die Zehn Gebote und damit die Gültigkeit und Bedeutung des Gesetzes vertritt. Endlich, Elia, der Prophet schlechthin. Damit, Prophetie muss als grundlegendes Element für das Verständnis von Jesus verstanden werden.

Diese Fastenzeit Jesus nimmt uns auch mit auf den Berg, sich an diese Dinge zu erinnern: die Identität der Katholiken, die mit Petrus in der Autorität des Glaubens wandeln, mit Johannes in Meditation und Reflexionen über das Evangelium und die Bibel, mit Giacomo in der konkreteren Liebe der Barmherzigkeit, die Glauben und Meditation zum Samen jeder Handlung macht, der Zärtlichkeit und Barmherzigkeit gegenüber dem Nächsten. Das wird uns zu wahren Propheten und Herolden Jesu machen, ohne etwas von dem Gesetz zu verlieren, das der Herr nicht ändern wollte [vgl.. MT 5, 17]

An diesem Punkt wird Jesus verklärt, sein Gesicht strahlt wie die Sonne und seine Kleider glänzen. Tragen Sie die Farbe Weiß, was biblisch auf die göttliche Gegenwart hinweist. Dieses strahlende Weiß ist ein Zeichen dafür, dass Jesus die Gegenwart Gottes unter ihnen bestätigen möchte. All dies wird durch den zweiten Teil des Textes endgültig bestätigt. Plötzlich hüllt sie eine Wolke ein, und der Vater bestätigt «Ja, er ist es, mein Sohn, freut mich, Sie sagen". Wieder ein weiteres Element, das das Unsichtbare zeigen will: Wolke, für die Juden ein Zeichen der Gegenwart Gottes in der Wüste, seine Stimme. Jesus ist der Sohn Gottes. Diese gewaltige und faszinierende Erfahrung ist die Erfahrung der Intimität im Gebet mit Gott. Diese starke Intimität, die im Gebet der Kontemplation auftritt, wenn wir wirklich alles schmecken und verinnerlichen können, woran wir glauben.

Die Fastenzeit bietet sich als Zeit der Wiederentdeckung an dieses so starken und intensiven Gebets: von Angesicht zu Angesicht mit Gott zu sein, lernen, in der Liebe zu wachsen. Ein Spaziergang im täglichen Gebet, gebaut auf kleinen und großen Momenten, im Wechsel mit den Sakramenten, in der auch wir das Antlitz des verklärten Jesus entdecken können, Vorbereitung auf die Tage der Passion. Alle werden in Ihm verklärt, für ihn, mit ihm.

Seit der Taufe der ewige Vater auch uns hat er seine Freude bereitet, denn in der Taufe sind wir durch Adoption Kinder Gottes geworden. Lasst uns deshalb unsere Taufe als einen Weg der Verklärung neu entdecken. Denn heilig werden heißt immer heller werden, von größerer und größerer Schönheit. Eine Schönheit, die auf das Leben der Dreieinigkeit verweist.

Wir bitten den Herrn die Gnade und Kraft, unseren existenziellen und spirituellen Berg Tabor zu besteigen, die Unebenheiten und Schwierigkeiten der Reise erklimmen und immer die Hand Jesu schütteln, damit seine Schönheit uns allen ins Gesicht strahlt und wir alle strahlen wie die Sonne.

So sei es!

 

Novelle Santa Maria in Florenz, 5 Marsch 2023

.

.

Abonniere unseren Kanal Jordanien der theologische Club geleitet von Pater Gabriele, indem Sie auf das Bild klicken

DIE NEUESTEN EPISODEN SIND IM ARCHIV VERFÜGBAR: WHO

.

.

Besuchen Sie die Seiten unserer Buchhandlung WHO und unterstützen Sie unsere Ausgaben, indem Sie unsere Bücher kaufen und verteilen.

.

.

.

______________________

Sehr geehrte Leserinnen und Leser,
Dieses Magazin erfordert Verwaltungskosten, die wir immer nur mit Ihren kostenlosen Angeboten hatten. Wer unsere apostolische Arbeit unterstützen möchte, kann uns seinen Beitrag bequem und sicher zukommen lassen PayPal indem Sie unten klicken:

Oder wenn Sie bevorzugen, können Sie unsere verwenden
Bankkonto im Namen:
Editions Die Insel Patmos

n Agentur. 59 Aus Rom
IBAN:
IT74R05034032590000000301118
Für internationale Banküberweisungen:
Kodex SWIFT:
BAPPIT21D21

Bei Banküberweisung senden Sie bitte eine E-Mail an die Redaktion, Die Bank gibt Ihre E-Mail-Adresse nicht an und wir können Ihnen keine Dankesnachricht senden:
isoladipatmos@gmail.com

Wir danken Ihnen für die Unterstützung, die Sie unserem apostolischen Dienst anbieten möchten.

Die Väter der Insel Patmos

.

.

.