Gegenwärtig wurden die Armen, die in diesem Pontifikat so erhöht wurden, dopo aver dato vita a un Collegio di cardinali elettori che non rappresentano le varie voci, le opinioni e le posizioni più diverse che hanno sempre arricchito la Chiesa al proprio interno, ma una voce univoca, monocorde.
Ognuno ha il proprio stile,singolo o collettivo. Nel primo, come nel secondo caso, può essere spontaneo, oppure studiato a tavolino. Die Väter der Insel Patmos, nel corso dei loro dieci anni di attività pubblicistica, a partire dall’ottobre 2014, più volte per opportunità, altre per virtù di prudenza, hanno rinunciato a trattare certi temi emergenti legati alla Chiesa e al Papato, essendo anzitutto presbiteri; redattori e pubblicisti a seguire, ma avanti a tutto presbiteri. Certi temi possono richiedere di essere non tanto taciuti, o peggio nascosti, ma trattati quando si hanno maggiori elementi conoscitivi che possano portare a un veritiero, equo ed equilibrato giudizio.
Perché non scrivete nulla sulla salute del Santo Padre,ci hanno chiesto più lettori? Jawohl, in effetti sono ormai due settimane che il Sommo Pontefice Francesco si trova ricoverato al Policlinico Agostino Gemelli e su di lui e il suo stato di salute non abbiamo emesso sospiro da queste nostre colonne. E sulla base di che cosa avremmo dovuto farlo, forse basandoci sui bollettini medici giornalieri, dando a seguire fiato alle trombe delle interpretazioni e delle ipotesi, incluse le più assurde, che suscitano però quel malsano prurito che per isoziale Medienè come il lievito neicroissants?
Quando un Sommo Pontefice è gravemente malato,parlare della successione è inevitabile. Chi lo fa con competenza e delicatezza, chi invece con incompetenza e mancanza di rispetto per la sua Augusta Persona. A questi secondi basterebbe solo domandare di chi è successore il nuovo Romano Pontefice, se di quello morto prima di lui, oppure del Beato Apostolo Pietro, cogliendo così il livello della loro preparazione. Qualcuno ha lamentato che parlare di conclave è mancanza di rispetto e riguardo verso un Sommo Pontefice blandamente definito dai bollettini medici in condizioni ora «gravi» ora «stazionarie», il tutto alternato a vari piccoli miglioramenti o peggioramenti. La verità è che il Sommo Pontefice è un malato terminale che sta concludendo la propria vita e la prognosi riservata sarà sciolta dopo che il cardinale camerlengo reciterà la solenne frase: «Der Papst ist wirklich tot», poi si rivolgerà al suo cadavere chiamandolo col suo nome di battesimo: Jorge Mario. Ciò a significare che il papato, essendo un ufficio e non il grado estremo del Sacramento dell’Ordine, una volta acquisito per via giuridica, non certo per via sacramentale, con la morte cessa. Contrariamente al sacerdozio, acquisito per via sacramentale, che ci rende sacerdoti per l’eternità: «Tu es sacerdos in aeternum» (Soll 110,4).
All’epoca in cui morì nel lontano agosto 1990,mio padre aveva 34 anni in meno dell’attuale Pontefice regnante. Heute, in Italien, l’età media del maschio italiano è pari a 84 Jahre; in Argentinien, quella del maschio argentino, ist gleich 74 Jahre. Morendo all’età tutt’altro che tenera di 88 abgeschlossene Jahre, dopo avere già superata di quattro anni la media italiana e di quattordici quella argentina, si potrebbe dire molto serenamente che il Santo Padre non sarà stato certamente strappato in modo crudele dalle amorose braccia della balia. Accennavo per inciso alla prematura morte del mio genitore avvenuta nel giro di un anno per un tumore metastatizzato non diagnosticato in tempo e per questo impossibile da curare, per narrare che mentre versava in stato terminale non gli ho mai augurato di proseguire a vivere, ma pregai la misericordia di Dio che se lo prendesse prima possibile. Heute, unter bestimmten Umständen, pur senza augurare la morte a nessuno, proseguo a pregare Dio affinché certi sofferenti siano portati presto nella Casa del Divino Padre, senza mai dimenticare il valore salvifico della sofferenza umana, di cui parlò nel proprio magistero il Santo Pontefice Giovanni Paolo II nella sua Lettera apostolicaSpeichern Leidenschaft, che si apre con le parole del Beato Apostolo Paolo:
«Completo nella mia carne quello che manca ai patimenti di Cristo, in favore del suo corpo che è la Chiesa”» (Kol 1, 14).
Coloro che dichiarano di pregare per la salute e la guarigione del Santo Padre,invitando a fare altrettanto, o vivono nel mondo dell’irreale o pensano che dinanzi a un anziano morente, tanto più un Romano Pontefice, vadano applicate regole di galateo che sanno di patetico, se non forse di ridicolo. Bisogna pregare sì, ma affinché Dio conceda al Santo Padre la grazia di una serena morte, limitando le sue sofferenze fisiche, umane e spirituali. Con il complesso e grave stato patologico che lo affligge, inclusa una assenza ormai totale di difese immunitarie, la sua esposizione pubblica sarebbe impossibile, altrettanto problematico ricevere persone che potrebbero essere veicolo di trasmissione di micro batteri. Se rimanesse in vita per altri mesi, tornerebbe allaMartha Haus Sancthaein condizioni di tale debilitazione fisica per le quali sarebbe necessario allestire presso quella residenza uno spazio simil-ospedaliero col costante controllo di una equipe di specialisti presenti giorno e notte. Alles davon, è forse augurabile a un uomo come il Pontefice regnante per il quale l’isolamento e la mancanza di libero contatto con le persone sarebbe qualche cosa di insopportabile e insostenibile? Questo per rispondere a tutti quei romantici che pregano per la salute ormai perduta del Santo Padre e per la sua impossibile guarigione.
Pensare in questo momento a un prossimo conclave,non è caduta di stile ma semplice ovvietà. E quando le porte della Cappella Sistina si chiuderanno, la Chiesa dovrà fare i conti coi vari problemi lasciati in eredità da questo pontificato, che rimane giudicabile nel complesso solo dalla storia, forse anche tra molti anni. Il Sommo Pontefice Francesco è stato eletto dopo un atto di rinuncia da parte del suo predecessore, evento raro risultato per tutti noi traumatico, soprattutto per le infelici modalità scelte a suo tempo da Benedetto XVI, con tanto di stravagante invenzione del «papato emerito», o di termini svianti come «papato allargato», «papato attivo e papato contemplativo» …
Quello del Santo Padre Francescoè un pontificato che si colloca in un contesto sociale e geopolitico di grande decadenza a livello planetario, con una scristianizzazione dell’Europa che ha raggiunto già da un ventennio livelli irreversibili. Altrove si è invece consumata una emorragia di fedeli in quelli che una volta erano i due polmoni coi quali il Cattolicesimo respirava: l’America Latina e l’Africa. Quello di Francesco è stato un pontificato carico di problematicità, fatto di ambiguità e mancanza di chiarezza, non sono neppure mancate forme di dispotismo messe in atto nel disprezzo totale delle leggi e delle regole ecclesiastiche. Negare che questo Pontefice lascerà una Chiesa confusa, divisa e litigiosa a causa di processi aperti su tutti i fronti, basati sull’insolito principio che «l’importante è aprire i processi» senza però concluderli e portarli a pieno compimento, vuol dire negare la più palese evidenza dei fatti. Aber, Chi ci dice che tra svariati anni non si dovrà rendere grazie al pontificato di Francesco per aver preservata e salvata la Chiesa da problemi e danni che senza il suo agire, non comprensibile sul momento, sarebbero stati maggiori, o persino irreparabili? Francesco è un uomo complicato che si inserisce come tale in un momento storico molto complicato, qualsiasi giudizio dato al presente su di lui e sul suo pontificato potrebbe risultare del tutto sbagliato domani. Certe espressioni o decisioni giudicate come eccentriche ― e di fatto lo sono ―, in che modo del tutto diverso potrebbero apparire domani? Non sarebbe la prima volta che certi uomini, non compresi sul momento nel loro agire, sono stati celebrati successivamente come personalità che erano avanti di decenni rispetto al tempo presente in cui vissero. Ecco perché talvolta, proprio quando si è perplessi, disorientati e sofferenti per certi atteggiamenti ambigui e non facili neppure da decifrare, pur esercitando il legittimo senso critico merita sospendere prudenzialmente il giudizio.
Uno dei gravi problemi che questo pontificato lascerà al prossimo conclaveè dato dal fatto che i Cardinali elettori non si conoscono tra di loro. L’ultimo concistoro segreto si svolse nel 2015. Lassen Sie uns klären: il concistoro è l’assemblea dei cardinali convocata dal Romano Pontefice e può essere segreto, Öffentlichkeit, semi-pubblico (sehen WHO). Viene chiamato “segreto” quello al quale partecipano solo i cardinali riuniti per discutere in forma privata, ossia segreta, con il Sommo Pontefice, riguardo le varie problematiche della Chiesa e del suo governo. Heute, al grave problema dei cardinali che non si conoscono tra loro, se ne aggiunge un altro ignoto ai laicisti della sinistra internazionale che magnificano la Chiesa povera per i poveri, tanto li eccita la povertà nelle case e sulla pelle degli altri, elogiando questo pontificato che avrebbe nominato decine di cardinali «provenienti dalle periferie del mondo» e «dai paesi più poveri». Sorvoliamo sulla scarsa formazione dottrinale e teologica da parte di svariati di questi sant’uomini provenienti da quelle situazioni privilegiate per le quali oggi si può meritare una porpora cardinalizia: «le periferie» … «i paesi poveri»… Diversi di questi cardinali sono vescovi di Paesi dove la presenza dei cattolici non può essere definita neppure una piccola minoranza: nell’Isola di Tonga, di cui è vescovo il Cardinale Soane Patita Paini Mafi, i cattolici battezzati sono circa 10.000. Fu creato cardinale nel 2020, all’età di appena 46 Jahre, Giorgio Marengo, vicario apostolico della Mongolia, dove i cattolici contano 1.200 battezzati su 3.300.000 Bewohner. Questi cardinali elettori, emblema della «Chiesa povera per i poveri» delle varie «periferie esistenziali», governano chiese locali che possono sopravvivere e vivere in contesti di grande disagio e autentica povertà grazie alle donazioni che pervengono loro da ricche Chiese locali, o da grandi fondazioni dipendenti o legate alle stesse. Um zu klären,: una singola parrocchia austriaca, Deutsche, australiana, canadese, nordamericana … può mantenere una diocesi intera in certi Paesi poveri del Latino America, dell’Asia e dell’Africa, dove il rapporto tra l’Euro e il Dollaro e la loro moneta nazionale è totalmente sproporzionato in valore di acquisto.
Morgen, in der Sixtinischen Kapelle,un gruppo di cardinali provenienti da questi Paesi, rigorosamente scelti tra gli esponenti del cosiddetto progressismo più avanzato, con delicata disinvoltura faranno capire che i cordoni della borsa li reggono loro, lasciando a decine di cardinali “povero-periferico-esistenziali” la scelta obbligata giocata sulla sopravvivenza di Chiese locali che possono vivere solo grazie ad aiuti esterni. Natürlich, una volta questa si chiamava simonia, oggi si chiama invece «Chiesa povera per i poveri».
Allo stato attuale i poveri tanto esaltati in questo pontificatosono stati lasciati ostaggio dei capricci dei ricchi come mai lo erano stati prima, dopo aver dato vita a un Collegio di cardinali elettori che non rappresentano le varie voci, le opinioni e le posizioni più diverse che hanno sempre arricchito la Chiesa al proprio interno, ma una voce univoca, monocorde. E tra i vari danni perpetrati, questo risulterà forse il peggiore, perché grava come una ipoteca pesante come il piombo sul prossimo conclave. Ciò con buona pace della Chiesa povera, che dentro la Cappella Sistina strozzerà i poveri coi cordoni della borsa dei ricchi più progressisti e più ideologizzati.
Von der Insel Patmos, 2 Marsch 2025
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WHAT IF THE SIMONY RETURN AGAIN AT THE NEXT CONCLAVE?
At present the poor so exalted in this pontificate have been left hostage to the whims of the rich as they had never been before, after having given life to a College of cardinal electors who do not represent the various and noumerous voices, opinions and positions that have always enriched the Church internally, but a single, monotonous voice.
Everyone has their own style,individual or collective. In the first, as in the second case, it can be spontaneous, or studied on the table. The Fathers of this magazine The Island of Patmos , during ten years of journalistic activity, starting from October 2014, several times due to opportunity, other times due to the virtue of prudence, have renounced dealing with emerging themes linked to the Church and the Papacy, being first and foremost presbyters ; editors and publicists to follow, but presbyters ahead of everything. Certain topics may require to be dealt with when there is greater knowledge that can lead to a truthful, fair and balanced judgement.
Why don’t you write anything about the health of the Holy Father,several readers have asked us? Ja, in fact the Supreme Pontiff Francis has been hospitalized at the Agostino Gemelli Polyclinic for two weeks now and we have not uttered a sigh about him and his state of health in these columns of ours. And on the basis of what should we have done it, perhaps based on the daily medical bulletins, followed by interpretations and hypotheses, including the most absurd ones, which however arouse that unhealthy itch which for social media is like yeast in croissants?
When a Supreme Pontiff is seriously ill,talking about succession is inevitable. Some do it with competence and delicacy, some with incompetence and lack of respect for his August Person. These latter it would be enough ask, whose successor’s the new Roman Pontiff is: of the one who died before him, or of the Blessed Apostle Peter? Thus grasping the level of their preparation. Someone has complained that talking about a conclave is a lack of respect towards a Supreme Pontiff blandly defined by medical bulletins as being in sometimes “serious” and sometimes “stationary” conditions, all alternating with various small improvements or worsening. The truth is that the Supreme Pontiff is a terminally ill patient who is ending his life and the reserved prognosis will be dissolved after the cardinal chamberlain recites the solemn phrase: «Der Papst ist wirklich tot» (The Pope is truly dead), then he will address his corpse by calling it by his baptismal name: Jorge Mario. This because the papacy, being an office, not the extreme degree of the Sacrament of Orders, once acquired by juridical means, not by sacramental means, ceases with death. Contrary to the priesthood, acquired through the Sacrament, which makes us priests for eternity: «Tu es sacerdos in aeternum» (you are a priest forever) (ps 110,4).
Way back in August 1990 my father died,he was 34 years younger than the current reigning Pontiff. Heute, in Italy, the average age of the Italian male is 84 years; in Argentinien, that of the Argentine male, ist 74 years. Dying at the age of 88, after having already exceeded the Italian average by four years and the Argentine average by fourteen, one could say very serenely that the Holy Father will not be cruelly torn from the loving arms of the nanny. I mentioned the premature death of my parent which occurred within a year due to a metastasized tumor that was not diagnosed in time and therefore impossible to cure, to narrate that while he was in a terminal state I did not wish him to continue living, but I prayed to God’s mercy that he would take him as soon as possible. Heute, in certain circumstances, without wishing death on anyone, I continue to pray to God that certain sufferers may be brought quickly to the House of the Divine Father, without ever forgetting the salvific value of human suffering, which the Holy Pontiff John Paul II spoke about in his magisterium in hisApostolic Letter Salvifici Doloris, which opens with the words of the Blessed Apostle Paul:
«In my flesh I complete what is lacking in Christ’s afflictions for the sake of his body, das ist, the Church» (Kol 1, 14).
Those who invite prayer for the health and healing of the Holy Fatherlive in the world of the unreal. We must pray, Jawohl, but so that God grants the Holy Father the grace of a peaceful death, limiting his physical, human and spiritual suffering. With the complex and serious pathological state that afflicts him, including a now total absence of immune defenses, his public exposure would be impossible, and it would be equally problematic to welcome people who could be a vehicle for the transmission of micro bacteria. If he remains alive for a few more months and returns to the Vatican, to theMartha Haus Sancthae, his conditions of physical debilitation will be so serious that it will be necessary to set up a hospital-type space in that residence with the constant presence of a team of specialists present day and night. Is all this perhaps desirable for a man like the reigning Pontiff for whom isolation and the lack of free contact with people would be something absolutely unbearable and unsustainable? This is to respond to all those romantics who pray for the now lost health of the Holy Father and for his impossible recovery.
Thinking at this moment about an upcoming conclaveis not a fall in style but simple obviousness. And when the doors of the Sistine Chapel close, the Church will have to deal with the various problems left as a legacy by this pontificate, which remains judgeable, overall, only by history, perhaps even many years from now. The Supreme Pontiff Francis was elected after an act of renunciation by his predecessor, a rare event and a traumatic for all of us, especially due to the unfortunate methods chosen at the time by Benedict XVI, complete with the extravagant invention of the «emeritus papacy», or misleading terms such as «enlarged papacy», «active papacy and contemplative papacy» (!?)…
That of the Holy Father Francisis a pontificate that takes place in a social and geopolitical context of great decadence on a global level, with a de-Christianization of Europe that has already reached irreversible levels for twenty years. Elsewhere a hemorrhage of faithful has taken place in what were once the two lungs with which Catholicism breathed: Latin America and Africa.
Francis’ pontificate was full of problems,ambiguities and lack of clarity, there were also forms of despotism in total contempt of ecclesiastical laws and rules. To deny that this Pontiff will leave a confused, divided and quarrelsome Church due to trials open on all fronts, based on the unusual principle that «the important thing is to open the trials», without however concluding them and bringing them to full completion, is to deny the clearest evidence of the facts. aber, who tells us that in several years we will not have to thank the pontificate of Francis for having preserved and saved the Church from problems and damage which without his actions, not understandable at the time, would have been greater, or even irreparable? Francis is a complicated man who fits into a very complicated historical moment, any judgment given in the present about him and his pontificate, could be completely wrong tomorrow.
It would not be the first time that certain men,not understood at the time in their actions, were later celebrated as extraordinary personalities who were decades ahead of the present time in which they lived. This is why sometimes, precisely when one is perplexed, disoriented and grieve for certain ambiguous attitudes and not even easy to decipher, despite exercising legitimate critical sense, is necessary and prudently suspending judgement..
One of the serious problems this pontificatewill leave for the next conclave is this: tthe cardinal electors do not know each other. The last secret consistory took place in 2015. Let’s clarify: the consistory is the assembly of cardinals convened by the Roman Pontiff and can be secret, öffentlich zugänglich, semi-public. What is called “Geheimnis” is that in which only the cardinals gathered to discuss in a private, d.h.. Geheimnis, form with the Supreme Pontiff participate, regarding the various problems of the Church and its government. Heute, to the serious problem of the cardinals who do not know each other, there is another one unknown to the secularists of the international left who glorify «the poor Church for the poor», so much does poverty in the homes and on the lives of others excites them, praising this pontificate which has appointed dozens of cardinals «coming from the peripheries of the world» and «from the poorest countries».
Let us not dwell the poor doctrinal and theological trainingof several of these holy men coming from those privileged situations for which today they can deserve a cardinal’s purple: «the suburbs» … «the poor countries». Several of these cardinals are bishops of countries where the presence of Catholics cannot be defined as even a small minority: on the island of Tonga, of which Cardinal Soane Patita Paini Mafi is bishop, there are around 10,000 baptized Catholics. Giorgio Marengo, apostolic vicar of Mongolia, where Catholics number 1,200 baptized out of 3,300,000 inhabitants, was created cardinal in 2020, at the age of just 46. These cardinal electors, emblem of the «poor Church for the poor» of the various «existential peripheries», govern local churches that can survive and live in contexts of great hardship and authentic poverty thanks to the donations that come to them from rich local churches, or from large foundations on linked to them. To be clear: a single Austrian, German, Australian, Canadian or North American parish can maintain an entire diocese in certain poor countries in Latin America, Asia and Africa, where the relationship between the Euro and the Dollar and their national currency is totally disproportionate in terms of purchase value.
Morgen, in the Sistine Chapel,a group of cardinals from these countries, rigorously chosen by Holy Father among the exponents of the so-called most advanced progressivism, will with delicate ease make it clear that they hold the purse strings, leaving dozens of “poor-peripheral-existential” cardinals the forced choice based on the survival of their local churches that can only live thanks to external aid. Of course, once this was called simony, today it is instead called «poor church for the poor».
At present the poor so exalted in this pontificatehave been left hostage to the whims of the rich as they had never been before, after having given life to a College of cardinal electors who do not represent the various and noumerous voices, opinions and positions that have always enriched the Church internally, but a single, monotonous voice. And among the various damages perpetrated, this will perhaps be the worst, because it weighs like a lead-heavy mortgage on the next conclave. With all due respect to the poor Church, which inside the Sistine Chapel will strangle the poor, with the purse strings by rich most progressive and ideologicalized.
From The Island of Patmos, Marsch 2, 2025
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Die Väter der Insel Patmos
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HTTPS://i0.wp.com/isoladipatmos.com/wp-content/uploads/2019/01/padre-Aiel-piccola.jpg?fit=150,150&ssl=1150150Vater ArielleHTTPS://isoladipatmos.com/wp-content/uploads/2022/01/logo724c.pngVater Arielle2025-03-02 17:55:582025-03-03 16:11:53Und wenn Simonia wieder in Mode war, um Mode? – Was ist, wenn die Simony bei der nächsten Konklave wieder zurückkehrt?
RISCOPRIRE LA BELLEZZA DELLA VITA DI GRAZIA ATTRAVERSO L’OPERA DEL BEATO ANGELICO
La festa del Beato Angelico ricorda che ogni uomo, durch Gnade beleuchtet, Obwohl aufgerufen, auf steilen Wegen zu gehen, ständig die Natur als göttliches Meisterwerk wieder aufdecken. Schaffung, sebbene deturpata dal peccato e dalle difficoltà della vita, è sempre il luogo dove il chiaroscuro dell’esistenza umana si intreccia con l’amore vero e profondo.
Il Beato Angelico, al secolo Giovanni da Fiesole,fu un frate domenicano che visse la sua vita religiosa fra il tormento e l’estasi. Attraverso questo scritto vorrei condividere qualche pensiero su questo confratello domenicano famoso in tutto il mondo per la sua arte e la sua fede.
Per illustrare la vita, le opere e lo stile pittorico dell’Angelicomi sono avvalso dei preziosi consigli dei confratelli domenicani Suor Paola Gobbo e fra Manuel Russo. Partiamo dunque dalla vita: Giovanni da Fiesole nacque negli ultimi anni del XIV secolo, zwischen 1395 e l’inizio del 1400, a Vicchio, un paese del Mugello, oggi in provincia di Firenze. Fin da giovane, uno dei suoi doni più evidenti fu la pittura. Per seguire questo talento, decise di lasciare la sua casa. Si sa con certezza che si trasferì a Firenze per il suo apprendistato. Gli esperti sostengono che il suo maestro fu Lorenzo Monaco, un camaldolese dell’abbazia fiorentina di Santa Maria degli Angeli. La sua permanenza presso il Monaco durò fino al 1417. Com’era tipico delle botteghe dell’epoca, nei primi anni Giovanni imparò l’arte della miniatura, della tavola e dell’affresco, a seconda delle commissioni del maestro. Il maestro si occupava delle parti più importanti delle opere, lasciando quelle secondarie ai suoi garzoni, che avevano anche il compito di preparare i materiali e macinare i pigmenti. Dadurch, i discepoli imparavano il mestiere osservando e praticando.
Durante il periodo di apprendistato,la composizione delle opere seguiva norme rigorose stabilite dalla tradizione iconografica di origine bizantina. La gerarchia stabiliva la dimensione dei personaggi in proporzione alla loro dignità, con il posto centrale riservato a Cristo. Anche l’ambiente scenico, il numero e il ruolo dei personaggi, i loro atteggiamenti erano tutti fissati. Gli artisti utilizzavano schemi tradizionali, come se avessero un manuale pronto all’uso che indicava le modalità e i soggetti da dipingere. Anche il colore, fondamentale per il suo valore espressivo e iconografico, era soggetto a notevoli limitazioni. Z.B, il fondo oro delle tavole impediva un’ambientazione naturalistica e i colori delle vesti erano fissati: il giallo indicava Pietro, il rosso e il blu indicavano Maria, il blu e il rosso indicavano Cristo.
In diesem Zusammenhang,il genio artistico si esprimeva attraverso una rigida normativa, ma con piena libertà creativa. Il rischio era alto, poiché le opere potevano essere rifiutate dai committenti non pronti a tali innovazioni, oppure potevano procurare fama, proprio perché la novità attraeva e affascinava. Questa fu la lezione più importante che Giovanni imparò nella bottega del Monaco. Quest’ultimo aveva attinto dai maestri del passato, come Duccio da Buoninsegna, Simone Martini, i fratelli Lorenzetti, Cimabue e Giotto. L’arte di Giovanni Monaco si collocava nel passaggio tra il Gotico e l’Umanesimo rinascimentale, imparando dai grandi del passato ad «andare oltre» la tradizione e studiando le innovazioni del suo tempo.
Il primo documento riguardante il Beato Angelicoè datato 1417 e riguarda la sua iscrizione alla Compagnia di San Nicolò, presso la chiesa del Carmine a Firenze, segno di un cammino spirituale intrapreso. In questo documento è riconosciuto come «dipintore”. A quella data, grazie a una glossa postuma che riporta la dicitura: «feciesi frate di santo Domenicho», sappiamo che era ancora laico. Entrò nel convento domenicano riformato di Fiesole tra il 1420 und das 1422, aderendo all’Ordine dei Predicatori. Vi ritroveremo, qualche anno dopo, anche il fratello Benedetto, miniaturista.
Due erano i conventi domenicani a Firenze:Santa Maria Novella e San Domenico a Fiesole. Del primo si trova scritto che non veniva concesso il sacerdozio agli artisti perché considerati lavoratori servili. Beato Angelico entrò invece a pieno titolo nel convento fiesolano. La formazione religiosa ebbe un peso determinante nella vita e nell’arte di fra Giovanni. Alla professione religiosa, egli si trovò davanti a un bivio: diventare frate converso, diremmo oggi un fratello laico, la qual cosa gli avrebbe assicurato maggiore libertà nel lavoro, oppure frate chierico. Scelse, con i suoi superiori, la seconda strada, probabilmente perché lo giudicarono in grado di essere autentico frate, sacerdote e predicatore attraverso l’arte. Di questo dobbiamo ringraziare sant’Antonino da Firenze, che intravide il genio dell’Angelico e permise che si sviluppasse e portasse frutto.
Nelle sue opere troviamo predominanti questi temi:la centralità di Cristo, la conoscenza della Sacra Scrittura, il magistero della Chiesa, l’adesione alla teologia tomista, l’esemplarità dei santi e l’attenzione alle richieste e attese del popolo, e infine la semplicità delle sue creazioni. Tra le numerose commissioni che Angelico ricevette, vi fu quella del suo priore Sant’Antonino, che volle realizzare nel convento degli osservanti di San Marco una serie di pitture murali. I lavori cominciarono nel 1437 e, zwischen 1439 und das 1445, Beato Angelico dipinse ad affresco 54 composizioni con oltre 320 figure umane.
All’interno di un convento erano lecite, anzi richieste, le immagini sacrea corredo delle sale comuni, del dormitorio e delle celle. Erano proibite le immagini non sacre ed esclusi i materiali preziosi. Per questo fra Giovanni scelse la tecnica dell’affresco, i cui materiali compositivi sono semplici, bescheiden, naturali: calce, sabbia, terre. La bellezza di queste pitture murali è che si trovano nei luoghi pensati dall’artista. Questo è un vantaggio per noi perché possiamo cogliere il pensiero dell’Angelico, che li ha realizzati in quei precisi luoghi secondo un progetto e un messaggio ben chiaro nella sua mente. Z.B, fuori dall’ingresso della foresteria del convento dipinse Cristo pellegrino accolto da due frati. Nel noviziato primeggiano le figure di Cristo crocifisso, sostegno di chi entrava nella vita religiosa e invito a riconoscere e unirsi all’amore. Tutto era pensato per richiamare la mente dei frati al divino, il divino che abita l’umano. Era una sorta di aiuto per mantenere quel clima contemplativo e di profondo ascolto che abitava le case domenicane.
Vediamo brevemente l’opera pittorica dell’Angelico.Ci viene trasmesso dal Vasari che egli:
«Non avrebbe mai messo mano ai pennelli senza prima aver fatto orazione. Non fece mai crocifisso che non si bagnasse le gote di lacrime».
Questo ci dice quanto fosse mistica l’anima del Beato Angelicoe quanto la sua arte scaturisse da una profonda contemplazione, da un’esperienza che diventa messaggio. Alcuni autori ci riferiscono che dipingesse in stato di estasi. Non è ovviamente l’estasi che pensiamo noi, ma qualcosa di simile ad un «rapimento»; l’essere cioè totalmente immersi, in ciò che si sta facendo e pensando, con somma dedizione, ponendo tutte le nostre facoltà a quel servizio. L’Angelico era immerso nel Mistero che intendeva celebrare con la sua arte lì dove trovava quel centro vitale dove Dio abita e parla al cuore.
Scrive Paola Mancinelli:«La creazione artistica è sempre evento di verità e di gratuità nonché possibilità di dare forma umilmente al mistero dell’essere dopo averne ricevuta la chiamata come sete di bellezza» (vgl.. Lo stupore del bello,Oristampa, Florenz, 2008). È un attendere, concepire e partorire un’intuizione, un’immagine che quasi all’improvviso si genera nella nostra mente, davanti ai nostri occhi. Certi che ciò che produrremo sarà solo un riflesso di quella Bellezza che è balenata nel nostro spirito.
Quanto all’altro aspetto delle lacrime che ci indica ricordava il Vasari,esse sono espressione di amore, di dolore, di coinvolgimento per cui l’Angelico ne era mosso fin nelle fibre più profonde della sua anima. Se è vero che «la lingua parla dell’abbondanza del cuore», ciò vale anche per l’espressione artistica, per mezzo della quale fra Giovanni mostrava tutto il suo mondo interiore. Non possiamo scindere l’uomo dall’artista, l’uomo dal consacrato, questa unità che non è separabile.
Il Beato Angelico seppe attingere dalla «gratia gratum facens» (la grazia che ci rende graditi), un dono che illumina il cammino dell’umanità, guidandola ci attraverso le sfide e le oscurità della vita. Come insegna il Catechismo della Chiesa Cattolica:
«La nostra giustificazione viene dalla grazia di Dio. La grazia è il favore, il soccorso gratuito che Dio ci dà perché rispondiamo al suo invito: diventare figli di Dio, figli adottivi, partecipi della natura divina, des ewigen Lebens. La grazia è una partecipazione alla vita di Dio; ci introduce nell’intimità della vita trinitaria. Mediante il Battesimo il cristiano partecipa alla grazia di Cristo, Capo del suo corpo. Come “figlio adottivo”, egli può ora chiamare Dio “Padre”, in unione con il Figlio unigenito. Riceve la vita dello Spirito che infonde in lui la carità e forma la Chiesa. Questa vocazione alla vita eterna è soprannaturale. Dipende interamente dall’iniziativa gratuita di Dio, poiché egli solo può rivelarsi e donare se stesso. Supera le capacità dell’intelligenza e le forze della volontà dell’uomo, come di ogni creatura» (vgl.. CCC 1996, 1997, 1998).
Jesus Christus, con il suo sacrificio, ci ha donato «grazia su grazia» (GV 1,16), un flusso continuo di amore e redenzione che manifesta la gloria divina. Ecco perché il Beato Angelico, con la sua arte, continua a parlare ai nostri cuori, offrendo un cammino di bellezza e luce che risplende nei momenti più bui. La sua festa, heute, assume un significato ancora più profondo, specialmente in un’epoca segnata dalla guerra, la divisione e l’isolamento prodotto perfino dai social, quando invece la rinascita spirituale e la bellezza, compresa quella artistica, sono essenziali per l’intera umanità.
La grazia di Dio è concetto e insieme realtàche esprime e rappresenta realmente l’amore incondizionato e il favore divino che ci viene offerto senza merito. Questa grazia rende presente la gloria di Dio, visibile attraverso le opere di Cristo e dei suoi seguaci.
Il Beato Angelico, con la sua arte, ha saputo catturare questa gloria,trasferendo nelle sue opere la grazia divina con rappresentazioni che parlano direttamente all’anima. Le sue opere, come «L’Annunciazione» e «Il Giudizio Universale», sono testimonianze visive di quella grazia, e ci chiamano invitandoci a riflettere sulla nostra relazione con il divino.
In tempi di crisi come i nostri la bellezza assume un ruolo fondamentaleper la nostra rinascita spirituale e morale, quella della riscoperta del Bene del Bello. Scriveva Hans Urs Von Balthasar:
«In un mondo senza bellezza, in un mondo che non ne è forse privo, ma che non è più in grado di vederla, di fare i conti con essa, anche il bene ha perduto la sua forza di attrazione, l’evidenza del suo dover-essere-adempiuto; e l’uomo resta perplesso di fronte ad esso e si chiede perché non deve piuttosto preferire il male» (vgl.. Gloria1 – Percezione della Forma, Jaka Buch, Mailand, 2012, 18).
Il Beato Angelico, col suo essere artista,ha mostrato come la bellezza possa essere un veicolo di grazia e redenzione. Perfino la luce che illumina i suoi dipinti è simbolo della luce divina che guida i nostri passi, anche nei momenti più oscuri.
La festa del Beato Angelico ricorda che ogni uomo, durch Gnade beleuchtet, Obwohl aufgerufen, auf steilen Wegen zu gehen, ständig die Natur als göttliches Meisterwerk wieder aufdecken. Schaffung, sebbene deturpata dal peccato e dalle difficoltà della vita, è sempre il luogo dove il chiaroscuro dell’esistenza umana si intreccia con l’amore vero e profondo. Il Beato Angelico, con la sua arte, ci invita a vedere oltre le apparenze, a scoprire la bellezza nascosta in ogni angolo della nostra vita.
Gli artisti, come il Beato Angelico,hanno il dono di trascinarci oltre l’immanenza, oltre i cammini della razionalità pura e della teoresi. La loro arte ci porta fra il tormento e l’estasi, facendoci vivere esperienze che vanno al di là del semplice vedere. La bellezza, in diesem Sinne, diventa una via di conoscenza e di esperienza del divino. È un cammino che ci invita a lasciarci trasformare dalla grazia, a vedere il mondo con occhi nuovi, illuminati dalla luce della fede.
Abschließend,il percorso di luce tramite la grazia è un viaggio che tutti siamo chiamati a fare. Il Beato Angelico, ci offre una guida preziosa in questo cammino, mostrandoci come la bellezza e la luce possano illuminare i nostri sentieri più oscuri. La sua festa, heute, ci invita a riscoprire la nostra natura di capolavori divini, a lasciarci trasformare dalla grazia e a camminare con fiducia verso la gloria. Questa celebrazione può essere un momento di rinascita per tutti noi, specialmente per gli artisti che, con la loro opera, continuano a portare luce e speranza nel mondo.
Die Hoffnung, che è anche il tema guida del presente giubileo,come ci ricorda la e la Sacra Scrittura, quando viene da Dio è sempre fondata e non confonde. La Speranza come l’arte e il bello che ne è il necessario corollario è armonica, integrale e proporzionata. Affinché tutti diventiamo belli e speranzosi, riscopriamo l’arte del Beato Angelico che ci raffigurò la bellezza e l’unicità di Cristo.
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Die Väter der Insel Patmos
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HTTPS://i0.wp.com/isoladipatmos.com/wp-content/uploads/2021/09/padre-Gabriele-piccola.png?fit=150,150&ssl=1150150Pater GabrieleHTTPS://isoladipatmos.com/wp-content/uploads/2022/01/logo724c.pngPater Gabriele2025-02-18 10:39:542025-02-18 10:39:54Entdecken Sie die Schönheit des Lebens der Gnade durch das Werk des gesegneten Angelico
L’ANTICO ANIMALE INTELLIGENTE E LA NUOVA INTELLIGENZA ARTIFICIALE
Sono queste le occasioni in cui l’uomo ha dimostrato la propria intelligenza, sicherlich nicht als das stärkste Tier auferlegt, oder schnell, oder qualifiziert, ma mostrandosi capace a gestire uno strumento superiore con la sua intelligenza adattabile, esercitando quella sua capacità con la quale da sempre ha saputo adattarsi a quei numerosi cambiamenti storici che si chiamano oggi mutamenti tecnologici.
- Aktualität -
Autor: Jorge Facio Lynx Präsident von Editions Die Insel Patmos
Heutzutageuna delle tematiche più presente nei telegiornali e neisoziale Mediensi sta centrando sulle IA (Intelligenze Artificiali) e le sue implicazioni positive, ma soprattutto negative, specialmente con il vertice che si sta celebrando a Parigi: AI Action Summit.
È opportuno partire da due premesse importanti:ognuno di questi sistemi è in definitiva uno strumento nelle mani dell’uomo e per questo rispecchia con un potenziamento inimmaginabile al giorno d’oggi le stesse ricerche e forma di pensare e di agire dell’uomo. Dunque è l’uomo stesso che può indirizzare lo strumento per aiutare e migliorare il progresso, la scienza e la stessa vita umana, come può usare questo strumento per i peggiori incubi mai vissuti nella storia.
Il concetto stesso di Intelligenza deve essere chiarito:i sistemi per la loro potenza e velocità posso raggiungere calcoli e operazioni che l’essere umano singolarmente o in gruppo non riuscirebbe a raggiungere facilmente, ma sono finora operazioni settoriali e specifiche; mentre la singolarità dell’Intelligenza umana si contraddistingue per la creatività e simultaneità nell’operare multiple funzioni e tematiche. La paura non è tanto su dove possano arrivare come strumenti i sistemi delle Intelligenze artificiali, ma a che punto sta giungendo la pigrizia, la malavoglia, l’ignoranza e l’inattività a cui le persone stanno arrivando nel quotidiano, privilegiando lo svago in un mondo sempre più vanesio e superficiale, anziché cercare di sviluppare al meglio le proprie qualità, doni e capacità.
Oggi la vita stessa è strutturata per essere vissuta in forma passiva,nella modalità zombi o “amebe”, pur avendo a portata di mano l’accesso a un’informazione illimitata e con una tale vasta gamma di strumenti tecnici e tecnologi con i quali si potrebbero operare delle meraviglie.
L’intelligenza artificiale sta trasformando rapidamente la societàe il mondo del lavoro, tanto che il suo sviluppo e la sua diffusione sollevano importanti questioni etiche, sociali ed economiche. Mentre l’Europa porta avanti come strategia un quadro teoretico di approccio regolamentare e incentrato sull’uomo, specialmente alla tutela dei diritti fondamentali, gli Stati Uniti e l’Asia, in modo particolare la Cina, hanno scelto invece un approccio pragmatico ed economico dove hanno lasciato carta bianca per l’innovazione e la concorrenza. C’è stato un investimento massiccio sulla ricerca e lo sviluppo dell’IA da parte dei governi con l’unico obiettivo di raggiungere laFührungmondiale nel settore.
Una delle principali preoccupazioni sulle IAè il suo potenziale impatto nel mondo del lavoro: l’automazione dei processi produttivi porterebbero a un aumento della disoccupazione e della disuguaglianza sociale, soprattutto nei settori manifatturieri, agricoli, di commercio e dei servizi.
L’altra questione importante è l’impatto ecologico,i modelli di IA sono complessi e richiedono enormi quantità di energia, con un conseguente impatto significativo sull’ambiente. L’utilizzo diffuso di dispositivi intelligenti e la produzione di grandi quantità di dati sollevano anche preoccupazioni per il consumo di risorse naturali e la gestione dei rifiuti elettronici. Existiert, assieme alle due preoccupazioni appena indicate, anche il pericolo della perdita di controllo sulle IA e la conseguente paura dello sviluppo di capacità che possano superare il controllo umano e generare delle conseguenze imprevedibili per la società. Altrettanta paura genera il pericolo dell’uso improprio delle IA per scopi dannosi, come la creazione di armi autonome o la manipolazione dell’opinione pubblica.
Le IA hanno un impatto immediato e devastantenelle diverse generazioni della società, specialmente i più anziani, che sono molto più vulnerabili, oltre che indifesi e spesso incapaci a cogliere il pericolo quando si trovano coinvolti in truffe , furti e inganni ai quali non sono preparati, non avendo ricevuto da nessuno una adeguata informazione, oggi più che mai impellente, sui pericoli che si possono correre.
Se l’IA come potente tecnologia offre grandi opportunità,al tempo stesso comporta anche dei grandi interrogativi. Per un verso appare indispensabile un dialogo aperto che tenga conto dei benefici potenziali come dei rischi per i lavoratori e per l’ambiente, affinché il suo sviluppo e utilizzo sia etico e sostenibile e mirato al bene dell’umanità. Aber, wie du weißt, quando di mezzo ci sono i soldi è difficile avere una solida garanzia sulla operatività del progetto, e tutto potrebbe rimanere nell’ideale ambito delle belle parole.
Le IA a livello lavorativo non porteranno all’abolizione del lavoro umanose si accetta la trasformazione profonda del mercato del lavoro che si sta già realizzando, è per ciò fondamentale investire in istruzione e formazione per preparare i lavoratori a coesistere con le IA come in passato fece l’uomo con l’arrivo della macchina a vapore o dell’automobile; perché sono queste le occasioni in cui l’uomo ha dimostrato la propria intelligenza, sicherlich nicht als das stärkste Tier auferlegt, oder schnell, oder qualifiziert, ma mostrandosi capace a gestire uno strumento superiore con la sua intelligenza adattabile, esercitando quella sua capacità con la quale da sempre ha saputo adattarsi a quei numerosi cambiamenti storici che si chiamano oggi mutamenti tecnologici, reinventando nuove attività e sviluppando nuove competenze.
von der Insel Patmos, 15 Februar 2025
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Die Väter der Insel Patmos
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HTTPS://i0.wp.com/isoladipatmos.com/wp-content/uploads/2022/12/Jorge-Isola-piccola2.jpg?fit=150,150&ssl=1150150Jorge Facio LynxHTTPS://isoladipatmos.com/wp-content/uploads/2022/01/logo724c.pngJorge Facio Lynx2025-02-15 11:04:152025-02-24 14:59:34Das alte intelligente Tier und die neue künstliche Intelligenz
HTTPS://i0.wp.com/isoladipatmos.com/wp-content/uploads/2019/01/Padre-Ivano-piccola.jpg?fit=150,150&ssl=1150150Pater IvanoHTTPS://isoladipatmos.com/wp-content/uploads/2022/01/logo724c.pngPater Ivano2025-02-11 20:09:202025-02-12 10:31:32Wenn der Teufel seinen Schwanz setzt, zwischen Exorzismen und Narzissismen … – Wenn der Teufel seinen Schwanz auf uns legt, zwischen Exorzismen und Narzissismen…
HTTPS://i0.wp.com/isoladipatmos.com/wp-content/uploads/2019/01/Padre-Ivano-piccola.jpg?fit=150,150&ssl=1150150Pater IvanoHTTPS://isoladipatmos.com/wp-content/uploads/2022/01/logo724c.pngPater Ivano2025-02-08 10:36:212025-02-08 14:45:17Der Teufel soll die Töpfe sind, aber nicht die Deckel: Für einige ist es zweifellos eine Garantie für Gewinn und narzisstische Sichtbarkeit – Es wird gesagt, dass der Teufel die Pfannen macht, aber nicht die Deckel: Für einige ist es definitiv eine Garantie für Einkommen und narzisstische Sichtbarkeit – Es wird gesagt, dass der Teufel den Topf macht, aber nicht den Deckel: Für einige ist es wirtschaftliche Garantie und narzisstische Sichtbarkeit
(Englischer Text nach dem Italienischen / Spanischer Text nach Englisch)
Schmutz an öffentlichen Orten zwischen Sex und Theologie der Unterwäsche
Wir Priester müssen notwendigerweise für alle Huren sein, die versuchen, sich allen zu geben, befreien den amor Dei, ohne nur nach dem Marchetta zu fragen. Dafür sage ich normalerweise, Ernsthaft und überhaupt nicht verspielt, In der Tat mit konsequentem theologischem Geist, das, Wenn ich den Priester nicht gemacht hätte, Ich hätte die Hure auf jeden Fall gemacht. Aber ich habe mich entschieden, beides zu tun: der Priester und die Hure, um Gottes willen.
Die Staatspolizei Verantwortlich für die Kontrolle der Labors öffentlicher Orte, an denen Lebensmittel verpackt sind, Vor ein paar Wochen legte er die Siegel in einem gut bekannten Gebäckgeschäft im Herzen des historischen Zentrums von Catania.
Das Video, das den Zustand der Räumlichkeiten dokumentiert, ist nur ein Archetyp notwendig, um über die katastrophal, Bereit, um dies zu bestätigen:
“... es ist wahr,, Dieses Video wurde von der Staatspolizei im Zentrum von Catania aufgenommen, Im guten Wohnzimmer der Stadt, Aber so etwas könnte auch im Norden passieren!».
Ich öffne Klammern mit einem gravierten: Die Theorie von "könnte" erinnert mich an bestimmte Militante der Linken radikal schickItaliener, die im Namen von leben politisch korrekt mehr traumhafte. Diese, klar zu sein, mit der Superrataktik zu den Parioli und den Villen in Capalbio, Wer angesichts eines Mädchens, das von einer Bande heimlicher nordafrikanischer Einwanderer vergewaltigt wurde, Um die verschiedenen Talkshow Fernseher, wer hätte auch von einer Gruppe von Italienern vergewaltigen können. Sicherlich, dem Opfer von Vergewaltigung fast immer dazu bestimmt, unauslöschliche traumatische Zeichen mit all den komplexesten reaktiven Auswirkungen auf psychologische und Verhaltensebene zu hinterlassen, Die Idee, dass seine Vergewaltiger auch Italiener hätte sein können, wird von großem Komfort sein, Aber mehr als alles andere von kostbarem Gebrauch, um ein traumatisches Ereignis zu überwinden, das schwer zu überwinden ist. Ich schließe das Gravierte und gehe zurück zu dem fraglichen Thema.
Dass dieses Video das Labor einer historischen Bar darstellt des Zentrums von Catania und nicht des Zentrums von Bolzano oder Belluno, wo die hygienisch-syguitärischen Standards gut überlegen und viel mehr respektiert sind als in bestimmten Bereichen Siziliens, Es ist eine unbestreitbare Daten, Unabhängig von der Begründungstheorie “Es hätte anderswo passieren können”.
Wechseln wir von der hygienisch-syguaritären Frage zur doktrinellen-moralischen, Weil wir genau Priester waren, die seit Generationen die Teenager besessen haben, Als ob das gesamte Geheimnis des Bösen streng und ausschließlich aus dem Leben nach unten wäre. Diejenigen, die noch nie verstorben sind, um zu lehren, dass ein Labor wie das hier vertretene Labor ist? Und entstehen nicht, Bestimmte Bigots, Wie bereits mehrmals passiert, Um den unterzeichneten Priester zu lehren, der zwei verschiedene Dinge sind, Dadurch zu zeigen, dass Sie nicht wissen, wie ernst diese Sünden gegen Nächstenliebe sein können, Wer nach ihnen jedoch etwas anderes sein würde, Im Vergleich zur sehr sterblichen Sünde der Autoerotik der Jugend und der verschiedenen Stürze im sechsten Gebot, Was wir erinnern, wird fünf weitere und dann vier weitere gefolgt, Obwohl sie diese Menschen, die sich nur für alles, was mit der Sphäre der Sexualität zu tun hat.
Dass wir bei menschlicher Sexualität über die Messung hinaus übertrieben sind, Ich habe es vor fünfzehn Jahren bereits geschrieben (sehen WHO), vorherrschte die strenge Moral von Johannes Paul II., Als der Heilige Vater Francis noch weit kam, kam es noch weit zu kommen. Heute, Die Dinge, die ich vor fast zwanzig Jahren bestätigt habe, Der Heilige Vater erzählt es ihr, Oft sogar in ironischen Tönen, Mentre a Me, damals, Dicke die große Giovanfoolista -Moralophobie, Es wurde in klaren Notizen gesungen: „Gehen Sie langsam mit diesen Reden, Oder Sie riskieren, nicht Priester zu werden. ". ich antwortete: „Natürlich, Weil die Theologie der Unterwäsche immer zu allem und vor allem geht, vero?».
Fünf Kilometer vom apostolischen Palast entfernt, Der Heilige Vater „Santo sofort!”, Er hatte die immense menschliche und moralische Katastrophe des Gebäckgeschäfts der Legionäre Christi, Präsentieren Sie sich gut draußen als Fenster dieses Gebäckgeschäfts im historischen Zentrum von Catania, Abgesehen davon, sich im schlimmsten Mist von Marcial Maciel DeGollado und seinen treuen Komplizen zu verstecken. Aber sein, der Heilige Vater und seines, Zu beschäftigt mit der Theologie der Unterwäsche, Bestimmte Workshops wurden nicht inspiziert, Auch wenn jeder davon wüsste und innerer Schmutz und Schmutz.
Wenn in Rekordzeit, Mit einer Unvoranzutnis, die wir kurz vor der Geschichte zu einem sehr hohen Preis bezahlen werden, Johannes Paul II. Wurde geschlagen und dann kanonisiert, Genau wie der Konditorgeschäft der Legion Christi und sein Gründer zwischen Sechse- und Heiligsprechung entdeckt wurde, Diejenigen, die beschlossen hatten, den Heiligen um jeden Fall zu kosten, erklärte sofort: «Der Heilige Vater war nicht informiert worden, in der Tat wurde es getäuscht ". Unabhängig davon, dass es mehrmals und sogar in den gefährlichsten und rauesten Details darüber informiert wurde, als Dokument in einem meiner Bücher (sehen WHO), Obwohl zugegeben worden war, nicht informiert und tatsächlich getäuscht worden war, Umso mehr Grund, warum es bleibt, müssen es geklärt werden: Wer hat ihn nicht informiert, Aber vor allem, die ihn getäuscht hätten? Weil die Täuschung mit Vorurteilen gegenüber den Fällen der Selbsttäuschung-, Es beinhaltet die Existenz einer Täuschung von. Also wer, getäuschter Johannes Paul II.? Diese Frage, die niemand beantworten will.
Dies sind unsere kirchlichen und kirchlichen Gebäckworkshops, wohingegen, Ohne Bescheidenheit und Zurückhaltung hatten wir nicht besser als zu dissert, wie die Theologie der Unterwäsche, Beginn und Zentrum des Innenraums des Bösen. Und heute, Um die soziale Medien, Wir müssen die Absurditäten einer Armee katholischer Laien lesen, Bigotti jenseits aller Grenze des menschlichen Anstands, die ohne eine Strafe von Lächerlichkeit sagen, dass die Jungfrau Maria, ein Fatima, Zum kleinen Giacinta Marto, offenbarte, dass viele Seelen für die Sünden der Lust verdammt waren, zeigen ihnen die verdammten Seelen der Lustvoll in der Hölle.
Gott befreien uns von den geschäftigen katholischen Bigots und Militanten, Weil nur ihre Perversion und ihre sexuelle Obsessionen glauben und dann als Wahrheit ausbreiten können und sicherlich das absurde Gerücht, dass die Jungfrau Maria, Mutter Par Exzellenz, Großer Pädagoge und Heimat menschlicher Delikatesse, Er begann über Lust und Lustvoll mit einem neunjährigen Analphabeten, das in einer der isoliertesten Provinzen geboren und aufgewachsen ist, arm und rückläufig des Portugals des frühen 20. Jahrhunderts.
Die Theologie der Unterwäsche hat die Priester noch nie gemocht lebte immer in Kontakt mit menschlichem Material, Es war sich bewusst, Sünder zu sein, die für unbeschreibliches Geheimnis der Gnade ein Mandat von Christus Gott erhielten, um Sünder nach dem Dienst der Kirche aus Sünden zu erfüllen:
«Sie empfangen den Heiligen Geist; Wer Sie die Sünden setzen werden, werden zurückgesetzt und zu denen, die sie nicht zurückgeben, sie werden nicht überwiesen " (GV 20, 22-23)
Die Theologie der Unterwäsch soziale Medien, Hinter dem frustrierten und gescheiterten Mütter und Väter sind oft versteckt, die mehrere und zusammenleben Kinder und Töchter und Töchter haben, oder Enkelkinder im Teenageralter, die mit der festgebundenen Matratze auf der Rückens reisen, um bereit für den Gebrauch zu sein. Aber andererseits ist es eine Geschichte, so alt und bekannt und bekannt: Alles wie viele Huren, aber nur und streng die Töchter anderer, Sicher nicht ihre eigenen.
Ich sehe bestimmte Dinge und lebe sie anders: Wir Priester müssen notwendigerweise für alle Huren sein, die versuchen, sich allen zu geben, frei und liebeich, ohne nur nach dem Marchetta zu fragen. Dafür sage ich normalerweise, Ernsthaft und überhaupt nicht verspielt, In der Tat mit konsequentem theologischem Geist, das, Wenn ich den Priester nicht gemacht hätte, Ich hätte die Hure auf jeden Fall gemacht. Aber ich habe mich entschieden, beides zu tun: der Priester und die Hure.
Von der Insel Patmos, 4 Februar 2025
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Schmutzig an öffentlichen Orten zwischen Sex und Theologie der Unterseite
Wir Priester müssen unbedingt alle Huren sein, die versuchen, uns allen zu geben, frei und aus der Liebe Gottes, ohne nur um eine Entschädigung für den angebotenen Service zu fragen. Deshalb habe ich gesagt, Ernsthaft und überhaupt nicht scherzhaft, sondern mit einem zusammenhängenden theologischen Geist, Das, wenn ich kein Priester geworden wäre, Ich wäre eine Hure geworden. Aber ich habe mich entschieden, beides zu tun: der Priester und die Hure, Aus Liebe zu Gott.
Die italienische Staatspolizei Verantwortlich für die Kontrolle der Labors öffentlicher Orte, an denen Lebensmittel verpackt sind, Vor ein paar Wochen besiegelte ein bekannter Konditorgeschäft im Herzen des historischen Zentrums von Catania.
Das Video Das Dokumentieren des Zustands der Räumlichkeiten ist nur ein notwendiger Archetyp, um über die katastrophale Psychologie der Begründungen um jeden Preis zu sprechen, Bereit zum Rechtfertiger:
«… Es ist wahr, Dieses Video wurde von der Staatspolizei im Zentrum von Catania gedreht, im guten Wohnzimmer dieser sicylischen Stadt der Stadt, Aber so etwas hätte auch in Norditalien passieren können!»
Ich öffne mich mit einem Exkurs: der “es hätte sein können” Theorie erinnert mich an bestimmte Militante des italienischen radikalen Chic, der im Namen der traumhaftesten politischen Korrektheit lebt. Diese, präzise sein, Mit Super-Apartments in den reichen Wohnvierteln Roms und Villen in den exklusivsten Gebieten der Toskana, wer, mit einem Mädchen konfrontiert, das von einer Bande illegaler nordafrikanischer Einwanderer vergewaltigt wurde, Erklären Sie in verschiedenen Fernsehsendungen schnell, dass das Mädchen selbst von einer Gruppe von Italienern hätte vergewaltigt werden können. Sicherlich, Für das Opfer einer Vergewaltigung, die immer dazu bestimmt ist, unauslöschliche traumatische Markierungen mit komplexen psychologischen und verhaltensbezogenen Implikationen zu hinterlassen, Die Idee, dass ihre Vergewaltiger auch Italiener gewesen sein könnten, wird großer Trost sein, aber mehr als alles andere von wertvoller Nützlichkeit, um ein traumatisches Ereignis zu überwinden, das schwer zu überwinden ist. Ich schließe diese Klammern und kehre zum Thema zurück.
Dass dieses Video das Labor einer historischen Bar darstellt im Zentrum von Catania und nicht im Zentrum von Bolzano oder Belluno, wo Hygiene- und Gesundheitsstandards weit überlegen und viel mehr respektiert sind als in bestimmten Bereichen Siziliens, ist eine unbestreitbare Tatsache, Unabhängig von der Rechtfertigungstheorie “Es hätte anderswo passieren können”.
Wechseln wir von der Ausgabe des hygienischen Gesundheit in die moralische Doktrination, Weil wir Priester waren, die Generationen jugendliche besessen haben, Als ob das ganze Geheimnis des Bösen streng und ausschließlich aus der Taille nach unten verlief. Wer hat sich jemals die Mühe gemacht zu lehren, dass ein Workshop wie der in diesem Video dargestellte eine viel mehr Verherrlichung der sterblichen Sünde ist als die Masturbation eines Teenagers im Rahmen hormoneller Stürme? Und lassen Sie diese weltlichen Bigots nicht aufstehen, wie es bereits mehrmals passiert ist, den unterzeichneten Priester beizubringen, dass sie zwei verschiedene Dinge sind, Dadurch zu zeigen, dass sie nicht wissen, wie ernst diese Sünden gegen Nächstenliebe sein können, was für sie jedoch etwas anderes wäre, Im Vergleich zur sehr sterblichen Sünde der Autoerotik der Jugend und der verschiedenen Stürze im sechsten Gebot, Was wir erinnern, wird fünf weitere und dann vier weitere gefolgt, Obwohl sie für diese Menschen nicht nur in jedem Fall von Interesse sind, was die Sexualitätsbereich betrifft.
Dass wir über die menschliche Sexualität hinaus übertrieben haben, Ich habe bereits vor fünfzehn Jahren geschrieben (sehen HIER), Als die strenge Moral von Johannes Paul II. Durch die Moral setzte, Wenn der Heilige Vater Francis sehr weit davon entfernt ist, Rom zu erreichen. Heute, Die Dinge, die ich vor fast zwanzig Jahren sagte, werden vom Heiligen Vater gesagt, Oft sogar in ironischen Tönen, während ich, zu der Zeit, Mit der großen Moralphobie in Kraft unter dem Pontifikat von Johannes Paul II., wurde klar gesagt: «Gehen Sie mit diesen Reden leicht, oder Sie riskieren, kein Priester zu werden ». Ich antwortete: "Sicher, Denn vor allem und über alles geht die Theologie der Unterseite ».
In Rom, Fünf Kilometer vom apostolischen Palast entfernt, der Heilige Vater “Sofort der Heilige!”, Hatte die immense menschliche und moralische Katastrophe der Legionäre Christi Christios “Gebäck”, die außen genauso gut aussah wie die Ladenfenster dieses Gebäcks im alten Stadtzentrum von Catania, außer dass es sich im schlimmsten Müll von Marcial Maciel DeGollado und seinen treuen Komplizen versteckte. Wir sein, aber, Zu beschäftigt mit der Theologie des Unterposants, Bestimmte Workshops wurden nicht inspiziert, Obwohl jeder von seiner Existenz und seinem schmutzigen Innenraum wusste.
Wenn in Rekordzeit, Mit einer Unklugheit, die wir bald vor der Geschichte teuer bezahlen werden, Johannes Paul II. Wurde geschlagen und dann kanonisiert, Zwischen seiner Satifikation und seiner Heiligsprechung wurde das Süßwarenlabor der Legion Christi und dessen Gründer entdeckt. Diejenigen, die beschlossen hatten, Johannes Paul II. Ein Heiliger um jeden Preis zu erklären, Sofort rechtfertigte diese Tatsache, indem er sagte: «Der Heilige Vater war nicht informiert worden, wurde getäuscht ». In Wirklichkeit, Der Heilige Vater wurde mehrmals und sogar in den gefährlichsten und skandalösen Details informiert, Wie in einem meiner Bücher dokumentiert (sehen HIER). aber, Wenn er wirklich nicht informiert worden war und getäuscht worden war, Dies wäre ein weiterer Grund zur Klärung: Wer hat ihn nicht informiert, aber vor allem, wer ihn getäuscht hat? Weil Täuschung-außer bei Selbsttäuschung-notwendigerweise die Existenz eines Betrügers impliziert. Also, wer täuschte Johannes Paul II.? Dies ist eine Frage, die niemand beantworten will.
Dies sind unsere Laboratorien des kirchlichen und kirchlichen Gebäcks, während, ohne Scham oder Zurückhaltung, Wir hatten nichts Besseres zu tun, als die untergepackte Theologie zu besprechen, das Prinzip und Zentrum des gesamten Geheimnisses des Bösen. Und heute, im Meer der sozialen Medien, Wir müssen die Absurditäten einer Armee von Laienkatholiken lesen, Bigots jenseits aller Grenzen des menschlichen Anstands, die ohne Strafe des Lächerlichkeit bestätigen, dass die Jungfrau Maria, in Fatima, Nach Little Jacinta Marto, Baby von nur neunjähriger, sagte, dass viele Seelen wegen der Sünden der Lust verdammt waren, sie dazu bringen, verdammte Seelen der Lustvoll in der Hölle zu sehen.
Gott befreit uns von engagierten und militanten katholischen Bigots! Nur Menschen, die von menschlicher Sexualität besessen sind, Mutter Par Exzellenz, Großer Pädagoge und Sitz der menschlichen Delikatesse, über Lust und Lustvögel mit einem kleinen Mädchen sprechen, das in einem der isoliertesten geboren und aufgewachsen ist, schlecht und rückläufig von Portugal zu Beginn des 20. Jahrhunderts.
Die unterpackte Theologie hat Priester, die immer in Kontakt mit menschlicher Materie gelebt haben, nie gefreut, Es ist sich bewusst, Sünder zu sein, die durch ein unbeschreibliches Geheimnis der Gnade von Christus Gott das Mandat erhalten haben, Sünder nach dem Dienst der Kirche von ihren Sünden zu befreien:
«Als er das gesagt hatte, Er atmete sie an und sagte, „Empfangen Sie den Heiligen Geist. Wenn Sie jemandem seine Sünden vergeben, Sie sind vergeben; Wenn Sie jemandem Vergebung zurückhalten, es wird zurückgehalten »» (Jhon 20, 22-23)
Die untergepackte Theologie ist furchtbar weit verbreitet mit einigen Laienkatholiken in sozialen Medien, Hinter dem versteckt sich oft frustrierte und gescheiterte Mütter und Väter, die Multi-Divisionen und zusammenlebende Söhne und Töchter haben, oder Enkelkinder im Teenageralter, die mit der Matratze reisen, die fest an den Rücken gebunden sind, um bereit zu sein. Aber andererseits ist es eine alte und bekannte Geschichte: Alle Huren, aber nur die Töchter anderer Leute, nicht ihre eigenen.
Ich sehe und erlebe bestimmte Dinge anders: Wir Priester müssen unbedingt alle Huren sein, die versuchen, uns allen zu geben, frei und aus der Liebe Gottes, ohne nur um eine Entschädigung für den angebotenen Service zu fragen. Deshalb habe ich gesagt, Ernsthaft und überhaupt nicht scherzhaft, sondern mit einem zusammenhängenden theologischen Geist, Das, wenn ich kein Priester geworden wäre, Ich wäre eine Hure geworden. Aber ich habe mich entschieden, beides zu tun: der Priester und die Hure, Aus Liebe zu Gott.
Von der Insel Patmos, 4 Februar 2025
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Schmutz an öffentlichen Orten zwischen Sex und Theologie der Caldoncillos
Priester müssen notwendigerweise alle Huren sein, die wir versuchen, uns alle frei und aus Liebe Gottes zu geben, ohne auch nur um eine Entschädigung für den Dienst zu bitten. Deshalb sage ich normalerweise ernst und kein Witz, Auch mit einem kohärenten theologischen Geist, Das, wenn er kein Priester gewesen wäre, Es wäre eine Hure gewesen. aber, Ich habe mich dafür entschieden, beides zu sein: Der Priester und die Hure, Für Gottes Liebe.
Die italienische Staatspolizei, Verantwortlich für die Kontrolle der Workshops und Küchen der öffentlichen Orte, an denen Lebensmittel verpackt sind, Ein renommiertes Gebäck im historischen Zentrum der sizilianischen Stadt Catania hat vor ein paar Wochen geschlossen.
Das vom Bundesstaat der Räumlichkeiten dokumentierte Videos ist nur ein Archetyp notwendig, um über die katastrophale Psychologie der Begründungen um alle Kosten zu sprechen, zu jedem Preis, und bereit zu sagen:
«…Wenn es wahr ist, dass dieses Video von der Staatspolizei im Zentrum von Catania registriert wurde, Aber so etwas könnte auch nördlich von Italien gefunden werden!»
Ich öffne eine Klammung, um einen Exkurs zu machen: Die Theorie von “Es hätte sein können” Es erinnert mich an bestimmte Militante des italienischen Radikalkhits, die im Namen der traumhaftesten politischen Korrektur leben. Diejenigen, die offensichtlich aus dem Penthouse in den Wohnvierteln von Rom und den Villen in den exklusivsten Gebieten der toskanischen Region stammen. Und wer bevor ein Mädchen von einer Gruppe von Nordafrikanern vergewaltigt wurde, beeilte sich, in verschiedenen Fernsehprogrammen zu erklären: Dass das Mädchen auch von einer Bande von Italienern vergewaltigt werden konnte. Ohne Zweifel, Das Opfer von Vergewaltigung zielt fast immer darauf ab, unauslöschliche traumatische Markierungen mit sehr komplexen reaktiven Implikationen auf psychologischer und Verhaltensebene zu sparen. Die Idee, dass ihre Vergewaltiger auch Italiener hätten gewesen sein könnten, wäre großer Trost für sie, Besonders schöner Nutzen, um die traumatischen und schwer zu überwinden. Ich schließe diese Klammern und kehre zu dem fraglichen Thema zurück.
Dass das Video das Labor einer historischen Bar zeigt Im Zentrum der Stadt Catania, Und nicht im Städtezentrum wie Bolzano oder Belluno, in denen Hygiene- und Gesundheitsstandards viel strenger und vieler respektiert sind als in bestimmten Bereichen Siziliens, Es ist eine unbestreitbare Tatsache, Abgesehen von der Rechtfertigungstheorie von: “Es könnte auch an anderen Orten passieren”.
Gehen wir aus dem hygienisch-syitoritärischen Thema über die Doktrinal-Moral fort, Weil wir uns selbst priestert, Wer hat seit Generationen Jugendliche in ihren intimen Bewegungen mit ihren Händen besessen; Als ob das ganze Geheimnis des Bösen streng wäre und nur aus der Taille nach unten. Wer hat verurteilt, dass ein Labor wie das vom Video registrierte Labor wie das registriert ist, Es ist eine Erhebung der sterblichen Sünde mehr als dieselbe Masturbation eines Teenagers in der Mitte seiner hormonellen Stürme? Und Laienfans, die nicht auferstehen und sich wiederholen, wie bereits in der Vergangenheit passiert ist, den Priester unterrichten, der schreibt, die zwei völlig unterschiedliche Dinge sind; damit zeigen, Nicht zu wissen, wie ernst die Sünden gegen Nächstenliebe werden können. Nach ihnen, Sie wären etwas anderes im Vergleich zur sterblichen Supersünde des Autoerotismus bei Jugendlichen und fällt in das sechste Gebot ein, Lassen Sie uns erinnern, dass weitere fünf und vier weitere Gebote gefolgt werden; Obwohl dies diese Menschen, die nur in allem streng sind, was die Sphäre der Sexualität betrifft.
Das über Sexualität, die wir über alle Grenzen hinaus übertrieben haben, Ich habe es vor fünfzehn Jahren geschrieben (Uhr HIER), Als die strenge Moral von Johannes Paul II. Durch den Heiligen Vater Francisco herrschte, war noch weit zu kommen. Heute die Dinge, die ich vor fast zwanzig Jahren bestätigt habe, Der Heilige Vater erzählt es ihnen und oft in einem ironischen Ton. Während zu dieser Zeit mit der großen Moralophobie von Johannes Paul II. In klaren Tönen erzählten, erzählten sie mir in klaren Tönen: «Hör auf, so zu sprechen, Oder Sie führen das Risiko aus, nicht zum Priester bestellt zu werden ». Ich replizierte dann und sagte dann: "Es ist wahr, Denn vor allem und vor allem gibt es die Theologie der Unterhosen ».
Fünf Kilometer vom apostolischen Palast entfernt, Der Heilige Vater “Sofort heilig!”, hatte die riesige menschliche und moralische Katastrophe von “Gebäcklabor “der Legionäre Christi, Präsentiert hervorragend im Ausland wie die Schaufenster des Gebäcks aus dem Catania Historic Center, Außer um den schlimmsten Müll von Marcial Maciel DeGollado und seinen komplizierten loyal zu verbergen. Aber der Heilige Vater und seine Mitarbeiter waren zu beschäftigt mit der Theologie der Unterhosen, Während bestimmte Laboratorien nicht inspiziert wurden, obwohl jeder seine Existenz und seinen inneren Schmutz kannte.
Wenn in Rekordzeit Und mit einer Unklugheit, dass wir die Geschichte nicht mit einem sehr hohen Preis bezahlen werden, Johannes Paul II. Wurde geschlagen und dann kanonisiert. Und dass während seiner Sechung und Heiligsprechung das Labor der Legion Christi und sein Gründer entdeckt wurde; daher, Diejenigen, die beschlossen hatten, den Heiligen um alle Kosten sofort zu erhalten: «Der Heilige Vater war nicht informiert worden, im Gegenteil, er war getäuscht worden ». Unabhängig davon, dass Information mehrmals und sogar mit gefährlichen und robusten Details war, wie ich in einem meiner Bücher dokumentiert habe (Uhr HIER) sogar, Angenommen, es wäre nicht informiert, sondern stattdetiert worden, Ohne Grund muss es geklärt werden: Wer hätte es nicht informiert, aber vor allem, Wer hätte es betrogen? Weil die Täuschung - außer in Fällen von Selbstabteilung - notwendigerweise die Existenz eines Betrügers impliziert. Deswegen, Der Johannes Paul II. Betrogen hat? Dies ist eine Frage, die niemand beantworten will.
Dies sind unsere kirchlichen und kirchlichen Gebäckworkshops, Während wir ohne Schande oder Bremse nichts Besseres zu tun hatten, um die Theologie der Unterhosen zu besprechen, Prinzip und Zentrum des gesamten Mystarchen des Bösen. Und heute in sozialen Netzwerken, Wir müssen die Absurditäten einer Armee von Laienkatholiken lesen, Fanatica über alle Grenzen eines menschlichen Anstands hinaus, Wer beansprucht ohne Narren: dass die Jungfrau Maria in Fatima dem kleinen Mädchen Giacinta Marto offenbarte, dass viele Seelen wegen der Sünden der Lust verurteilt wurden, die verurteilten Seelen der Lustvoll in der Hölle sehen lassen.
Gott befreien uns von engagierten und militanten katholischen Fans, Weil nur ihre sexuellen Perversionen und Obsessionen das absurde Gerücht glauben und verbreiten können, dass die Jungfrau Maria, Mutter Par Exzellenz, Großer Pädagoge und Hauptquartier der Delikatesse Umana, Er sprach von Lust und lustvollen Menschen zu einem neunjährigen Analphabetenmädchen, das in einer der isoliertesten Provinzen geboren und aufgewachsen ist, arm und rückläufig des Portugals des frühen 20. Jahrhunderts.
Die Theologie der Unterhosen hat den Priestern nie gefallen die immer in engem Kontakt mit menschlicher Materie gelebt haben, bewusst sein, Sünder zu sein und das für ein unbeschreibliches Geheimnis der Gnade, Sie haben das Mandat Christi Gott erhalten, die Sünder ihrer Sünden nach dem Dienst der Kirche freizulegen:
Empfangen den Heiligen Geist. Wem du vergeben Sünden, Sie werden vergeben; Und wer vergeben ihnen nicht, Sie werden keine Vergebung haben. (Jn, 20,22-23)
Die Theologie der UnterhosenBestimmte katholische Laien mögen schrecklich In sozialen Netzwerken, hinter dem, hinter dem sie sich oft verstecken, frustrierte und gescheiterte Mütter und Väter, die Multidiemands- und zusammenlebende Söhne und Töchter haben, oder Teenager -Nichten, die mit der Matratze fest hinter dem Rücken gebunden sind, einsatzbereit. Aber andererseits, Es ist eine alte und bekannte Geschichte: Alle Huren, aber nur die Töchter anderer und sicherlich nicht ihre eigenen.
Ich sehe und erlebe einige Dinge anders: Priester müssen notwendigerweise alle Huren sein, die wir versuchen, uns allen zu geben, für frei und aus Liebe Gottes, ohne auch nur um eine Entschädigung für den Dienst zu bitten. Deshalb sage ich normalerweise, ernst und nichts scherzt, Auch mit einem kohärenten theologischen Geist, Das, wenn er kein Priester gewesen wäre, Es wäre eine Hure gewesen. aber, Ich habe mich dafür entschieden, beides zu sein: Der Priester und die Hure, Für Gottes Liebe.
Von der Insel Patmos, 4 Februar 2025
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Die Väter der Insel Patmos
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(Englischer Text nach dem Italienischen / Spanischer Text nach Englisch)
LA CHIESA DELLE TOPPE OLTREPASSA SU UNA SEDIA A ROTELLE LA PORTA SANTA DELLA DECADENZA IRREVERSIBILE
Questo Giubileo sarà un fallimento sul versante spirituale ed economico, weil eine Heilige Tür geöffnet wurde, non tanto su ciò che non siamo più, schlechter! Abbiamo aperto la Porta Santa su quel che siamo diventati attraverso un’inversione di paradigma: la Chiesa di venticinque anni fa, nonostante fosse già gravemente ammalata, cercava di sforzarsi d’aprire, di spalancare le porte a Cristo; quella d’oggi, degente nel reparto per malati terminali oncologici, ha cercato d’aprire, di spalancare le porte al mondo.
Nell’esperienza dell’uomo e nella vita della Chiesaniente accade per caso, semmai siamo noi sempre più incapaci a leggere i segni. Und so, a distanza di venticinque anni l’uno dall’altro, due Sommi Pontefici hanno aperto la Porta dell’Anno Santo, giungendo innanzi a essa col peso dell’anzianità e delle loro invalidanti malattie.
Nel Natale del 1999,la Chiesa visibile guidata da Giovanni Paolo II giunse gravemente malata dinanzi alla Porta Santa. Ne fu plastico paradigma questo Pontefice debilitato dal morbo di Parkinson, che aiutato da un cerimoniere rivestito con una dignitosa veste ecclesiastica, volle inginocchiarsi in ogni caso, sebbene con evidente difficoltà e grande sofferenza fisica. Mai accettò di derogare alle genuflessioni, specie dinanzi alla Santissima Eucaristia. Per la solenne occasione il Santo Padre era parato con unmantumche precede di secoli la nascita dellachristi. Un parato noto nell’anticaReligionpagana romana come pluviale, usato dalPontifex Maximusper ripararsi dalla pioggia, quando dall’alto delPons Sublicio, ubicato tra gli attuali rioni Trastevere e Testaccio, all’altezza di Porta Portese, studiava i movimenti delle acque e il volo degli uccelli per interpretare il volere degli dèi.
Per il solenne evento giubilare del 2000il Santo Padre indossò un piviale sul quale furono mosse molte critiche. Quel parato, confezionato a Prato, era stato tessuto con colori molto accesi: rosso, blu e oro, simboli presenti nella natura e nella dimensione spirituale umana. Il rosso tende a simboleggiare la vita e la forza; il blu l’unione tra cielo e terra; il giallo la divinità.
Riflettendoci a posteriori,quel gioco di colori fu come l’ultima esplosione di luce prima del sopraggiungere del grigio cupo che oggi ci avvolge e che non è imputabile né a lui né ai Sommi Pontefici che lo hanno succeduto dal 2005 folgende, perché la crisi della Chiesa inizia da lontano. Basterebbe una minima conoscenza della storia — in questo mondo che coi ricordi giunge appena a ieri, dato che non arriva neppure a ieri l’altro — per comprendere che i germi della crisi originante la decadenza ecclesiale ed ecclesiastica, oggi sfrontatamente visibile, erano già presenti a cavallo tra i pontificati di Leone XIII e Pio X, tra fine Ottocento e inizi Novecento.
Se con Giovanni Paolo II la malattia premeva davanti alla porta,col Sommo Pontefice Francesco la Chiesa visibile l’ha oltrepassata imboccando un valico di non-ritorno, spinta sopra a una sedia a rotelle dall’ombra di un prete smagrito rivestito con un paio di pantaloni, anziché con una dignitosa veste ecclesiastica. Quella di Giovanni Paolo II, pur essendo una Chiesa in crisi già da decenni, si inginocchiava sempre dinanzi al Corpo e al Sangue di Cristo, lottando contro l’aggravamento ancorché ineluttabile della malattia. Quella di Francesco non s’inginocchia davanti al Corpo e al Sangue di Cristo, perché ormai gravemente malata in modo irreversibile. Però s’inginocchia a lavare e baciare i piedi a galeotti e prostitute allaMasse Abendmahl, disprezzando la ricchezza dei nostri gloriosi luoghi di culto, che non sono il frutto di fasti principeschi, come qualche incolto potrebbe pensare, ma della fede dei credenti e dell’opera dei più grandi artisti che con essi hanno voluto rendere onore a Dio, offrendo il meglio e tributando il massimo che si potesse tributare al Divino Creatore del cielo e della terra, aller sichtbaren und unsichtbaren Dinge. È per questo che su molti edifici ecclesiastici campeggia scolpita l’abbreviazione D.O.M, Was heißt das: Deus Optimus Maximus. Se però da una parte si manifesta disprezzo per ciò che non si conosce, dall’altra non si esita a esaltare le carceri, dentro le quali si finisce per avere commesso dei crimini, salvo casi di innocenti ingiustamente condannati per errori giudiziari, o nei casi delle carceri dei regimi dittatoriali anti-democratici. Sebbene alcuni non lo ricordino, o non abbiano proprio presente questa realtà incontrovertibile, vale la pena ricordar loro che in galera ci finiscono i delinquenti.
Quanti si trovano all’interno delle carceripossono essere recuperati alla società, dopo un percorso di rieducazione, non esaltati come fossero devoti fedeli delle moderne cattedrali, o non meglio precisate vittime della cattiva società, colpevole di non averli compresi a fondo. Se sono lì dentro qualcuno, aus, spesso più di uno, a volte persino famiglie intere, per loro causa hanno pianto. Sarebbe per ciò bene ricordare che il perdono è tale se va di pari passo con la pena inflitta dalla giustizia, che sul piano spirituale agisce come una purificazione del condannato, trasformando il carcere in una azione di quella grazia divina che prima forma e poi trasforma l’uomo attraverso l’espiazione di quelli che le leggi dello Stato indicano come reati, la dottrina cattolica come peccati. In beiden Fällen, sia per quanto riguarda i reati sia per quanto riguarda i peccati, gli Stati laici d’impronta liberal-democratica, come la Chiesa dal canto proprio, offrono in modo diverso, ma sostanzialmente simile, la possibilità di espiare, che implica di per sé quel recupero che cancella la colpa derivante dal crimine o peccato commesso. Questo è l’apostolato nelle carceri, il resto è solo surreale e dannosa ideologia, tra sciacquate di piedi e “giubilei galeotti” di un Sommo Pontefice che giunge dinanzi alla Porta Santa nella Papale arcibasilica di San Pietro facendosi spingere sulla sedia a rotelle da un pretino emaciato in pantaloni, perché in quel caso è impossibilitato ad alzarsi e camminare. Però s’alza in piedi e cammina per oltrepassare la Porta Santa aperta nel carcere di Rebibbia, paragonandolo a una basilica (vgl.. Video WHO). Qualcuno vuole ricordare al Santo Padre che a Roma abbiamo basiliche costruite sul sangue dei martiri cristiani uccisi inHass auf den Glaubene che il titolo basilicale non è particolarmente adatto per una cappella carceraria? E proprio qui risuonano alla mente le parole del Salmista:
Fino a quando, Mann, continuerai a dimenticarmi? Fino a quando mi nasconderai il tuo volto? Fino a quando nell’anima mia proverò affanni, tristezza nel cuore ogni momento? Fino a quando su di me trionferà il nemico?
Guarda, rispondimi, Signore mio Dio, conserva la luce ai miei occhi, perché non mi sorprenda il sonno della morte, perché il mio nemico non dica: «L’ho vinto!» e non esultino i miei avversari quando vacillo (Salmo 13, 2-5).
Il Giubileo, anche chiamato Anno Santo,ha una grande portata di carattere spirituale che investe la vita dell’intera Chiesa universale. Il cuore di questo evento è il Sacramento della Penitenza per la remissione dei peccati e delle pene per i peccati. La sua istituzione si perde nella notte dei tempi ed è legata all’esperienza dell’antico Popolo d’Israele. Il sito ufficiale della Santa Sede mette a disposizione unExkursstorico che consiglio di leggere (vgl.. Cos’è il Giubileo). È così preciso e ben fatto da rendere superflue ulteriori spiegazioni, perché dal mio canto non potrei che ripetere quanto in esso contenuto e spiegato.
Adesso vorrei passare dalla sfera spirituale a quella finanziaria,premettendo che in certe mie personali convinzioni spero di sbagliare e di doverne far pubblica ammenda nei mesi che seguiranno. Temo infatti che questo Giubileo sarà un fallimento sul versante spirituale ed economico, weil eine Heilige Tür geöffnet wurde, non tanto su ciò che non siamo più, schlechter! Abbiamo aperto la Porta Santa su quel che siamo diventati attraverso un’inversione di paradigma: la Chiesa di venticinque anni fa, nonostante fosse già gravemente ammalata, cercava di sforzarsi d’aprire, di spalancare le porte a Cristo (vgl.. WHO); quella d’oggi, degente nel reparto per malati terminali oncologici, ha cercato d’aprire, di spalancare le porte al mondo. E come spesso ho avuto modo di ricordare in questi ultimi anni, il compito che Cristo Dio ci ha affidato per divina missione non è quello di compiacere il mondo, ma di contrastarlo:
„Wenn Sie waren von der Welt, die Welt würde Sie als seine eigene Liebe; da Sie sind nicht von der Welt, sondern ich habe euch von der Welt gewählt, Deshalb hasst dich die Welt " (GV 15, 19).
Spesso le immagini possono riassumere un intero stato di cosesenza ricorrere alle parole. Zum Beispiel: che dire dellaepiscopessaprotestante seduta nei posti d’onore con gli esponenti delle varie religioni? Ma noi siamo includenti! Aus diesem Grund, pur di escludere tutto ciò che è cattolico, di necessità dobbiamo includere tutto ciò che cattolico non è … beninteso, il tutto espresso col debito rispetto umano per quella Signora presente in tribuna d’onore come “vescova” nella Papale arcibasilica di San Pietro, senza che nessuno dei soloni clericali si rendesse conto che a questo modo si corre il rischio di lasciar passare un messaggio di normalizzazione e approvazione, posto che una donna non può auto-definirsi “vescovo” e che nessuno, sul versante cattolico, la può in qualche modo riconoscere come tale, anche se appartenente a una religione cristiana non cattolica nata dall’eresia e dallo scisma di Martin Lutero, che ricordiamo fu un eretico, non un riformatore.
Lutero non produsse affatto alcuna riforma,quella la fecero i Padri al Concilio di Trento, lui lacerò la Chiesa di Cristo con un terribile scisma, che tale rimane tutt’oggi, bei allem Respekt episcopein tribuna d’onore all’apertura dell’Anno Santo sopra la tomba dell’Apostolo Pietro nella totale indifferenza del clericalismo includente.
Dicevamo del discorso economico …per il Giubileo del 2000 fu varato il decreto legge del 23 Oktober 1996, n. 551, recante «Misure urgenti per il Grande Giubileo del 2000», poi convertito nella legge del 23 Dezember 1996, n. 651. A quell’evento s’incominciò a lavorare anni prima, previo varo di apposite leggi, ma soprattutto fu stanziata una somma di danaro astronomica: 3.500 Milliarden von alten Lire, corrispondenti nella odierna moneta a un miliardo e ottocento milioni di euro. Anche in questo caso rimando al sito ufficiale del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, dove il tutto si trova documentato e dettagliato (vgl.. WHO). Ciò detto va ricordato che il presidente dei vescovi italiani dell’epoca era il Cardinale Camillo Ruini, dotato di rare capacità politiche, con un esercito di vescovi al suo seguito che non erano ancóra le odierne caricature che gareggiano tra di loro a chi porta al collo la croce di legno più umile e povera, fatta possibilmente col materiale di una barca affondata al largo di Lampedusa sopra la quale i trafficanti di esseri umani trasportavano dei poveri clandestini disperati, incluse spesso donne e bambini.
Quella degli anni che precedettero il Giubileo del 2000 era un’altra Chiesa,un altro episcopato, un altro pontificato … ma soprattutto un’altra società e un altro assetto geopolitico nazionale e internazionale. Ma ecco un esempio esaustivo in grado di chiarire il tutto: damals, in Italien, se prima delle elezioni amministrative qualche vescovo diocesano manifestava malumore per uno o alcuni candidati particolarmente polemici o aggressivi, questi provvedevano a correggere il tiro e abbassare i toni nel corso della campagna elettorale. Aber es gibt noch mehr: quando nel giugno del 2005 ci fu il referendum in Italia sulla procreazione assistita, il Cardinale Camillo Ruini invitò espressamente gli italiani a non andare a votare. Ergebnis: tre italiani su quattro non si recarono alle urne e il referendum risultò un fiasco (vgl.. WHO). Il fatto che personalmente apprezzi e riconosca certe evidenti e indubbie qualità del Cardinale Camillo Ruini, rammaricandomi che oggi, figure della sua alta levatura, purtroppo non ne abbiamo più, nulla toglie al fatto che mai mi sarei auspicato di averlo come mio vescovo diocesano. Tutt’oggi proseguo infatti a considerarlo, sul piano umano e spirituale, come «un freddo osso secco rivestito di velluto», tale ebbi a definirlo, con sua scarsa gioia, vor einigen Jahren, incurante da parte mia di quanto sia notoriamente permaloso, oltre che privo di senso dell’umorismo.
Con tutt’altri uomini e tutt’altro genere di Chiesa,in occasione del grande evento giubilare del 2000, Roma fu rifatta nuova. Ciò nell’interesse dello Stato, che recuperò con alti introiti e interessi sia economici che d’immagine quanto investito, ma anche della Chiesa, che grazie agli ingenti fondi stanziati per quell’evento straordinario poté approfittarne per mettere mano alla gran parte delle proprie strutture, molte delle quali versavano già da anni in pessime condizioni. E qui va ricordato che Roma, selbst dann, brulicava di istituti religiosi, gran parte dei quali costruiti dopo il Concordato stipulato nel febbraio 1929 tra il Regno d’Italia e la Santa Sede. Opere perlopiù erette negli anni Trenta del Novecento, in una vera e propria gara tra gli Ordini storici e le varie Congregazioni religiose, maschili e femminili, a chi costruiva gli istituti più grandi. Alle porte del Terzo Millennio, con un drastico calo di natalità iniziato sul finire degli anni Sessanta del Novecento, certe scuole cattoliche, asili per l’infanzia e istituti vari per l’assistenza, non avevano più motivo di esistere, trattandosi perlopiù di strutture faraoniche. Va poi considerato che nel 1978 fu approvata quella grandissima conquista sociale della legge sull’aborto, grazie alla quale sparirono anche gli orfanotrofi, di cui non c’era più bisogno, dato che i figli potevano essere ammazzati prima di nascere. Per non parlare delle numerose curie e case generalizie dei vari Ordini e Congregazioni maschili e femminili, quasi sempre con noviziati o studentati teologici al loro interno, che le portavano ad avere, tra gli anni Cinquanta e Sessanta, comunità che giungevano a contare cento o duecento religiosi, tra quelli che avevano professato i voti solenni e i giovani professi semplici in formazione.
Nella Roma d’inizi anni Settantaera impossibile non incontrare ovunque, lungo i corsi delle vie urbane, preti e suore, frati e monache. Poi c’erano i giovani seminaristi e gli studenti di teologia dei vari seminari e collegi romani nazionali e internazionali, che quando si recavano a passeggio formavano file di decine e decine di giovani chierici. Bald sagte: il calo delle natalità e la crisi inesorabile delle vocazioni avevano ridotto nei decenni successivi, gran parte di queste grandi strutture, a essere abitate non più da cento o duecento, ma da sei o sette anziani religiosi o religiose, con gli stabili che versavano ormai in stato di semi-fatiscenza, con impianti obsoleti e fuori da ogni normativa di legge in materia di sicurezza. Fu così che in occasione del Giubileo del 2000, non solo furono ristrutturati gran parte di questi istituti, perché fu deciso di metterli in qualche modo a reddito, riservando una piccola ala a religiosi e religiose ridotti ormai numericamente ai minimi termini e mutando il grosso degli stabili in case d’accoglienza, di fatto in alberghi, perché tali sono oggi la gran parte di questi istituti. Fu un’operazione lungimirante, grazie alla quale gli stabili di molti istituti furono salvati e messi in condizione di produrre il necessario danaro per sostenersi.
Purtroppo preti, Geschwister,sono capaci — e lo sono veramente come pochi — a gettar via danaro in spese inutili, talora persino in opere dannose da cui poi derivano grandi perdite, senza avere la capacità di rendersi conto che certe strutture richiedono grandi cure e attente manutenzioni. Und so, venticinque anni fa, dopo essere stati tolti da guai molto seri, dinanzi a problemi legati ai loro grandi stabili che non erano in grado né di restaurare, né di conservare in modo adeguato, né di conformare alle normative di legge in materia di sicurezza, non hanno trovato di meglio da fare che lasciarli ritornare in stato di semi-fatiscenza nei successivi venticinque anni, nicht jeder, ma buona parte sì. Questa è quella che sono solito chiamare “psicologia della toppa clericale”. Presto svelato il significato di questa definizione: una struttura necessita di un intervento di manutenzione ordinaria? Perché mai spendere soldi, basta lasciar correre, semmai dicendo, con tutto il cinismo tipico e a tratti unico di preti, Geschwister: «Non vale la pena farsi inutilmente del sangue amaro, ci penseranno poi quelli che verranno dopo». Ein Punkt quel, tutti gli interventi di manutenzione ordinaria omessi nel corso degli anni, finiranno col mutarsi in serie esigenze di manutenzione straordinaria, che però costa parecchio. Ein Punkt quel, la nota lungimiranza pretesca-fratesca-suoresca incomincia ad attaccare delle toppe a destra e a sinistra, spendendo semmai cifre esorbitanti nella convinzione di risparmiare, perché pochi come preti, frati e suore sono così idioti nel farsi fregare soldi, se non sono stati adeguatamente formati alla concreta vita pratica con i piedi ben piantati per terra. Detto e fatto: i muri sono stati imbiancati l’ultima volta vent’anni fa? Gli infissi interni ed esterni, i condizionatori e i termosifoni, i sanitari installati sul finire degli anni Novanta del Novecento e via a seguire, sui quali non si è mai provveduto a interventi di necessaria manutenzione ordinaria, oggi stanno cadendo a pezzi? Kein Problem, ci si attacca una toppa, semmai — manco a dirsi! — facendosi fare i lavori da persone che, per cambiare dei banali filtri ai condizionatori, fanno pagare all’inesperienza pretesca-fratesca-suoresca più di quanto costerebbero degli impianti di ultima generazione a basso consumo e ad alto risparmio energetico.
Giacché molti sarebbero gli esempimi limiterò a uno soltanto: lo scorso anno ebbi modo di ritrovarmi in un istituto di suore mentre dei tinteggiatori stavano imbiancando le stanze della loro casa-albergo. Vedendoli miscelare pitture anonime dentro i secchi con abbondante acqua e sentendo un odore alquanto sgradevole che sapeva tutto quanto di sostanze chimico-tossiche, chiesi: «Che marca di pittura ecologica state usando?». Nachdem, girando per i corridoi, notai un tripudio di sbavature non solo sui muri, ma pure sugli infissi, sui battiscopa e persino sugli estintori sporcati con colate di vernice. Presi il capomastro e gli dissi: «Se lei, in meinem Haus, avesse fatto una cosa del genere, non la facevo uscire dalla porta ma dalla finestra, guardandomi bene dal darle il becco di un solo quattrino». wird sein, la madre superiora, mi affrontò irritata dicendomi di non disturbare più i loro lavoratori. Le risposi: «Delle persone che vi hanno collocato gli scarichi dell’acqua dei condizionatori dentro i box delle docce delle camere da letto degli ospiti e che non contenti vi hanno eliminato persino la messa a terra dall’impianto elettrico, non meritano di essere chiamati lavoratori ma delinquenti, mentre voi dimostrate di essere soltanto delle povere incapaci a gestire il cospicuo patrimonio di cui la vostra congregazione ha la grazia di poter beneficiare».
Una sedia a rotelle spinta da un emaciato prete in pantaloniha inaugurato quello che ragionevolmente potremmo definire “Il Giubileo della toppa” messa sulla nostra irreversibile decadenza spirituale e finanziaria, di cui sono paradigma le nostre piazze e le nostre chiese sempre più vuote. O qualcuno dimentica forse che il 24 Dezember 1999 non era solo gremita Piazza San Pietro, perché la calca di persone arrivava fino a Castel Sant’Angelo e al Lungotevere? Qualcuno vuole fare i conti con il fatto tanto evidente quanto triste che il 24 Dezember 2024, come mostra la foto che accompagna questo articolo, la stessa piazza era completamente vuota al centro e che nei quattro quadrati di sedie poste sotto la scalinata del sagrato, sono visibili tanti posti vuoti?
La domanda conclusiva è di rigore:un devoto cattolico, per quale motivo dovrebbe partire dall’Australia o dal Perù per muoversi in viaggio verso Roma? Forse per sentire un anziano Pontefice che quando apre bocca parla di poveri e migranti, von Migranten und Armen, di poveri e migranti …? Come se il Verbo di Dio fosse venuto in questo mondo solo per parlare e prendersi cura dei poveri delleSlumse di quelli delleVillas Nöten (Villaggi della miseria)? E quelli che non hanno il grande privilegio di essere poveri, sono anch’essi figli di Dio, oppur nein? E che cosa troverebbe a Roma il pellegrino giubilante? Troverebbe i barboni accampati sotto il colonnato del Bernini; troverebbe Borgo Santo Spirito e Borgo Pio, rispettivamente alla sinistra e alla destra del Vaticano e di Piazza San Pietro, dove il mattino presto i commercianti sono costretti a lanciare secchi di varechina per cercare di togliere l’odore acido di urina che penetra le narici in modo nauseabondo. E dove dovrebbe alloggiare il pellegrino giubilante? Forse dalle suorine o dai fraticelli che dopo il Giubileo del 2000, una volta avute le loro strutture rifatte gratis dallo “Zio Paperone” della Repubblica Italiana, non si sono mai posti il problema di rinnovare letti e materassi o di rifare i sanitari; di riprendere gli intonaci e tinteggiare le pareti; che per colazione ti offrono latte liofilizzato e polveri di surrogati da fare invidia ai prodotti messi in commercio durante il periodo in cui il vecchio regime fascista proclamòl’autarchia, in seguito alla quale non era più possibile usare prodotti di importazione estera, a partire dal caffè? Sorvoliamo sulla pessima qualità dei cibi, in queste case che offrono anche il servizio dei pasti. Soprattutto sorvoliamo sulle suore indiane e filippine prese dai loro Paesi e portate nelle case religiose di Roma e poste sotto la direzione di una suora italiana ottantenne come manovalanza pari a donne di servizio, alle quali ci si deve rivolgere in inglese, perché pur vivendo in Italia da dieci anni non sono in grado di comprendere e parlare l’italiano. Sorvoliamo e stendiamo un velo pietoso su tutto questo e su tutto ciò che di peggio ancóra circola per certe case …
Sul finire, come non accennare ai personaggi esoticiche sempre più spesso capita di trovare a lavoro nelle case di accoglienza, soprattutto delle suore, che variano dalle ragazze con la pancia scoperta ai ragazzi che sfoggiano tre campanelle alle orecchie, der piercinge i tatuaggi in bella vista? Von der Serie: vogliamo ospitare i pellegrini in case religiose di accoglienza, oppure in succursali malriuscite del celebre circolo gay del Muccassassina di Roma? Come mai alla Santa Sede, attenta talora persino alle futilità, non è ancora passato per la mente di mandare in giro degli ispettori per verificare se certe case gestite da religiosi e religiose, o da loro preposti laici, hanno veramente tutti i requisiti necessari per fare cosiddetta accoglienza religiosa in modo dignitoso?
Avere aperto la Porta Santa nel carcere di Rebibbiaè stata cosa opportuna e a suo modo lungimirante, essendo il luogo più adatto dove molti di noi dovrebbero stare, ed anche per lungo tempo, dopo avere attentato al corpo mistico di Cristo che è la Chiesa (vgl.. Kol 1,18), sul quale oggi si attaccano sopra toppe di giorno in giorno, che però non possono arrestare e men che mai sanare le metastasi maligne messe in circolo nel suo organismo da decenni e decenni, senza che di esse possa essere incolpato questo pontificato, che non ne è responsabile, pur avendo fatto il suo, senza tirarsi indietro quando ai danni già ampiamente esistenti da svariati decenni, ha deciso di sommarne altri, tanto originali quanto gravi.
„Aber der Sohn des Menschen, wann es kommen wird, Glauben finden auf Erden?» (LC 18, 8)
von der Insel Patmos, 31 Dezember 2024
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THE CHURCH OF THE PATCHES PASSES THE HOLY DOOR OF IRREVERSIBLE DECADENCE ON A WHEELCHAIR
This Jubilee will be a failure on the spiritual and economic front, because a Holy Door opened, not so much on what we are not longer, worse! On what we have become through a paradigm inversion: the Church of twenty-five years ago, despite al-ready being seriously ill, tried to open, to throw open the doors to Christ; the Church’s today, a patient in the ward for terminal-ly patients, has tried to open, to throw open the doors to the world.
In the experience of man and in the life of the Churchnothing happens by chance, if anything we are increasingly incapable of reading the signs. And so, twenty-five years apart from each other, two Supreme Pontiffs opened the Door of the Holy Year, both with the weight of their seniority and their disabling illnesses.
At Christmas 1999,the visible Church led by John Paul II appeared seriously ill in front of the Holy Door. This Pontiff, debilitated by Parkinson’s disease, was a clear example of this: aided by a master of ceremonies, dressed in a dignified ecclesiastical robe, he still wanted to kneel, albeit with obvious difficulty and great physical suffering. The Holy Father never agreed to give up genuflections, especially before the Holy Eucharist. For the solemn occasion the Holy Father was dressed in a cloak that precedes the birth of Christianity by centuries. A cloak known in the ancient Roman pagan religion as a “pluviale”, used by thePontifex Maximus, starting from the 6th century BC, to protect himself from the rain, when from the top of thePons Sublicio, located between the current Roman districts of Trastevere and Testaccio, to the height of Porta Portese, he studied the movements of water and the flight of birds to interpret the will of the gods.
For the solemn jubilee event of 2000the Holy Father wore a cope which received much criticism. That liturgical vestment, made in the italian city of Prato, was woven with very bright colors: red, blue and gold, symbols present in nature and in the human spiritual dimension. The red tends to symbolize life and strength; the blue the union between sky and earth; the yellow the divinity.
If we reflect on it in the present,that play of colors was like the last explosion of light before the arrival of the dark-gray that envelops us today and which cannot be attributed either to him or to the Supreme Pontiffs who succeeded him from 2005 onwards, because the crisis of the Church begins from afar. A minimal knowledge of history would be enough — in this world which with memories barely reaches yesterday, given that it doesn’t even reach the day before yesterday — to understand that the seeds of the crisis ecclesiasial and ecclesiastical decadence, visible today, were already present between the pontificates of Leo XIII and Pius X, between the end nineteenth century and the beginning twentieth century.
If with John Paul II the disease pressed in front of the door,with the Supreme Pontiff Francis the visible Church has gone beyond it, entering a point of no return, pushed on a wheelchair by the shadow of a gaunt priest dressed in a pair of trousers, rather than with a dignified ecclesiastical robe. That of John Paul II, despite being a Church in crisis for decades, always tried to kneel before the Body and Blood of Christ, trying not to become irreversibly ill. Francis’s does not kneel before the Body and Blood of Christ, because she is now seriously and irreversibly ill. aber, he kneels down to wash and kiss the feet of convicts and prostitutes at theMasse Abendmahl (Mass of the Lord’s Supper), despising the richness of our glorious places of worship, which are not the fruit of princely splendor, as some uneducated people might think, but of faith of believers and of the work of the greatest artists who with wanted to honor God offering the best and the maximum that could be paid to the Divine Creator of heaven and earth, of all visible and invisible things. This is why the abbreviation D.O.M, was bedeutet: Deus Optimus Maximus (to God we always offer the best and the maximum), carved on many ecclesiastical buildings. aber, if on the one hand there is contempt for what is not known, on the other there is no hesitation in glorifying prisons, in which one ends up having committed crimes, except in cases of innocent people unjustly convicted due to judicial errors, or in the cases of the prisons of anti-democratic dictatorial regimes. Although some do not remember it, or are not aware of this incontrovertible reality, it is worth reminding them that criminals end up in prison.
Those inside prisons must be recovered,not exalted as if they were devoted builders of modern cathedrals, or unspecified victims of the bad society guilty of not having fully understood them. If one is in there, you need to remember that outside, someone, often more than one, sometimes even entire families, have cried of cause him. It would therefore be good to remember that forgiveness is such if it goes hand in hand with the punishment inflicted by justice, which on a spiritual level acts as a purification of the condemned, transforming prison into an action of that divine grace which first forms and then transforms the man through the expiation of those that human law indicates as crimes, Catholic doctrine as sins. In both cases, both as regards crimes and as regards sins, secular states with a liberal-democratic imprint, like the Church for its part, offer the possibility of atoning in a different but essentially similar way, which it implies that healing which erases the guilt deriving from the crime or sin committed. This is the apostolate in prisons, the rest is just surreal and harmful ideology, between eccentric foot-washing to prisoners and prostitutes in theMasse Abendmahl, and the ‘prison jubilees’ of a Supreme Pontiff who arrives before the Holy Door of the Papal Archbasilica of St Peter’s in a wheelchair pushed by an emaciated priest in trousers, because he cannot get up and walk; yet he gets up and walks two days later to cross the Holy Door opened in Rome’s Rebibbia prison, where he compares the prison chapel to a basilica (see videoHIER). Does anyone want to remind the Holy Father that in Rome we have basilicas built on the blood of Christian martyrs killed in hatred of the faith (Hass auf den Glauben) and that, for this reason, the title of basilica is not appropriate for a prison chapel? And right here the words of the Psalmist come to mind:
How long must I take counsel in my soul and have sorrow in my heart all the day? How long shall my enemy be exalted over me?
Consider and answer me, O Lord my God; light up my eyes, lest I sleep the sleep of death, lest my enemy say, “I have prevailed over him,” lest my foes rejoice because I am shaken.
But I have trusted in your steadfast love; my heart shall rejoice in your salvation (Psalm 13, 2-5).
The Jubilee, also called the Holy Year,has a great spiritual significance that affects the life of the entire universal Church. Heart of this event is the Sacrament of Penance for the remission of sins and cancellation of the sentence. Its institution is lost in the mists of time and is linked to the experience of the ancient People of Israel. The official website of the Holy See provides a historical excursus that I recommend reading (sehen: What is the Jubilee). It is so precise and well done that further explanations are superfluous, because for my part I could only repeat what is contained and explained in it.
Now I would like to move from the spiritual to the financial sphere,starting from the assumption that I hope to be wrong in some of my personal beliefs, and to publicly ask for forgiveness for them in the following months. I fear that this Jubilee will be a failure on the spiritual and economic front, because a Holy Door has been opened, not so much on what we are no longer, worse! We have opened the Holy Door on what we have become through a paradigm inversion: the Church of twenty-five years ago, despite already being seriously ill, tried to force itself to open, to throw open the doors to Christ (sehen HIER); the Church of today is in the ward for terminally ill cancer patients, because has tried to open, to throw open the doors to the world. And as I have often had the opportunity to remember in recent years, the task that Christ God has entrusted to us by divine mission is not to please the world, but to oppose it:
«If you were of the world, you would be loved by the world: but because you are not of the world, but I have taken you out of the world, you are hated by the world» (John 15:19).
Often images can summarize an entire state of affairs without resorting to words. Zum Beispiel: the Protestant woman bishop in places of honor among the exponents of the various religions. But let’s be inclusive! In der Tat, to exclude everything that is Catholic, it is necessary to necessarily include everything that is not Catholic… All expressed with due human respect for that Lady present as “bishop” in the Pontifical Archbasilica of St. Peter. The leaders ecclesiastics don’t realize that in this way they risk transmitting a message of normalization and approval, given that a woman cannot define herself as a “bishop” and that no one on the Catholic side can in any way recognize her as such. It should not be forgotten that this Lady belongs to a non-Catholic Christian religion born in the 16th century from the heresy and schism of Martin Luther, who we remember was a heretic, not a reformer.
Luther did not produce any reforms.The true and only reform was made by the Fathers of the Council of Trent. Luther tore apart the Church of Christ with a terrible schism, which remains so even today, with all due respect to the Protestant women-bishops welcomed into places of honor for the opening of the Holy Year on the tomb of the apostle Peter. All this in total indifference of inclusive clericalism.
But let’s get to the economic question.For the Jubilee of 2000, work in Rome had begun years earlier. Specific laws have also been approved: Legislative Decree 23 Oktober 1996, n. 551, containing «Urgent measures for the Great Jubilee of 2000», later converted into law 23 Dezember 1996, n. 651. Above all, an astronomical sum of money was allocated: 3,500 billion of the old lire, corresponding in today’s money to one billion and eight hundred million euros (approximately 1,878,000,000.00 USD). Also in this case I refer you to the official website of the Ministry of Infrastructure and Transport of the Italian Republic, where everything is documented and detailed (sehen HIER). Nachdem dies gesagt ist, it should be remembered that the president of the Italian bishops of the time was His Eminence the Cardinal Camillo Ruini, endowed with rare political skills, with an army of bishops following him who were not caricatures like today’s bishops, who compete between of them to those who carry on their chest the humblest and poorest wooden cross, made with the material of a sunken boat off the sicilian coast of Lampedusa isla on which human traffickers transported poor desperate illegal immigrants, including women and innocents children.
That of the years preceding the Jubilee of 2000was another Church, another episcopate, another pontificate… but above all another society and another national and international geopolitical structure. But here is an exhaustive example capable of clarifying everything: zu der Zeit, in Italy, if before the administrative elections some diocesan bishop expressed discontent towards a particularly polemical or aggressive candidate, immediately the candidate corrected his tone during the electoral campaign. But there’s more: when the referendum on assisted procreation was held in Italy in June 2005, Cardinal Camillo Ruini expressly invited Italians not to go and vote. Result: three out of four Italians did not go to the polls and the referendum was a flop (sehen HIER). The fact that I appreciate and recognize certain undoubted qualities of Cardinal Camillo Ruini, stating that today, Leider, we no longer have figures of his high level, does not take anything away from the fact that I would never have hoped to have him as my diocesan bishop. Even today, on a human and spiritual level, I continue to consider it “a cold and dry bone covered in velvet”. This is how I defined him, to his scant joy, a few years ago, without caring how notoriously touchy and humorless the Cardinal is.
With completely different men and a completely different kind of Church,on the occasion of the great Jubilee event of 2000, Rome was remade new. This was in the interest of the State, which recovered what it had invested with high revenues and both economic and image interests, but also of the Church, which thanks to the huge funds allocated for that extraordinary event was able to take advantage of renovate most of its structures, many of which had already been in terrible conditions for years. And here it should be remembered that Rome, already at the time, was teeming with religious institutes, most of which were built after the Concordat stipulated in February 1929 between the Kingdom of Italy and the Holy See (in 1929, after the fall of the Papal State and the conquest of Rome in September 1870, the Kingdom of Italy recognized the Vatican City as an independent sovereign state governed by the Roman Pontiff). Works mostly erected in the 1930s, in a real competition between the historical Orders and the various religious Congregations, male and female, to see who built the largest institutes. At the gates of the Third Millennium, with a drastic decline in the birth rate that began at the end of the 1960s, certain Catholic schools, nursery schools and various care institutions no longer had any reason to exist, as they were mostly pharaonic structures. It should also be considered that in 1978, in Italy, der “great social conquest” of the law on abortion was approved, thanks to which orphanages also disappeared, for which no longer any need, given that children could be killed before they were born. Not to mention the numerous general houses of the various male and female Orders and Congregations, with novitiates or theological school within them, which led them to have, between the fifties and sixties, communities that numbered one hundred or two hundred religious, among those who had professed solemn vows and the young simply professed people in training.
In Rom, at the beginning of the seventies,it was impossible not to encounter priests, friars and nuns everywhere along the urban streets. Then there were the young seminarians and theology students from the various national and international Roman seminaries and colleges, who when they went for a walk formed lines of dozens and dozens of young clerics. In simple words: the decline in the birth rate and the inexorable crisis of vocations had reduced the majority of these large structures in the following decades to being inhabited no longer by one hundred or two hundred, but by six or seven elderly men and women religious, residing in buildings which were now in semi-degraded state, with obsolete systems and outside of any legal regulations regarding safety. So it was that on the occasion of the Jubilee of 2000, not only were a large part of these institutes renovated, but it was decided to make them profitable in some way, reserving a small wing for men and women religious, now reduced to a few members, and all the rest used for holiday home, in fact in hotels, because this is what most of these institutions are today: low-cost hotels. It was a far-sighted operation, thanks to which the buildings of many institutions were saved and made capable of producing the money necessary for their maintenance.
Unglücklicherweise, priests, friars and nunsare capable — and they really are like few others — of wasting money on useless expenses, sometimes even on harmful works which then lead to great losses, without having the ability to realize that certain structures require a lot of care and maintenance. And so, the well-known sapience of priests, friars and nuns begins to attach patches left and right, spending exorbitant amounts in the belief of saving money, because few like priests, friars and nuns are so idiotic as to let themselves be robbed, if they have not been adequately trained in concrete practical life with their feet firmly planted on the ground. All said and done: were the walls, last painted twenty years ago? The internal and external fixtures, the air conditioners and radiators, the sanitar elements dilapidated and broken today fixtures, on which the necessary routine maintenance, has never been carried out they were installed in the late 90s? No problem, just apply a patch, entrusting the repairs to people who, to change banal filters on air conditioners, make the inexperience of priests, friars and nuns pay more than what the new latest generation air conditioners with low consumption and high energy savings would cost.
Since there are many examples, I will limit myself to just one:last year I had the opportunity to find myself in a nuns institute while some painters were painting the rooms of their house-hotel. Seeing them mixing anonymous paints in buckets with plenty of water, and smelling a rather unpleasant odor that smelled entirely of toxic chemical substances, I asked: “What brand of ecological paint are you using?”. Dann, walking around the corridors, I noticed a riot of smudges not only on the walls, but also on the fixtures, on the skirting boards and even on the fire extinguishers dirtied with paint flows. I took the foreman and told him: “If you had done something like this in my house, I wouldn’t have let you out through the door but through the window, being careful not to give you a single penny.” In the evening, the mother superior confronted me irritably and told me not to disturb their workers anymore. I replied to her: «The people who placed the water drains from the air conditioners inside the shower cubicles of the guest bedrooms and who, not satisfied, even eliminated the earthing from the electrical system, do not deserve to be called workers but criminals, while you nuns demonstrate that you are womens incapable of managing the considerable patrimony from which your congregation has the grace of being able to benefit”.
A wheelchair pushedby an emaciated priestin trousers inaugurates what we might reasonably call “The Jubilee of patch” focused on our irreversible spiritual and economic decadence, of which our increasingly empty squares and churches are a paradigm. On 24 Dezember 1999, the square of St. Peter’s, was not only packed, because the crowd of people reached as far as Castel Sant’Angelo. Same way, it is equally evident that on December 24, 2024 (as shown in the photo accompanying this article), the same square was completely empty in the central part, and in the four squares of chairs placed under the churchyard, several empty seats are visible.
The last question is obligatory:why should a devout Catholic leave Australia or Peru to go to Rome? Perhaps for hear an elderly Pontiff who, when he opens his mouth, speaks only of poor and migrants, of migrants and poor, of poor and migrants…? As if the Verb of God had come into this world only to speak and care for the poor of the “Slums” und “Villas Nöten” (Villages of misery)? And those who do not have the great privilege of being poor, are they also sons of God, oder nicht? And what would the jubilant pilgrim find in Rome? The clochards under Bernini’s colonnade; Borgo Santo Spirito and Borgo Pio, respectively to the left and right of the Vatican and St. Peter’s Square, where early in the morning traders are forced to throw buckets of bleach to try to remove the acidic smell of urine that penetrates the nostrils nauseatingly? And where should the jubilant pilgrim lodge? Perhaps by the nuns or friars who after the Jubilee of 2000, once they had their religiouse homes renovated free of charge by the “Uncle Scrooge” of the Italian Republic, never asked themselves the problem of renewing beds and mattresses or redoing the bathroom fixtures; restore the plaster and paint the walls; that they offer freeze-dried milk and substitute powders for breakfast that rival the products put on the market during the period in which the old fascist regime proclaimedautarky, following which it was no longer possible to use products imported, starting with coffee?Better not even to mention the very poor quality of the food they offer in these houses where they also serve meals. Better to ignore, for Christian charity’s sake, the problem of the Indian and Filipino nuns taken from their countries and brought to the religious houses in Rome, placed under the direction of an eighty-year-old Italian nun and used as serving women, wer, despite living in Italy for ten years, are unable to understand and speak Italian. Let us overlook and draw a veil over all this and all the worst that circulates in certain homes…
Finally, how can we not mention the exotic charactersthat we working in this religious houses, especially in those of nuns, who vary from girls with bare bellies to boys who show off three earrings in their ears, piercings and tattoos view? But do we want to host pilgrims in religious homes, or in failed branches of a gay village? Why has it not yet occurred to the Holy See to send around inspectors to verify whether certain houses managed by men and women religious, or by their lay preposed, really have all the necessary requirements to do so-called religious reception in a dignified way?
Having opened the Holy Door in the Roman prison of Rebibbiawas appropriate and in its own way farsighted, being the most suitable place where many of us should be, and also for a long time, after having launched an attack on the mystical body of Christ which is the Church (Colossians 1,18), on which attached day after day patches that cannot stop, much less cure, the malignant metastases that have been circulating in his body for decades and decades. A state of affairs for which this pontificate is certainly not responsible, despite having done its part, without holding back when, to the damage that has already largely existed for several decades, it decided to add others, as original as they are serious.
«But when the Son of Man comes, will he find faith on earth?» (Luke 18, 8)
(F)von der Insel Patmos, 28 Dezember 2024
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LA IGLESIA DE LOS PARCHES PASA EN SILLA DE RUEDAS LA PUERTA SANTA DE LA DECADENCIA IRREVERSIBLE
Este Jubileo será un fracaso en lo espiritual y lo económico, porque se ha abierto una Puerta Santa, no tanto sobre lo que ya no somos, ¡peor! Hemos abierto la Puerta Santa sobre lo que hemos llegado a convertirnos a través de una inversión de paradigmas: la Iglesia de hace veinticinco años, a pesar de estar ya gravemente enferma, trataba de esforzarse por abrir, de abrir de par en par las puertas a Cristo; la Iglesia de hoy, postrada como un paciente en la sala de enfermos terminales oncológicos ha tratado abrir de par en par las puertas al mundo.
En la experiencia del hombre y en la vida de la Iglesianada sucede por casualidad, si acaso somos nosotros cada vez más incapaces de leer ciertos signos. Und so, a veinticinco años de diferencia, dos Sumos Pontífices abrieron la Puerta del Año Santo, presentándose ante ella con el peso de la vejez y de sus enfermedades invalidantes.
En la Navidad de 1999,la Iglesia visible guiada por Su Santidad Juan Pablo II llegó gravemente enferma ante la Puerta Santa. Este Pontífice, debilitado por la enfermedad de Parkinson, fue un ejemplo plástico de ello: ayudado por un maestro de ceremonias vestido con un digna veste eclesiástica, quien quiso, en todo caso, arrodillarse aunque con evidentes dificultades y gran sufrimiento físico. Él nunca aceptó hacer excepciones con las genuflexiones, especialmente ante la Santísima Eucaristía. Para la solemne ocasión, el Santo Padre vistió un mantum que precede en siglos el nacimiento de la Christianitas. Un manto conocido en la antigua religión pagana romana como “pluvial”, utilizado por elPontifex Maximuspara resguardarse de la lluvia, cuando desde lo alto delPons Sublicio, situado entre los actuales barrios de Trastevere y Testaccio, a la altura de Porta Portese, estudiaba los movimientos de las aguas y el vuelo de los pájaros para interpretar la voluntad de los dioses.
Para el solemne evento jubilar del año 2000,el Santo Padre vistió una capa sobre la que se hicieron muchas críticas. Aquella vestidura, confeccionada en Prato, había sido tejida en colores muy vivos: rojo, azul y dorado, símbolos presentes en la naturaleza y en la dimensión espiritual humana. El rojo suele simbolizar la vida y la fuerza; el azul, la unión del cielo y la tierra; el dorado, la divinidad.
Si lo reflexionamos en retrospectiva,aquel juego de colores fue como la última explosión de luz antes de la llegada de la grisura sombría que hoy nos envuelve; y que no es imputable ni a él, ni a los Sumos Pontífices que le sucedieron a partir de 2005; porque la crisis de la Iglesia comienza hace mucho tiempo. Un mínimo conocimiento de la historia bastaría — en este mundo con recuerdos que apenas llega hasta ayer, puesto que ni siquiera se alcanza el anteayer — para comprender que los gérmenes de la crisis que originó la decadencia eclesial y eclesiástica, descaradamente visible hoy en día, ya eran presentes entre los pontificados de León XIII y Pío X, a finales del siglo XIX y principios del siglo XX.
Si con Juan Pablo II la enfermedad presionaba ante la puerta,con el Sumo Pontífice Francisco la Iglesia visible cruzó un punto de no retorno, empujada sobre una silla de ruedas por la sombra de un sacerdote demacrado vestido con un par de pantalones, en lugar de una veste eclesiástica digna. La de Juan Pablo II, a pesar de ser una Iglesia en crisis desde hace décadas, siempre trató de arrodillarse ante el Cuerpo y la Sangre de Cristo, intentando no enfermar irreversiblemente. La Iglesia de Francisco no se arrodilla ante el Cuerpo y la Sangre de Cristo, porque ahora está grave e irreversiblemente enferma. aber, se arrodilla para lavar y besar los pies de los presos y de las prostitutas en laMasse Abendmahl, despreciando la riqueza de nuestros gloriosos lugares de culto, que no son fruto del esplendor principesco — como algunas personas sin cultura podrían pensar — sino de la fe de los creyentes y de la obra de los más grandes artistas que quisieron honrar a Dios, ofreciendo lo mejor rindiendo el más alto homenaje que se podía ofrecer al Divino Creador del cielo y de la tierra, de todos cosas visibles e invisibles. Por eso la abreviatura D.O.M, que significa: Deus Optimus Maximus, está esculpida en muchos edificios eclesiásticos. Si por un lado se desprecia lo que no se sabe por otro lado, no se duda en exaltar las cárceles, dentro de las que se termina por haber cometido delitos, salvo el caso de inocentes condenados injustamente por errores judiciales. Aunque algunos no lo recuerden, o no sean realmente conscientes de esta incontrovertible realidad, conviene recordarles que los delincuentes acaban en la cárcel.
Los que están dentro de las cárceles deben ser recuperados,no exaltados como si fueran devotos fieles de las catedrales modernas, o víctimas no especificadas de una mala sociedad, culpable de no haberlos comprendido plenamente. Si están ahí adentro alguien, afuera, a menudo más de uno, y a veces incluso familias enteras, han llorado por su causa. Deswegen, sería bueno recordar que el perdón es tal si va de la mano de la pena infligida por la justicia, que en el plano espiritual actúa como una purificación del condenado, transformando la prisión en una acción de esa gracia divina que primero forma y luego transforma al hombre mediante la expiación de aquellos que la ley humana señala como delitos, y la doctrina católica como pecados. En ambos casos, tanto en lo que se refiere a los delitos como a los pecados, los Estados laicos de impronta democrático-liberal, como la Iglesia por su parte, ofrecen de manera diferente, pero sustancialmente similar, la posibilidad de expiar, lo que implica en sí mismo esa recuperación que borra la culpa derivada del delito o pecado cometido. Esto es el apostolado en las cárceles, el resto es ideología surrealista y dañina, entre lavada de pies y “jubileos de los prisioneros” de un Sumo Pontífice que llega ante la Puerta Santa de la Archibasílica Papal de San Pedro empujado en una silla de ruedas por un sacerdote demacrado en pantalones, porque en ese caso está imposibilitado a levantarse y caminar. Pero se levanta y camina hasta abrir la Puerta Santa en la prisión romana de Rebibbia, comparándola con una basílica (vgl.. Video WHO).
¿Alguien quiere recordarle al Santo Padreque en Roma tenemos basílicas construidas sobre el sangre de mártires cristianos asesinados con crueldad enHass auf den Glauben (en odio a la fe católica) y que el título de basílica no es particularmente adecuado para la capilla de una prisión? Y es aquí donde me vienen a la mente las palabras del salmista:
¿Hasta cuándo sentiré angustia en mi alma y tristeza en mi corazón, día tras día? ¿Hasta cuándo mi enemigo triunfará a costa mía? Señor, Dios mío, mírame y respóndeme! Ilumina mis ojos para que no me duerma con los muertos, y no diga mi enemigo que acabó conmigo, ni mis adversarios se alegren al verme vacilar. En cuanto a mí, confío en tu bondad; conoceré la alegría de tu salvación y cantaré al Señor que me ha tratado bien (Salmo 13, 2-5).
El Jubileo, también llamado Año Santo,tiene un gran significado espiritual que afecta la vida de toda la Iglesia universal. El corazón de este evento es el Sacramento de la Penitencia para la remisión de los pecados y de las penas por los pecados. Su institución se pierde en la noche de los tiempos y está ligada a la experiencia del antiguo Pueblo de Israel. El sitio web oficial de la Santa Sede ofrece un recorrido histórico que recomiendo leer (Uhr: ¿Qué es el Jubileo?). Es un texto tan preciso y bien hecho que sobran más explicaciones, por mi parte sólo podría repetir lo contenido y explicado en él.
Ahora quisiera pasar de la esfera espiritual a la financiera,partiendo de la premisa de que espero equivocarme en ciertas convicciones personales y tener que enmendarlas públicamente en los próximos meses. Temo que este Jubileo será un fracaso en lo espiritual y lo económico, porque se ha abierto una Puerta Santa, no tanto sobre lo que ya no somos, ¡peor! Hemos abierto la Puerta Santa sobre lo que hemos llegado a convertirnos a través de una inversión de paradigma: la Iglesia de hace veinticinco años, a pesar de estar ya gravemente enferma, trataba de esforzarse por abrir, de abrir de par en par las puertas a Cristo (Uhr HIER); la Iglesia de hoy, postrada como paciente en la sala de enfermos terminales oncológicos, ha tratado abrir, de abrir de par en par las puertas al mundo. Y como a menudo he tenido oportunidad de recordar en estos últimos años, la tarea que Cristo Dios nos ha encomendado por misión divina no es agradar al mundo, sino oponernos a él:
«Si ustedes fueran del mundo, el mundo los amaría como cosa suya. Pero como no son del mundo, sino que yo los elegí y los saqué de él, él mundo los odia» (Juan 15,19).
A menudo las imágenes pueden resumir todo un estado de cosassin recurrir a las palabras. Zum Beispiel: ¿qué decir con la episcopesa protestante sentada en los asientos de honor junto con representantes de diferentes religiones? ¡Pero es que somos inclusivos! Deswegen, para excluir todo lo que es católico, debemos incluir necesariamente todo lo que no es católico… por supuesto, todo obviamente expresado con el debido respeto humano hacia la Señora presente en el podio como “obispo” en la Archibasílica Papal de San Pedro, sin que ninguno de los solones clericales se dé cuenta que así corremos el riesgo de dejar pasar un mensaje de normalización y aprobación, porque una mujer no puede auto-definirse como “obispa” y nadie, del lado católico, de ninguna manera puede reconocerla como tal, ni siquiera si pertenece a una religión cristiana no católica nacida de la herejía y cisma de Martín Lutero, que recordamos: era un hereje y no era un reformador.
Lutero no produjo, de hecho, alguna reforma;la única reforma verdadera fue llevada a cabo por los Padres en el Concilio de Trento. Lutero desgarró la Iglesia de Cristo con un cisma terrible, que permanece tal cual hasta el día de hoy, con el debido respeto a las obispas en tribuna de honor a la inauguración del Año Santo, sobre la tumba del apóstol Pedro, con la total indiferencia del clericalismo inclusivo.
Hablebamos del discurso económico…para el Jubileo del 2000, se aprobó el Decreto ley del 23 de octubre de 1996, n. 551, que contiene «Medidas urgentes para el Gran Jubileo del 2000», posteriormente convertido en ley del 23 Dezember 1996, n. 651. Los trabajos para este acontecimiento comenzaron años atrás, tras la aprobación de leyes específicas, pero sobre todo con la atribución de la suma astronómica de dinero: 3.500 mil millones de las antiguas liras, que en la moneda actual equivalen a mil ochocientos millones de euros. También en este caso remito a la web oficial del Ministerio de Infraestructuras y Transportes, donde está todo documentado y detallado (Uhr HIER). Davon abgesehen, hay que recordar que el presidente de los obispos italianos de esa época era Su Eminencia el Cardenal Camillo Ruini, dotado de raras habilidades políticas, seguido por un ejército de obispos que aún no eran como las actuales caricaturas, que compiten entre sí para ver quién lleva en el pecho la cruz de madera más humilde y pobre, posiblemente hecha con material de un barco hundido frente a la costa de la isla siciliana Lampedusa; barcos sobre los cuales traficantes de personas transportan a pobres inmigrantes ilegales y desesperados, entre los que a menudo hay mujeres y niños.
La de los años que precedieron al Jubileo del 2000 era otra Iglesia,otro episcopado, otro pontificado… pero sobre todo, otra sociedad y otra estructura geopolítica nacional e internacional. He aquí un ejemplo exhaustivo capaz de aclarar todo: en aquel periodo en Italia, si antes de las elecciones administrativas algún obispo diocesano manifestaba su descontento hacia uno o varios candidatos particularmente polémicos o agresivos, éstos tomaban medidas para corregir el objetivo y bajar el tono durante el curso de sus campañas electorales; pero hay más: cuando en junio de 2005 hubo un referéndum en Italia sobre la procreación asistida, el Cardenal Camillo Ruini invitó expresamente a los italianos a no ir a votar. Resultado: tres de cada cuatro italianos no acudieron a las urnas y el referéndum fue un fiasco (Uhr HIER). El hecho de apreciar y reconocer personalmente ciertas cualidades evidentes e indudables del Cardenal Camillo Ruini, lamentando que hoy en día figuras de su alta talla, por desgracia ya no tenemos, no quita nada al hecho de que nunca lo hubiera deseado tener como obispo diocesano. De hecho aún hoy sigo considerándolo, a nivel humano y espiritual, como “un hueso frío y seco cubierto de terciopelo”, como lo definí, para su poca alegría, hace algunos años sin reparar, por mi parte, de cuanto sea notoriamente susceptible fuera de carecer de sentido del humor.
Con todo otro tipo de hombres y todo otro tipo de Iglesiacompletamente diferente, en ocasión del gran acontecimiento jubilar del año 2000, Roma se rehizo nueva. Fue también interés del Estado, que recuperó cuanto había invertido con altos ingresos e intereses tanto económicos como de imagen, como lo hizo la Iglesia, que gracias a los enormes fondos destinados a aquel extraordinario acontecimiento supo aprovechar para renovar la mayoría de sus estructuras, muchas de las cuales ya se encontraban en pésimas condiciones desde hacía años. Y aquí hay que recordar que Roma, ya entonces estaba repleta de institutos religiosos, la mayoría de los cuales fueron construidos después del Concordato estipulado en febrero de 1929 entre el Reino de Italia y la Santa Sede (darin 1929, después de la caída del Estado Pontificio y la toma de Roma en el septiembre 1870; el Reino de Italia reconoció a la Ciudad del Vaticano como un estado soberano independiente gobernado por el Romano Pontifice). Obras erigidas en su mayor parte en los años 1930, en una auténtica competencia entre las Órdenes históricas y las distintas Congregaciones religiosas, masculinas y femeninas, para ver quién construía los institutos más grandes. A las puertas del Tercer Milenio, con un drástico descenso de la tasa de natalidad iniciado a finales de los años 1960, ciertas escuelas católicas, guarderías y diversas instituciones de asistencia ya no tenían razón de existir, pues eran en su mayoría estructuras faraónicas. También hay que considerar que en el 1978 se aprobó en Italia el “gran logro social” de la ley sobre el aborto, gracias a la cual desaparecieron los orfanatos, ya no necesarios, dado que se podía matar a los niños antes de nacer. Por no hablar de las numerosas curias y casas generales de las distintas Órdenes y Congregaciones masculinas y femeninas, casi siempre con noviciados o estudiantados de teología en su interior, lo que llevó a tener, entre los años cincuenta y sesenta, comunidades que sumaban cien o doscientos religiosos, entre los que habían profesado votos solemnes y los jóvenes profesos simples en formación.
En la Roma de principio de los años setenta,era imposible no encontrar sacerdotes, frailes y monjas por todas partes a lo largo de las vías urbanas. También estaban los jóvenes seminaristas y estudiantes de teología de los distintos seminarios y colegios romanos nacionales e internacionales, que cuando salían a pasear formaban filas de decenas y decenas de jóvenes clérigos. En pocas palabras: la disminución de las tasas de natalidad y la crisis inexorable de las vocaciones habían reducido en las décadas siguientes la mayoría de estas grandes estructuras a estar habitadas no ya por cien o doscientos, sino por seis o siete religiosos y religiosas ancianos, con edificios que ahora se encontraban en un estado semi-ruinoso, con sistemas obsoletos y fuera de toda normativa legal en materia de seguridad. Así que, con ocasión del Jubileo del año 2000, no sólo se renovaron gran parte de estos institutos, sino que se decidió rentabilizarlos de alguna manera: reservando una pequeña ala para religiosos y religiosas, ahora numéricamente reducida a un mínimo y trasformando el grueso de los edificios en albergues, de hecho en hoteles, porque eso es lo que son hoy la mayoría de estas instituciones. Fue una operación con visión de futuro, gracias a la cual se salvaron los edificios de muchos institutos y se les permitió producir el dinero necesario para sostenerse.
Desgraciadamente, sacerdotes, frailes y monjasson capaces ― y realmente lo son como pocos ― en despilfarrar el dinero en gastos inútiles, a veces incluso en obras perjudiciales que luego provocan grandes pérdidas, sin darse cuenta de que determinadas estructuras requieren mucho cuidado y un esmerado mantenimiento. Und so, hace veinticinco años después de haber sido salvados de problemas muy graves, relacionados a sus grandes edificios que no habían podido restaurar, ni conservar adecuadamente, ni de adecuar a las normas legales en materia de seguridad; no encontraron nada mejor que hacer que dejarlos volver a su estado de semi-ruinoso a lo largo de los veinticinco años siguientes, no todos, pero buena parte de ellos sí. Esto es lo que suelo llamar “psicología del parche clerical”. Y es fácil revelar el significado de esta definición: ¿una estructura requiere un mantenimiento rutinario? Para qué gastar dinero, basta dejarlo así, y por si acaso, decir con todo el cinismo típico y a veces único de curas, frailes y monjas: “No vale la pena hacerse inutilmente la sangre amarga, ya se ocuparan los que vendrán después”. A este punto, todas las intervenciones de mantenimiento ordinario omitidas a lo largo de los años acaban convirtiéndose en serias necesidades de mantenimiento extraordinario, que sin embargo cuestan mucho. No hay problema, le pondremos un parche, confiando el trabajo a personas que, para cambiar los banales filtros de los aires acondicionados, harán que por la inexperiencia de sacerdotes, frailes y monjas se paguen más que lo que se pagan en los sistemas de última generación, de bajo consumo y alto ahorro de energía.
Como son muchos los ejemplosme limitaré a uno solo: el año pasado tuve la oportunidad de encontrarme en un instituto de monjas mientras pintores pintaban las habitaciones de su casa-hotel. Al verlos mezclar pinturas anónimas en baldes con abundante agua y oler un olor bastante desagradable que olía a sustancias químicas tóxicas pregunté: “¿Qué marca de pintura ecológica están usando?”. Luego, mientras caminaba por los pasillos, me di cuenta de una avalancha de manchas no sólo en las paredes, sino también en los muebles, en los zócalos e incluso en los extintores sucios con gotas de pintura. Agarré al capataz y le dije: «Si hubieras hecho algo así en mi casa, no te habría dejado salir por la puerta sino por la ventana, cuidándome de no darte ni un centavo». En la noche, la madre superiora irritada me dijo que no molestara más los trabajadores. Le respondí: «Las personas que han colocado los desagües del agua de los aparatos de aire acondicionado dentro de las duchas de las habitaciones de huéspedes y no satisfechos con eso, han incluso eliminado las tomas del sistema eléctrico, no merecen ser llamados trabajadores sino delincuentes. Mientras vos monjas demostráis que sois incapaces de gestionar el considerable patrimonio del que vuestra congregación tiene la gracia de poder beneficiarse».
Una silla de ruedas empujada por un sacerdote demacrado y en pantalonesinauguró lo que razonablemente podríamos definir como “El Jubileo del parche” centrado en nuestra irreversible decadencia espiritual y financiera, de la que nuestras plazas e iglesias cada vez más vacías son un paradigma. ¿O tal vez alguien olvida que el 24 Dezember 1999 la Plaza de San Pedro estaba tan llena de gente que la multitud de fieles llegaba hasta el Castillo Sant’Angelo y el Lungotevere? Alguien quiere abordar el hecho tan evidente como triste de que el 24 Dezember 2024, como muestra la foto que acompaña a este artículo, la misma plaza estaba completamente vacía en el centro y que en los cuatro cuadrados de sillas colocadas bajo los escalones de la basilica se ven tantos asientos vacíos.
Una última pregunta es de rigor:¿por qué un católico devoto dejaría Australia o Perú para viajar a Roma? ¿Para escuchar un anciano Pontífice que, cuando abre la boca, habla de pobres e inmigrantes, de inmigrantes y pobres, de pobres e inmigrantes…? ¿Como si el Verbo de Dios hubiera venido a este mundo sólo para hablar y cuidar los pobres de las favelas y de las Villas de la miseria? ¿Y los que no tienen el gran privilegio de ser pobres, son también hijos de Dios, in der? ¿Y qué encontraría el jubiloso peregrino en Roma? Encontraría a los vagabundos acampados bajo la columnata de Bernini; encontraría Borgo Santo Spirito y Borgo Pio, respectivamente a la izquierda y a la derecha del Vaticano y de la Plaza de San Pedro, donde a primera hora de la mañana los comerciantes se ven obligados a arrojar cubos de lejía para intentar eliminar el olor agrio de la orina que penetra las fosas nasales. de manera nauseabunda. ¿Y dónde debería alojarse el jubiloso peregrino? Quizás donde las monjas o frailes que después del Jubileo del 2000, una vez que eltío McPato Ö Scrooge McDuckde la República Italiana renovó gratuitamente sus estructuras, nunca se plantearon el problema de renovar camas y colchones o rehacer los sanitarios; restaurar el yeso y pintar las paredes; que ofrecen para el desayuno leche liofilizada y sustitutos en polvo que rivalizan con los productos comercializados durante el período en el que el antiguo régimen fascista proclamó la autarquía, tras la cual ya no era posible utilizar productos importados del extranjero, empezando por el café? Pasemos por alto la pésima calidad de los alimentos que esas casas ofrecen como servicio de comidas. Sobre todo, ignoremos la triste realidad de las monjas indias y filipinas sacadas de sus países, llevadas a las casas religiosas de Roma y puestas bajo la dirección de una monja italiana de ochenta años como mujeres del servicio domestico, a quienes hay que dirigirse en inglés, porque aunque hayan vivido en Italia durante diez años, no entienden ni hablan italiano. Pasemos por alto y corramos un tupido velo compasivo sobre todo esto y todo lo peor que circula en ciertas casas…
Y por último,¿cómo no mencionar a los exóticos personajes que cada vez más encontramos trabajando en estas casas de recepción religiosa, especialmente en las casas de las monjas, que varían desde chicas con el vientre desnudo hasta chicos que lucen tres pendientes en las orejas, piercings y tatuajes en vista? De la serie: ¿queremos acoger a los peregrinos en casas religiosas de hospitalidad, o queremos transformar las casas religiosas en fallidas sucursales de un gay village? ¿Cómo es posible que la Santa Sede, incluso atenta a veces a las trivialidades, no se les haya pasado por la cabeza enviar inspectores para verificar si determinadas casas gestionadas por religiosos y religiosas, o por sus supervisores laicos, reúnen realmente todos los requisitos necesarios para las recepción religiosa de manera digna?
Haber abierto apertura de la Puerta Santa en la prisión romana de Rebibbiafue oportuna y previsora a su manera, siendo el lugar más apropiado donde muchos de nosotros deberíamos estar e incluso por mucho tiempo, después de haber atentado al Cuerpo místico de Cristo que es la Iglesia (Colosenses 1,18). Un Cuerpo Santo sobre el que hoy se colocan, día tras día, parches que no pueden detener, ni mucho menos curar, las metástasis malignas que lo atacan desde hace décadas. Las metástasis no fueron provocadas por este pontificado, que no es responsable de las mismas, a pesar de haber hecho su parte sin detener los daños que ya existían desde hacía varias décadas, decidió en cambio añadir otros, tan originales, como igualmente graves.
«Pero, cuando el Hijo del hombre venga, ¿encontrará la fe sobre la tierra?» (Lucas 18,8)
Von der Insel Patmos, 31 Dezember 2024
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HTTPS://i0.wp.com/isoladipatmos.com/wp-content/uploads/2019/01/padre-Aiel-piccola.jpg?fit=150,150&ssl=1150150Vater ArielleHTTPS://isoladipatmos.com/wp-content/uploads/2022/01/logo724c.pngVater Arielle2024-12-31 14:30:452025-01-07 23:18:30Die sichtbare Church of the Patches passiert im Rollstuhl die Heilige Pforte des unumkehrbaren Verfalls (Italienisch, Englisch, spanisch)
Christus Jesus, unser Herr, an den wir uns an diesem Tag erinnern, verkörpert in unserer Menschlichkeit und Geschichte, offenbart das grundlegende Geheimnis aller christlichen Geheimnisse, die mit unserer Erlösung zusammenhängen.
Weihnachtenè fra le festività più amate e celebrate nel mondo, perché universalmente considerata come un momento di gioia, di riunione familiare e di condivisione.
Le città in ogni parte del globo si illuminanodi decorazioni scintillanti, i mercatini di Natale pullulano dei prodotti tipici di questo periodo e le case si riempiono del profumo dei piatti tradizionali. Ma si può celebrare questa Solennità, specificatamente cristiana, senza far accenno al motivo della festa? E’ vero che il Natale crea un’atmosfera magica, ma possiamo accontentarci solo di questa o di far prevalere la componente commerciale, senza ricordare il perché di questa occasione, ovvero senza invitare alla festa Colui che ne è la ragione e il motivo di tanta gioia e pace desiderata ed invocata?
Possiamo far Natale senza il Festeggiato, Christus Jesus, unser Herr, che proprio in questo giorno ricordiamo incarnato nella nostra umanità e storia, manifestando così il mistero fontale di tutti i misteri cristiani che sono in ordine alla nostra salvezza? È proprio questo il messaggio angelico recato ai pastori nella notte santa di Natale:
«Non temete: dort, Sie gute Nachricht von großer Freude, die für alle Menschen sein soll: heute, die Stadt Davids, Sie ist ein Retter geboren, che è Cristo Signore» (LC 2,10-11).
Non può bastare e soddisfarci un Natale solo «consumato»nella festa o nei piatti, ancorché questo si faccia in famiglia o con gli amici. Anzi proprio la preparazione di questi ultimi, delle leccornie di ogni genere che riempiono le nostre tavole natalizie, del panettone o del pandoro, tradizionali dolci italiani del periodo, che dividono gli schieramenti degli amanti vuoi dell’uno o dell’altro, ci rimandano alla lentezza, a quella cura che richiede tempo e dedizione, rispetto della tradizione e della pazienza.
Così anche la nostra fede ha bisogno di altrettanta passione e cura,soprattutto quando si pone davanti al mistero tutto da adorare del Natale di Gesù. Esso non può essere adombrato dall’aspetto commerciale, dalla frenesia delloEinkaufennatalizio alla ricerca del regalo perfetto per le persone che ci sono care. Nulla può oscurare il messaggio di amore, speranza e redenzione che il Natale porta con sé. Eppure anche le preparazioni, se fatte con amore, con la dovuta attenzione al loro significato, possono aiutarci a mantenere vivo questo aspetto importante della fede cristiana che corrisponde all’Incarnazione del Verbo divino.
Riscoprire lo spirito autentico del Nataleanche attraverso le cose che si fanno in questo periodo, in famiglia o nella comunità cristiana, accantonando lo spirito solo mondano della festa per vivere ogni occasione con profonda fede e sincero amore fra noi e verso il Signore che nasce a Betlemme. Fare cose semplici insieme, come preparare i cibi che andranno sulla tavola, avere cura dei particolari per far si che tutti si sentano accolti e amati. Non dimenticando la condivisione con chi è più povero o sfortunato, perché proprio in questa circostanza possiamo rivalutare e dare pregnanza alla virtù della carità, poiché proprio per amore Cristo è nato per noi. E poi leggere storie di Natale, fra tutte i Vangeli della natività, che ci fanno comprendere il fine ed il significato di questo mistero; e partecipare alla Messa di Natale per comprendere attraverso l’azione liturgica e la preghiera quanto il Signore ci abbia amato venendo fra noi.
Quanto è prezioso, zu diesem Zweck,la presenza in casa e ovviamente in Chiesa, di un presepe. Diffuso in tutto il mondo, proprio da noi è nato, grazie al genio religioso di San Francesco che nel 1223 realizzò il primo presepe vivente a Greccio. Ogni figura del presepio ed i simboli in esso nascosto hanno un significato profondo di fede e di cultura: contribuiscono a raccontare la storia della nascita del Bambino Gesù.
Bello sarebbe,come avviene per esempio nelle famiglie religiose ebraiche in occasione diPassah, che anche nelle famiglie cristiane, di fronte al Presepe si raccontasse ai più piccoli il perché di quelle figure, di quelle pose e di come il dono dell’eterno Padre fatto all’umanità, Gesù Bambino luce che porta al mondo la salvezza, sia passato attraverso la disponibilità di alcune persone, in particolare Giuseppe e la Vergine Maria.
Maria è la Madre che cogliamo nell’atteggiamento di amore e dedizione:richiamano la sua fede che si abbandonò al volere divino. San Giuseppe, col suo bastone, è il giusto silenzioso e pieno di forza, posto a protezione della famiglia di Nazareth, figura di una Chiesa di la da venire. Subito dopo i pastori, che si trovano nelle vicinanze di Betlemme, simbolo di umiltà e semplicità. Primi a ricevere l’annuncio della nascita di Gesù e primi ad accostarsi al mistero: anticipano la futura chiamata delle genti, fra le quali spiccheranno i gli umili e semplici.
E come non menzionare i Magi,che arrivano da lontano guidati dalla stella. Portano doni preziosi: Luft, Weihrauch und Myrrhe, che ci aiutano a meditare in anticipo sulla regalità, sulla divinità e perfino sulla futura sofferenza di Gesù. Anche la presenza dei Magi nel presepio sottolinea l’universalità del messaggio cristiano, che abbraccia ogni popolo e cultura. Gli angeli poi, che sovrastano la scena della Natività, annunciano la buona novella della nascita del Signore. Essi cantano: «Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini amati dal Signore», portando un messaggio di gioia e speranza. La stella infine, che guida i Magi fino alla mangiatoia, simbolo della luce divina e della grazia che illumina il cammino dell’umanità verso la salvezza. Perfino gli animali presenti nel presepio hanno una loro rilevanza spirituale. Il bue e l’asinello, spesso raffigurati accanto alla mangiatoia, rappresentano la pazienza e la laboriosità. Secondo la tradizione riscaldarono con il loro fiato il Bambino Gesù, indicando così la semplicità e la generosità della natura.
Il presepe e ogni aspetto legato al santo Natale,per banale che sia, ha un suo senso a cui possiamo dare il giusto valore col fine di aiutarci a comprendere il Natale oggi, nonostante siano passati circa 2024 anni da quell’Evento. Anche le cose della tradizione possono sposarsi con le innovazioni della modernità e ciò che è apparentemente antico in verità ha una validità che non tramonta. Così il Natale non appare come una festa di solo consumo o di luci, ma veicola un messaggio profondo e bello, carico di speranza per gli uomini e per il creato intero, che non tramonta mai e che non scade col passare del tempo. Dio ci ama e rimane con noi, per questo ha mandato il Suo Figlio Gesù, nato per noi.
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Die Väter der Insel Patmos
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HTTPS://i0.wp.com/isoladipatmos.com/wp-content/uploads/2021/09/padre-Gabriele-piccola.png?fit=150,150&ssl=1150150Pater GabrieleHTTPS://isoladipatmos.com/wp-content/uploads/2022/01/logo724c.pngPater Gabriele2024-12-25 10:20:562024-12-25 10:45:46Wir können Weihnachten auch ohne das Geburtstagskind feiern?
VOM GEIST DER WELT ZUM HEILIGEN GEIST. LA NECESSARIA SANTIFICAZIONE DEI SACERDOTI È CERTEZZA DI SANTIFICAZIONE ANCHE PER I FEDELI LAICI – Quando lo spirito del mondo viene preferito allo Spirito Santo, avviene un trasmutamento nella vita del sacerdote e la sua santificazione non è più opera della presenza dell’amore agapico ma di quell’amore erotico...
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HTTPS://i0.wp.com/isoladipatmos.com/wp-content/uploads/2019/01/Padre-Ivano-piccola.jpg?fit=150,150&ssl=1150150Pater IvanoHTTPS://isoladipatmos.com/wp-content/uploads/2022/01/logo724c.pngPater Ivano2024-12-12 09:21:032024-12-12 09:21:03Vom Geist der Welt zum Heiligen Geist. Die notwendige Heiligung der Priester ist auch für die gläubigen Laien eine Gewissheit der Heiligung
Vielleicht trauerte nicht einmal die Jungfrau Maria um den Tod ihres Sohnes, CARLO ACUTIS' MUTTER HAT MÖGLICHERWEISE ERFOLGREICH GEFUNDEN?
Die Mutter von Carlo Acutis geht umher und hält Vorträge über ihren heiligen Sohn, der gestorben ist 15 Jahre ein 2006 bei fulminanter Leukämie. Wir sind bei der Tragikomödie? Natürlich nicht, siamo solo alla comprensibile tragedia di una madre che ha scelto un modo insolito per cercare di elaborare il lutto del figlio.
Debbo eterna riconoscenzaai miei due principali formatori: Peter GumpelS. J. (Hannover 1923 – †Roma, 2022) e Paolo Molinari, S. J (Turin 1924 – †Roma 2014) che per mezzo secolo diressero la postulazione generale della Compagnia di Gesù e che mi istruirono anche alla postulazione delle cause dei Santi. Non parliamo di tempi remoti, ma di un’epoca in cui non andavano ancóra di moda le cosiddette “postulatrici-vamp” laureateutriusque iurisalla Pontificia Università Lateranense, che cambiano compagni alla stessa maniera in cui cambiano i vestitigriffati e che assieme ai “Managerpostulatori”, anch’essi laici, sono capaci a spillare cifre da capogiro alle suorine di qualche congregazione in agonia, ma dotata di cospicuo patrimonio, che ignare di essere ormai alla porta d’ingresso del centro di cremazione, che affiderà in breve le loro ceneri alla storia, a tutti i costi vogliono beata o santa la fondatrice.
il teologo e storico del dogma Peter Gumpel, S. J. (1923 – 2022)
Mi trovavo all’indimenticabile terzo pianodella curia generalizia della Compagnia di Gesù, al civico 4 di Borgo Santo Spirito, dove credo d’aver preso alcune delle decisioni più fondamentali della mia vita, a partire dalla più importante: diventare prete. Correva il mese di settembre dell’anno 2011, stavo aiutando Padre Peter Gumpel in alcuni lavori legati a certi documenti della causa di beatificazione di Pio XII, quando durante una pausa mi narrò che grandi furono le riserve da parte di diversi esperti per la beatificazione, poi a seguire per la canonizzazione diMaria Goretti, perché erano sempre in vita familiari diretti: fratelli e sorelle, ma soprattutto la madre Assunta. A tal guisa Padre Peter mi narrò:
«Benché la cosa non sia nota, prima di procedere alla beatificazione, stattgefunden 45 anni dopo la morte della martire — non sei anni dopo come oggi si usa fare con i Romani Pontefici —, fu richiesta alla madre, ai fratelli e alle sorelle la promessa che avrebbero condotto una vita riservata e non avrebbero mai fatto racconti e rese pubbliche testimonianze sulla figlia e la sorella, perché quanto c’era da dire aveva provveduto a dirlo la Chiesa e se qualcosa fosse stato necessario aggiungere o integrare, avrebbe provveduto sempre la Chiesa stessa».
Mama Assunta, coi fratelli e le sorelle della famiglia Goretti, si attennero a quanto richiesto dall’Autorità Ecclesiastica e nessuno: giornalista, scrittore, studioso o semplice curioso ha mai carpito loro una parola oltre quanto narrato dalla Chiesa sulla vicenda della martire adolescente.
La mamma diCarlo Acutisse ne va girando a fare conferenze sul figlio santo morto a 15 Jahre ein 2006 bei fulminanter Leukämie, senza che nessuna Autorità Ecclesiastica l’abbia invitata alla massima discrezione, ganz im Gegenteil, la stimolano in tal senso! Wir sind bei der Tragikomödie? Natürlich nicht, siamo solo alla comprensibile tragedia di una madre che ha scelto un modo insolito per cercare di elaborare il lutto del figlio; un lutto che non potrà mai essere elaborato, soprattutto da parte di una madre, tanto innaturale è la perdita di un figlio per i genitori.
La prova di quanto testé affermatosi trova impressa nel vocabolario: un figlio che perde i genitori è un orfano, una moglie che perde un marito è una vedova, un marito che perde la moglie è un vedovo. Un genitore che invece perde un figlio, che cos’è, con quale termine è definito? Sul vocabolario non esiste neppure un termine per definire un genitore che perde un figlio, con buona pace delle correnti di certa psicologia selvaggia che parlano della elaborazione del lutto per la morte del figlio.
Vielleicht, forse neppure la Beata Vergine Mariaelaborò il lutto per la morte del figlio. Comprese i piani divini, acquisì la consapevolezza — non sappiamo quando e attraverso quale processo graduale nel corso del tempo — che il figlio da lei messo al mondo era il Verbo di Dio incarnato «generato non creato della stessa sostanza del Padre», che si offrì come agnello immolato per lavare i peccati del mondo.
L’elaborazione del lutto del figlio è però altra cosa,persino per la Beata Vergine Maria, che pur essendo madre del Dio incarnato morto e risorto, per quanto nata senza peccato originale e assunta in cielo dopo essersi assopita, era comunque una creatura creata, era umana, non divina. Così come creatura creata è la mamma di San Carlo Acutis, che non è l’Immacolata Concezione.
von der Insel Patmos, 7 Dezember 2024
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HTTPS://i0.wp.com/isoladipatmos.com/wp-content/uploads/2019/01/padre-Aiel-piccola.jpg?fit=150,150&ssl=1150150Vater ArielleHTTPS://isoladipatmos.com/wp-content/uploads/2022/01/logo724c.pngVater Arielle2024-12-07 23:05:042024-12-07 23:46:44Vielleicht betrauerte nicht einmal die Jungfrau Maria den Tod ihres Sohnes, Die Mutter von Carlo Acutis könnte Erfolg gehabt haben?
Nachdem mein Vater zum zweiten Mal geheiratet hatte, bekam ich eine Halbschwester. Pornos herunterladen Meine neue Schwester ist ein Faultier Pornos schauen weder zur Schule gehen noch studieren Sexgeschichte Er verlässt die Schule bei jeder sich bietenden Gelegenheit. kostenloser Porno Familienmitglieder sind so wütend auf ihn Brazzers-Pornos Da heute niemand zu Hause war, dachte ich, ich mache ein bisschen Sport im Garten. Sexgeschichten Zum Glück habe ich meine Schwester gesehen, sie ging nicht zur Schule und versteckte sich in ihrem Zimmer. Raketentube Ich schrie ihn an und zwang ihn, zur Schule zu gehen Türkischer Porno Als ich das Haus verließ, fing ich an, im Garten zu trainieren. Pornos Kurze Zeit später erhielt ich auf meinem Handy die Benachrichtigung, dass der Alarm im Haus deaktiviert wurde. Inzestgeschichten Sie überzeugte mich mit ihrem nackten Stehen vor mir und ihren provokanten Reden zum Sex..
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