Die notwendige christliche Begräbnisseelsorge öffnet sich der Auferstehungshoffnung nicht der spontanen Skurrilität des feiernden Priesters auch unter dem Vorsitz eines Bischofs

DIE NOTWENDIGE SEELERSORGE DER CHRISTLICHEN BEERDIGUNGEN ÖFFNET DER HOFFNUNG AUF DIE AUFERSTEHUNG NICHT DEM EXTERNEN Skurrilen des feiernden Priesters, AUCH WENN EIN BISCHOF PRÄSIDENT IST

[…] in Rom selbst waren wir gezwungen, bei der Mitarbeit zu helfen 2012 bei der Beerdigung des berühmtesten Regisseurs von Pornofilmen, durante il quale celebri porno-attori e porno-attrici tutt’altro che pentiti, dopo avere ricevuto in modo sacrilego la Santissima Eucaristia, non contenti salirono all’ambone durante l’azione liturgica per fare un vero e proprio elogio orgoglioso alla pornografia prima del termine della Santa Messa.

- Kirchennachrichten -

Autor
Iwano Liguori, ofm. Kap..

 

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Chi come me è parroco ― ancor prima sono stato cappellano di un grande polo ospedaliero cittadino ― saprà comprendermi quando dico che una delle difficoltà maggiori per un sacerdote è quella di far comprendere ai fedeli ― ma anche a quelli che lo sono un po’ meno ― che con i Sacramenti non è proprio il caso di scherzare. I Sacramenti non sono assimilabili a una duttile pasta da modellismo, utile da plasmare a seconda dei tempi e delle circostanze, favolosa quando si tratta di sopperire alle esigenze artistiche, tanto da esprimere l’estro del creatore, ma senza pretendere di più di quanto realmente questo umile materiale possa dare al di fuori di quello per cui è stato creato dalla mente dell’uomo.

 

Con i Sacramenti alcuni pensano invece di poter fare di tutto, aber wirklich alles. E se qualcosa non si può fare la si inventa di sana pianta: trovare l’anima gemella, risollevare l’economia, rinsaldare legami spezzati o stringerne di nuovi, accorpare ritardi cronici e rimettere il termometro della fede in pari. Oppure utilizzare il Sacramento come podio politico o musicale dove veicolare determinati messaggi o amarcord, organisieren Veranstaltung di potentati vari in cui immancabilmente ci scappa la profanazione, fino alla richiesta tardiva di perdono con tanto di lacrima finta davanti al feretro di quello che fino a poco tempo fa non si degnava minimamente di uno sguardo. Dafür wiederhole ich: con i Sacramenti non si può e non si deve scherzare perché attraverso la giusta comprensione e celebrazione di questi segni sacri noi riveliamo pubblicamente la nostra fede e così facendo esprimiamo il nostro credo e la grandezza della nostra dignità di cristiani all’interno della Chiesa Cattolica che ne è la custode fedele per conto del Cristo Signore.

Sia la teologia liturgica che quella sacramentale partono da un assioma fondamentale che dice che la Lex orandi Und Lex credendi (la legge della preghiera è la legge del credere). Ciò significa che il mio modo di pregare o di celebrare rende manifesta la mia fede. Ovviamente questo assioma è vero anche se formulato al contrario, der Lex credendi Und Lex orandi e la mia fede mi rende possibile il pregare e il celebrare bene. Lascio però questo tipo di approfondimento al nostro confratello liturgista Simone Pifizzi che meglio di me sarà in grado di spiegare la questione. A me interessa chiarire anzitutto l’aspetto dogmatico e successivamente pastorale. Perché è da quello in cui crediamo e che difendiamo all’interno della Tradizione della Chiesa che nasce una buona pastorale che i più perfettini chiamerebbero Teologia Pratica.

L’aspetto pratico della nostra pastorale riflette l’aspetto più intimo della relazione con Dio, quello che il Catechismo della Chiesa Cattolica [vgl.. NN. 2095-ss] chiama virtù di religione e che ci dispone al riconoscimento adorante del Signore, prima realtà e comandamento sancito dal Decalogo e verità messianica che Gesù rigetta fortemente davanti al demonio nel deserto quando dice: «Sta scritto: “Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto”» [MT 4,10]. Deswegen, se nella mia fede pratica non è presente il riconoscimento di dover rendere culto e adorare il Signore vivente, in Spirito e Verità [vgl.. GV 4,24], farò anche delle cose bellissime ma resteranno sempre limitate alla glorificazione dell’uomo e delle realtà transeunte che non salvano e non giovano per la vita eterna.

È con il Signore dentro la sua Chiesa che noi intendiamo compromettere la nostra vita, bis zum Tod, evento in cui la maggior parte dei paraventi dei mortali si sfaldano per lasciare scoperto il vero nervo dolente della nostra creaturalità malata dal peccato: abbiamo paura di morire perché non crediamo in un Dio vivo e risorto!

Nell’ipotetica graduatoria dei Sacramenti più strapazzati, non c’è neanche da chiederselo, al primo posto spicca quello dell’Eucaristia, intendendo sia il sacrificio della Santa Messa, la Comunione Eucaristica, il Santo Viatico e l’Adorazione Eucaristica. Complice il fatto che se la maggior parte dei fedeli e dei sacerdoti non crede più nella presenza viva e reale del Signore presente nel suo vero corpo, Blut, anima e divinità di quel pane azzimo consacrato, tutto il resto viene poi di conseguenza. E dico questo non perché voglio lanciare delle accuse infamanti sul Popolo di Dio o su qualche confratello ― cosa che mi farebbe attirare subito le ire di quelle belle anime devote e dai verginali cuori scandalizzati il cui solo peccato dei preti consiste nella parolaccia o in quella zona geografica al di sotto della cintura dei pantaloni ― ma dico questo perché oggi con gli Smartphone e ich Soziales Netzwerk tutto viene ripreso, tutto registrato e documentato e riproposto in tempo reale così come è accaduto per la Messa ciclistica Coppa Kobram, der Messa sul materassino in mare e altre ancora di cui si può facilmente ritrovare traccia nello sconfinato archivio del web.

A questo punto si tratta solo di vedere i documenti video e di fare le debite conclusioni … a questo proposito qualcuno avrebbe a dire «contra factum non valet argumentum». Ma noi, qui da Die Insel Patmos, vogliamo aggiungere ai fatti anche gli argomenti, non tanto per difendere tali desolate macellerie messicane di indecorosità liturgica e sacramentale ma quei Gläubige Christi che hanno il diritto di avere dei buoni anticorpi per resistere nella fede a queste stranezze che sembrano ormai costituire la normalità oggettiva in tante comunità.

Prima di passare a esporre i fatti vorrei ricordare che nella stessa Roma fummo costretti ad assistere nel 2012 bei der Beerdigung des berühmtesten Regisseurs von Pornofilmen, durante il quale celebri porno-attori e porno-attrici tutt’altro che pentiti, dopo avere ricevuto in modo sacrilego la Santissima Eucaristia, non contenti salirono all’ambone durante l’azione liturgica per fare un vero e proprio elogio orgoglioso alla pornografia prima del termine della Santa Messa. Episodio riportato in modo dettagliato dal nostro Padre Ariel in un articolo del 2017 al quale vi rimando [siehe Artikel WHO].

La Santa Messa è il cuore della Chiesa e spesso capita che alcune celebrazioni eucaristiche divengano la cornice per esprimere altro o tutto il contrario di quello che dovrebbe essere una Santa Messa cattolica. Spesso questo capita in circostanze delicate, come ad esempio alle esequie religiose in cui la norma oramai in voga sembra essere solo quella della ricerca del rispetto umano che si pensa superiore e più urgente di quell’atteggiamento di latria che è dovuto e spetta solo al Signore realmente presente nelle Sacre Specie. E per inciso è bene ricordare che nella fede cattolica siamo soliti indicare con latria il culto riservato a Dio e alle Persone della Santissima Trinità, che è un culto di adorazione; mit iperdulia quello dedicato alla Beata Vergina Maria che non è culto di adorazione ma di venerazione, altrettanto quello degli Angeli e dei Santi indicato con il termine di dulia.

Il fatto che si utilizzi la celebrazione eucaristica per “dire o fare altro” è sbagliato già in sé, proprio perché si utilizza la celebrazione della Santa Messa. È evidente il vizio di inappropriatezza di una fede deformata, perché già la Santa Messa con il suo mistero redentivo dice qualcosa di infinitamente più potente e definitivo: «annunciamo la tua morte, Mann, proclamiamo la tua resurrezione nell’attesa della tua venuta!» (acclamazione dell’assemblea dopo la Preghiera Eucaristica). Cosa che possiamo esprimere anche così: «Morte e vita si sono affrontate in un prodigioso duello: il Signore della vita era morto; aber jetzt, vivo, trionfa!» [dall’inno di lode gregorianisch].

Cosa potremmo mai aggiungere di più e di migliore davanti a questo annuncio che caratterizza la beata speranza a cui tutti gli uomini sono chiamati da Cristo risorto? aber jetzt, il caso delle messe esequiali rivisitate è molto comune e i confratelli parroci mi capiranno molto bene, alcuni dei quali si saranno ormai già rassegnati a far passare il tempo del funerale vivendolo come un momento penitenziale per evitare di trovarsi i parenti del caro estinto che elencano tutte le litanie più offensive e velenose sui preti e sulla “Chiesa rigida”.

Altri ancora resistono stoicamente e cercano di far comprendere che una celebrazione eucaristica esequiale, come quella celebrata recentemente nella chiesa di Santa Maria Ausiliatrice alla presenza del presule venezuelano S.E. Monsignor Riccardo Lamba vescovo ausiliario di Roma [du siehst WHO], può essere tutt’altra cosa, annuncio profetico di speranza e di consolazione davanti alla nullificazione della morte.

Dobbiamo affermare decisamente che il concetto di morte cristiana è diverso da quello di morte pagana. Qui non desideriamo prendere in esame la tragedia gravissima del caso di cronaca di Martina Scialdone uccisa a Roma dall’ex compagno. A noi interessa maggiormente portare dentro questo evento di morte assurda una risposta cristiana di fede che esula dal sentimento messo in risalto da tutta la stampa nazionale e a cui il Vescovo celebrante sembra aver implicitamente acconsentito permettendo che si eseguisse un brano del cantante Irama: «Ovunque sarai: l’addio a Martina Scialdone e quelle parole che spezzano il silenzio della chiesa al funerale» [vgl.. WHO].

Siamo o no consapevoli di che cosa significa proporre una canzone del genere in memoria di un defunto che facendo palese richiamo alla reincarnazione dice testualmente: «Ovunque sarai / se tornerai qui / mehr / lo sai che io ti aspetterò»? [vgl.. WHO]. Un cristiano non dovrebbe già sapere a quale destino escatologico sono destinati i fratelli defunti? Dice il Catechismo della Chiesa Cattolica al n. 1013:

«La morte è la fine del pellegrinaggio terreno dell’uomo, è la fine del tempo della grazia e della misericordia che Dio gli offre per realizzare la sua vita terrena secondo il disegno divino e per decidere il suo destino ultimo. Quando è “finito l’unico corso della nostra vita terrena”, noi non ritorneremo più a vivere altre vite terrene. “È stabilito per gli uomini che muoiano una sola volta” [EB 9,27]. Non c’è “reincarnazione” dopo la morte».

Capendo anzitutto questo siamo accompagnati anche a vedere la condizione definitiva in cui i nostri morti sono destinati a stare, la visione cristiana della morte è espressa in modo impareggiabile nella liturgia della Chiesa che dice:

«Ai tuoi fedeli, Mann, la vita non è tolta, ma trasformata; e mentre si distrugge la dimora di questo esilio terreno, viene preparata un’abitazione eterna nel cielo» [Sehen. Prefazio dei defunti I: Römisches Messbuch].

Questa nuova abitazione in cui la vita viene trasformata dopo la morte immette direttamente nella gloria del Paradiso con Dio, in quel mistero chiamato Comunione dei Santi che ci costituisce come Chiesa trionfante, purgante e militante. Non è perciò sensato e utile chiederci, nell’ottica di una fede matura, il «luogo fisico abitato» dai defunti: piuttosto i defunti vanno ritrovati viventi in Dio nell’attesa della resurrezione finale e in quella comunione di amore che noi mortali dobbiamo ricercare con Dio e che ci permette di essere a loro vicini ogni qual volta che preghiamo, partecipiamo alla Santa Messa, compiamo opere di misericordia in loro memoria, ci sforziamo di vivere una vita di conversione e di unione con il Signore in attesa di essere anche noi uniti al loro in Paradiso.

Abschließend, mi soffermo a commentare brevemente le indicazioni liturgiche del rituale delle esequie in uso presso la Chiesa Cattolica che un sacerdote in cura d’anime, e molto di più un vescovo, dovrebbe conoscere e applicare non per senso di freddo formalismo ma per custodire la forza della fede nella Chiesa e alimentare la speranza che non delude nel popolo di Dio.

Dalle precisazioni alle Premesse Generali der Rituale delle Esequie [vgl.. PP. 29-30] leggiamo al paragrafo 6:

«dopo la monizione introduttiva all’ultima raccomandazione e commiato, secondo le consuetudini locali approvate dal vescovo diocesano, possono essere aggiunte brevi parole di cristiano ricordo nei riguardi del defunto. Il testo sia precedentemente concordato e non sia pronunciato dall’ambone. Si eviti il ricorso a testi o immagini registrati, come pure l’esecuzione di canti o musiche estranei alla liturgia».

Anzitutto al termine della Santa Messa esequiale, dopo aver celebrato il sacrificio della passione, morte e risurrezione di Cristo che si innalza vittorioso davanti alla morte e al feretro in chiesa, poco ci sarebbe da aggiungere, se non un solenne: ich glaube. Aber die Kirche, nella sua sollecitudine materna, desidera ancora essere balsamo di tenerezza e raccomandare a Dio il defunto e accomiatarsi da lui nella speranza di un nuovo incontro nel Paradiso. Per questo permette che ci sia un congedo affettuoso e familiare purché in spirito cristiano riverberando quel mistero appena concluso nell’eucaristia celebrata.

Questo saluto sia concordato con il sacerdote che ne verifica l’idoneità e l’opportunità di una indebita spettacolarizzazione, affinché non si esprimano valori che stridono con la fede cristiana, così come va abbondantemente di moda oggi l’espressione pagana: «che la terra ti sia lieve». Tutto questo sia fatto non dall’ambone, che è il luogo dove deve risuonare la sola Parola di Dio, ma da un luogo consono.

Esplicita quanto necessaria è la puntualizzazione di evitare canti, musiche o altro che sia estraneo alla liturgia e che possa creare confusione anche se in qualche modo si possa trovare un nesso con la storia del defunto o della sua famiglia. Ripetiamo che i sacramenti non sono pasta da modellismo che posso adattarsi o modificarsi a seconda delle voglie.

Se proprio dobbiamo ricercare parole o canti adatti che possono avere la forza di spezzare il silenzio di un funerale in chiesa, serviamoci di quanto il tesoro della Chiesa già mette nelle nostre mani, in quell’inno pasquale dell’Exsultet

«Questa è la notte in cui Cristo, Zerstörung der Bindungen des Todes, Er stand als Sieger aus dem Grab. Nessun vantaggio per noi essere nati, se lui non ci avesse redenti».

Dimentichiamo troppo spesso che siamo stati chiamati all’esistenza per essere redenti e riscattati da Cristo ed è questo che ci permette di vedere la morte come passaggio e non una fine. In ogni funerale Cristo è lì a ricordarci di avere spezzato la morte e con essa l’assurdo dolore di una vita che può essere violata o insulsa agli occhi dei più, basta solo crederci. E i primi a crederci dovrebbero essere i sacri pastori come celebratori e zelanti custodi dei sacri misteri.

Lakoni, 27 Januar 2023

 

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Liturgische Farben sind keine Spiele mit ideologischen Regenbögen, sondern sichtbare Zeichen der heiligen Geheimnisse, die wir feiern

LITURGISCHE FARBEN SIND KEINE IDEOLOGISCHEN REGENBOGENSPIELE, MA SEGNI VISIBILI DEI SACRI MISTERI CHE CELEBRIAMO

La sciatteria, wie Eitelkeit, Beides sind Krankheiten, die das liturgische Zeichen zerstören, che per sua natura ― per essere veramente “bello” ― necessita di verità e di semplicità. Non è certo eliminando i segni che si arriva a una liturgia più “bella” e coinvolgente o a una non meglio precisata “liturgia delle origini”, ma spiegandone il loro profondo significato.

— Pastorale liturgica —

Autor
Simone Pizzi

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Quando i presbiteri sono consacrati sacerdoti il Vescovo rivolge un monito che dovrebbe segnare la nostra intera esistenza: „Verstehen Sie, was Sie tun, imitieren, was Sie feiern, entsprechen Ihr Leben dem Geheimnis des Kreuzes Christi, des Herrn " [Sehen. Liturgia della sacra ordinazione dei presbiteri, n. 150].

Il sacerdozio è legato a una dimensione di eternità, perché sacerdoti lo saremo in eterno. Il carattere indelebile dell’Ordine Sacro conferisce una dignità che ci rende superiori persino agli Angeli di Dio, che dinanzi ai sacerdoti si pongono di lato. A illustrarlo in modo magistrale è il nostro confratello Marcello-Sam, considerato uno dei massimi esperti europei di Angeli e al cui articolo vi rimando [sehen WHO].

La sacra liturgia è fatta di segni e simboli che non sono certo fini a sé stessi, perché costituiscono quegli “accidenti esterni” o “segni esteriori” attraverso i quali si concreta e prende forma la sostanza. Ein Beispiel, anzi direi l’esempio più eclatante: die Allerheiligste Eucharistie, mistero del Corpo e Sangue di Cristo e sua presenza reale tra di noi, si realizza attraverso la materia e il segno esterno del pane e del vino che divengono realmente e sostanzialmente Cristo vivo e vero.

Nella sacra liturgia ogni segno e gesto, persino i silenzi hanno un loro significato teologico e mistagogico. Di “silenzi liturgici” ne sono previsti tre dal rito della Santa Messa: durante l’atto penitenziale, dopo che il celebrante ha detto: «Prima di celebrare degnamente questi santi misteri riconosciamo i nostri peccati». Poi dopo la proclamazione del Santo Vangelo, se non c’è l’omelia, oppure dopo l’omelia. Endlich, dopo la Santa Comunione. Momenti di silenzio che sarebbe bene rispettare e non omettere, cosa che per inciso i Vescovi farebbero bene a ricordare a quei loro preti che in 15 minuti scarsi celebrano la Santa Messa feriale, forse dimenticando di avere recitato sin dall’inizio la frase «…prima di celebrare degnamente…». Wort, quella di “dignità”, che dovrebbe avere un grande peso, specie nella celebrazione dei «sacri misteri».

Tra questi segni vi sono anche le vesti liturgiche che ― come ogni segno ― talvolta rischiano di oscurare anziché rivelare la realtà a cui sono riferite. Non possiamo infatti nascondere il rischio che nel nostro contesto culturale alcune vesti liturgiche, per la loro leziosità e ricercatezza, possano offuscare la gloria di Dio ed essere semplicemente considerate come l’esibizione di una umana vanità. Ma è deprecabile altresì quella inqualificabile sciatteria ― oggi considerata povertà e semplicità, ma che invece andrebbe chiamata col suo nome: sciatteria! ― che non solo stravolge il segno liturgico (pensiamo alle varie casule e stole arcobaleno) ma addirittura, manchmal, lo rimuove del tutto con un arbitrio che a nessun ministro di Dio è consentito.

La sciatteria, wie Eitelkeit, Beides sind Krankheiten, die das liturgische Zeichen zerstören, che per sua natura ― per essere veramente “bello” ― necessita di verità e di semplicità. Non è certo eliminando i segni che si arriva a una liturgia più “bella” e coinvolgente o a una non meglio precisata “liturgia delle origini”, ma spiegandone il loro profondo significato.

La veste liturgica, rispetto ad altri segni, ha un’importanza molto relativa. N’è prova che per almeno i primi quattro secoli della vita della Chiesa le fonti non riportano che i ministri ordinati indossassero vesti particolari durante le celebrazioni, convinti che era essenzialmente importante essere “rivestiti di Cristo” [vgl.. Gal 3, 26]. Die Papa Celestino I, nel V secolo, si lamentava con alcuni vescovi della Gallia del Sud perché alcuni preti avevano cominciato a usare vistosi abiti per la liturgia, e così concludeva:

«Dobbiamo distinguerci dagli altri per la dottrina, non per il vestito; per la condotta, non per l’abito; per la purezza della mente, non per l’ornamento esteriore» (vgl.. Celestino I, Brief, PL 50, 431).

Meriterebbe anche spiegare come e perché, durante i primi secoli, simboli e vesti dell’antica Heiden romana confluirono nella primitiva liturgia cristiana a partire dagli inizi del IV secolo. Si tratta di segni esteriori ai quali fu data una profonda valenza cristiana. La struttura di certi riti è più antica ancora, per esempio quelli d’offertorio della Santa Messa affondano le loro radici nelle antiche liturgie offertoriali fatte dai sacerdoti nel Tempio di Gerusalemme. Si tratta però di argomenti complessi legati alla storia della liturgia che tratteremo specificamente in altro articolo.

Pur nella consapevolezza ben espressa dall’antico detto popolare “l’abito non fa il monaco”, che la veste liturgica, come tutti i segni esteriori, abbia un’importanza secondaria nel culto cristiano, questo non può certo indurre a ignorare che essa appartiene a quel complesso di segni convenzionali di cui l’umanità fin dal principio ha fatto uso per esprimere il pensiero, lo stile di vita, le idee e il ruolo di una persona. L’abito, che lo si voglia o no, lancia sempre un messaggio ed esprime qualcosa del ruolo, dell’identità e della missione di una persona. E proprio partendo da quest’ultimo concetto possiamo individuare uno dei principali significati delle vesti liturgiche intese come segno di un mandato e di una missione non certo accaparrata, bensì ricevuta dal Signore. E se rimane profondamente vero per ogni battezzato che il Signore Gesù ci invita a un culto in spirito e verità [vgl.. GV 4, 24], lo è altrettanto il fatto che noi ― che viviamo nel regime dei segni e vediamo le realtà invisibili “come in uno specchio” [vgl.. ICor 13,12] ― abbiamo bisogno di questi segni per poter esprimere un culto che non sia teorico, disincantato, ma che sappia raccogliere tutto quanto è profondamente umano per esprimere al massimo ciò che intende comunicare.

La veste liturgica, come tutte le espressioni umane non esenti da quella corruzione che affonda le sue radici nel cuore dell’uomo, dovrà sempre “fare i conti” tra il significato “alto” che vuole esprimere e quelle deviazioni rappresentate dalla sciatteria, dalla vanità e dal potere. I paramenti dei ministri ordinati, come tutti gli abiti rituali dei ministeri istituiti e dei laici (e in questo ci metterei anche alcuni abiti per i matrimoni e per le prime Comunioni) hanno il compito simbolico di esprimere una realtà interiore e un servizio ecclesiale in modo semplice e chiaro, e non per questo in contrasto con la bellezza e il decoro, perché la bellezza e la dignità difficilmente non portano anche al vero. Il tutto sempre evitando che si trasformino in elementi che ostacolano la comprensione corretta del messaggio di cui la liturgia è portatrice, o che stravolgano addirittura l’essenza stessa della sacra liturgia.

Nel complesso dei segni e dei simboli di cui la liturgia vive e si nutre, le vesti liturgiche abbiamo detto hanno un valore secondario. A maggior ragione questo discorso vale per i colori che sono entrati nell’uso liturgico sia per le vesti che per gli altri addobbi. Tuttavia essi sono presenti nella liturgia e non di rado suscitano nei fedeli delle curiosità e degli interrogativi a cui occorre dare una risposta seria e precisa, ricordando che nel culto cristiano ― in modo particolare a partire dalla riforma del Concilio Vaticano II ― niente deve risultare semplicemente decorativo o superfluo o peggio ancora relegato a pura forma esteriore, andererseits: tutto deve avere un significato teologico e mistagogico.

Tralasciando i complessi dettagli storici, perlomeno in questo nostro contesto, voglio ricordare che nella liturgia i colori, in quanto simboli, sono entrati piuttosto tardivamente. Per ben sette secoli i colori non hanno avuto una particolare importanza nel culto cristiano. Sicuramente ― e sono le fonti sia scritte che iconografiche che ce lo confermano ― vi era un uso predominante del bianco, considerato sempre nella cultura mediterranea il colore della festa e delle grandi occasioni. Parlando della veste bianca battesimale il Santo dottore della Chiesa Ambrogio da Milano ricordava ai neo battezzati:

«Hai quindi ricevuto delle bianche vesti per dimostrare che tu hai abbandonato l’involucro del peccato e ti sei rivestito dei puri abiti dell’innocenza come ha detto il profeta: purificami con issopo e sarò mondato: lavami e sarò più bianco della neve» [Sant’Ambrogio, Sui misteri, VII, 34].

Im Laufe der Jahrhunderte si codifica pian piano ciò che riguarda la foggia e la preziosità delle vesti liturgiche, soprattutto nella liturgia bizantina. Ma per trovare un’accentuazione della sensibilità al linguaggio dei colori dobbiamo aspettare il Medioevo, in un contesto in cui, ciò che non viene più compreso dal popolo attraverso la lingua latina e il significato dei riti, è reso attraverso il linguaggio visivo. Nicht Zufall, das Mittelalter, ha rappresentato quel felice periodo in cui segni, Symbole, gesti o silenzi parlavano in modo eloquente, ma soprattutto erano carichi del tutto di profondi significati teologici e spirituali. Con Papa Innocenzo III [†1216] si hanno ― a proposito dei colori ― le prime direttive comuni che pian piano si impongono ovunque, venendo infine codificate con il Messale di San Pio V nel 1570, dove sono stabilite le vesti bianche, verdi, rot, viola e nere a seconda delle celebrazioni: appare anche l’uso del colore rosa nella III domenica d’Avvento e nella IV domenica di Quaresima, anche detta Dominica Laetare, quando si interrompeva il rigido digiuno.

La riforma attuata dal Concilio Vaticano II non ha soppresso la normativa riguardo ai colori liturgici, considerandola però nel più vasto contesto di quei segni che devono essere «chiari, adatti alla capacità di comprensione dei fedeli e non abbiano bisogno di molte spiegazioni» [vgl.. Heiliges Konzil, 34]. In base a questo principio è data alle varie conferenze episcopali nazionali la libertà di determinare e usare liberamente i colori liturgici secondo la cultura dei singoli popoli [vgl.. Allgemeiner Orden des Römischen Messbuchs, 346].

Le norme attuali prevedono per il rito romano e la nostra area occidentale l’uso di questi colori:

BIANCO: è il colore della luce, della purezza e della gioia. Si usa in tutte le Solennità e feste del Signore (eccetto quelle della Passione), per le feste della Vergine Maria, degli Angeli, dei Santi non martiri. È usato anche per amministrare i Sacramenti del Battesimo e del Matrimonio.

ROSSO: colore del fuoco e del sangue, simbolo dell’Amore/ Carità, del dono, del sacrificio, del martirio. È usato la Settimana Santa per la Domenica delle Palme e per il Venerdì Santo, il giorno di Pentecoste, per le feste degli Apostoli, dei Santi Martiri, per la festa dell’Esaltazione della Santa Croce, così come nelle Messe votive al Preziosissimo Sangue di Gesù. Può essere usato anche per la Messa del Sacramento della Cresima.

VERDE: nella nostra cultura è un colore riposante che esprime la normalità, cammino tenace e permanente della speranza. È usato nelle celebrazioni feriali e domenicali del Tempo Ordinario.

VIOLA: Inizialmente usato come variante del nero, nel corso del tempo è diventato colore a sé stante. Colore solenne e grave, esprime contemporaneamente la fatica e la speranza. È usato nei tempi di Avvento e Quaresima ed esprime penitenza e preparazione alla venuta di Cristo. Viene usato anche nelle celebrazioni dei defunti al posto del colore nero, il cui uso rimane opzionale, poiché nella nostra cultura esprime meglio la speranza cristiana che pure è presente di fronte al mistero della morte.

ROSACEO: Concepito come una variazione del viola, segna due pause che la Chiesa fa durante i tempi di penitenza. È usato due volte l’anno, la terza domenica di Avvento, Das Dominica Gaudete e la quarta domenica di Quaresima detta Dominica Laetare.

Oltre a questi, nelle diverse “famiglie” liturgiche esistono e vengono usati nelle sacre celebrazioni anche altri colori:

ORO: Simboleggiando la luce divina l’oro o il giallo possono essere utilizzati per sostituire qualsiasi colore tranne il viola.

NERO: Generalmente considerato in rapporto alle celebrazioni dei defunti, nel Medioevo era usato per indicare i tempi penitenziali. Dal Concilio di Trento fu usato anche per il Venerdì Santo.

AZZURRO: è associato al dogma mariano e può quindi essere usato solo durante le celebrazioni legate alla Beata Vergine Maria, come l’Assunzione o l’Immacolata Concezione. Unico colore che rappresenta un vero privilegio liturgico, il suo uso fu autorizzato dal Concilio di Trento solo in Portogallo, in Spanien, negli ex territori di questi due Paesi, nell’ex regno di Baviera, in certe chiese di Napoli e infine nell’Ordine Francescano considerato storicamente e teologicamente meritevole di avere difeso il dogma mariano. Questo privilegio vale ancora oggi.

I colori liturgici, al di là del loro uso e significato, servono a comunicare il messaggio che, secondo le diverse celebrazioni, può essere di festa, der Hoffnung, Wandlung, di solidarietà nel dolore… Tutto questo certamente non è sufficiente come elemento fine a sé stesso, se non è accompagnato dallo scopo fondamentale di ogni cristiano ― specialmente se ministro ordinato ― e di ogni comunità di discepoli del Signore, oder: vivere il Vangelo!

Per non rendere paramenti, colori o altri simboli e segni liturgici niente più che espressioni di folclore, stranezza o semplice vanità, occorre che essi diventino “epifania” del mistero di salvezza che trova la sua radice unica e profonda nell’incontro vitale e vivificante con Gesù, Verbo incarnato, Eterno Sacerdote della Nuova Alleanza. Perché tutto, nella sacra liturgia, manifesta ed esprime il mistero del Verbo di Dio incarnato, ist gestorben, auferstanden und in den Himmel aufgefahren. Per questo l’assemblea liturgica acclama sul vivo corpo e sangue di Cristo: "Wir verkünden den Tod, Herr, proclamiamo la tua risurrezione, nell’attesa della tua venuta». Questo è il cuore della sacra liturgia.

 

Florenz, 26 Januar 2023

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Parallele Existenzen: Lady Diana und Georg Gänswein, wie alles im Leben zu haben und dann seine Zeit damit zu verbringen, sich darüber zu beschweren?

PARALLELE EXISTENZEN: LADY DIANA E GEORG GÄNSWEIN, WIE MAN ALLES VOM LEBEN HABT UND DANN DIE ZEIT DARÜBER BEKLAGT?

Das mit Hilfe des Mesners Saverio Gaeta verfasste Pamphlet von Erzbischof Georg Gänswein ist die Leugnung von Geschichte und Kultur, vor allem der Klugheit und Weisheit, die Jahrhunderte lang regiert haben und die noch heute das gesamte Paradigma der Römischen Kurie leiten sollten.

Autor
Römische Katze Hypatia

 

 

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Ecce Agnus Dei. Die Anerkennung von Jesus dem Täufer öffnet die Türen zum Geheimnis Gottes und zum Geheimnis unserer selbst

«ECCE AGNUS DEI». RICONOSCENDO GESÙ IL BATTISTA APRE LE PORTE SUL MISTERO DI DIO E IL MISTERO DI NOI STESSI

Riconoscendo Gesù con questa affermazione, Giovanni il Battista spalanca il mistero di Dio e il mistero di noi stessi e ci guida a scoprire Dio per scoprire gradualmente il mistero dell’uomo racchiuso in noi stessi.

— Das Live-Video der Insel Patmos —

Autor:
Jorge Facio Lynx
Präsident von Editions Die Insel Patmos

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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der dominikanische Theologe Gabriele Giordano M. Scardocci, Vater Herausgeber de Die Insel Patmos

Un passo fondamentale del Vangelo del Beato Evangelista Giovanni narra:

«Il giorno dopo, Giovanni vedendo Gesù venire verso di lui disse: “Ecco l’agnello di Dio, ecco colui che toglie il peccato del mondo! Ecco colui del quale io dissi: Dopo di me viene un uomo che mi è passato avanti, perché era prima di me. Io non lo conoscevo, ma sono venuto a battezzare con acqua perché egli fosse fatto conoscere a Israele”. Giovanni rese testimonianza dicendo: “Ho visto lo Spirito scendere come una colomba dal cielo e posarsi su di lui. Io non lo conoscevo, ma chi mi ha inviato a battezzare con acqua mi aveva detto: L’uomo sul quale vedrai scendere e rimanere lo Spirito è colui che battezza in Spirito Santo. E io ho visto e ho reso testimonianza che questi è il Figlio di Dio”» [GV 1, 29-34].

Riconoscendo Gesù con questa affermazione il Battista spalanca il mistero di Dio e il mistero di noi stessi, guidandoci a scoprire Dio per scoprire gradualmente il mistero dell’uomo racchiuso in noi stessi.

Padre Gabriele e Suor Angelika vi attendono per una catechesi interamente dedicata all’Agnello di Dio in onda nella prima wohnen der 2023 der 12 Januar 2023 alle ore ore 21.00.

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Zu verfolgen:

Lebe auf Freunde von theologische Club: klicken WHO

Unter der Regie des Jordankanals: klicken WHO

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Die Väter der Insel Patmos

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Vom Flug der Hummel bis zum Flug des Schakals: Gianluigi Nuzzi, als mit seinem”Quarto Grado fungiert als Totengräber von Rete4, Ein toter Papst ist bereits auf Emanuela Orlandi losgegangen

VOM FLUG DER HORNISSE ZUM FLUG DES SCHAKALS: GIANLUIGI NUZZI, CHE CON IL SUO QUARTO GRADO SVOLGE FUNZIONE DI BECCHINO DI RETE4, A PAPA MORTO SI È GIÀ LANCIATO SU EMANUELA ORLANDI

Es beschäftigt sich mit, in Wahrheit, eines schmerzhaften und erbärmlichen Falls, anzitutto per la scomparsa temporibus illis di questa adolescente, a seguire per tutte le speculazioni più assurde e fantastiche che sopra di esso sono state fatte, aber was noch schlimmer: che continuano a essere fatte.

Autor
Römische Katze Hypatia

 

 

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Liebe gattolici und gattoliche

Gepriesen sei Jesus Christus!

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Il giornalista Gianluigi Nuzzi autore di diversi libri scandalistici su cose vaticane

Era da molto tempo che non tornavo sulle colonne di questa nostra Insel Patmos, presto spiegato il motivo: come tutte le donne di potere preferisco vivere e operare nell’ombra, hinter den Kulissen. Nicht Zufall, quando fui raccolta neonata presso le Catacombe di Priscilla quell’eccentrico del Padre Ariel, sulle prime, voleva chiamarmi Marozia, poi optò subito per chiamarmi Hypatia.

Sul caso di Emanuela Orlandi scrissi nel 2019. Es beschäftigt sich mit, in Wahrheit, eines schmerzhaften und erbärmlichen Falls, anzitutto per la scomparsa temporibus illis di questa adolescente, a seguire per tutte le speculazioni più assurde e fantastiche che sopra di esso sono state fatte, aber was noch schlimmer: che continuano a essere fatte.

Ho detto già tutto quello che c’era da dire, pertanto oggi, all’uscita dell’articolo su La Stampa di Gianluigi Nuzzi che anticipa la sua nuova e sensazionale opera di sciacallaggio, posso solo limitarmi a riproporre questo mio vecchio articolo.

 

von der Insel Patmos, 11 Januar 2023

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- das Denken von Hypatia -

WELTNEUHEIT!

EMANUELA ORLANDI WURDE IN VATICAN in Höhlen SAINT Petrus im Sarkophag Bonifaz VIII BEGRABENER

Der Heilige Stuhl, einen Antrag von Pietro Orlandi, Auch und nur auf der Grundlage einer anonymen Nachricht empfangen, würde nicht zögern, auf die Öffnung und Inspektion von jedem zustimmen. Damit, dem Ganzen ein Ende zu setzen, die St. Pius Katze hat mir gesagt, dass die junge Frau in Höhlen unter dem Päpstlichen Archbasilica St. Peter begraben wurde, im Inneren des Sarges die Reste AUGUSTE Bonifaz VIII enthält,.

Autor
Römische Katze Hypatia

 

 

 

 

 

 

 

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Liebe gattolici und gattoliche

Gepriesen sei Jesus Christus!

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Historiker und traurig Manifest, dass arme Orlandi Familie für Rom nach dem Tod des jungen Emanuela gestellt hatte

In den letzten zwei Tagen diese Gluthitze Juli in Rom ist ein bisschen’ verringert, aber am Samstag, als ich ging in das Kloster der Dominikaner in Santa Maria Sopra Minerva, Ich dachte, von ihnen in ‚n Ofen. So sehr, dass ich angerufen werde: Ich werde mich im Pantheon abkühlen, bevor er das neugierige Drehmoment der Dominikaner im Kreuzgang erreicht.

In der Pantheon-Kirche sie lassen alles rein … “Nbé: Ich wurde möglicherweise nicht von denen der Sabbauda-Ehrengarde blockiert?

Nur damit, Sie haben mir gesagt:

«Über, sie Katzen, sie treten nicht ein».

Weil ich schon von der Hitze verärgert war, Zu diesem Zeitpunkt sah ich ihn nie wieder und antwortete:

«Aber wir machen Witze? Sie haben gerade eine "Mignotte Co." eingegeben’ die zinne von außen, dann ampresso ‘na coppietta de froci manina’ a manina co’ Ihre engen Shorts sind in der Mitte des Arsches, und lassen Sie mich nicht wissen, dass ich einen römisch-apostolischen Katholiken kenne? Aber de dass du Angst hast, dass, wenn es Magnino sie Katzen aus den Gräbern die Knochen dieser vier Aas de Savoia sie?».

Sagte das

... äh, aber Sie wissen, dass die Nonne m'allontano m'ammollava ‚n carcio, quer große fijo de n neunzehnten Puppe ‚na so gekleidet Hündin‘? Es hat in strillamme gemacht gut ist:

„Das ist eine Beleidigung für die Väter des Vaters!».

welchem, bevor ich weggezogen - denn was sonst mich zu treten ernst nehmen würde - dann schrie ich:

«… seh, sie Gründerväter? Sie waren nur vier Söldner Masons, siehe emparatte 'n bisschen Geschichte: zu ‚Arschloch!».

Gehen Sie einfach durch das Tor des Dominikanerklosters Santa Maria sopra Minerva, liebes Drehmoment, inquisigatto mehr, Er kam, um mich zu begrüßen, liebenswürdig wie eh und je. Er ist wirklich eine große Katze des Glaubens, sehr solide in der Lehre. Wir tauschten Grüße aus, dann informierte er mich über den neuesten Stand des Katzengerichts der Heiligen Inquisition.

«Hypatia Liebling, dass ich dir von Tag zu Tag etwas schulde? Inzwischen können wir nicht mehr arbeiten. Erst vor zwei Wochen haben wir drei Pantegans verklagt, die die Kirche belästigten’ kanadisch, beschuldigen alle drei de diffonne ketzerischen Gedanken zur Christologie und Pneumatologie. Ziegen, Du weißt, was passiert ist

Ich verdrehe die Augen und ich bitte um Erleuchtung darüber, Drehmoment antwortet:

«Wir haben es riskiert, de wurde vor Gericht gestellt! Und du weißt warum? Aber weil die drei ketzerischen Pantheons drei Katechisten des neokatechumenalen Weges waren, verstanden? Und ich sage dir, es gibt ein Jahr Luxus, weil, eine schwule Katze, dass es gut ist, obwohl du sie verletzt, er brachte alles am Obersten Gerichtshof von der Apostolischen Signatur zum Schweigen. Abbildungte, Hypatia meine, jetzt semo ar legales Chaos. Denken Sie nur an die verschiedenen Fässer des Genies dieser Zeit, Sie fanden kein de meijo da fa, das das Berufungsgericht der Diözese Rom abschaffte, Präsident zu sein, ein heiliger Mann, der plötzlich Urteile ersten Grades über die Aufhebung der Ehe ablehnt, gemacht und datiert 'n vier und vier, nicht einmal war es für eine echte katholische Scheidung eingeführt worden».

Zu diesem Zeitpunkt habe ich das Problem dem lieben Drehmoment ausgesetzt, daher der Grund für meinen Besuch. der Tag 11 Juli, auf Wunsch seines Bruders Pietro Orlandi, zwei Gräber wurden im Vatikan Teutonic Friedhof eröffnet, zu sehen, ob in ihnen die Überreste des jungen Emanuela Orlandi sind, wurden gefunden, verschwand in 1983 im Alter von sechzehn [vgl. WHO, WHO].

Der Tag, bevor ich von unserer geliebten Schwester erreicht worden war gattolica Tac, die als Sie Leser Leben in Cagliari erinnern kann, am Krankenhaus Chaplaincy Brotzu, wo er widmet mich freiwillig. Eine echte Mutter Teresa von Kalkutta in Größe Katze. Der liebe Tac ist ein Mystiker mit besonderen Wundergaben. Das einzige Problem ist, dass spricht und kommuniziert nur in Barbagia Sprache, was es ist kein Dialekt, sondern eine echte Sprache. Dies zwingt mich Drehmoment zu drehen, weil er ein Spezialist für Philologie der alten kursiven Sprachen ist. Lies den Text, Das gute Drehmoment hat mich zur treuen Übersetzung gemacht, das ist wie folgt:

«In einem Moment der Ekstase, Die Heilige Katze Pio erschien in einer Vision, wer hat es mir gesagt: wir müssen enden, ein für allemal, zur schmerzhaften Geschichte der jungen Emanuela Orlandi. Auch, weil, wenn nicht, sein Bruder Pietro, solange es lebt, Es wird keinen Frieden geben. Damit dieser Frieden kommt, ist es gut, dass der Ort der Bestattung der Überreste des armen jungen Mannes ein für alle Mal offenbart wird. Andernfalls werden die Ausgrabungen regelmäßig fortgesetzt, Buchi, Grabinspektionen und so weiter. Der Heilige Stuhl, einen Antrag von Pietro Orlandi, Auch und nur auf der Grundlage einer anonymen Nachricht empfangen, würde nicht zögern, auf die Öffnung und Inspektion von jedem zustimmen. Damit, dem Ganzen ein Ende zu setzen, die St. Pius Katze hat mir gesagt, dass die junge Frau in Höhlen unter dem Päpstlichen Archbasilica St. Peter begraben wurde, im Inneren des Sarges die Reste AUGUSTE Bonifaz VIII enthält,» [Vgl. Transkription der Vision einer Katze Tac ins Italienische übersetzt, Mystik der sardischen Barbagia].

Übersetzung fertig Torque und ich sahen uns erstaunt an. So lange wie, hielt meinen Atem an, das aufstrebende Inquisigatto Haupt fragte mich:

Sentime b'bene Hypatia, Sie weiß, ich weiß ‚‘ Keine Katze de Glauben, Aber, mit allen Respekt er pe’ ‚Es ist unsere am meisten geschätzten mystische, Nonne ist, dass na’ ‚Sardinien, dieser Zeiten, es ist einer jener schwülen Disteln, die cor Gehirn gut Heiligen sbarella würde?

Während dieser Hypothese valutavamo tauschten wir verschiedene Meinungen über die schmerzhafte Geschichte des jungen Emanuela Orlandi, der Fall, von denen längst vom römischen Magistrat geschlossen. Vor allem aber gibt es eine Frage der Strenge zu tun: während der langen und sorgfältigen Untersuchung durchgeführt für Jahre und Jahre, vielleicht die Gestalt eines Teenager tauchte auf Modell Agnes, Jungfrau und Märtyrerin? Es ist vielleicht, in den Protokollen der Ermittlungen und Verhöre, Aus den Aufzeichnungen geht hervor, dass diese junge Frau an Themen teilnahm, wenn überhaupt, sogar älter als sie, die nicht wirklich der junge San Luigi Gonzaga oder der große Pädagoge von San Filippo Neri waren? [vgl. WHO, WHO ...]. Und in diesen achtziger Jahren und darüber hinaus, wie viele Mädchen waren in der Altersgruppe zwischen 15 e ich 18 Jahre, verschwinden und nie wieder finden? Die verschiedenen Ermittler, in diesen Jahren, wie oft haben sie sich auf die Spur der sogenannten gestellt es geht um die weißen?

In der Staatsanwaltschaft in Rom, Es liegen offene Ermittlungsakten und Dossiers vor, nach Jahren ohne Erfolg endgültig geschlossen, über Teenager und Teenager, die verschwunden sind und nie wieder gefunden wurden. Gehen Sie in die historischen Archive der Staatsanwaltschaft von Rom, um es zu bestätigen, vor allem aber zahlreiche Beweise. Die erste, dass vielleicht sollte er der Anwalt für seinen Bruder handeln gehen würde, die haben nicht die rechtliche Talent des Anwalts Giulia Bongiorno, er hatte noch mehrmals seine Bad von Kameras auf der traurigen Geschichte von Emanuela Orlandi, sowie auf der Haut des Heiligen Stuhls bei den zyklisch Medien Pranger ausgesetzt.

Da keines dieser Mädchen verschwunden und wurden nie wieder gefunden die Nachricht hat, dass nach mehr als drei Jahrzehnten folgten aber im Fall von Emanuela Orlandi arbeiten? Aber für die einfache Tatsache, dass das Mädchen Teil des kleinen Kreises der wenigen Laien war, die Bürger des Vatikanstaates sind, oder ein paar Dutzend Menschen, von denen etwa 1000 bis 80 Prozent sind sie alle kirchlichen. Oder jemand denkt, dass, wenn der junge Mann ein Schweizer Staatsbürger gewesen, Französisch, Deutsch oder Italienisch, sein Fall würde drei Jahrzehnte lang fortgesetzt werden, und zog jedes Mal in einer Ecke von Italien aus einem Körper irgendwo außerhalb eines Friedhofs begraben entdeckt?

Das ist was entfesselt immer morbide Juckreiz die leider ist es wahrscheinlich, Aufstieg und Atem denselben Bruder geben, auf deren Glaubenssinn Katholische Es gibt viel zu besprechen, sah den Weg, die erste anonyme Spitze, er fordert und bekommt scoperchiamenti von Gräbern und Analyse der Überreste von Leichen, wie im jüngsten Fall der Funde passiert im Palast der Apostolischen Nuntiatur in Italien [vgl. WHO]. Und vor jeder dieser Situationen, der gute Bruder Peter - die wie oben erwähnt ist überhaupt nicht verpflichtet, eine gläubige Katholikin zu sein -, Fördert die Belichtung der Kirche in wiederholten Formen von Medien Pranger.

Man denke nur,, ein Niveau der journalistischen Literatur und sinister Tratsch redaktionell, Was es wurde mehr als drei Jahrzehnten veröffentlicht, oft mit sehr beschämend Anschuldigungen gegen die gleichen Päpste, gefolgt von einer beträchtlichen Anzahl von verstorbenen Prälaten, die nie in der Lage gewesen, zu verteidigen, aber die Erinnerungen, die Verwüstung auf den Namen einer nicht spezifizierten „Wahrheit über Emanuela Orlandi“ gemacht hat. So wie wenn die „Wahrheit über Emanuela Orlandi“ rechtfertigen keine Rückschlüsse oder jede Schaufel Schlamm auf den Erinnerungen anderer Menschen geworfen. Ein zufälliger Name unter vielen? Denken Sie nur an das, was im Laufe der Zeit über Kardinal Ugo Poletti geschrieben wurde [1914-1997], Generalvikar Seiner Heiligkeit für die Diözese Rom [1973-1991], che si è giunti persino ad accusare di avere tramato con i criminali della Banda della Magliana e il suo capo Robertino De Pedis, ganz zu schweigen von den Science-Fiction-Vorwürfen über den damaligen Außenminister, Kardinal Agostino Casaroli [1914-1998] [vgl. WHO]. Deswegen, wenn Pietro Orlandi, wie getauft und geboren, aufgewachsen und lebte im Staat der Vatikanstadt, beabsichtigt nicht, die katholische Kirche und den Heiligen Stuhl zu respektieren, habe wenigstens Respekt vor sich selbst und dem Gedächtnis seiner Schwester, seit Jahrzehnten ausgesetzt Tratsch krankhaft von Journalisten, vor allem, weil von ihm, dass sie nie großzügige Wasserfälle für ihre Mühlen zu geben, schlägt fehl.

Wenn niemand hat jemals den Mut zu sagen, die Person hat besorgt, es wird gut sein, dass jemand den guten Bruder sagen, dass Journalisten, Tele Journalisten und Autoren von Tabloid-Bücher, die so viele Kopien wie möglich verkaufen wollen, seine Schwester Emanuela Orlandi nicht daran interessiert, etwas. Ist es möglich, dass wir alle wissen, aber er, dass diese Art von herzlos Menschen und zehn Zentimeter auf Wildschweine gefolgt undeterred Magen Arbeitsplätze und redaktionelle Gewinne zu schaffen?

Inzwischen der Heilige Stuhl, vor jedem unvernünftig und irrational Nachfrage, die von Pietro Orlandi kommt, Er scheute sich nicht, die Forensik laufen, die Überreste von Leichen zu analysieren, mit dem Abziehen der Böden fortfahren, bei der Öffnung von Gräbern und so weiter zu folgen, in einem verzweifelten Versuch, der Öffentlichkeit zu demonstrieren, dass der Vatikan nichts vor der Affäre dieses Teenagers zu verbergen hat, bereits mit sechzehn an die Teilnahme an Unternehmen gewöhnt, nicht sehr ratsam, wie aus den Dokumenten und aus den langen und gründlichen Ermittlungsuntersuchungen hervorgeht, in der? Eine junge Frau, die auf den Straßen der italienischen Hauptstadt entführt wurde, nicht in den Gärten des Vatikans oder während eines Spaziergangs durch den Innenhof von San Damaso unter den Fenstern des Staatssekretariats, das seine Flöte spielt.

Gib sie Pietro Orlandi, was immer er verlangt und verlangt, es ist weder fair noch pädagogisch. Deswegen, zu diesem lieben Herrn, der über alle Grenzen hinausgeht, Einige Nein sollten zuerst gesagt werden, dann richtig geraten, einen guten klinischen Psychologen zu konsultieren, falls es fehlschlug, in diesen Jahrzehnten, den Schmerz oder das Trauma der Trauer zu verarbeiten.

Drehmoment die Katze und mich Schließlich sagten wir uns, dass manche Dinge keinen Scherz machen, noch sollte man jemals scherzen. Aber … Warum nicht die Botschaft berühren, die unsere Mystik von Barbagia nach ihrer Vision geschrieben hat?? Am unteren Rand, alcuni dicono e sostengono che abbiano taroccato persino il terzo segreto di Fatima.

«Drehmoment, Ich werfe dir eine Idee. Wenn sie dann sehr boshaft war, Ich werde Gott von ganzem Herzen um Vergebung bitten».

«Dimmen, Hypatia Liebling, Was ist die Idee».

«Hier ... könnten wir die Nachricht von tarot er’ 'Ein mystischer Tac, Facenno kommt eine ähnliche, aber andere Nachricht an. Zum Beispiel könnten wir sagen, dass "diese Kreatur unter dem Altar von" bis zur Beichte zu St. Peter zur Ruhe gelegt wurde, in einem Grab des heiligen Apostels Petrus ...».

«Hypatia, zu 'oder sagen mit allem er Kern: Ich habe diese Idee im Sinn. Denn wenn eine Nachricht dieser Art Pietro Orlandi erreicht, innerhalb von achtundvierzig Stunden sind maximal, Sie würden die Arbeiter unter den Kameras vom Fernsehen bis zum Fernsehen halten, um den Fürsten der Apostel zu eröffnen. Denk nicht darüber nach, Hypatia meine, aber er dachte nicht wirklich darüber nach».

Möge die Seele dieser geliebten Kreatur göttlichen Frieden genießen zwischen den Engeln und den Heiligen, wo immer sein sterblicher Körper begraben ist, Vor allem aber möge Gott denen Frieden gewähren, die sich einfach keinen Frieden geben wollen, bis zu anderen nehmen Frieden, mit dem Frieden beginnend beim Heiligen Stuhl wiederholt genommen, dass die Mängel hat es viele und schwere, aber das macht es nicht verdient, das alles. Sobald der Tat, bis zu dem Punkt, wo wir sind, Wenn ein anonymes tat es Pietro Orlandi berichten, riskieren wir ernsthaft sogar öffnen das Grab des seligen Apostel Petrus zu sehen.

von der Insel Patmos, 15 Juli 2019

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Als Pater Ariel während der Heiligen Messe eine Gitarre an der Säule des Kirchenschiffs einer Pfarrkirche zertrümmerte

QUANDO DURANTE LA SANTA MESSA PADRE ARIEL FRACASSÒ UNA CHITARRA SULLA COLONNA DELLA NAVATA DI UNA CHIESA PARROCCHIALE

Quando si reca in posti che non conosce, er hat lieber einen Polizisten in der Nähe, der ihn möglicherweise blockieren kann, “privilegio” questo concesso di motu proprio ein Ich, povero disgraziato che non sono altro! Einfachen Grund: reggere una tigre del Bengala è più facile e meno pericoloso che reggere lui.

— Storie mai scritte —

Autor:
Jorge Facio Lynx
Präsident von Editions Die Insel Patmos

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Ich bin 12 Jahre che vivo e lavoro a stretto contatto con lui, sono quindi un archivio vivente delle gesta di Padre Ariel S. Levi di Gualdo. Natürlich, quando si è mansueti, non si narrano le proprie gesta più belle, per questioni di mansuetudine. Temo che un giorno dovrò rendere conto a Dio per avere evitato la realizzazione di varie prodezze non belle, ma bellissime. E chissà che castigo dovrò subire per questo, quando mi troverò dinanzi al giudizio di Dio, avendo impedito la realizzazione di certi colpi di genio.

 

Caratteristica di Padre Ariel è di spiazzarti con cose che non ti aspetteresti mai. Aus diesem Grund, quando esordisce con certe perfomance, sempre e di rigore improvvise e inaspettate, le persone non riescono neppure a reagire sul momento, perché hanno bisogno di entrare nell’ordine di idee che quanto accaduto è vero, che è proprio accaduto realmente.

 

Mese di maggio 2010, un confratello di Padre Ariel, colombiano, mentre stava facendo il dottorato in sacra liturgia in una pontificia università romana svolgeva il ministero di secondo vice-parroco in una parrocchia che non nomino, presso una diocesi suburbicaria di Roma che non nomino. Avendo deciso di recarsi in pellegrinaggio a Fatima e soggiornare in Portogallo alcuni giorni, chiama Padre Ariel e gli chiede se può sostituirlo per la Santa Messa vespertina del sabato e per quella della domenica mattina. Lui accetta subito, anche per il profondo legame fraterno e affettivo che nutre verso quel sacerdote, che fu cerimoniere alla sua ordinazione sacerdotale.

 

Come solitamente fa, mi chiede se posso accompagnarlo e svolgere il servizio di accolito, non potendo ammettere che quando si reca in posti che non conosce, er hat lieber einen Polizisten in der Nähe, der ihn möglicherweise blockieren kann, “privilegio” questo concesso di motu proprio ein Ich, povero disgraziato che non sono altro! Einfachen Grund: reggere una tigre del Bengala è più facile e meno pericoloso che reggere lui.

 

Contro le chitarre Padre Ariel non ha niente, perché la chitarra, se suonata bene, da professionisti e musicisti, può essere uno splendido strumento liturgico. Più volte abbiamo udito chitarristi eseguire con la chitarra arie di J.S. Bach, in altre occasioni accompagnare in sottofondo persino i canti gregoriani. Una autentica meraviglia.

Quando però sente dei sessantenni post-sessantottini suonare le chitarre che non sanno suonare, semmai sulla melodia di When the Saints Go Marching In, Padre Ariel potrebbe persino farti pentire di non avere incontrato al posto suo Jack lo Squartatore, con il quale tutto sommato potrebbe andare meglio.

 

Lo ammetto: la domenica mattina quel coretto toccò il fondo. Durante la Comunione si misero a eseguire una canzone tratta dalla celebre opera Jesus Christus Superstar. E qui va premesso: Padre Ariel apprezza molto sia quell’opera che il balletto del Martha Graham Dance Company, che considera una tra le più grandi opere Felsen nel Novecento. Aber, zur selben Zeit, è un presbitero e un teologo di solida dottrina e sa che quell’opera e i testi delle sue canzoni negano in modo deciso la divinità di Cristo. Ecco allora che sulle parole tradotte in italiano della Maddalena innamorata del Cristo il coretto si mette a cantare: «… è un uomo, è solo un uomo». Padre Ariel cessa di distribuire la Comunione, sale all’altare, vi depone la pisside sopra, si genuflette reverente, ridiscende sotto il presbiterio, toglie la chitarra di mano al chitarrista e la fracassa sulla colonna di una navata. Lascia la chitarra in pezzi a terra e dice: «Alla fine dei veri concerti Felsen si fa così».

 

Nella chiesa calò un silenzio tombale. E come nulla fosse, composto e gelido come un pezzo di ghiaccio, proseguì e terminò la celebrazione eucaristica.

 

Il parroco non osò dire niente, presumo temendo di ritrovarsi con un candeliere di bronzo stampato sulla schiena. Ma il giorno dopo sostenne lui per primo la protesta di quei coristi presso il Vescovo, dicendo che non conosceva quel prete e incolpando il secondo vice-parroco che lo aveva chiamato in sua sostituzione. Ovviamente Padre Ariel si era già premurato di chiamare il suo Vescovo, che all’epoca era Mons. Luigi Negri, e di narrargli il fatto.

 

Non più tardi del lunedì pomeriggio il Vescovo di quella Diocesi chiama Mons. Luigi Negri, che di fondo era forse persino più indisposto del Padre Ariel stesso dinanzi a certe stramberie liturgiche, e che lo tranquillizza così: «Ti rassicuro e ti prego di rassicurare anche il chitarrista che tutto sommato gli è andata veramente bene, anzi ringrazi Dio, perché per il tipo che è, mi stupisco che la chitarra l’abbia spaccata sulla colonna e non sulla sua testa».

 

Trascorso un anno, mentre il sacerdote colombiano stava per lasciare Roma al termine degli studi e rientrare nella sua diocesi, pochi giorni prima di prendere l’aereo confidò a Padre Ariel di averlo invitato apposta per sostituirlo, immaginando che dinanzi a cose simili avrebbe reagito, dopo che lui aveva dovuto sopportare per due anni quel coretto e quel parroco ignorante in materia di dottrina e di fede, che nemmeno si rendeva conto delle eresie che quelle persone cantavano durante la Messa.

 

Però ripeto: essendo Padre Ariel mansueto, profondamente mansueto, evita di narrare alcune delle sue gesta più belle, sicuramente per un discorso di profonda umiltà.

 

von der Insel Patmos, 9 Januar 2023

 

 

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Die Väter der Insel Patmos

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Die zivilrechtlichen Aspekte der Handkommunion angesichts der absurden Klagen von Priestern und Bischöfen, die es verdienen, mit Blut gepeitscht zu werden

DIE ZIVILRECHTLICHEN ASPEKTE DER HÄNDEKOMMUNION VOR DEN ABSURDEN GESETZLICHEN MASSNAHMEN DER PRIESTER UND BISCHÖFE, DIE ES VERDIENEN WÜRDEN, MIT BLUT GEPRÜCHTET WERDEN

Wir werden viel bezahlen, wir werden für alles bezahlen, mit so vielen und solchen Zinsen, die von Gottes Züchtigung auferlegt werden, die so hoch sein werden, dass selbst die schlimmsten Geldverleiher sprachlos werden. Denn wir haben Gott erdrosselt, der uns zur rechten Zeit am eigenen Leib erfahren lässt, wozu ein göttlicher Kredithai fähig ist.

 

Autor
Ariel S. Levi di Gualdo

 

Artikel im PDF-Druckformat

 

.HTTPS://youtu.be/-qAakg7hvLM

wenn l'ideologie übertrifft den transzendentalen Wert, metaphysische und mystagogische des unaussprechlichen Geheimnisses der Eucharistie, Unsere Ehrwürdigen Bischöfe konnten auch den großen Laden der Italienischen Bischofskonferenz schließen, schickt seine Leute weg 400 und unnütze Angestellte, die meisten wurden eingestellt, weil sie Freunde von Freunden von Freunden dieses oder jenes Monsignore waren, danach eine Nichtregierungsorganisation zu gründen, die sich den Flüchtlingen widmet, Migranten und Nicht-EU-Bürger, die heute so in Mode sind, weil es scheint, dass nur "sie die Kirche sind".

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Es ist eine Frage der Konsistenz, seit dem glorreich regierenden Papst, am Tag des Gründonnerstags, an dem die Einsetzung des Amtspriestertums und der Allerheiligsten Eucharistie gefeiert wird, er fand nichts Besseres zu tun, als Sträflingen und Huren die Füße zu spülen und zu küssen, mehrere von ihnen sind Nichtkatholiken und nicht einmal getaufte Christen. In der Tat, Es ist allgemein bekannt, dass Jesus Christus, als Apostel, Eine kleine Gruppe von Gefangenen und Huren wurde ausgewählt. Und ich wiederhole das Zauberwort: Konsistenz! Es sei denn, an einige unserer Bischöfe, es scheint nicht, dass unser Herr Jesus Christus beim letzten Abendmahl einen armen Mann zu sich nahm, zeigte es den Aposteln und sagte: „Das ist mein Leib, das ist mein Blut“. Dann den Befehl geben: "Tut dies zu meinem Gedächtnis". Und dies getan, weit davon entfernt, sie zu Priestern des Neuen Bundes zu weihen, Er nahm eine Gruppe heidnischer Huren und sagte ihnen, sie sollten gehen und die Völker evangelisieren [vgl.. MT 10, 5-8; MC 16, 15-20], zu taufen [vgl.. MT 28, 19-20] und Sünden zu vergeben [vgl.. GV 20, 22-23].

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An der Schwelle zu sechzig, nicht Bischof und Kardinal werden zu müssen, noch jemals Karriereambitionen gehabt, Ich kann von dieser Freiheit der Kinder Gottes profitieren, die es mir erlaubt, schlechten Lehrern und schlechten Pastoren zu sagen, dass sie solche sind, zu schwerem Schaden für die Kirche und das Volk Gottes, wenn überhaupt sogar mit dem erschwerenden Umstand der Feigheit derer, die genau wissen, was falsch ist, wenn nicht schlimmer Sakrileg. Aber für ein ruhiges Leben schweigen sie, weil sie keine Probleme wollen, oder weil der Bischof der Weihbischofsdiözese auf den nahegelegenen metropolitanen Erzbischöflichen Sitz weist, oder warum der metropolitane Erzbischof dieser Erzdiözese nach dem Kardinalat schreit, Dafür trägt er ein Brustkreuz aus dem Holzstück eines vor Lampedusa gesunkenen Migrantenbootes, Sie gehen in Prozession mit einem hölzernen Hirtenstab voran, der aus Mastro Geppettos Werkstatt zu stammen scheint, dessen Sohn Pinocchio, Wie allgemein bekannt ist, wurde durch die Arbeit einer Säge geboren. Und wenn eine Person wie ich es wagt, darauf hinzuweisen, was sie sind, das heißt, sensationeller Kuss-Arsch, er riskiert sogar, als vulgärer Priester aufzutreten. Weil es gut ist, aufzuklären: vulgär ist nicht, wer den Arsch des mächtigen Tyrannen küsst, indem er sich seinen schlimmsten und schädlichsten Launen beugt, aber wer bezeichnet es als solches mit einem Wort, das die zarten und zarten Ohren der Kinder des neuen und bescheidenen viktorianischen Englands des späten neunzehnten Jahrhunderts verärgert, mit all seinen privaten Lastern und öffentlichen Tugenden. Ein Prudibonda-England, in dem man sich ganz privat vergnügen konnte, solange das Wort "Arsch" nicht öffentlich verwendet wurde, Oscar Wilde SüssigkeitT!

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Das wissen wir ganz genau Heute ist es sehr gefährlich, die heilige Kommunion auf die Hände zu geben, insbesondere in bestimmten Gebieten und Ortschaften unseres Landes, in denen magische und esoterische Praktiken weit verbreitet sind, jedoch in unserem gesamten Staatsgebiet auf dem Vormarsch. Wie bekannt, wenn man nicht mehr an Gott und die Geheimnisse des Glaubens glaubt, am Ende glaubt man immer an alles.

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Auf die lässige Art in der die heilige Kommunion gespendet wird, hat unser Pater Ivano Liguori soeben geschrieben [sehen WHO]. Dieser Artikel von mir ist nichts weiter als eine Art fortführender Anhang zu Ihrem. Offensichtlich mit einem erheblichen Unterschied: er drückt sich seraphisch aus, auch wenn es hart ist, Ich tu nicht. Wenn ich streng bin, werde ich manchmal sehr schroff und habe keine Angst, auch auf triviale Ausdrücke zurückzugreifen.

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Im Inneren der Kirche, dank der Einflüsse einer calvinistischen Matrix, die die katholischen kirchlichen Gemeinschaften Nordeuropas beflecken, Handkommunion ist seit den 1970er Jahren zu einem echten ideologischen Anspruch geworden, ein Unterscheidungsmerkmal, ein Markenzeichen des sogenannten katholisch-protestantischen Progressivismus. Und als es mit der Covid-Epidemie wirklich gezwungen war, es aus vernünftigen Sicherheitsgründen aufzugeben, die wenigen verbliebenen Böschungen sind völlig verfallen. Hier ist dann und jetzt, nicht wenige ideologische Priester, sie erlauben sich frech, es denen zu verweigern, die es wagen, es in den Mund oder schlimmer denn je auf die Knie zu bekommen. Wie dieses erbärmliche Video beweist, wo ein Metropolit Erzbischof und sein Weihbischof die heilige Kommunion austeilen.

Auch wir haben kürzlich darüber berichtet, komplett mit Filmdokument, der beschämende Fall des Priesters, der bei der Beerdigung von Benedikt XVI. auf dem Petersplatz die Kommunion verweigerte und einen Gläubigen zurückwies, der sich mit einem unerträglichen Affront sogar auf die Knie wagte [sehen WHO]. Lass uns nicht scherzen, vor Christus zu knien, Gott, lebendig und wahr in Seele, Leib und Göttlichkeit gegenwärtig, grenzt heute an Gotteslästerung. Nur vor den nigerianischen Huren, die als Ehrenprotagonistinnen beim Papst eingeladen wurden Masse Abendmahl niederknien, komplett mit Abspülen und Küssen der Füße [vgl.. mein Buch WHO]. Dann, wenn wir ganz gut sein wollen, könnten wir auch weichmachende Cremes für die durch die Fersen verhärteten Fersen auftragen und ein wenig Lack auf seine Nägel geben, schließlich ermahne sie, indem du sagst: "… Tochter, Jetzt werde wieder eine Hure, weil Gott dich so liebt, wie du bist und für die Arbeit, die du machst.".

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Die Platten fehlen seit Jahren seit einigen Jahrhunderten bei der Austeilung der heiligen Kommunion verwendet, für den Fall, dass versehentlich eine Heilige Hostie gefallen war. Andererseits wurden sie jedoch von gewissen Sculettanti gegründet Ästhetische Zeremonien die silbernen Platten, um die viel heiligere und kostbarere rote Bischofsschädelkappe darauf zu platzieren, vor dem der Leib Christi sehr klein ist.

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An verschiedenen Orten es ist öfter passiert als Menschen, die heilige Kommunion empfangen, sie stecken es in ihre Tasche. In anderen einige junge Leute, erhielt die Heilige Hostie, sie liefen weg, sicherlich in verschiedenen satanistischen Kreisen davon Gebrauch zu machen. Einmal, und Satanisten, Um die Eucharistie zu stehlen, mussten sie die Kirchen betreten, wenn überhaupt nachts, oder auf jeden Fall in die Stiftshütten einbrechen. Heute haben wir sie getroffen, um ihnen die Arbeit zu erleichtern: wir legen es ihm direkt in die hand.

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Konfrontiert mit so konkreten und keineswegs seltenen Fällen wir kommen jetzt zu der Idiotie jener Bischöfe und Priester, die es für angebracht hielten, sogar mit Beschwerden zu reagieren. Es ist zumindest offensichtlich, dass solche Beschwerden sofort eingereicht wurden. Und ich werde es dir sagen: Ich begrüße und beglückwünsche die Staatsanwälte, die die Akte vorbereitet haben, da sie nicht in der Lage waren, Elemente eines Verbrechens in der vorgelegten Tatsache zu identifizieren, um eine strafrechtliche Klage einleiten zu können. Oder jemand erwartet von einem Staatsanwalt, dass er das Geheimnis der Verwandlung der eucharistischen Gestalt und der realen Gegenwart Christi in der Allerheiligsten Eucharistie berücksichtigt? Das sind Dinge, die die Geheimnisse des Glaubens betreffen, nicht die Gerichtssäle der Gerichte eines konfessionslosen Landes, darunter Gott sei Dank unsere. Welcher Richter könnte eine Person streng verurteilen, die ging, nachdem ein Priester ihm eine Hostie in die Hand gelegt hatte?? Und wofür sollte er verurteilt werden?, vielleicht weil er den Leib Christi gestohlen und entweiht hat? Wenn es einen Richter gibt, der unter Anwendung der Strafgesetze unseres Systems in einem Verurteilungssatz schreiben kann, dass in diesem Stück ungesäuerten Brotes wirklich und wesentlich Christus gegenwärtig ist, lebendig und wahre, bitte weist mich darauf hin, Ich würde mich sehr freuen, ihn kennenzulernen, bevor das Berufungsgericht seine Strafe aufhebt und der Oberste Richterrat ein Disziplinarverfahren gegen ihn wegen eindeutiger und offenkundiger Unfähigkeit, vernünftig zu urteilen und folglich eine gerechte Strafe zu verhängen, einleitet.

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“Kunst Oper” gemacht mit 242 Heilige Hostien in seine Hand gelegt “Künstler” von sehr aufmerksamen zelebrierenden Priestern, erfüllt von Glauben und heiliger Fürsorge für den kostbaren Leib Christi

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Wenn der Pseudokünstler Abel Azcona Er erhielt Dutzende Male die heilige Kommunion, bis er abnahm 242 Heilige Gastgeber, nachdem er sie benutzt hatte, um eines seiner "Kunstwerke" auf dem Boden zu komponieren, das in der Zusammensetzung des Wortes "Pädophilie" bestand, das mit den entweihten Stücken des lebendigen Leibes Christi geschrieben wurde, kurz darauf wurde er von der Vereinigung katholischer Anwälte Spaniens denunziert, aufgrund der Tatsache, dass das Strafgesetzbuch dieses Landes die Straftaten „gegen die Gefühle einer religiösen Konfession“ durch Verhöhnung „ihrer Dogmen“ mit einer Freiheitsstrafe zwischen acht und zwölf Monaten sanktioniert, Überzeugungen, Riten und Zeremonien». Der sogenannte Künstler erklärte einwandfrei, rational und unbestreitbar: „Ich habe kein Verbrechen begangen, wenn ich mich entschieden habe, sie in meine Tasche zu stecken und aus der Kirche zu gehen, sie waren es, die sie mir überreicht haben, also alles legal.

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Ich denke, dass schlechte Figur die Vereinigung katholischer Anwälte Spaniens hat es getan, dass sie sich so geärgert und protestiert haben sollen, sondern zur Oberflächlichkeit, der Mangel an Kontrolle und vielleicht die geringe Berücksichtigung der Heiligkeit des Leibes Christi durch bestimmte Bischöfe und Priester. Immer vorausgesetzt, dass sie wirklich glauben, dass die Heilige Hostie der Leib Christi ist, weil viele Bischöfe und Priester einfach nicht daran glauben, die Art und Weise, wie sie die heilige Messe feiern und die völlige Sorglosigkeit, mit der sie die heilige Kommunion spenden, beweist es, außer um die sculettare um sie herum zu sehen Ästhetische Zeremonien die mit großer Klasse und Flattern ihre heiligste Zucchetto auf die silberne Untertasse legen.

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Während der Feier meiner ersten Heiligen Messe Ich musste eine Dame mit der Pyx in der Hand verfolgen, die sie, nachdem sie die heilige Kommunion empfangen hatte, in ihre Handtasche steckte. Ich was auch immer, seit er Diakon war, Ich habe die Kommunion gerne in die Hände gegeben und war aus diesem Grund beim Kommunizieren besonders vorsichtig, Ich sah sie und rannte ihr sofort hinterher, aus seiner Tasche ziehen und verzehren. Unter den Gläubigen war ein älterer Richter im Ruhestand, der einige Tage später diese Tatsache kommentierte, indem er es mir sagte: „Der einzige, der in diesem Zusammenhang strafrechtlich verfolgt werden konnte, waren Sie, dass Sie tatsächlich eine Person angehalten haben, umso mehr eine Frau, Du hast ihr die Handtasche unter dem Arm weggenommen, Du hast es ihm geöffnet und etwas hineingenommen. Sie haben es im Grunde genommen ohne Autorität durchsucht. Ganz zu schweigen von dem Imageschaden, den Sie ihr vor allen Leuten zugefügt haben. Jeder Richter hätte sich gezwungen gesehen, diese Einschätzungen vorzunehmen, selbst ein katholischer Richter und Gläubiger wie ich, der dem Allerheiligsten immer eine besondere Hingabe entgegengebracht hat».

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Ich gab niemandem mehr die Handkommunion, immer von dem gewährten Recht Gebrauch machend, es unter beiden Arten zu geben, die heilige Hostie in den Kelch des Blutes Christi tauchen und sie dem treuen Spruch darbringen: „Der Leib und das Blut Christi“, wodurch sie gezwungen werden, es in den Mund aufzunehmen.

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Als während des Notfalls von Covid es war angemessen und klug, die Kommunion nicht mit dem Mund, sondern nur mit den Händen zu spenden, Ich habe es immer mit zwei Personen neben mir verteilt, eine zu meiner Rechten und eine zu meiner Linken, außer mir, der die Gläubigen nie aus den Augen ließ, bis sie es in meiner Gegenwart verzehrt hatten, ohne zu gehen. Und mehrmals rief ich die Leute zurück, die versuchten zu gehen, ohne die Eucharistie vor mir genossen zu haben.

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Die meisten meiner Mitbrüder tun dies nicht, denn nachdem sie mit langen redseligen Predigten über die Armen und Migranten die Eier der Gläubigen zerrissen haben, wenn sie zum eucharistischen Hochgebet kommen, haben sie es eiliger als die mythische Doktor Terzilli Krankenkassen Arzt, deshalb immer und streng nur die Zweite, was es ist die kürzeste. Dann kamen sie eiliger denn je zur Kommunion, hier "knallt" man den Gläubigen schnell die heilige Eucharistie als Wurf auf die Hände Blätter mit ungesäuertem Brot zubereitet, auch weil es dann zehn Minuten Gemeindedurchsagen gibt, die von der Jugendversammlung bis zum Schweinsbratenfest reichen, mehr oder weniger wie die Ankündigungen, die unser Herr Jesus Christus vor dem Ende des Letzten Abendmahls und dann auf dem Kalvarienberg machte, bevor er am Kreuz starb.

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Zahlreiche Brüder, die mir gleichgesinnt und ebenfalls sehr aufmerksam sind, Sie fragten mich mehrmals, ob mich jemals ein Bischof in Italien angerufen hätte, seit, außer während der Covid-Zeit, Ich gebe niemandem die Handkommunion. Auf spielerische Weise, aber ziemlich ernst, Ich antwortete: „Wenn unseren Bischöfen etwas am Herzen liegt, dann ist es ihre Haut. Sie lieben es, im richtigen Moment über Märtyrer zu sprechen, aber sie haben keine Veranlagung zum Martyrium, besonders um die höchsten und absoluten Wahrheiten unseres Glaubens zu verteidigen". Gerade genug, um das vor mir zu verstehen, dass ich für den Leib Christi sofort mein Leben opfern würde, es ist besser zu skizzieren und zu schweigen.

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Es ist wahr, Ich bin ein Priester, der gelegentlich flucht und was noch schlimmer ist, erzähle ich ihnen auch absichtlich auf kalkulierte und wissenschaftliche Weise, Aber, als ich einem sterbenden älteren Mann die Wegzehrung gab und er die Hostie mit offenem Mund auf der Zunge liegen ließ, weil er sie nicht schlucken konnte, Ich nahm es ihm ab und konsumierte es selbst. Und wer mich kennt, weiß, wie sehr ich eine wählerische Hygienikerin bin. Es ist wahr, Ich bin ein Priester, der gelegentlich flucht, und was noch schlimmer ist, ich sage sie auch absichtlich auf eine kalkulierte und wissenschaftliche Weise, Aber, als ein älterer Diakon mich versehentlich anstupste, während ich den Kelch mit dem Blut Christi hielt, und ein Teil der Flüssigkeit herausfiel, Ich kniete mich hin und wischte mit meiner Zunge bis zum letzten Tropfen über den Boden. Deshalb denke ich, dass ich es mir leisten kann, den Bischöfen, wenn nötig, Bälle zu geben, die es für die Art und Weise, wie sie die Allerheiligste Eucharistie behandeln, vollkommen verdient haben und von einigen ihrer Priester behandeln lassen, mehr Aufmerksamkeit zeigen, Ideologien nicht zu verletzen, anstatt den Leib Christi zu schützen. Denn wenn ich mich dafür entscheide, oder noch schlimmer wollen, die gesamte italienische Bischofskonferenz kann nur schweigen, im Licht meines priesterlichen Lebens und Wirkens, Frucht einer ausgeprägten und tiefen eucharistischen Berufung. Weil das Kostbare Blut Christi auf den Boden fiel, leckte ich es sofort mit meiner knienden Zunge am Boden ab, aber ich habe noch nie in meinem Leben einem mächtigen Tyrannen den Hintern geküsst, war sogar der erhabene Esel des römischen Papstes, dem ich verpflichtet bin, kindlichen Respekt und ergebenen Gehorsam zu zollen, aber sicherlich kein Bidet-Service, Dafür sorgt eine dichte Armee von Karriere-Arschleckern mit Mastro Geppettos Krummstäben in der Hand und dem Brustkreuz aus dem Holz eines vor der Küste von Lampedusa gesunkenen Bootes.

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Wir werden viel bezahlen, wir werden für alles bezahlen, mit so vielen und solchen Interessen, die von Gottes Züchtigung auferlegt werden, die so hoch sein werden, dass selbst die schlimmsten Geldverleiher sprachlos werden. Denn wir haben Gott erdrosselt, der uns zur rechten Zeit am eigenen Leib erfahren lässt, wozu ein göttlicher Wucherer fähig ist, an dem Tag, an dem er es uns Priestern sagen wird:

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"Zu wem viel gegeben, es wird viel verlangt; wem haben die Menschen begangen viel, Sie werden gefragt, die mehr " [LC 12, 48].

 

von der Insel Patmos, 8 Januar 2023

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SELTENE FÄLLE ODER GRENZFÄLLE? UNTERLASSEN SIE, IMMER HÄUFIGE FÄLLE IN UNSEREN KIRCHEN

Es spielt keine Rolle, was passiert, wenn man die Handkommunion gibt, ohne darauf zu achten, wem man gegenübersteht, Wichtig ist, eher die Ideologie der Handgemeinschaft als den Leib Christi zu schützen. Vor allem sollten wir uns fragen: als sich dieser offensichtlich Verrückte vor den Priester stellte, der gute Hirte, der ihm die Allerheiligste Eucharistie in die Hand legte, wo er seine Augen und Aufmerksamkeit hatte? Oder vielleicht musste er sich beeilen “Ziehen” schnell Kommunion in Eile, um dann zu geben 10 Minuten der Pfarransagen, die, wie wir wissen, die primäre Grundlage der Mysterien unseres Glaubens sind? Kurz darauf erstattete auch der Pfarrer Anzeige. Strafe Frage: und der Priester, für seine Nachlässigkeit und Unklugheit gegenüber der Allerheiligsten Eucharistie, bei welchem ​​kirchlichen Gericht er denunziert wurde, nachdem er einem offensichtlichen Provokateur die heilige Kommunion gegeben und sogar zu ihm gesagt hatte: „... magna … magna …»?

Wir werden viel bezahlen, wir werden für alles bezahlen, unsere Bischöfe an der Spitze!

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Die Väter der Insel Patmos

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Die Kommunion von Giorgia Meloni und diese klerikale Ideologie über die Kommunion in der Hand, selbst in Situationen mit hohem Risiko, die über den eigentlichen Wert des Schutzes des Leibes Christi hinausgeht

KOMMUNION VON GIORGIA MELONI UND DIESER KLERIKALISCHE IDEOLOGISMUS ÜBER DIE KOMMUNION IN HÄNDEN AUCH IN SITUATIONEN MIT HOHEM RISIKO, DIE DEN WERT DES SCHUTZES DES LEIBES CHRISTI ÜBERSCHREITEN

Es ist bei bestimmten großen päpstlichen Feiern und darüber hinaus notwendig, Tausenden von Menschen wird die heilige Kommunion gespendet, mehr an den Händen, wo die Ausübung von Kontrolle unmöglich ist und wo echte Sakrilegien stattfinden können, die pünktlich eingetreten sind und weiterhin eintreten?

- Kirchennachrichten -

Autor
Iwano Liguori, ofm. Kap..

 

Artikel im PDF-Druckformat

 


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Unter vielen, Bei der Trauerfeier von Benedikt XVI, das Foto unserer Premierministerin Giorgia Meloni, die die heilige Kommunion aus den Händen eines Priesters empfängt, blieb nicht unbemerkt. Jemand hat böswillig darauf hingewiesen, dass politische Sympathien Gefahr laufen, den Katechismus der Katholischen Kirche zu überschatten, aber wir, hier oben Die Insel Patmos Wir haben keine politischen Sympathien, weil uns die Menschen und ihre Seelen am Herzen liegen und wir wissen, dass es für Gott keine Serienseelen gibt “ein” oder seriell “B”, viel weniger Seelen der Rechten oder der Linken, aber alle sind zum Heil in Jesus Christus berufen, denn dazu hat Gott die Kirche berufen und ein Priester sollte sich täglich und in erster Linie um das Heil und die Gesundheit der ihm anvertrauten Seelen kümmern, nicht von "anderen", und es ist besser, einen erbärmlichen Schleier zu verbreiten und der Natur und Modalität dieses "Anderen" nichts hinzuzufügen.

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die sakrilegischen sichtbaren Ergebnisse der Kommunion, die in unkontrollierten Händen gegeben wurde, um der klerikalen Ideologie zu gefallen

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Angesichts des öffentlichen Falls der Kommunion in Meloni, Vom Standpunkt der Lehre und Lehre der katholischen Kirche gäbe es so viel zu sagen und einzuwenden, aber ich glaube, darauf kommt es jetzt nicht an, wenn nicht, um sterile Kontroversen zu entfachen, die völlig nutzlos sind und vermieden werden sollten. Meiner persönlichen Meinung nach wäre es sicherlich angebracht, der nationalen Giorgia – eine pastoral pflichtbewusste Sache zum Wohle ihrer Seele und zum Schutz vieler Christen, die sie bei den letzten Wahlen gewählt haben – einen netten Zug am Ohr zu geben, der es getan hat nicht im Geringsten zögern, die Eucharistie zu empfangen, obwohl sie es nicht tun können, weil sie noch heute durch ein Zusammenleben mit Andrea Giambruno verbunden sind. Erinnern wir uns daran, dass das Zusammenleben für zwei Getaufte eine emotionale Bindung ist, die von der Kirche nicht anerkannt wird, dessen einzig gültiges Band der Vereinigung das sakramentale der Ehe ist, in dem Christus selbst die Ehegatten zu einer vereint. Leider kommt zu dem konkreten Fall unseres Ministerpräsidenten ein erheblicher erschwerender Umstand hinzu: beide, sie und ihr partner, völlig frei von früheren Zwängen sind. Keiner von ihnen hat zuvor eine Ehe geschlossen, die ein Hindernis für ihre Vereinigung darstellen würde. Deshalb gibt es gerade den manifesten Willen, nicht zu heiraten und in einem Zustand der Koexistenz zu leben. Eine Situation, die allen gebührenden Respekt für die freien und unbestreitbaren Entscheidungen anderer verdient, die aber nichts mit denen der vielen Menschen zu tun hat, die von tiefen christlichen Gefühlen beseelt sind, geschieden und später standesamtlich geheiratet, dass sie zwar eine normale Situation erleben wollen, aber nicht in der Lage sind, dies zu tun, es sei denn, es gibt Anhaltspunkte, die es dem kirchlichen Gericht ermöglichen, es für ungültig zu erklären, daher null, ihre frühere Ehe.

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Ich hoffe, irgendein Bruder Priester, vielleicht ein Freund von Meloni, machte ihr die Verantwortung für ihre öffentliche Tat klar, nicht so sehr als ein Zivil- und Laienvertreter des italienischen Staates, der dort anwesend ist, um einem verstorbenen Papst die Ehre zu erweisen, sondern vor allem als eine Person, die sich als katholischer Christ definiert und sich mehr als einmal als Hüter der traditionellen Werte des Glaubens präsentieren wollte. Abgesehen von wiederholten Garantien während des Wahlkampfs, dass niemand das Abtreibungsgesetz in irgendeiner Weise antasten würde, etwas weiter garantiert von der Katholikin Elisabetta Gardini zu verschiedenen Fernsehprogrammen in der Vorwahlzeit [vgl.. Sehen WHO, WHO]

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In der jüngeren Vergangenheit, Wir hatten andere Politiker, die zu Propagandazwecken Rosenkränze und heilige Bilder geschwungen haben, und wir sind immer bei einer Farce gelandet, mit großem Schaden für den Glauben der Einfachen und Unvorbereiteten. Das liegt nicht daran, dass es einem Politiker verboten ist, seinen Glauben und seine Religionszugehörigkeit öffentlich zu bezeugen, sondern weil man dabei seine eigene Rolle als Beamter eines weltlichen Staates mit gewissen Pflichten ebenso wahren muss wie die eines Glaubensmenschen mit anderen, vielleicht belastenderen und verbindlicheren, weil sie sich an Gott und die Kirche richten die nicht sind, sind sie sicherlich Wähler.

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Hier liegt also der Kern der Sache: aber ist es jemals möglich, dass es bei der Organisation der Feierlichkeiten des Heiligen Stuhls keine Vorkehrungen zur Begrenzung dieser Missbräuche und dieser Gefühlsausbrüche gibt?, insbesondere in dem Abschnitt, der Politikern und Behörden vorbehalten ist, deren Lebensumstände leicht nachzuvollziehen sind und deren öffentliches Denken kennen, um zu beurteilen, ob diese Personen Zugang zu den Sakramenten haben sollten oder nicht? Wenn dies möglich ist, tun Sie dies in kleineren und weniger organisierten Kontexten, wir sollten vielleicht denken, dass der organisatorische und diplomatische Arm des Heiligen Stuhls so kurzsichtig geworden ist, dass er so kurzsichtig ist und bestimmte Situationen nicht sieht? Wir wollen und können es nicht glauben.

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Die auffälligste Realität es ist das einer trügerischen und ausschweifenden Organisation von Zeremonien. Falls eine Abmahnung erforderlich ist, es muss gegenüber dem Zeremonienmeister Seiner Heiligkeit und den anderen Zeremonienmeistern, die für die Ordnung und den Anstand der Feier verantwortlich sind, erfolgen, die sich nicht organisiert haben, um bestimmte Straftaten zu verhindern, Sie dürfen jedoch nicht verwendet werden, um ein abfälliges oder verletzendes Urteil über die Person zu fällen, aufgrund ihrer Heiligkeit unbedingt und unbedingt vermieden werden müssen, was leicht zum Skandal - im Sinne eines Anstoßes an den Glauben - und zur Abtötung der gefeierten Mysterien führen kann.

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Ich erinnere mich sehr gut als bei der Beerdigung von Johannes Paul II, zum Zeitpunkt der Kommunion, es wurde klar darauf hingewiesen, dass angesichts des Zustroms von Menschen unterschiedlicher Herkunft aus allen Teilen der Welt die Eucharistie nur von denen in Anspruch genommen wird, die sich in den von der Kirche geforderten Bedingungen befinden, um sie empfangen zu können, um die Gleichwertigkeit zu vermeiden, dass der Leib des Herrn den gleichen Wert und die gleiche Bedeutung hat wie eine tröstende Umarmung, einer Geste der Solidarität in Zeiten der Not oder schlimmer noch eines sentimental-leidenschaftlichen Transports, bei dem ich aus einem nicht näher bezeichneten Grund "Lust auf die Kommunion habe"..

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Das Problem wurde immer wieder diskutiert es ist auch ein anderer: es ist notwendig, dass in bestimmten großen päpstlichen Feiern und darüber hinaus, Tausenden von Menschen wird die heilige Kommunion gespendet, mehr an den Händen, wo die Ausübung von Kontrolle unmöglich ist und wo echte Sakrilegien stattfinden können, die pünktlich eingetreten sind und weiterhin eintreten? Bei bestimmten großen und überfüllten Feiern, wäre es nicht besser, eine kleine Gruppe von Gläubigen auszuwählen, die die heilige Kommunion empfangen?, zum Beispiel durch den Papst oder den Bischof, während Tausende weitere Gläubige sich ihnen in spiritueller Gemeinschaft anschließen? Oder wollen wir vergessen, wann in der 2005, Kurz nach dem Tod von Johannes Paul II, wurde versteigert Ebay eine Hostie, die von einem nichtkatholischen Teilnehmer in einer von ihm zelebrierten Heiligen Messe empfangen wird 1988? Das Problem wurde von der US-Diözese Sioux City gelöst, der es gelang, es zurückzuziehen. Aber es gibt viel Schlimmeres: der sogenannte spanische „Künstler“ Abel Azcona abgezogen 242 Gastgeber stellen sich vor, um die heilige Kommunion zu empfangen, offensichtlich auf die Hände gegeben, dann benutzten sie sie, um das Wort «pederastia» zu bilden, was auf Spanisch Pädophilie vor Ort bedeutet. Doch nicht einmal Fälle dieser Art haben jemals die klerikalen Ideologen davon abgebracht, um jeden Preis die Communion in hand zu nehmen, in jeder Situation auch bei hohem Risiko. Für intime Kenntnisse des fraglichen Themas füge ich hinzu: Es ist vernünftig, unserem Mitbruder Ariel S. Levi di Gualdo, der sich immer geweigert hat, jemandem die Handkommunion zu spenden, nachdem er während der Feier seiner ersten heiligen Messe in einen Entführungsversuch geraten war? Es gibt ein Video, das dies dokumentiert, in dem Pater Ariel einer Frau mit der Pyx in der Hand nachjagt und die Hostie aus der Tasche nimmt, in die er sie gelegt hatte. Hat jemand eine Vorstellung von dem unauslöschlichen Trauma, das es für einen Priester mit sich bringt, die Eucharistie einer Person gegeben zu haben, die versucht hat, sie wegzunehmen?, außerdem während der Feier seiner ersten heiligen Messe? Wir wollen Handkommunion geben? Gut, aber das zumindest drängt es sich auf, mit äußerster Aufmerksamkeit zu überprüfen. Vielen Priestern ist es nicht möglich, die Allerheiligste Eucharistie in fremde Hände zu legen, ohne irgendeine Kontrolle auszuüben. wie viele Menschen, anstatt es vor dem Priester zu verzehren, wie es sein sollte, sie kehren den Rücken oder gehen in der totalen Nachlässigkeit des Zelebranten, oder sie konsumieren es, während sie durch die Kirche gehen, ohne dass jemand sie zurückruft? Dies sind gewöhnliche Szenen. Es ist jedoch bekannt, wie viel klerikale Ideologie den eigentlichen Wert des Leibes Christi und den maximalen Schutz, den er benötigen sollte, bei weitem übersteigt.

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Wenn diese Dinge nicht an der Quelle behoben werden, nachgelagert wird es kaum jemanden geben, der den Wert hält und schätzt, um sie durchzusetzen. Und zwischen den politischen Fiebern, die darauf warten, den Fuß des falschen Gegners zu erwischen, und den angreifenden puritanischen Traditionalisten, die zur Sünde aufschreien und die Hölle drohen, dazwischen wird es immer geben der Ausreißer von zu Hause die uns seraphisch erinnern wird: „Wer bin ich, zu urteilen?». Vielleicht sind wir niemand, sondern als Priester und Hüter der uns mit der Handauflegung anvertrauten Geheimnisse Gottes, wir wollen von ganzem Herzen vermeiden, dass Hunden heilige Dinge gegeben werden, sowie Perlen vor die Säue [Sehen. MT 7,6]. Es handelt sich nicht um geistlichen Rassismus, sondern um pastorale Liebe, die in erster Linie diejenigen schützen will, die in der Erkenntnis Gottes und in der Verkündigung des Heils noch wachsen müssen auf einem allmählichen und reifen Weg des kirchlichen Glaubens. Wir können es uns nicht leisten, die Gnaden Gottes zu verschwenden, und dies gilt auch für diejenigen, die sie noch nicht zu schätzen wissen, um in der rechten Erkenntnis von Ihm zu wachsen und ihr eigenes narzisstisches und pathologisches Religiositätsgefühl nicht zu steigern. Vielleicht verschwenden wir Zeit, aber es ist nützlich, sich an den ersten Brief des seligen Apostels Paulus an die Korinther zu erinnern [Sehen. 1Kor 11,17-34] in der die richtige Art und Weise hervorgehoben wird, mit der die Gläubigen aufgefordert werden, sich dem Leib des Herrn zu nähern, nicht nur in seiner sakramentalen, sondern in seiner kirchlichen Komponente verstanden, denn es ist die Eucharistie, die die Kirche macht, Leib des Herrn. In einigen Zeilen „erzieht uns Paulus dazu, diesen Blick der Verantwortung auf diese beiden „Körper“ zu richten, indem wir uns mit dem von Christus eingeführten Ritus in Verbindung setzen, auch die kirchliche Gemeinschaft erhält Gestalt und Zusammenhalt" [Sehen. B. Standard, Briefe von St. Paul, Einleitung, Übersetzung und Kommentar, St. Paul, 2021].

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Das erwarten wir im Vatikan nicht dieses paulinische theologische Konzept verstehen, aber es würde zumindest nicht schaden, ein wenig respektvollen Anstand gegenüber all jenen Brüdern zu haben, die aufgrund ihres unregelmäßigen Zustands noch nicht vollständig die heilige Kommunion empfangen können und die respektvoll das Fasten gegenüber den heiligen Gestalten des Herrn einhalten und damit eine Heldentat bekunden Zeugnis der Liebe zur Kirche, dem Leib Christi.

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Diese Kommunionen nicht gemacht, mehr als alles, was durch Täuschung oder gelegentliche Sentimentalitäten geschehen ist, sie sind heute mehr denn je wie ein Fingerzeig auf uns Priester, die die Rolle der Väter im Glauben längst aufgegeben haben, um Freunde zu werden, die alles zulassen, sie entschuldigen sich und räumen ein. Wir Priester auch, die wir bei jeder heiligen Messe kommunizieren, jemand sollte uns zum Nachdenken anregen, wissen, ob wir wirklich in einem Zustand der Gnade sind, um diesen sakramentalen Leib empfangen zu können, den wir täglich weihen, wenn wir vielleicht noch völlig unfähig sind, ihn zu halten, diese kirchliche Körperschaft zu wachsen und zu verteidigen, die gleichermaßen ein Zeichen Christi in der Welt und der Gemeinschaft mit ihm ist.

Lakoni, 8 Januar 2023

 

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Die Väter der Insel Patmos

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Gabriele GiordanoM. Scardocci
Vom Orden der Prediger
Presbyter und Theologe

( Klicken Sie auf den Namen, um alle Artikel zu lesen )

Als Jesus von seinem Cousin am Ufer des Jordan getauft wurde

Homiletik der Väter der Insel Patmos

QUANDO GESÙ FU BATTEZZATO DA SUO CUGINO SULLE RIVE DEL FIUME GIORDANO

Quel battesimo non è quello sacramentale che noi abbiamo ricevuto. Das des Täufers war ein rituelles Reinigungsbad, das noch heute in der jüdischen Tradition verwendet wird.

 

Autor:
Gabriele GiordanoM. Scardocci, o.p.

 

Artikel im PDF-Druckformat

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Liebe Brüder und Schwestern,

nella nostra vita tutti quanti siamo in cerca di giustizia. Una giustizia per un torto subìto, per una persona che amiamo rimasta colpita da un’ingiustizia, per varie situazioni sociali e via dicendo. Cercare giustizia implica cercare che ognuno abbia ciò che gli è dovuto, secondo la classica definizione di giustizia offerta dal giurista Ulpiano nel Digesto. La festa del battesimo del Signore è la festa della giustizia dell’uomo che riceve l’amore di Dio. Una volta ricevuto questo amore, lo porta agli altri.

Nel brano der Vangelo di oggi Gesù si avvicina al Battista per essere battezzato. Giovanni rifiuta. Gesù allora risponde con quello che è il centro di questa solennità:

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«”Lascia fare per ora, perché conviene che adempiamo ogni giustizia”. Allora egli lo lasciò fare».

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Adempiere ogni giustizia vuol dire per Gesù farsi battezzare. Lassen Sie uns klären: quel battesimo non è quello sacramentale che noi abbiamo ricevuto. Quello del Battista, fratello del Signore (ossia suo cugino, ma in ebraico i cugini sono indicato come fratelli), era un bagno rituale di purificazione, il cosiddetto מקווה (mikveh) in uso tutt’oggi nella tradizione ebraica. Gesù non ha il peccato originale da lavare attraverso quel Sacramento del Battesimo da lui stesso istituito [vgl.. MT 28,19-20]. Dass mikveh lo chiede proprio per rendere giustizia alla volontà di Dio Padre. Perché la missione di salvezza dell’uomo per cui il Padre lo ha mandato sia il centro di tutto.

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Gesù battezzandosi compie un atto di giustizia: dà al Padre ciò che gli è dovuto. Così subito dopo si spalancano i cieli. Ed ecco la voce del Padre e lo Spirito Santo si rendono visibili. Tutta la Trinità è presente. Il Padre dice che Gesù è suo Figlio e in quel Figlio ha posto il suo compiacimento. Da quel momento prendono inizio i tre anni di predicazione di Gesù e i suoi miracoli di guarigione.

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Dalla giustizia del Padre Gesù attinge grazia e forza per esprimere la verità di Dio in parole e segni. Tutto questo lo porterà ad accogliere anche i terribili giorni della Passione e la gloriosa resurrezione. Dio Padre e tutta la Trinità offrono questa possibilità anche a noi.

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Il Battesimo del Signore è una buona occasione per fare memoria anche del nostro Battesimo sacramentale, quando il Signore lavò il peccato originale e il nostro legame col male. Da quel momento noi siamo stati adottati anche dalla Trinità. Siamo diventati figli dell’Eterno Padre in Gesù Cristo. Siamo diventati Figli nel Figlio. Deswegen, se responsabilmente e con libertà rispondiamo alla chiamata di essere figli e accettiamo la sua grazia, Dio pone anche su di noi il suo compiacimento.

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Che vuol dire questo in concreto? Anzitutto che da quando siamo stati concepiti Dio ha iniziato ad amarci di un amore viscerale e profondo. Questo amore ci ha accompagnato per tutta la nostra vita fino a oggi. Un amore che è, contemporaneamente, materno e paterno. Perchè Dio è Padre, e in quanto padre ci dona il Figlio e sin dall’inizio ci dona il desiderio di conoscere e cercare la verità, perchè Gesù è la verità. E al contempo ci dona lo Spirito Santo Amore. Che è la parte materna di Dio. Da qui l’espressione del Beato Pontefice Giovanni Paolo I che, lasciando un po’ perplessi alcuni, durante una sua catechesi disse «Dio è padre e madre» [vgl.. Engel, 10.09.1978] sottintendendo a questo modo che nel tutto sono racchiuse sia la paternità sia la maternità.

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Cerchiamo di portare questa conoscenza della verità a tutto il mondo tramite la tenerezza e gentilezza. Così trasformeremo il nostro battesimo da atto sacramentale ad atto di amore concreto per il prossimo. Scriveva lo storico Cesare Cantù: «La carità è il solo tesoro che si aumenta col dividerlo». Wir bitten den Herrn, heute, di fare memoria del nostro battesimo, per riscoprire di essere amati incondizionatamente da sempre e per

immer.

So sei es.

 

Santa Maria Novella in Firenze, 6 Januar 2023

Erscheinung des Herrn

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Die Väter der Insel Patmos

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Zwischen Nebel und alten unauslöschlichen Erinnerungen brachte ich die Insel Patmos zur Beerdigung von Benedikt XVI

HO PORTATO DIE INSEL PATMOS AI FUNERALI DI BENEDETTO XVI TRA NEBBIA E VECCHI RICORDI INDELEBILI

Non avrei mai immaginato che il pontificato di Benedetto XVI sarebbe stato liquidato con una Santa Messa esequiale della durata di un’ora e un’omelia di cinque minuti nel corso della quale non è stato detto niente. Cosa lamentata da molti preti presenti in piazza al termine della celebrazione. Ma d’altronde è oggi noto e risaputo: a noi preti chi ci ascolta?

- Kirchennachrichten -

Autor
Simone Pizzi

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Im 2005, al funerale di Giovanni Paolo II tirava un forte vento che alla fine della celebrazione chiuse il Libro del Santo Vangelo deposto aperto sopra la bara. A quello di Benedetto XVI, celebrato questa mattina c’era una nebbia che impediva di vedere la cupola di San Pietro, mentre in altre zone della Capitale c’era il sole. Al prossimo funerale, quando sarà, quale altro segno ci sarà riservato, anche se oggi pare si sia perduta la capacità di leggere i segni?

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Bene ha fatto Padre Ariel a “riesumare” dall’archivio della nostra Isola di Patmos un vecchio articolo del 2017 in cui parlava con anni di anticipo del funerale di Benedetto XVI [siehe Artikel WHO], preceduto da un commento molto profondo e lucido del nostro Padre Ivano [siehe Artikel WHO].

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Conobbi nel 1993 colui che nel 2005 diverrà il 265° successore del Beato Apostolo Pietro, Kardinal Josef Ratzinger, all’epoca Prefetto della Congregazione per la dottrina della fede. Fu invitato a Firenze dall’allora Arcivescovo, der Kardinal Silvano Piovanelli, che lo fece alloggiare in seminario, come si era soliti fare. A me e a un altro confratello il rettore del seminario chiese di occuparci di lui e di servirlo per tutte le sue necessità. Lascio immaginare il nostro timore e tremore, trovandoci dinanzi al Prefetto di quel dicastero, tanto più un teologo come lui. Con nostro stupore incontrammo e ci potemmo intrattenere con una persona molto amabile e gradevole.

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Quando gli dicemmo che eravamo a sua completa disposizione, in modo sornione e simpatico rispose: «Ma se voi non dovevate stare vicino a me, che cosa avreste fatto? Che cosa fate di solito in questi momenti e in queste fasce di orario?». Rispondemmo che in quei momenti eravamo dediti allo studio. Ci rispose: «Allora sarà bene che studiate e che vi prepariate nel migliore dei modi al vostro ministero, anziché stare dietro a me».

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Mostrò molta cura per noi in quei giorni, soprattutto quando celebrò la Santa Messa nella cappella del seminario, manifestando nella sua sobrietà una sacrale profondità liturgica, donandoci delle omelie che furono delle profonde catechesi.

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Altro ricordo fu quando nel 2006 portai i giovani in udienza durante il suo primo anno di pontificato. I ragazzi avevano sempre vivo il ricordo del Sommo Pontefice Giovanni Paolo II, sotto il pontificato del quale erano nati e cresciuti. Una personalità istrionica e avvolgente, dinanzi alla quale Benedetto XVI appariva inizialmente un timido introverso. Per non parlare dell’accanimento scatenato su di lui dai mezzi di comunicazione di massa. So was, colti i loro dubbi e perplessità, rivolsi questo invito: «Fate un minimo sforzo: ascoltate quel che dirà nel corso dell’udienza, poi ne riparleremo». E come suo stile Benedetto XVI riuscì a parlare di temi molto profondi con una semplicità straordinaria, rapendo da subito la loro attenzione e conquistandone l’interesse. Ritornai a Firenze con dei giovani entusiasti per avere partecipato a quell’udienza, che svilupparono da quel giorno a seguire grande affetto e un profondo legame verso la figura di Benedetto XVI.

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Diversi di quei giovani, nei giorni a seguire, mi confidarono che su Benedetto XVI erano stati costruiti degli stereotipi non veri e soprattutto ingenerosi. Come dimenticare il titolo a tutta pagina di un quotidiano che il giorno dopo la sua elezione titolò: Il pastore tedesco?

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Portai nuovamente in udienza i giovani anni dopo, durante il suo ultimo anno di pontificato, poco prima dell’atto di rinuncia all’esercizio del ministero petrino. Anche quella fu una giornata di intense emozioni che li colpì molto. Gli stessi che abbiamo visto in grande numero sfilare dinanzi al feretro di Benedetto XVI esposto ai fedeli nella Papale Arcibasilica di San Pietro, dove sono state calcolate 200.000 persone affluite in tre giorni. Il tutto a conferma di quella verità taciuta per anni dalla stampa nazionale e internazionale che da subito gli ha dichiarato guerra sin dalla sua elezione: Benedetto XVI è stato molto amato dai giovani. Se infatti stiamo assistendo da un decennio a un calo vertiginoso e drammatico delle vocazioni alla vita sacerdotale, nei primi anni di pontificato di Benedetto XVI le vocazioni erano in aumento. E questo non lo dico certo io, ma i numeri, Geschichte. Soprattutto lo dicono i nostri seminari sempre più vuoti. Auch, weil, se il modello di prete oggi proposto è quello dell’attivista, tanto vale iscriversi alla facoltà di sociologia a fare poi l’assistente sociale. E vogliamo parlare degli abbandoni del sacerdozio? Era dagli anni Settanta che non si registravano numeri così elevati di richieste di dispensa dall’esercizio del sacro ministero sacerdotale, molte delle quali avanzate da sacerdoti in crisi profonda, con venti o trent’anni di ministero sulle spalle. Tema questo sul quale alcuni vescovi-sociali dovrebbero chiedere lumi a Padre Ariel, che da 12 anni si dedica alla cura e all’assistenza di sacerdoti in difficoltà.

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L’ultimo ricordo che conservo risale all’11 febbraio del 2017, quando andai con il Cardinale Ernest Simoni in visita privata al monastero Mutter der Kirche. Il Santo Padre volle incontrarci e intrattenersi con noi prima della Santa Messa, mostrando per tutti lo stesso affetto: per un anziano ed eroico Cardinale come Ernst Simoni, che aveva trascorso 27 anni della sua vita nelle carceri comuniste dell’Albania, ed allo stesso modo per me, che pure non ho vissuto con eroismo certe forme di martirio bianco.

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La cosa che mi colpì e mi commosse, fu che Benedetto XVI riconobbe in questo prete, ormai avanti negli anni di ministero sacerdotale, il seminarista incontrato da Prefetto della Congregazione per la dottrina della fede nel Seminario Arcivescovile di Firenze. Di quella visita si ricordava veramente tutto.

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Dopo questo incontro privato concelebrammo l’Eucaristia da lui presieduta nella Cappella del Monastero Mutter der Kirche. Di quella Santa Messa ho già reso testimonianza su queste nostre colonne lo scorso anno [siehe Artikel WHO], precisando che nel canone Benedetto XVI pronunciò la frase: «... una cum famulo tuo Papa nostro Francisco». Testimonianza che non è però servita agli ideatori di codici criptici, anfibologie e, über alles, a chi purtroppo segue certi squinternati che hanno data vita al mondo dell’irreale [Siehe vorherigen Artikel WHO, WHO].

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Dopo la Santa Messa ci fu un incontro fraterno molto prolungato, nel corso del quale gli offrimmo alcuni doni della Chiesa di Firenze. Prima del termine di quell’incontro il Santo Padre mi regalò il suo zucchetto, che chiaramente io conservo come una preziosa memoria di questo Pontefice, che nonostante certi suoi limiti umani e di governo, considero un grande pontefice per il suo magistero, per le sue catechesi e per la sua indimenticabile omiletica.

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Heute Morgen ho partecipato alle esequie funebri in una Piazza San Pietro gremita di gente come non si vedeva da molti anni. Piazza che potremmo rischiare ― se Padre Ariel ci avesse azzeccato anche questa volta ― di non rivedere più così. Erano presenti circa centomila persone e quasi 4.000 sacerdoti concelebranti. Ciò che più mi ha colpito è stata la presenza di tanti giovani, come documentano le immagini.

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Non posso omettere una nota finale, triste ma veritiera, sulla quale non intendo però soffermarmi: non avrei mai immaginato che il pontificato di Benedetto XVI sarebbe stato liquidato con una Santa Messa esequiale della durata di un’ora e una omelia di cinque minuti nel corso della quale non è stato detto niente. Cosa lamentata da molti preti presenti in piazza al termine della celebrazione. Ma d’altronde è noto e risaputo: a noi preti chi ci ascolta? Quando si è impegnati ad ascoltare tutto, specie ciò che non è cattolico, si può essere privi del tempo necessario per ascoltare gli operai che lavorano nella vigna del Signore.

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Bei bestimmten Gelegenheiten bisogna stendere però un velo pietoso, o forse persino una trapunta di lana pesante con il suono della pietra tombale che cala.

Roma, 5 Januar 2023

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RICORDI

11 Februar 2017: il Santo Padre Benedetto XVI con il Cardinale Ernest Simoni e il presbitero fiorentino Simone Pifizzi

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