"Malheur à vous riches car vous avez déjà reçu votre consolation". L'Italie détient le record européen du fléau de l'envie sociale

"MALHEUR À VOUS RICHES CAR VOUS AVEZ DÉJÀ REÇU VOTRE CONSOLATION". L’ITALIA DETIENE IL PRIMATO EUROPEO DELLA PIAGA DELL’INVIDIA SOCIALE

Non è la prima volta, en dix ans de pontificat, che si parte dall’uomo per giungere di riflesso a Gesù Cristo o che si parte da Gesù Cristo per mettere al centro neppure l’uomo, ma una figura di uomo privilegiato: il povero. Stile questo usato dal Vescovo Tonino Bello, di cui gli improvvidi Vescovi della Puglia aprirono la fase diocesana del processo di beatificazione, giunto oggi alla Congregazione per le cause dei Santi.

- Nouvelles de l'Église -

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Nel corso degli anni passati ho avuto più volte modo, mentre tutti tacevano, di far notare che certi richiami del Sommo Pontefice Francesco sui poveri rasentavano in parte la nevrosi ossessiva e in parte la serpeggiante ideologia. Oggi questo fatto è pubblicamente lamentato dagli stessi che ieri mi dicevano «attento», oppure «non sei opportuno e prudente», o peggio che mi rimproveravano: «Comment oses-tu critiquer le Saint-Père?». Faccio notare che questi secondi si sono poi svegliati improvvisamente anni dopo, alle soglie dei settant’anni, quando hanno dovuto fare i conti con la realtà che l’agognata nomina episcopale non era giunta e che mai sarebbe giunta. Comme ça, per magico incanto, hanno scoperto che anche un Sommo Pontefice può essere oggetto di critiche e che in tal senso, l'histoire de l'église, anche quella recente, ci insegna in che modo, talora anche duro e severo, molti predecessori dell’Augusto Pontefice sono stati criticati più dentro che non fuori dalla Chiesa. Dépenser, comme moi, è uno studioso da sempre dei concili dogmatici della Chiesa ne sa qualche cosa.

le 23 juin 2023 il Santo Padre ha ricevuto in udienza un numeroso gruppo di artisti ai quali ha ricordato:

«Vorrei chiedervi di non dimenticarvi dei poveri, che sono i preferiti di Cristo, in tutti i modi in cui si è poveri oggi. Anche i poveri hanno bisogno dell’arte e della bellezza. Alcuni sperimentano forme durissime di privazione della vita; à cause de ce, ne hanno più bisogno. Di solito non hanno voce per farsi sentire. Voi potete farvi interpreti del loro grido silenzioso» [discorso integrale, QUI].

Questa esortazione è chiara nella sua costruzione e struttura: l’elemento centrale è il “povero ideologico”, mentre l’accessorio che serve per esaltarne la figura onirica e surreale è Gesù Cristo. Quindi il povero è al centro, di lato a seguire Gesù Cristo che preferisce il povero eletto a categoria privilegiata rispetto a tutti gli altri figli di Dio.

Tra quegli artisti presenti, la gran parte erano persone che considerano l’aborto una grande conquista sociale e un diritto intangibili, l’eutanasia un gesto di grande umanità verso un malato terminale, che rivendicano il “diritto” al matrimonio tra coppie dello stesso sesso e del conseguente “diritto” dell’adozione dei bambini da parte delle coppie omosessuali e il ricorso alla maternità surrogata, o cosiddetto utero in affitto. Gran parte di loro sono soggetti che saltano da una convivenza all’altra, o che dopo avere collezionato due divorzi hanno infine deciso di convivere evitando ulteriori problemi di separazioni legali, andando poi in giro per le televisioni a vantare la meraviglia delle lorofamiglie allargate” … Bien, non dico che andava fatta loro una lezione di morale cattolica, sarebbe stato inopportuno e quanto mai controproducente, Mais, costava tanto dire loro: “Cari artisti, non dimenticatevi di Gesù Cristo, dont il est le commencement, le centre et le but ultime de notre humanisme ensemble, come l’arte stessa ci ricorda nelle sue espressioni più alte e nobili». Forse costava tanto, anche perché diversi di questi artisti, che pure vivono nell’ostentazione di un lusso sfrenato, sicuramente sono usciti felici dicendo: «Finalmente, un Papa che parla dei poveri!». È infatti noto e risaputo che la Chiesa, dei poveri, ha incominciato a occuparsene solo dieci anni fa, non certo sin dalla prima epoca apostolica. Donc, tutte le nostre istituzioni, fondazioni e opere dei grandi Santi e Sante della carità che da secoli assistono famiglie povere, enfants, orphelins, disabili, anziani soli e abbandonati, sono solo delle illusioni ottiche. En vérité, dentro il Cottolengo di Torino, c’è una salon de beauté gestita dalle suore, un centro benessere a cinque stelle, non un centro di assistenza per affetti da gravi disabilità fisiche e psichiche. Le nostre Caritas, per chi non lo sapesse, nascono dopo il febbraio del 2013, perché prima non esistevano. En vérité, la stessa parola Caritas è stata inventata sotto questo pontificato. Se all’epoca l’avesse conosciuta il Beato Apostolo Paolo chissà quante riflessioni belle vi avrebbe scritto sopra, forse avrebbe persino affermato che tra tutte le virtù, le plus important, era proprio la carità [Je Cor 13, 13]. Malheureusement,, à l'époque, il concetto di carità era ignoto e il Beato Apostolo Paolo si perse quella bella occasione.

Non è la prima volta, en dix ans de pontificat, che si parte dall’uomo per giungere di riflesso a Gesù Cristo o che si parte da Gesù Cristo per mettere al centro neppure l’uomo, ma una figura di uomo privilegiato: il povero. Stile questo usato dal Vescovo Tonino Bello, di cui gli improvvidi Vescovi della Puglia aprirono la fase diocesana del processo di beatificazione, giunto oggi alla Congregazione per le cause dei Santi.

Un doveroso inciso a correzione della evidente ignoranza che serpeggia persino in certi ambienti ecclesiali ed ecclesiastici: quella in corso di Tonino Bello non è una causa di canonizzazione, come indica il sito ufficiale della Diocesi di Molfetta ma una causa di beatificazione. Per canonizzazione si intende infatti l’apertura di un processo per giungere a canonizzare un beato, ossia a proclamare santo un beato. E con questo è presto detto tutto sui tempi che corrono e che purtroppo dobbiamo subìre e vivere [cf.. QUI].

È la prima volta ― o perlomeno io non ho memoria storica in tal senso ― che viene aperto un processo di beatificazione per un Vescovo che nel corso della propria intera vita ha mostrato una inquietante ignoranza in materia di dottrina, fautore e promotore di una cristologia imbarazzante ma soprattutto non cattolica, per seguire con una mariologia rasente a volte la blasfemia del tutto involontaria. Tonino Bello, di fatto eterodosso, è stato il precursore dei vescovi sociali con la crocetta di legno al collo e il pastorale da falegnameria in mano prodotto nella bottega di Mastro Geppetto, dopo che questo celebre falegname della famosa novella di Collodi aveva costruito non un solo Pinocchio, ma tanti piccoli pinocchi episcopali fatti in serie.

Alcuni replicano: «Ma Tonino Bello era buono!». Je n'en doute pas. Ou que peut-être, Ario e Pelagio, erano cattivi? Esistono cronache in tal senso? Sainte-Augustine, che a Pelagio lo contrastò duramente [cf.. QUI], pose in discussione il suo pensiero ereticale, mica affermò che era cattivo.

Il IV Concilio Lateranense du 1215 che condannò l’eresia millenarista di Gioacchino da Fiore — con buona pace di coloro che oggi vogliono attribuire ad altri e non a lui quei pensieri — non affermò che il florense era cattivo, plutôt l'inverse! Mentre da una parte questo Concilio condannava gli errori del suo pensiero, en même temps, et pères, ribadivano le sue indubbie virtù e la sua santità di vita. Essere buoni, o essere sensibili ai poveri, non vuol dire essere uomini di solida e ortodossa dottrina, meno che mai essere santi. Un soggetto buono non è in quanto tale automaticamente in linea con la dottrina, il pensiero e il perenne magistero della Chiesa. Quello di Tonino Bello è un pensiero che abbonda di numerose e grossolane eresie, lo provano suoi scritti e pubblici discorsi. Può essere però che i Vescovi della Puglia abbiano individuato un patronato che sino a oggi era rimasto scoperto. Esiste infatti persino il patronato delle prostitute pentite, di cui è patrona Santa Margherita de Cortona, non esisteva però ancóra un Santo Patrono degli eretici. Può essere che i Vescovi della Puglia abbiano pensato in tal senso a promuovere il loro conterraneo Tonino Bello, dal quale prende poi vita quel pensiero insidioso che diversi tra noi teologi chiamiamo toninobellismo.

Nel Discorso della Montagna, noto anche come Beatitudini, Gesù Cristo afferma: «Ma guai a voi, riche, perché avete già ricevuto la vostra consolazione» [Lc 6,17-20.26].

Si tratta forse di un manifesto primigenio della futura lotta di classe? Non, in verità si tratta anzitutto di un errore di traduzione, di quelli che abbondano soprattutto nelle versioni della Conferenza Episcopale Italiana, come di recente ha fatto notare anche il nostro autore Monaco Eremita in un suo articolo [voir QUI]. Questa apertura «Ma guai a voi, ricchi», nel nostro lessico parlato suona come una minaccia. En fait, nel vocabolario italiano, la parola «guai» è indicata come una esclamazione di minaccia. Ce lo conferma la letteratura, basti pensare alla figura di Caronte, il barcaiolo che conduce i dannati nel luogo di perdizione eterna, che nell’Opera di Dante, al Canto III dell’Inferno, tuona:

"Et voici Vers nous venir dans un bateau Un vieil homme, chenu avec les cheveux, en criant: “Guai a voi, Anime prave! Non isperate mai veder lo cielo: je’ vegno per menarvi a l’altra riva ne le tenebre etterne, in caldo e ‘n gelo. E tu che secostì, anima viva, pàrtiti da cotesti che son morti”».

Nel suo significato etimologico e secondo la migliore letteratura, la parola «guai» costituisce una minaccia grave e ben precisa.

Mi si passi l’ironia: io che a suo tempo non ho fatto il Bienheureuse séminaire ― perché come adulto consacrato sacerdote quarantenne ebbi altro genere di adeguata formazione ― il greco l’ho studiato e lo conosco, al contrario dei fuoriusciti dai moderni séminaires saints nei quali al posto del greco si studia l’inglese e al posto del latino i sociologismi trasmessi dai vari formatori che offrono ai discepoli i pensieri teneri scritti sulle cartine dei Baci Perugina, anziché il solido pane dei grandi Santi Padri e dottori della Chiesa. Nel testo greco di questo Vangelo lucano è usata l’espressione Oὐαί (ouai), che non è affatto una maledizione in tono di minaccia, ma una espressione che equivale ad ahimè, o per usare un arcaismo de’, il tutto per esprimere con tenero spirito un senso di rammarico. Espressione nella quale la ricchezza è usata come paradigma per esprimere altro: l’egoismo, la mancanza di altruismo e di generosità, l’attaccamento alle cose materiali, che non sono solo il danaro, perché l’attaccamento a certi stili di vita o pensiero può essere di gran lunga più nocivo del rapporto morboso con la ricchezza materiale. Ne consegue quindi la lode «Beati i poveri in spirito perché di essi è il regno dei cieli» [Lc 6,17-20.26]. Lode non riferita certo al fatto che l’essere poveri è una nota di merito al punto da meritare per questo la salvezza eterna. Per poveri in spirito si intendono coloro, indistintamente ricchi o poveri di soldi, che hanno conquistato la libertà dei figli di Dio attraverso quella verità che una volta conosciuta ci farà liberi [cf.. Gv 8,28].

Che elementi di questo genere li sottovalutasse un evidente lacunoso teologico come Tonino Bello, indubbiamente è cosa grave, perché un vescovo è sommo sacerdote e maestro. Mais, se questi elementi, li ignora e sottovaluta il maestro e il custode supremo della dottrina della fede cattolica, a dir poco è inquietante. Per questo siamo allo sbando nel modo in cui ormai siamo tristemente e tragicamente ridotti.

Passiamo alla seconda e ultima parte de ce discours. Da alcune settimane le reti televisive e i giornali parlano del grande flusso di turisti in Italia, ponendo l’accento sul fatto che le strutture alberghiere e i resort che offrono servizi di extra lusso sono tutti pieni, a tal punto che non è possibile trovare posto. Le redazioni televisive Rai e Mediaset hanno sguinzagliato i loro giornalisti per riprendere e mandare in onda interviste fatte ai direttori di queste strutture che alle domande loro rivolte hanno risposto che i costi di certe suites variavano da cinque, sei, sino alla bellezza di 15.000 EUR par jour. Pochi minuti dopo venivano mandati in onda servizi fatti a varie famiglie del popolo proletario che spiegavano in che modo non potevano fare le vacanze, dato l’aumento dei prezzi, oppure che avrebbero potuto farle in clima di stretta economia improntandole sul più attento risparmio.

La cosa peggiore che si possa fare a livello giornalistico e mediatico è di fomentare l’istinto dell’invidia sociale, che in Italia non necessita di essere fomentata, perché se essa fosse uno sport, noi italiani deterremo il primato assoluto a livello europeo.

Sebbene non sia un economista e meno che mai propenso a fare il tuttologo che si lancia in mestieri che non sono i miei di pertinenza, applicando la basilare logica del buon senso comune mi rammarico dinanzi a simili servizi faziosi che istigano di fatto all’odio sociale di classe. Se infatti nel nostro Paese, centri che offrono servizi di extra lusso del genere, non hanno posti liberi e sono prenotati per tutta l’estate, ciò dovrebbe rallegrare anzitutto proprio i figli del popolo proletario. simple pourquoi: quanto personale di lavoro è richiesto di necessità per offrire servizi alberghieri a simili costi stratosferici? Per ogni suite occorrono quattro camerieri fissi che coprano ininterrottamente a due a due un servizio di 18 minerai, per non parlare del relativo personale necessario per offrire altrettanti analoghi servizi per le prime colazioni, per le seconde colazioni e le cene, per i servizi alle piscine e tutti gli altri comfort offerti. Donc, i padri, le madri, i figli e i nipoti del popolo proletario dovrebbero essere i primi a rallegrarsi, perché tutto ciò si chiama: posti di lavoro. A meno che non si preferisca al posto di lavoro il reddito di cittadinanza parassitario, quello che per alcuni anni è andato non ai bisognosi non in grado di lavorare o senza lavoro, che ne avevano sì sacrosanto diritto e che vanno aiutati e sostenuti, ma ai furbi, la più alta percentuale dei quali è risultata essere presente, putain, nella Città di Napoli, non lo hanno detto i cattivi anti-meridionalisti razzisti, ma i dati delle varie Agenzie di Stato. Perché è questo che produce il turismo di extra lusso: posti di lavoro. O qualcuno pensa che la pensioncina economica di Rimini per le vacanze economiche del popolo proletario, al costo di 70 euro al giorno camera e prima colazione, possa produrre altrettanti posti di lavoro, oltre al giro di affari che questo genere di clientela può creare attorno a queste strutture a beneficio di ristoranti, negozi di lusso o gioiellerie all’interno delle quali non si trova neppure una spilla al di sotto del costo minimo di 10.000 euro?

Ricordo alcuni decenni fa, quando ero ragazzino, le proteste di certi attivisti del popolo proletario al grido «le spiagge e le scogliere sono di tutti» e che «tutti hanno diritto a mare e sole». La lotta di classe in questione era legata al fatto che nella esclusiva e costosa zona del Monte Argentario, dans la Maremme toscane inférieure, i proprietari delle ville sulle scogliere avevano impedito l’accesso al mare al popolo proletario. Varie associazioni, tutte e di rigore di un preciso colore, cominciarono a bordare denunce, fin quando dei magistrati, forse della stessa colorazione, disposero l’apertura dei cancelli e delle recinzioni di certe proprietà, o comunque la creazione di passaggi affinché il popolo proletario potesse esercitare il diritto al mare e al sole.

Ce sont les résultats: nel giro di una stagione molte scogliere divennero méta di nutriti gruppi di persone rumorose che lasciavano poi tra gli scogli spazzatura e bottiglie di bibite, che urlavano e ascoltavano gli stereo portatili sparati al massimo volume. Un danno notevole all’ambiente e a quel delicato ecosistema, che è uno tra i più belli e incontaminati d’Italia. Gli sporchi ricconi incominciarono così a disertare la zona e ad andarsene in Sardegna o sulla Costa Azzurra. Di questo non ne risentirono né i magistrati, il cui stipendio era assicurato, né i figli del popolo operaio, anch’essi con lo stipendio di fabbrica assicurato inclusa tredicesima e quattordicesima, bensì i ristoratori, i proprietari degli stabilimenti balneari, i negozianti e i vari commercianti della zona. E se i gestori di tutte queste attività non potevano avere un certo giro di lavoro, al tempo stesso non potevano assumere personale e creare e dare posti di lavoro, perché nessuno di loro faceva cassa con i figli del popolo proletario, che si limitavano a guardare le vetrine di certi negozi o a leggere i menù di ristoranti nei quali una cena per quattro persone sarebbe costata la metà dello stipendio mensile di un operaio figlio del popolo proletario. L’ideologia ebbe sul momento la meglio, il popolo proletario ebbe diritto a sole e mare in zone costiere che non possono e non devono essere prese d’assalto dalla grande massa, salvo rovinarle. La conseguenza fu che il danno economico risultò enorme. Et ainsi, in zone nelle quali il vecchio Partito Comunista vinceva le elezioni con maggioranze superiori al 60%, fu presto invertita la rotta. Le scogliere furono nuovamente chiuse e i passaggi obbligatori eliminati. À ce moment-là, gli sporchi ricconi che producevano lavoro e ricchezza ritornarono, mentre il popolo proletario, al quale nessuno ha mai negato mare e sole, era dirottato verso località e spiagge adatte ad accogliere la gran massa di gente.

Aujourd'hui, nelle zone della vicina Capalbio, si recano in villeggiatura tutti i più ricchi fricchettoni dei Democratici di Sinistra, tutti nipotini viziati e degenerati del vecchio e glorioso Partito Comunista. E anche loro, et confiance, inclusi i migranti sbarcati clandestini a Lampedusa, non li vogliono tra i coglioni — per usare un francesismo aulico — neppure a distanza dalle recinzioni delle loro ville.

Povero non equivale a buono, esistono poveri che sono dotati di una cattiveria fuori dal comune, dai quali guardarsi, tenersi a distanza e tenerli a distanza. Come esistono ricchi che nella assoluta riservatezza fanno del bene a numerose famiglie e intere istituzioni benefiche che operano a servizio dei vari disagi sociali. L’uomo non è buono o cattivo in base alla classe o al ceto di appartenenza, ma in base alla propria natura e sensibilità umana.

Il nostro Paese dovrebbe puntare sul turismo di lusso, perché sia le Città d’arte italiane sia certe nostre zone costiere, sono ambienti e territori molto fragili e delicati da conservare e mantenere. E non possono essere presi d’assalto da masse di orde spesso barbariche né distrutti in nome dell’ideologia, con turisti cafoni che danneggiano i monumenti di Roma o che fanno il bagno dentro le fontane monumentali.

Ogni tanto qualcuno strepita che la Chiesa italiana ha messo i biglietti d’ingresso per visitare diverse storiche cattedrali e chiese monumentali. Bene hanno fatto, molto prima avremmo dovuto farlo. Ci sono infatti numerosi luoghi di culto che sono monumenti di straordinaria bellezza e altrettanta straordinaria delicatezza. Imporre un biglietto, preferibilmente anche costoso, eviterà che in città come Siena, Pisa, Venise … certi luoghi siano presi d’assalto da persone che ci entrano tanto per entrarci, non di rado anche per recarvi danni gravi e irreparabili, come possono confermare le varie Soprintendenze alle belle arti corse più volte ai ripari con lunghi, delicati e costosi restauri di opere d’arte danneggiate da idioti che si erano arrampicati da qualche parte per farsi, par exemple, fotografie spiritose, da inviare ad altrettanti amici idioti sparsi in giro per il mondo.

Pura e semplice economia del buon senso comune, applicata a un Paese come il nostro, dove abbondano ricchezze artistiche e ambientali che richiedono estrema cura e che sono tanto belle quanto fragili, oltre che facili da danneggiare per opera delle moderne orde barbariche. L’Italia è un gioiello delicato e fragile che non è fatto né mai potrà essere fatto per il turismo di massa, con buona pace delle ideologie sul popolo proletario.

de l'île de Patmos, 29 juin 2023

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Les Pères Patmos Island

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« Alors n'aie pas peur: tu vaux bien plus que les moineaux"

Homilétique des Pères de l'île de Patmos

« IL N'Y A PAS PEUR: VOUS VALEZ PLUS QUE BEAUCOUP DE MOINEAUX»

 

… il y a la peur qui bloque, qui fait perdre le courage de proclamer et de témoigner, la peur que tu ressens de perdre la face, un privilège ou ne pas être à la page. Et on devient paresseux et petit à petit on perd des forces et on en vient à ne plus reconnaître Jésus, l'enseignant.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Tous les matins, viens de me réveiller, Je procède à verser un généreux verre de grains de riz soufflé dans un récipient placé sur un arbre dans le jardin. Dès que je rentre chez moi, je profite du spectacle. Des dizaines et des dizaines de moineaux voltigeant autour avant, sur les arbres ou dans les haies, ils commencent à glisser, se battre ou se poursuivre, sur le bol de riz et en manger un peu, plus ils jettent, ou ils l'enlèvent, probablement pour nourrir les nouveau-nés qui éclosent de leurs œufs à cette période de l'année.

Dans l'évangile de ce douzième dimanche du temps ordinaire, en plein milieu du bref discours de Jésus, des moineaux sont mentionnés. Il rassure les disciples: "Vous valez plus que beaucoup de moineaux". Voici le passage de l'Evangile:

« À ce moment-là, Jésus a dit à ses apôtres: « N'ayez pas peur des hommes, car il n'y a rien de caché qui ne sera révélé ni de secret qui ne sera connu. Ce que je te dis dans l'obscurité, dis-le à la lumière, et ce que tu entends chuchoter, annonce-le sur les toits. Et n'ayez pas peur de ceux qui tuent le corps, mais ils n'ont pas le pouvoir de tuer l'âme; craignez plutôt celui qui peut détruire l'âme et le corps dans la géhenne. Deux moineaux ne se vendent peut-être pas un sou? Pourtant pas un d'entre eux ne tombera à terre sans la volonté de votre Père. Même les cheveux sur ta tête sont tous comptés. Alors n'aie pas peur: tu vaux plus que beaucoup de moineaux! Donc tout le monde me reconnaîtra devant les hommes, Je reconnais devant mon Père qui est dans les cieux; qui me reniera devant les hommes, moi aussi je le renierai devant mon Père qui est dans les cieux"" [Mont 10, 26-33].

Nous sommes dans le dixième chapitre de l'évangile de Matthieu, où l'on raconte l'envoi des douze apôtres en mission. Mais c'est aussi un discours qui s'adresse aux disciples de tous les temps et de tous les lieux, donc aussi à nous qui entendons aujourd'hui une page proclamée qui nous parvient de loin et qui ressentait probablement déjà les effets de ces difficultés que non seulement les tout premiers disciples du Seigneur, envoyés dans les territoires d'Israël, rencontrèrent et seulement à ceux, mais aussi la rudesse du chemin qu'ont trouvé les générations suivantes de disciples inspirés par la tradition de l'écriture de Matthieu.

Jésus, en plein dans l'Evangile de dimanche dernier, il avait prévenu ses disciples que le même sort que leur maître leur arriverait:

« Un disciple n'est pas plus grand que le maître, et un serviteur n'est pas plus grand que son maître; il suffit que le disciple devienne comme son maître et que le serviteur comme son maître. S'ils appelaient le propriétaire Belzébul, surtout ceux de sa famille!» (Mont 10,24-25).

C'est-à-dire, ce que Jésus a vécu, il sera également vécu par ses envoyés, on les appellera des démons, au service du chef des démons, Belzébuth, et ils seront persécutés jusqu'à ce qu'ils soient tués par ceux qui pensent qu'ils rendent ainsi gloire à Dieu (Gv 16,2). C'est pourquoi, dans l'Evangile d'aujourd'hui, Jésus ressent le besoin, pour ne pas sucrer la pilule, mais pour encourager les disciples et trois fois (vv. 26. 28.31) les invite à ne pas craindre: "N'ayez pas peur!».

Je voudrais dire la même chose à mes moineaux ce, si je fais un mouvement brusque ou involontaire, ils s'enfuient effrayés. La peur est un instinct précoce quiimpression a fixé dans les différentes espèces, même chez nous. Il y a une bonne peur qui permet de ne pas tomber en danger et d'être prudent. Dans le même discours, Jésus avait en effet dit:

"Voici: Je t'envoie comme des brebis au milieu des loups; alors soyez prudents comme les serpents et simples comme les colombes ". (10, 16).

Et puis il y a la peur qui bloque, qui fait perdre le courage de proclamer et de témoigner, la peur que tu ressens de perdre la face, un privilège ou ne pas être à la page. Et on devient paresseux et petit à petit on perd des forces et on en vient à ne plus reconnaître Jésus, l'enseignant.

Comme Pierre dans la nuit de la passion: « Qui me reniera devant les hommes, moi aussi je le renierai devant mon Père qui est dans les cieux" (v. 33). Mais «Deux moineaux ne se vendent peut-être pas un sou? Pourtant pas un d'entre eux ne tombera à terre sans votre Père"¹.

Je suis désolé pour les traducteurs de la Conférence épiscopale italienne, mais "vouloir" n'est pas en grec. Et pourtant il faut rendre, au sens propre: «… sans ton Père». C'est-à-dire, même pas un moineau, tomber au sol, il est abandonné par le Père! A fortiori les disciples et aussi Pierre qui est à la tête. également, même les cheveux de notre tête (v. 30), que nous perdons chaque jour sans nous en rendre compte: ils sont tous comptés, le tout sous le regard du Père. D'une telle contemplation vient la confiance qui chasse la peur: Dieu voit comme un père nous voit, qui nous regarde toujours avec amour et ne nous abandonne jamais, pas même quand nous tombons.

Quand nous pensons que nous sommes seuls en tant que disciples, laissés à la merci des épreuves que la vie nous présente ou des opposants qui ne laissent aucun répit, repensons au prophète Jérémie de la première lecture de ce dimanche: "J'ai ressenti la calomnie de beaucoup. La terreur tout autour… Nous prendrons notre revanche» (Allemagne 20,10). Jérémie se laisse aller à un moment de colère pour la situation qui s'est produite: "Puis-je voir ta vengeance sur eux" (v. 12). Qui ne comprendrait pas? Mais alors l'homme de foi appelé depuis le ventre de la mère l'emporte: « Chantez au Seigneur, louez le Seigneur, parce qu'il a libéré la vie des pauvres" (v. 13). Le psalmiste du répons d'aujourd'hui lui fait écho:

« Que les pauvres voient et se réjouissent; vous qui cherchez Dieu, prends courage, parce que le Seigneur écoute les pauvres il ne méprise pas les siens qui sont prisonniers. Que les cieux et la terre lui chantent des louanges, les mers et combien d'essaims en elles» (Doit 68).

Maintenant, dis-moi s'il y a un protagoniste de l'Écriture à qui le Seigneur Dieu n'a pas adressé l'encouragement que Jésus dit sous une forme triple aux disciples: n'ayez pas peur et n'ayez pas peur. Pas un seul, d'Abraham à Joseph de Nazareth. Pensez-vous que la Vierge Marie ne l'a pas entendu? Elle aussi: "N'ai pas peur, Marie, parce que tu as trouvé grâce auprès de Dieu" (Lc 1,30). Ensuite, nous pourrons discuter de la différence entre la peur de Mary et celle de son parent Zacharias jusqu'à demain matin, entre celle de Jérémie ou de saint Pierre pendant que Jésus était interrogé au Sanhédrin. L'important que nous révèle l'Evangile d'aujourd'hui, c'est cette invitation à laisser tomber la peur, ne pas laisser cette émotion primaire prendre le dessus, à cause de la protection spéciale de Dieu, le Père que Jésus nous révèle, qui ne nous laisse pas comme des ordures², ce que fait l'adversaire par excellence.

Parce que Jésus après avoir envoyé les siens, dont nous aujourd'hui, vous invite à n'avoir peur de rien ni de personne? Parce que c'est le moment de la révélation (v. 26) ou comme quelqu'un a dit "le temps de la fin"³ inauguré par Jésus. Le temps de la mission est un temps d'apocalypse, pas dans le sens catastrophique habituellement attribué à ce terme, mais au sens étymologique de révélation, de lever le voile. L'annonce de l'Evangile, en fait, il faut que ce que Jésus a dit dans l'intimité soit proclamé au grand jour, que ce qui se dit à l'oreille soit crié sur les toits.

"Rien ne vous est caché (verbe couverture, calypto) qui ne sera pas dévoilé (verbe divulguer, apocalypto) ni secrètement (cryptique, crypto) qui ne sera pas connu (verbe savoir, Ginosko)» (v. 26).

Choses cachées depuis la fondation du monde (Mont 13,35; Doit 78,2) elles sont révélées par Jésus puis par les disciples dans l'histoire. E, caché au coeur de cet inépuisable message, se tient l'annonce de Dieu comme Père, qui est ce "beaucoup plus" comme l'appelle l'apôtre Paul dans la deuxième lecture de ce dimanche (Rm 5, 12), c'est-à-dire l'abondance de sa grâce salvatrice, racheter et aimer.

Joyeux dimanche tout le monde!

de l'Ermitage, 25 juin 2023

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REMARQUE

1 Mont 10, 29b "Et pas un d'eux ne tombera sur la terre sans ton père”. Traduction CEI: "Et pourtant pas un d'entre eux ne tombera à terre sans la volonté de votre Père".

2 Géhenne (Mont 10,28) c'est la vallée qui a ramassé les ordures de Jérusalem

3 g. Gaète, Le temps de la fin, proximité et éloignement de la figure de Jésus, N'importe quel 2020

San Giovanni all'Orfento. Abruzzes, Montagne Maiella, c'était un ermitage habité par Pietro da Morrone, appelé 1294 à la Chaire de Pierre à laquelle il est monté avec le nom de Célestin V (29 août – 13 décembre 1294)

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Qu'est-ce qu'un baiser? L'homophobie apparente dans le pays de Cesena n'est pas aussi grave que la grossière ignorance historique du maire DEM qui utilise le terme de manière inappropriée “Moyen-âge”

QU'EST-CE QU'UN BAISER? L'HOMOPHOBIE APPARENTE AU PAYS DE CESENA N'EST PAS AUSSI GRAVE QUE L'IGNORANCE HISTORIQUE CROISÉE DU MAIRE DEM QUI UTILISE LE TERME INCORRECTEMENT “MOYEN-ÂGE”

Face aux canulars historiques comme ceux proférés par le maire de Cesena, l'auditeur moyen de notre siècle dispose de très peu d'armes de défense. Le reste, comme Don Camillo disait à Peppone: «S'ils croyaient Carlo Marx, quel que soit le mensonge que tu lui diras, tout ira bien!». Et nous sommes toujours là à nous raconter des mensonges sur les personnes LGBT, les démocrates de gauche et les différents camarades blogueur ils viennent nous dire, dont des catholiques parfaits qui flirtent avec les milieux LGBT et qui voudraient introduire le « cheval de Troie arc-en-ciel » dans l'Église catholique

- Nouvelles de l'Église -

Auteur
Ivano Liguori, ofm. Cap..

 

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La lecture audio sera disponible sur 23 Juin après les heures normales 15

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C'est l'actualité ces jours-ci d'un curé du diocèse de Cesena-Sarsina qui a communiqué à un de ses jeunes collaborateurs sur Grest (Groupe d'été catholique) l'inopportunité de poursuivre son rôle d'éducateur du centre d'été paroissial comme ci-dessus Instagram il serait apparu sur une photo le représentant en train d'embrasser un garçon.

Certainement la nouvelle cela aura nui à la sensibilité des plus belles âmes appartenant à ce groupe de chrétiens parfaits et démocratiques qui ne peuvent se taire, de ceux qui sont plus bons et plus miséricordieux que Notre Seigneur Jésus-Christ lui-même et qui vivent inlassablement pour chercher et affirmer le une vérité bien équilibrée, dont le cœur irisé pourrait emprunter candidement la poétique d'Edmond Rostand qui dit:

«Et qu’est-ce qu’un baiser? Une apostrophe rose entre les mots je t’aime, un secret dit de sa bouche».

Un bisou, En bref, qu'est-ce qu'un baiser? Peut-être rien mais dans cette situation ce n'est pas le baiser qui pose problème. Sous la pointe dejecéberg il y a bien plus qu'un baiser. Et c'est justement cette autre chose qu'il faut explorer et qui ne me convainc pas, c'est pourquoi je voudrais évoquer brièvement le fait avec nos lecteurs pour essayer de donner une lecture transversale de toute cette affaire qui, à mon avis, soulève de nombreux doutes et interroge de nombreuses consciences..

La première chose qui ne me convainc pas c'est que le jeune animateur n'a pas hésité à poster sur Instagram une photo sur laquelle il est représenté en train d'embrasser son petit ami. Et c'est pourquoi? Son homosexualité était-elle connue ou s'agissait-il simplement d'un geste de provocation ?? Et si son homosexualité avait été connue - ce qui aurait dépassé non seulement l'aspect privé et familial mais aussi social et donc paroissial -, comment se fait-il que la surprise soit due à une démonstration normale d'affection? Rappelez-vous, tout le monde est libre d'utiliser moi social comme il le jugera approprié, mais dans les limites prescrites par la loi, ainsi qu'exprimer ses sentiments envers une autre personne. Cependant, on pourrait s'attendre à ce qu'un chrétien ait un style différent dans l'utilisation de social ainsi que dans l'approche émotionnelle envers une autre personne. Et je dis cela en tenant compte des contradictions et des fragilités normales qui constituent la lutte vers la perfection chrétienne.. Supposons également que le garçon ne voulait pas être un provocateur et pensait que c'était bien de le faire. sortir au lieu de rester dans l'intimité et de vivre sa vie en paix. Je me demande et je demande aux lecteurs: c'était la chose la plus appropriée à faire, est de poster une photo sur Instagram d'un baiser de condamné qui pour des raisons évidentes aurait été lu ou considéré comme problématique? Puisqu'il est animateur paroissial, d'une personne qui, nous esperons, il a suivi un chemin chrétien au sein d'une communauté ecclésiale, ce choix n'avait pas d'autre alternative? je vais faire une hypothèse: N'aurait-il pas été préférable pour lui de parler à son confesseur ou à son directeur spirituel et d'aborder la question en privé, dans ce forum interne qui permet à la conscience chrétienne de grandir et de s'orienter vers la maturation humaine et spirituelle? Aujourd'hui, beaucoup se croient chrétiens sans l'aide d'aucun guide., mais ce faisant, se multiplient les situations de gêne et de confusion qui ne sont pas l'apanage exclusif des homosexuels mais de tous les hommes., parce que la racine de cette mentalité ne réside pas dans l'orientation sexuelle mais dans cette concupiscence qui nuit à nos décisions et nous rend têtus et souvent réfractaires à la docilité spirituelle qui conduit à la rencontre avec Dieu.

Que le jeune homme a alors montré du ressentiment et a donné forfait Grest me fait encore plus réfléchir, tout comme ses paroles dans le chat Whatsapp ne me sont pas claires:

"Bonjour. Je vous demande personnellement d'éviter tout type de messages incriminants ou accusateurs. Cette affaire concerne ma vie privée et ne doit pas affecter la joie et le bonheur des enfants participant au camp d'été." (vous voyez QUI).

Je me considère comme sceptique croire que le garçon ignorait que son choix n'entraînerait aucune réaction, pour le meilleur et pour le pire. Je dis cela parce qu'il ne s'agit pas d'un événement discriminatoire à l'encontre du monde homosexuel et des gays mais simplement d'un événement qui concerne tous les hommes du monde.: chaque choix et position peut être partagé ou non; soutenu ou blâmé.

Après tout, nous connaissons des cas dans lesquels - face au désir d'un garçon d'entrer au séminaire ou au couvent - les parents, des parents ou des amis ont souvent exprimé la plaisanterie taquine: «mieux vaut mort que prêtre ou frère». À notre connaissance, personne n'a jamais été accusé de cléricophobie ces gens, en effet ils se retrouvaient souvent renforcés dans ce comportement taquin, croire que devenir prêtre ou frère était vraiment le plus grand malheur de ce monde. Compte tenu de ces hypothèses, ceux qui aspirent à la vie sacerdotale ou à une consécration spéciale ont simplement continué leur propre chemin, sans se soucier du jugement des autres et poursuivant leur propre intention, même si cela aurait entraîné une certaine difficulté à gérer les relations familiales et amicales.

Tu as une idée, nous, prêtres et frères, les insultes que l'on entend parfois nous lancer dans la rue et sur les places publiques, si quoi que ce soit, même de la part d'adolescents gosses, quand on les croise avec la soutane du clergé séculier ou avec l'habit de notre propre ordre religieux? Des insultes parfois très graves et diffamatoires. Mais nous ne sommes pas des militants gays, car dans ce cas les plaintes seraient déclenchées et les puissantes associations LGBT se constitueraient elles aussi parties civiles au procès. Insulter gravement un prêtre ou un frère dans la rue semble constituer une expression libre et démocratique de la pensée, le crime n'est déclenché que si vous faites une blague ironique sur Fierté gai ou sur un grand travesti 1.60 par 120 kg de poids que, style frère laid par Lino Banfi, elle marche dans la rue avec une perruque blonde platine, bas résille et talons aiguilles, peut-être juste dans l'attente frénétique que quelqu'un lui crie "freak freak", pour qu'il puisse aller pleurer émission de télévision dans émission de télévision contre l'homotransphobie avec tous les militants LGBT criant.

Je crois que la majorité des homosexuels serein et intellectuellement libre et dénué de toute idéologie, ne vous inquiétez pas du tout de ce que pense l'Église catholique. Ils expérimentent simplement l'expression de leur affection et de leur être de manière paisible et réservée., accepter les avantages et les inconvénients des leurs statut, tout en prenant soin de se tenir à l'écart des chars allégoriques et blasphématoires des différents Fierté diffusé au mois de juin de chaque année.

Mais si l’on parle des homosexuels qui ont la foi et cherchent le Seigneur, la situation change., ils sont avant tout appelés à aimer l’Église et à ne pas la dégrader avec insultes vipères, accuser - même au moyen de social e Blog - papa, évêques et prêtres homophobes, comme une coutume de certains catholiques parfaits qui ne peuvent se taire. L'homosexuel catholique est conscient du fait qu'il est nécessaire de parcourir un chemin de conversion - qui commence au baptême et se termine au moment de la mort et est le même pour tous les disciples de Jésus qui n'ont certainement pas été choisis parmi les meilleurs. (cf.. Mont 9,36-10,8) - qui est composé de prière et d'accompagnement spirituel; de victoires et de chutes; de tentation et de grâce; de tourment et d'extase. Et comment existent des batailles spirituelles pour la gestion et l'harmonisation de sa génitalité pour un homosexuel catholique, donc c'est vrai pour un hétérosexuel catholique.

Cependant, si le paradigme de la direction et de l'accompagnement spirituels des personnes homosexuelles s'incarne dans le malheureux - c'est-à-dire dépourvu de grâce - le jésuite américain James Martin et non dans le Magistère de l'Église et dans le Christ Parole du Père, on tombe ici dans le paradoxe de l'affaire de Cesena dont les résultats de colonisation idéologique et de lobbying ne sont certainement pas voilés, à tel point qu'il est possible de faire valoir la réclamation et de s'offrir le luxe de crier au scandale et de devenir partie lésée.

Quand j'ai entendu parler de positions aussi piquées qui crient au scandale face à des cas présumés d'homophobie, la plupart du temps, ils me semblent être des positions pratiques. Souvent les mêmes paladins du Droits ils s'intéressent peu aux homosexuels, sinon sur la base d'une utilisation fonctionnelle qui tend à atteindre un objectif, quelque chose qui nécessite une sage politique de symbiose, afin de remporter la victoire et d'anéantir l'ennemi imaginaire, tant de choses à avoir - pour reprendre un proverbe romagnol - l'œuf, la poule et le cul chaud.

Nous nous retrouverons ainsi dans des contextes ecclésiaux plein de militants et de sympathisants LGBT qui considèrent l'Église comme une majorité politique à laquelle on s'oppose en rejetant démocratiquement ce qu'ils n'aiment pas et en occupant des positions de pouvoir afin d'affirmer le omérésie [sur le sujet je me réfère aux travaux d'Ariel S. Levi Gualdo: Et Satan est devenu trinitaire et à mon travail et au sien De Prozan à Prozac]. Mais l'Église, sachez cela chers amis lecteurs, ce n'est pas une démocratie et n'a absolument pas besoin Arcobalenate des suffragettes ça devient fou réseaux sociaux et sui vidéo Youtube comme de parfaits catholiques qui ne peuvent pas se taire, à laquelle peut être appliquée l'épigraphe écrite par Paolo Giovio sur Pietro l'Aretino: «Il a mal parlé de tout le monde sauf du Christ, m'excuser en disant que je ne le connais pas".

Il est utile de rappeler qu'il existe un monde homosexuel, le plus nombreux peut-être, qui sait faire preuve de raison et qui sait reconnaître, avec un sens d'objectivité hors du commun, l'accueil de l'Église dont très peu de lieux peuvent se vanter, Maisons du Peuple incluses. En fait, demandez à un homosexuel si, dans les années 70 ou 80 du XXe siècle, il pouvait même mettre les pieds dans une Casa del Popolo., quand une certaine gauche défendait la famille traditionnelle avec des affiches de parti et stigmatisait Pierpaolo Pasolini pour son style de vie résultant de la "pédérastie typique de la haute bourgeoisie". C'est ce qu'écrit L'Unità, organe officiel du Parti communiste italien, dans l'édition de 29 octobre 1949:

«Nous nous inspirons des faits qui ont conduit à une grave mesure disciplinaire contre le poète Pasolini pour dénoncer une nouvelle fois les influences délétères de certains courants idéologiques et philosophiques des différents courants de Gide., Sartre et des poètes et écrivains tout aussi vantés, qui veulent se poser en progressistes mais qui incarnent en réalité les aspects les plus néfastes de la dégénérescence bourgeoise".

En parlant d'André Gide, homme de lettres français connu et homosexuel, Signature de Palmiro Togliatti 1950 un morceau Renaissance il a écrit:

« Gide auditif, confronté au problème des relations entre partis et classes, donner tout pour acquis en identifiant l'absence de partis d'opposition, dans une société sans classes, avec la tyrannie et le terrorisme qui y est associé, ça donne envie de l'inviter à s'occuper de pédérastie, où il est spécialiste, mais laisse ces choses, où il ne comprend rien du tout".

Mais revenons au jeune animateur que nous aimons en tant que pères, qui a ainsi décidé d'exprimer sa liberté et sa vision de l'affectivité ainsi que la ferme décision de la poursuivre et de la défendre. Pour cette raison, il mérite notre respect et nous ne pouvons que reconnaître son courage.. Mais de la même manière, le curé et le diocèse de Cesena Sarsina possèdent la même liberté et le même droit de décider de discipliner leurs animateurs., formateurs et catéchistes exigeant une certaine fidélité à l'Église et au magistère sur les questions morales et de foi.

En fait, ce n'est pas une orientation homosexuelle qui a été victime de discrimination ici mais le fait de vivre et de défendre publiquement un militantisme LGBT dangereux dans un contexte d'Église catholique. Oui, parce que selon Corriere de la Romagne (vous voyez QUI) on apprend des fractures au sein de la paroisse suite au mécontentement exprimé par certaines personnes militants paroissiaux (?!) pour qui la pensée magistrale de l'Église catholique sur l'homosexualité n'est pas encore assez claire. Dans cette paroisse, il y a sans aucun doute une urgence éducative sous-jacente, une situation de confusion qui, à l'avenir, devra être récupérée et informée avec une formation catéchétique appropriée et une vigilance charitable. Bravo au curé qui a jugé bon d'échanger avec le diocèse et de demander son soutien pour parvenir à une synthèse sur la question. Il y avait au moins pour une fois un évêque qui savait exercer sa paternité en démontrant qu'il gardait la barre droite., en démontrant en même temps sa proximité avec le jeune homme pour une situation devenue regrettable car délibérément présentée comme un cas scandaleux. Derrière cela, il y a une énième tentative d'affirmer l'idéologie LGBT au sein de l'Église avec les habituels suspects qui ont tiré des balles enchaînées sur le curé obscurantiste et rétrograde., recourir au cliché désormais éculé du Moyen Âge: l'Arcigay, l'Honorable Zan et le maire de la Gauche Démocrate de Cesena Enzo Lattucca.

De toute cette affaire, nous le réitérons encore une fois: le jeune homme n'a pas été privé de la possibilité d'organiser le Grest et de participer généreusement pour le bien des jeunes participants, on lui a seulement fait remarquer qu'il était inapproprié de continuer comme artiste et éducateur dans le cadre d'un oratoire d'été qui n'est pas parrainé par le Parti démocrate, d'Arcigay ou du lobby LGBT, mais par l'Église catholique qui a le devoir et le droit sacro-saint de croire ce qui est bien ou mal pour ceux qui se préparent à exercer une fonction éducative qui coïncide avec la proclamation d'un Credo de foi..

De conclure, j'aime dire que l'apparent épisode d'homophobie de Cesena n'est rien comparé à l'ignorance historique grossière de son Premier Citoyen qui utilise un argument éculé emprunté à Légende noire sous prétexte de nuire à l'Église catholique. Vous n'êtes pas nécessairement obligé d'avoir le programme d'études d'études de Franco Cardini ou d'Alessandro Barbero pour comprendre que ce que le maire de Cesena a déclaré sur le Moyen Âge est clairement et profondément faux et intellectuellement injuste. Au Moyen Âge auquel fait référence l’homme politique, les gens sans instruction et analphabètes connaissaient par cœur les rimes de Dante Alighieri. Un jeune commerçant de la ville d'Assise, lui aussi est issu du peuple puis s'est élevé vers la riche bourgeoisie marchande, il a composé le premier texte poétique en langue vernaculaire italienne. Les mêmes gens du Moyen Âge avaient des capacités mnémotechniques, spéculatives et de raisonnement totalement inconnues des masses désolées de jeunes et très jeunes militants qui suivent les idioties de Fedez., de Ferragni et autres influencer, youtubeur e TikToker et que le seul verset mémorisé est L'amour c'est l'amour. Les gens du Moyen Âge écoutaient volontiers pendant des heures des prédicateurs du calibre d'Antoine de Padoue., Bernardino de Sienne, Giovanni da Capestrano et Giacomo della Marca. Ces gens simples mais désireux d'admirer et d'étudier visuellement les fresques de Giotto à l'intérieur des anciennes basiliques et qui constituaient le La Bible des pauvres qui a non seulement éduqué dans la foi mais aussi dans la vie sociale, qui exaltait les vertus et stigmatisait l'erreur et le vice. S'il existait aujourd'hui une culture historique minimale au lycée, il faut espérer que nos populations souffrant d'illettrisme fonctionnel et d'illettrisme numérique puissent revenir au plus vite au Moyen Âge, une longue saison qui a marqué un grand développement de la culture, des arts et des sciences, ainsi que la récupération et la conservation de toute la philosophie et la littérature classiques qui nous sont parvenues grâce aux hommes du Moyen Âge.

Face aux canulars historiques comme celles prononcées par le maire de Cesena, l'auditeur moyen de notre siècle dispose de très peu d'armes de défense. Le reste, comme Don Camillo disait à Peppone:

«S'ils croyaient Carlo Marx, quel que soit le mensonge que tu lui diras, tout ira bien!».

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Laconi, 23 juin 2023

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le “Sous-marin jaune” et tragédie. Dans quelle mesure êtes-vous tenu de sauver la vie humaine de toutes les manières?

LA SOUS-MARIN JAUNE ET LA TRAGÉDIE. DANS QUELLE MESURE ÊTES-VOUS TENU DE SAUVER DES VIES HUMAINES DE TOUTES FAÇONS?

Il faut beaucoup de miséricorde, hors de question, parce que même les imbéciles prétentieux méritent la miséricorde chrétienne et humaine dans tous les cas, peut-être même plus que les gens intelligents, sage et prudent.

- Actualité -

Auteur
Simone Pifizzi

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Un homme reçoit un prêt à vie pour l'utiliser, il n'en est pas le propriétaire arbitraire et ne peut en disposer comme bon lui semble, ni en prenant la vie, comme dans le cas de l'avortement, ni en se suicidant, comme dans le cas de l'euthanasie, même si aujourd'hui il est difficile de parler de la valeur salvifique de la souffrance humaine, thème auquel le Saint Pontife Jean-Paul II a consacré sa propre encyclique: Soulagement de la douleur. La vie humaine traverse la même réalité subjective de l'homme qui ne se donne pas la vie, mais qui le reçoit en cadeau. Donc ça ne peut pas être lui qui décide de s'auto-supprimer. C'est vrai que la vie est entre les mains de l'homme, mais en même temps cela reste un cadeau qui dépasse largement ses mains. À cause de ce, celui de la vie, c'est un don sacré dont on peut disposer jusqu'à un certain point et dans certaines limites.

Voici un exemple académique extrême et terrible qui peut rendre l'idée: un grand groupe de SS. est sur le point de traverser un pont, une fois franchi, il fera un massacre de civils dans ce pays, tout comme c'était le cas à Sant'Anna di Stazzema. En fait, ils soupçonnent que des partisans se cachent dans cette ville., dont ils ignorent la généralité et l'identité, pour cela, ils ont décidé de résoudre le problème à la racine en tuant tous les habitants, sans épargner les personnes âgées, les femmes et les enfants. La seule route d'accès à cette ville est un viaduc de plusieurs dizaines de mètres de haut construit entre le mur d'une montagne et celui de l'autre montagne.. Les résistants l'ont miné, prêt à le faire exploser si nécessaire. Tandis que les soldats des S.S.. ils sont sur le point de le traverser une mère complètement inconsciente le traverse avec son enfant par la main. Demande: le pont doit sauter ou pas?

Dire que la vie des innocents ils ne peuvent jamais et en aucun cas être sacrifiés, c'est une affirmation catégorique basée sur des émotions illogiques et surréalistes, surtout quand le « non à tout prix au sacrifice des êtres humains » est prononcé dans des pays où des bébés sont avortés chaque jour, après avoir décidé que, dans ce cas, nous n'avions pas affaire à des victimes innocentes, parce que l'avortement est un vrai droit, en effet plus: "Une belle réussite sociale".

Il y a une trentaine d'années il est arrivé dans les régions de ma Toscane qu'un jeune homme excentrique auloisir garder des serpents très venimeux chez vous, en nettoyant une de leurs cages, il s'est fait mordre. En Italie, où les seuls serpents venimeux présents dans notre région sont des vipères, aucun centre antidrogue n'avait d'antidote, que l'on ne trouvait qu'en Suisse chez une société pharmaceutique spécialisée dans le stockage de médicaments très rares. À l'hôpital, ils ont seulement réussi à ralentir l'effet du poison entré dans la circulation.. Entre-temps, un avion F104 a été envoyé du centre de l'armée de l'air de Grosseto et est arrivé en Suisse en une demi-heure où un employé de l'entreprise a donné l'antidote au pilote sans même descendre du puissant avion., puis retour aux sources, le tout en un peu plus d'une heure. Cette affaire a été suivie d'une polémique lorsqu'on a su combien coûtait le démarrage d'un F104 et surtout ça à l'époque, le coût de cet antidote, fu pari a 15 millions d'anciennes lires, évidemment payé par l'état, équivalents à ce qu'ils pourraient être aujourd'hui en valeur monétaire approximativement actuelle 25.000/30.000 euro.

Certains cyniques ont posé la question si c'était le cas de dépenser tout l'argent qui a été dépensé pour sauver une personne qui, en violation des lois qui interdisaient déjà à l'époque l'achat, conserver et élever certains reptiles, il était parti chercher des ennuis comme ça. Mais ils n'étaient que des cyniques, avec la circonstance aggravante d'inhumanité, parce que la vie doit toujours être sauvée à tout prix, par exemple pas en faisant sauter un pont au milieu duquel se trouve une mère avec un enfant. puis, les centaines de personnes qui peu après seront massacrées par les SS. je viens de passer ce laissez-passer, de toute façon ils mourront heureux avec leurs enfants, pour avoir sauvé deux vies.

Depuis quelques jours télévision et presse internationale il s'agit d'un groupe de trois multimillionnaires, plus un quart qui est le fils de l'un d'eux, qui voulait ôter le caprice de descendre au fond de 3.800 mètres pour atteindre le paquebot Titanic coulé au large de Terranova en 1912 après avoir heurté un iceberg de glace. Tragédie dans laquelle ils sont morts 1.527 les gens sur 2.232 passager, solo 705 dont ont survécu.

Il s'agit des caprices des riches? Non, les vrais riches, ceux qui le sont depuis des générations, ceux qui connaissent la fragilité et la volatilité de l’argent et combien il est difficile de le conserver et de l’augmenter; les vraiment riches qui doivent leur richesse à leur propre génie entrepreneurial ou financier, ils ne font pas ces choses fanfaronnes, ce sont des actes typiques des riches. Pourquoi seulement des richesses capricieuses, je suis sûr que tu peux tout te permettre, ils pourraient payer chacun 250.000 NOUS.. $ descendre à une profondeur de presque 4 kilomètres où se trouve l'épave du Titanic, qui est un sanctuaire, un cimetière, qui en tant que tel doit être respecté. Ces profondeurs ne peuvent pas être la destination de cascades poussées à l'extrême à bord d'un mini-sous-marin semblable à un supposé sous-marin dans lequel les clients ne pouvaient même pas se tenir debout., même pas m'agenouiller, donc impossible de bouger, mais seulement assis dans l'espace de 5 mètres de long pour 1.60 de hauteur [cf.. QUI]. Une mort terrible dans les profondeurs les plus sombres de la mer, s'est produit à cause d'une suffocation dans un espace étroit où il est bon de ne même pas penser à ce qui aurait pu se passer dans les moments de panique survenus dans un espace claustrophobe alors que l'oxygène manquait et que les quatre multimillionnaires, avec le conducteur du véhicule, ils sont morts étouffés. Il le détaille un Print Paul Narcisi, spécialiste en réanimation, je ne manque pas d'ajouter:

« Cette tragédie, tout en respectant les personnes impliquées, a forcé une mobilisation dans les efforts de secours qui n'a même pas eu lieu pendant moi 600 naufragé d'il y a quelques jours".

Quant au gars mordu par le serpent de compagnie, dans ce cas également, des moyens aériens et maritimes ont été utilisés, outils technologiques sophistiqués, personnel, spécialistes et ainsi de suite. Droit, pour sauver une vie humaine, il faut tout essayer. Sans oublier cependant que les quatre, avant d'embarquer, après avoir payé 250.000 $ chacun a signé un contrat avec une décharge précise pour l'entreprise qui a organisé leur cascade excentrique, dans lequel il est précisé que l'engagement aurait pu également impliquer la possibilité de mourir, le tout précisé trois fois dans le texte signé et signé par les quatre hommes riches.

Dis qu'ils sont allés le chercher, ce n'est ni un manque de pitié ni de respect envers ces morts de manière très tragique. C'est une réalité, pas par manque de pitié: ce sont eux-mêmes qui se sont inscrits et ont déclaré qu'ils étaient conscients qu'eux aussi auraient pu rencontrer la mort, soit, Noir sur blanc, que si cela arrivait, c'était parce qu'eux-mêmes étaient allés le chercher, après avoir été notifié à cet effet et l'avoir également signé dans un contrat.

Il faut beaucoup de miséricorde, hors de question, parce que même les imbéciles prétentieux méritent la miséricorde chrétienne et humaine dans tous les cas, peut-être même plus que les gens intelligents, sage et prudent.

Florence, 22 juin 2023

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Les Pères Patmos Island

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Pourquoi les lobbyistes LGBT ne laissent pas parler les homosexuels? Ce serait comme si l'Ordre franciscain refusait à ses frères de parler de saint François d'Assise

POURQUOI LES LOBBYISTES LGBT NE LAISSENT PAS PARLER LES HOMOSEXUELS? CE SERAIT COMME SI L'ORDRE FRANCISCAIN INTERDIT À SES PROPRES FRÈRES DE PARLER DE SAINT FRANÇOIS D'ASSISE

Nous les pères de l'île de Patmos qui fréquentons les homosexuels et qui avons toujours eu d'excellentes relations avec eux, on peut être d'accord avec l'histrionique Donatella Rettore, célèbre icône gay, ressentir avec elle un certain malaise pour elle pédés hystériques, sans être accusé "d'homophobie"?

— Société et politique —

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Article au format PDF imprimable

 

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Tous Fierté gai, qui à partir d'aujourd'hui ne s'appelle plus ainsi mais seulement Fierté, finit par faire l'objet de polémiques, vous voulez parce que certains arrêts sont une poursuite ostentatoire de la provocation, surtout envers tout ce qui est catholique, et parce que la controverse est recherchée et étudiée [voir aussi mon article précédent QUI].

De toute évidence, le patronage a été retiré à la région du Latium à cet événement, quelque chose fait avec une motivation précise:

«[...] la signature institutionnelle de la Région Latium ne peut, il ne peut jamais non plus, être utilisé à l'appui de manifestations visant à promouvoir des comportements illégaux, avec une référence spécifique à la pratique de l'utérus dit de substitution" [cf.. QUI].

Face à cette motivation, ça ne sert à rien de crier "au gouvernement fasciste!« quel que soit le gouvernement. Peut-être que la même chose se serait produite sous un gouvernement de gauche aussi: un organisme public ne peut pas promouvoir comme un "droit revendiqué" ce qui est interdit et condamné par la loi, c'est-à-dire le soi-disant "utérus loué", qui est illégal en Italie. Pour être contre la barbarie du ventre loué, il n'est pas du tout nécessaire d'être un militant du centre-droit, tu n'as même pas besoin d'être catholique, il suffirait de rappeler que le secrétaire général du Parti communiste Marco Rizzo a défini l'utérus loué «digne du docteur Mengele, quelque chose de très proche du nazisme", précisant que "le souhait ne peut pas devenir un droit" [cf.. QUI], déclarant à cet effet:

«L'utérus à louer est une barbarie propre à la société du capitalisme mondialisé. Les souhaits des couples ou des individus sont exaucés et les droits primaires des nouveau-nés et de leurs mères sont échangés, contraints par la pauvreté à servir d'incubateurs» [cf.. QUI].

Cependant, la question est plus complexe: nous sommes sûrs que les homosexuels se sentent représentés par certains défilés qui sont des pratiques objectivement grotesques et pratiquement profanatrices envers le catholicisme? [Mon article précédent, QUI].

Nous les pères rédacteurs de ce magazine, non seulement nous sommes singulièrement amis avec divers homosexuels, dont plusieurs personnalités éminentes du monde des arts, de la culture et des sciences, parce qu'il ya plus. Nous avons publié aux Editions L'île de Patmos un livre Francesco Mangiacapra, jeune homme d'une rare intelligence, déclaré homosexuel et ex escort gay, analyste brillant et honnête qui à l'époque a mis au jour un cercle de prêtres fréquentant certains milieux qui, Il va sans dire, certains prêtres ne devraient jamais assister. Un prêtre a également écrit la préface de ce livre: le soussigné.

Francesco Mangiacapra écrit dans ce livre de son qui constitue un authentique monument d'honnêteté intellectuelle et qu'il ne faut lire que pour cela:

«Un homosexuel qui ne s'identifie pas au puissant lobby LGBT finit par être ostracisé par les lobbyistes et reçoit les applaudissements de ce public courant dominant tellement abhorré par eux. Aujourd'hui, le capot de plomb de la politiquement correct elle pèse sur une société indifférente à la violence réelle, mais prêt à s'exposer au pilori, pour une blague ou une satire inoffensive, qui ose s'opposer à la pensée unique. Les lobbyistes de la liberté arc-en-ciel gay ils pratiquent désormais la technique qui caractérisait les dictatures communistes et fascistes: “Frappez un pour éduquer cent”».

Et là on touche à un autre problème ce Père Ivano Liguori et j'ai résumé dans l'introduction d'un livre écrit ensemble en 2021, De Prozan à Prozac, dédié à la mémoire tardive de l'homosexuel et inoubliable Paolo Poli, mon cher ami, dont nous reprenons ce passage:

"Nous qui sommes deux prêtres et théologiens n'avons jamais reculé - nos publications le montrent -, quand le respect de la vérité exigeait des critiques publiques directes et sévères du monde ecclésial et ecclésiastique. Et si parfois, pour ne dire que la vérité, nous avons payé les conséquences, c'était un hommage plus qu'acceptable. Nous sommes en effet des hérauts et de fidèles serviteurs de la vérité, avec tout ce que cela peut entraîner. Essayons maintenant de nous immerger dans la réalité: avez-vous déjà entendu dans les différents émission de télévision Chaînes de télévision ― qui ne pourraient pas l'être en l'absence de quotas gays ―, un représentant LGBT qui critique publiquement et sévèrement son monde? Il est possible que le monde LGBT ne soit composé que de gens formidables et surtout de lignes? Il est possible que le monde LGBT ne soit habité que par de pauvres victimes et par aucun agresseur? Il est possible que pour un prêtre indigne souffrant de troubles psychiques, coupable d'avoir agressé des adolescents, toute l'Église catholique est exposée au pilori public, alors que les mêmes journalistes d'investigation et présentateurs de télévision n'oseraient jamais - et n'osent pas par peur - aller vérifier ce qui se passe avec les mineurs en quête d'argent dans certains milieux homosexuels? Dans le monde LGBT, tout va bien, tout est parfait? Ce que le Saint Docteur Augustin désigne comme la Jérusalem Céleste, peut-être a-t-il sa propre maison naturelle angélique dans certains cercles gays? C'est ce qui rend surréalistes et non crédibles certaines franges LGBT idéologisées et radicalisées. et quelqu'un, à des groupes tellement repliés sur des émotions irrationnelles, il entendait aussi donner une loi pour faire taire et poursuivre ceux qui ne pensent pas comme eux? Poser certaines questions ne constitue pas une incitation à la haine des gays, lesbiennes et transsexuels. Il s'agit simplement de les considérer pour ce qu'ils sont: des êtres humains comme tout le monde, pour le meilleur ou pour le pire. Mais s'ils font du lobbying et font semblant de se présenter comme des gens sans l'ombre d'un défaut, ou pire comme une corporation d'intouchables, dans ce cas il conviendra de ne pas leur donner certaines lois et de les laisser se vautrer dans le bassin de leur perfection onirique, où tout est bon et idyllique, parce que tous les méchants et les persécuteurs ne sont que de l'autre côté hétéro. Nous n'hésitons pas à souligner les défauts de notre Église visible et de son clergé, toujours regarder l'homme comme tel, à qui nous n'avons jamais demandé de licences d'hétérosexualité ou d'homosexualité, l'accepter et l'aimer pour ce qu'il est, comment Jésus-Christ l'a accueilli et aimé. Parce que nous vivons dans le monde de la réalité, conscient que la foi est née de la raison, pas des émotions irrationnelles d'un certain monde arc-en-ciel ".

Dans notre langue catholique c'est ce qu'on appelle l'honnêteté intellectuelle politique. Et je dis politique parce que de toute façon on a affaire à des batailles politiques et comme telles elles sont menées par des militants, auquel nous ne répondrons jamais par des coups de moralité catholique. Tout langage politique est répondu par un langage politique approprié, car à la fois communiquer et s'opposer légitimement à quelque chose, un langage approprié est utilisé, ce n'est vraiment pas le cas d'aller parler à certains militants des fondements de la morale selon l'école de Sant'Alfonso Maria de' Liguori, Pire que jamais Le Livre de Gomorrhe de San Pier Damiani.

Nous concluons avec une icône gay, la chanteuse Donatella Recteur, celui qui tourmentait joyeusement nos étés d'adolescent, disparu depuis longtemps, avec des chansons célèbres comme Le cobra n'est pas un serpent O belle Brillante. Voici un extrait de son interview [cf.. QUI] fait par cher et excellent Francesca Fagnani — et affectueusement je dis chère parce qu'elle a été la première journaliste qui, dans le 2012 mets-moi devant une caméra pour une interview dans l'émission Service publique par Michèle Santoro :

"Les gays m'aiment, les femmes ne m'aiment pas pédés, tandis que Raffaella Carrà et Patty Pravo sont des icônes de pédés vintage [...] Pour moi il y a des gays et des femmes pédés, y'a des gays qui savent qu'ils ont des couilles et y'a des hystériques qui parlent et s'arrachent les cheveux, ils bavardent… et je ne les veux même pas à ma porte» [cf.. QUI, QUI].

Nous, les pères de l'île de Patmos que nous fréquentons des homosexuels et que nous avons toujours eu d'excellentes relations avec eux, on peut être d'accord avec l'histrionique Donatella Rettore, célèbre icône gay, ressentir avec elle un certain malaise pour elle pédés hystériques, sans être accusé "d'homophobie"?

de l'île de Patmos, 18 juin 2023

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Le nouveau livre du Père Ariel vient de sortir et est en cours de distribution, vous pouvez l'acheter en cliquant directement sur l'image de couverture ou en entrant dans notre librairie QUI

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Apostolicité, vérité et tendresse pour les brebis sans berger

Homilétique des Pères de l'île de Patmos

APOSTOLICITÉ, VERITÀ E TENEREZZA PER LE PECORE SENZA PASTORE

Apostoli però sono, à côté mais de manière distincte par rapport aux prêtres, religieux et laïcs aussi. Eux aussi dans la vocation à la vie consacrée et dans le mariage, ils s'engagent à apporter la caresse de Jésus à leur prochain dans le besoin. Per questo che Gesù dice a tutti: « Vous avez reçu, donner librement ".

 

Auteur:
Gabriele Giordano M. Scardocci, o.p.

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Chers lecteurs de l'île de Patmos,

in questo tempo estivo proviamo a prendere sempre più in mano la Bibbia e leggerla; specialmente i Vangeli possono diventare un compagno di strada per le giornate calde ed afose. En fait, dans l'Evangile, Gesù cammina con noi, ci porge tanta tenerezza ed affetto e chiede così di donare gratuitamente quanto abbiamo ricevuto da Lui. Gesù sceglie la tenerezza perché come diceva lo scrittore tedesco Rudolf Leonard «La tenerezza è il linguaggio segreto dell’anima».

Nous voyons. Dans Evangile d'aujourd'hui Lisons:

« À ce moment-là, Jésus, vedendo le folle, ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore».

Gesù cammina con le folle e si accorge che si sentono sperdute e senza un punto di riferimento. Le difficoltà esistenziali e il dissidio politico fra ebrei e romani deve aver loro recato molte sofferenze anche da un punto di vista emotivo e morale. Gesù decide di trattarli con compassione, en grec splanchne, che indica la tenerezza della madre che accoglie i figli con amore viscerale. Immaginiamo quindi una mamma che accoglie i figli che piangono e che si sentono disperati.

La stessa cosa fa Gesù con noi oggi. Nelle nostre solitudini esistenziali ci dona la sua tenerezza e compassione, ci fa sentire che nonostante l’instabilità generale, le tante difficoltà spirituali, materiali ed economiche che possiamo trovare Lui è con noi. Ogni volta che ci comunichiamo ci offre una carezza ed un abbraccio intenso, insieme con il Padre e lo Spirito Santo.

Questa carezza ci è offerta in un modo concreto. In un certo senso è una carezza apostolica. En fait, Gesù stesso ha chiamato per nome i dodici apostoli e li ha istituiti per continuare la sua missione nel corso dei secoli. I dodici apostoli poi hanno istituito i loro successori, e quindi i vescovi e con essi Gesù ha voluto i sacerdoti per una messe numerosa di persone bisognose di Dio. Per questo che il vescovo e il sacerdote, nonostante i loro limiti personali, tendono a donarci la carezza eucaristica del Signore. È importante la loro presenza e la risposta a questa vocazione sacerdotale.

Apostoli però sono, à côté mais de manière distincte par rapport aux prêtres, religieux et laïcs aussi. Eux aussi dans la vocation à la vie consacrée et dans le mariage, ils s'engagent à apporter la caresse de Jésus à leur prochain dans le besoin. Per questo che Gesù dice a tutti:

« Vous avez reçu, donner librement ".

La modalità in cui tutti noi credenti clero, religiosi e laici siamo mandati dal Signore è la dimensione del dono di sé. Esattamente come senza nessun diritto, abbiamo ricevuto il dono dell’amore e della tenerezza del Signore, così possiamo portarlo a tutti gli altri. Così quando incontreremo il nostro prossimo che non si sente amato da nessuno, e anzi forse si sente abbandonato ed isolato da tutti, allora in quel momento potremo fargli il dono della tenerezza e carità del Signore. Cioè un amore che non è melenso e privo di valore, ma che appunto comunica a chi si sente disperato che Dio lo ama e fa qualcosa di concreto per lui.

Nous demandons au Seigneur di entrare fortemente sempre più nel suo cuore trinitario per fare entrare tutto il mondo nell’abbraccio di Dio, e offrire senso e gioia anche agli abbandonati e agli isolati dalla cultura del mondo.

Santa Maria Novella à Florence, 18 juin 2023

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Friar Cipolla, Ce personnage conçu par Giovanni Boccaccio qui a inspiré un sermon de feu à San Bernardino dans ce Moyen Âge qui était grand clair et certainement pas sombre

OIGNON FRIAR, QUEL PERSONAGGIO IDEATO DA GIOVANNI BOCCACCIO CHE ISPIRÒ UN SERMONE DI FUOCO A SAN BERNARDINO IN QUEL MEDIOEVO CHE FU GRANDE LUCE E NON CERTO BUIO

[…] une fois les serveurs arrivés tôt pour avertir le Souverain Pontife Benoît XIV que pendant la nuit un incendie s'était déclaré à Rome dans le quartier de Monti. À laquelle il a laissé échapper: "Merde! Et il y a eu des morts?». Monseigneur Teodoro Boccapaduli le tira discrètement. Après que les serveurs eurent détaillé la gravité du fait, répondit le Pontife Suprême en éclatant: "Merde!». Et Monseigneur le tire à nouveau. À ce moment-là, Benoît XIV, attristé par ce rapport grave, il se tourne vers le prélat qui éclate: "Boccapaduli.", tu m'as cassé les couilles: Merde, Merde, Merde! Ah, Je veux sanctifier ce mot. En effet, je veux en promulguer un putain de bulle, d'accorder l'indulgence plénière à ceux qui prononcent ce mot dix fois par jour ".

— Storia e attualità —

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Plus qu'une hypothèse, J'ose m'attribuer une petite découverte: dans son sermon fougueux San Bernardino de Sienne [Massa Marittima 1380 - L'Aquila 1444] il a été inspiré par, ou a été en tout cas influencé par la courte histoire de Friar Cipolla enfermé dans l'oeuvre Décaméron, composé par Giovanni Boccaccio entre le 1349 et le 1351.

le fratacchione Boccaccio il avait l'habitude de parcourir les pays de la campagne montrant les reliques les plus improbables aux bifolchi, y compris le petit doigt du Saint-Esprit, une des côtes du «Cher Verbum fait à la fenêtre» [paralysant du latin: et Parole devint chair], les rayons de l'étoile qui sont apparus aux trois mages de l'Est, une ampoule contenant la sueur de l'archange Michel qui est tombée de son front quand il s'est battu avec le diable, la mâchoire de la mort de San Lazzaro et ainsi de suite.

Être dans celui de Certaldo, il avait promis aux villageois qu'il montrerait le lendemain une extraordinaire relique au peuple: un stylo tombé à l'archange Gabriel pendant l'Annonciation. Sénonché, di notte, deux farceurs locaux ont volé le précieux stylo angélique de l'intérieur de la boîte dans laquelle il était conservé, le remplacer par des charbons. Quando Frate Cipolla aprì la scatola per esibire la preziosa reliquia ai beoti, scoprendo al suo interno dei carboni non si sgomentò, il s'est excusé auprès des personnes présentes en disant qu'à son départ, il avait pris par erreur le mauvais conteneur, identique à celui dans lequel le précieux stylo était conservé. Comme ça, après des excuses, il a fourni au peuple les charbons sur lesquels le Saint Martyr Lorenzo a été rôti.

Quelques décennies plus tard, Bernardino degli Albizzeschi, fils d'une puissante famille de la Maremme toscane supérieure, aujourd'hui universellement connue sous le nom de San Bernardino de Sienne [Massa Marittima 1380 - L'Aquila 1444], dans l'un de ses sermons, il s'est lancé contre les superstitions populaires, en partant particulièrement sur les fausses reliques et le marché rentable qui tournait autour d'elle. Oggetto di quel sermone dall’evidente impianto boccaccesco fu la reliquia del latte della Beata Vergine Maria conservata nella chiesa collegiata di Montevarchi, dans lequel le frère Bernardino tonna:

« Il est à qui vous voulez, Je dis que vous ne l'aimez pas ces choses à Dieu ces. Comme du lait de la Vierge Marie. Ou des femmes, où vous êtes? Et vous aussi, des hommes capables, vedestene mai? Vous savez que vous devriez montrer des reliques: v'aviate pas la foi [...] Peut-être qu'elle était une vache la Vierge Marie, elle avait son lassato de lait, comment les bêtes lâche, vous Lassano mugnare? J'ai cet avis: c'est-à-dire qu'elle avait tellement de lait, ni plus ni moins, assez que Bochina Jesu Christ béni " [San Bernardino de Sienne Dévotions hypocrite. dans: Baldi. Romans et exemples moraux de S. Bernardino de Sienne, Florence, 1916].

Dipinto d’epoca del Sommo Pontefice Benedetto XIV [Bologne 1675 - Roma 1758], che con scurrile eleganza minac-ciò alcuni curiali scandalizzati dalle sue parole colorite, promulguer un "taureau de coq"

Com’è noto agli studiosi veri e seri, le moyen Âge, le vrai, divisé en l'espace de près de mille ans en trois époques différentes qui ont suivi à travers l'histoire, ce n'était pas du tout l'ère des "âges sombres", mais des siècles de lumière. Nel Medioevo si ebbe il più alto sviluppo della luce della ragione speculativa, combiné avec un sens critique et un esprit de recherche incessante dans les différents domaines de la connaissance scientifique. Se i libri di storia in uso nelle scuole non fossero scritti da ideologi, sarebbe chiaro a tutti che le légendes vers le bas au Moyen Âge, ils ont été construits à table à la fin du XVIIIe siècle par des empoisonneurs éclairés de haine envers tout ce qui était catholique. Ils étaient en fait ces, animé par une idéologie destructrice, de reléguer le Moyen Âge aux "âges sombres" au nom de leurs prétendues "lumières de la raison" allumées sous les guillotines françaises, dove le teste cadevano una dietro l’altra in seguito ad accuse basate su mere illazioni, souvent par pure envie sociale, ou après des procès sommaires ridicules au cours desquels les accusés n'ont pas obtenu le droit à la défense, ni cela au mot [voir mon travail Nada te turbe]. Questo al contrario del tremebondo processo inquisitorio, fruit ce oui, des légendes noires les plus absurdes et fausses. Oh, quelle grossière ignorance! Le processus inquisitoire, en plus d'établir le droit légal de défendre l'accusé, non poteva proprio essere celebrato senza difesa e diritto di parola. Fu il processo inquisitorio a dare vita alla consuetudine che dopo la lettura della sentenza fosse concesso l’ultimo diritto di parola al condannato. Il suffirait de lire les ouvrages juridiques et les documents connexes des glossiers bolognais, qu'entre le XIe et le XIIe siècle, nel “buio” medioevo dettero vita a tutti quelli che poi diverranno i moderni istituti giuridici, après avoir récupéré le Corps de droit civil par Justinien et réinterprété tous les textes classiques.

et pourtant, À nos jours, anche l’ultimo dei gai illetterati ideologicamente avvelenati verso il Cattolicesimo, ma assurto agli onori televisivi di qualche seguito émission de télévision dove è impensabile possano mancare quote gaie, dall’alto della sua vittimistica e desolante ignoranza non manca di fare riferimenti pseudo storico-intellettuali al Medioevo, oh allô esprit médiéval, per creare effetto e mettere in cattiva e ridicola luce qualche cosa di retrivo o di superstizioso, oltre a tutto ciò che è cattolico e legato alla Chiesa Cattolica. Malheureusement, il gaio attivista televisivo o da réseau social, ignora però che il Medioevo è l’epoca della riscoperta, dello studio e della messa in salvo di tutta la filosofia e letteratura classica. Se oggi possiamo leggere le opere più critiche redatte da autori greci e romani scritte contro il nascente Cristianesimo, o je carmi plus lubrique et pornographique écrit par Valerio Gaio Catullo, ce n'est certainement pas grâce aux inventeurs des Lumières noires et aux faux historiens des Lumières, né per l’attivismo delle odierne e agguerrite lobby LGBT, mais pourquoi ces œuvres ont été enregistrées, transcrite et transmise à nos jours par les moines bénédictins amanuensis, né au 6ème siècle du monachisme fondé par San Benedetto da Norcia. E, dans le contexte du monachisme bénédictin, tra le varie cose si sviluppò sia il nome sia lo stesso concetto socio-politico di Europa, la stessa che oggi nega un dato di fatto storico incontrovertibile: le radici cristiane del nostro antico Continente Europeo. Donc, sempre con buona pace del gaio attivista che dal portentoso mezzo televisivo o dai social network si rivolge sovente a milioni di ascoltatori, è presto detto che il Medioevo è Pier Damiani, Pietro Abelardo, Anselmo d’Aosta e i grandi maestri della scolastica. Il Medioevo è Bernardo di Chiaravalle, Thomas d'Aquin, Bonaventure, scotus. Le Moyen Âge sont les grands ingénieurs, architectes, mathématiciens, astronomes et alchimistes, gran parte dei quali appartenenti all’Ordine Certosino e all’Ordine Cistercense. Le Moyen Âge a marqué la saison des grands lettrés: l'école littéraire sicilienne de Frédéric II de Souabe, Guido Cavalcanti, Dante Alighieri, Francesco Petrarca, Giovanni Boccace …

L'homme du moyen âge aveva anche un gusto straordinario della satira che, tanto più era pungente quanto più faceva ridere pontefici, empereurs et dirigeants, aucun n'a renoncé à se délecter des œuvres satiriques les plus piquantes, pas seulement ceux de Boccaccio, mais aussi ceux du plus scurrilous Peter l'Aretino. Bisognava giungere ai giorni nostri per finire nei tribunali grazie a qualche attivista piagnone per il quale dibattere, anche in modo polemico, nella sostanza vuol dire questo: “Io ho il diritto di distruggerti la cultura e la morale cattolica pezzo per pezzo, perché sono la sacra vittima immacolata LGBT, ma tu non hai il diritto di replica, salvo querela”. Altri tempi erano invece quelli medievali, dove quando qualcuno voleva deliziare il Sommo Pontefice Pio II [Météo à Corsignano di Pienza 1405 – Ancône 1464], tout ce qu'il avait à faire était d'embaucher un conteur talentueux pour interpréter les rimes de son compatriote siennois Cecco Angiolieri [Sienne 1260 - Sienne 1311 Californie], che soleva motteggiare nelle taverne tra risa, vino e donnine molto allegre:

Si’ étaient au centre, la combustion’ le monde;
si’ était le vent, Je le prendrais d'assaut;
si’ était de l'eau, je’ pour noyer;
si’ était Dieu, envoie-le en profondeur;

si’ était le pape, Je serais heureux alors,
car j'embrasserais tous les chrétiens;
si’ opérateur de fosse, pour’ Qu'est ce que je ferais?
à tous couper la tête en rond.

Pas que Silvio Enea des comptes Piccolomini, puis il monta sur le trône sacré avec le nom de Pie II, fosse da meno in sarcasmo tagliente, comme quand il a ironiquement condamné la demande et l'espoir d'obtenir des faveurs de lui par motteggiando:

J'étais Enea,

personne ne me connaissait,

mais maintenant que je suis Pio,

tout le monde m'appelle oncle.

Un anziano teologo, discorrendo a riguardo del Medioevo definito epoca dei cosiddetti “secoli bui” da molti odierni attivisti di quella metodica distruzione delle società europee fatta passare per “rivendicazione dei diritti”, avec sagesse scientifique, il a ironisé en disant: "Peut être, l'homme d'aujourd'hui avait la raison spéculative et le sens critique et analytique de celui du Moyen Âge! Malheureusement, aujourd'hui,, l’uomo per così dire evoluto, che rivendica ogni diritto ma rigetta qualsiasi dovere, la sua presunta ragione la esercita ragionando col cazzo». Precisai io al confratello anziano: "Tu as raison, ma non dimenticare però anche quelli che ragionano con le emozioni soggettive del culo!». Tutto questo genere dà vita a una cultura della morte che attraverso l’annientamento della ragione ci ha fatti precipitare in nuove forme di analfabetismo, beaucoup plus dévastateur que ceux du passé, ma soprattutto in una nuova forma di dittatura: La dittature delle minoranze. Sans reculer au cours des siècles, juste faire un pas en arrière d'un siècle seulement, au début du XXe siècle, au moment de la Vigiles de Neri, œuvre de l'écrivain toscan Renato Fucini [Monterotondo Marittimo 1843 - Empoli 1921]. Commençons par l'élément de mémoire: des paysans âgés qui savaient à peine lire et écrire, un bon nombre d'entre eux étaient dans un état d'analphabétisme total, c'étaient d'authentiques bibliothèques de littérature itinérante. Pendant les veillées du soir, à une époque où il n'y avait pas de cinéma, encore moins la télé, ils divertissaient en racontant des œuvres apprises par cœur: du Jérusalem libérée par Torquato Tasso a Orlando Furioso par Ludovico Ariosto. Je peux moi-même en témoigner, quand j'ai seulement dix ans, dans la Maremme toscane inférieure, à la frontière avec le Latium, pour la première fois je connaissais l'existence du travail de Dante Alighieri, pour être l'enfer exact, grâce à un agriculteur âgé, à quatre-vingts ans - on parle donc d'un homme né à la fin du XIXe siècle - qui a commencé à raconter, pour nous les enfants, du comte Ugolino et de l'archevêque Ruggieri en récitant de mémoire:

La bouche levée du repas fier
quel pécheur, secouant ses cheveux
du chef qui avait une faute rétro.

Puis ça a commencé: "Tu veux que je renouvelle
douleur désespérée que mon cœur me presse
pense déjà, s'il vous plaît, faites-moi savoir.

Ma se le mie parole esser dien seme
qui porte ses fruits au traître que je mange,
parler et pleurer vous verrez ensemble [...]

Présentez mon cousin, à l'époque juste diplômé en lettres classiques, puis elle a été étonnée et a dit aux autres membres de la famille présents: «Il n'a pas fait d'erreur, Je ne dis pas une phrase, mais pas même un mot!». Cet homme avait mémorisé des livres de littérature entiers, qu'il n'avait pas lu: il les avait appris depuis son enfance pendant les veillées. Seppi, ensuite, qui avait fait la deuxième année du primaire, le temps strictement nécessaire pour apprendre les rudiments de base de l'écriture et de la lecture, acquis qui avait suivi les parents et la famille dans les domaines du travail agricole.

De nombreux dei nostri adolescenti super tecnologici, déjà à la fin de l'école primaire, ils ont des collections entières de films pornographiques enregistrés dans le leur téléphone intelligent; pendant que les filles, déjà à onze ou douze, ils publient leurs photos sur réseaux sociaux dans des vêtements et des positions qui rendraient pâles les prostituées qui travaillaient dans les vieux bordels, avant d'en 1952 la loi Merlin a décrété sa fermeture, grâce à un projet de loi proposé par la sénatrice Angelina Merlin, du Parti socialiste, Présenté dans 1948. et pourtant, ces "monstres" hyper-technologiques modernes, contrairement à l'homme du Moyen Âge et à l'homme d'hier, celui de Les vigiles de Neri, posseggono tali carenze mnemoniche da non ricordare neppure il numero del telefono cellulare dei loro genitori. Bien: vous savez ce qui se passe si l'intelligence humaine, notamment par le raisonnement et la mémoire, il n'est pas exercé? En gros, ce que nous avons sous les yeux peut arriver: une génération d'idiots apathiques et ignorants. C'est exact: nous avons régressé à des formes d'analphabétisme effrayant, il suffirait de lire les textes écrits par des diplômés récents, rester déconcerté face à un tel déficit syntaxique enrichi d'erreurs grammaticales grossières. Mais ... nous avons évolué. Autant nous permettre avec une arrogance inouïe de faire l'ironie du Moyen Âge, nous qui ne sommes plus capables d'exercer la raison et le jugement critique objectif, parce que maintenant on pense seulement: o col cazzo o con le emozioni soggettive, o peggio col culo dal quale fuoriesce il peggio del nostro egocentrismo e del nostro cieco narcisismo patologico, quello che ci porta a rivendicare i diritti e a rigettare i doveri, sino al tentativo, grazie a Dio naufragato per adesso in Italia, di usare la legge per combattere come reato la legittima opinione di chi non la pensa come te — mi riferisco al felice e benedetto naufragio del Disegno di legge Zan, sul quale Padre Ivano Liguori e io scrivemmo il libro De Prozan à Prozac —, quindi perseguendo chi osa dire e sostenere che un figlio può nascere solo da un uomo e da una donna che sono padre e madre, che due omosessuali non possono comprarsi un bambino da un utero in affitto o che due donne lesbiche non possono programmare con egoismo luciferino la nascita di un orfano con il ricorso all’inseminazione artificiale rivendicando di essere riconosciute entrambe dalla legge come legittimi genitori. On dit tôt que cette génération, fille dégénérée de l'analphabétisme numérique, dépourvu de mémoire historique et de cette même mémoire cérébrale exercée, utile pour nous rappeler au moins le numéro de téléphone de nos parents, non dovrebbe mai permettersi, même pas comme une blague ou comme une blague aux paradoxes, pour se moquer du glorieux Moyen Âge, en le marquant comme une ère des "âges sombres".

In questa narrazione sono ricorso quattro volte alla parola “Merde”, presque comme si je ne pouvais pas m'exprimer sans certaines touches de couleur, que je peux très bien faire. Quoi dire: in questi momenti di desolazione uno schizzo di colore acceso lasciatelo pure a questo povero prete alle soglie dei sessant’anni, pour que tout le monde puisse s'amuser. Al lemma “cazzo” si unisce anche quell’altra bella frase idiomatica di … “notorie teste di cazzo”, ossia l’esercito sconfinato di coloro che non capiscono un emerito cazzo di ciò che hai scritto, ou la voie profonde, volendo anche scientificamente pertinente in cui l’hai scritto, a ben considerare che ormai, giunti nel fondo del barile, non ci resta altro che la provocazione. Donc, les têtes de coq idiomatiques et homonymes, ils ne se fossilisent que sur ce mot, dopodiché bigotti, pinzochere e sedicenti cattolici si indignano verso il prete volgare, il tutto corredato con lezioni di stile date con un moralismo da fare invidia ai calvinisti americani del Seicento da parte di quei gai personaggi che si scandalizzano con profonda indignazione dinanzi al richiamo poetico e provocatorio alla parola “Merde”, salvo però prenderlo allegramente e legittimamente nel culo e rivendicando poco dopo ilsacro dirittoall’acquisto di un figlio comprato da un utero in affitto. E questo che cosa vuol dire? Per caso vuol dire che attraverso il coito anale e la sodomia uno dei due uomini non può rimanere incinta, al punto da avere bisogno di un utero a pagamento? Ma quanto ingrata e cattiva è stata la natura, quindi correggiamola a colpi di lobby LGBT.

Ce noble terme il était très aimé et utilisé par le Pontife suprême Benoît XIV [Bologne 1675 - Roma 1758], nee Prospero Lambertini, bolognaise. Avec une fréquence habituelle, le Pontife Auguste se livrait à des expressions très colorées, à partir de sa première apparition devant la foule exultée après son élection au trône sacré. C’est en fait à cette occasion que, voyant cette grande foule rassemblée sur la place de l'arcibasilica papale de San Pietro, dit-il à voix basse au prélat à côté de lui: "Et tous ces gens, comme campa?». Le prélat, qu'il n'était pas moins et qu'il avait une connaissance approfondie des nouveaux élus, Il a répondu: «... la Campanie en la tirant dans le cul». Le Pontife réplique: "... Oui! Ensuite, il y a nous, qu'au lieu de cela, nous le tirons dans le cul du tout!». Ensuite, au sein de la curie romaine, plusieurs fois suscité l'étonnement et la perplexité qu'il utilisait pour intercaler en disant "merde!». Jusqu'au mois d'août, le pontife a nommé un assistant dans sa chambre, Monseigneur Teodoro Boccapaduli, le tirer discrètement pour la robe, s'il a commencé avec certains guides de conversation colorés. Jusqu'à une fois, les serveurs sont arrivés tôt pour avertir le Souverain Pontife qu'un incendie s'était déclaré à Rome dans le quartier de Monti pendant la nuit. À laquelle il a laissé échapper: "Merde! Et il y a eu des morts?». Monseigneur le tira discrètement. Après que les serveurs eurent détaillé la gravité du fait, répondit le Pontife Suprême en éclatant: "Merde!». Et Monseigneur le tire à nouveau. À ce moment-là, Benoît XIV, attristé par ce rapport grave, il se tourne vers le prélat qui éclate: "Boccapaduli.", tu m'as cassé les couilles: Merde, Merde, Merde! Ah, Je veux sanctifier ce mot. En effet, je veux en promulguer un putain de bulle, d'accorder l'indulgence plénière à ceux qui prononcent ce mot dix fois par jour ".

Il y aurait beaucoup à dire sur cette grande figure, ma ci limitiamo a dire in breve che il Sommo Pontefice Benedetto XIV fu un attento amministratore in favore dei bisogni del popolo e delle attività caritative, en même temps, il était un grand promoteur des arts et des sciences. Avec une capacité politique aiguë, mais en même temps avec un grand esprit pastoral, il était un gardien infatigable de la foi, promoteur des missions pour la nouvelle évangélisation et en même temps homme de culture profonde et d'ouverture d'esprit, assez pour maintenir une correspondance intense avec des personnages très éloignés du monde catholique, des dirigeants protestants au père lui-même de l'anti-cléricalisme moderne: François-Marie Arouet, connu sous le pseudonyme de Voltaire.

Aujourd'hui, les enfants de ce grand siècle sombre je ne suis pas capable, au sommet de leur analphabétisme numérique, rire de Roman du frère Cipolla, tout comme l'esprit analphabète de la campagne médiévale. Je ne peux pas non plus comprendre un grand homme de foi, si libre de toute forme de vulgarité interne et externe, pouvoir affirmer avec sincérité: «… se non la smettete di rompermi i coglioni, Je promulgue une putain de bulle, con tanto di indulgenza plenaria per chi pronuncia questa parola dieci volte al giorno».

Demandons-nous: mais qui ils sont, les vrais vulgaires? Je vais l'expliquer tout de suite: sont certains catholiques qui envoient des images créées avec Photoshop, représentant un Jésus-Christ sur la croix sacrilège gaizzato, avec un visage androgyne et une expression langoureuse qui ne rappelle pas du tout le mystère de la passion, plutôt une fille en attente de coït. Et devant ces images blasphématoires, Moi qui ai un œil habitué à Cimabue, à Fra Angelico, à Filippino Lippi de Prato, à Titien, Giotto et Michelangelo, à suivre avec Guido Reni et Cararavaggio, jusqu'à la merveilleuse crucifixion la plus récente de Salvador Dalì, peut-être que je ne devrais pas laisser échapper: des pseudo putains de catholiques, tu m'as cassé les couilles, race de blasphémateurs numériques! Christ le Seigneur n'était pas un enfant languissant depuis Photoshop avec l'air androgyne apposé sur la croix, il était vrai Dieu et vrai homme, pour cela, il a rendu la croix terriblement vraie, aussi vrai que Dieu et le vrai homme était.

je figli della moderna èra digitale di questo secolo buio, dopo avere letta mezza pagina e scorso in due minuti tutto il testo, individuata poi la parolina sulla quale polemizzare, dans ce cas, le mot mythique "fuck", ont déjà envoyé des messages scandalisés, quasi ci tenessero, al di sopra d’ogni altra cosa, pour montrer à quel point ils n'ont pas vraiment compris un putain d'émérite. Et tandis que totalement indifférent je les laisse s'occuper, placer pendant des années et des années, désormais, ils ne peuvent même plus casser mes couilles, Je me tourne vers les quelques personnes qui peuvent rire de tous les Frères de l'Oignon modernes qui ont cependant une prérogative: sortir plus d'argent de sa poche qu'un charmeur de serpents peut étourdir un cobra indien. En fait, juste dire au peuple béotien, celui du pseudo-catholicisme construit sur le mépris de la raison et érigé sur des émotions sentimentales subjectives, che il tal giorno nel tal luogo mi è apparsa la Madonna che mi ha dato un messaggio. puis, se detto questo si aggiungerà anche che la Madonna mi ha rivelato un segreto terrificante che sconvolgerà l’umanità … ecco i portafogli aprirsi come fisarmoniche. Ce que Notre Dame m'a dit en apparaissant? Il suffira de dire: “… la Madonna mi ha detto di dirvi che lei vi ama e che vi invita a essere buoni e a pregare …”. A quel punto le fisarmoniche si allargheranno ancora di più, si la grande démangeaison morbide du secret terrifiant rejoint la banalité stupide du message, car à ce moment les accordéons vont exploser, jusqu'à la vraie pluie d'argent. Et nous voulons parler, perlomeno per breve inciso, dell’esercito di sedicenti figli e figlie spirituali di San Pio da Pietrelcina, ultra specializzati a far uscire soldi a pioggia, diversi dei quali appena sessantenni?

La verite nous rendra notre liberté, comme indiqué dans notre devise tirée de l'Évangile du Bienheureux Apôtre Jean [cf. Gv 8,32], mais en même temps on sait combien la vérité n'a jamais payé personne, en particulier lorsque nous disons ces vérités que personne ne veut être dit, ni quand il se réfère à la réalité, échapper aux émotions et à la sentimentalité fatale. La vérité ne paie pas quand on y insiste, je ne peux que croire que la foi avance sur la raison et cela nécessite un raisonnement et un sens critique et analytique profond, perché in questa era dell’analfabetismo digitale agire a questo modo è un’autentica politica al suicidio, de bien considérer qu'aujourd'hui, les gens qui se disent catholiques, veulent des émotions irrationnelles, éléments sensationnels, tant de controverses stériles et de potins tellement futiles. Et qui propose ces produits, sera toujours payé de quelque façon que ce soit. Mentre chi, avant tout cela, sbotta dicendo “eccheccazzo!”, è solo un volgare, Ne se prononce pas: la honte d'un prêtre.

de l'île de Patmos, 17 juin 2023

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De l'amitié de Jésus avec Abraham à Jésus qui nous accueille en nous appelant amis

DE L'AMITIÉ DE DIEU AVEC ABRAHAM À JÉSUS QUI NOUS ACCUEILLE EN NOUS APPELANT AMIS

Cette célèbre histoire biblique nous dit qu'être amis n'est certainement pas une diminution ou une soustraction à la relation de foi, parce que ça demande de la condescendance, complicité et attente quand, par exemple, un ami est en difficulté. pas un hasard, longtemps après l'histoire d'Abraham dans la Genèse, l'une des plus belles expressions que nous trouvons dans l'Écriture concernant la relation entre le messager de Dieu, Jésus, et qui le suivait était: "Je vous ai appelé amis".

— Pages bibliques —

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Il semble que le terme ami ne peut exister sans sa qualification spécifique. Nous avons différents types déclinés, dans les divers arts, qui offrent de temps en temps l'image d'un ami fragile, redécouvert ou ingénieux. On pourrait en parler sans fin. Un ami peut être vrai ou faux, être toujours là ou disparaître, vous pouvez lui faire confiance inconditionnellement ou dans le pire des cas être trahi par eux.

La Bible qui est littérature formé sur une très longue période, ainsi que parler du protagoniste principal, qui est Dieu, présente un ensemble diversifié de situations humaines. Ce n'est pas par hasard que le poète Byron il l'appelait "le grand code de l'art", expression reprise plus tard par le critique N. Frire qui en a fait un livre[1]. Dans ce tour d'horizon de l'humanité disparate, l'intérêt pour les amis ne pouvait pas manquer. C'est ainsi que le code biblique a pu susciter des symboles restés dans l'imaginaire de chacun (Frye les a appelés imagerie), même des non-étudiants du livre biblique.

Le personnage de Judas est célèbre cil incarne l'amitié trahie: «Amico, c'est pourquoi tu es là" (Mont 26,50), ce sont les paroles que Jésus adresse au traître après avoir reçu son baiser. En restant avec les Evangiles, on ne peut oublier l'amitié de Jésus pour la famille de Béthanie: mars, Maria et Lazzaro. Quand il mourra, Jésus dira: « Lazare, notre ami, il s'est endormi; mais je vais le réveiller" (Gv 11,11). Ainsi que la réputation d'ami des publicains et des pécheurs qui a conduit Jésus à être détesté par les autorités.

Il existe de nombreuses expressions bibliques se référant à l'amitié, surtout dans les livres de sagesse. Voici deux mentions parmi tant d'autres:

« Un ami fidèle est un médicament qui donne la vie:
ceux qui craignent le Seigneur le trouveront." (Monsieur 6, 16).

"Un ami fidèle est un havre de paix:
qui le trouve, trouver un trésor" (Monsieur 6,14).

Un dicton devenu célèbre celui qui dit "celui qui trouve un ami trouve un trésor". Mais le premier personnage biblique à être qualifié d'ami, nul autre que Dieu, c'était Abraham. Le prophète Isaïe l'a appelé ainsi: « Je vous, Israël, mon serviteur, toi Jacob, j'ai choisi, descendant d'Abraham, mon ami" (Est 41,8). Le livre de Daniel fait écho à cela: « Ne nous retire pas ta miséricorde, pour l'amour d'Abraham, ton ami, d'Isaac, votre serviteur, d'Israël, ta sainte" (3,35) et le deuxième livre des Chroniques: "Tu n'es pas parti en voiture, notre Dieu, les habitants de ce pays devant ton peuple Israël et tu ne l'as pas donné pour toujours aux descendants de ton ami Abraham?» (20,7). Jusqu'au deuxième testament où l'on trouve dans la lettre de Jacques: «Et s'accomplit l'Ecriture qui dit: UNEbramo a cru Dieu et cela lui a été crédité comme justice, et il a été appelé un ami de Dieu" (2,23).

Et si l'auteur de la lettre de Jacques il a insisté sur les actions d'Abraham comme qualifiant sa foi, de l'autre Paul de Tarse renversa la médaille, dans Romains, mettre la foi d'Abraham avant ses œuvres et par cela et par cela seulement il a été justifié.

Ici, nous ne voulons pas aborder le sujet ardu et complexe de la justification et de la grâce relevant de la théologie. Mais nous voulons simplement décliner la façon dont l'histoire biblique nous parle de la relation entre Dieu et Abraham. Quel genre d'amitié c'était? Abraham méritait cette relation particulière? Il t'a toujours correspondu? Il semble un sujet intéressant étant donné qu'il est devenu le vêtement du don de la vie divine à l'homme de foi et de la grâce qui sauve. Sans négliger le fait qu'Abraham est considéré comme le père des trois grandes religions monothéistes, même si certains ont du mal à définir le christianisme comme un monothéisme.

Parce que la Bible préfère raconter que d'énoncer des théories, nous essaierons de retracer les récits des événements d'Abraham pour comprendre cette relation d'amitié et comprendre au final qu'Abraham n'était pas si éloigné de nous, de nos attentes et émotions, de nos points de vue qui paraissent inébranlables et qui sont mis à l'épreuve par des demandes et des promesses divines qui ne se révèlent pas immédiatement.

Il y a un épisode dans l'histoire d'Abraham raconté dans le livre de la Genèse (18, 25-32) qui semble mettre en valeur plus que d'autres, plus que le même appel, la relation spéciale d'amitié entre lui et Dieu, et c'est l'histoire de la négociation sur la destruction de la ville de Sodome. A Dieu qui avait déjà décidé du sort de la ville, Abraham signale la possible présence de justes dans celle-ci. Et de dix à dix à descendre il parvient à arracher un morceau de la bienveillance de Dieu. Cet épisode met en lumière une caractéristique du patriarche qui revient plusieurs fois dans les récits, ou sa capacité incontestable à négocier. C'est un puits, de division territoriale, de terre pour la tombe de sa femme Sara, de comment trouver une femme pour Isaac son fils ou de Dieu lui-même, comme dans le cas ci-dessus, Abraham est imbattable.

Un peu moins, beaucoup moins, quand il s'agit d'avoir foi dans les paroles divines et cela semble incroyable pour tout ce qu'on pense normalement de lui. Mais Dieu ne semble pas s'en soucier. Comme le font les vrais amis.

Même l'exégèse rabbinique il considérait favorablement la capacité abrahamique de traiter, quand il s'agit de sauver les gens. Les maîtres de la Torah, en fait, ils n'ont pas accordé une bienveillance égale à un autre patriarche célèbre, Noé, qui a reçu l'ordre de construire une arche à cause du déluge imminent. Celles-ci, contrairement à Abraham, il n'a rien fait pour contrecarrer le dessein destructeur.[2] Noé était un homme obéissant qui ne posait aucune question, "marcher avec Dieu" (Gén 6,9) mais il n'a établi aucune relation avec lui, peut-être à cause de la fin de tout ce qui était à venir. Avec Abraham qui "a marché devant Dieu" (Gén 17, 1) c'était nécessaire, plutôt une relation active, patiente et sympathique.

Et la patience avec Abraham doit avoir beaucoup. Un lecteur moderne du texte biblique serait surpris de trouver des traits embarrassants dans la vie du patriarche. Ceux-ci agissent comme un contrepoids aux compétences de médiation évidentes déjà mentionnées, qu'il est un expert en armes et en guérilla (Gén 14, 14-16), des hommes et des alliances (Gén 17, 17-24) et entrepreneur capable du monde antique (Gén 24, 34-35).

Pourtant, les premiers mots d'Abraham dans la bible, immédiatement après l'appel de Dieu, ils disent un mensonge, laisser passer Sarah, aux yeux du pharaon égyptien, comme une soeur au lieu d'une femme[3]. Un épisode qui se répétera plus tard avec un autre roi (casquette. 20). Malgré la promesse divine répétée qu'il aura sûrement une progéniture, sera d'accord, plus loin, à propos de l'intention de Sarah d'avoir un enfant avec l'esclave Hagar; mais quand les deux femmes entreront en conflit, il la chassera dans le désert, à contrecœur, avec seulement une miche de pain et une outre d'eau. Quand avec son fils Isaac montera sur le mont Moriah, lieu de son sacrifice, il chargera le bois sur les épaules de son fils. Quel père aurait fait ça sachant quel destin il allait rencontrer?

Mais Abraham, justement, on se souvient surtout de lui pour sa foi: « Il crut que le Seigneur, qui le lui a crédité comme justice" (Gén 15, 6). Mais cette foi devait évidemment grandir et mûrir, en passant par des preuves importantes, outre le fait que c'est une parole et une promesse divine qui l'ont suscité, rappelé maintes et maintes fois.

Dans le Livre de la Genèse (cf.. 12) Dieu a d'abord parlé à Abraham. L'expression utilisée en hébreu, les psychanalystes ont beaucoup aimé: Aller (joue joue) « Va pour toi » ou « Va vers toi »[4]. Un nouveau mot, personnel, adressée à Abraham fils de Terak, l'a invité à quitter son père et à aller dans un pays pour devenir une nation bénie. Déclencher, mais comme souvent, l'enthousiasme s'est perdu en cours de route. Le voyage était fatigant, dans stages, les gens hostiles e, surtout, quelle progéniture aurait-il pu avoir si un fils n'était pas venu? Voilà comment, tu veux pour les difficultés, vous voulez pour l'âge avancé, il satisfait. Après tout, le fils de l'esclave, Ismaël, c'était déjà quelque chose. Donc, à un moment donné, Abraham a laissé échapper devant Dieu: « Si au moins Ismaël pouvait vivre devant toi!» (Gén 17, 18). Jusqu'à la énième promesse d'un enfant à eux, Abraham et Sarah éclatent de rire. Abraham a même plié de rire (Gén 17, 17).

Mais voici la torsion. Sarah a en effet enfanté un fils à Abraham: Isaac, le promis. Mais quel ami te fait un tel cadeau: Isaac, de l'hébreu Isaac littéralement "le fils qui rit, qui fait rire, dont on peut se moquer et ridiculiser[5]? Qui pour cette raison est devenu la cause de l'enlèvement de l'autre fils, Ismaël, qui n'avait aucun défaut?

Abraham était sans voix à la naissance de son fils, puisque le texte ne contient que les paroles de Sarah, qui parlait de rire et de rire. Qui est ce fils que son ami Dieu a envoyé ?? Nous devons accepter ce cadeau? Parce qu'Isaac, parmi tous les patriarches bibliques et sui generis. Il n'a jamais eu le rôle du protagoniste et est immédiatement apparu dépourvu de sa propre personnalité. Il ne pouvait même pas trouver sa femme tout seul et celle-ci, Rébecca, quand elle l'a finalement vu de près, est tombé du chameau. Sans surprise, plusieurs commentateurs, juifs et chrétiens, ils ont souligné qu'Isaac n'était peut-être pas un fils parfait, désactivé, fils autiste d'un père vieillissant[6]. Imaginons les sentiments d'Abraham si cela devait être l'accomplissement de la promesse. Comment accepter tout ça?

C'est à ce point que le récit biblique nous présente l'un des épisodes les plus fascinants et dramatiques de toute sa littérature. L'histoire du sacrifice ou plutôt de la Akda (aqedah, sur la connexion) d'Isaac au chapitre 22. Un épisode qui a inspiré artistes et commentateurs de l'Antiquité à nos jours. Il n'est pas possible d'en rendre compte ici, mais nous pouvons proposer une interprétation qui est bien liée à ce qui a été dit jusqu'à présent sur la relation entre Dieu et Abraham.

C'était d'abord un nouveau départ. Revenons au verset 2 le même "joue joue” (va pour toi, vers vous) du chapitre 12. Encore un aller vers soi. Mais cette fois la promesse s'est réalisée, de manière inattendue. Où Abraham devrait-il aller? L'ascension du mont Moria, avec seulement un dialogue sur un bélier à trouver, c'est déchirant. Malgré le résultat à la fin heureux, l'épisode gardera sa tragédie: dans le silence qui tombe lors du retour à la maison des deux, dans le manque d'exaltation ou de joie, dans la séparation physique subséquente entre le père et le fils et dans la mort de Sara qu'un Midrach (midrash)[7] cela découle du fait qu'elle a appris ce qui allait se passer sur la montagne.

Alors que s'est-il passé? Qu'Abraham a été appelé à accepter la promesse de Dieu, en la personne d'Isaac, fils imparfait. À cause de cela, sa foi a été testée et elle a été fortifiée. L'ami avait enfin compris ce qu'on lui demandait depuis le début, bien qu'inattendu et loin de ses prérogatives et de ses caractéristiques psychologiques. Mais Abraham est allé vers lui, s'ouvrir à un nouveau soi et au toi du fils enfin dissout et laissé libre de partir.

Quelqu'un, bien des siècles plus tard, il dira: "Dieu choisit ce qui est faible dans le monde" (1Cor 1,27). C'est probablement ce que la foi d'Abraham a dû comprendre dramatiquement: accueillir la promesse dans la personne fragile d'Isaac. Ce n'est que lorsqu'il comprendra qu'il choisira pour Isaac une femme avec qui se consoler de la mort de sa mère, il lui donnera tout son bien, il le protégera d'éventuels concurrents et mourra « rassasié de jours » enterré par ses fils Isaac et Ismaël enfin réunis (Gén 25,9).

L'histoire d'Abraham et de Dieu peut être lu de plusieurs façons. La Bible au-delà des implications qui se réfèrent à la foi et qui passent par saint Paul et Jacques mentionnés ci-dessus sont arrivées jusqu'à aujourd'hui, la Loi comme histoire d'amitié. Avec toutes ses tonalités et variations, car Abraham reste un homme avec sa personnalité faite de limites et de grandeur. Cette célèbre histoire biblique nous dit qu'être amis n'est certainement pas une diminution ou une soustraction à la relation de foi, parce que ça demande de la condescendance, complicité et attente quand, par exemple, un ami est en difficulté. pas un hasard, longtemps après l'histoire d'Abraham dans la Genèse, l'une des plus belles expressions que nous trouvons dans l'Écriture concernant la relation entre le messager de Dieu, Jésus, et qui le suivait était: "Je vous ai appelé amis" (Gv 15, 15).

de l'Ermitage, 17 juin 2023

 

Remarque

[1] N. Frire, Excellent code, Bible et littérature, 1981 (simp. il.: Einaudi, 1986)

[2] Le parallèle entre le déluge et la destruction de Sodome a été saisi par de nombreux. C'est la destruction totale. Une seule famille est sauvée dans les deux cas. La présence de relations incestueuses dans les deux histoires, d'où sont issues des tribus non juives (Cananéens de Cam, fils de Noé et Moabites et Ammonites des filles de Lot).

[3] Même si c'est vrai, car ils étaient fils du même père, mais de mères différentes.

[4] De même Noé est commandé de faire une arche de cyprès "pour vous" (Gén 6, 14)

[5] la racine du nom (zade/chet/qof) avec ces sens, comparer 179 fois dans la Bible mentionnés 112 fois fait référence à Isaac dans la Genèse

[6] Marmorini G., Isaac, le fils imparfait, claudien 2018; Baharier H., Genèse expliquée par ma fille, Milan 2015

[7] Sd.R. Midrach, de l'hébreu Midrach, terme désignant une méthode d'exégèse biblique de la tradition juive

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Grande homélie de l'archevêque métropolitain de Milan: « Qui était Silvio Berlusconi? Un homme"

GRANDE HOMÉLIE DE L'ARCHEVÊQUE MÉTROPOLITAIN DE MILAN: « QUI ÉTAIT SILVIO BERLUSCONI? UN HOMME"

«Silvio Berlusconi était certainement un homme politique, il était certainement un homme d'affaires, c'était certainement un personnage sous les projecteurs de la notoriété. Mais en ce moment de permission et de prière, que dire de Silvio Berlusconi? C'était un homme: un désir de vie, un désir d'amour, un désir de joie. Et maintenant nous célébrons le mystère de l'accomplissement. Voici ce que je peux dire sur Silvio Berlusconi. C'est un homme et maintenant il rencontre Dieu".

— Ministère liturgique —

Auteur
Simone Pifizzi

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Nous, pasteurs, prenons soin des âmes s'habituer à monter en chaire et à prêcher, nous savons qu'il y a des moments et des situations particulières où il n'est pas facile de faire une homélie appropriée, comme dans le cas des funérailles de Silvio Berlusconi célébrées aujourd'hui dans la cathédrale de Milan. Quelqu'un pourrait penser que la délicatesse pourrait être donnée par la personnalité complexe du défunt., un homme qui a parcouru pendant quelques décennies la scène politique nationale et internationale. A suivre avec la présence des plus hautes autorités de l'Etat, du Président de la République au Premier Ministre. Situations dans lesquelles cela n'est pas autorisé, je ne dis pas un mot, mais pas même un mauvais soupir. Cependant, ce n'est pas là la difficulté, même si dans des circonstances plus ou moins similaires plusieurs évêques et prêtres ont résolu le problème en disant à peu près tout sans rien dire, évitant ainsi tout problème éventuel.

https://www.youtube.com/watch?v=P4JqPHsQ26U&t=2s

L'archevêque métropolitain de Milan, SE. Mons. mario delpini, au lieu de cela, il a pu prononcer une homélie vraiment grandiose qui a ramené tout le monde sur terre dans cet air de béatification du défunt Chevalier., dont la figure fait partie de l'histoire de l'Italie et pour cette raison fera l'objet d'études approfondies par des historiens et des experts géopolitiques pendant des décennies et des décennies. L'archevêque ambrosien s'est concentré sur autre chose: sur l'homme Silvio Berlusconi qui était sans aucun doute un homme d'affaires prospère, un homme politique qui a présidé la présidence du Conseil des ministres de la République italienne pendant quatre mandats, un personnage histrionique doté d'un sens de l'auto-ironie rare et extraordinaire, à tel point qu'il a déclaré à plusieurs reprises: «Beaucoup en ont marre de se moquer de moi, en oubliant que je me trompe et que personne ne peut le faire aussi bien que moi".

Devant ce personnage complexe et même controversé, l'archevêque ambrosien ne s'est pas caché derrière le “Ne dis rien”, mais il a tout dit en bâtissant tout son discours sur cette question rhétorique: «Que dire de Silvio Berlusconi?». Donner la réponse tout de suite: "C'était un homme". Et l'archevêque ambrosien a parlé de l'homme avec une poétique chrétienne qui peut s'appliquer aussi bien à une célébrité comme Silvio Berlusconi, ou aux dernières personnes âgées décédées oubliées dans une salle de gériatrie: un homme.

Florence, 14 juin 2023

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Texte intégral de l'homélie de l'archevêque métropolitain de Milan

En direct

En direct. Vivre et aimer la vie. Vivre et désirer une vie bien remplie. Vivre et souhaiter que la vie soit belle, beau pour vous et pour vos proches. Vivre et comprendre la vie comme une opportunité de mettre à profit les talents reçus. Vivre et accepter les défis de la vie. Vivre et traverser des moments difficiles dans la vie. Vivez et résistez et ne vous laissez pas abattre par les défaites et croyez qu'il y a toujours un espoir de victoire, de rançon, de la vie. Vivre et désirer une vie qui ne finit jamais, avoir du courage, de la confiance et croire qu'il y a toujours un moyen de sortir, même de la vallée la plus sombre.. Vivre et ne pas éluder les défis, aux contrastes, aux insultes, à la critique, et continue de sourire, lancer un défi, contrer, rire des insultes. Vivre et sentir les forces s'épuiser, vivre et subir le déclin et garder le sourire, essayer, pour essayer une façon de vivre à nouveau. C'est ce qu'on peut dire d'un homme: un désir de vie, qui trouve son jugement et son accomplissement en Dieu.

Aimer et être aimé

Aimer et vouloir être aimé. Aimer et chercher l'amour, comme une promesse de vie, comme une histoire compliquée, comme une fidélité compromise. Désirer d'être aimé et craindre que l'amour ne puisse être qu'une concession, une condescendance, une passion orageuse et précaire. Aimer et vouloir être aimé pour toujours, expérimenter les déceptions de l'amour et espérer qu'il puisse y avoir un chemin vers un amour plus élevé., Plus fort, plus gros. Aimer et parcourir les chemins du dévouement. Aimer et espérer. Aimer et faire confiance. Amour et abandon. Voilà ce qu'on peut dire de l'homme: un désir d'amour, qui trouve son jugement et son accomplissement en Dieu.

Être heureux

Soyez heureux et aimez les vacances. Profitez de la beauté de la vie. Être heureux sans trop de pensées et sans trop d'angoisses. Être heureux avec des amis pour la vie. Soyez satisfait des entreprises qui donnent satisfaction. Être heureux et vouloir que les autres le soient aussi. Être heureux de soi et s'étonner que les autres ne le soient pas. Soyez heureux avec les bonnes choses, quelques beaux moments, des applaudissements du peuple, éloges des supporters. Profitez de la compagnie. Soyez heureux avec les plus petites choses qui vous font sourire, du beau geste, du résultat enrichissant. Être heureux et expérimenter cette joie est précaire. Être heureux et ressentir l'insinuation d'une sombre menace qui recouvre de grisaille les choses qui vous rendent heureux. Être heureux et se sentir perdu face à l'épuisement irrémédiable de la joie. Voilà ce qu'on peut dire de l'homme: un désir de joie, qui trouve son jugement et son accomplissement en Dieu

je cherche l'homme

Quand un homme est un homme d'affaires, alors essaie de faire des affaires. Elle a donc des clients et des concurrents. Il y a des moments de réussite et des moments d’échec. Il s'aventure dans des entreprises imprudentes. Regardez les chiffres pas les critères. Il doit faire des affaires. Il ne peut pas trop faire confiance aux autres et sait que les autres ne lui font pas trop confiance.. C'est un homme d'affaires et il doit faire des affaires. Quand un homme est un homme politique, alors essaie de gagner. Il a des partisans et des opposants. Il y a ceux qui l'exaltent et ceux qui ne peuvent pas le supporter. Un homme politique est toujours un partisan. Quand un homme est un personnage, alors c'est toujours sur scène. Il a des admirateurs et des détracteurs. Il y a ceux qui l'applaudissent et ceux qui le détestent. Silvio Berlusconi était certainement un homme politique, il était certainement un homme d'affaires, c'était certainement un personnage sous les projecteurs de la notoriété. Mais en ce moment de permission et de prière, que dire de Silvio Berlusconi? C'était un homme: un désir de vie, un désir d'amour, un désir de joie. Et maintenant nous célébrons le mystère de l'accomplissement. Voici ce que je peux dire sur Silvio Berlusconi. C'est un homme et maintenant il rencontre Dieu.

Cathédrale métropolitaine de Milan, 14 juin 2023

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Les Pères Patmos Island

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Heureux et aussi honoré de travailler gratuitement, Mais essayons de ne pas en faire trop …

HEUREUX ET MÊME HONORÉS DE TRAVAILLER GRATUITEMENT, MAIS NOUS ESSAYONS DE NE PAS EXAGER …

« Ne savez-vous pas que ceux qui accomplissent un service sacré mangent ce qui est offert dans le temple? Et que ceux qui attendent à l'autel aient une part à l'autel? De même, le Seigneur a ordonné que ceux qui annoncent l'Évangile vivent de l'Évangile" [Je Cor 9, 13-14].

 

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Chers lecteurs,

Le magazine L'Île de Patmos terminera 10 années d'activité journalistique et éditoriale en octobre de 2024. Quand nous avons démarré notre entreprise, il y en avait plusieurs qui nous donnaient moins d'un an à vivre. Le résultat a été que nous avons progressé avec un nombre toujours croissant, dépassant en 2022 les deux cents millions de visiteurs 8 années.

Dans 2018 nous avons également ouvert les Edizioni The Island of Patmos, dont les livres continuent de bien se vendre sur un marché composé d'un public de niche, certainement pas de ces « catholiques » bien plus nombreux qui se cultivent en sautant d'un blog à l'autre où ils se nourrissent de “prophéties” e “révélations”, ou peu importe Facebook ils vous demandent de leur expliquer en quatre lignes le Prologue de l'Évangile de Jean et l'incarnation de la Parole de Dieu, parce que sur un site d'ufologie tenu par une personne anonyme, ils ont lu que Jésus Christ était un extraterrestre.

Nous n'avons jamais rien demandé, nous nous sommes limités à insérer le lien vers le compte pratique et sécurisé Pay Pal et le numéro de notre compte courant chez BPM à Rome, certain que ceux qui voudraient soutenir notre travail le feraient sans avoir besoin d'être sollicités pour le faire.

A la fin de l'été nous devons payer le serveur dédié et les différentes cotisations annuelles pour un montant total de 5.800 euro. Ce que nous avons actuellement sur notre compte Pay Pal et dans le compte courant c'est pourtant une somme dérisoire:

 

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J'ai consulté les frères et nous avons décidé de nous souvenir de l'avertissement de l'Apôtre:

« Ne savez-vous pas que ceux qui accomplissent un service sacré mangent ce qui est offert dans le temple? Et que ceux qui attendent à l'autel aient une part à l'autel? De même, le Seigneur a ordonné que ceux qui annoncent l'Évangile vivent de l'Évangile" [Je Cor 9, 13-14].

Pourquoi cacher l'amertume, surtout quand on a un tempérament généreux par nature? Pour cette raison, je pense qu'il est nécessaire d'ajouter quelques précisions sous forme de question: quelque, ou peut-être plusieurs, ils pensent que les prêtres sont des citrons à presser? Parce que la logique du non précisé “catholique” c'est le suivant: quand il tombe dans le besoin, il se tourne vers de bons prêtres, qu'il trouve, parce qu'ils sont toujours là, peut-être de moins en moins, mais il y a. Mais, s'il doit mettre les mains à la poche et contribuer au travail pastoral des bons prêtres, dans ce cas, commencez à publier sur réseaux sociaux des posts et des photos du pire que l'on puisse trouver chez les prêtres et dont personne n'a jamais nié l'existence et l'existence. Logique étrange, tu ne penses pas? Quand il faut le prendre aux bons prêtres, on le prend à deux mains, mais quand le travail des bons prêtres a besoin d'être soutenu, puis tu fermes ton portefeuille et tu vas chercher le pire qui puisse être dans le clergé, comme partout, publier des cris et des lamentations sur réseaux sociaux afin de justifier son égoïsme et sa cupidité.

Depuis des années, je me consacre à l'apostolat auprès des prêtres et depuis cet observatoire privilégié, je connais et vois des cas de première main de prêtres âgés et malades qui, après une vie consacrée à l'assistance et au soin du Peuple de Dieu, se trouvent aujourd'hui dans des conditions de solitude et d'abandon., expérimenter d'abord l'ingratitude des nombreuses personnes à qui ils ont fait du bien tant qu'ils avaient la force physique de le faire. Toutefois, si vous appelez le soi-disant catholique à ses responsabilités envers les prêtres, en réponse il vous publie sur réseaux sociaux la photo du prêtre célébrant la messe au bord de la mer en maillot de bain sur le matelas, en insérant éventuellement la légende: «… nous devrions aussi financer ces gens?». Il ne te le dit pas, Mais, du vieux et saint curé, aujourd'hui oublié dans une maison de retraite avec le cathéter attaché à lui, qui a sauvé son mariage et qui a convaincu sa femme de ne pas avorter d'un enfant qui était alors né et qui a grandi et est devenu adulte et lui a donné la joie de devenir grand-père. Certaines choses ne le sont pas, ceux-ci ne sont racontés ni avec des photos ni des légendes réseaux sociaux.

Parmi les diverses formes d'ingratitude J'avoue que j'ai été particulièrement frappé par ces gens qui, en plus de n'avoir que les mains à prendre, croient qu'il faut même exiger du curé, à la tête de tous ceux qui se sont retrouvés dans les cercles des différents saints hommes et des divers soi-disant visionnaires en contact étroit avec les nombreuses Madones parlant ou pleurant qui révèlent des secrets catastrophiques tremblants aux différents charlatans qui deviennent fous sur la place. Et aujourd'hui, les gens qui entrent dans ces réseaux, il y en a de plus en plus. Jusqu'à ce que beaucoup de ces trompés et plumés comme des poulets finissent par se tourner vers nous, que de faire notre devoir, c'est-à-dire les prêtres, soins bergers des âmes, au fil des années, nous avons aidé et soutenu des personnes désespérées, trompé et trahi, rechercher des solutions appropriées et prudentes, ne nous limitons pas au simple confort spirituel, mais essayons souvent de les aider également par l'intermédiaire de spécialistes ou de consultants juridiques en qui nous avons confiance et que nous connaissons., qui les aidait souvent même gratuitement, considérant que les idiots qui pleuraient avaient été réduits à des cuisses de poulet dépouillées de leur chair par le plus vorace des pires aboyeurs.

Certains d'entre eux étaient sensibles verser 5 O 10 euros sur notre compte pour soutenir notre travail, voire quoi que ce soit après avoir donné de l'argent à certaines personnes pendant des années? Bien sûr que non, l'argent est donné sans hésitation à ceux qui disent parler à la Madone, qui possèdent des dons psychiques, de prévoyance ou de guérison, ou cela à une distance de 55 des années après sa mort, ils se présentent comme les enfants spirituels du Padre Pio de Pietrelcina, à qui le Saint Capucin, Il va sans dire, révélé des choses sensationnelles qu'ils, à son tour, ils ne révèlent qu'à quelques privilégiés, évidemment payant, bien sûr!

J'ai toujours eu une mauvaise relation avec les chiffres, Mais, même si je ne sais pas diviser sans calculatrice, J'arrive aussi à quelques calculs élémentaires: comment ils peuvent, un homme ou une femme de moins de soixante ans pour avoir été les enfants spirituels préférés de ce saint frère décédé en 1968 et ayant reçu de lui des confidences extraordinaires? Padre Pio de Pietrelcina est peut-être allé chercher ses enfants spirituels de la crèche ou de l'école maternelle pour en faire des gardiens privilégiés de ses secrets.?

Mon discours est nu et brut? Oui, car cela doit être le cas avec toute l'amertume de l'affaire de la part d'un prêtre qui, avec ses confrères rédacteurs, a passé du temps, énergie, des ressources humaines et spirituelles pour de nombreuses personnes, y compris ceux qui, après s'être même fait enlever leurs sous-vêtements par les pires charlatans, sont venus nous appeler à l'aide. Et ils ont eu de l'aide, immédiat et sans épargner personne, que nous restions souvent éveillés tard dans la nuit pour répondre et régler leurs problèmes. Mais, en échange, ils ne nous ont même pas proposé de café, c'est ce qui fait mal, beaucoup de.

Plus que demander – chose qu'on n'a jamais fait – je te confie mon amertume, qui, je crois, a sa propre raison d'être, que ceux qui ont bénéficié et continuent de bénéficier de notre travail acharné fassent le reste, en oubliant que « ceux qui annoncent l'Évangile vivent de l'Évangile ».

de l'île de Patmos, 13 juin 2023

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