Ci siamo trascinati in casa un nemico che ci impiccherà con le corde che la Chiesa e gli Stati europei gli hanno fornito: una riflessione storica, sociale e teologica sulla fede islamica

Theologica 

CI SIAMO TRASCINATI IN CASA UN NEMICO CHE CI IMPICCHERÀ CON LE CORDE CHE LA CHIESA E GLI STATI EUROPEI GLI HANNO FORNITO: UNA RIFLESSIONE STORICA, SOCIALE E TEOLOGICA SULLA FEDE ISLAMICA

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Purtroppo, ci duole ammetterlo, con certi gesti decisamente imprudenti il Santo Padre ha consegnato, ai nuovi invasori di un’Europa ormai in fase irreversibile di scristianizzazione, le chiavi di casa. Nel mentre, a noi, in questa situazione irreversibile e senza umana possibilità di ritorno, non ci resta che attendere l’apertura del Settimo Sigillo secondo il racconto contenuto nella Apocalisse del Beato Apostolo Giovanni.

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Autori
Giovanni Cavalcoli, O.P. – Ariel S. Levi di Gualdo

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«Conoscerete la verità e la verità vi farà liberi» [Gv 8,32],
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Il valore del dogma nella vita cristiana: la crisi del dogma genera la crisi della fede

— theologica —

IL VALORE DEL DOGMA NELLA VITA CRISTIANA: LA CRISI DEL DOGMA GENERA LA CRISI DELLA FEDE

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Senza l’immutabile verità, nessun dinamismo o divenire dello spirito. Senza la fedeltà al dogma, nessun progresso nella vita cristiana. Senza la conservazione della verità dogmatica, nessun fervore o rinnovamento nello spirito. Senza il mantenimento fedele degli impegni assunti davanti a Dio, nessuna perseveranza e nessun frutto nel cammino della salvezza. Senza l’univocità inflessibile del dogma, c’è l’equivoco, la truffa, la frode, la confusione, il caos.

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Autore
Giovanni Cavalcoli, O.P.

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la donna di spettacolo Alba Parietti, che più volte, durante vari programmi televisivi, si è improvvisata persino esperta in teologia e in morale cattolica [vedere questo vecchio articolo di Ariel S. Levi di Gualdo, QUI]

Dobbiamo tornare a parlare del valore dei dogmi, dei quali raramente si sente parlare nella predicazione e nell’omiletica. Si parla molto di “fede”, di “Vangelo” e di “Parola di Dio”; ma vien da chiedersi che fede è quella che non si cura di sapere e precisare che cosa dobbiamo credere, e quali sono le verità di fede e chi le stabilisce. Che Vangelo è quello che non chiarisce la dottrina di Cristo? Che Parola di Dio è quella che viene isolata dall’interpretazione che ne dà la Chiesa?

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Si diffondono con sicumera e saccenteria da molte parti nei mass-media e nelle istituzioni ecclesiastiche e civili, e si accolgono con fanatismo e credulità certe idee, slogan, proposizioni attinenti al Vangelo o alla Bibbia, diffuse da scrittori, giornalisti, filosofi, psicologi, sociologi, storici, teologi, esegeti, vescovi, cardinali, profeti o veggenti di successo. E così accade che  ognuno, sia la massaia, la fruttivendola, il barbiere o il barista ha da dire la sua, sull’esistenza di Dio, sulla salvezza, sulla morale o sul senso della vita, spesso in polemica col buon senso, con la sana filosofia o col dogma o con fratelli di fede o col Papa o con la Tradizione o con la Scrittura o col Magistero della Chiesa [per leggere tutto l’articolo cliccare sotto]

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Giovanni Cavalcoli, O.P.  —  IL VALORE DEL DOGMA NELLA VITA CRISTIANA: LA CRISI DEL DOGMA GENERA LA CRISI DELLA FEDE

 

 

 




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La caduta dell’impero: quelle brutte storie del Vaticano II che nessuno racconta per non intaccare il superdogma …

Theologica

LA CADUTA DELL’IMPERO: QUELLE BRUTTE STORIE DEL VATICANO II  CHE NESSUNO RACCONTA PER NON INTACCARE IL SUPERDOGMA

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Siamo alla “caduta dell’impero” e tra non molti anni la Chiesa Cattolica come sino ad oggi l’abbiamo conosciuta e intesa non esisterà più; esisterà “altro”. Il nostro sistema ecclesiale ed ecclesiastico si è già sfasciato dall’interno, ed attualmente è in corso una inquietante trasformazione. Purtroppo, sia nel Collegio Episcopale sia nel Collegio Sacerdotale non abbiamo un numero neppure minimo di elementi in grado di fronteggiare questo progressivo decadimento.

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Autore Padre Ariel

Autore
Ariel S. Levi di Gualdo

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«Se non vogliamo nasconderci nulla, siamo senz’altro tentati di dire che la Chiesa non è né santa, né cattolica: lo stesso concilio Vaticano II è arrivato a parlare non più soltanto della Chiesa santa, ma della Chiesa peccatrice; se a questo riguardo gli si è rimproverato qualcosa, è per lo più di essere rimasto ancora troppo timido, tanto profonda è nella coscienza di noi tutti la sensazione della peccaminosità della Chiesa».

Joseph Ratzinger, Introduzione al Cristianesimo, 1968

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Ariel teatro

Ariel S. Levi di Gualdo, al teatro d’arte … molto drammatica

A favorire i modernisti nel loro micidiale attacco diabolico, è stato soprattutto il fatto che eravamo del tutto impreparati ad un attacco interno, perché abituati ormai da un paio di secoli, a cavallo tra il XVIII e XIX secolo, a doverci difendere dagli attacchi esterni. Pertanto non eravamo pronti, anzi forse non si è proprio mai pensato alla possibilità di un simile attacco interno, perché pure in presenza di divisioni, a volte anche forti ― che all’interno della Chiesa vi sono sempre state ―, al momento che il corpo della Chiesa era attaccato, i vescovi, i sacerdoti ed i Christi fideles erano compatti nel difenderlo, tornando poi solo dopo, a pericolo scemato, alle loro lotte e divisioni interne. Oggi invece, dinanzi alla desolazione ed a derive dottrinali che temo stiano superando la stessa crisi dell’eresia ariana, per tutta risposta ci divoriamo a vicenda, perché l’omocentrismo egocentrico, non solo ha preso piede nei modernisti, ma forse, più e peggio ancora, pure nei conservatori e negli stessi tradizionalisti, che con la loro litigiosa, ed a tratti fobica divisione, mostrano di essere degli accaniti difensori del proprio “io” anziché delle verità di fede di Dio. Si provi a metterli assieme in una battaglia compatta contro il comune e pericolosissimo nemico, per vedere all’istante gli avvilenti risultati che costoro daranno, rivendicando gli uni sugli altri di avere le idee più giuste e più cattoliche di tutti quanti, attaccati morbosamente con le unghie e coi denti al microcosmo del loro piccolo orticello, incapaci di andare oltre il loro devastante «ma io penso», «io sento», quindi è vero e giusto solo ciò che io penso e sento. Perché la fede mutata in una emotività soggettiva di tipo ego-omocentrico, è molto più forte nelle frange dei cosiddetti tradizionalisti che non in quelle dei modernisti, non ultimo perché questi secondi sono ormai al potere da mezzo secolo. Sulla emotività socio-politica e su quella sentimentalistica, i modernisti ci giocavano cinquanta, sessant’anni fa, oggi non ne hanno alcun bisogno. Infatti, gli eretici modernisti, oggi non danno più impulsi emotivi, danno ordini tassativi, impongono la nomina di vescovi dottrinalmente carenti e sovente eterodossi, i quali possano seguitare a formare e moltiplicare un clero dottrinalmente carente ed eterodosso, gravato di conseguenza da tutti quei gravi problemi morali derivanti dalla crisi del dogma da essi generata, perché come già in passato ho scritto: la crisi morale nasce e si sviluppa da una crisi dottrinale [segue tutto l’articolo …]

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Per aprire l’articolo cliccare sotto:

23.03.2017  Ariel S. Levi di Gualdo   —   LA CADUTA DELL’IMPERO : QUELLE BRUTTE STORIE DEL VATICANO II CHE NESSUNO RACCONTA PER NON INTACCARE IL SUPERDOGMA

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.Ariel e il pastore OK

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“Amoris Laetitia” – Questa volta Andrea Grillo salta ancora più in alto: dal Cardinale Caffarra passa all’attacco del Cardinale Müller che avrebbe problemi di lettura e di comprensione dei documenti pontifici

–  disputationes theologicae –

«AMORIS LAETITIA »

QUESTA VOLTA ANDREA GRILLO SALTA ANCORA PIÙ IN ALTO: DAL CARDINALE CAFFARRA PASSA ALL’ATTACCO DEL CARDINALE MÜLLER CHE AVREBBE PROBLEMI DI LETTURA E DI COMPRENSIONE DEI DOCUMENTI PONTIFICI

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Quando alla fine degli anni Sessanta del Novecento ci fu la questione dei contraccettivi, Paolo VI permise e favorì un’ampia e lunga discussione previa. Ma poi, con la sua Enciclica Humanae vitae, si espresse con chiarezza e ricchezza di argomentazioni. Il documento di Papa Francesco Amoris Laetitia non dà una soluzione che brilli per chiarezza, cosa che più volte abbiamo espresso nei nostri articoli su L’Isola di Patmos. Eppure non è affatto  impossibile, con un’attenta esegesi, giungere a comprendere la mens del Papa: i divorziati risposati restano esclusi dalla Comunione eucaristica. L’unico punto di Amoris Laetitia, che potrebbe far pensare a un mutamento della legge, potrebbe essere la nota 351, che accenna ai sacramenti ai divorziati risposati …

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Autore Giovanni Cavalcoli OP

Autore
Giovanni Cavalcoli, OP

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l’intervista al Cardinale Gerhard Ludwig Müller, de Il Timone

La carente onestà intellettuale nella operazione di Grillo non sta tanto nel porre questioni dottrinali – su di un punto, come ho detto, sembra aver addirittura ragione –, ma la polemica dottrinale è piuttosto un pretesto, teso da una parte a screditare il ruolo del Prefetto  della Congregazione per la dottrina della fede, dall’altra a danneggiare proprio quel Papa del quale si atteggia a difensore, dando esca all’odio dei lefebvriani, e rafforzando la falsa immagine di un Papa modernista, con la conseguenza di dar gas ai modernisti aumentando lo sconcerto e lo scandalo dei buoni fedeli.

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Andrea Grillo onora la tua intelligenza

il teologo Andrea Grillo, foto tratta da un periodico delle Edizioni San Paolo [vedere QUI]

Ma qualunque cattolico con gli occhi aperti sa che non ha senso presentare il Prefetto della Congregazione per la dottrina della fede come contrario al Papa, quando questi ha istituzionalmente proprio in lui il principale collaboratore nell’ufficio principale del Successore di Pietro, che è quello di confermare i fratelli nella verità del Vangelo.

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I punti toccati da Grillo sono tre: primo, la questione dell’astinenza sessuale dei divorziati risposati, secondo, la questione dell’“analogia” paolina fra l’unione sposo-sposa e quella fra Cristo e Chiesa; terza, la disobbedienza di certi vescovi al dettato dell’Amoris Laetitia.

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17.02.2017   Giovanni Cavalcoli, OP  — QUESTA VOLTA ANDREA GRILLO SALTA ANCORA PIU IN ALTO: DAL CARDINALE CAFFARRA PASSA ALL’ATTACCO DEL CARDINALE MÜLLER CHE AVREBBE PROBLEMI DI LETTURA E DI COMPRENSIONE DEI TESTI PONTIFICI 

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Gatto e topo

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liberare l’eretico dal Demonio è il più difficile tra gli esorcismi

– Theologica –

LIBERARE L’ERETICO DAL DEMONIO È IL PIÙ DIFFICILE TRA GLI ESORCISMI 

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Non avendo argomenti per difendersi, mentre l’accusa che vien fatta gli brucia, l’eretico reagisce allora con l’odio, la calunnia, la diffamazione e la violenza e, se è Superiore, con mezzi repressivi, anche sleali o illegali, abusando della sua autorità. Il Superiore eretico è sempre un despota, che governa non con la saggezza, ma col terrore. È, per parafrasare un’ espressione di Papa Benedetto XVI, possiamo dire che l’eretico è il “dittatore del relativismo”.

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Autore Giovanni Cavalcoli OP

Autore
Giovanni Cavalcoli, OP

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Giovanni Cavalcoli ed io conosciamo il ministero di esorcista, avendolo entrambi esercitato. Si tratta di un delicato ministero riservato solo ai ministri in sacris, da esercitare con prudenza su mandato e sotto la vigilanza del Vescovo, ma soprattutto cercando di convincere, una media di nove persone su dieci, inclusi spesso gli stessi familiari che accompagnano questi disturbati, a rivolgersi a un bravo specialista in psichiatria. Spesso ci siamo detti a vicenda che le rarissime possessioni demoniache sono la manifestazione più “innocua” di quelle che sono le devastanti possessioni vere. I più pericolosi posseduti sono infatti diversi di coloro che occupano posti chiave nei governi dei Paesi, che gestiscono immensi patrimoni finanziari, che fanno il bello e il cattivo tempo nella borsa valori, che dirigono i più grandi centri di ricerca clinico-scientifica, che condizionano le attività degli eserciti attraverso l’industria delle armi. I peggiori posseduti sono quegli eretici che pare abbiano fatto un golpe all’interno della Chiesa, mutando il bene in male e il male in bene, la virtù in vizio e il vizio in virtù, la sana dottrina in eterodossia e l’eterodossia in sana dottrina. E nessuno di questi pericolosi posseduti è portato dai familiari dall’esorcista. Dopo la pubblicazione del mio recente articolo sul teologo eretico Andrea Grillo che ha insolentito il Cardinale Carlo Caffarra, riconosciuto a livello mondiale come uno dei nostri grandi maestri della morale cattolica [cf. QUI], abbiamo deciso di pubblicare anche questo articolo inedito redatto da Giovanni Cavalcoli nel settembre del 2016 ed archiviato assieme ad altre decine di articoli suoi e miei nell’archivio dell’Isola di Patmos, nell’attesa di essere pubblicati al momento opportuno.

Ariel S. Levi di Gualdo

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giovanni cavalcoli la question dell eresia oggi

un’opera pubblicata da Giovanni Cavalcoli nel 2008 sulla questione dell’eresia oggi

L’eretico vuol dar l’apparenza del riformatore; invece è un distruttore. Si atteggia a custode della tradizione, per fermare il progresso nella verità. Esalta il valore della storia per negare la verità immutabile. Enfatizza la dignità umana o la grazia divina per finire nel panteismo. Si fa la voce dell’Eterno per dissolvere il tempo nell’Assoluto. «Veleno d’aspide è sotto le sue labbra» [Cf. Sal 144,4]. L’eretico più abile e pericoloso è capace di ingannare anche i sapienti: «Più fluide dell’olio sono le sue parole, ma sono spade sguainate» [cf. Sal 55,22]. L’eretico, che è un sofista e non ha fiducia nella ragione, non è obbiettivo e sereno nel suo parlare, non induce a ragionare o a riflettere, non stimola la capacità critica, non fa uso di argomenti ragionevoli o persuasivi, o quanto meno probabili, né cita fatti o testimonianze certi e comprovati, ma fa leva sulle passioni, sulle emozioni e sugli stati d’animo: l’indignazione, l’irritazione, la rabbia, l’invidia, lo scoraggiamento, la paura, il desiderio di vendetta, l’impazienza, la sfiducia, la ribellione, la sensualità, ricorrendo alla menzogna, all’inganno, all’insulto, alla diffamazione, alla denigrazione, alla calunnia.

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andrea-grillo

il teologo Andrea Grillo del quale ci siamo di recente occupati dopo il suo attacco insultante all’eminente moralista Carlo Caffarra [cf. QUI]

Per attirare discepoli e pavoneggiarsi del suo falso sapere, per apparire persuasivo e onesto o addirittura difensore della verità e maestro di santità, senza scoprirsi; per sedurre, ingannare e far cadere il prossimo e adescare gli sprovveduti, l’eretico dà mostra di onestà di costumi, fa sfoggio di scienza, usa ad arte argomenti studiatamente sofistici e un linguaggio piacevole, ma torbido, equivoco, ambiguo, insinuante, doppio, serpentino, ma soprattutto sfuggente al “sì” e “no” [leggere tutto l’articolo …]

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Per aprire e leggere l’articolo cliccare sotto:

31.01.2017  Giovanni Cavalcoli, OP  —  LIBERARE L’ERETICO DAL DEMONIO È IL PIÙ DIFFICILE TRA GLI ESORCISMI

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Il concetto del castigo divino nel cristianesimo e nel paganesimo greco-romano

– Theologica –

IL CONCETTO DEL CASTIGO DIVINO NEL CRISTIANESIMO E NEL PAGANESIMO GRECO-ROMANO

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Il ricordo del castigo subìto o il timore del castigo minacciato, mentre non coarta la volontà del peccatore, è un utile stimolo per il peccatore ad abbandonare il peccato e a convertirsi a Dio. Dio ci attira con i premi, con i suoi doni, i suoi benefìci e la sua misericordia, ma per distoglierci dal peccato e indurci a penitenza, ci affligge, ci intimorisce con i castighi e con le sventure.

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Autore Giovanni Cavalcoli OP

Autore
Giovanni Cavalcoli, OP

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Castigando il suo peccato tu correggi l’uomo [Sal 38,12]

Il castigo che ci dà salvezza si è abbattuto su di lui [Is 3,5]

Il timore del Signore è l’inizio della sapienza [Sal 110, 10]

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giudizio-universale-ramazzani-1597

Il Giudizio universale, opera di Ercole Ramazzani, 1517

Riguardo peccato e castigo, tutte le religioni riconoscono nella divinità l’attributo della giustizia, che dà ad essa il diritto e il dovere di castigare infallibilmente il delitto e premiare la virtù. Ciò che varia è il criterio della giustizia divina. In certi casi, il dio può essere troppo severo o persino crudele, come Huizilopoctli nell’antica religione messicana o Moloch nell’antico Israele o in quelle religioni che ammettono il Fato, o viceversa può esser troppo permissivo e lassista, come per esempio Dioniso, Venere o Priapo nei culti orgiastici od erotici. Nel caso del buonismo cattolico, come vedremo, col pretesto della “misericordia”, si giunge addirittura talvolta a negare l’esistenza dei castighi divini e vengono castigati invece i cattolici fedeli alla sana dottrina [segue testo intero …]

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Per aprire l’articolo cliccare sotto :

10.01.2017 Giovanni Cavalcoli, OP  —  IL CONCETTO DEL CASTIGO DIVINO NEL CRISTIANESIMO E NEL PAGANESIMO GRECO-ROMANO

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L’AQUILA HA URGENTE BISOGNO DI BENZINA PER VOLARE …

e di sostenerci.

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Dal bacio di Giuda ai porno-teologi. È la crisi del dogma che genera una crisi morale all’interno della Chiesa visibile

– Theologica –

DAL BACIO DI GIUDA AI PORNO-TEOLOGI. È LA CRISI DEL DOGMA CHE GENERA UNA CRISI MORALE ALL’INTERNO DELLA CHIESA VISIBILE

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[…] una teologia che secolarizza senza scrupoli la morale e, quasi vergognosa dell’ideale di purezza e povertà cristiana, irrompe anch’essa per un’esistenza all’insegna del piacere, al rifiuto del sacrificio, per la celebrazione aperta del sesso (porno-teologia) […] Cosa può significare per la società consumistica, che sprofonda nella noia e nella ribellione dell’atto gratuito, una teologia che per salvare il mondo si abbevera al veleno che intossica il mondo?

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Autore
Ariel S. Levi di Gualdo

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Redazione, 28 luglio 2017

Assieme all’ultimo articolo del Padre Giovanni Cavalcoli [28 luglio, vedere QUI] che ci guida nel cuore di un drammatico problema: «La crisi del dogma genera la crisi della fede», riproponiamo anche questo articolo scritto dal Padre Ariel S. Levi di Gualdo, che alcuni mesi fa ci guidava nel cuore di un diverso ma identico problema: «La crisi del dogma genera una crisi morale».

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Sant’Ambrogio ricorse all’immagine veterotestamentaria della prostituta Rahab che a Gerico aiutò i figli del Popolo d’Israele. Per lui, la Chiesa, sarebbe meretrice casta perché molti amanti la frequentano per le attrattive dell’amore ma senza la contaminazione della colpa. L’aggettivo “casta” significa quindi l’adesione senza incoerenti incertezze della Chiesa a Cristo suo sposo; mentre il sostantivo “meretrix” la volontà della Chiesa di darsi a tutti per portare tutti a salvezza.

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Letta sotto un altro aspetto, questa espressione di Sant’Ambrogio ci pone di fronte a un altro fatto: il mistero del male segue la Chiesa e penetra all’interno della Chiesa sin dalla sua nascita.

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Non dimentichiamo che Giuda, in quella Coena Domini celebrata dal Verbo di Dio fatto uomo nella quale il Signore Gesù istituisce il Sacerdozio ministeriale e l’Eucaristia, riceve il Corpo e il Sangue di quel Cristo che egli poi tradirà, rendendolo riconoscibile con un bacio ai soldati giunti per arrestarlo, cosa in sé molto peggiore del puntare un dito verso il ricercato e affermare: «È lui quello che cercate».

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Nel bacio di Giuda va letto dunque il principio diabolico della inversione: ciò che di per sé è bene e buono come un bacio, diventa supremo male ed è usato per consegnare Gesù, vero Dio e vero uomo, ai suoi aguzzini [segue …]

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Per leggere tutto l’articolo cliccare sotto

02.12.2016  Ariel S. Levi di Gualdo  —  DAL BACIO DI GIUDA AI PORNO-TEOLOGI. È LA CRISI DEL DOGMA CHE GENERA UNA CRISI MORALE ALL’INTERNO DELLA CHIESA VISIBILE

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Misericordia e giustizia: «Presso di Lui ci sono misericordia e ira»

– Theologica –

MISERICORDIA E GIUSTIZIA: «PRESSO DI LUI CI SONO MISERICORDIA E IRA»

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Oggi si è caduti nell’estremo opposto di un buonismo, perdonismo e misericordismo, dannosi e unilaterali, sulla base delle seguenti eresie: Dio non castiga; il peccato originale è un mito; bisogna scusare ogni peccato; tutti sono in buona fede, perdonati e sono in grazia; l’inferno e il diavolo non esistono, e quindi tutti si salvano.

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Autore Giovanni Cavalcoli OP

Autore
Giovanni Cavalcoli, OP

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Quando San Giovanni XXIII nel suo famoso discorso inaugurale del Concilio disse che oggi la Chiesa «preferisce la misericordia alla severità», non disse niente di sostanzialmente nuovo, che i Santi già da sempre non abbiano praticato, sul modello della condotta di Cristo, benché sia vero che nei secoli passati a volte l’autorità ecclesiastica, papato compreso, abbiano ecceduto nella severità.

Oggi si è caduti nell’estremo opposto di un buonismo, perdonismo e misericordismo, dannosi e unilaterali, sulla base delle seguenti eresie:

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  1. Dio non castiga;
  2. il peccato originale è un mito;
  3. bisogna scusare ogni peccato;
  4. tutti sono in buona fede, perdonati e sono in grazia;
  5. l’inferno e il diavolo non esistono, e quindi tutti si salvano [segue …]. 

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Per leggere tutto l’articolo cliccare sotto:

02.12.2016   Giovanni Cavalcoli, OP  —  MISERICORDIA E GIUSTIZIA: «PRESSO DI LUI CI SONO MISERICORDIA E IRA»

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L’islamizzazione dell’Europa. La giusta reazione al torto subìto: odio, giusta vendetta, perdono

– Theologica –

L’ISLAMIZZAZIONE DELL’EUROPA. LA GIUSTA REAZIONE AL TORTO SUBÌTO: ODIO, GIUSTA VENDETTA, PERDONO.

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«Si manifesterà Gesù dal cielo con gli angeli della sua potenza in fuoco ardente a far vendetta di quanti non conoscono Dio e non obbediscono al Vangelo del Signore Nostro Gesù» [II Ts 1, 8].

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Autore Giovanni Cavalcoli OP

Autore
Giovanni Cavalcoli, OP

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islamizzazione

il divino sfratto esecutivo …

Il famoso detto del Signore Gesù riguardo il “porgere l’altra guancia”, da sempre citato e deriso dai nemici del cristianesimo come segno del suo supposto spirito imbelle, non ha quindi nulla a che vedere col problema della risposta da dare a un nemico, ma, come risulta chiaramente dal contesto, è un’esortazione alla pazienza e alla disponibilità verso gli altri. Così pure l’ “amore per il nemico”, non è amore per la sua azione nemica, perché sarebbe amore per il peccato, ma amore per i lati buoni del nemico come persona. L’azione cattiva va soppressa, punita e riparata o espiata.

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25.11.2016  Giovanni Cavalcoli, OP — L’ISLAMIZZAZIONE DELL’EUROPA. LA GIUSTA REAZIONE AL TORTO SUBÌTO: ODIO, GIUSTA VENDETTA, PERDONO

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Nuova Pentecoste o Pentecoste ininterrotta? L’evento della Pentecoste è la negazione della ermeneutica della “rottura” e della “discontinuità” della Scuola di Bologna

–  theologica  –

NUOVA PENTECOSTE O PENTECOSTE ININTERROTTA? L’EVENTO DELLA PENTECOSTE È LA NEGAZIONE DELLA ERMENEUTICA DELLA “ROTTURA” E DELLA “DISCONTINUITÀ” DELLA SCUOLA DI  BOLOGNA

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L’evento della Pentecoste cominciato nel cenacolo dello Spirito Santo non ha mai avuto fine e da allora fermenta in un processo di ininterrotta continuità, con buona pace di Giuseppe Dossetti e di Giuseppe Alberigo e della cosiddetta ermeneutica della discontinuità prodotta a loro dire dal Vaticano II. Teoria sulla quale suonano — mi si passi il termine affatto insolente ma solo giocoso — flautini e controfagotti come i laici cattolici Alberto Melloni ed Enzo Bianchi, circondati da un riverente coro secolare d’atei devoti assisi dentro e fuori dal Cortile dei Gentili del Cardinale Gianfranco Ravasi ; e che da sempre pontificano senza possibilità d’ortodosso contraddittorio dottrinale alcuno.

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Autore Padre Ariel

Autore
Ariel S. Levi di Gualdo

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Questa la domanda: «Il periodo del post-concilio è stato celebrato come l’era della “nuova pentecoste” annunciata da Giovanni XXIII. In realtà ha visto manifestarsi una crisi come forse mai prima la Chiesa dovette affrontare. Come spiegare una così radicale devastazione e un così lungo periodo di cecità e di silenzio da parte di chi avrebbe il dovere di custodire la fede e di guidare il gregge?».       

Ho quindi risposto con delle considerazioni teologico-pastorali incentrate sulla “ermeneutica della continuità” e sulla “ermeneutica della discontinuità”, il tutto alla luce del Mistero della Pentecoste dello Spirito Santo nel Cenacolo degli Apostoli, che non contempla né rottura, né discontinuità  [ segue …]

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Per aprire l’articolo cliccare sotto:

21.11.2016   Ariel S. Levi di Gualdo  —  NUOVA PENTECOSTE O PENTECOSTE ININTERROTTA ?

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Cari Lettori,

in prossimità della fine dell’anno ci è lieto informarvi che L’Isola di Patmos, dal 1° gennaio 2016 alla data di oggi ha superato i cinque milioni di visite. Dal giorno della sua apertura avvenuta il 20.10.2014 alla data di oggi, il numero complessivo di visite è pari a 7.620.000. Tra i vari Paesi del mondo che ci leggono con assiduità, i primi cinque per più alto numero di visite sono

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PAESI EUROPEI

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Italia

Germania

Polonia

Francia

Spagna

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PAESI EXTRA EUROPEI

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Brasile

Stati Uniti d’America

Filippine

Russia

Messico

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