A proposito del Ministro della Cultura. La mancanza di lauree è forse segno di grande genialità a Sinistra e motivo di grande sfottò a Destra?

A PROPOSITO DEL MINISTRO DELLA CULTURA. LA MANCANZA DI LAUREE È FORSE SEGNO DI GRANDE GENIALITÀ A SINISTRA E MOTIVO DI GRANDE SFOTTÒ A DESTRA?   

I “comici di partito” mandati all’assalto a sfottere il “povero” Ministro della Cultura perché non laureato, poi a seguire perché laureato a quasi cinquant’anni, intendono per caso ironizzare anche su certi autori-bandiera celebrati come indiscusse icone della Sinistra, alcuni dei quali non finirono neppure i licei e le scuole superiori?

– Le brevi dei Padri de L’Isola di Patmos –

AutoreTeodoro Beccia

Autore
Teodoro Beccia

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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L’attuale ministro della cultura Alessandro Giuli è stato oggetto di critiche e lazzi perché non era laureato, poi perché solo di recente ha conseguito la laurea alle soglie dei 50 anni.

Alberto Pincherle, in arte Alberto Moravia (1907 – 1990) 

Sul versante della Sinistra si sono sbizzarriti a dare il meglio di sé stessi. Personalmente penso che il Ministro meriti critiche, volendo anche severe, ma per altro, non per la mancanza di una laurea, che non ha mai costituito per alcuno garanzia di intelligenza, sapienza, preparazione e competenza.

Prendiamo solo alcuni di quegli autori considerati intellettuali intoccabili nonché bandiere della Sinistra di ieri e di oggi:

Italo Calvino (Santiago de Las Vegas 1923 – Siena 1985) che fu studente pigro e mediocre sin dall’adolescenza, iscritto alla facoltà di agraria dove dette solo alcuni esami ritirandosi poi dagli studi, oggi è considerato uno tra i narratori più significativi del Novecento (cfr. QUI). 

Elio Vittorini (Siracusa, 1908 – Milano, 1966) che lungi dall’essersi mai laureato non riuscì neppure a conseguire il diploma all’istituto di ragioneria, oggi è inserito nell’Olimpo dei letterati italiani del Novecento (cfr. QUI).

Alberto Moravia (Roma, 1907 – Roma, 1990) che non finì neppure il liceo classico interrompendo gli studi dopo i primi due anni di ginnasio, è autore di un romanzo (Gli indifferenti, 1929) considerato “opera capitale” della letteratura del Novecento (cfr. QUI).

Questi autori ebbero in comune tra loro che furono più volte editorialisti de L’Unità, organo ufficiale del Partito Comunista Italiano, e per anni, la Terza Pagina del quotidiano comunista Il Manifesto, dedicò loro ogni genere di sperticata critica celebrativa.

I “comici di partito” mandati all’assalto a sfottere il “povero” Ministro della Cultura perché non laureato, poi a seguire perché laureato a quasi cinquant’anni, intendono per caso ironizzare anche su certi autori-bandiera celebrati come indiscusse icone della Sinistra, alcuni dei quali non finirono neppure i licei e le scuole superiori?

    Velletri di Roma, 30 ottobre 2024

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