El Pentecostés de los "llamados al lado" como defensores, salvador y consolador

Homilética de los Padres de la Isla de Patmos

LA PENTECOSTE DEL «CHIAMATO ACCANTO» COME DIFENSORE, SOCCORRITORE, CONSOLATORE

I Vangeli sinottici dicono che Gesù aveva parlato dello Spirito Santo, disceso su di lui nel battesimo, lo aveva poi promesso come dono ai discepoli, in particolare per l’ora della persecuzione, quando lo Spirito sarà la loro vera difesa: parlando in loro e insegnando loro ciò che occorre dire.

 

 

 

 

 

 

 

 

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Il lezionario della Chiesa italiana presenta per questa Domenica di Pentecoste due brani tratti dal Quarto Vangelo che in verità sono costruzioni un po’ artificiali, in quanto costituiti da versetti appartenenti a contesti diversi. In questo anno B il testo è composto da due versetti dove Gesù promette ai discepoli lo Spirito Santo (Juan 15,26-27) e da altri quattro nei quali egli specifica l’azione dello stesso Spirito nei giorni della Chiesa (Juan 16,12-15). Gesù pronuncia queste parole mentre è ancora a tavola con i suoi discepoli dopo la lavanda dei piedi (cf.. Juan 13,1-20) e comunica parole di addio, perché è «venuta l’ora di passare da questo mondo al Padre» (Juan 13,1). Ecco il brano evangelico della Solennità:

Pentecostés, affresco di Quirino De Ieso (1999)

"En ese momento, Jesús dijo a sus discípulos: «Quando verrà il Paràclito, che io vi manderò dal Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli darà testimonianza di me; e anche voi date testimonianza, perché siete con me fin dal principio. Tengo mucho más que deciros, pero por el momento no son capaces de soportarlas. Quando verrà lui, el espíritu de verdad, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future. Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà» (Juan 15,26-27; 16,12-15).

I Vangeli sinottici dicono che Gesù aveva parlato dello Spirito Santo, disceso su di lui nel battesimo (cf.. MC 1,10), lo aveva poi promesso come dono ai discepoli, in particolare per l’ora della persecuzione (cf.. MC 13,11 y par.), quando lo Spirito sarà la loro vera difesa: parlando in loro e insegnando loro ciò che occorre dire. La medesima promessa troviamo nel Vangelo secondo Giovanni (cf.. Juan 14,26-27). Verrà il Parákletos (παράκλητος) un termine non di immediata comprensione, el significado de que es: «il chiamato accanto» come difensore, salvador y consolador. Lo Spirito santificatore che Gesù, salito al Padre, invierà. Allora lo Spirito darà testimonianza a Gesù, così come faranno i discepoli stessi, che sono stati con lui fin dall’inizio della sua missione. Questa è la funzione decisiva dello Spirito Santo che, come fu «compagno inseparabile di Gesù» (Basilio di Cesarea), dopo che Gesù lo ha inviato dalla sua gloria presso il Padre, diventa il compagno inseparabile di ogni cristiano.

Egli è quell’alito di Dio che Gesù soffia sui discepoli dopo la risurrezione e la vita stessa di Dio che è anche di Gesù diventa vita nei discepoli e li abilita ad essere testimoni suoi. Si produrrà una sinergia fra la testimonianza dello Spirito e quella dei discepoli. E questo riguardo al Cristo. Anche quando gli uomini sentiranno estranei i cristiani, nelle persecuzioni o nelle ostilità subite da parte del mondo, nella potenza dello Spirito i cristiani continueranno a rendere testimonianza a Gesù.

La Pentecoste allora è la pienezza della Pasqua. Con essa la Chiesa celebrando il dono dello Spirito, per un verso ricorda ciò che Dio ha già operato in Gesù di Nazaret e dall’altro invoca ciò che non ancora è, ovvero l’estensione universale e cosmica delle energie di vita e salvezza dispiegate da Dio stesso nella resurrezione di Gesù. La Pentecoste è simultaneamente celebrazione e invocazione. La prima lettura dell’odierna Solennità (Hc 2,1-11) mostra lo Spirito nel suo aspetto di dono dall’alto che rende i discepoli capaci di comunicare le grandi azioni di Dio nelle lingue degli uomini. È un’apertura ai linguaggi e alle capacità comunicative dell’altro. Lo Spirito è così all’origine di una missione che sia al contempo di inculturazione, per raggiungere l’altro là dove egli è; e di corrispettiva deculturazione, per non annunciare come Vangelo ciò che è semplicemente cultura. Così come dice la Scrittura:

«Lo spirito del Signore riempie l’universo e, abbracciando ogni cosa, conosce ogni voce» (cf.. Savia, 1,7).

La seconda lettura presenta i frutti dello Spirito. Egli che è invisibile si rende riconoscibile dai frutti che produce nell’uomo se accoglie la sua presenza. Lo Spirito con la sua «inabitazione» fa passare l’uomo dall’essere una individualità chiusa e autoreferenziale, a questo allude Paolo parlando di «soddisfare i desideri della carne» (Gal 5, 16-21); ad essere aperto alla relazione con gli altri e con Dio. Paolo afferma: «Il frutto dello Spirito invece è amore, gioia, ritmo, magnanimità, benevolenza, bondad, fedeltà, suavidad, dominio di sé… Perciò se viviamo dello Spirito, camminiamo anche secondo lo Spirito» (Gal 5, 22.25). Così lo Spirito plasma il volto del credente a immagine del volto di Cristo guidandolo sulla strada della santità: frutto dello Spirito è l’uomo santo.

Nella seconda parte dell’odierno brano evangelico Gesù dice ancora alcune parole su questo soffio divino che è lo Spirito. Egli è consapevole di essere il rivelatore del Padre secondo quanto affermato dal prologo giovanneo: «Dio, nadie lo ha visto: el único Hijo, ¿quién es Dios y está en el Padre, es él quien ha dado a conocer " (cf.. exégesis de Juan 1,18, del griego ἐξηγητής). Lo ha fatto con eventi e parole e soprattutto amando i suoi fino alla fine (cf.. Juan 13,1), ma sa anche che avrebbe potuto dire molte cose in più. Gesù ci avvisa che esiste una progressiva iniziazione alla conoscenza di Dio, una crescita in questa stessa conoscenza, che non può essere data una volta per tutte. In questo modo il discepolo impara a conoscere il Signore ogni giorno della sua vita, «di inizio in inizio, per inizi che non hanno mai fine» (cf.. Gregorio di Nissa). La vita del discepolo si apre ad una comprensione sempre più grande e tutto ciò che una persona vive, grazie all’azione dello Spirito Santo, acquista un senso nuovo in Dio. Ognuno di noi lo sperimenta; più andiamo avanti nella vita personale e nella risposta alla chiamata del Signore nella storia, più lo conosciamo: «Nell’illuminazione dello Spirito, noi vedremo la vera luce che illumina ogni uomo che viene nel mondo» (cf.. San Basilio).

«Gesù Cristo è lo stesso ieri e oggi e per sempre» (Eb 13,8), no cambia, ma lo Spirito ci guiderà alla verità tutta intera. Estos, inviato ai discepoli, ricorda loro le sue parole (cf.. Juan 14,26), le approfondisce e nuovi eventi e realtà sono illuminati e compresi proprio grazie alla presenza dello Spirito Santo. A Cristo non succede lo Spirito Santo, all’età del Figlio non segue quella dello Spirito, perché lo Spirito che procede dal Padre è anche lo Spirito del Figlio: «Tutto quello che il Padre possiede è mio». Dove c’è Cristo c’è lo Spirito e dove c’è lo Spirito c’è Cristo. Egli è la fonte perenne dello Spirito che mai si esaurisce e sempre rinnova la Chiesa, come lo stesso Giovanni ci ricorda: «Nell’ultimo giorno, il grande giorno della festa, Gesù, bloque de almohadilla pies, él gritó: «Se qualcuno ha sete, venga a me, e beva chi crede in me. Como dice la escritura: Dal suo grembo sgorgheranno fiumi di acqua viva. Questo egli disse dello Spirito che avrebbero ricevuto i credenti in lui: infatti non vi era ancora lo Spirito, perché Gesù non era ancora stato glorificato» (Juan 7, 37-39).

Per questo la Chiesa continuamente invoca quest’acqua, lo Spirito del Padre e del Figlio, che è anche alito di vita sempre creante, secondo le parole del Salmo: «Manda il tuo Spirito, tutto sarà creato e rinnoverai la faccia della terra» (Sal 104, 30).

 

Desde la ermita, 19 Mayo 2024

 

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Cueva de Sant'Angelo en Maduro (Civitella del Tronto)

 

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Los Padres de la Isla de Patmos

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Los desastrosos nombramientos episcopales de una Iglesia que desprecia y destruye el talento para hacer prevalecer la ideología

LOS DESASTROSOS NOMBRAMIENTOS EPISCOPAL DE UNA IGLESIA QUE DESPRECÍA Y DESTRUYE EL TALENTO PARA HACER QUE PREVALECE LA IDEOLOGÍA

norteel 1960, Mientras que en los Estados Unidos de América había segregación entre blancos y negros, abolido sólo 4 años después de Ley de Derechos Civiles, en Roma, el tanzano Laurean Rugambwa, cardenal recién elegido, Vestido de púrpura con armiño y cappa magna, recibió un beso en la rodilla de miembros de la más antigua nobleza pontificia.. ¿Conoce el Santo Padre Francisco estas edificantes perlas de la historia vinculadas a una curia romana que besaba la mano de un cardenal negro, mientras que en Estados Unidos a los negros ni siquiera se les permitía viajar en transporte público??

 

 

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Llevar párrocos con experiencia consolidada y promoverlos al episcopado no sería en sí mismo un error, porque lo que los numerosos pequeños necesitan vitalmente, pero también en las diócesis italianas de tamaño medio existe la figura de un obispo con experiencia pastoral, que sabe tratar con sus sacerdotes y acoger y guiar la porción del rebaño del Pueblo de Dios que le ha sido encomendada. Pero ser párroco, o haber sido, No es garantía en absoluto, porque al obispo se le exige una minuciosidad particular que pocos párrocos tienen, especialmente aquellos que, para llegar al episcopado, lograron coserse la “afortunado” Currículum del "sacerdote de frontera" o "periferia", esencial y decisivo en este pontificado. El Obispo debe ante todo saber gobernar a sus sacerdotes con autoridad y autoridad, confirmándolos día tras día en la fe (cf.. Lc 22, 31-34) luego en coche creíble y decidida del pueblo de Dios.

Cardenal Laurean Rugambwa, foto de archivo, Ciudad del Vaticano,1960

Los obispos deben evitar las actitudes de los cobardes que, para agradar a todos y no desagradar a nadie, crean situaciones de parálisis autodestructivas, porque en realidad no gobiernan su Iglesia particular y se dejan gobernar por la arrogancia, las riñas y lo arbitrî de sacerdotes dividieron entre ellos, prevalecer es sólo la arrogancia del fuerte con el tiempo se colocan en los lugares correctos que acumuló con las peores armas de chantaje. Sacerdotes de algunas diócesis, Aunque representan un número pequeño de tres o cuatro elementos, pusieron en jaque a tres o cuatro obispos y silenciaron uno tras otro, después de haber hecho les dan cuenta de que tenían a mano herramientas de chantaje es moral es en el aspecto económico para una diócesis entera, con todas las implicaciones de carácter penal en el caso de que determinada información llegara a las autoridades judiciales civiles y penales competentes. Y muchos obispos italianos, en tales situaciones,, permanecieron con su pastoral de mano utilizado únicamente como baratija litúrgico para hacer cualquier cosa, o mejor dicho si, ser solo extras en la escena teatral.

El obispo debe ser maestro de doctrina. Y aquí fíjate que no dije un excelente teólogo., pero un maestro de doctrina, capaces de enseñar y cumplir, si es necesario de la iglesia de Magisterio qué custodio Supremo de su iglesia particular de deposito de credito. Sin embargo, considerando las homilías grabadas que fueron pronunciadas tanto en el momento de su instalación en la cátedra como durante los primeros actos de ministerio episcopal por parte de varios de estos obispos provenientes de parroquias-existencial-periféricos, la doctrina de varios de ellos no es tan emocionante; y cuando no conoces bien y a fondo el deposito de credito, No es fácil proteger, Aunque por supuesto nadie limita a la gracia del Espíritu Santo, que sin embargo es mejor no desafiar a los niveles de ciertos nombramientos desafortunados.

El obispo también debe ser un conocedor de la ley. y tener un fuerte sentido natural de la justicia. Y aquí se nota: No digo que sea un excelente doctor en derecho canónico sino una persona equipada con un sentido del derecho, porque si no es, se deslizará fácilmente en el libre albedrío, todas las injusticias peores de fábrica. También en este caso, muchos de la nueva generación, También dejan mucho que desear en este sentido., a pesar de haber sido párrocos Periférico-existencial durante muchos años y se presentaron como defensores de los pobres. Iglesia para los pobres que se ocupa de los refugiados y de los gitanos..

El obispo es el liturgista supremo. y la celebración de la Eucaristía depende de la validez de toda Eucaristía que celebró en su iglesia particular. E incluso en este caso es bueno pasar por alto la forma descuidada y aproximada en que algunos obispos de parroquias-existencial-periféricos, verdadero o supuesto, fueron tomadas durante años y años por muchos videógrafos celebrando liturgias que es bueno difundir un velo.

Ejecute el modo, ambos conformismo, conducen a diferentes pero vías paralelas en el mismo desastre. De hecho, ante la moda conformista de obispos-párrocos periféricos-existenciales, Experimentamos tanto la moda de los obispos curiales con Juan Pablo II como la moda de los obispos profesores con Benedicto XVI.. Estos segundos, principalmente vinculado a la última parte del pontificado de Juan Pablo II y al posterior pontificado de Benedicto XVI, esa sensación que dentro de la iglesia el error doctrinal de levadura o herejía subir Panettone gigante, para poner remedio a, en vez de cerrar las fábricas de Panettone, en lugar de despojar a determinadas universidades pontificias y universidades pontificias del título de "pontificias", empezamos a tener profesores de teología más o menos ilustres nombrados obispos, a menudo provenientes de estas mismas fábricas de herejía, dentro de los cuales ellos mismos fueron los oradores primeros y la más perniciosos. Desgraciadamente estos profesores, algunos de ellos verdaderos teólogos, otros puros pedos, con el tiempo han sembrado tanto daño alrededor de las diócesis que en muchos casos pasarán décadas antes de que se pueda remediar., sobre todo cuando estos daños no se relaciona con las ordenaciones no mal que unos pocos individuos como estos nunca debe ser sacerdotes.

Los problemas no se solucionan pasando de una moda a otra, ya lo ha hecho la política. O quizás la Iglesia quiera repetir los errores de los políticos.? Alguien recuerda los días antes de la caída a la históricamente baja credibilidad de la política, Los partidos políticos italianos intentaron atraer a los votantes nominando actores, cantantes y actores en el censo electoral? A decir verdad, también fue nominado y elegido un personaje famoso. pornstar. Queremos repetir estos mismos errores en la Iglesia, pornstar incluido?

El problema es sólo convertirse en obispos. es necesario haber sido párroco, o profesores de teología, o funciones de la curia. De hecho, no es el papel lo que santifica al hombre, pero el hombre que santifica el papel que fue llamado para cubrir. Un buen obispo puede surgir de un párroco suburbano como de una luminaria de la teología, por un empleado del servicio diplomático o por un sacerdote que haya servido a la Iglesia en un hospital especializado en la atención de enfermos terminales, de un misionero que pasó muchos años de su vida en los pueblos más pobres del Congo, así como de un investigador que pasó gran parte de su vida dentro de archivos y bibliotecas históricos., porque es el hombre el que hace el buen obispo, no el puesto específico que ocupaba. De lo contrario, corremos el riesgo de razonar y asignar episcopados sobre la base de estereotipos ideológicos., con los sombríos resultados que hoy acaban brillando bajo la luz del sol.

Hablando del drama de los autocandidatos y la mafia clerical que los promueve, en un libro mío publicado a principios de 2011[1], hablando del episcopado y de nuestra natural vocación a la santidad, escrito en nuestro bautismo de agua, Le dije que es para que la iglesia determinar cómo los hombres en los tres grados del Sacramento del orden deben jugar y ofrecer sus servicios agradecidos y valiosa; Esta es la suposición que subyace a la naturaleza del Sacramento del Orden.. Es inaceptable que sacerdotes vendrá como candidatos para el episcopado de los obispos o proponer a la gran ve metropolitana, para las oficinas de la curia romana o el título honorífico de cardenales. Nadie, directa o indirectamente lo hizo, las sanciones deben ser excluidas de cualquier posibilidad de promoción. Nadie en realidad es promovido y consagrado Obispo por su propio prestigio personal pero por ser un fiel y siervo dedicado a servir a la Iglesia particular confiada a él, teniendo siempre presente que Dios se encarnó en Jesús no para ser servido sino para servir (cf.. Mt 20,28). Por lo tanto, debemos trabajar para lograr un resultado importante algún día.: un clero católico formado por los sacerdotes seculares y regulares sabemos que siendo obispo de un sacerdote de diócesis o parroquia grande e importante de ser una parroquia de país pequeño es demasiado digno e importante para la iglesia, en la que el obispo de la diócesis grandes y pastor de la iglesia de pequeña país ofrecen tanto un servicio indispensable, Unidos por su misma naturaleza de servos.

En la iglesia hay una valiosa figura inspiradora y el alto ejemplo del Santo Obispo Carlo Borromeo, pero hay tanta figura inspiradora preciosa de ejemplo no menor y mayor: John Mary Vianney, No por casualidad fue elegido santo patrón de los sacerdotes.. Ningún sabio habría enviado jamás a Carlo Borromeo como párroco a Ars e John Mary Vianney como obispo en Milán; pero es precisamente la Iglesia la única, el único en establecer quién debería ser obispo de Milán y quién debería ser vicario de Ars, para el desarrollo de su natural vocación a la santidad y para preservar y guardar la fe en el pueblo de Dios.

Sin embargo, cuando el sentido común se impone a las modas o estrategias de mercado en real eslóganes publicitarios, El riesgo que corremos es poner a Giovanni Maria Vianney como obispo de Milán y a Carlo Borromeo como vicario de Ars., con un triste resultado: ni se harán santos. El primero, no será Santo porque un tema es inadecuado puesto que no hace el obispo de Milán; el segundo, no será Santo porque un tema es inadecuado porque no hacen Ars tratados, y ambos causarán un daño sin fin.

en el estado en que nos encontramos, Es inútil buscar pequeñas, estrategias inútiles clericales, hoy destinado a la hornada de profesores y curiales, mañana a parroquia sacerdotes que tomaron de alguna manera el cuerpo – o engaño realmente inteligente – el olor de los pobres y de las afueras existenciales que parecen de moda hoy. Cada una de estas opciones son sólo paliativos que conducen al fracaso total.. Lo que en realidad parece no entrar en las cabezas más pequeñas de ciertos eclesiásticos, es eso de llegar a ser verdaderamente perfecto en la unidad (cf.. Juan 17, 23) si es necesario, también debemos proceder con divisiones dramáticas, Consciente de que el Señor Christ también vino a traer una espada y la guerra, no sólo la paz entendida a la manera de los pacifistas ideológicos oníricos (cf.. Mt 10,34), Consciente de que tarde o temprano, en el momento adecuado, se separará el trigo de las malas hierbas, cuando es seguro que ni siquiera una espiga de trigo será sacrificada para arrancar la cizaña. Eso no significa que: aumento para sofocar definitivamente las malas hierbas de buen grano, como lo estamos haciendo estos días (cf.. Mt 13, 24-30).

La moda actual impide a las águilas reales acceder a cargos eclesiásticos donde pudieran prestar excelentes servicios a la Iglesia. Porque las tendencias siempre son dañinas, del tipo que sean, incluida la investigación de hoy de los pastores con real o presunto pasado entre Caritas, los barrios marginales y los campamentos de romaníes, porque eso significa que en el presente, un hombre de Dios de plenitud humana extraordinaria, moral, teológico, jurídico y pastoral como Rafael Merry del Val, no sólo nunca se convertiría en cardenal, pero ni siquiera obispo y tal vez ni siquiera sacerdote, porque sólo el sonido de su apellido haría aparecer a muchas narices que fingen querer oler sólo el olor de las ovejas para encargarse de sí mismas., sin haber entendido en absoluto lo que el Santo Padre Francisco quería decir y transmitir a los pastores que cuidan de las almas al decir ser pastores con olor a oveja (cf.. AQUI). Tampoco cualquier camino un hombre como Giovanni Battista Montini, culpable de provenir de una familia de la vieja y rica burguesía lombarda[2]. No nos detengamos en los destinos desafortunados de la Iglesia de moda hoy le hubieran caído a alguien como Eugenio Pacelli, que es mejor ignorar y pasar directamente a Angelo Giuseppe Roncalli, pero en el real, no todo Santino en la iconografía popular. hoy como hoy, el futuro San Giovanni XXIII, Carrera diplomática Akutagawa como Nuncio Apostólico en París, nunca se convertiría en patriarca de Venecia "para más ultra septuagenarian:, Después de haber pasado toda su vida en el servicio diplomático de la Santa Sede? Por supuesto que no, porque si se hubiera aplicado la lógica amantes de la moda hoy habría sido buscado sin duda un pastor de alguna provincia veneciana que entre 1945 y el 1950 había enriquecido su currículum después de haberse dedicado a los refugiados y a los huérfanos de guerra o de haber servido comidas a las personas sin hogar que quedaron sin hogar tras los bombardeos aliados en Italia..

If en ciertos obispados Generalmente se envían obispos que ya han adquirido experiencia pastoral en otras diócesis donde han dado buenas pruebas de gobierno., hay una razón, o no? Si algunos lugares del mundo durante siglos son Arzobispal también cardenal ve, es porque existen tradiciones antiguas vinculadas a la historia y a los reinos y principados pasados ​​de la península italiana.; a partir de esto se ha consolidado una costumbre que no necesariamente tiene que mantenerse. Pueden cambiar las reglas y prácticas y, para hacerlo, Peter no tenía que pedir permiso a nadie. limitarlo, si desea, o si viene con la humildad necesaria para hacerlo, puede asesorarse a los históricos y mecanismos eclesiales pueden conocerlos aún mejor que él; pero el solo, permanece equipado con el tanque lleno energía actuar como estime más conveniente. Por lo tanto, el actual patriarca de Venecia fue creado cardenal, Tal vez la persona en cuestión no afecta a nada, pero los venecianos, que desde hace siglos están acostumbrados a que un patriarca reciba también el título honorífico de cardenal, están muy interesados, Tanto es así que vivieron esta falta de sombrero rojo como una humillación., algunos incluso como una afrenta personal.

Entiendo que el Santo Padre se declaró del "otro lado del mundo", Sin embargo, esto no significa intentar extravagancias de otro mundo., ya que es común de tierra que la Iglesia italiana, sus obispos y su clero, pero sobre todo a su historia de 2.000 años, Se debe al menos el mismo respeto que el Santo Padre muestra hacia los refugiados reales o presuntos que desembarcan durante un promedio de algunas veces. 700/800 un día en un país — nuestro — incapaz de sostener y asistir a tal una inundación de personas, porque estamos hablando de 400.000/ 500.000 personas por año que llegan a un territorio -el italiano- que ciertamente no es tan extenso como Argentina.

A la Iglesia italiana y su historia se debe al menos el mismo respeto que el Santo Padre tiene por los habitantes de los campos gitanos, cuyos trabajadores de la mendicidad blasfeman a Cristo y a todos los santos a lo largo de Via della Conciliazione, frente a la Archibasílica Papal de San Pedro, detrás de los que no se atreven a darle dinero. No es agradable o bueno, incluso para un Pontiff romano, aunque rodeado de un aura "liberal" en la que sólo creen aquellos que no entran a las iglesias ni siquiera en Navidad y Semana Santa., que se entienda: "Yo soy y hago lo que quiero". Para nosotros no hay duda de que eres Pietro., para tus amigos luteranos o pentecostales no lo sé, pero para nosotros si, tú eres Pedro. Por lo tanto, primero establezca reglas precisas, tiene plena autoridad para hacerlo. Primero abolir las costumbres y los hábitos., a continuación, nombrar a cardenal que quieras, cuando quieras, prevención de una parte de tus fieles, que durante siglos han estado al frente de sus diócesis el obispo siempre creado cardenal práctica, deben preguntarse qué le han hecho mal a la Iglesia y al Santo Padre para recibir tal bofetada de su parte.

La Iglesia necesita su propia fuerza y su propia estabilidad, que contribuyen en cierta medida también tradiciones y costumbres de todos los contingentes y que, como tal, están cambiando y puede ser suprimido en cualquier momento por el pastor jefe. Sin embargo, creo que la persona demostrada ser un juego peligroso a la desestabilización sin primero haber establecido las reglas, es el Sucesor del Príncipe de los Apóstoles, también porque tarde o temprano, el pueblo de Dios, que nunca fue tonto en toda la historia de la salvación, Usted puede comenzar a preguntarse: Qué es todo este pro, pero especialmente, ¿A qué precio debemos pagar las excéntricas hazañas de este sujeto que parece sufrir de una gran sed de originalidad?? Y al menos según nuestras iglesias cada vez más vacías., más que frente a fieles que se hacen ciertas preguntas, Nos encontramos ante un ejército cada vez más numeroso de fieles que están tan descontentos que no consideran útil ni siquiera hacer preguntas, prefieren desertar o abandonar directamente las iglesias..

La Iglesia no puede dejar de ser madre y maestra más allá del tiempo, de modas e ideologías, porque la grandeza de la Iglesia ha sido siempre la de ser su propia madre y maestra. y un buen maestro, eso es pura madre, ante todo educa. Esta es la razón por qué esta madre lo que es un cuerpo cuya cabeza es Cristo (cf.. Columna 1, 18) nunca hizo distinción de clases, raza y nación. Todos sabemos las debilidades de nuestra iglesia, Santa y pecadora según la antigua definición ambrosiano. Defectos históricos que el abajo firmante sabe lo suficiente como para haber estigmatizado varias veces en cumplimiento de la sabia advertencia del Sumo Pontífice León XIII que afirmó:

«Historiador de la iglesia será más vigorosamente en su origen divino, ha sido leal a no ocultar pruebas que mínimamente pecados de sus hijos y su propia a veces que ministros sufrió a esta esposa de Cristo» (Discurso a los académicos de Francia., 8 Septiembre 1899).

Esta madre y maestra, a la vez santo y pecador, incluso en sus períodos más polémicos y subida de la sierra para contrastar su supuesto superior de muchos hombres de familias muy modestas. Incluso en sus épocas más controvertidas y conflictivas logró detectar talentos., de lo contrario: Quería sólo. Cualquiera que diga, con un espíritu a la vez romanofóbico y antihistórico, que hasta no hace mucho tiempo, obispos y cardenales tuvo que ser llamado Borghese, Orsini, Columna, Odescalchi, Chigui, Medici, Sforza... mal y la mente, o mejor dicho no conoce en absoluto la historia de la Iglesia. Las cronologías de los obispos que se han sucedido en nuestras numerosas diócesis italianas, son muchos nombres de hombres de las familias extremadamente pobres, Entraron en los seminarios con la ropa que les regaló un párroco rural pobre que había recogido donaciones de fieles igualmente pobres..

No olvides para tener éxito cardenal Rafael Merry del Val, que era un concentrado de sangre de las familias nobles más antiguas de Europa, era el cardenal pietro gasparri, quien fue secretario de estado bajo Benedicto XV y Pío XI, así como firmante del Pactos Lateranenses que puso fin a la larga cuestión romana que comenzó con la captura de Roma 20 Septiembre 1870 y la duración 59 largos años hasta 1929. pietro gasparri, nacido en un pequeño pueblo en la región de la provincia, provenía de una familia de campesinos, pastores. En la curia romana, donde ni siquiera los Sumos Pontífices han estado nunca exentos de la atribución de un apodo, fue apodado, no es de extrañar, er pastor. Pietro Gasparri fue un canonista de singular refinamiento y su contribución a la redacción del Código de Derecho Canónico de 1917. El Santo Pontífice Pío X provenía de una familia modesta, que quería junto a él en el papel de Secretario de Estado Cardenal Rafael Merry del Val. El Cardenal nació en una familia pobre Alfredo Ottaviani, en el de Trastevere, donde su padre trabajaba como peón en una panadería. el cardenal Giuseppe Siri era hijo de un conserje y un conserje. Nos detenemos en estos pocos ejemplos porque la lista de hombres cuyos nombres hoy están incluidos en la historia de la Iglesia sería larga., para nada marcado por los apellidos de las familias principescas europeas más poderosas.

¿Qué podemos decir entonces que no?el 1960, mientras que en los Estados Unidos de América existía la segregación racial entre blancos y negros, abolido sólo 4 años después de Ley de Derechos Civiles, en Roma, el tanzano Laurean Rugambwa, cardenal recién elegido, Vestido de púrpura con armiño y cappa magna, recibió un beso en la rodilla de miembros de la más antigua nobleza pontificia.. ¿Conoce el Santo Padre Francisco estas edificantes perlas de la historia vinculadas a una curia romana que besaba la mano de un cardenal negro, mientras que en Estados Unidos a los negros ni siquiera se les permitía viajar en transporte público?? el esta informado, el Santo Padre Francisco, su predecesor Benedicto XIV Supremo, el siglo Prospero Lambertini, en el 1741 no dudó en desafiar - a pesar de todos los riesgos involucrados - a las grandes potencias europeas, condenar sin apelación y esclavitud declarada ilegal, dolor de excomunión inmediata, venta y la reducción de los indios en esclavitud? Condena ya ha entregado su anteriormente jefe precursores Eugene IV (1435), Pablo III (1537), Urbano VIII (1639), ninguno de los cuales provenía de las "periferias existenciales" ni había realizado jamás ningún apostolado en el villas de las Miserias.

Temo que desde hace algunas décadas se han roto delicados y antiguos equilibrios y que hoy hemos llegado a la apoteosis. Nunca de hecho, en el pasado, a Rafael Merry del Val impidió que un sacerdote de reconocido talento se sentara con él en los escaños del Colegio Cardenalicio, como reo de origen humilde. Sin embargo, lo que hoy hay que temer es que numerosos Pietro Gasparri y Alfredo Ottaviani estén totalmente desprovistos del gran talento y de la gran piedad que caracterizaron a estos hombres de Dios., pero por otro lado llenos de ambiciones a las que nunca podrían aspirar en el mundo civilizado, puede prevenir un Merry del Val para convertirse en obispo y cardenal, porque "no se corresponde con los criterios y estilos pastorales actuales" -desde villas de las Miserias - "del Santo Padre Francisco", con todo el daño inmenso que resultaría y que ya le ha ocurrido a la Iglesia que está privada de esta fe desde hace años, talento e inteligencia rara.

Hoy la Iglesia ya no es capaz de educar y valorar talentos preciosos dado por Dios a algunos de sus hijos. No sé si alguien reflexionará sobre todo esto., en una Iglesia que ya no es capaz de captar el talento, Educar y como consecuencia lógica captar el talento y transformar a Gasparri y Ottaviani en auténticos principios., ellos haciendo cualquier cosa menos principios principios de un príncipe de nacimiento como Merry del Val. Me temo que en estos tiempos tristes, donde muchos hombres de Iglesia parecen drogados por lo inmediato y por vivir el día tras día sin pensar en el futuro y construir para el futuro, En definitiva que van a hacer reflexiones similares. Cuando haga el golpe de estado y el otro dará modas, En primer lugar, se pierde la libertad de los hijos de Dios y tratamos con las peores coacciones y las peores arbitrariedades de obligar a otros a perder también este precioso don de la gracia.. Y una iglesia ya no notas que bandazos entre experimentos y quiebra al igual que la moda es destinado a la quiebra, a partir de su corazón: el colegio de los apostoles, de que contratar a un mediocre detrás del otro para que los triunfos del golpe de estado de mediocridad en el poder. Nunca como hoy es en realidad falsa y engañosa sonaba una advertencia dirigida a Judá:

«[...] María entonces, Tomé una libra de aceite perfumado de nardo real, muy precioso, ungió los pies de Jesús y limpió sus pies con sus cabellos, y toda la casa se llenó de la fragancia del ungüento. Entonces Judas Iscariote, uno de sus discípulos, Tenía para luego traicionarlo, dijo: “Porque este aceite perfumado no se vendió por trescientos denarios y luego se dio a los pobres?". Dijo esto no porque se preocupaba por los pobres, sino porque era ladrón y, como el caso, tomó lo que le pusieron. Jesús entonces dijo: "Déjala hacerlo, Por qué dejarlo para el día de mi entierro. Los pobres que siempre tienes contigo, pero no siempre me tienes"" (Juan 12, 3-8).

Junto a la excusa de los pobres corremos el riesgo de tener también un ejército de Judá, ladrones y traidores, así como proxenetas, listo para usar a los pobres como falso y medida como un nuevo pretexto para su beneficio personal, siempre movido por esas ambiciones incontenibles provenientes de la reina madre de todos los pecados capitales: la superbia, siempre las persianas, prevenir correctamente percibir el presente y construir el futuro Santo a la alabanza y la gloria de Dios.

desde la Isla de Patmos, 5 Mayo 2024

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NOTAS

[1] Ver. Ariel S. Levi di Gualdo, Y Satanás se hizo trino, Iª edición. Roma 2011, reimprimir, Roma 2019, Ediciones La isla de Patmos.

[2] Ver. Ariel S. Levi di Gualdo, Digresiones de un sacerdote liberal, sobre el verdadero currículum de Giovanni Battista Montini, páginas 61 e ss.. Roma 2023, Ediciones La isla de Patmos.

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Los Padres de la Isla de Patmos

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Biblia, homosexuales y teología. La diferencia sustancial entre quienes especulan y discuten y quienes quieren introducir un peligroso caballo de Troya en la Iglesia

BIBLIA, LOS HOMOSEXUALES Y LA TEOLOGÍA. LA DIFERENCIA SUSTANCIAL ENTRE LOS QUE ESPECULAN Y DISCUTEN Y LOS QUE QUIEREN INTRODUCIR UN PELIGROSO CABALLO DE TROYA DENTRO DE LA IGLESIA

«Hoy en día un número cada vez mayor de personas, Incluso dentro de la Iglesia, ejercen presión muy fuerte para que acepte la condición homosexual, como si no estuviera desordenado, y legitimar los actos homosexuales" (José Ratzinger, 1986)

— Páginas teológicas —

 

 

 

 

 

 

 

 

PDF artículo para imprimir

.https://youtu.be/4fP7neCJapw.

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La homosexualidad siempre ha sido un tema espinoso, genera discusiones y polarizaciones destinadas, como las famosas líneas paralelas, nunca encontrarse. Para dar un ejemplo, podría citar el revuelo que suscitó el año pasado la publicación de un libro escrito por un general del ejército italiano que contenía posiciones decididamente claras sobre este aspecto.. Por supuesto la homosexualidad, Durante los años, También fue un capítulo debatido en la Iglesia Católica., más y más; Escapó de una mención fugaz en los viejos manuales de teología moral y se ha convertido en tema de pronunciamientos magistrales., con documentos específicos dedicados, que denotan cuánto se siente el tema en la sociedad y en las comunidades cristianas que se cuestionan sobre este tema.. Se encuentran varios significados en los mismos documentos., Aperturas y cierres decisivos o tímidos que también pueden atribuirse a la sensibilidad o posición de ese representante eclesiástico o pontífice en ejercicio en un momento histórico particular..

Il Concilio Vaticano II pidió también que se le devuelva a la Sagrada Escritura la veneración que merece como fuente de la Revelación divina y a ella y a la Sagrada Tradición dedicó una de las cuatro constituciones dogmáticas emanadas de aquel encuentro., con el nombre de "Dei Verbum". Desde entonces cada pronunciamiento magistral, pero se podría decir que cualquier reflexión teológica o pastoral, cada acto de la Iglesia no puede ignorar la referencia a la Biblia. Incluso un tema que parecería delicado como el de la homosexualidad. Ahora, lo que a veces surge en muchos que quieren referirse a la Biblia cuando hablan o escriben sobre este tema, es que difícilmente pueden dejar de lado el deseo de polarizar o necesariamente salir victoriosos de las controversias., como ya señalamos al comienzo de este discurso. Así, la Sagrada Escritura, en debates o escritos, deja de ser esa fuente que nutre para convertirse en un arma blandida por quienes condenan pequeño homosexualidad, y por aquellos que, en cambio, quisieran que la Iglesia se disculpara con los homosexuales por sus cierres y por el sufrimiento que les ha causado.. ¿Cómo puedes salir de esto? punto muerto? pienso, ante todo, Reconocer el justo valor de la Sagrada Escritura, que evidentemente no es un arma que se puede utilizar a voluntad ni un manual y un folleto que se abre para consolar las propias ideas y posiciones en el mundo.. Leí algunos pasajes del voluminoso comentario publicado el año pasado con el nombre de bibbia queer para los tipos de las ediciones dehonianas (AQUI), donde entre otras cosas, En los evangelios se teme una relación homosexual entre el centurión romano y su sirviente enfermo, para quien el primero pide la curación de Jesús., sólo porque el evangelista Lucas dice que "le era muy querido" (Lc 7, 1-10). La misma interpretación fue relanzada recientemente por un blog que suele ser muy polémico hacia el actual Pontífice y los líderes de la Iglesia., pero decididamente indulgente en el tema de la homosexualidad, hasta el punto de afirmar en un artículo dedicado a la relación entre este tema y la Sagrada Escritura que:

«Leer atentamente estos textos, por ello, No hay nada contra la homosexualidad"..

Realmente? ¿Por qué hojear los documentos del Magisterio eclesiástico?, el Catecismo de la Iglesia Católica por citar un ejemplo, y por supuesto aquellos sitios o blogs con una orientación más conservadora, por así decirlo., en cambio, parece que para ellos la Biblia se posiciona decididamente en una actitud contra la homosexualidad..

Lo que quiero recordar aquí así es como el Concilio quería que se interpretara la Biblia y habla de esto en el n.. 12 de la Constitución Dogmática "Dei Verbum":

«Porque Dios en la Sagrada Escritura habló a través de los hombres a la manera humana., el intérprete de la Sagrada Escritura, para entender mejor lo que quería comunicarnos, debe investigar cuidadosamente lo que los hagiógrafos realmente querían decir y lo que a Dios le agradó demostrar con sus palabras.. Para obtener la intención de los hagiógrafos., entre otras cosas, también hay que tener en cuenta los géneros literarios. De hecho, la verdad se propone y expresa de manera diferente en los textos históricos de diversas maneras., o profético, o poético, o incluso en otros géneros de expresión. Por tanto, es necesario que el intérprete busque el significado que los hagiógrafos en determinadas circunstancias, según las condiciones de su tiempo y su cultura, a través de los géneros literarios vigentes en la época, pretendía expresar y de hecho ha expresado. De hecho, comprender exactamente lo que el autor sagrado quiso afirmar por escrito, Se debe prestar la debida atención a las formas de sentir tanto habituales como originales., expresarse y contar historias vigentes en la época del hagiógrafo, tanto a aquellos como en los diversos lugares en los que se utilizaban entonces en las relaciones humanas. La Sagrada Escritura debe ser leída e interpretada a la luz del mismo Espíritu con el que fue escrita., para derivar el significado exacto de los textos sagrados, se debe tener cuidado con no menos diligencia contenido ya la unidad de toda la Escritura, teniendo debidamente en cuenta la tradición viva de toda la Iglesia y la analogía de la fe. Es tarea de los exégetas contribuir, siguiendo estas reglas, a la más profunda inteligencia y exposición del significado de la Sagrada Escritura, para que a través de sus estudios, algo preparatorio, que madure el juicio de la Iglesia".

Esto es importante y de alguna manera el pasaje del pasaje aún no se comprende completamente "Dei Verbum" recuerdanos, en su primera parte, la cualidad sacramental, solo digo, de la Sagrada Escritura. Ya que la Palabra de Dios se presenta en forma de escritura humana que está sujeta a las condiciones de tiempo y cultura de los escritores y a la forma original de organizar ese genio literario que todo autor bíblico posee.. Así como subyace en sus "maneras de sentir", expresarse y contar historias... que se utilizaban en las relaciones humanas". En la segunda parte, en cambio, hay una invitación a una mayor excavación que va en la dirección de buscar el significado o significado más profundo de la misma Escritura. Un sentido espiritual, no es casualidad que se mencione al Espíritu con mayúscula, y teológico, de acuerdo con todo el depósito de la fe, para una comprensión cada vez más plena del texto y porque la Iglesia, en particular esa parte del mismo predispuesta a conducir, Puede expresar un juicio sobre las cosas que conciernen a la experiencia cristiana de acuerdo con la Palabra de Dios y su tradición.. Ante esto, entendemos que estamos ante un trabajo largo y paciente., Otra cosa es desenvainar la espada de la Biblia y blandirla para afirmar, o peor para imponer sus ideas.

Volviendo a nuestro tema, Está claro que el juicio de la Iglesia sobre la homosexualidad ha experimentado avances., así como mantener algunas consideraciones. Esto se puede ver en los documentos., da Persona Humana del 1975 a lo reciente Rogando por confianza del 2023, pasando por Carta a los Obispos de la Iglesia Católica sobre la pastoral de las personas homosexuales del 1986, emitido por la Congregación, ahora Dicasterio, para la Doctrina de la Fe. Este último documento es el que más que los demás hace referencia explícita a los pasajes bíblicos que condenan la homosexualidad., los enumera todos y sobre esta base y sobre la Tradición y el Magisterio, ese documento afirma que la Iglesia:

«Mantiene su posición clara sobre este asunto, que no puede modificarse bajo la presión de la legislación civil o la moda del momento" (no. 9).

Poco antes el mismo texto mencionaba que:

«Hoy en día un número cada vez mayor de personas, Incluso dentro de la Iglesia, ejercen presión muy fuerte para que acepte la condición homosexual, como si no estuviera desordenado, y legitimar los actos homosexuales" (no. 8).

Incluso el documento más reciente pidiendo confianza se basa en las Escrituras, Tradición y Magisterio, en particular del último Pontífice. Esto otorga la posibilidad de dar la bendición bajo ciertas condiciones a parejas irregulares y a personas del mismo sexo porque de esta manera:

«La Iglesia es, pues, sacramento del amor infinito de Dios. Por lo tanto, incluso cuando la relación con Dios está nublada por el pecado, siempre puedes pedir una bendición, extendiendole la mano, como lo hizo Pedro en la tormenta cuando clamó a Jesús: "Hombre, Sálvame!" (Mt 14, 30). Desear y recibir una bendición puede ser lo mejor posible en algunas situaciones". (no. 43).

Sin olvidar el Catecismo de la Iglesia Católica, publicado en 1992, lo que dice sobre las personas homosexuales:

«La homosexualidad se refiere a las relaciones entre hombres o mujeres que experimentan atracción sexual, exclusivo o predominante, hacia personas del mismo sexo. Se manifiesta de formas muy variadas a lo largo de los siglos y en diferentes culturas.. Su génesis psíquica sigue siendo en gran medida inexplicable.. Confiando en la Sagrada Escritura, que presenta las relaciones homosexuales como graves depravaciones, La tradición siempre ha declarado que "los actos de homosexualidad son intrínsecamente desordenados". Están en contra de la ley natural.. Excluyen el don de la vida en el acto sexual. No son fruto de una verdadera complementariedad emocional y sexual. Bajo ninguna circunstancia pueden ser aprobados." (cf.. 2357). «Un número no despreciable de hombres y mujeres tienen tendencias homosexuales profundamente arraigadas. Esta inclinación, objetivamente desordenado, constituye evidencia para la mayoría de ellos. Por tanto, deben ser recibidos con respeto, compasión, delicadeza. Al respecto, se evitará cualquier marca de discriminación injusta.. Estas personas están llamadas a cumplir la voluntad de Dios en su vida., y, si son cristianos, unir las dificultades que puedan encontrar como consecuencia de su condición al sacrificio de la cruz del Señor " (cf.. 2358). «Las personas homosexuales están llamadas a la castidad. A través de las virtudes del autodominio, educadores de la libertad interior, a través del apoyo, a veces, de una amistad desinteresada, con oración y gracia sacramental, ellos pueden y deben, gradual y resueltamente, acercándonos a la perfección cristiana" (cfr.2359).

¿Qué pasa con todo esto?? Evidentemente no se trata de visiones esquizofrénicas de la misma realidad.. Más bien, en los documentos antes mencionados hay un deseo de mantener el ancla en la Palabra de Dios., visto precisamente como una fuente. Está claro que los diferentes escritores querían pulsar un determinado tipo de registro en lugar de otro.. Así, el documento más reciente se basó en la enseñanza de la misericordia., tan querido por el Papa Francisco y prefieren pasajes bíblicos que subrayan la acogida de Dios en lugar de la condena. Es probable que los textos más decisivos a la hora de condenar la homosexualidad hayan sido interpretados a la luz de ese "sentido que el hagiógrafo en determinadas circunstancias, según las condiciones de su tiempo y su cultura, a través de los géneros literarios vigentes en la época, pretendía expresar y de hecho ha expresado", del que habló el Consejo. Así algunas expresiones de San Pablo y ya del Libro del Levítico que condenan las relaciones homosexuales para algunos exégetas son tales porque "la noción de homosexualidad no existía, es decir, la atracción normal que puede tener una persona hacia otra del mismo sexo, Pablo vio este comportamiento como una desviación., basado en lo que él creía que era la "relación natural". Sus opiniones al respecto tienen el mismo valor que cuando afirma que es “la naturaleza misma la que nos enseña que es indecoroso que un hombre se deje crecer el cabello”. (1 Cor 11,14) (AQUI). Asimismo, las prescripciones del Levítico del Antiguo Testamento, no están relacionados con la sexualidad, sino más bien a la procreación, ya que contravenía el mandamiento divino "Sed fecundos y multiplicaos" (Gen 1,28) (AQUI). El texto bíblico por excelencia, después, en el que se basa toda apertura hacia la condición homosexual y, últimamente, también se utiliza para la petición de ordenación femenina y es el pasaje paulino de la Carta a los Gálatas:

«No hay ni judío ni griego; no hay esclavo ni libre; no hay hombre y mujer, porque todos sois uno en Cristo Jesús" (Gal 3,28).

Texto interpretado de diversas formas y a veces obligado a decir lo que realmente no quiere decir. Sin embargo, todos los documentos, y los mas cerrados, es el último que presenta algunas aperturas respecto a la bendición de las parejas homosexuales, tienes que decirlo y aceptarlo, no se declaran abiertamente amigable con los homosexuales, como dicen hoy; por el contrario. También pidiendo confianza, que habla de misericordia, no se aparta de la doctrina tradicional ni quiere crear confusión entre la unión conyugal y otros tipos de unión:

«Esta creencia se fundamenta en la perenne doctrina católica del matrimonio.. Sólo en este contexto las relaciones sexuales encuentran su significado natural., adecuado y plenamente humano. La doctrina de la Iglesia sobre este punto sigue siendo firme." (no. 4).

Hay otro aspecto más que es necesario mencionar.. Joseph Ratzinger, quien redactó el mencionado Letra del 1986 habló de presiones muy fuertes, incluso manipulación, para garantizar que la Iglesia aceptara la condición homosexual. El documento aclara la posición de la Iglesia al respecto. Sin embargo, hay que admitir que en ese documento y en los demás la actitud de la Iglesia hacia los homosexuales ya había cambiado mucho y esto, no se puede negar, porque la sensibilidad y la opinión de los contemporáneos al respecto ha cambiado profundamente, En todos los niveles. Por eso la Iglesia hoy también deplora la opresión de los homosexuales., como lo expresa el Catecismo de la Iglesia Católica citado anteriormente, por lo tanto el uso de lenguaje y acciones violentas. Apelamos a la "dignidad propia de cada persona". El término sodomía ha desaparecido y en lugar de "contra natura" hablamos de una tendencia, incluso si no se adopta la "orientación" utilizada por la Organización Mundial de la Salud. Los homosexuales son cristianos como todos y están invitados a vivir la castidad. Aquí, No se aceptan actos homosexuales., pero ese documento, en la parte final, todo es una promoción de la acogida y atención pastoral de los homosexuales a quienes no se les niegan los Sacramentos, bajo las condiciones apropiadas.

Pero como siempre pasa con los temas que nos interesan En la vida cristiana las discusiones nunca están cerradas, la reflexión continúa. Lo mismo Letra Joseph Ratzinger invita a los obispos a solicitar "la colaboración de todos los teólogos católicos" (no. 17). Este aspecto es probablemente el más difícil., el mas cansado, lo que más extrañamos y también lo más delicado como lo mencionaré en breve con un ejemplo. Pero también lo que más necesitamos, Precisamente porque la Biblia, para volver al corazón de nuestra discusión, no se utiliza como manual. Hay un paso más y decisivo. para que la gente, inmerso en la cultura contemporánea, puede apreciar la inteligencia de la fe, Necesitamos un esfuerzo continuo para volver a comprender hermenéuticamente los datos de la fe y traducirlos en organizaciones coherentes de pensamiento.. La Biblia debe conservar su carácter de fuente., pero necesitamos una reflexión teológica para la cual la Sagrada Escritura, según una hermosa expresión de "Dei Verbum", es como el alma que la mantiene siempre joven:

«La sagrada teología descansa como sobre un fundamento eterno en la Palabra escrita de Dios, inseparable de la sagrada Tradición; en él se consolida vigorosamente y siempre rejuvenece, escudriñando a la luz de la fe cada verdad contenida en el misterio de Cristo. Las Sagradas Escrituras contienen la Palabra de Dios y, porque estas inspirado, son verdaderamente la Palabra de Dios, que el estudio de las páginas sagradas sea el alma de la sagrada teología" (no. 24).

Llego al ejemplo al que quería referirme.: Los teólogos conocidos que han reflexionado sobre el tema de la homosexualidad pertenecen casi todos al ámbito anglosajón., a menudo con posiciones decididamente abiertas en este ámbito. Sin embargo, en Italia teníamos un teólogo, un sacerdote, quien ha pensado mucho en este tema, pero pocos lo saben. Me refiero al presbítero Gianni Baget Bozzo, a quien muchos conocen por su vocación orbital., es decir, capaz de tomar decisiones y expresar opiniones primero en una dirección y luego en la dirección opuesta. Encarnar vivo a un personaje controvertido que ahora está casi olvidado, desafortunadamente. Pero según él "en Dios los opuestos no son contradictorios" y "no hay nada más fascinante para la imaginación humana que ver los dos lados de una contradicción al mismo tiempo"[1]. Tuvo a Giuseppe Siri como profesor de religión en Génova, futuro arzobispo y cardenal de la misma ciudad que lo ordenó sacerdote, querrá que sea profesor de teología en el seminario, le confiará la revista Renovación, le quitará estas dos tareas y lo suspenderá a divinis. Cambió de opinión sobre todo., pero sobre un tema nunca cambió de opinión: sobre los homosexuales. Sus comentarios al respecto., que datan de 1976 hasta el 2008, para que no caigan en el olvido, fueron recogidos por el vaticanista Luigi Accattoli en un libro titulado: Por una teología de la homosexualidad [2].

Estos son textos que aparecieron en los periódicos., revistas o discursos en conferencias en los que hizo tenazmente sus afirmaciones, durante más de treinta años, Los derechos de quienes viven en la condición homosexual.. Y como teólogo animó a los cristianos a repensar la teología de la sexualidad y a desarrollar en ella el capítulo sin precedentes de la homosexualidad.. Con su extraordinaria aptitud para hablar de Dios en el lenguaje de su tiempo, se pregunta y pregunta cuál es la intención divina respecto a la existencia de los homosexuales.. Lo hizo con agudos argumentos y citas eruditas., hasta el punto que al final incluso tuvo que repetir en más de una entrevista que no era homosexual. Homosexuales defendidos, pero también la virginidad y el celibato y no escatimó críticas al movimiento homosexual, a la organización de Orgullo, en particular el del Año Santo de 2000, año jubilar, que tanta sensación causó en la ciudad de Roma. Aconsejó a los homosexuales tener parejas estables, en lugar de variables y también acusó a la Unión Europea de utilizar i homosexual como arma contra la Iglesia católica. Consideraba que el homoerotismo casto no era incompatible con la santidad y escribió cosas como ésta:

"Homosexualidad, de todos modos, nunca podrá ser considerado por la sociedad como un modelo. No puede ser así, ante todo, por razones biológicas.. Una sociedad biológicamente aséptica es incompatible con las enseñanzas de Cristo. Esto no debe olvidarse. La Iglesia no puede aceptar la equiparación entre las condiciones heterosexual y homosexual. Esto es válido en el nivel de la moralidad social.. Para ser claro, en el plano político. Pero en el nivel de la moralidad individual, la discusión aún está abierta y será necesario abordarla" (IL FOGLIO, junio 2020).

lo que quiero subrayar aquí no se trata tanto de defender las opiniones de Baget Bozzo, aunque es bueno que no se olviden y que haya un intelectual italiano que no haya tenido miedo de exponerse en este debate, pero que necesitamos tal esfuerzo cultural y teológico, de mentes agudas que nos ayudan a pensar en temas difíciles y por lo tanto a lidiar con aquellos que no piensan como nosotros, pero con la misma diligencia. Dejemos los atajos de quienes toman la Biblia y la leen como un manual médico a los queridos fundamentalistas de ultramar o a algún blog de poca fortuna.. La tradición católica que nunca ha recurrido a atajos, mucho menos los intelectuales, siempre nos ha invitado a pensar, después de meditar santa pagina, para citar a Tomás de Aquino, lo que era magister.

Desde la ermita, 3 Mayo 2024

 

Gianni Baget Bozzo, presbítero genovés (1925 – †2009)

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NOTAS

[1] Baget Bozzo G., Vocación, Rizzoli, 1982, pág. 68 y 142).

[2] Baget Bozzo G., Por una teología de la homosexualidaden, editado por Luigi Accattoli, Ed. Meses, 2020.

 

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Cueva de Sant'Angelo en Maduro (Civitella del Tronto)

 

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