Das Possum weiß nicht, dass eine Nonne leicht Gouverneurin des Staates Vatikanstadt werden kann, wie es Giulio Sacchetti bereits war

Das Opossum ignoriert, dass eine Nonne leicht Gouverneur des Staates der Vatikanischen Stadt werden kann, Wie schon war Giulio Sacchetti

Dieser giftige Speck, In seiner Dosis täglicher Gift kehrt er zurück, um es mit Laien und Laien herauszunehmen, denen bestimmte Büros betraut sind, Ab Schwester Raffaella Petrini, deren Ernennung zum Gouverneur angekündigt wurde

– Die Schriftsätze der Väter der Insel Patmos –

Autor Teodoro Beccia

Autor
Teodoro Beccia

.

Zusammen mit dem anonymen Prefica seines Phantom -Redaktionspersonals, Heute dieBeutelratte Donner gegen Schwester Raffaella Petrini, Generalsekretär des Gouvernorats des Staates der Vatikanischen Stadt, dick, unter den verschiedenen, "Anmerkung dem Gouverneur für seine großartige und voll von sich selbst eingehende Einstellung" zu sein " (vgl.. WHO).

Für uns Väter der Insel Patmos ist jedoch genau das Gegenteil: Schwester Raffaella wurde in der Vergangenheit bereits für ihre großartigen Fähigkeiten und ihr Gleichgewicht bei Propaganda Fide geschätzt, sich eine große Erinnerung in diesem Geniastern hinterlassen.

Dieser giftige Speck die sich selbst als der größte Experte für kanonisches Recht und das vatikanische Gesetz für das Vatikan fürchtet - “Fähigkeiten” rigoros auf einem Klatschblog ausgeübt&Gifte außerhalb der Mauern des kleinen Stadtstaates, in dem es nicht richtig willkommen ist, Außer zu bestätigen "wir im Vatikan ... hier im Vatikan ..." -, In seiner Dosis täglicher Gift kehrt er zurück, um es mit Laien und Laien herauszunehmen, denen bestimmte Büros betraut sind, Ab Schwester Raffaella, deren Ernennung zum Gouverneur angekündigt wurde.

Die Ernennung einer Frau zu einem Präfekt eines Geniasters und die einer Frau im Amt des Gouverneurs des Staates der Vatikanischen Stadt, Es sind zwei völlig unterschiedliche Fragen, die keine Verbindung zwischen ihnen haben. Im ersten Fall, Wie ich bald in meinem langen legalen geschnittenen Artikel erklären werde, Wir sind mit einem Büro konfrontiert, das die Figur von a erfordert der Diener des Heiligen, Wie kann es aus seinem Namen abgeleitet werden?: Dizaster für religiös; im zweiten Fall, stattdessen, Wir stehen vor einem rein politischen Amt, ohne irgendeine Art von religiöser und hierarchisch-ecclesialer Implikation.

Archiv Foto, 1960, In der Mitte vor dem Stuhl, der den obersten Papst Giovanni xxiii Don Giulio Sacchetti Marquis von Castelromano bringt, ernannt in 1968 Gouverneur des Staros der Vatikanischen Stadt aus dem Obersten Papst Paul VI.

Ignoriere das Opossum was mit totaler Leichtigkeit Geistliche und weltliche Titel wie "Idioten" verleiht, "INCAPACI", "inkompetent", "Gescheitert ungelöst" ... vergiss das über drei Jahrzehnte seit über drei Jahrzehnten (1968-2001) Präsident, oder der sogenannte Gouverneur des Staates der Vatikanischen Stadt, fu Don Giulio Sacchetti Marquis von Castelromano, Ein markierter Laien und Vater von mehr Kindern, außergewöhnlicher Diener der Kirche und des Papsttums. Damit? Bereits, Ich habe vergessen: «… Wir im Vatikan ... hier im Vatikan ... "

Velletri von Rom, 20 Januar 2025

.

.

Besuchen Sie die Seiten unserer Buchhandlung WHO und unterstützen Sie unsere Ausgaben, indem Sie unsere Bücher kaufen und verteilen.

.

______________________

Sehr geehrte Leserinnen und Leser,
Dieses Magazin erfordert Verwaltungskosten, die wir immer nur mit Ihren kostenlosen Angeboten hatten. Wer unsere apostolische Arbeit unterstützen möchte, kann uns seinen Beitrag bequem und sicher zukommen lassen PayPal indem Sie unten klicken:

Oder wenn Sie bevorzugen, können Sie unsere verwenden
Bankkonto im Namen:
Editions Die Insel Patmos

n Agentur. 59 Roma – Vatikan
IBAN:
IT74R05034032590000000301118
Für internationale Banküberweisungen:
Kodex SWIFT:
BAPPIT21D21

Bei Banküberweisung senden Sie bitte eine E-Mail an die Redaktion, Die Bank gibt Ihre E-Mail-Adresse nicht an und wir können Ihnen keine Dankesnachricht senden:
isoladipatmos@gmail.com

Wir danken Ihnen für die Unterstützung, die Sie unserem apostolischen Dienst anbieten möchten.

Die Väter der Insel Patmos

.

.

Von der Mitra-Äbtissin von Conversano zur Präfektschwester des Dikasteriums für Ordensleute

DALLA BADESSA MITRATA DI CONVERSANO ALLA SUORA PREFETTO DEL DICASTERO PER I RELIGIOSI

La tendenza a separare i poteri d’ordine e di giurisdizione si fonda su molte disposizioni pontificie del passato, die Regierungsakte ohne Befehlsmacht befürwortet haben, per esempio il governo di alcune badesse dal Medioevo sino ai tempi moderni, o di alcuni vescovi che hanno governato diocesi senza essere ordinati.

– Theologie und Kirchenrecht –

Autor Teodoro Beccia

Autor
Teodoro Beccia

.

Artikel im PDF-Druckformat

 

.

.

Die 6 letzten Januar, solennità dell’Epifania di Nostro Signore Gesù Cristo, Suor Simona Brambilla, finora segretario del Dicastero per gli istituti di Vita Consacrata e le società di Vita Apostolica, è stata nominata prefetto dello stesso dicastero dal Sommo Pontefice Francesco.

Suor Simona Brambilla era segretario del dicastero von dem 7 Oktober 2023; seconda donna a ricoprire questo incarico dopo la nomina nel 2021 di Suor Alessandra Smerilli al Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale. Il Romano Pontefice ha scelto come Pro-prefetto del dicastero Ángel Fernández Artime, 65 Jahre, creato cardinale nel Concistoro del 30 September 2023. Con questa nomina, rilanciata in un baleno dalle agenzie di stampa mondiali, il Pontefice ha inteso creare una struttura dirigenziale senza precedenti presso il Dicastero per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica, nominando una suora prefetto e un cardinale pro-prefetto.

In perfetta coerenza logica con le azioni del Romano Pontefice, tale scelta non fa che ricalcare il solco segnato dalla riforma della Curia romana già presente nella Costituzione Praedicate Evangelium, merita però di essere chiarita dal punto di vista giuridico e da quello teologico. Un esempio iniziale potrà aiutarci a introdurre il tema per poi chiarire il problema. Bisher, già lo scorso 9 Januar 2023, il Pontefice aveva nominato un nuovo Abate territoriale dell 'Abbazia di Montecassino, posto a capo della comunità monastica più antica dell’Occidente. Sebbene non consacrato vescovo, l’abate cassinense ― o per essere precisi l’arciabate ― riceve ratione officii tutte le facoltà di governo di un vescovo. Nulla di nuovo se non per il fatto che il Pontefice ha scelto di promuovere alla carica di abate, di per sé elettiva da parte della sua comunità, un monaco laico non costituito nell’ordine sacro del presbiterato, ordinato poi sacerdote solo dopo la nomina abbaziale.

Senza voler entrare nel merito della discussione circa l’opportunità di una nomina pontificia per una carica che more solito prevede una elezione, resta necessario analizzare la complementarietà, o meno, tra potestà d’ordine e potestà di giurisdizione. Rivalorizzando la tradizione teologica antica, orientale e occidentale, il Vaticano II ha messo l’accento sull’unità della «sacra potestas», pur senza voler prendere posizione sul valore ecclesiologico della distinzione tra il potere di ordine e quello di giurisdizione introdotta dalla canonistica prima del XII secolo. Sussistono, in der Tat, elementi teologici che orientano verso una concezione unitaria della potestas sacra, oder: il principio della sacramentalità dell’episcopato di cui al kann. 129 §1 C.J.C.

Vi sono nella Chiesa due poteri, lasciati da Nostro Signore Gesù Cristo, e due gerarchie che ne derivano, le quali si incrociano e si sovrappongono in parte, ma che restano ben distinte nelle loro attribuzioni e nelle loro fonti. Il primo tra i due è la potestas sanctificandi, che si riceve e si esercita tramite il Sacramento dell’Ordine nei suoi vari gradi (ministeri istituiti, sacerdozio ed episcopato: e er Vescovo si intende chi ha ricevuto la consacrazione episcopale), e che consiste principalmente nel potere di consacrare l’Eucaristia e, mediante questa e gli altri Sacramenti, dare la grazia alle anime. Poiché la fonte di questo potere è un Sacramento, l’autore diretto ne è Nostro Signore stesso, ab Werk betrieben: i ministri ne sono solo gli strumenti. Atto più alto di questo potere è la consacrazione del Corpo e del Sangue di Cristo. In diesem, Vescovo e Sacerdote, sono uguali. Die potestas regendi, o potere di giurisdizione, che comprende in sé il potere spirituale di governare e di insegnare (infatti si insegna legittimamente e con autorità solo ai propri sudditi). Se consideriamo la Chiesa come Gesellschaften, secondo il diritto classico, essa deve avere un’autorità capace di legiferare e di guidare, oltre che di punire e correggere. Questo potere, che Nostro Signore ugualmente possiede al supremo grado, è da Lui trasmesso direttamente solo al Successore del Beato Apostolo Pietro al momento dell’accettazione dell’elezione, e da lui stesso trasmesso in vari modi al resto della Chiesa. Non ha di per sé alcun legame con il potere d’ordine, benché generalmente i due poteri convivano negli stessi soggetti, oder auch, come per il Papa e i Vescovi diocesani, vi sia obbligo morale di riunire in sé i due poteri. In questo senso Vescovo è colui che ha ricevuto dal Papa il potere di governare una diocesi.

Questa dottrina sulla distinzione di origine dei due poteri è insegnata senza ambiguità possibile in una quantità impressionante di documenti magisteriali: ultima fra di essi l’enciclica Mystici Corporis Pius XII (1943), ripresa nelle successive Ad Sinarum gentes (1954) e Ad Apostolorum Principis (1958). I Vescovi governano la loro diocesi in nome del Cristo, «id tamen dum faciunt, non plane sui jurissunt, sed sub debita Romani Pontificis auctoritate positi, quamvis ordinaria jurisdictionis potestate fruantur, immediate sibi ab eodem Pontifice impertita» («tuttavia quando lo fanno, non lo fanno affatto per diritto proprio, ma posti sotto la debita autorità del Romano Pontefice, benché godano di un potere di giurisdizione ordinario, dato loro immediatamente dallo stesso Pontefice») (DS. 3804). L’unico al mondo a ricevere tale potere di giurisdizione direttamente da Dio è il Pontefice Romano, come affermava il Codice di Diritto Canonico del 1917 al can.109:

«Qui in ecclesiastica hierarchia cooptantur [...] in gradibus potestatis ordinis constituuntur sacra ordinatione; in supremo pontificatu, ipsometjure divino, adimpleta conditione legitimae electionis ejusdem que acceptationis; in reliquis gradibus jurisdictionis, canonica missione» («Coloro che sono annoverati nella gerarchia ecclasiastica [...] sono costituiti nei gradi del potere d’ordine con la sacra ordinazione; nel supremo Pontificato, per lo stesso diritto divino, compiute le condizioni della legittima elezione e dell’accettazione di questa; nei restanti gradi del potere di giurisdizione, con la missione canonica»).

nemmeno il Romano Pontefice riceve tale potere dalla consacrazione episcopale, ma indipendentemente da essa. Nel corso della storia c’è stata quindi un’ampia, complessa e talvolta controversa riflessione sul rapporto tra il potere degli ordini, che si riceve con l’ordinazione e che permette di amministrare alcuni Sacramenti ― come presiedere l’Eucaristia ― e il potere di governo, che dà autorità su una parte del Popolo di Dio, come una diocesi, un ordine religioso o anche una parrocchia. Per molto tempo si è creduto che i due poteri fossero distinti e che fosse possibile esercitarli separatamente; anche San Tommaso d’Aquino condivideva questa posizione.

Per quanto riguarda la Curia romana, si riteneva che tutti coloro che vi svolgevano il loro servizio ricevessero il loro potere direttamente dal Romano Pontefice, che conferiva loro l’autorità indipendentemente dal fatto che fossero ordinati o meno. Questo valeva anche per i cardinali, la cui autorità derivava dalla creazione papale e non per via sacramentale. Questo approccio ha caratterizzato la storia della Chiesa per lungo tempo, tanto che ci sono stati cardinali che non erano sacerdoti, ad esempio il Cardinale Giacomo Antonelli, segretario di Stato vaticano dal 1848 Al 1876, era stato ordinato diacono, ma non era un sacerdote. Più indietro nel tempo, ci sono stati cardinali nominati in giovane età che hanno ricevuto gli ordini solo dopo molto tempo, e persino papi che erano solo diaconi al momento della loro elezione al soglio pontificio.

Alcuni abati del passato non erano nemmeno stati ordinati sacerdoti e governavano una circoscrizione ecclesiastica, oppure c’erano figure che a noi risultano quanto meno anacronistiche ma che rispondevano a questa logica, come i vescovi eletti che governavano diocesi senza aver ricevuto la consacrazione episcopale ma solo in virtù della loro elezione, problema questo al quale porrà fine il Concilio di Trento attraverso l’obbligo della residenza. Altri esempi sono le cosiddette badesse mitrate, “donne con il bastone pastorale”, di cui accenneremo a seguire.

Nel tempo è emerso un altro approccio che risale alla Chiesa del primo millennio: Il potere di governo è strettamente legato al Sacramento dell’ordine sacro, per cui non è possibile esercitare l’uno senza l’altro se non entro certi limiti, che sono piuttosto ristretti.Per questo motivoil Santo Pontefice Giovanni XXIII, nel 1962,con il motu proprio Cum Gravissima decise che tutti i cardinali dovessero essere ordinati vescovi

Questo è l’approccio del Concilio Vaticano II, che si ritrova, z.B, nella Costituzione Dogmatica Das Licht al-n. 21, in Erläuterungen al-n. 2, e nei due Codici di Diritto Canonico, quello latino del 1983 e quello orientale del 1990. Nel III capitolo (NN. 18-23) und in Nota praevia si sostiene che la consacrazione episcopale è fonte del potere di governo e non solo del potere d’ordine, facendo leva sulla sacramentalità dell’episcopato. Per il Concilio di Trento, in der Tat, il sacerdozio conferito dal Cristo agli Apostoli e ai loro successori è detto «potere [...] di consacrare, offrire e amministrare il suo Corpo e il suo Sangue, oltre che di rimettere e ritenere i peccati» (DS 1764); in particolare i Vescovi «che sono succeduti in luogo degli Apostoli [...] sono superiori ai preti, e possono amministrare il Sacramento della cresima, ordinare i ministri della Chiesa, e compiere molte altre cose» (DS 1768). Ecco dunque gli effetti dell’Ordinazione tali che ci sono descritti dal Concilio di Trento: un potere legato al Corpo fisico del Cristo e all’amministrazione dei Sacramenti, e assolutamente non al governo esterno della Chiesa. Das Licht afferma che la consacrazione episcopale «conferisce pure, con l’ufficio di santificare, gli uffici di insegnare e governare, was aber, durch ihre Natur, non possono essere esercitati se non nella comunione gerarchica con il Capo e colle membra del Collegio».

Chiunque sia validamente consacrato Vescovo possiede, Sekunde Das Licht, entrambi i poteri; il Sommo Pontefice interviene solo per determinare l’esercizio del potere di governo, non per conferirlo. In mancanza di questo intervento del Papa, non sappiamo se l’esercizio della giurisdizione sarebbe invalido o soltanto illecito: der Nota praevia afferma di non voler entrare nella questione, anche se si può supporre che sarebbe solo illecito, come per il potere d’ordine. Außerdem, secondo il n. 22 la consacrazione episcopale avrebbe come effetto anche l’ingresso nel Collegio episcopale, corpo che secondo Das Licht avrebbe il potere supremo accanto a quello del Papa da solo: der Nota praevia precisa che tale soggetto del potere universale esiste sempre, ma che entra in azione solo quando il Papa lo convoca. Lo stesso numero 22 dice che per appartenere al Collegio occorre anche il legame gerarchico, tuttavia non è chiaro se questa sia una vera causa di appartenenza al Collegio o una semplice condizione. Il potere di governo, che esula dall’ordine sacramentale, sarebbe effetto del Sacramento ex opere operato, quindi del Cristo direttamente, come anche l’appartenenza al detto Collegio, che pur essendo soggetto del potere supremo Bei Peter und unter Peter, resterebbe un soggetto distinto da Pietro solo e riceverebbe il potere che esercita non ex Petro ma ex Christo, come appare chiaramente dalla stessa Nota praevia.

Il Vaticano II ha autorevolmente ribadito che l’episcopato è un sacramento e che con la consacrazione episcopale si entra a far parte del Collegio episcopale che insieme al Papa e sotto la sua autorità, è il soggetto della suprema potestà su tutta la Chiesa. Questa tesi è chiaramente difficile da conciliare con il dettato del Vaticano I, che condanna

«[…] quelli che affermano che tale primato non fu dato immediatamente e direttamente al Beato Pietro, ma alla Chiesa e tramite questa a lui come ministro della Chiesa stessa».

Tesi diversa da quella che poi ha prevalso in Das Licht: qui il soggetto del potere supremo è uno, il Collegio, benché non si escluda che il Papa possa agire solo. L’eco di questa tesi si fa sentire anche nel numero 22 Von Das Licht, quando si afferma che il Papa esercita il potere a due titoli: in forza del suo ufficio e come Capo del Collegio. Si ammette dunque che almeno in alcuni casi il Papa sia solo il rappresentante del Collegio.

Questa riflessione si ritrova nelle due documenti di riforma della Curia romana che hanno seguito il Concilio Vaticano II: La costituzione Regimini Ecclesiae Universae von Paul VI (1967) und das Pastor Bonus von Johannes Paul II (1988). Giovanni Paolo II delineò la Curia in congregazioni e pontifici consigli, che in termini laici potrebbero essere definiti comeministeri con portafoglio” e “ministeri senza portafoglio”.

Le congregazioni dovevano essere governate da cardinali perché partecipavano alle decisioni della Chiesa universale con il Papa, damit, i loro capi, dovevano avere il rango di primi consiglieri del Papa. I pontifici consigli, stattdessen, potevano essere guidati anche da arcivescovi, ma in ogni caso da ministri ordinati perché dovevano comunque essere in rapporto di collegialità con il vescovo di Roma – cioè il Papa.

Il diritto canonico distingue la potestà di governo in tre categorie: la potestà legislativa in ragione della quale si pongono in essere leggi, decreti generali e privilegi; la potestà esecutiva che consente di porre in essere decreti generali esecutivi, istruzioni e atti ammnistrativi singolari e su concessione della competente autorità legislativa decreti generali e privilegi; la potestà giudiziale che consente di porre in essere le sentenze e i relativi atti preparatori.

Negli ordinamenti statali vige il principio della separazione delle potestà che permette di ripartire le funzioni di governo (parlamento, Regierung, tribunali) damit (Locke-Montesquieu) il loro esercizio sia libero da influenze reciproche. Nell’ordinamento canonico vige il principio della distinzione delle potestà e quindi della loro unità. Le tre funzioni sono annesse agli uffici capitali sia universali che particolari. Tuttavia accanto ad essi l’ordinamento canonico prevede ulteriori uffici in cui risultano titolati persone o collegi a cui è annessa una sola delle potestà citate. La distinzione tra le potestà non ha lo scopo di limitare l’esercizio di ciascuna nei confronti dell’altra ma consente di individuare atti di natura diversa affinché sia promosso il bene comune della Chiesa.

L’organizzazione della Chiesa si fonda sul principio della gerarchia degli uffici, molti dei quali non sono qualificabili come uffici di governo, in quanto non dotati di potestas gubernandi. Quando la potestà di governo è annessa a un ufficio, si qualifica come ordinaria, distinta da quella delegata perché data direttamente alla persona tramite mandato, senza attribuzione di un ufficio specifico.

La potestà ordinaria può essere propria o vicaria. Nel primo caso è esercitata innome propriodal titolare; è vicaria se è esercitata da un soggetto che agisce a nome del titolare dell’ufficio. A livello universale, gli uffici ai quali è annessa una potestà ordinaria propria o vicaria sono: römischen Pontifex, Collegio episcopale, le congregazioni della Curia, il Pontificio consiglio dei Laici, i tribunali apostolici. A livello particolare sono: i vescovi diocesani e i capi delle prelature abbaziali o territoriali, i vicari e prefetti apostolici, amministratori apostolici, Ordinari personali (tranne quelli per gli anglicani), ordinario della prelatura personale, vicari generali, episcopali e giudiziali, Pastoren; metropoliti, concili particolari, conferenze episcopali e loro consigli permanenti; i superiori e i capitoli degli istituti religiosi e società clericali di vita apostolica di diritto pontificio.

Il can. 134 §1 attribuisce la qualifica di Ordinario ai titolari di tre diversi uffici: l’ufficio che si caratterizza per l’intera potestà di governo (legislativa, esecutiva e giudiziale), römischen Pontifex, Vescovi diocesani ed equiparati; l’ufficio caratterizzato dalla potestà ordinaria vicaria ed esecutiva (vicari generali ed episcopali delle diocesi); uffici attribuiti ai superiori maggiori degli istituti religiosi e delle società di vita apostolica. Lo stesso kann. 134 §2 attribuisce la qualifica giuridica di ordinario del luogo ai primi due tipi di ordinari. La qualifica di ordinario del luogo è legata al carattere territoriale delle circoscrizioni ecclesiastiche.

La potestà delegata è distinta dalla potestà ordinaria perché è affidata alla persona (kann 131), in quanto titolare di un ufficio ma non come parte integrante di esso. In questo caso la potestà è circoscritta alle facoltà assegnate alla persona mediante un mandato di delega. Sia il romano pontefice che i vescovi possono, mediante delega, ampliare le facoltà di un vescovo diocesano o di un vicario al di là di quelle acquisite mediante ufficio. Da qui la differenza tra le due potestà. Quella ordinaria è oggettiva, esiste in sé indipendentemente dal soggetto che deve solo possedere i requisiti definiti per ricevere l’ufficio; la seconda dipende dalla scelta di un soggetto titolare che decide di concederne una parte.

La costituzione apostolica Praedicate Evangelium, con cui il Sommo Pontefice Francesco ha riformato la Curia nel 2022, si è sostanzialmente discostata da questo approccio giuridico e teologico. Non si distingue più tra congregazioni e pontifici consigli, che vengono tutti definiti dicasteri; non c’è più differenza su chi può essere il capo del dicastero, una carica che può essere quindi conferita anche a un laico. Jedoch, nel presentare la riforma della Curia il 21 Marsch 2022, l’allora Padre Gianfranco Ghirlanda S. J. ― creato cardinale da Sommo Pontefice Francesco nel concistoro del 27 August 2022 ― spiegò che c’erano ancora alcuni dicasteri in cui era opportuno che fosse un cardinale a guidarli e fece notare che la «costituzione non abroga il Codice di Diritto Canonico, che stabilisce che nelle questioni che riguardano i chierici sono i chierici a giudicare». Questo è il centro della questione: ci sono uffici che possono essere esercitati solo per nomina pontificia o ci sono uffici che, nonostante la nomina pontificia, possono essere esercitati solo se si è ordinati?

La domanda emerge quando un Cardinale pro-prefetto supporta una Suora prefetto. Il Dicastero per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica ha diverse competenze, che sono in genere atti di governo che possono essere esercitati senza l’ordinazione sacerdotale. Ma lo stesso dicastero, spesso è chiamato a gestire e dirimere problemi che riguardano chierici ordinati im Heiligen. Probabilmente si è pensato che queste decisioni possano essere gestite, in maniera residuale, da almeno un membro che abbia ricevuto la sacra ordinazione, da affiancare al Prefetto. Per questo è stata creata la figura del pro-prefetto, che sembra però essere usata in modo improprio. Das Dokument Praedicate Evangelium descrive due pro-prefetti che sono a capo delle due sezioni del Dicastero per l’Evangelizzazione. Questo perché i due pro-prefetti guidano le sezioni del dicastero “al posto” (das ist, pro-) des Papstes, che è considerato il prefetto del dicastero.

In altri casi è stato nominato pro-prefetto un prelato che non aveva ancora il grado per ricoprire formalmente la carica. Z.B, quando Angelo Sodano fu nominato Segretario di Stato vaticano il 1° dicembre 1990, era ancora un arcivescovo. Fu quindi nominato pro-segretario di Stato perché la Costituzione Apostolica Pastor Bonus prevedeva che il segretario di Stato fosse sempre un cardinale. Sodano mantenne il titolo di pro-segretario di Stato fino al concistoro del 28 Juni 1991, quando fu creato cardinale e assunse formalmente il titolo di segretario di Stato a partire dal 1° luglio 1991.

Il pro-prefetto Ángel Fernández Artime è però già cardinale e non esercita la giurisdizione al posto del Papa. Semmai lavora a fianco della Suora prefetto. Il suo ruolo è più che altro quello di co-prefetto, quindi resta da vedere se il Santo Padre nominerà un segretario per il dicastero per capire l’organigramma definitivo. La scelta di affiancare un ecclesiastico al prefetto rispecchia il Modus Operandi di alcuni ordini religiosi, che hanno alla loro guida dei “fratelli” (laici consacrati), ma che sono nominati accanto a figure con autorità sacramentale. Il Sommo Pontefice avrebbe quindi scelto di seguire una strada già percorsa dalle congregazioni religiose per il governo della Chiesa. Non è una novità. Anche il Santo Padre Francesco, z.B, è intervenuto nella crisi di governo dell’Ordine di Malta proprio operando sull’Ordine come se fosse solo un’entità religiosa e monastica, imponendo autoritariamente le nuove costituzioni nel settembre 2022 e stabilendo che il Romano Pontefice deve confermare l’elezione del Gran Maestro.

Anche il Consiglio dei Cardinali, istituito da Papa Francesco all’inizio del suo pontificato nel 2013, assomiglia al consiglio generale che sostiene il governo del Generale dei Gesuiti. Molte di queste impostazioni sono date dal principale consigliere giuridico del Pontefice regnante, il Cardinale Gianfranco Ghirlanda, anch’egli gesuita, che ha seguito personalmente la riforma dell’Ordine di Malta e la riforma della Curia, oltre a varie altre riforme, come quella degli statuti dei Legionari di Cristo.

Il Santo Padre Francesco ha stabilito un’innovazione nella Curia romana abbandonando i criteri del governo della Curia a favore piuttosto di quelli delle congregazioni religiose. Ci troviamo di fronte a una piccola rivoluzione, o semplicemente a un uso improprio dei termini che potrebbe causare una grave confusione? Sappiamo che la carica di pro-prefetto del Dicastero per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica non è prevista dalla costituzione Praedicate Evangelium. Non è stato precisato come sarà il rapporto di poteri e competenze tra il nuovo prefetto e il pro-prefetto. Jedoch, parlare di un rapporto di subordinazione con un cardinale che sarebbe ilsecondo in gradodel prefetto non sembra una lettura corretta.

La distinzione tra ordine e giurisdizione è il risultato di una riflessione, durata quasi un millennio, tesa a risolvere due problemi fondamentali: quello della validità degli atti sacramentali posti dai ministri, che avessero rotto con la comunione ecclesiale; quello della validità delle ordinazioni assolute, che prevalse nella prassi della Chiesa latina malgrado la proibizione del Concilio di Calcedonia. La questione non riguardò tanto la possibilità che un vescovo scomunicato potesse essere posto a capo di una diocesi, quanto piuttosto che potesse continuare ad amministrare i Sacramenti, fino a quando Graziano e i decretisti non riuscirono progressivamente a distinguere nell’attività dei ministri due poteri: un potere di ordine e un potere di giurisdizione, diversi sia per la modalità di trasmissione che per la loro stabilità e funzione. E tutto sommato la Costituzione Praedicate Evangelium procede proprio su questo binario della distinzione: assume implicitamente l’opzione di non considerare il sacramento dell’Ordine come l’origine del potere di giurisdizione, ma di attribuirlo esclusivamente alla missio kanonischen data dal Romano Pontefice, che conferirebbe così una delega dei suoi propri poteri a chiunque eserciti una funzione di governo nella Curia romana e nella Chiesa, sia esso ordinato o meno.

La questione maggiormente dibattuta pare essere l’esercizio della potestà di giurisdizione nell’ambito extra-sacramentale. Al di fuori dell’ambito sacramentale, il Codice del 1983 sembra considerare, almeno dal profilo terminologico, der potestas iurisdictionis come un potere che possiede un contenuto materiale proprio, distinto da quello della potestas ordinis. Il Codice utilizza due differenti termini: der begriff «facultas» nell’ambito sacramentale, e quello di «Potestas» nell’ambito extra-sacramentale, quasi come a dare due significati diversi allo stesso potere di giurisdizione, uno formale ed uno contenutistico, secondo che esso operi nel primo o nel secondo ambito. Quanto alla riforma della Curia, essa pare presentare una rivoluzione radicale all’interno dell’Ordinamento, una sorta di sottolineatura della domanda circa l’origine della potestà di giurisdizione: comprendere se si tratta di volontà divina (unmittelbar) inscritta nel sacramento dell’Ordine che fonda i poteri di santificare, insegnare e governare o si tratta piuttosto d’una determinazione della Chiesa (mediata) conferita al Successore di Pietro in virtù del suo mandato di pastore universale con la speciale assistenza dello Spirito Santo.

La tendenza a separare i poteri d’ordine e di giurisdizione si fonda su molte disposizioni pontificie del passato, die Regierungsakte ohne Befehlsmacht befürwortet haben, per esempio il governo di alcune badesse dal Medioevo sino ai tempi moderni, come nel noto e celebre caso della Badessa di Conversano, definiert Monstrum Apuliae, o di alcuni vescovi che hanno governato diocesi senza essere ordinati, o ancora alcune licenze concesse dal Supremo Legislatore a semplici sacerdoti per ordinare altri preti senza essere vescovi. Si potrebbe allungare l’elenco dei fatti che mostrano come il potere di governo non dipenda intrinsecamente dal potere d’Ordine, quanto piuttosto da un’altra fonte, che si identifica poi con la missio kanonischen conferita dal Romano Pontefice. La nuova Costituzione andrebbe forse oltre il kann. 129 §2 C.J.C., ovvero interpreterebbe a pieno quella collaborazione del laicato nell’esercizio della medesima potestà di giurisdizione. Partendo da questa osservazione, il nocciolo della questione può ricondursi a ciò che regola i rapporti tra la natura della Chiesa come istituzione divino-umana e le strutture di governo che le consentono di adempiere la sua missione a servizio della salvezza del mondo. Si può dunque affermare che la comunione ecclesiale comporta una dimensione gerarchica che corrisponde al mistero trinitario così come ci viene rivelato. Tutto quanto fin ora detto, seppure in maniera estremamente sintetica, porterebbe a dire che la potestà di giurisdizione non dipende esclusivamente dalla potestà di ordine.

Una cosa possiamo affermare con malcelata sicurezza: la nomina di una Suora alla carica di Prefetto (das, resterebbe come suora sottoposta alla sua diretta Superiora religiosa ma, zugleich, gerarchicamentesuperiora della sua Superiora”, con rischio concreto di cortocircuitare le competenze) e la contestuale nomina di un Cardinale alla carica di pro-prefetto, non fa altro che confermare la cifra stilistica alla quale questo pontificato ci ha ormai abituato da 12 anni in avanti: l’importante è provocare e generare processi. Cosa che potrebbe anche risultare affascinante, se non per il fatto che, come tutti i giuristi, non possiamo fare a meno di considerare che i processi, proprio per una questione di giustizia equità e di rispetto delle parti, non possono durare in eterno, Warum, früher oder später, eine von zwei:o giungono a sentenza o vengono archiviati.

Velletri von Rom, 19 Januar 2025

.

.

Besuchen Sie die Seiten unserer Buchhandlung WHO und unterstützen Sie unsere Ausgaben, indem Sie unsere Bücher kaufen und verteilen.

.

______________________

Sehr geehrte Leserinnen und Leser,
Dieses Magazin erfordert Verwaltungskosten, die wir immer nur mit Ihren kostenlosen Angeboten hatten. Wer unsere apostolische Arbeit unterstützen möchte, kann uns seinen Beitrag bequem und sicher zukommen lassen PayPal indem Sie unten klicken:

Oder wenn Sie bevorzugen, können Sie unsere verwenden
Bankkonto im Namen:
Editions Die Insel Patmos

n Agentur. 59 Aus Rom
IBAN:
IT74R05034032590000000301118
Für internationale Banküberweisungen:
Kodex SWIFT:
BAPPIT21D21

Bei Banküberweisung senden Sie bitte eine E-Mail an die Redaktion, Die Bank gibt Ihre E-Mail-Adresse nicht an und wir können Ihnen keine Dankesnachricht senden:
isoladipatmos@gmail.com

Wir danken Ihnen für die Unterstützung, die Sie unserem apostolischen Dienst anbieten möchten.

Die Väter der Insel Patmos

.

.

.

An den klerikalen Grenzen zur Realität: Die Frau leidet unter Freuds Penisneid, das Possum des Neids von Matteo Bruni, Direktor des Pressebüros des Heiligen Stuhls

Über die Bürogrenzen mit der Realität: Die Frau leidet an Freudian Invidia of the Penis, Das Opossum des Neides durch Matteo Bruni Direktor des Presseraums des Heiligen Stuhls

Ich stelle mir solche Fragen nicht, aber für einen Freund ohne kanonische Kultur. Unabhängig davon, dass es nicht zögert, Feuerbriefe zu schreiben, wenn das Opossum irritiert wird, mit angeschlossenen Leziers des kanonischen Rechts, Zu den Bischöfen der Väter der Insel Patmos.

Der Cogitario von Ipazia NE “Der kurze” der Väter der Insel Patmos

.

Autor Hypatia Gatta Romana

Autor
Hypatia Gatta Roman

.

.

.

 

 

 

 

 

.

Ich bitte um einen Freund ohne kanonistische Kultur: Warum dasBeutelratte, Wenn er spielt, um die Vatikaninformationsagentur zu machen, ist das nicht das Recht, Bei der Ankündigung bestimmter von The Bulletin der veröffentlichter Ernennungen Presseraum des Heiligen Stuhls Regie von seinem Vituped und Multi-INSULDED Matteo Bruni, Ergo war vorbei, als wäre der Presseraum sein Klatsch -Blogghetto&Gifte, In Good Clericse Sciorina: «Der Heilige Vater ernannte seinen Reverend Eminenz Herr Kardinal Maurino Piacente aktives Mitglied der Päpstlichen Akademie der römischen Kultur 'Mo Pijatelo' Undercul… Der Heilige Vater wählte in den bischöflichen Hauptquartier von Gaiana in Teile von Ungläubigen und Zärtlichkeit Der Rev. Presbytero Marco Capacchino da Montefeltro ... ", Abgesehen davon, dass der römische Papst als "Bergoglio" angegeben ist, außer dass all diese guten Clericlesen zu verlieren, wenn es darum geht, den römischen Papst zu ernennen, der als "Bergoglio" angegeben wird,, oder der Erzpriester des päpstlichen Erzkörners San Pietro als "Mauro Gambetti" angegeben, oder "Gambetti", Ohne ihn überhaupt als seine Reverend -Perinentität anzugeben, Herr Kardinal Mauro Gambetti, Objekt seiner kontinuierlichen Beleidigungen für einige Jahre (sehen WHO). Kommen Mai, Diese formellen und erheblichen Diskrepanzen?

Ich stelle mir solche Fragen nicht, aber für einen Freund ohne kanonische Kultur. Unabhängig davon, dass es nicht zögert, Feuerbriefe zu schreiben, wenn das Opossum irritiert wird, mit angeschlossenen Leziers des kanonischen Rechts, Zu den Bischöfen der Väter der Insel Patmos, worauf es allzu klar ist, dass in dieser Welt, Nach der mutigen Freudschen Theorie, Die Frau würde unter leidenNeid des männlichen Penis, Während andere unter dem Neid des Priesters zu leiden scheinen.

von der Insel Patmos, 15 Januar 2025

 

Heilige Jungfrau Maria Gattara, Beschützer der katholischen Katzen

.

.

______________________

Sehr geehrte Leserinnen und Leser,
Dieses Magazin erfordert Verwaltungskosten, die wir immer nur mit Ihren kostenlosen Angeboten hatten. Wer unsere apostolische Arbeit unterstützen möchte, kann uns seinen Beitrag bequem und sicher zukommen lassen PayPal indem Sie unten klicken:

Oder wenn Sie bevorzugen, können Sie unsere verwenden
Bankkonto im Namen:
Editions Die Insel Patmos

n Agentur. 59 Aus Rom
IBAN:
IT74R05034032590000000301118
Für internationale Banküberweisungen:
Kodex SWIFT:
BAPPIT21D21

Bei Banküberweisung senden Sie bitte eine E-Mail an die Redaktion, Die Bank gibt Ihre E-Mail-Adresse nicht an und wir können Ihnen keine Dankesnachricht senden:
isoladipatmos@gmail.com

Wir danken Ihnen für die Unterstützung, die Sie unserem apostolischen Dienst anbieten möchten.

Die Väter der Insel Patmos

.

.

.

.

.

.

.

Vielleicht musste Jesus durch die Taufe gereinigt und von seinen Sünden vergeben werden?

Homiletik der Väter der Insel Patmos

Vielleicht musste Jesus durch die Taufe gereinigt und von seinen Sünden vergeben werden?

Das Untertauchen Jesu im Jordan ist ein Zeichen, das offenbart, welches Schicksal das fleischgewordene Wort teilte: das der Sünder. Wie Paulus schreibt: „Er, der keine Sünde kannte, Dio lo trattò da peccato in nostro favore, perché noi potessimo diventare per mezzo di lui giustizia di Dio».

 

 

 

 

 

 

 

 

.

.

Un episodio sorprendente, addirittura imbarazzante, quello del battesimo di Gesù, che allontana ogni dubbio circa la sua storicità.

Pietro Perugino Pala di Sant ‘Agostino, Battesimo di Gesù, 1512

Giovanni al Giordano impartiva un battesimo di penitenza, secondo quanto scritto in LC 3,3. Gesù aveva forse bisogno di essere perdonato dai peccati? Per tentare di rispondere, seguiamo il filo della pagina del racconto evangelico di questa Domenica, nella versione lucana.

„Zu dieser Zeit, poiché il popolo era in attesa e tutti, riguardo a Giovanni, si domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cristo, Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco». Und hier, mentre tutto il popolo veniva battezzato e Gesù, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì e discese sopra di lui lo Spirito Santo in forma corporea, come una colomba, e venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, die Geliebte: in te ho posto il mio compiacimento» (LC 3,15-16.21-22).

In questo brano evangelico notiamo alcune peculiarità. Solo Luca ci dice che Gesù ricevette il battesimo in questo modo: «quando tutto il popolo fu battezzato» (3,21). Mettendosi in fila come gli altri Gesù è l’ultimo di un lungo corteo. L’espressione «tutto il popolo» è tipica dell’evangelista Luca e non è una semplice affermazione tesa ad esagerare la realtà per amplificarla; ha invece uno spessore teologico. Il primo utilizzo di questa espressione nella Bibbia si trova nel libro della Genesi, nel racconto del peccato degli abitanti di Sodoma:

«Gli uomini di Sodoma si radunarono attorno alla casa [di Lot] dai giovani ai vecchi, tutto il popolo al completo» (19,4).

Questa dicitura richiama la condizione peccaminosa di un intero gruppo di uomini, la complicità nel peccato di una determinata moltitudine. Luca usa l’espressione «tutto il popolo» per affermare che l’evento del battesimo di Gesù riguarda in effetti tutto il popolo d’Israele, quanti sono stati toccati dalla testimonianza di Giovanni Battista e non solo. L’immersione nelle acque del Giordano era un segno di conversione e di penitenza, l’atteggiamento a cui tutti erano chiamati per accogliere la salvezza. Ma San Luca sembra guardare anche al di là del popolo di Israele e lascia trapelare che è tutta l’umanità a essere convocata e abbracciata.

Nel mistero del Natale abbiamo meditato l’incarnazione del figlio di Dio, la sua venuta come uomo tra gli uomini, assumendo «in tutto eccetto il peccato» la vera natura umana. Messa in questo modo, Das Untertauchen Jesu im Jordan ist ein Zeichen, das offenbart, welches Schicksal das fleischgewordene Wort teilte: das der Sünder. Wie Paulus schreibt:

„Er, der keine Sünde kannte, Dio lo trattò da peccato in nostro favore, perché noi potessimo diventare per mezzo di lui giustizia di Dio» (2Kor 5,21).

Reso con maggiore fedeltà al testo greco, questo passaggio del nostro brano potrebbe essere tradotto così: «Quando tutto il popolo fu immerso, anche Gesù fu immerso», come a significare che Gesù si immerge nell’immersione del popolo. Non solo è un membro del suo popolo ma si immerge nella sua stessa condizione ed è con questo atto che dà inizio al suo ministero pubblico, manifestando la sua profonda solidarietà con noi umani, perfino nella nostra condizione di peccatori.

Per l’evangelista Luca, Zu dieser Zeit, l’episodio del battesimo del Signore riveste una funzione teologica fondamentale perché Gesù, ancor prima di essere tentato e poi iniziare il suo ministero, parte da lì. Anche se questo aspetto è più evidente nel vangelo secondo Matteo è chiaro per l’evangelista che in questo mistero si riassumono i vari passaggi del Giordano già compiuti nella storia della salvezza. Da quello di Israele fuggente dall’Egitto, per entrare nella terra promessa, fino al ritorno dello stesso da Babilonia dopo l’esilio. Il Giordano appare fondamentale anche per Gesù; Egli lo attraversa per entrare nella sua missione, in una condizione, almeno esteriore, der Buße. Tutto si farà chiaro all’altro battesimo che Egli deve ancora ricevere (LC 12, 50: «Ho un battesimo nel quale sarò battezzato, e come sono angosciato finché non sia compiuto!»). Dal battesimo nelle acque del Giordano fino al battesimo nella morte e risurrezione che è la sua Pasqua, il Signore non ha mai cessato di immergersi nelle acque della nostra condizione umana spesso peccaminosa, nelle acque agitate della nostra esistenza. Viene a immergersi nella nostra povera umanità per depositarvi l’amore infinito del Padre.

L’altra peculiarità dell’odierno brano evangelico è rappresentata dal fatto che solo Luca ci dice che Gesù, ricevuto il battesimo, «stava in preghiera». Proprio il Terzo Vangelo ha un’attenzione particolare nei confronti di questo aspetto, poiché i momenti più decisivi del ministero di Gesù sono preparati o accompagnati da una preghiera più intensa: il suo battesimo appunto, la scelta dei dodici (LC 6,12), la domanda posta ai Dodici su chi è Gesù per la gente (9,18), la trasfigurazione (9,28) e la passione (22,41-45). San Luca non riporta nessuna parola di questa preghiera di Gesù e neppure cosa Dio Gli abbia potuto comunicare. Jedoch, dalle parole scese dal cielo, possiamo comprendere che si tratti di una preghiera filiale, un aspetto quest’ultimo caratteristico del modo di rapportarsi di Gesù a Dio come Padre, rimarcato qui da Luca e soprattutto dal Quarto Vangelo: "Vati, è venuta l’ora: glorifica il Figlio tuo perché il Figlio glorifichi te… Tutte le cose mie sono tue, e le tue sono mie» (GV 17, 1. 10). Il Padre riconosce Gesù come suo figlio prediletto, con il quale ha una relazione profonda che definisce e contraddistingue la personalità di Gesù fin da fanciullo: «Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?» (LC 2,49).

Infine il contesto della scena evangelica richiama il libro del profeta Isaia e la vocazione dell’eletto:

«Ecco il mio servo che io sostengo, il mio eletto di cui mi compiaccio. Ho posto il mio spirito su di lui; egli porterà il diritto alle nazioni» (Ist 42,1).

La missione del Servo inizia dalla comunione e comunicazione con il Padre e dal dono dello Spirito. Lo Spirito Santo giunge ad attestare in modo solenne la divinità di Gesù nel momento in cui ha compiuto, come un uomo qualsiasi, il gesto penitenziale, essendosi sottoposto al battesimo di Giovanni. Durante la sua vita terrena, Gesù non si mostrerà mai così grande come nell’umiltà dei gesti e delle parole. Un’importante lezione per noi che vediamo le cose in modo tanto diverso. Seguire Cristo significa intraprendere questo cammino di umiltà, cioè di verità. Christus, wahrer Gott und wahrer Mensch, ci insegna la verità del nostro essere. Anche a noi cristiani è stata data la grazia dello Spirito ed anche per noi c’è una missione da compiere e una testimonianza da dare. Chiediamo di conoscerla, come Gesù ha conosciuto la sua al Giordano e di poterla vivere. Perché questo accada, il dono dello Spirito va sempre chiesto con insistenza:

«il comportamento di Gesù che prega quando viene lo Spirito, deve servire da esempio ai credenti: il dono dello Spirito Santo infatti è la domanda essenziale della preghiera cristiana» (Gérard Rossé).

Aus der Eremitage, 12 Januar 2025

Battesimo del Signore

 

.

.

Sant'Angelo-Höhle in Ripe (Civitella del Tronto)

 

.

Besuchen Sie die Seiten unserer Buchhandlung WHO und unterstützen Sie unsere Ausgaben, indem Sie unsere Bücher kaufen und verteilen.

.

______________________

Sehr geehrte Leserinnen und Leser,
Dieses Magazin erfordert Verwaltungskosten, die wir immer nur mit Ihren kostenlosen Angeboten hatten. Wer unsere apostolische Arbeit unterstützen möchte, kann uns seinen Beitrag bequem und sicher zukommen lassen PayPal indem Sie unten klicken:

Oder wenn Sie bevorzugen, können Sie unsere verwenden
Bankkonto im Namen:
Editions Die Insel Patmos

n Agentur. 59 Aus Rom
IBAN:
IT74R05034032590000000301118
Für internationale Banküberweisungen:
Kodex SWIFT:
BAPPIT21D21

Bei Banküberweisung senden Sie bitte eine E-Mail an die Redaktion, Die Bank gibt Ihre E-Mail-Adresse nicht an und wir können Ihnen keine Dankesnachricht senden:
isoladipatmos@gmail.com

Wir danken Ihnen für die Unterstützung, die Sie unserem apostolischen Dienst anbieten möchten.

Die Väter der Insel Patmos

.

.

.

.

.

Der Heilige Vater ernennt eine Präfektin des Dikasteriums für Ordensleute, die von einem Kardinal unterstützt wird, zur Propräfektin, d.h. sein Stellvertreter

(Englischer Text nach dem Italienischen / Spanischer Text nach Englisch)

DER HEILIGE VATER ernennt eine Präfektin der Abteilung für Religiöse, unterstützt von einem Kardinal, zur Pro-Präfektin

Es ist nicht schwer zu verstehen, wer der Berater war, Wir wussten immer, dass der jesuitische Kanonist Gianfranco Ghirlanda, heute Kardinal, behauptet, dass „die Regierungsgewalt in der Kirche nicht vom Weihesakrament ausgeht.“, sondern aus der kanonischen Mission“.

– Die Schriftsätze der Väter der Insel Patmos –

Autor Teodoro Beccia

Autor
Teodoro Beccia

.

Christliche Brüder trennten sich von der katholischen Kirche Mitglieder der anglikanischen Gemeinschaft haben uns mehrmals aufgefordert:

„Setzen Sie Frauen niemals in kirchliche Leitungsfunktionen ein.“, Machen Sie nicht unseren Fehler, sonst zahlst du alle Konsequenzen“.

die fantasievolle und legendäre Figur der Päpstin Johanna

Um denjenigen zu helfen, die die Institution der Priesterinnen nicht akzeptierten, die episcopesse ist schlimmer, Der Papst Benedikt XVI. erließ die Apostolische Konstitution Gruppen von Anglicans, enthält Anweisungen zur Einrichtung persönlicher Ordinariate für Anglikaner, die in die volle Gemeinschaft mit der katholischen Kirche eintreten.

Noch weiter in die Vergangenheit reisen, die Orthodoxen wurden als Beobachter zum Zweiten Vatikanischen Konzil eingeladen, sagten sie zu mehreren unserer Väter, die sich für die Abschaffung des Priesterzölibats einsetzten:

„Du, die haben priesterlichen Zölibats, behalte es. Sonst riskieren Sie, dass es Ihnen so geht wie uns: Die meisten Probleme, denen sich unsere Bischöfe stellen und die sie lösen müssen, sind auf Streitigkeiten zwischen Priestern zurückzuführen, die von ihren Frauen angezettelt werden, oder aus Streitigkeiten zwischen Priesterfrauen“.

Der Oberste Papst Franziskus ernannte eine Nonne zur Präfektin des Dikasteriums für Ordensleute, Simona Brambilla, unterstützt als Pro-Präfekt vom Kardinal Ángel Fernández Artime, S.D.B (Sehen. Offizielles Bulletin). Und hier sei daran erinnert, dass der Präfekt der Eigentümer der Abteilung ist, während Pro-Prophet es ist ein Leutnant, das heißt, der Stellvertreter des Präfekten, als solcher ernannt, um als sein Stellvertreter stellvertretende Aufgaben wahrzunehmen.

Es ist nicht schwer zu verstehen, wer der Berater war, Wir wussten immer, dass der jesuitische Kanonist Gianfranco Ghirlanda, heute Kardinal, behauptet, dass „die Regierungsgewalt in der Kirche nicht vom Weihesakrament ausgeht.“, sondern aus der kanonischen Mission“. Damit wird „die grundsätzliche Gleichheit aller Getauften“ bekräftigt, wenn auch in Differenzierung und Komplementarität [...] was die Synodalität begründet“ (vgl.. WHO).

Anwendung des gleichen Prinzips, Man könnte leicht argumentieren, dass es rechtmäßig ist, Schwester Pasquina della Bela Madunina zur Metropolitin von Mailand zu ernennen, Ausübung der Regierungsgewalt der Ambrosianischen Diözese, was laut Ghirlanda nicht aus dem Weihesakrament stammt. Nachdem, damit es jemanden gibt, der auch dafür verantwortlich ist, die notwendigen sakramentalen Befugnisse des Episkopats auszuüben, es wird ausreichen, einen Weihbischof für Erzbischof Schwester Pasquina della Bela Madunina zu ernennen, wenn überhaupt der Reverend Abbondio Che te Brillet de Lontan. Denn genau das wurde mit der Ernennung der Schwester zur Präfektin des Dikasteriums und des Kardinals als Propräfektin konkret umgesetzt. Das gesagt, angesichts so vieler Beweise, Jeder andere Kommentar wäre nur eine nutzlose Zeit- und Wortverschwendung.

Velletri von Rom, 7 Januar 2025

.

______________________________

Der Heilige Vater ernennt eine Präfektin des Ordensdikatsteriums, Unterstützt von einem Kardinal als Pro-Präfekt

Es ist nicht schwer zu verstehen, wer der Inspirator war, der jesuitische Kanonist Gianfranco Ghirlanda, jetzt Kardinal, was immer beibehalten wurde: „Die Regierungsgewalt in der Kirche kommt nicht vom Weihesakrament, aber aus der kanonischen Mission».

Die kurzen Artikel von Fathers the Patmos Island

Autor Teodoro Beccia

Autor
Teodoro Beccia

.

Christliche Brüder trennten sich von der katholischen Kirche Mitglieder der anglikanischen Gemeinschaft haben uns wiederholt aufgefordert:

„Setzen Sie Frauen niemals in kirchliche Leitungsfunktionen ein, Machen Sie nicht unseren Fehler, sonst zahlst du alle Konsequenzen».

Die fantasievolle und legendäre Figur der Päpstin Johanna

Um denjenigen zu helfen, die die Institution der Priesterinnen nicht akzeptierten, schlimmer als weibliche Bischöfe, Der Papst Benedikt XVI. erließ die Apostolische Konstitution Gruppen von Anglicans, mit Anweisungen zur Einrichtung persönlicher Ordinariate für Anglikaner, die in volle Gemeinschaft mit der katholischen Kirche eintreten.

Eine Reise zurück in die Zeit, die Orthodoxen wurden als Beobachter zum Zweiten Vatikanischen Konzil eingeladen, sagten mehrere unserer Patres, die sich für die Abschaffung des Priesterzölibats einsetzen:

„Ihr, die ihr das priesterliche Zölibat habt, behalte es. Sonst riskieren Sie, dass es Ihnen so geht wie uns: Viele der Probleme, die unsere Bischöfe lösen müssen, sind auf Streitigkeiten zwischen Priestern zurückzuführen, die von ihren Frauen angefacht werden, oder aus Streitigkeiten zwischen den Frauen von Priestern».

Der Papst Franziskus hat eine Nonne zum Präfekten des Religionsdikasteriums für Ordensleute ernannt, Simona Brambilla, unterstützt als Pro-Präfekt von Kardinal Ángel Fernández Artime, S.D.B (Sehen Offizielles Bulletin). Und hier muss man bedenken, dass der Präfekt das Oberhaupt des Dikasteriums ist, Der Pro-Profekt ist ein Leutnant, das ist, der Vizepräfekt, zur Wahrnehmung stellvertretender Aufgaben als Delegierter bestellt.

Es ist nicht schwer zu verstehen, wer der Inspirator war, der jesuitische Kanonist Gianfranco Ghirlanda, jetzt Kardinal, was immer beibehalten wurde: „Die Regierungsgewalt in der Kirche kommt nicht vom Weihesakrament, aber aus der kanonischen Mission». Damit wird „die grundsätzliche Gleichheit aller Getauften“ bekräftigt, wenn auch in Differenzierung und Komplementarität […] was die Synodalität begründet» (sehen HIER).

Anwendung dieses Prinzips, man könnte die Legitimität der Ernennung von Schwester Playful zur Metropolitin von Mailand unterstützen, und Ausübung der Regierungsgewalt der Ambrosianischen Diözese, was laut Ghirlanda nicht aus dem Weihesakrament stammt. Danach, damit auch die dem Episkopat eigenen sakramentalen Befugnisse ausgeübt werden können, es wird ausreichen, einen Weihbischof zur Erzbischöfin Schwester Playful zu ernennen, vielleicht der Reverend Placid vom Good Lamb. Dies geschah mit der Ernennung der Schwester zur Präfektin des Dikasteriums und des Kardinals zum Propräfekten. Angesichts dieser Beweise, Jeder andere Kommentar wäre nur Zeit- und Wortverschwendung.

Velletri von Rom, 7 Januar 2025

.

_________________________________

.

DER HEILIGE VATER ernennt eine Präfektin des Dikasteriums für Ordensleute, die von einem Kardinal als Pro-Präfekt unterstützt wird

Es ist nicht schwer zu verstehen, wer die Inspiration war, Wir wussten immer, dass der jesuitische Kanonist Gianfranco Ghirlanda, heute Kardinal, behauptet, dass „die Regierungsgewalt in der Kirche nicht von der Sakramentsordnung ausgeht.“, sondern der kanonischen Mission».

— Kurze Artikel der Väter der Insel Patmos —

.

Autor Teodoro Beccia

Autor
Teodoro Beccia

.

Christliche Brüder trennten sich von der katholischen Kirche Mitglieder der anglikanischen Gemeinschaft haben uns wiederholt ermahnt:

„Setzen Sie Frauen niemals in kirchliche Regierungsfunktionen ein.“, Machen Sie nicht unseren Fehler, Andernfalls werden Sie alle Konsequenzen tragen.“.

Um denjenigen zu helfen, die die Institution der Priesterinnen nicht akzeptierten, noch schlimmer als das der Episcopesas, Der Papst Benedikt XVI. erließ die Apostolische Konstitution Gruppen von Anglicans, mit Anweisungen zur Einrichtung persönlicher Ordinariate für Anglikaner, die in die volle Gemeinschaft mit der katholischen Kirche eintreten.

Noch weiter in die Vergangenheit reisen: Orthodoxe wurden als Beobachter zum Zweiten Vatikanischen Konzil eingeladen, Sie erzählten es mehreren unserer Patres, die auf die Abschaffung des Priesterzölibats drängten:

„Ihr, die ihr das priesterliche Zölibat habt, konservativ. Ansonsten, Sie laufen Gefahr, so zu enden wie wir: Viele der Probleme, denen sich unsere Bischöfe stellen und die sie lösen müssen, haben ihren Ursprung in Streitigkeiten zwischen Priestern, die von ihren Frauen gefördert werden., oder Kämpfe zwischen Priesterfrauen..

Der Papst Franziskus hat eine Nonne benannt, Simona Brambilla, Präfekt des Dikasteriums für Ordensleute, unterstützt als Pro-Präfekt von Kardinal Ángel Fernández Artime, S.D.B. (Sehen. Amtsblatt). Und hier sei daran erinnert, dass der Präfekt das Oberhaupt des Dikasteriums ist, während der Pro-Präfekt ein als solcher ernannter Adjunkt ist, der als Delegierter stellvertretende Funktionen wahrnimmt.

Es ist nicht schwer zu verstehen, wer die Inspiration war, Wir wussten immer, dass der jesuitische Kanonist Gianfranco Ghirlanda, heute Kardinal, behauptet, dass „die Regierungsgewalt in der Kirche nicht von der Sakramentsordnung ausgeht.“, sondern der kanonischen Mission». Damit wird „die grundsätzliche Gleichheit aller Getauften“ bekräftigt, allerdings in der Differenzierung und Komplementarität […] „Das begründet die Synodalität“ (Sehen. HIER).

Anwendung des gleichen Prinzips, Man kann mit Sicherheit behaupten, dass es rechtmäßig ist, Schwester Pasquina del Corazón Joyo de Jesús zur Metropolitin von Mailand zu ernennen, Ausübung der Regierungsgewalt der Ambrosianischen Diözese, was laut Ghirlanda, kommt nicht aus dem Weihesakrament. Nach, damit es jemanden gibt, der für die Ausübung der notwendigen sakramentalen Befugnisse des Episkopats verantwortlich ist, Es reicht aus, einen Weihbischof von Erzbischof Schwester Pasquina zu ernennen, Nur für den Fall, dass der Pfarrer Angst vor dem Heiligen Lamm hat. Denn das ist tatsächlich der Fall, Was geschah mit der Ernennung der Nonne zum Präfekten des Dikasteriums und des Kardinals zum Pro-Präfekten?. Davon abgesehen, angesichts so vieler Beweise, Jeder andere Kommentar wäre eine nutzlose Zeit- und Wortverschwendung..

Velletri, Roma, 7 Januar 2025

.

.

Besuchen Sie die Seiten unserer Buchhandlung WHO und unterstützen Sie unsere Ausgaben, indem Sie unsere Bücher kaufen und verteilen.

.

______________________

Sehr geehrte Leserinnen und Leser,
Dieses Magazin erfordert Verwaltungskosten, die wir immer nur mit Ihren kostenlosen Angeboten hatten. Wer unsere apostolische Arbeit unterstützen möchte, kann uns seinen Beitrag bequem und sicher zukommen lassen PayPal indem Sie unten klicken:

Oder wenn Sie bevorzugen, können Sie unsere verwenden
Bankkonto im Namen:
Editions Die Insel Patmos

n Agentur. 59 Aus Rom
IBAN:
IT74R05034032590000000301118
Für internationale Banküberweisungen:
Kodex SWIFT:
BAPPIT21D21

Bei Banküberweisung senden Sie bitte eine E-Mail an die Redaktion, Die Bank gibt Ihre E-Mail-Adresse nicht an und wir können Ihnen keine Dankesnachricht senden:
isoladipatmos@gmail.com

Wir danken Ihnen für die Unterstützung, die Sie unserem apostolischen Dienst anbieten möchten.

Die Väter der Insel Patmos

.

.

.

Das Problem ist, dass der Heilige Vater keine Schutzmaßnahmen hat, um seine eigenen unglücklichen Äußerungen zu schützen

(Englischer Text nach dem Italienischen / Spanischer Text nach Englisch)

 

Das Problem ist, dass der Heilige Vater keine Schutzmaßnahmen hat, um seine eigenen unglücklichen Ausdrücke zu schützen

Den Papst zu schützen bedeutet vor allem, die Kirche Christi und die Institution des Papsttums zu schützen, die kein verfügbares Gut ist und dem gehört, der es empfangen hat, So wie das Episkopat nicht den Bischöfen und das Priestertum nicht uns Priestern gehört.

Le brevi dei Padri de L’Isola di Patmos

.

Mittlerweile haben wir uns daran gewöhnt: Niemand hatte jemals Priester wie diesen Pontifex ins Visier genommen, religiöse Männer und Frauen.

Das Problem sind nicht die vorwurfsvollen Töne, weil sein oberster Vorgänger Pius XI. auch schrieb 1935 eine denkwürdige Enzyklika über die Irrwege und Unzulänglichkeiten des Klerus, der Zum katholischen Priestertum, aber er tat es mit der Liebe eines Vaters und dem Herzen eines Hirten. Franziskus beschränkt sich nicht darauf, uns zu schelten, weil es uns verspottet. Und jedes Mal, wenn er es tut, Alle internationalen Linken und die Randgruppen des radikalsten Säkularismus freuen sich über die Witze des ersten Papstes der Geschichte, der sich öffentlich über seine Priester lustig macht, religiöse Männer und Frauen (Dieses Thema wird auch in meinem Buch behandelt: Exkurse eines liberalen Priesters).

Nulla da dire che certe suore possano avere «la faccia da aceto» (vgl.. WHO), wie der Heilige Vater erklärte, dopo averle già esortate in passato a «non essere zitelle acide» (vgl.. WHO). Und es gibt saure Jungfern, wir wissen es, stets. Das Problem ist jedoch etwas anderes: Das sind die Argumente und Sprachen eines Papstes, dessen Worte um die Welt gehen?

Der Heilige Vater, durch seine Wahl und seinen Willen, ihr fehlen all jene Abwehrmechanismen, mit denen die vielverachtete römische Kurie ihre Vorgänger immer geschützt hat. Den Papst zu schützen bedeutet vor allem, die Kirche Christi und die Institution des Papsttums zu schützen, die kein verfügbares Gut ist und dem gehört, der es empfangen hat, So wie das Episkopat nicht den Bischöfen gehört und das Priestertum nicht uns gehört. Während die ernste Warnung über uns allen schwebt:

«A chiunque fu dato molto, es wird viel verlangt; wem haben die Menschen begangen viel, viel mehr wird benötigt (LC 12, 48)».

Und das gilt ganz besonders für den August-Nachfolger des seligen Apostels Petrus, der mehr als jeder von uns viel erhalten hat, Essig steht beiseite …

Von der Insel Patmos, 5 Januar 2025

.

______________________________

 

Der Heilige Vater ist nicht vor den Risiken seiner unglücklichen Äußerungen geschützt, DAS IST DAS PROBLEM

Den Papst zu schützen bedeutet in erster Linie, die Kirche Christi und die Institution des Papsttums zu schützen, die kein verfügbares Gut derjenigen ist, die es empfangen haben, So wie das Episkopat nicht den Bischöfen und das Priestertum nicht uns Priestern gehört.

— Die kurzen Artikel von Fathers the Patmos Island —

.

Mittlerweile haben wir uns daran gewöhnt: Niemand wie dieser Papst hat jemals Priester ins Visier genommen, Männer und Frauen religiös.

Das Problem ist nicht der Ton des Vorwurfs, denn selbst sein oberster Vorgänger Pius XI. schrieb eine denkwürdige Enzyklika 1935 über die Unzulänglichkeiten des Klerus (sehen: Zum katholischen Priestertum), aber er tat es mit der Liebe eines Vaters und dem Herzen eines Hirten. Franziskus beschränkt sich nicht darauf, uns Vorwürfe zu machen, weil er uns verspottet. Und jedes Mal, wenn er es tut, Die gesamte internationale Linke und die Randgruppen des radikalsten Säkularismus freuen sich über die Witze des ersten Papstes der Geschichte, der sich öffentlich über seine Priester lustig macht, Männer und Frauen religiös (Dieses Thema wird auch in meinem Buch behandelt: Exkurse eines liberalen Priesters, derzeit nur auf Italienisch verfügbar).

Nothing to say that certain nuns may have «vinegar faces» (konsultieren Hier), wie der Heilige Vater erklärte, after having already urged them in the past «not to be sour spinsters» (konsultieren Hier). Das Problem ist etwas anderes: Sind das die Argumente und Sprachen eines Papstes, dessen Worte um die Welt gehen??

Der Heilige Vater, nach eigener Wahl, ist aller Verteidigungsmechanismen beraubt, mit denen die viel verachtete römische Kurie ihre Vorgänger immer geschützt hat. Den Papst zu schützen bedeutet zunächst einmal, die Kirche Christi und die Institution des Papsttums zu schützen, die kein verfügbares Gut derjenigen ist, die es empfangen haben, So wie das Episkopat nicht den Bischöfen und das Priestertum nicht uns Priestern gehört. Während die ernste Warnung über uns allen schwebt:

«Much will be required of the person entrusted with much, and still more will be demanded of the person entrusted with more» (Lukas, 12, 48).

Und das gilt ganz besonders für die Nachfolge des seligen Apostels Petrus, der mehr empfangen hat als wir alle, faces of vinegard aside

(F)von der Insel Patmos, 5 Januar 2025

.

________________________________

 

Das Problem ist, dass der Heilige Vater nicht mehr über die Schutzmaßnahmen verfügt, um seine unglücklichen Gesichtsausdrücke zu schützen

Den Papst zu schützen bedeutet, Erstens, Schutz der Kirche Christi und der Institution des Papsttums, dass es kein verfügbares Gut ist, das der Person gehört, die es erhält, So wie das Episkopat nicht den Bischöfen gehört und das Priestertum nicht uns gehört.

Artículos breves de los Padres de la Isla de Patmos

.

 

Wir haben uns schon daran gewöhnt: Niemand hat jemals Priester angegriffen, religiöse Männer und Frauen, wie dieser Papst.

Das Problem sind nicht die vorwurfsvollen Töne, weil sein oberster Vorgänger Pius darin 1933 schrieb eine denkwürdige Enzyklika über die Abweichungen und Unzulänglichkeiten des Klerus, la Zum katholischen Priestertum, aber er tat es mit der Liebe eines Vaters und dem Herzen eines Hirten.

Francisco beschränkt sich nicht nur auf Schelte, aber er verspottet uns. Und das jedes Mal, Die gesamte internationale Linke und die radikalsten Gruppen des Säkularismus freuen sich über die Witze des ersten Papstes in der Geschichte, der sich öffentlich über seine Priester lustig machte, religiöse Männer und Frauen. Ein Thema, das ich auch in meinem Buch behandle.: Exkurse eines liberalen Priesters (Exkurse eines liberalen Priesters).

Es kann nicht geleugnet werden, dass einige Nonnen dies getan haben “Essiggesicht”, wie der Heilige Vater erklärte (Nachrichten Hier), después de haberlas exhortado en pasado a «no ser solteronas agrias» (Nachrichten Hier). Und wenn es verbitterte Jungfern gibt, wir haben es immer gewusst. aber, das Problem ist ein anderes: ¿son estos los argumentos y los lenguajes de un Sumo Pontífice cuyas palabras dan la vuelta al mundo?

Der Heilige Vater, nach eigener Wahl und Willen, Es fehlen all jene Abwehrmechanismen, mit denen die vielverachtete römische Kurie ihre Vorgänger stets geschützt hatte.. Den Papst zu schützen bedeutet, Erstens, Schutz der Kirche Christi und der Institution des Papsttums, dass es kein verfügbares Gut ist, das der Person gehört, die es erhält, So wie das Episkopat nicht den Bischöfen gehört und das Priestertum nicht uns gehört. Während die ernste Warnung über uns allen schwebt:

«A todo aquel a quien se le ha dado mucho, Es wird viel von dir verlangt; dem viel anvertraut wurde, es wird noch viel mehr nötig sein (LC 12, 48)”.

Und das gilt vor allem dem Nachfolger des seligen Apostels Petrus mehr als uns allen, der viel bekommen hat, Abgesehen von den sauren Gesichtern…

Von der Insel Patmos, 5 Januar 2025

.

______________________

Sehr geehrte Leserinnen und Leser, Dieses Magazin erfordert Verwaltungskosten, die wir immer nur mit Ihren kostenlosen Angeboten hatten. Wer unsere apostolische Arbeit unterstützen möchte, kann uns seinen Beitrag bequem und sicher zukommen lassen PayPal indem Sie unten klicken:

Oder wenn Sie bevorzugen, können Sie unsere verwenden Bankkonto im Namen: Editions Die Insel Patmos n Agentur. 59 di Roma Codice IBAN: IT74R05034032590000000301118 Für internationale Banküberweisungen: Kodex SWIFT: BAPPIT21D21

Bei Banküberweisung senden Sie bitte eine E-Mail an die Redaktion, Die Bank gibt Ihre E-Mail-Adresse nicht an und wir können Ihnen keine Dankesnachricht senden: isoladipatmos@gmail.com

Wir danken Ihnen für die Unterstützung, die Sie unserem apostolischen Dienst anbieten möchten.

Die Väter der Insel Patmos

.

.

.

.

.

.

.

.

 

Am dritten Tag des neuen Jahres wird der Erinnerung an den Heiligen Namen Jesu gedacht, vor dem sich jedes Knie beugt

(Englischer Text nach dem Italienischen / Spanischer Text nach Englisch)

 

AM DRITTEN TAG DES NEUEN JAHRES GEDENKEN WIR AN DEN HEILIGEN NAMEN JESU, DINANZI AL QUALE OGNI GINOCCHIO SI PIEGHI

Errettung, der wahre, der den Menschen erholt, es findet sich nicht in politischen oder kirchlichen Intrigen, in den Jahresendreden der Mächtigen der Welt oder in ihren szenografischen und demagogischen Gesten der Armut und Barmherzigkeit, oft so leer und durch die Sophismen menschlicher List künstlich erzeugt.

— Le brevi dei Padri de L’Isola di Patmos —

Autor
Iwano Liguori, Ofm.Cap.

.

Il calendario liturgico proprio della famiglia francescana propone ogni nuovo anno, am dritten Tag im Januar, la memoria del Santissimo Nome di Gesù.

Storicamente sappiamo che fu Papa Clemente VII In dem 1530 zu genehmigen, für den gesamten Franziskanerorden, la recita dell’Ufficio del Santissimo Nome di Gesù. Questo grazie soprattutto a una particolare devozione al Santo Nome che divenne prerogativa dell’Ordine francescano – ahimè molto prima delli boni gesuiti – ma anche soprattutto grazie all’apostolato e allo zelo di San Bernardino da Siena e dai beati confratelli Alberto da Sarteáno e Bernardino da Feltre.

La pratica e la devozione del Santissimo Nome di Gesù si diffuse molto rapidamente e con tanto slancio e fervore che ben presto venne istituita una festa liturgica propria. Der Heilige Geist, der auf geheimnisvolle Weise in den Herzen meiner alten Brüder wirkte, padri del nostro beneamato Ordine, Er verwirklichte pastoral, was der selige Apostel Paulus in seinem Brief an die Philipper schrieb (vgl. Fil 2,10-11):

„damit sich im Namen Jesu jedes Knie im Himmel beugt.“, auf der Erde und unter der Erde; und alle Zungen verkünden, dass Jesus Christus der Herr ist, zur Ehre Gottes, des Vaters ".

Erinnern Sie sich an diese dogmatische Wahrheit, liturgica e pastorale sul Santissimo Nome di Gesù è particolarmente significativa all’inizio di ogni nuovo anno, unter Berücksichtigung, dass die 2025 es ist auch ein Jubiläumsjahr. Im Leben eines Christen sollte alles auf Jesus ausgerichtet sein, dessen Name „Der Herr rettet“ bedeutet. Es ist notwendiger denn je, zu betonen, dass im Leben des Menschen – egal ob er gläubig ist oder nicht – alles nach Erlösung verlangt, Jede Dimension seines Seins und seiner Existenz ruft täglich zur ganzheitlichen Erlösung des gesamten Menschen auf. Und Erlösung, der wahre, der den Menschen erholt, es findet sich nicht in politischen oder kirchlichen Intrigen, in den Jahresendreden der Mächtigen der Welt oder in ihren szenografischen und demagogischen Gesten der Armut und Barmherzigkeit, oft so leer und durch die Sophismen menschlicher List künstlich erzeugt. Die Erlösung, die wiederherstellt und erlöst, ist nicht einmal die eines Klerikalismus des Kompromisses oder eines Jubels ohne die Wahrheit der Schuld und die Gewissheit einer Erlösung, die zur Umkehr einlädt.

Davanti al Santissimo Nome di Gesù possiamo solo piegare ogni ginocchio, mit der Hoffnung, dass es danach auch das Herz tut, Der Geist und der ganze Mensch beugen sich vor der Herrschaft Jesu Christi, der Einzige, der um vollständige und dauerhafte Erlösung bitten und diese gewähren kann.

Frohes Neues Jahr.

Sanluri, 2 Januar 2025.

.

________________________________________

ON THE THIRD DAY OF THE NEW YEAR WE REMEMBER THE HOLY NAME OF JESUS, BEFORE WHICH EVERY KNEE GENUFLECTS

And salvation, the true one that recovers man, is not found in political or ecclesiastical intrigues, in the end-of-year speeches of the world’s powerful or in their scenographic and demagogic gestures of pauperism and false mercy, often so empty and artificially produced from the sophisms of human cunning.

Die kurzen Artikel von Fathers the Patmos Island

 

Autor
Iwano Liguori, Ofm.Cap.

.

The liturgical calendar of the Franciscan family proposes every new year, on the third day of January, the memory of the Most Holy Name of Jesus.

Historically we know that it was the Holy Father Clement VII in 1530 who authorized, for the entire Franciscan Order, the recitation of the Office of the Most Holy Name of Jesus. This is thanks above all to a particular devotion to the Holy Name which became the prerogative of the Franciscan order ― alas long before the good Jesuits ― but also all thanks to the apostolate and zeal of Saint Bernardino of Siena, the Blesseds Albert from Sarteáno and Bernardino from Feltre.

The pious practice and devotion to the Most Holy Name of Jesus spread rapidly and with enthusiasm and fervor that a liturgical feast of its own was soon established. The Holy Spirit who worked mysteriously in the hearts of my ancient brothers, fathers of our beloved Order, realized pastorally what the Blessed Apostle Paul wrote in his Letter to the Philippians (vgl. Phil 2,10-11):

«So that at the name of Jesus every knee should bow, in heaven, on earth and under the earth; and let every tongue proclaim that Jesus Christ is Lord, to the glory of God the Father».

Remembering this dogmatic, liturgical and pastoral truth about the Most Holy Name of Jesus is particularly significant at the beginning of each new year, taking into account that 2025 is also a Jubilee year. In the life of a Christian everything should be centered and oriented on Jesus, whose name meansThe Lord saves”. It is more necessary than ever to reiterate that in the life of man ― no matter whether he is a believer or not ― everything asks for salvation, every dimension of his being and existence calls daily to a holistic salvation of the entire human being.

And salvation, the true one that recovers man, is not found in political or ecclesiastical intrigues, in the end-of-year speeches of the world’s powerful or in their scenographic and demagogic gestures of pauperism and false mercy, often so empty and artificially produced from the sophisms of human cunning. The salvation that recovers and redeems is not even that of a clericalism of compromise or of a jubilee without the truth of guilt and the certainty of a redemption that invites conversion.

Before the Most Holy Name of Jesus we can only bend every knee, with the hope that after that also the heart, the mind and the whole man will bend to the lordship of Jesus Christ, the only one who is able to ask and give the full and lasting salvation.

Happy New Year.

Sanluri, 2 Januar 2025

.

_________________________

EN EL TERCER DÍA DEL AÑO NUEVO RECORDAMOS LA MEMORIA DEL SANTO NOMBRE DE JESÚS, ANTE EL CUAL TODA RODILLA SE DOBLA

La verdadera salvación que recupera al hombre, no se encuentra en las intrigas políticas o eclesiásticas, en los discursos de fin de año de los poderosos del mundo o en sus gestos escenográficos y demagógicos de pauperismo y falsa misericordia, a menudo tan vacíos y artificialmente producidos por los sofismas de la astucia humana.

— Kurze Artikel der Väter der Insel Patmos —

Autor
Iwano Liguori, Ofm.Cap.

.

El calendario litúrgico propio de la familia franciscana propone cada nuevo año, el tercer día de enero, la memoria del Santísimo Nombre de Jesús.

Históricamente sabemos que fue el Santo Padre Clemente VII, en 1530, quien autorizó el rezo del Oficio del Santísimo Nombre de Jesús para toda la Orden Franciscana. Esto se debió principalmente a una particular devoción al Santo Nombre que se convirtió en prerrogativa de la Orden Franciscana — por desgracia, mucho antes que los Jesuitas buenos —, pero sobre todo, gracias al apostolado y al celo de San Bernardino de Siena y de los Beatos cohermanos Alberto de Sarteáno y Bernardino de Feltre.

La práctica y devoción del Santísimo Nombre de Jesús se extendió muy rápidamente con tal ímpetu y fervor que pronto se estableció una fiesta litúrgica propia. El Espíritu Santo, que obró misteriosamente en el corazón de mis antiguos cohermanos, los padres de nuestra querida Orden, cumplió pastoralmente lo que el bienaventurado Apóstol Pablo escribió en su Carta a los Filipenses (vgl. Flp 2, 10-11)

«que al nombre de Jesús se doble toda rodilla en el cielo, en la tierra y debajo de la tierra; y toda lengua proclame que Jesucristo es el Señor, para gloria de Dios Padre».

Recordar esta verdad dogmática, litúrgica y pastoral sobre el Santísimo Nombre de Jesús es particularmente significativo al comienzo de cada nuevo año, teniendo en cuenta que el 2025 es también año jubilar. En la vida del cristiano todo debe estar centrado y orientado en Jesús, cuyo nombre significa «El Señor salva». Es tan necesario como siempre reiterar que en la vida del hombre — sea creyente o no — todo reclama salvación, cada dimensión de su ser y de su existencia reclama diariamente una salvación integral de todo el ser humano. Y la salvación, la verdadera salvación que recupera al hombre, no se encuentra en las intrigas políticas o eclesiásticas, en los discursos de fin de año de los poderosos del mundo o en sus gestos escenográficos y demagógicos de pauperismo y falsa misericordia, a menudo tan vacíos y artificialmente producidos por los sofismas de la astucia humana. Tampoco la salvación que recupera y redime es la de un clericalismo de compromiso o la de un jubileo sin la verdad de la culpa y la certeza de una redención que invita a la conversión.

Ante el Santísimo Nombre de Jesús sólo cabe doblar toda rodilla, con la esperanza de que después se doble también el corazón, la mente y el hombre entero ante el señorío de Jesucristo, el único capaz de pedir y dar la salvación plena y duradera.

Feliz Año Nuevo.

Sanluri, 2 de Enero 2025

.

.

Besuchen Sie die Seiten unserer Buchhandlung WHO und unterstützen Sie unsere Ausgaben, indem Sie unsere Bücher kaufen und verteilen.

.

.

.

______________________

Sehr geehrte Leserinnen und Leser,
Dieses Magazin erfordert Verwaltungskosten, die wir immer nur mit Ihren kostenlosen Angeboten hatten. Wer unsere apostolische Arbeit unterstützen möchte, kann uns seinen Beitrag bequem und sicher zukommen lassen PayPal indem Sie unten klicken:

Oder wenn Sie bevorzugen, können Sie unsere verwenden
Bankkonto im Namen:
Editions Die Insel Patmos

n Agentur. 59 Aus Rom
IBAN:
IT74R05034032590000000301118
Für internationale Banküberweisungen:
Kodex SWIFT:
BAPPIT21D21

Bei Banküberweisung senden Sie bitte eine E-Mail an die Redaktion, Die Bank gibt Ihre E-Mail-Adresse nicht an und wir können Ihnen keine Dankesnachricht senden:
isoladipatmos@gmail.com

Wir danken Ihnen für die Unterstützung, die Sie unserem apostolischen Dienst anbieten möchten.

Die Väter der Insel Patmos

.

.

.

Dauerhafte Unzufriedenheit: “Madame Bovary”, die Ära der sozialen Netzwerke und der Heiligkeit nebenan (italienisch, Portugiesisch, Englisch)

(Originaltext auf Portugiesisch / Englischer Text nach dem portugiesischen Original)

 

L’INSODDISFAZIONE PERENNE: “MADAME BOVARY”,
L’ERA DEI SOCIAL NETWORK E DELLA SANTITÀ ALLA PORTA ACCANTO

ich Soziales Netzwerk amplificano l’insoddisfazione per la vita reale presentando una realtà filtrata e abbellita, dove i momenti di gioia sono esagerati, creando una percezione distorta della vita degli altri. Questo costante confronto con vite apparentemente perfette può aumentare i sentimenti di inadeguatezza, fallimento, invidia e insoddisfazione.

— Riflessioni pastorali —

.

 

Articolo formato stampa

Artigo formato impressão

Print-size article

.

.

L’insoddisfazione umana è una tematica senza tempo che si manifesta nella letteratura classica come nell’era dei soziale Medien. Nell’opera letteraria Madame Bovary (1856), Gustave Flaubert esplora l’insoddisfazione cronica di Emma Bovary per la sua vita ordinaria e la sua ricerca di un ideale romantico irraggiungibile.

L’opera cattura l’essenza della condizione umana e anticipa l’insoddisfazione moderna. Emma personifica la lotta contro la mediocrità e la ricerca di idealizzazioni romantiche, alimentate da letture che le fanno disprezzare la vita con il marito, Charles Bovary. La sua ricerca di evasione attraverso avventure amorose e lussi sconsiderati culmina nella rovina finanziaria ed emotiva, illustrando le conseguenze dell’insoddisfazione perpetuata dalle illusioni. L’esperienza di Emma riflette la condizione umana moderna, dove le idealizzazioni veicolate dai soziale Medien provocano un’insoddisfazione comparabile.

ich Soziales Netzwerk amplificano l’insoddisfazione per la vita reale presentando una realtà filtrata e abbellita, dove i momenti di gioia sono esagerati, creando una percezione distorta della vita degli altri. Questo costante confronto con vite apparentemente perfette può aumentare i sentimenti di inadeguatezza, fallimento, invidia e insoddisfazione. Soprattutto tra i giovani, il confronto con i punti salienti rappresentati online gibt YouTuber e beeinflussen porta a una bassa autostima e a sentimenti di inadeguatezza. L’esposizione continua a questi ideali irraggiungibili crea un circolo vizioso di confronto e insoddisfazione, simile a quello vissuto da Emma Bovary.

ich Soziales Netzwerk promuovono una costante ricerca di convalida attraverso Mi piace, commenti e condivisioni, soprattutto tra i giovani. La mancanza di riconoscimento online può causare sentimenti di rifiuto ed esclusione, autolesionismo come meccanismo di sollievo temporaneo dal dolore emotivo e peggiorare le dinamiche tossiche dei Soziales Netzwerk. L’iperconnettività e la paura di perdersi qualcosa (FOMO: Fear of Missing Out) contribuiscono all’ansia costante. L’esposizione prolungata ad ambienti online competitivi può innescare o peggiorare la depressione, portando alla disperazione, al disinteresse per attività precedentemente piacevoli e, in Extremfällen, a pensieri suicidi.

Contro l’ondata di insoddisfazione alimentata dalle illusioni, la santità nel quotidiano emerge come rimedio efficace, valorizzando le gioie semplici e genuine del quotidiano, frutti della Bontà divina. Questo concetto promuove un approccio più consapevole e grato alla realtà, concentrandosi sul presente e sulle piccole benedizioni che spesso vengono trascurate. Propone di accettare la vita così com’è, coltivando la gratitudine e la presenza invece di desiderare realtà alternative.

Der Heilige Vater Franziskus erinnert uns: «Mi piace vedere la santità nel popolo paziente di Dionei genitori che allevano i figli con amore, nei lavoratori, nei malati, nelle anziane consacrate che continuano a sorridere» (Gaudete et exsultate, n.7).

L’analisi dell’insoddisfazione perenne, dalla prospettiva letteraria di Madame Bovary alle manifestazioni nell’era dei Soziales Netzwerk, rivela una sfida costante della condizione umana: la ricerca della soddisfazione tra aspettative spesso irrealistiche. La santità della porta accanto emerge come una potente risposta a questo dilemma, offrendo un percorso verso un genuino apprezzamento della vita nelle sue forme più semplici e autentiche.

Concludo con un appello ai miei confratelli sacerdoti e alle Autorità Ecclesiastiche della Chiesa di Cristo, affinché tanti giovani non subiscano la stessa tragica sorte di Emma Bovary: svegliamoci di fronte a questa situazione!

Jundiaì, 2 Januar 2025

 

.

______________________________

 

A INSATISFAÇÃO PERENE: “MADAME BOVARY”,
A ERA DAS REDES SOCIAIS E A SANTIDADE AO PÉ DA PORTA

As redes sociais amplificam a insatisfação com a vida real ao apresentar uma realidade filtrada e embelezada, onde momentos de alegria são exagerados, criando uma percepção distorcida da vida dos outros.

— Reflexões pastorais —

Autor
Eneas De Camargo Bête

.

A insatisfação humana, tema atemporal, encontra expressão na literatura clássica e na era das redes sociais. Em Madame Bovary (1856), Gustave Flaubert explora a insatisfação crônica de Emma Bovary com sua vida ordinária e sua busca por um ideal romântico inatingível.

A obra captura a essência da condição humana e antecipa a insatisfação moderna. Emma personifica a luta contra a mediocridade e a busca por idealizações românticas, alimentadas por leituras que a fazem desprezar sua vida com o marido, Charles Bovary. Sua busca por escapismo através de aventuras amorosas e luxos imprudentes culmina em ruína financeira e emocional, ilustrando as consequências da insatisfação perpetuada por ilusões. A experiência de Emma reflete a condição humana moderna, onde idealizações veiculadas pelas redes sociais provocam insatisfação comparável.

As redes sociais amplificam a insatisfação com a vida real ao apresentar uma realidade filtrada e embelezada, onde momentos de alegria são exagerados, criando uma percepção distorcida da vida dos outros. Esse confronto constante com vidas aparentemente perfeitas pode aumentar sentimentos de inadequação, fracasso, inveja e insatisfação. Especialmente entre os jovens, a comparação com os altos momentos retratados online por youtubers e influencers leva a baixa autoestima e sentimentos de inadequação. A exposição contínua a esses ideais inatingíveis cria um ciclo vicioso de comparação e insatisfação, semelhante ao que vivenciou Emma Bovary.

As redes sociais promovem uma busca constante por validação através de curtidas, comentários e compartilhamentos, especialmente entre jovens. A falta de reconhecimento online pode causar sentimentos de rejeição e exclusão, automutilação como mecanismo de alívio temporário da dor emocional, e agravar a dinâmica tóxica das redes sociais. A hiperconectividade e o medo de perder algo (FOMO: Fear of Missing Out) contribuem para ansiedade constante. A exposição prolongada a ambientes online competitivos pode desencadear ou agravar a depressão, levando à desesperança, desinteresse em atividades antes prazerosas e, em casos extremos, pensamentos suicidas.

A correlação entre o uso excessivo das redes sociais e o aumento de transtornos mentais entre os jovens exige uma resposta multifacetada. É crucial promover a conscientização sobre os riscos associados ao uso desmedido dessas plataformas e incentivar a adoção de hábitos online saudáveis.

Contra a maré da insatisfação alimentada por ilusões, a santidade no cotidiano surge como um remédio eficaz, valorizando as alegrias simples e genuínas da vida diária, frutos da Bondade Divina. Esse conceito promove uma abordagem mais consciente e agradecida da realidade, focando no presente e nas pequenas bênçãos frequentemente ignoradas. Propõe a aceitação da vida como ela é, cultivando gratidão e presença em vez de anseios por realidades alternativas:

«Gosto de ver a santidade no povo paciente de Deusnos pais que criam seus filhos com amor, nos trabalhadores, nos doentes, nas consagradas idosas que continuam a sorrir» (Papa Francisco, Gaudete et exsultate, n.7).

A análise da insatisfação perene, desde a perspectiva literária de Madame Bovary até as manifestações na era das redes sociais, revela um desafio constante da condição humana: a busca por satisfação em meio a expectativas muitas vezes irrealistas. A santidade «ao pé da porta» surge como uma resposta poderosa a esse dilema, oferecendo um caminho para a apreciação genuína da vida em suas formas mais simples e autênticas.

Termino com um apelo aos meus irmãos sacerdotes e para as demais lideranças da Igreja, para que muitos jovens não tenham o mesmo destino trágico de Emma Bovary: Acordemos para tal situação!

Jundiaì 30 de janeiro de 2025

.

.

PERENNIAL DISSATISFACTION: “MADAME BOVARY”, THE ERA OF SOCIAL NETWORKS AND HOLINESS AT THE DOORS

The social networks amplify dissatisfaction with real life by presenting a filtered and embellished reality, where moments of joy are exaggerated, creating a distorted perception of the lives of others.

— pastoral reflections —

Autor
Eneas De Camargo Bête

 

The human dissatisfaction is a timeless theme that manifests itself in classical literature as well as in the era of social media. In the literary work Madame Bovary (1856), Gustave Flaubert explores Emma Bovary’s chronic dissatisfaction with her ordinary life and her search for an unattainable romantic ideal.

The work captures the essence of the human condition and anticipates modern dissatisfaction. Emma personifies the struggle against mediocrity and the search for romantic idealizations, fueled by readings that make her despise life with her husband, Charles Bovary. His search for escape through romantic adventures and reckless luxuries culminates in financial and emotional ruin, illustrating the consequences of dissatisfaction perpetuated by illusions. Emma’s experience reflects the modern human condition, where the idealizations conveyed by social media cause similar dissatisfaction.

The social networks amplify dissatisfaction with real life by presenting a filtered and embellished reality, where moments of joy are exaggerated, creating a distorted perception of the lives of others. This constant comparison with seemingly perfect lives can increase feelings of inadequacy, failure, envy and dissatisfaction. Especially among young people, comparison with the highlights represented online by YouTubers and influencers leads to low self-esteem and feelings of inadequacy. Continued exposure to these unattainable ideals creates a vicious cycle of comparison and dissatisfaction, similar to that experienced by Emma Bovary.

The social networks promote a constant search for validation through likes, comments and shares, especially among young people. Lack of online recognition can cause feelings of rejection and exclusion, self-harm as a temporary relief mechanism for emotional pain, and worsen toxic social network dynamics. Hyperconnectivity and fear of missing out (FOMO: Fear of Missing Out) contribute to constant anxiety. Prolonged exposure to competitive online environments can trigger or worsen depression, leading to hopelessness, disinterest in previously enjoyable activities and, in extreme cases, suicidal thoughts.

Against the wave of dissatisfaction fueled by illusions, holiness in everyday life emerges as an effective remedy, enhancing the simple and genuine joys of everyday life, fruits of divine goodness. This concept promotes a more conscious and grateful approach to reality, focusing on the present and the small blessings that are often overlooked. He proposes accepting life as it is, cultivating gratitude and presence instead of desiring alternative realities:

«I like to see holiness in God’s patient people […] in parents who raise their children with love, in workers, in the sick , in the elderly consecrated women who continue to smile» (Holy Father Francis, Gaudete et exsultate, n.7).

The analysis of perennial dissatisfaction, from the literary perspective ofMadame Bovaryto manifestations in the era of social networks, reveals a constant challenge of the human condition: the search for satisfaction amidst often unrealistic expectations. The sanctity of the front door emerges as a powerful response to this dilemma, offering a path to a genuine appreciation of life in its simplest and most authentic forms.

I conclude with an appeal to my confreres priests and the ecclesiastics auctority of the Christ’s Church, so that many young people do not suffer the same tragic fate as Emma Bovary: let’s wake up to this situation!

Jundiaì, 2 Januar 2025

.

______________________

Sehr geehrte Leserinnen und Leser,
Dieses Magazin erfordert Verwaltungskosten, die wir immer nur mit Ihren kostenlosen Angeboten hatten. Wer unsere apostolische Arbeit unterstützen möchte, kann uns seinen Beitrag bequem und sicher zukommen lassen PayPal indem Sie unten klicken:

 

Weiterlesen