Von der Freundschaft Jesu mit Abraham bis zu Jesus, der uns willkommen heißt und uns Freunde nennt

DALL’AMICIZIA DI DIO CON ABRAMO A GESÙ CHE CI ACCOGLIE CHIAMANDOCI AMICI

Questa famosa storia biblica ci dice che essere amici non è sicuramente una diminuzione o una sottrazione rispetto al rapporto di fede, weil es Herablassung erfordert, Komplizenschaft und Warten wann, zum Beispiel, un amico è in difficoltà. Nicht Zufall, molto tempo dopo la storia di Abramo in Genesi, una delle più belle espressioni che troviamo nella Scrittura riguardo il rapporto fra l’inviato di Dio, Jesus, e chi lo seguiva fu: «Vi ho chiamato amici».

— Pagine bibliche—

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Sembra che il termine amico non possa esistere senza una sua specifica qualificazione. Abbiamo diverse tipologie declinate, nelle varie arti, che propongono di volta in volta l’immagine di un amico fragile, ritrovato oppure geniale. Se ne potrebbe discorrere all’infinito. Un amico potrà essere vero o falso, esserci sempre o scomparire, di lui o lei ti potrai fidare incondizionatamente o nella peggiore delle ipotesi venir da essi tradito.

La Bibbia che è una letteratura formatasi in un lunghissimo periodo, oltre che parlare del protagonista principale, wer ist Gott, presenta una variegata serie di situazioni umane. Non a caso il poeta Byron la definì «il grande codice dell’arte», espressione poi ripresa dal critico n. Frye che ne fece un libro[1]. In questa carrellata di umanità disparata non poteva mancare l’interesse per gli amici. È così che il codice della Bibbia è stato capace di suscitare simboli che sono rimasti nell’immaginario di ognuno (Frye le chiamava imagery), anche dei non cultori del libro biblico.

Famoso è il personaggio di Giuda Che incarna l’amicizia tradita: «Amico, per questo sei qui» (MT 26,50), sono le parole che Gesù rivolge al traditore dopo aver ricevuto il suo bacio. Rimanendo ai Vangeli non si può dimenticare l’amicizia di Gesù per la famiglia di Betania: Marsch, Maria und Lazzaro. Quando questi muore Gesù dirà: «Lazzaro, il nostro amico, si è addormentato; ma io vado a svegliarlo» (GV 11,11). Come pure la nomea di amico dei pubblicani e dei peccatori che portò Gesù ad essere inviso alle autorità.

Sono tante le espressioni bibliche che fan riferimento all’amicizia, soprattutto nei libri sapienziali. Ecco due menzioni fra tante:

«Un amico fedele è medicina che dà vita:
lo troveranno quelli che temono il Signore» (Herr 6, 16).

«Un amico fedele è rifugio sicuro:
chi lo trova, trova un tesoro» (Herr 6,14).

Un detto divenuto famoso quello che recita «chi trova un amico trova un tesoro». Ma il primo personaggio biblico ad essere definito amico, nientemeno che di Dio, fu Abramo. Il profeta Isaia lo chiamò così: "Aber du, Israel, mio servo, tu Giacobbe, che ho scelto, discendente di Abramo, mio amico» (Ist 41,8). Gli fa eco il libro di Daniele: «Non ritirare da noi la tua misericordia, per amore di Abramo, tuo amico, di Isacco, tuo servo, von Israel, tuo santo» (3,35) e il secondo libro delle Cronache: «Non hai scacciato tu, nostro Dio, gli abitanti di questa terra di fronte al tuo popolo Israele e non l’hai data per sempre alla discendenza del tuo amico Abramo?» (20,7). Fino al secondo testamento dove troviamo nella lettera di Giacomo: «E si compì la Scrittura che dice: Anbramo credette a Dio e gli fu accreditato come giustizia, ed egli fu chiamato amico di Dio» (2,23).

E se l’Autore della lettera di Giacomo insisté sulle azioni compiute da Abramo come qualificanti la sua fede, dall’altra Paolo di Tarso rovesciò la medaglia, in Römer, ponendo la fede di Abramo avanti le sue opere e grazie a questa e solo per questa fu giustificato.

Qui non vogliamo affrontare l’argomento arduo e complesso della giustificazione e della grazia che attiene alla teologia. Ma vogliamo semplicemente declinare in che modo il racconto biblico ci parla della relazione fra Dio e Abramo. Che tipo di amicizia fu? Abramo meritò questo rapporto così particolare? Vi corrispose sempre? Sembra un argomento interessante visto che è divenuto paramento del dono della vita divina all’uomo di fede e della grazia che salva. Senza tralasciare il fatto che Abramo viene considerato il padre delle tre grandi religioni monoteiste, anche se a taluni appare difficile definire il Cristianesimo come un monoteismo.

Poiché la bibbia ama preferibilmente narrare che esporre teorie, proveremo a risalire la china dei racconti delle vicende di Abramo per capire questo rapporto di amicizia e per comprendere alla fine che Abramo non fu così distante da noi, dalle nostre attese ed emozioni, dai nostri punti di vista che appaiono incrollabili e che vengono messi a dura prova dalle istanze e dalle promesse divine che subito non si svelano.

C’è un episodio della vicenda di Abramo narrata nel libro della Genesi (18, 25-32) che sembra porre in evidenza più di altri, più della stessa chiamata, il rapporto di amicizia particolare fra lui e Dio, ed è il racconto della trattativa circa la distruzione della città di Sodoma. A Dio che aveva già deciso la sorte della città Abramo fa presente la possibile presenza in essa di persone giuste. E di dieci in dieci a scendere riesce a carpire un pezzo di benevolenza di Dio. Questo episodio mette in evidenza una caratteristica del patriarca che ritorna più volte nei racconti, ovvero la sua indiscutibile capacità di negoziare. Si tratti di un pozzo, di divisione del territorio, della terra per la tomba della moglie Sara, di come trovare moglie per Isacco suo figlio o di Dio stesso, come nel caso suddetto, Abramo è imbattibile.

Un po’ meno, parecchio meno, quando si tratta di aver fede nelle parole divine e questo appare incredibile per tutto quello che normalmente si pensa di lui. Ma Dio sembra non preoccuparsene. Come del resto fanno i veri amici.

Anche l’esegesi rabbinica ha guardato con favore la capacità abramitica di trattare, quando serve a salvare persone. I maestri della Torah, in der Tat, non hanno accordato uguale benevolenza a un altro famoso patriarca, Noè, che ricevette il comando di costruire un’arca a motivo dell’imminente diluvio. Diese, a differenza di Abramo, non fece nulla per contrastare il proposito distruttivo.[2] Noè fu uomo obbediente che non poneva domande, «camminava con Dio» (Gen 6,9) ma con Lui non istaurò alcun rapporto, forse a motivo della fine di ogni cosa che stava per arrivare. Con Abramo che «camminava avanti a Dio» (Gen 17, 1) si richiedeva, invece una relazione attiva, paziente ed amichevole.

E di pazienza con Abramo bisogna averne molta. Un lettore moderno del testo biblico si sorprenderebbe di trovare nella vita del patriarca alcuni tratti imbarazzanti. Questi fanno da contraltare alle evidenti capacità mediatorie già ricordate, al suo essere esperto di armi e di guerriglia (Gen 14, 14-16), di uomini e di alleanze (Gen 17, 17-24) e capace imprenditore del mondo antico (Gen 24, 34-35).

Eppure le prime parole in assoluto di Abramo in der Bibel, subito dopo la chiamata di Dio, proferiscono una bugia, facendo passare Sara, agli occhi del faraone egiziano, come una sorella invece che la moglie[3]. Un episodio che si ripeterà più avanti con un altro re (Kappe. 20). Nonostante la reiterata promessa divina che sicuramente avrà una discendenza, acconsentirà, più avanti, al proposito di Sara di avere un figlio con la schiava Agar; ma quando le due donne entreranno in conflitto la scaccerà nel deserto, pur a malincuore, con solo un pane e un otre di acqua. Quando col figlio Isacco salirà verso il monte Moria, luogo del suo sacrificio, caricherà la legna sulle spalle del figlio. Quale padre avrebbe fatto questo sapendo a quale sorte andava incontro?

Ma Abramo, richtig, è ricordato soprattutto per la fede: «Egli credette al Signore, che glielo accreditò come giustizia» (Gen 15, 6). Ma questa fede evidentemente è dovuta crescere e maturare, passando al vaglio di prove importanti, oltre al fatto che a suscitarla è stata una parola e una promessa divina, più e più volte ricordata.

Nel Libro della Genesi (vgl.. 12) Dio parlò per la prima volta ad Abramo. L’espressione usata in ebraico, è piaciuta molto agli psicanalisti: לֶךְ-לְךָ (lek leka) “Va per te” o “Va verso di te”[4]. Una parola nuova, persönlich, rivolta ad Abramo figlio di Terack, lo invitava a lasciare il padre e ad andare verso una terra per diventare una nazione benedetta. Partì, ma come spesso accade, l’entusiasmo si perse per strada. Il viaggio fu faticoso, a tappe, le genti ostili e, über alles, quale discendenza avrebbe potuto avere se un figlio non arrivava? È così che, vuoi per le difficoltà, vuoi per l’età che avanzava, si accontentò. In fondo il figlio della schiava, Ismaele, era già qualcosa. Così a un certo punto Abramo sbottò davanti a Dio: «Se almeno Ismaele potesse vivere davanti a te!» (Gen 17, 18). Finché dinanzi all’ennesima promessa di un figlio loro, Abramo e Sara scoppiarono a ridere. Abramo addirittura si piegò in due dalle risa (Gen 17, 17).

Ma ecco la svolta. Sara partorì davvero un figlio ad Abramo: Isaak, il promesso. Ma quale amico ti fa un regalo simile: Isaak, aus dem Hebräischen יִצְחָק alla lettera “il figlio che ride, che suscita la risata, che si può prendere in giro e dileggiare[5]? Che proprio per questo diventò la causa dell’allontanamento dell’altro figlio, Ismaele, che non aveva difetti?

Abramo rimase senza parole alla nascita del figlio, poiché il testo riporta solo le parole di Sara, che parlavano di riso e risata. Chi è mai questo figlio che l’amico Dio ha mandato? Bisogna accettare questo dono? Poiché Isacco, fra tutti i patriarchi biblici è SUI generis. Non ebbe mai il ruolo del protagonista e apparve da subito privo di personalità propria. Non riuscì neanche a trovarsi la moglie da solo e questa, Rebecca, quando lo vide finalmente da vicino, cadde dal cammello. Non a caso diversi commentatori, sia ebrei che cristiani, hanno messo in evidenza che Isacco potesse essere un figlio non perfetto, disabile, figlio autistico di un padre ormai vecchio[6]. Immaginiamo i sentimenti di Abramo se questa doveva essere la realizzazione della promessa. Come accettare tutto questo?

È a questo punto che la narrazione biblica ci presenta uno degli episodi più affascinati e drammatici di tutta la sua letteratura. Il racconto del sacrificio o meglio della עֲקֵדָה (aqedàh, la legatura) di Isacco in Kapitel 22. Un episodio che ha ispirato artisti e commentatori dall’antichità fino ad oggi. Non è possibile qui darne conto, ma possiamo proporre una interpretazione che ben si lega con quello che si è venuto dicendo finora circa il rapporto fra Dio e Abramo.

Innanzitutto fu un nuovo inizio. Ritroviamo al versetto 2 lo stesso “lek leka” (va per te, verso di te) der Kapitel 12. Di nuovo un andare verso sé stessi. Ma questa volta la promessa si è realizzata, in maniera inaspettata. Dove deve andare Abramo? La salita al monte Morìa, col solo dialogo circa un ariete da trovare, è straziante. Nonostante l’esito alla fine felice, l’episodio conserverà la sua tragicità: nel silenzio che cala durante il ritorno a casa dei due, nella mancanza di esultanza o di gioia, nella successiva separazione fisica fra il padre e il figlio e nella morte di Sara che un מדרש (midrash)[7] fa discendere dal fatto di essere venuta a sapere ciò che stava per succedere sul monte.

Che cosa dunque era accaduto? Che Abramo era stato chiamato ad accettare la promessa di Dio, nella persona di Isacco, figlio imperfetto. Per questo la sua fede venne provata e ne uscì rafforzata. L’amico aveva compreso finalmente quel che gli era stato chiesto fin dall’inizio, anche se inaspettato e lontano dalle sue prerogative e caratteristiche psicologiche. Ma Abramo andò verso di sé, per aprirsi ad un nuovo sé e al tu del figlio finalmente sciolto e lasciato libero di andare.

Jemand, molti secoli dopo avrebbe detto: «Dio sceglie ciò che nel mondo è debole» (1Kor 1,27). Probabilmente è questo che la fede di Abramo doveva drammaticamente comprendere: accogliere nella persona fragile di Isacco la promessa. Solo quando avrà capito sceglierà per Isacco una donna con la quale consolarsi per la morte della madre, gli conferirà ogni suo bene, lo proteggerà dai possibili concorrenti e se ne morirà «sazio di giorni» seppellito dai suoi figli Isacco e Ismaele finalmente riuniti (Gen 25,9).

La vicenda di Abramo e Dio può essere letta in molti modi. La Bibbia al di là dei risvolti che fanno capo alla fede e che passando per San Paolo e Giacomo sopra citati sono arrivati fino ad oggi, la Legge come una storia di amicizia. Con tutti i suoi toni e variazioni, poiché Abramo rimane un uomo con la sua personalità fatta di limiti e grandezze. Questa famosa storia biblica ci dice che essere amici non è sicuramente una diminuzione o una sottrazione rispetto al rapporto di fede, weil es Herablassung erfordert, Komplizenschaft und Warten wann, zum Beispiel, un amico è in difficoltà. Nicht Zufall, molto tempo dopo la storia di Abramo in Genesi, una delle più belle espressioni che troviamo nella Scrittura riguardo il rapporto fra l’inviato di Dio, Jesus, e chi lo seguiva fu: «Vi ho chiamato amici» (GV 15, 15).

aus der Eremitage, 17 Juni 2023

 

Hinweise

[1] n. Frye, Great code, Bible and literature, 1981 (Trad.. es.: Einaudi, 1986)

[2] Il parallelo fra il diluvio e la distruzione di Sodoma è stato colto da molti. Si tratta di distruzioni totali. Solo una famiglia si salva in ambedue i casi. La presenza di rapporti incestuosi nei due racconti, da cui nascono tribù non ebree (Cananei da Cam, figlio di Noè e Moabiti e Ammoniti dalle figlie di Lot).

[3] Anche se è vero, poiché erano figli dello stesso padre, ma di madri diverse.

[4] Ugualmente Noè riceve il comando di fare un’arca di cipresso “per te” (Gen 6, 14)

[5] la radice del nome (zade/chet/qof) con questi sensi, vergleichen Sie 179 volte nella Bibbia di cui 112 volte riferita ad Isacco in Genesi

[6] Marmorini G., Isaak, il figlio imperfetto, Claudiana 2018; Baharier H., La Genesi spiegata da mia figlia, Mailand 2015

[7] Nd.R. Midrash, aus dem Hebräischen מדרש, termine che indica un metodo di esegesi biblica della tradizione ebraica

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Die Väter der Insel Patmos

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Die bösen Worte des Priesters, die Latinismen der neuen Cat-Kaifans, die unter doktrinärem Analphabetismus leiden, und das Gelächter des desillusionierten alten Kardinals

DIE WORTE DES PRIESTERS, DIE VOM DOKTRINEN ANALPHABETISMUS BETROFFENEN LATINISMEN DER ROMANE CATTO-KAIFANI UND DAS GELÄCHTER DES ERNÄHRTEN ALTEN KARDINALS

 

«Un bravo prete dal cuore veramente sacerdotale si riconosce persino dalle parolacce. Solo un autentico uomo di Dio può dire parolacce con schietta purezza di cuore senza mai essere volgare. Grazie per le risate che mi hai donato, di questi tempi ne abbiamo disperato bisogno».

- Kirchennachrichten -

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Il tecnico che si occupa dei montaggi è fuori dall’Italia, la audio lettura degli articoli sarà inserita entro fine settembre

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A distanza di tempo un Cardinale con decenni di vita trascorsi nella Curia Romana mi ha confidato che anni fa giunse in Vaticano una lettera sottoscritta da diversi “cattolici integrali” che fece il giro di tutti gli uffici di quella sezione della Segreteria di Stato, facendo sganasciare dalle risate i monsignori che se la girarono tra di loro di scrivania in scrivania. Oggetto della protesta ero io, presentato come prete altamente indegno poiché colpevole di scandalizzare gli immacolati fedeli facendo talora uso di parole colorite non consone a un der Diener des Heiligen. Per questo invocavano severe sanzioni canoniche a mio carico. Latori della petizione erano quei personaggi da sempre noti a noi preti, quelli dotati di una tal vocazione nello straccio delle vesti da far figurare Kaifa che s’incazza dinanzi al Sinedrio come un principiante alle prime armi.

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Diese Charaktere si sentono anzitutto nobili soldati posti come alabardieri a difesa della vera tradizione cattolica e della più rigida morale sessuale applicata sempre e di rigore agli altri, giammai a sé stessi e meno che mai ai loro figli, figlie e nipoti, solo a figli e nipoti altrui. Per loro la Chiesa nasce improvvisamente nel 1570 con il Messale Romano promulgato dal Santo Pontefice Pio V, dal quale saltano direttamente agli inizi del Novecento, al pontificato del Santo Pontefice Pio X, colui che condannò quel tremebondo Modernismo che gli Alabardieri conoscono alla stessa stregua del latino del messale tridentino.

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Gli Alabardieri hanno tre fisse: Latein, San Tommaso d’Aquino e la lotta al Modernismo. Per quanto riguarda il latino mi limiterò a ricordare che anni fa, pigliando copiosamente per il culo i membri di un circolo di cosiddetti e impropriamente detti “tradizionalisti”, gli cantai sul metro del prefazio gregoriano la Poesia del Passero di Valerio Gaio Catullo dicendo infine: «Questa sì che è sacra liturgia, mica quel messalaccio di Annibale Bugnini approvato dall’improvvido Santo Pontefice Paolo VI!» [vgl.. sehen WHO]. E tutti mi dettero ragione godendo dal settimo cielo. Brunnen, per quanto insolito possa apparire sappiate che persino io sono dotato di comune senso del pudore, per questo evitai di aggiungere il canto di qualche colletta prendendo dai carmina catulliani delle squisitezze del tipo:

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«Pedicabo ego vos et irrumabo, Aureli pathice et cinaede Furi, qui me ex versiculis meis putastis, quod sunt molliculi, parum pudicum»¹.

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Se però lo avessi fatto gli Alabardieri avrebbero ulteriormente confermato che quella sì, che era la lingua degli angeli che dalle panche oltre la balaustra dell’altare ti porta direttamente in Paradiso, mica grazie ai sacri misteri, ma grazie al magico der Lateiner fine a sé stesso. Per questo mi limitai alla Poesia del Passero spacciata per prefazio evitando di mutare in collette certi carmina lussuriosi, che ovviamente conosco a memoria sin dai tempi del liceo classico.

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Segue San Tommaso d’Aquino, che questi Alabardieri conoscono alla stregua del latino del Messale tridentino, incapaci a comprendere che il Doktor Angelicus e Doktor Communis parla dei misteri della fede e fornisce un efficace e tutt’oggi insuperato metodo speculativo, ma né il suo metodo né la sua straordinaria produzione in sé costituiscono verità immutabili della fede. Nehmen wir ein Beispiel unter vielen: oggi la dottrina cattolica insegna che l’anima è insufflata nell’essere vivente sin dal momento del concepimento. L’Aquinate, che seguiva il metodo speculativo di Aristotele, sostiene che nel corso della crescita del feto si sviluppano in successione: prima un’anima vegetativa, poi un’anima sensitiva, letzten Endes, quando lo sviluppo sia adeguato a ricevere l’anima intellettiva, questa è infusa direttamente da Dio al terzo mese di gravidanza [vgl.. FRAGE Iª q. 118 ein. 2 Anzeige 2].

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Diversa idea aveva l’Aquinate anche riguardo la immacolata concezione della Beata Vergine Maria, ritenendo che non fosse nata senza peccato originale ma che subito dopo il suo concepimento ricevette una straordinaria santificazione nella sua anima che cancellò il peccato originale [vgl.. FRAGE IIIa, Q. 27, ein. 3 Anzeige 3]. Capite bene che tra concezione senza peccato originale e cancellazione del peccato originale, la differenza non è meramente semantica, ma proprio sostanzialmente teologica.

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Altrettanto singolare il modo in cui gli Alabardieri giustificano il fatto che alla base del metodo speculativo dell’Aquinate vi sia il genio e la scienza del paganissimo Aristotele. Presto confezionata e data la risposta: Aristotele era di fatto cristiano, avendo percepito secoli prima, pur senza rendersene conto, il mistero della incarnazione del Verbo di Dio. Si tratta di una affermazione tanto cretina quanto illogica che prese a circolare negli ambiti della neoscolastica decadente di fine Ottocento. I pappagalli della non meglio precisata tradizione che oggi la ripetono e la propagano come una verità di fede, non si rendono neppure conto che a questo modo stanno definendo Aristotele “cristiano anonimo”, secondo la controversa e pericolosa teoria di Karl Rahner, altro loro nemico giurato, sebbene non conoscano neppure il titolo delle sue principali opere. Poco conta, perché la cultura cattolica e teologica dell’Alabardiere della vera e pura tradizione si basa su un castello di «si dice che …».

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Infine lo spettro diabolico del Modernismo, di cui gli Alabardieri parlano prendendo mossa da una mancanza totale di conoscenza, oltre che di spirito critico. Dann, se a loro supporto ci si mette un prete squinternato, exkommuniziert und aus dem geistlichen Stand entlassen, il danno irreparabile è presto fatto. Non tutti i provvedimenti che fecero seguito alla Enciclica Pascendi del Santo Pontefice Pio X furono affatto lungimiranti, anzi favorirono in parte lo sviluppo di un pericoloso Modernismo reattivo, dall’altra cristallizzarono la speculazione teologica in quattro formule stagnanti e rancide della neoscolastica decadente, impedendo di fatto ai teologi di speculare al di fuori di quelle quattro formule sclerotiche e intangibili. Questo mentre sull’altro versante, i Protestanti, portavano avanti studi molto approfonditi sulle scienze bibliche e la esegesi, ai quali decenni dopo fummo costretti a rifarci, dopo essere rimasti paralizzati per decenni in quelle quattro formule sclerotiche e intangibili che costituivano la fallimentare lotta del Santo Pontefice Pio X — o meglio di chi per lui — contro il Modernismo, che a posteriori possiamo affermare che andava sì condannato e contrastato, ma in tutt’altro modo, non nel modo gretto che spesso fu adottato.

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Tra i tanti studiosi protestanti cito a titolo di esempio il grande commento alla Lettera ai Romani del teologo Karl Bart, che rimane tutt’oggi insuperato nell’ambito della esegesi novo testamentaria e alla quale tutti noi dobbiamo di necessità rifarci.

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Non si può parlare del Modernismo se non si conosce e non si è mossi dalla consapevole onestà ch’esso nacque e si sviluppò come pensiero reattivo in seno a una Chiesa che nel corso di tutto l’Ottocento si era incartata in questioni di carattere puramente politico ― indubbiamente giustificate dalla storia e dagli eventi di quegli anni successivi alla Rivoluzione Francese ―, mentre la teologia cattolica languiva e ristagnava in forme di vera e propria ignoranza. Quindi non è possibile parlare del Modernismo se non partendo da un dato di fatto: il francese Alfred Firmin Loisy e l’italiano Ernesto Buonaiuti sono due figure da annoverare nella rosa dei più brillanti pensatori del Novecento. Solo dei bigotti illetterati o qualche prete squinternato possono trattarli con eretical sufficienza dall’alto della loro totale mancanza di conoscenza. E concludo precisando, um fair zu sein, che da Santa Madre Chiesa Ernesto Buonaiuti fu trattato con una tale e feroce mancanza di carità cristiana che grida davvero al cielo, piaccia o meno agli Alabardieri in lotta contro lo spettro di quel Modernismo che non conoscono e di cui il Santo Pontefice Pio X, che giustamente e prudentemente lo condannò, al tempo stesso ne favorì lo sviluppo e la diffusione grazie a provvedimenti e azioni repressive tutt’altro che lungimiranti. Ma su questo tema molto complesso e articolato sto preparando un libro, se non crepo prima.

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Forse il Cardinale mio interlocutore aveva voglia di ridere ulteriormente, per questo l’ho esaudito cominciando col dire: Es ist wahr, Erhabenheit, dico parolacce, Ach! A volte ne dico anche tante e qualche cattolico o cattolica da cupa sacrestia me lo rimprovera sui moderni soziale Medien, anzi prendo atto che hanno protestato scrivendo anche a voi, a quanto mi dice. Taluni di questi mi hanno persino detto che sono troppo esplicito, per esempio nei riferimenti ― a mio parere del tutto naturali e scientifici ― alla sessualità umana, perché a loro dire dovrei usare degli eufemismi, per esempio delle terminologie latine, non termini troppo espliciti. E, Wie allgemein bekannt ist, il latino piace terribilmente a tutti quelli che non lo conoscono, perché fa molto schick.

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Erhabenheit, il problema non è il latino, che io conosco. Il problema è chi il latino non lo conosce. Lassen Sie mich erklären: per quanto mi riguarda posso anche sbottare dicendo «Mentulam fregistis!». Se però poi non traduco che ciò significa alla lettera «avete rotto il cazzo», chi è che capisce questa aulica espressione ciceroniana in splendido latino?

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Il Cardinale si mette a ridere come non osò fare neppure all’epoca in cui, giovane monsignore di curia che era, negli anni Ottanta vide il film Der Marquis del Grillo assieme a Giovanni Paolo II e altri prelati. Il quale Giovanni Paolo II, a quanto il Cardinale stesso riferisce in Kamera caritatis, pare abbia commentato la pellicola dicendo che regista e sceneggiatore avevano capito proprio tutto della Roma papale.

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Lascio il Cardinale terminare le sue risate e proseguo: talvolta noi preti siamo come certi premurosi medici della mutua, che prescritta la ricetta dicono al povero ignorante illetterato: «Queste supposte devono essere assunte pro rectale via». Errore gravissimo! Perché a quel punto delle due l’una: o a quel paziente viene detto a chiare lettere che la supposta va spinta dentro il buco del culo, oppure finirà per essere portato al pronto soccorso dopo avere ingurgitato supposte per un mese ingoiandole con un bicchiere d’acqua.

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Perché certe pudibonde orecchie delicate anelano tanto quei latinismi che non capiscono? Forse perché vogliono che la Chiesa usi delle formule magiche che tanto più sono incomprensibili tanto più sarebbero efficaci? Ve lo spiego perché anelano latinismi: perché non hanno mai fatto i confessori, zunächst. O pensate che a dei Santi confessori come San Leopoldo Mandic e San Pio da Pietrelcina si presentassero, pentiti e pentite, libertini e donne di facili costumi a parlare di fellatio, cunnilingus, ani commercium, fornicationem contra naturam, irrumatio, cheiroerastia

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Si provi a immaginare un uomo che confessa di avere avuto un rapporto sessuale con un altro uomo, oggi va tanto di moda, anzi fa proprio tendenza, al punto che non è più peccato ma alta espressione d’amore (!?). Soprattutto si provi a immaginare me, Beichtvater, che per adempiere a quanto esigono certi cattolici e cattoliche dalle orecchie delicate e per questo anelanti latinismi, mi metto a interloquire con il penitente così:

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«... in manum tuam veretrum alterius acciperes, et alter tuum in suam, et sic alternatim veretra manibus vestris commoveritis, ut sic per illam delectationem semen a te proiiceres? Si fecisti, triginta dies in pane et acqua poenitas!»².

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L’anziano Cardinale ha rischiato a questo punto di cadere dalla sedia disteso sotto il tavolo, mentre proseguivo: … Zusamenfassend, Erhabenheit, posso fare anche felici coloro che anelano sentire latinismi, posso anche dirgli pro via rectale, salvo poi ingoiare le supposte per un mese intero anziché mettersele nel buco del culo. Posso anche rispondere a certi sedicenti cattolici altamente arroganti e irriverenti verso noi presbiteri sbottando «Tace. maxima mentula demens!». Nachdem, chi gli spiega che gli ho appena detto «stai zitto grandissima testa di cazzo»? O credono forse di poter tradurre le terminologie di una antica lingua morta con il motore di ricerca Google?

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Sorride il Cardinale dall’alto dei suoi ottant’anni da tempo passati, nel corso dei quali ha visto nella Chiesa di tutto e di più, compresi eserciti di farisei, pelagiani e puritani pieni di vizi privati e propagatori delle più rigide pubbliche virtù reclamate sempre e di rigore sulla pelle degli altri. Dicendomi infine con tono tenero e paterno:

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«Un bravo prete dal cuore veramente sacerdotale si riconosce persino dalle parolacce. Solo un autentico uomo di Dio può dire parolacce con schietta purezza di cuore senza mai essere volgare. Grazie per le risate che mi hai donato, di questi tempi ne abbiamo disperato bisogno».

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Jawohl, ne abbiamo bisogno, perché dovendo scegliere se piangere o se ridere, tutto sommato è sempre meglio ridere con la santa ironia della fede. E per concludere con una risata. Accadde che dei ragazzi toscani irridenti e irriverenti in vena di scherzi telefonano al Convento dei Frati Minori Cappuccini di Firenze esordendo:

«… pronto? Senta Padre e c’abbiamo sottomano duputtane e un si sà che fassene, le possiamo mandà a voi?».

Risponde serio il Cappuccino all’altro capo del telefono:

«… ’o Figliolo, noi qua siamo in sedici, con du’ sole puttane ‘i che voi che ci facciamo, un ci si po’ manco liscià i’ cazzo!».

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E stiamo a parlare dei miti e serafici Cappuccini, immaginate cosa gli avrebbero risposto se avessero chiamato il Convento di quei pitt Stier dei Domenicani.

Von der Insel Patmos, 4 September 2022

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HINWEIS

¹ Sehen. Catullo (Carme 16) traduzione dal latino classico: «Io ve lo caccerò su per il culo e poi in bocca, Aurelio succhiacazzi e Furio finocchio sfondato, che per dei miei versi (poetici) teneri e gentili, avete pensato ch’io sia un rottinculo».

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² Da un’antica raccolta di Penitenze Tariffate, traduzione dal latino medioevale: «Hai preso in mano il cazzo di un altro uomo e lui il tuo, nachdem, Also, avete giocato con i rispettivi cazzi attraverso le vostre mani, fino a eiaculare di piacere? Se lo hai fatto, ti impongo trenta giorni a pane e acqua come penitenza».

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Es wird verteilt “Die Traurigkeit der Liebe”, neueste redaktionelle Arbeit von Ariel S. Levi di Gualdo gewidmet dem Gedenken an Kardinal Carlo Caffarra

ES IST IM VERTRIEB DIE TRAURIGKEIT DER LIEBE, NEUESTE REDAKTIONELLE ARBEIT VON ARIEL S. LEVI di GUALDO DEM GEDENKEN AN KARDINAL CARLO CAFFARRA GEWIDMET

 

„Diejenigen von uns, die auf theologischem Gebiet auf den Seiten des jüngsten obersten Lehramtes der Päpste Pius XII, Paul VI, Johannes Paul II, Schätze der großen Homiletik von Benedikt XVI, würdig der Predigten des Heiligen Papstes Gregor des Großen, das Lesen bestimmter neuerer Dokumente oder das Hören bestimmter täglicher Predigten eines verschwundenen Landpriesters, kann vernünftigerweise sagen, dass wir von Steinadlern zu Hühnern aus intensiver Batteriehaltung übergegangen sind..

- Redaktionelle Neuigkeiten -

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Autor:
Jorge Facio Lynx
Präsident von Editions Die Insel Patmos

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Die 6 September ricorre il V° anniversario della morte del Cardinale Carlo Caffarra che nel 1981 fu incaricato dal Santo Pontefice Giovanni Paolo II di fondare l’Istituto per studi su matrimonio e famiglia. L’opera di Padre Ariel S. Levi di Gualdo è una disamina critica della liebe, Freude, in rapporto alla Menschenleben. Riguardo la liebe, Freude, l’Autore scrive:

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«Dopo la chiusura del Sinodo sulla famiglia l’utero dell’elefantessa partorì il 19 Marsch 2016 il topolino di campagna della Esortazione Apostolica post sinodale liebe, Freude,, un marchingegno di ambiguità costruito sul detto e non detto, su frasi ambigue a doppio senso, sentimentalismi emotivi e tanti sociologismi che decretano di fatto la morte di quello che per secoli è stato il linguaggio preciso, deciso e non passibile di equivoci del Magistero della Chiesa sorretto sui più solidi e chiari principi della metafisica classica, da tempo messa in soffitta per lasciare spazio al romanticismo tedesco decadente e al cuoricino che palpita e che guarda all’immediato del proprio soggettivo “io” anziché al futuro e a Dio. Chi di noi si è formato in ambito teologico sulle pagine del recente sommo magistero dei Pontefici Pio XII, Paul VI, Johannes Paul II, Schätze der großen Homiletik von Benedikt XVI, würdig der Predigten des Heiligen Papstes Gregor des Großen, das Lesen bestimmter neuerer Dokumente oder das Hören bestimmter täglicher Predigten eines verschwundenen Landpriesters, può giungere ragionevolmente a dire che dalle aquile reali si è passati ai polli d’allevamento in batteria intensiva, come a volte è accaduto a intervalli ciclici nella storia della Chiesa, anche se mai ai livelli desolanti di questi nostri tempi […] Qualche superficiale potrebbe fraintendere, in buona o anche in mala fede, obiettando che in queste pagine ho rivolto severe critiche a una Esortazione Apostolica data dal Romano Pontefice. Chiunque mi accusi di ciò sarebbe in grave errore, perché non critico affatto una norma data, dinanzi alla quale tacerei ed eseguirei quanto disposto dal sommo magistero. Ciò che critico è una norma non data e delle domande alle quali non è mai stata data risposta, lasciando il tutto avvolto nell’ambiguità. Questo è l’oggetto della mia critica: la mancanza di una norma assieme alla mancanza di chiarezza e di risposta. Il fedele servitore della Chiesa ragiona, dibatte e critica fin quando è consentito. Dopo che la Chiesa ha parlato il suo compito è di eseguire e trasmettere gli insegnamenti e di osservare le norme date, salvo creare in caso contrario scandalo nel Popolo di Dio e fratture della comunione ecclesiale. Niemand, sacerdote o laico cattolico che qualsivoglia, può dissentire e sostituire le proprie personali opinioni all’autorità della Chiesa, a questo ci pensano i teologi tedeschi, da sempre è loro prerogativa e privilegio pontificio».

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È cosa nota e risaputa quanto Padre Ariel sia un pensatore, un analista e un teologo che quando graffia lascia il segno. E chi il graffio lo riceve, in genere ha due possibilità: o tenerselo e curare la ferita, oppure ritrovarsi in gravi difficoltà a smentire ciò che di vero e incontestabile ha scritto. Questo il motivo per il quale è accaduto nel corso del tempo che più volte, varie persone che si sono sentite ferite dalle sue parole o dai suoi rimproveri, non potendolo smentire né volendo dibattere nel merito delle precise questioni sollevate si sono attaccate alla forma espressiva, che nel caso di questo scrittore è spesso ironica, talvolta persino colorita. Ma d’altronde è noto: a questo modo agivano già a suo tempo i farisei.

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Dibattendo sul delicato tema della Menschenleben l’Autore si colloca nel mezzo in un punto di equilibrio tra coloro che vorrebbero relativizzarla e coloro che vorrebbe invece «dogmatizzare un preservativo rinchiudendo al suo interno la morale cattolica e l’intero mistero del male». A tal proposito precisa:

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«Desidero chiarire sin dall’inizio di questa mia esposizione che a certi generi di pensieri e giochi perversi non ci sono mai stato né intendo starci come uomo e come cattolico, come presbitero e come teologo. Questo libro intende esserne prova lucida e obiettiva in aperta critica rivolta sia a coloro che vorrebbero applicare alla Chiesa il carente senso morale del mondo e la sua sessualità disordinata e senza alcuna regola, sia a coloro che sono animati da quelle forme di cupo moralismo che niente ha da spartire con la sana e autentica morale cattolica, retta sulla più importante delle virtù teologali: die Wohlfahrt (vgl.. Kor 13), non certo sul principio della summa lex summa iniuria (la somma giustizia equivale spesso alla somma ingiustizia). Und die Wahrheit basiert auf Nächstenliebe, während Wohltätigkeit eine solche ist, wenn sie von der Wahrheit geleitet wird (vgl.. Caritas in veritate). Weil wir aufgrund der Nächstenliebe von Gott gerichtet werden“.

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Von der Insel Patmos, 30 August 2022

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Die Väter der Insel Patmos

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Erzbischof Vincenzo Paglia ist das einfach nicht “Idiotischer Bruder” von Don Abbondio, sondern die Hure von Babylon, die vor dem Fürsten dieser Welt kniet

ERZBISCHOF VINCENZO PAGLIA IST NICHT EINFACH DER IDIOTISCHE BRUDER VON DON ABBONDIO, SONDERN DIE MERETRICE VON GENUFUL BABYLON VOR DEM PRINZ DIESER WELT

 

„Die erste Bedingung für das Ende der Verfinsterung traditioneller Werte und für das Aufkommen des Katholizismus aus seiner Krise ist, dass die Kirche ihre Funktion wieder aufnimmt, die nicht der Welt entspricht, aber konter' (Augustus Del Noce, 1971)

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die Textworte von S.E. Mons. Vincenzo Paglia, Klick auf das Bild, um das Video zu öffnen

Erzbischof Vincenzo Paglia Mit der Epithetisierung habe ich mich bereits beschäftigt Don Abbondios idiotischer Bruder, heute verdient sie den Titel der knienden Hure von Babylon Prinz dieser Welt [vgl.. GV 14, 30]

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„Er hatte einen mysteriösen Namen auf seine Stirn geschrieben: „Babylon die Große, Mutter der Prostituierten und Greuel der Erde "" [Ap 17, 5].

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Die Aussagen dieses Idioten im etymologischen Sinne des Begriffs - vom griechischen ἰδιώτης (Idioten) was "Privatmann" bedeutet und auf die unfähige Person hinweist, unerfahren und unfähig - sie sind von beispielloser Schwere, umso mehr durch die Abdeckung der sehr heiklen Rolle des Präsidenten der Päpstliche Akademie für das Leben. Kürzlich am Programm teilgenommen Das heiße Dach auf dem finsteren und politisch korrekten Rai Tre vergrößerte das Gesetz 194 der 1978 auf legalisierte Abtreibung durch Angabe: «Ich denke jetzt das Gesetz 194 ist eine Säule unseres gesellschaftlichen Lebens“. Nach dem Klettern für 40 Sekunden auf den Spiegeln, auf die trockene Frage des Interviewers, der ihn bedrängte: «Sie sagen, dass das Gesetz nicht in Frage steht 194?». antwortete der Idiot: «In Nr, absolut… absolut!».

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Worte an sich nicht einmal kommentierbar Davor fällt mir ein Satz des Philosophen Augusto Del Noce ein, der unsere gegenwärtige Situation mit diesen prophetischen Worten vor vier Jahrzehnten malte:

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„Die erste Bedingung für das Ende der Verfinsterung traditioneller Werte und für das Aufkommen des Katholizismus aus seiner Krise ist, dass die Kirche ihre Funktion wieder aufnimmt, die nicht der Welt entspricht, aber konter' [Sonnenuntergang oder Sonnenfinsternis traditioneller Werte? Rusconi-Editor, Ich ed. 1971]

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Kann ein Bischof der Welt gefallen? mit ähnlicher Schmeichelei, Anstatt sich denen zu widersetzen, die Abtreibung als "heiliges Recht" und "große soziale Errungenschaft" verkünden? Einem Bischof, der rechtmäßiger Nachfolger der Apostel und Mitglied des Heiligen Apostolischen Kollegiums ist, muss Respekt gezollt werden, immer, ungeachtet seiner Schwächen, Zerbrechlichkeit und Mangel an objektiven Verdiensten, die ihn zu einem Charakter machen können, der sogar unter der Mittelmäßigkeit liegt. Als Beichtvater und geistlicher Leiter zahlreicher Priester habe ich oft die Klagen verschiedener Mitbrüder gehört, die mir erklärten, ihr Bischof sei ein emeritierter Idiot. Und sie hatten recht, denn so war es in den katastrophalen konkreten Tatsachen. Und allen habe ich immer geantwortet:

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«… Und diesem emeritierten Idioten schuldest du kindlichen Respekt und frommen Gehorsam, immer und egal. Versuchen Sie daher, die objektive Idiotie Ihres Bischofs als Glaubensprobe zu leben. Das kann man nicht abschätzen, denn die Wertschätzung gebührt ihm nicht, wenn er es will, muss er es sich verdienen. Aber Respekt und Gehorsam ja, es steht ihm immer zu und kann in keiner Weise von seinen Fehlern abgezogen werden, für die er sich im geeigneten Moment vor Gott verantworten muss, wie es geschrieben steht: „Jedem wurde viel gegeben, es wird viel verlangt; wem haben die Menschen begangen viel, viel mehr wird benötigt”» [LC 12, 48].

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Einerseits sammle ich die Beschwerden der Priester gegenüber ihren Bischöfen, andererseits die von verschiedenen Bischöfen, die mit gewissen Priestern nicht mehr zurechtkommen. Und beide haben recht. Seit Jahren, an Priester, die sich über ihre nicht besonders liebenswerten Bischöfe beschwerten, väterlich oder lehrmäßig brillant antworte ich: „In kurzer Zeit werden Sie und Ihre Brüder Ihren Bischof mit Tränen in den Augen bereuen“. Satz wiederholt zu Dutzenden von Priestern ab 2017, als die höchsten Führer der katholischen Kirche die Schwelle des Nicht-Wiederkehrens überschritten, indem sie das feierten 500 Jahre der Pseudoreformation Martin Luthers, der keineswegs ein "Reformer" war, wie er es gemalt hat La Civiltà Cattolica, noch ein Thema, über das man etwas sagen kann: „Ich glaube, dass Martin Luthers Absichten nicht falsch waren. Er war ein Reformator“. Warum so der Papst Franziskus definiert in einem spontanen Geschwätz in einem Höhenflugzeug diesen teuflischen Ketzer, der ein dramatisches Schisma hervorbrachte, sicherlich keine Reform. Das hat das Konzil von Trient getan, nicht Luther. Heute, dieselben Priester, sie schreiben mir, sie rufen mich an oder von Angesicht zu Angesicht sagen sie es mir: "Du hattest Recht, Wenn ich den vorigen Bischof haben könnte, über den ich mich so sehr beklagt habe, würde ich nicht seine Hand, sondern seine Füße küssen!».

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Ich breite einen barmherzigen Schleier aus über die Kriterien für die Auswahl unserer neuen Bischöfe unter diesem erhabenen Pontifikat, alle mit den Armen und dem Migranten auf den Lippen, so sehr, dass, nachdem man eine gehört hatte, alle bischöflichen Predigten gehört wurden, die von Norden nach Süden gesprochen wurden, von Ost nach West durch die italienischen Bischöfe.

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Dass unsere Zeiten nicht sind “goldene Adler” es ist jedem klar, der auch nur den geringsten Verstand hat. Aus diesem Grund lohnt es sich, den Unterschied zwischen einem idiotischen Bischof zu skizzieren, dem stets kindlicher Respekt und hingebungsvoller Gehorsam gebührt., von einem Bischof, der zu einer babylonischen Hure geworden ist, die auf den Knien des Prinzen dieser Welt kniet. Erzbischof Vincenzo Paglia muss öffentlich all die heilige Verachtung entgegengebracht werden, die jeder Gläubige über das Böse ausschütten muss, was als solches eine schwere Sünde darstellt, im konkreten Fall das Verbrechen der Abtreibung, in unserem Land durch ein Gesetz geregelt, das keineswegs eine "Säule unseres gesellschaftlichen Lebens" ist, sondern das schlimmste der legalisierten Verbrechen gegen das Leben. Aus diesem Grund dürfen wir Erzbischof Vincenzo Paglia keinen kindlichen Respekt und keinen frommen Gehorsam erweisen, weil er unter schlimmstem Missbrauch des Episkopats Konzepte ausdrückte, die der Struktur unserer Moral und unserer Ethik widersprechen, die beide auf den Säulen des katholischen Glaubens ruhen. Er bleibt ein legitimer Bischof mit einem wichtigen und heiklen kirchlichen Amt, das kommt nicht in Frage. Aber, wenn es Potestas zuallererst die oberste Obhut der Glaubenslehre, übt sie diese aus, um die Grundlagen der katholischen Moral und Ethik frevelhaft zu leugnen, in diesem Fall darf es weder gehört noch gehört werden, weder gehorcht noch befolgt und am wenigsten respektiert, sondern zum Gegenstand heiliger christlicher Verachtung gemacht.

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Vincenzo Paglia ist eine Schande des Episkopats zu dieser schändlichen Kategorie von Menschen gehören, über die die Heilige Schrift donnert:

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«Ich kenne deine Werke: Du bist weder kalt noch heiß. Vielleicht warst du kalt oder heiß! Aber weil du lauwarm bist, Das heißt, Sie sind weder kalt noch heiß, Ich werde dich aus meinem Mund erbrechen " [Ap 3, 15-16].

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Zusammen mit Vincenzo Paglia Alle Zweideutigkeiten und Doppeldeutigkeiten dieses Pontifikats werden wahrscheinlich auch aus dem Mund des Allmächtigen gespuckt, zu dem der schwerwiegende und objektive Fehler gehört, unmoralische und eindeutig heterodoxe Themen in alle heiklen Schlüsselpositionen aufgenommen zu haben, damit laufe ich Gefahr "[...] als exzentrisches Streben nach Neuem und Sensationelles als Ersatz für Sinnsuche in die Geschichte eingehen, was letztendlich zu einer lehrmäßigen und pastoralen Verwirrung geführt hat, die es in der Geschichte der Kirche noch nie gegeben hat ".

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Letztere Worte mit der ich mein dem Gedenken an Kardinal Carlo Caffarra gewidmetes Buch öffne, das Anfang September verteilt wird und zu dessen Lektüre ich Sie einlade, nur um dich etwas aufzurichten, Vertrauen in die Tatsache zu gewinnen, dass nicht alles verloren ist, und dies inmitten so vieler ängstlicher Karrierekaninchen, die die Grundlagen der katholischen Lehre dekonstruieren, aus erster Hand erfahren zu können, es gibt immer auch löwen, die den preis des ewigen lebens als einzigen karrierewunsch erobern wollen. Leoni, dass es gut ist, sich nicht mit dem Wort des wütenden klerikalen Vorwurfs zu ärgern, weil sie beißen und reißen, wie es sich gehört und wie es sich gehört, werden die Löwen Gottes in Obhut der Lehre des Glaubens und der Gesundheit der Seelen gestellt Gläubige Christi uns vom Erlöser anvertraut.

 

Von der Insel Patmos, 28 August 2022

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Die Väter der Insel Patmos

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Die katholische Kirche nimmt von niemandem Befehle an, schon gar nicht von den Ukrainern, die in einem Triumph der Arroganz den Kontakt zur Realität verloren haben, der allen Völkern Europas schweren Schaden zufügen wird

LA CHIESA CATTOLICA NON PRENDE ORDINI DA NESSUNO TANTO MENO DAGLI UCRAINI CHE HANNO PERDUTO IL CONTATTO COL REALE IN UN TRIONFO DI ARROGANZA CHE PRODURRÀ GRAVI DANNI A TUTTE LE POPOLAZIONI DELL’EUROPA

 

Alla Chiesa Cattolica nessuno può impedire di pregare per la redenzione e la salute dell’anima di Hitler come per la redenzione e la salute dell’anima di Stalin, perché ha il dovere di farlo. Cosa che fece al momento opportuno proprio mentre certi personaggi perpetravano i loro peggiori crimini contro l’umanità. La Chiesa non segue le direttive emotivo-distruttive di un ex comico eletto Presidente dell’Ucraina ma il Vangelo di Gesù Cristo.

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In meinem Buch pubblicato un paio di mesi fa: Guerra e propaganda ideologica, ho anticipato fatti e problemi che stanno venendo alla luce adesso nella loro drammatica gravità politica ed economica.

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Erinnere dich la scorsa stagione televisiva, dove di Talkshow in Talkshow si inneggiava slava Ucraini (gloria all’Ucraina)? Ricordate le voci critiche tacitate? Ricordate in che modo un esperto storico come Franco Cardini — autore di Ucraina, la guerra e la storia — non potendo essere zittito né dichiarato non autorevole, era tacitato con la inderogabile pubblicità da mandare in onda, facendolo poi sparire dallo schermo a stacco pubblicitario terminato? Aber vor allem: ricordate gli ucraini invitati negli studi televisivi che con arroganza memorabile puntavano il dito verso l’Italia e gli italiani affermando di sera in sera: «Non dovete comprare il gas dalla Russia, dovete fare sacrifici per noi, perché noi lottiamo anche per la vostra libertà»?

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Sotto gli occhi dei conduttori silenziosi, assaliti dalla necessità di mandare in onda la inderogabile pubblicità solo quando parlavano Franco Cardini o altri studiosi e qualificati esperti di storia e geopolitica, abbiamo dovuto sorbirci senza possibilità di replica dei soggetti emotivi drogati dalla propaganda di Vlodimir Zelenski ― che alle droghe pare non sia stato estraneo ― che senza possibilità di replica affermavano in prima serata che noi italiani eravamo obbligati a sacrificare i nostri figli per i figli degli altri che avevano deciso di lottare come dei cerbiatti contro una leonessa, convinti di vincere. Che la leonessa – nel caso specifico la Russia – li abbia aggrediti, es ist zweifellos. Altrettanto indubbio che da una parte c’è un aggressore e un aggredito, in un contesto geopolitico molto complesso, vecchio e delicato nel quale non si può risolvere il problema sentenziando in modo superficiale e inappellabile chi è il buono e chi il cattivo, perché nelle guerre quando si ammazza tutti sono vittime e carnefici.

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I governanti ucraini e buona parte della popolazione, inclusa quella cattolica e purtroppo anche alcuni vescovi di quel Paese, hanno già attaccato in passato la Santa Sede e il Sommo Pontefice dichiarandosi indignati per l’idea di far portare la croce a una donna russa e a una donna ucraina nel corso della Kreuzweg durante i riti della Settimana Santa, al punto da oscurarla sulle reti televisive della libera Ucraina, che al contrario della cattiva Russia sarebbe una democrazia, non un regime dittatoriale (!?). In questi giorni ha fatto seguito analoga dura protesta perché il Sommo Pontefice ha osato rivolgere un pensiero e una preghiera a Darya Dygin, figlia di Alexander, famoso e discutibile ideologo russo, uccisa in un attentato:

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«Penso a una povera ragazza volata in aria per una bomba che era sotto il sedile della macchina a Mosca. Gli innocenti pagano la guerra» [vgl.. WHO]

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Il Governo Ucraino ha reagito con una protesta diplomatica attraverso il proprio ambasciatore e convocando il Nunzio Apostolico della Santa Sede a Kiev.

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Siamo al delirio di onnipotenza al quale si aggiungono cieca ignoranza e arroganza. Alla Chiesa Cattolica nessuno può impedire di pregare per la redenzione e la salute dell’anima di Hitler come per la redenzione e la salute dell’anima di Stalin, perché ha il dovere di farlo. Cosa che fece al momento opportuno proprio mentre certi personaggi perpetravano i loro peggiori crimini contro l’umanità. La Chiesa non segue le direttive emotivo-distruttive di un ex comico eletto Presidente dell’Ucraina ma il Vangelo di Gesù Cristo sul quale sta scritto:

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"Es ist nicht die Gesunden brauchen einen Arzt, aber die Kranken [...] infatti non sono venuto a chiamare i giusti, sondern Sünder " [MT 9, 12-13].

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Ciò che dovevo analizzare ed esprimere sul conflitto russo-ucraino l’ho scritto in un libro al quale vi rimando.

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Dopo la pausa estiva stanno riprendendo i vari Talkshow alle porte di un autunno che si sta delineando molto critico. Questi vari programmi hanno riaperto mandando in onda i lamenti di imprenditori, commercianti e privati che stanno ricevendo delle bollette della luce salite ormai alle stelle e che non riescono a pagare, mentre nessuno sembra avere i virili attributi politici per dire che la guerra è stata un fallimento e peggio ancora l’invio di armi all’Ucraina, dove non si è armato un esercito ma una popolazione civile. Salvo poi mandare in onda sui nostri telegiornali notizie sui brutali soldati russi che uccidevano civili inermi. Anche in questo caso la domanda è rimasta senza risposta: ein sog civile inerme che imbraccia un Kalaschnikow e che apre il fuoco sul nemico, siamo davvero sicuri che sia un civile inerme?

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Bald, all’arrivo del freddo, ci sarà il problema del gas per gli impianti di riscaldamento. Riusciranno i nostri eroici uomini-azienda che conducono i vari Talkshow a riportare nuovamente negli studi televisivi gli ucraini per puntare il dito sugli italiani e dir loro che devono sacrificare i propri figli, le proprie famiglie e le proprie aziende per sostenere l’Ucraina nella propria arrogante politica suicida? Sarà interessante udire quel che diranno agli inizi del prossimo inverno i vari conduttori che nella scorsa stagione televisiva inneggiavano slava Ucraini (gloria all’Ucraina), dinanzi agli italiani che in modo molto inglorioso rischiano di ritrovarsi veramente alla canna del gas, mentre già da adesso, i gestori delle case di riposo per anziani e degli asili nido stanno dicendo in toni allarmati che non saranno in grado di pagare le bollette della luce ormai triplicate e quelle del gas che tra non molto arriveranno, ma che al tempo stesso non possono certo triplicare le rette mensili dei loro ospiti.

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Tutto il resto è scritto nel mio libro, con buona pace di chi ha inneggiato per mesi di Talkshow in Talkshow: slava Ucraiin! Vediamo se lo stesso grido gli uomini-azienda avranno il coraggio di ripeterlo anche questo inverno con gli ucraini in studio che puntano il dito e che di sera in sera ripetono agli italiani ridotti alla canna del gas: «Voi dovete fare dei sacrifici per noi».

 

Von der Insel Patmos, 26 August 2022

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„Das Lottospiel ist die Narrensteuer“. Wir legalisieren alles: Abtreibung, Euthanasie, Straße, Prostitution, zocken … warum nicht auch Femizid legalisieren??

"DAS LOSSPIEL IST DIE STEUER VON FESSI". WIR LEGALISIEREN ALLES: ABBRUCH, EUTHANASIE, ARZNEIMITTEL, PROSTITUTION, SPIEL DES GLÜCKS ... WARUM NICHT AUCH FRAUENMORD ZU LEGALISIEREN?

 

Es scheint richtig, dass ein Freak, der eine Frau tötet, im Gefängnis landen sollte, wie es einst Frauen und Gynäkologen waren, die Kinder durch illegale Abtreibungen töteten? Wenn eine Mutter, die ihr Kind tötet, und ein Gynäkologe nicht wie eine im Gefängnis landen Mörder führt den Mord aus, weil ein Mann am Ende eine Frau töten muss? Vertrauen wir ihn höchstens einer Wohltätigkeitsorganisation an und lassen ihn eine gesellschaftlich nützliche Arbeit verrichten.

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Emma Bonino Fördererin verschiedener Kampagnen gegen Kriegsdienstverweigerer

In seinem Kabarett Jiddisch der Lehrer Moni Ovadia Witze über den Speck eines geizigen alten Juden, der den Herrn beharrlich anflehte, ihn im Lotto gewinnen zu lassen. Nach nörgelnden Gebeten erschallt es am Himmel von jenem Schtetl eine genervte Stimme: «Schlomo, Ich lasse dich auch gewinnen, aber du gibst zwei Dollar aus und kaufst wenigstens ein Ticket!».

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Vor vielen Jahren, als ich Student war, das Preisgeld der alten Neujahrslotterie hatte fünf Milliarden der alten Lire erreicht. Alle meine Begleiter hatten mindestens ein Ticket gekauft, außer mir. Ein Freund fragte mich, warum ich mir nicht eine für ein paar Lire gekauft hätte, weniger als eine Packung Zigaretten kostet. ich antwortete: "Die Gewinnchancen sind so gering, dass ich, wenn ich wirklich gewinne, das Glück habe, das Gewinnlos auf dem Boden zu finden, wenn ich die Straße entlang gehe.".

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Glücksspiel Es war schon immer ein großes Geschäft für die Unterwelt, insbesondere für die in unserem Land präsenten Mafia-Vereinigungen: die Camorra, die 'ndragheta und die Cosa Nostra. Die 27 Juni 1998 das Gesetz, das das Glücksspiel in unserem Land legal macht, tritt in Kraft, von den staatlichen Monopolen reguliert und verwaltet. In den folgenden Jahren griff der Gesetzgeber mit weiteren Gesetzen ein: In dem 2005 verkündet das Gesetz Nr. 266 die die Rolle der Autonomen Gesellschaft staatlicher Monopole definiert, die sich mit Spielen befasst, bei denen es um Geldgewinne geht, und dem Kontrast zum Dschungel illegaler Websites ohne staatliche Genehmigung für den Betrieb in Italien, insbesondere die von Video-Poker online, mit Wohnsitz in einem Steuerparadies und der Serveranbieter in einem abgelegenen asiatischen Land, frei von allen Regeln der verschiedenen Nationalstaaten. Zwischen 2009 und das 2011 Der Gesetzgeber befasst sich mit dem Jugendschutz 18 Jahre, denen das Glücksspiel nach den Gesetzen verboten ist 88/2009 e 98/2011. Diese Gesetze haben die Strafen für diejenigen erhöht, die die notwendigen Maßnahmen zu den Verboten, die Minderjährigen auferlegt wurden, nicht respektieren, insbesondere für Internetseiten und Spiel- und Wettzentren. Im 2012 ein nach Renato Balduzzi benanntes Gesetzesdekret, damals Gesundheitsminister, Spielsucht behandelt, bekannt als Ludopathie, eine Störung, die in den heiklen Bereich psychiatrischer Expertise fällt.

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Es gibt zwei Denkrichtungen: Menschen, die legales Glücksspiel befürworten, argumentieren, dass ein Verbot die Verbreitung nicht autorisierter Websites und geheimer Spielhallen begünstigen würde, die hauptsächlich von der organisierten Kriminalität verwaltet werden. Die Gegensätze argumentieren, dass die Sucht die Plage ist, Spielsucht, es kann zum Ruin ganzer Familien führen, Hinzu kommen die erheblichen Kosten, die der Nationale Gesundheitsdienst für die Behandlung von Spielsüchtigen trägt.

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Es ist jetzt weit verbreitet gedacht dass man, um das Böse zu vermeiden, zum Bösen greifen muss, indem man sagt, dass das Böse gut ist. Lassen Sie uns klären: die «große italienische» Senatorin Emma Bonino, nach der unseligen päpstlichen Definition Außerdem nannte er die Abtreibung eine "große soziale Errungenschaft" und beschwerte sich beim Europäischen Parlament und beim Internationalen Gerichtshof übermäßige Präsenz von verweigernden Ärzten aus Gewissensgründen in unserem Land - das macht es aus, note, ein "großer Italiener", der als solcher der päpstlichen Belobigung würdig ist -, behauptet immer noch, dass die legalisierte Abtreibung die heimliche Abtreibung ausgerottet hat, die Plage des Sterbens der Armen beenden nur eine Blutvergiftung unter dem Messer der Mütter, während die Reichen in Schweizer Kliniken gingen, um in aller Sicherheit eine Abtreibung vornehmen zu lassen. Warum nicht genau dieselbe Logik anwenden und sagen, dass Frauenmorde legalisiert werden sollten, oder zumindest entkriminalisieren? Es scheint richtig, dass ein Freak, der eine Frau tötet, im Gefängnis landen sollte, wie es einst Frauen und Gynäkologen waren, die Kinder durch illegale Abtreibungen töteten? Wenn eine Mutter, die ihr Kind tötet, und ein Gynäkologe nicht wie eine im Gefängnis landen Mörder führt den Mord auf Anfrage aus, weil ein Mann am Ende eine Frau töten muss? Vertrauen wir ihn höchstens einer Wohltätigkeitsorganisation an und lassen ihn eine gesellschaftlich nützliche Arbeit verrichten.

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Die Übertreibung ist offensichtlich, nur emotional blinde und digitale Analphabeten können den völlig provokativen Sinn nicht erfassen, paradox und nicht zuletzt auch grotesk, die klare Bedeutung missverstehen und mich schließlich der Anstiftung zum Frauenmord bezichtigen. Und ich kann Ihnen garantieren, dass es an dieser Art keinen Mangel geben wird webeti die nur den Titel und vielleicht den Untertitel lesen. Nicht nur, weil ich webeti sie sterben nie, aber warum, wenn er auch in die Stirn geschossen worden wäre, Sie können sicher sein, dass die Kugel abprallen würde, um einen armen Unschuldigen zu töten, der auf der Straße vorbeiging.

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Aber das ist die Logik womit seit Jahrzehnten, beginnend mit dem Gesetz zur Legalisierung der Abtreibung, die Italiener wurden von dieser mephistophelischen Partei, die als Radikale Partei bekannt ist, unter Drogen gesetzt, dessen emotionale Logik bekannt ist: warum eine arme Frau zwingen, ihr Leben unter dem Messer einer Mumie zu riskieren, während die reichen Damen zur Abtreibung in die Schweiz gehen? Jawohl, aber die Mitglieder der mephistophelischen Partei, an der Spitze aller großen päpstlichen Italiener Marco Pannella und Emma Bonino, sie haben nie eine grundlegende Frage beantwortet: und wer würde es sein, der sowohl die arme Frau als auch die reiche Dame dazu zwingt, einen unschuldigen Menschen zu töten?? Es ist vielleicht moralisch zulässig, sowie obligatorisch, Töte unschuldige und wehrlose Kreaturen?

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Setzen Sie diesen Gedanken durch andere werden entsprechend folgen. So ist zum Beispiel bekannt, dass einer der ältesten Berufe der Welt die Prostitution ist. Während es nicht ausgerottet werden kann, in diesem Fall lassen Sie es uns legalisieren. Gleiches gilt für den Konsum weicher oder harter Drogen. Sobald Prostitution und Drogen legalisiert sind, vielleicht hätten wir den diversen Mafias und kriminellen Vereinigungen nicht einen großen Umsatz vorenthalten, immer nach dem Prinzip der legalen Abtreibung, die die heimliche besiegt hätte? Im Grunde ist es einfach zu machen, es genügt, dass der Staat – der bereits mit dem Gesetz Nr. 194 der 1978 - Sie werden auch ein Kammerjäger der unheilbar Kranken, Zuhälter von Prostituierten, Drogendealer und so weiter folgen. Ansonsten was für ein Familienstand, welche Art von Rechtsstaat wäre unsere, wenn er das "Recht" auf Selbstmord verweigert, Prostitution, high werden? Auf diese Weise hört das Böse auf, böse zu sein, und wird legalisiert und rechtmäßig. Andererseits, Wir werden den Huren die Verpflichtung auferlegen, eine reguläre kommerzielle Lizenz zu haben, Wir geben ihnen eine Umsatzsteuer-Identifikationsnummer mit einem Satz von 22%, die Verpflichtung zur Ausstellung von Steuerbescheinigungen für Kunden nach Kunden und schließlich zur Abgabe der jährlichen Steuererklärung. Ich kann mir schon die Quittungen der Huren vorstellen, mit Angaben zu den Leistungen und relativen Preisen, die von Analverkehr bis hin zu Sadomasochismus reichen. Wenn Sie möchten, kann ich mir auch das Gesicht des Buchhalters vorstellen, sowohl die Hure als auch der Kunde, denen diese Belege für die jährliche Steuererklärung vorgelegt werden und unter wer weiß welchen Abzugsposten für den Kunden einzufügen.

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Es wird daher gut sein, sich zu bewegen, in dieser italischen kathophoben Halbsklavengesellschaft des Vatikans und damit weit davon entfernt, das Niveau der großen Zivilisation der skandinavischen Länder zu erreichen, dass seit einigen Jahrzehnten mit Japan der glückliche Weltrekord an Selbstmorden und die höchste Rate an akuten depressiven Syndromen bestritten wird.

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Zwar gibt es Pläne, bestimmte Probleme mit Legalisierungen zu beheben, nur wenige denken daran, Bargeld durch elektronisches Geld zu ersetzen, was von Vorteil sein könnte, indem es als große Abschreckung in einem Land wirkt, in dem die Istat-Daten von 2018 sprich darüber 110 Milliarden Steuerhinterziehungen pro Jahr, einer Schattenwirtschaft gleich 192 Milliarden und illegale Aktivitäten in Höhe von 19 Milliarden. Offensichtlich, dass es sich bei illegalen Aktivitäten um eine sehr ungefähre Zahl handelt, weil die Fluktuation der Kriminalität viel höher ist. Bei E-Geld geht es um Rückverfolgbarkeit, wie würde ein Bordell eine Hure bezahlen? Bald sagte: oder die Dame hat einen unwahrscheinlichen Mechanismus, um Kredit- und Debitkarten zwischen die Brüste oder das Gesäß zu schieben, oder die Zahlung wäre gelinde gesagt schwierig. Ebenso schwierig ist es für einen kriminellen Unternehmer, Arbeitnehmer ohne Beiträge und Versicherungsschutz illegal zu bezahlen, in einem Land wie dem unseren, wo Medien aufgezeichnet werden 3 Todesfälle pro Tag bei der Arbeit, nach den statistischen Daten von 2019. Gleiches gelte für die große Zahl von Handwerkern, die vor allem in Süditalien Maurertätigkeiten ausüben, Klempner, Elektriker, Aerialist, IT-Techniker ... ohne irgendwo als Einzelfirma oder Selbstständiger tätig zu sein. Und davon profitieren derzeit nicht wenige Grillino-Einnahmen der Staatsbürgerschaft, während er monatlich ein paar tausend Euro schwarz einsteckt, ohne auch nur den Schatten einer Steuer oder eines Beitrags zu zahlen. Mit nachvollziehbarem elektronischem Geld, wie der Bürger sie bezahlen könnte? Das gilt für den Installateur ebenso wie für den Freiberufler mit salzigen Honoraren, der den Kunden lächelnd fragt: „Mit oder ohne Rechnung?».

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Sobald das Gesetz gemacht war, wurde die Täuschung entdeckt, rezitiert eine der bekanntesten Redewendungen unseres italienischen Bodens. Was zweifellos stimmt, in denen wir Italiener schon immer Meister waren. Allerdings sind auch der raffiniertesten und fantasievollsten Handwerkskunst Grenzen gesetzt: Es ist tatsächlich so, dass das betrügerische Flair des neapolitanischen Flecks von Totò verkörpert wird, kann auch sogar verkaufen können den Trevi-Brunnen an einen italienisch-amerikanischen Touristen, Allerdings kann es nicht einmal dem skurrilsten Betrüger gelingen, bestimmte Betrugsbekämpfungsgesetze zu umgehen, denn es wäre so, als würde man vorgeben, die Naturgesetze der Physik herausfordern zu können. Ein Beweis dafür sind zum Beispiel die aktuellen Prüfungen für den Führerschein oder die für die Zulassung zur Medizinischen und Chirurgischen Fakultät, unmöglich zu manipulieren, weil sie zentralisiert und durch ein undurchdringliches elektronisches System gepanzert sind, das es unmöglich macht, die Person zu identifizieren, die vom diensthabenden Paten bevorzugt werden soll.

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Mit nachvollziehbarem elektronischem Geld, wie ein Drogendealer oder ein Hehler von Diebesgut in den kriminellen Handel verwickelt werden könnte? Jemand denkt, er könnte sich an seinen befreundeten Metzger oder an den gefügigen Tabakhändler wenden, um sich mit nicht existierenden Transaktionen mit Geldautomaten oder Kreditkarten swipen zu lassen? Und selbst wenn es so wäre, wie, der Metzger oder sein befreundeter Trafikant könnten ihm dann Bargeld dafür geben, Stilbetrug beim Staatsbürgerschaftseinkommen, wenn es kein Papiergeld gibt und alles nur über nachvollziehbare elektronische Schaltungen abläuft?

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Wir konnten die Abtreibung legalisieren, Wir sind dabei, Euthanasie zu legalisieren, Wir haben das Glücksspiel zum Staatsmonopol gemacht und können die Steuerhinterziehung nicht unterbinden, Prostitution, Drogenhandel und kriminelle Kreise verschiedener Art, weil elektronisches Geld nach Meinung einiger eine Verletzung der individuellen Freiheiten und eine weitaus schlimmere Kontrolle der Bürger wäre als die von George Orwells Big Brother? Aber wir sind wirklich eine Gesellschaft von Schizophrenen Grenze!

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Ein Thema gegen elektronisches Geld sagte er in einem dumm provokativen Ton: «Und ihr Priester, Wie würden Sie Opfergaben für Kirchen nehmen?, für wohltätige Aktivitäten, für die Feier der heiligen Messen und so weiter?». ich antwortete: "Einfach, mit elektronischem Geld. Andererseits, es wäre bequemer und praktischer als das Kleingeld, das diese großen Läuse vieler Gläubiger in den Opferkorb legen, was uns dazu zwingt, ein paar Kilo Münzen in ein paar Zettel umzutauschen 5, 10, 20 Cent". Und das erklärte ich uns Priestern weiter, Angehörige einer staatlich als Anstalt des öffentlichen Rechts anerkannten Religionsgemeinschaft, elektronisches Geld, für Angebote und mehr, das wäre überhaupt kein problem, eher ein großer und praktischer Komfort. Für die Familie Casamonica, die auch die Betteltour in der Hauptstadt Italiens organisiert, wäre das eher ein Problem. Oder kann sich jemand einen bockigen Zigeuner – oder wenn wir die politisch korrekte Sprache bevorzugen einen Roma – vorstellen, der Passanten nervt, indem er sie um Geld bittet Pos an Ihren Fingerspitzen für Geldautomaten- und Kreditkartentransaktionen? In unseren Kirchen könnten wir leicht einen elektronischen Mechanismus für die Bezahlung und Sammlung von Opfergaben installieren, wie sie in allen Zentren und Orten zu finden sind, wo Zahlungen getätigt werden können Selbstbedienung. Aber wir sind eine Körperschaft des öffentlichen Rechts, nicht der Bettelkreis des Casamonica-Clans, wir sind weder Hehler noch Drogenhändler.

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Doch unsere glorreiche Republik das System zur Erhebung von Steuern hat es gefunden. Alles in allem ist es ein älteres System, als man vermuten würde: das Lottospiel, dass zu Beginn der Einigung Italiens ein großer Staatsmann, Graf Camillo Benso von Cavour, genannt "die Narrensteuer". Tatsächlich, gemäß den Daten, die in berichtet werden ein Buch sehr interessant veröffentlicht in 2017 und geschrieben von Giulia Migneco und Claudio Forleo, was folgte eine Sekunde geschrieben von den gleichen Autoren während der Abriegelung und Covid-19, beim legalisierten Glücksspiel hat der Staat kassiert 2018 die Menge an 105 Milliarden Euro. Ein Betrag, der ironischerweise dem entspricht, was Istat als Volumen der Steuerhinterziehung in unserem Land angibt, gleich 110 Milliarden Euro. Der große Staatsmann des 19. Jahrhunderts hatte daher Recht, als er das Los als „Narrensteuer“ bezeichnete.. Im Nachhinein füge ich hinzu: Der Italiener fühlt sich so schlau und berechtigt, Steuern zu hinterziehen, bis hin zur Nichtzahlung jener Steuern, die nützlich sind, um das System unseres Wohlfahrtsstaates aufrechtzuerhalten. Aber gleichzeitig ist sie so dumm, zur Lotteriestelle zu rennen, um die "Narrensteuer" zu bezahlen., stellte sich mit einer Münze in der Hand vor alle auf den Bartisch, um ein Ticket nach dem anderen durchzukratzen&Vinci.

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Zur Spielsucht im Verhältnis zur katholischen Moral vor Jahren widmete ich auf Wunsch und Einladung der Freunde der einen Vortrag Lions-Club. Ich habe dem, was ich damals gesagt habe, nicht viel hinzuzufügen, Ich verweise daher auf die Anmeldung dieser mein Vortrag die Sie auf der finden YouTube-Kanal von Die Insel Patmos.

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In unseren Kirchengemeinden und Caritaszentren Es gibt viele Menschen, die um Hilfe für die Grundbedürfnisse bitten, oder weil kurz davor steht, das Licht oder Gas auszuschalten, nach der Verschwendung von Gehältern und Renten im legalisierten Glücksspiel. An viele meiner Brüder mit einem zarten Herzen, die mir wiederholt gesagt haben: „Wie kannst du ihnen nicht helfen??», Ich antwortete, dass jede Art von Hilfe für jemanden mit Spielsucht wie der Kauf von Drogen für einen Drogenabhängigen im Entzug sei, wie man einem Sexsüchtigen die Dienste einer Prostituierten bezahlt. Es ist keine Nächstenliebe, aber reine Bewusstlosigkeit. Vor allem das Böse kommt zu dem vielen Bösen hinzu, das diese Untertanen über sich selbst und ihre Familien bringen. Von Spielsucht betroffen, nachdem er verblutet war, weil er "die Narrensteuer" bezahlt hatte, es muss in einem strengen Ton und fast immer mit einem hässlichen Gesicht gesagt werden: dass Sie auch das Licht oder das Gas ausschalten, dass Sie auch Schwierigkeiten beim Einkaufen und Essen haben, Es ist mir egal und muss mir egal sein, am wenigsten Mitleid. Die einzige Hilfe, die ich dir geben kann und die ich dir aus Gewissensgründen geben muss, ist, Sie an einen guten Psychiater zu verweisen, der Sie von dieser gefährlichen Sucht heilen kann.

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Es ist eine große Traurigkeit Sehen Sie, wie ältere Rentner mit Kratzspuren aus dem Tabakladen kommen&gewinnen und kurz darauf zum Caritas-Zentrum gehen, um einzukaufen. Ebenso traurig, Schlangen von Menschen zu sehen, Jung und Alt, darunter viele Familienväter und -mütter, brennende Geldsummen für unwahrscheinliche Zahlensysteme, während die Mega-Werbetafel die stratosphärische Summe des Preispools in großen Buchstaben anzeigt, was ab heute gleich ist 259.600.000 Euro. Abbildung vor denen spielsüchtige Steuerhinterzieher, die ihre Betrügereien gegenüber dem Staat rechtfertigen, indem sie sich hinter dem Finger von „Ich zahle keine Politikerlöhne mit meinen Steuern“ verstecken., Sie erkennen nicht einmal, dass Steuern sie am schlechtesten bezahlen, wie perfekte Narren, Gutschein hinter Gutschein, Kratzer&durch null gewinnen&Vinci. Hinzu kommt, dass das viel angeklagte Gehalt der Politiker, in den Taschen des allgemeinen Staatshaushalts entspricht ein paar Euro in unseren Taschen, obwohl es immer der Vorwand und der lächerliche Finger war, hinter dem sich kleine und große Steuerhinterzieher verstecken.

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Wenn der Preispool diese Zahl erreicht hat, Einige haben sich gefragt, wie hoch die weitaus größere Summe ist, die mit den Wetten der staatlichen Monopole eingenommen wird? Es ist nicht einfach, in einem Land zu leben, in dem Abtreibung als „erworbenes Recht“ und „große soziale Errungenschaft“ gilt., wo angenommen wird, dass Euthanasie "ein Akt der Menschlichkeit gegenüber einem armen todkranken Menschen" ist, wo der Staat am Glücksspiel Geld verdient, wozu es einerseits anstiftet, Andererseits fordert es uns auf, vorsichtig zu sein, denn „Glücksspiel kann süchtig machen“. Aber, ein rückverfolgbares elektronisches Geld, das der organisierten Kriminalität einen tödlichen Schlag versetzen würde, In dem Drogenhandel, zur Prostitution, zu illegaler Arbeit, Steuerhinterziehung und so weiter folgen, das nein, weil es eine schwere Verletzung der persönlichen Freiheiten wäre.

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Das italienische Volk hat ein sehr seltsames Konzept von "Recht" und "Freiheit", angestiftet, wie er in der Hoffnung auf den Sieg zu kratzen ist, mit einem Staat, der sein Gewissen beruhigt, indem er warnt, dass "Glücksspiel süchtig machen kann" und uns bald Euthanasie bescheren wird, gleichgeschlechtliche Ehe, die Möglichkeit, Kinder für schwule und lesbische Paare zu adoptieren, kostenlose Drogen und viele andere wunderbare Rechte, die mit echten Verirrungen verbunden sind, die gemäß dem Gesetz in Gut umgewandelt wurden.

 

Von der Insel Patmos, 25 August 2022

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BIBLIOGRAPHISCHE VERWEISE

Emiliano Mandrone, Elektronisches Geld für den Kampf gegen Steuerhinterziehung? im Online-Magazin Wirtschaft und Politik, Ausgabe von 4 November 2019

Ardizzi und P. Spielen, Die sozialen Kosten von Zahlungsinstrumenten in Italien, Institutionelle Probleme, Bank von Italien, 2012.

Grazini, Auf dem Weg zur öffentlichen digitalen Währung: die Kühnheit von Christine Lagarde und die Klugheit von Mario Draghi, Wirtschaft und Politik, 2019.

Mandrone, Die ehrliche Bande, die elektronisches Geld will, lavoce.info, 2015.

Mandrone, Die gesellschaftliche Rolle ökonomischer Bildung, INAPP, 2017.

Realfonzo, 100 Milliarden von öffentlichen Unterinvestitionen und Wettbewerbsdefizit. Italien braucht Industriepolitik, Wirtschaft und Politik, 2019.

KS. Rogoff, Das Ende des Geldes. Ein Vorschlag zur Begrenzung des Bargeldschadens, Der Prüfer, 2017.

Samt, g. Casamatta, L. Blumenstrauß, g. Poniatowski, Schätzung der internationalen Steuerhinterziehung durch Einzelpersonen, WP-Nr 76, Europäische Kommission, 2019.

Jahre 2013-2016 die in den Volkswirtschaftlichen Gesamtrechnungen nicht berücksichtigte Wirtschaft, Statistiken melden, ZUSTAND, 2018

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Die Väter der Insel Patmos

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Es gibt Priester, die das Werk von Maria Valtorta propagieren und zur Lektüre empfehlen, ignorieren, dass die Kirche es für irreführend und gefährlich erklärt hat

ES GIBT PRIESTER, DIE DAS LESEN DES WERKES VON MARIA VALTORTA PROPAGIEREN UND EMPFEHLEN, Ignorieren, dass die Kirche es für irreführend und gefährlich erklärt hat

 

Die Opera della Valtorta« wurde auf den Index gesetzt 16 Dezember 1959 und definiert “Schlecht romantisiertes Leben Jesu”. Die Bestimmungen des Dekrets des Heiligen Offiziums wurden mit einer Erläuterung am 1. Dezember neu veröffentlicht 1961. Nach erfolgreicher Aufhebung des Index wurde was am veröffentlicht von Janet (1966) das, obwohl abgeschafft, l’Index gehalten “all seinen moralischen Wert” für die es nicht als angemessen erachtet wird, ein Werk zu verbreiten und zu empfehlen, dessen Verurteilung nicht leichtfertig, sondern nach gewichteten Gründen ausgesprochen wurde, um den Schaden zu neutralisieren, den es den unerfahrensten Gläubigen zufügen kann»

(Kardinal Josef Ratzinger, Präfekt der Kongregation für die Glaubenslehre)

— Kirchliche Neuigkeiten—

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Artikel im PDF-Druckformat

 

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der berühmte Science-Fiction-Film der Achtziger: E.T. Das Alien, di Steven Spielberg

Viele einfache Leute und in gutem Glauben wandten sie sich an die Patres de Die Insel Patmos um Informationen über das Werk von Maria Valtorta zu bitten und uns mitzuteilen, dass es ihnen von verschiedenen Priestern zur Lektüre empfohlen wurde, Einige von ihnen verwenden die Texte dieser phantasievollen Autorin in ihren Katechesen. Sehr ernste Sache, denn ein Seelsorger kann nicht ignorieren, dass diese Schriften immer wieder von der Kirche verurteilt und entmutigt werden. Jeder Priester, der davon Gebrauch macht oder empfiehlt, sie zu lesen, übernimmt die Verantwortung, dem Volk Gottes Gift zu verabreichen.

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Mein freies Urteil als Gelehrter auf Maria Valtorta war schon immer schlecht. Bei allem, was es wert ist, halte ich diesen Autor für von bizarrem Mystizismus und narzisstischem Größenwahn befallen. Ein freies Urteil, das auf den Absurditäten dessen basiert, was heute bekannt ist und auf grob unangemessene Weise als "Das Evangelium von Maria Valtorta" bezeichnet wird..

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Im Gegensatz zu denen, die erheben eigenen Meinungen und subjektivem Empfinden zu nicht greifbaren Glaubenswahrheiten, für meinen Ansatz und meine theologische Ausbildung, juristisch und kirchlich, Wenn ich freie Meinungen äußere, weise ich immer darauf hin, dass sie solche sind und dass sie als solche die Zeit lassen, die sie finden. Es sei denn, Sie verkünden Glaubenswahrheiten, mich zur Stimme und zum treuen Instrument der Kirche zu machen, die mir den Auftrag dazu durch das Sakrament der Gnade erteilt hat, Damit erfülle ich eine Pflicht, der ich mich nicht entziehen kann und darf. Dann, an den „pensionierenden Katholiken“, der mit den Worten beginnt: „... Ich bin nicht einverstanden, denn meiner Meinung nach … glaube ich, dass …“ Ich muss erwidern, dass er sich in einem schweren Irrtum befinde, nicht weil ich recht habe, sondern weil ich verkündet habe, was die Kirche lehrt, klarzustellen, was seine Urteile gegeben werden, vor denen kein Gläubiger, der wirklich so ist, antworten kann: "… Ich stimme nicht zu, denn meiner Meinung nach … glaube ich, dass …“. Kein einzelner Priester und kein katholischer Gläubiger kann und darf sich die Freiheit nehmen, für authentisch zu erklären, was die Kirche für falsch erklärt hat, oder unverschämt zu sagen, dass sie glauben, dass das, was die Kirche klar gesagt hat, nicht geglaubt oder geglaubt werden darf. Daher wiederhole ich: Es ist sehr ernst, dass Priester die Schriften von Maria Valtorta in offenem Ungehorsam gegen die entscheidenden und negativen Urteile der Kirche über dieses fiktive Werk verbreiten und weitergeben, sie als authentisch und als erbauliche Werke für den Geist der Gläubigen darzustellen.

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Manchen Leidenschaftlichen gefällt es oder nicht, erklären den katholischen Gläubigen, dass das von Maria Valtorta kein Werk der Mystik und Spiritualität ist, sondern ein kolossaler Schwindel, der schwerwiegende Abweichungen in der Lehre enthält, die den Glauben schädigen, der göttlichen Offenbarung und Mariologie eine manchmal sogar groteske Vision, es ist keine freie und subjektive persönliche Meinung, sondern das Urteil der Kirche, denen ich gehorsam Respekt zollen und die ich als Priester und Theologe an das Volk Gottes weitergeben muss, ihn einladen, dem Urteil der kirchlichen Autorität zuzuhören und ihm zu gehorchen.

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klären diese Grundelemente, nicht immer leicht verständlich zu machen für diejenigen, die die Glaubenserfahrung auf eine unreife Weise leben, subjektiv und emotional, Ich lasse nun die Dokumente sprechen, durch die sich die kirchliche Autorität im Laufe der Zeit zum Wirken von Maria Valtorta geäußert hat. Klare und präzise Meinungen, vor denen kein Gläubiger steht, aber vor allem kein Seelsorger und Seelsorger, antworten kann: "… Ich stimme nicht zu, denn meiner Meinung nach … glaube ich, dass …“.

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EIN BADLY ROMANCED LEBEN JESUS

Der Osservatore Romano Ausgabe von 6 Januar 1960

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An anderer Stelle in unserem Journal befindet sich das Dekret des Heiligen Offiziums, mit dem ein Werk in vier Bänden in den Index aufgenommen wird, von anonymem Autor (zumindest in diesem Druck) veröffentlicht auf der Isola del Liri. Dabei geht es ausschließlich um religiöse Themen, besagte Bände haben keine imprimatur, wie von Can gefordert. 1385, 1 n.2 des Kodex des kanonischen Rechts. Der Verlag, darin ein kurzes Vorwort, schreibt, dass der Autor „in der Gestalt von Dante uns ein Werk gegeben hat, in dem, umrahmt von großartigen Zeit- und Ortsbeschreibungen, Unzählige Charaktere tauchen auf, die uns ihre Torte ansprechen und ansprechen, der Starke, o Warnwort. Das Ergebnis war ein bescheidenes und imposantes Werk: die literarische Hommage eines leidenden Kranken an den großen Tröster Jesus». Stattdessen, Für einen aufmerksamen Leser scheinen diese Bände nichts weiter zu sein als ein langes, wortreiches, fiktives Leben Jesu.

Abgesehen von der Eitelkeit des Umgangs mit Dante und trotz der Tatsache, dass er Persönlichkeiten illustriert (deren unbestrittene Treu und Glauben überrascht war) haben die Veröffentlichung unterstützt, das Heilige Offizium hielt es für notwendig, es in den Index der verbotenen Bücher aufzunehmen. Die Gründe sind für jeden, der die mühevolle Geduld aufbringt, die fast viertausend Seiten des dichten Drucks zu lesen, leicht zu erkennen. Vor allem fällt dem Leser die Länge der Reden auf, die Jesus und der Heiligen Jungfrau zugeschrieben werden; von den endlosen Dialogen zwischen den vielen Charakteren, die diese Seiten bevölkern.

Die vier Evangelien stellen uns Jesus demütig vor, Reserviert; seine Reden sind spärlich, Schneidezähne, aber am effektivsten. Stattdessen, in dieser Art von romantischer Geschichte, Jesus ist bestenfalls gesprächig, wie ein Demonstrant, immer bereit, sich selbst zum Messias und Sohn Gottes zu erklären und Theologieunterricht mit den gleichen Begriffen zu geben, die ein moderner Professor verwenden würde. In der Geschichte der Evangelien bewundern wir die Demut und das Schweigen der Mutter Jesu; sondern für den Autor (oder der Autor) dieser Arbeit hat die Allerheiligste Jungfrau die Beredsamkeit eines modernen Propagandisten, es ist immer und überall präsent, sie ist immer bereit, Unterricht in marianische Theologie zu geben, up-to-date bis zu den neuesten Studien von aktuellen Spezialisten auf dem Gebiet.

Die Geschichte entwickelt sich langsam, fast geschwätzig; wir finden dort neue Tatsachen, neue Gleichnisse, neue Charaktere und so weiter, Tante, Frauen, die Jesus nachfolgen. Einige Seiten, dann, sie sind ziemlich rau und erinnern an bestimmte Beschreibungen und bestimmte Szenen aus modernen Romanen, Kommen Sie, um nur ein paar Beispiele zu nennen, das Geständnis, das ein gewisser Aglae Maria gemacht hat, Frau mit schlechten Angewohnheiten (vgl.. vol. ich, P. 790 SS.), die unerquickliche Geschichte auf S. 887 ss. von I vol., ein Ballett aufgeführt, sicherlich nicht bescheiden, vor Pilatus, im Prätorium (vgl.. vol. IV, P. 75), usw…

An dieser Stelle kommt es, spontan eine bestimmte Reflexion: Das Werk seiner Natur nach und in Übereinstimmung mit den Absichten des Autors und des Herausgebers, es könnte leicht in die Hände der Nonnen und Studenten ihrer Colleges gelangen. In diesem Fall, das Lesen solcher Passagen, wie die genannten, es könnte kaum ohne geistige Gefahr oder Schaden erreicht werden. Bibelforscher werden sicherlich viele historische Fehler darin finden, geographisch und dergleichen. Aber ein zu sein … Roman, Diese Erfindungen verstärken offensichtlich das Malerische und Fantastische im Buch. Ma, inmitten so viel protziger theologischer Kultur, du kannst welche nehmen … Perlen, die sicherlich nicht für die katholische Orthodoxie glänzen. Hier und da wird es ausgedrückt, über die Sünde von Adam und Eva, eine ziemlich abwegige und ungenaue Meinung. In Bd. Ich eine Seite. 63 dieser Titel lautet: "Maria kann das zweite Kind des Vaters genannt werden". Aussage im Text auf der nächsten Seite wiederholt. Die Erklärung schränkt ihre Bedeutung ein, Vermeidung echter Ketzerei; aber es beseitigt nicht den begründeten Eindruck, dass wir eine neue Mariologie aufbauen wollen, die leicht die Grenzen des Komforts überschreitet.

Im II. Bd. eine pag. 772 es wird gelesen: „Der Himmel ist Licht, Duft und Harmonie. Aber wenn der Vater darin nicht gesegnet ist, in der Betrachtung des Allschönen, das die Erde zu einem Paradies macht, aber wenn das Paradies in Zukunft nicht die lebendige Lilie haben sollte, in deren Busen die drei Feuerstempel der göttlichen Dreifaltigkeit sind, Luce, Duft, Harmonie, Freude des Paradieses würde um die Hälfte verkrüppelt werden". Hier drückt sich ein hermetisches und äußerst verworrenes Konzept aus, glücklicherweise; denn wenn man das wörtlich nehmen würde, sie würde sich vor strenger Zensur nicht retten.

Endlich, Ich erwähne eine weitere seltsame und ungenaue Aussage, in dem es von der Madonna gesagt wird: „Ihre, während du auf der Erde bleibst, an zweiter Stelle nach Petrus in der kirchlichen Hierarchie …».

Die Oper, damit, es hätte eine Verurteilung verdient, selbst wenn es nur ein Roman gewesen wäre, wenn auch nur aus Gründen der Respektlosigkeit. Aber in Wirklichkeit verlangt die Intention des Autors mehr. Blättern durch die Bände, hier und da die Worte «Jesus sagt…», «, sagt Maria…»; oder: "Aha…“ und ähnliches. Andererseits, gegen Ende von Band IV (Seite. 839) die Autorin gibt sich als Autorin zu erkennen und schreibt, sie sei Zeugin der ganzen messianischen Zeit und heiße Maria. Diese Worte erinnern uns daran, vor etwa zehn Jahren, einige umfangreiche Typoskripte waren im Umlauf, die angebliche Visionen und Offenbarungen enthielten. Es ist bekannt, dass damals die zuständige kirchliche Behörde den Druck dieser Typoskripte verboten und deren Rücknahme angeordnet hatte. Jetzt sehen wir sie fast vollständig in dem vorliegenden Werk reproduziert. Umso aktueller ist diese öffentliche Verurteilung der Obersten Heiligen Kongregation, wegen grobem Ungehorsam.

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ANTWORT DES PRÄFEKTEN DER KONGREGATION FÜR DIE GLAUBENSLEHRE AUF EINEN ERSUCHEN UM EIN GUTACHTEN ZUM WERK VON MARIA VALTORTA

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Roma, 31 Januar 1985 – Prot. n. 144/58

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Von Seiner Hochwürdigsten Eminenz

Giuseppe Kardinal Siri

Metropolit Erzbischof von Genua

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Kardinal Josef Ratzinger, Präfekt der Kongregation für die Glaubenslehre

Mit Schreiben vom 18 Dürfen, der ehrwürdige Pater Umberto Losacco, Cappuccino, er bat diese Heilige Kongregation um eine Klarstellung bezüglich der Schriften von Maria Valtorta, unter dem Titel gesammelt: Das Gedicht des Menschengottes und ob eine Bewertung des Lehramtes der Kirche zu der betreffenden Veröffentlichung mit der bibliographischen Angabe vorliegt. In diesem Zusammenhang beehre ich mich, Eminenz zu informieren – die die Gelegenheit prüfen wird, Reverend Father zu informieren – dass das betreffende Werk effektiv in den Index aufgenommen wurde 16 Dezember 1959 und definiert ist durch Der Osservatore Romano der 6 Januar 1960 «Das Leben Jesu schlecht fiktionalisiert». Die Bestimmungen des Dekrets wurden mit einer noch beigefügten Erläuterung erneut veröffentlicht Der Osservatore Romano vom 1. Dezember 1961, wie aus der Dokumentation hiermit angebracht zu sehen. Einige hielten daraufhin den Druck und die Verbreitung des betreffenden Werks für rechtmäßig, Nach dem erfolgreichen Aufhebung Index, immer auf Der Osservatore Romano (15 Juni 1966) was veröffentlicht wurde, wurde notiert von Janet (1966) das, obwohl abgeschafft, l’Index es behielt „seinen ganzen moralischen Wert“, für den es nicht als angemessen angesehen wird, ein Werk zu verbreiten und zu empfehlen, dessen Verurteilung nicht leichtfertig, sondern nach abgewogenen Gründen entschieden wurde, um den Schaden zu neutralisieren, den eine solche Veröffentlichung den unerfahrensten Gläubigen zufügen kann.

Dankbar, dass all seine gnädigen Bestimmung in dieser Hinsicht, Gewinn des Anlasses mit der höchsten Rücksicht Ihrer meisten Eminenz bestätigen.

Dev.Mo

xJoseph Kardinal Ratzinger

Präfekt

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BOTSCHAFT DER ITALIENISCHEN BISCHOFSKONFERENZ AN DEN HERAUSGEBER DER OPERA DI MARIA VALTORTA

Roma, 6 Maggio 1992 – Prot. n. 324/92

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Zu Händen von

Redaktionszentrum Valtorta

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Sehr geehrter Redakteur,

Kardinal Dionigi Tettamanzi, Metropolit Erzbischof von Mailand, damals Generalsekretär der Italienischen Bischofskonferenz

nach häufigen Anfragen, die auch in dieses Sekretariat kommen, einer Stellungnahme zur Haltung der kirchlichen Autorität zu den Schriften von Maria Valtorta, aktuell herausgegeben von Redaktionszentrum Valtorta, Ich antworte unter Bezugnahme auf die von angebotene Klarstellung Hinweise herausgegeben von Der Osservatore Romano der 6 Januar 1960 und das 15 Juni 1966.

Gerade zum wahren Wohl der Leser und im Geiste eines authentischen Dienstes am Glauben der Kirche, Ich frage dich was, in einem möglichen Nachdruck der Bände, es wird von den ersten seiten an deutlich gesagt, dass die Visionen e ich Diktate die darin erwähnt werden, können nicht als übernatürlich angesehen werden, aber sie müssen einfach als literarische Formen betrachtet werden, die der Autor zum Erzählen verwendet, in seinem eigenen Weg, das Leben Jesu.

Dankbar für diese Zusammenarbeit, Ich spreche meinen Respekt aus und meine respektvollen und herzlichen Grüße.

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xDionigi Tettamanzi, Bischof

Generalsekretär der C.E.I.

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Alles geklärt und dokumentiert Ich schließe, indem ich das vor diesen klar wiederhole, präzise und entschiedene Stellungnahmen der kirchlichen Autorität, keine katholischen Gläubigen, aber vor allem kein Presbyter, der für die Pflege und Führung der Seelen zuständig ist, sollte es jemals wagen zu antworten: "… Ich stimme nicht zu, denn meiner Meinung nach … glaube ich, dass …“.

Von der Insel Patmos, 20 August 2022

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Die Väter der Insel Patmos

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Neue Dogmen zu verkünden ist ernster als die Glaubensdogmen zu dekonstruieren. Maria Corredentrice? Eine theologische Idiotie, die von denen unterstützt wird, die die Grundlagen der Christologie ignorieren

NEUE HUNDE ZU VERKÜNDIGEN IST ERNSTHAFTER, ALS HUNDE DES GLAUBENS ZU DE-AUFBAUEN. MARIA CORREDENTRICE? EINE THEOLOGISCHE IDIOTIE, DIE VON JENEN UNTERSTÜTZT WIRD, DIE DIE BASIS DER CHRISTOLOGIE IGNORIEREN

 

Die selige Jungfrau Maria hätte darum gebeten, mit einem fünften marianischen Dogma zur Miterlöserin ausgerufen zu werden? Wir lächeln, um nicht über gewissen Unsinn zu weinen. Jemand ist bereit, wirklich zu glauben, dass die selige Jungfrau sich selbst als demütige Dienerin definiert hat, die Frau der begabten Liebe, Schweigen und Vertraulichkeit, die zum Ziel hat, zu Christus zu führen, kann Seher oder entwertete Visionäre bitten, zur Miterlöserin erklärt zu werden und dem göttlichen Erlöser fast gleichgestellt zu werden?

— Theologie —

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Artikel im PDF-Druckformat

 

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„Darum, nachdem er erneut flehende Bitten an Gott gerichtet und das Licht des Geistes der Wahrheit angerufen hatte, zur Ehre des allmächtigen Gottes, der sein besonderes Wohlwollen über die Jungfrau Maria zu Ehren ihres Sohnes ausschüttete, Unsterblicher König aller Zeiten und Gewinner von Sünde und Tod, zum größeren Ruhm seiner erhabenen Mutter und zur Freude und zum Jubel der ganzen Kirche, durch die Vollmacht unseres Herrn Jesus Christus, der Heiligen Apostel Petrus und Paulus und Our, wir sprechen aus, wir erklären und definieren es als von Gott offenbartes Dogma: die unbefleckte Mutter Gottes immer Jungfrau Maria, beendete den Lauf des irdischen Lebens, sie wurde an Leib und Seele zu himmlischer Herrlichkeit angenommen“. Deswegen, wenn überhaupt, Gott bewahre, es gewagt haben, freiwillig zu leugnen oder in Frage zu stellen, was von Uns definiert wurde, wissen, dass er im göttlichen und katholischen Glauben versagt hat " (Dogmatische Blase das großzügige, 1November 1950)

Mit dem dogmatischen Stier das großzügige Papst Pius XII proklamierte den 1. November 1950 das Dogma von der Himmelfahrt der seligen Jungfrau Maria, dessen feierliches Fest gefeiert wird 15 August. Bei dieser Gelegenheit biete ich allen, die nach der Verkündigung des Dogmas der Miterlöserin Maria schreien, eine theologische Reflexion an, ausgehend von einer Frage: Es ist ernster Herausforderung und dekonstruieren die Lehren des heiligen katholischen Glaubens, oder ernster, neue Dogmen zu verkünden? Zweifellos ist es ernstere die zweite Sache, die Fehler machen und Verwirrung unter dem Volk Gottes säen und die Dogmen durch erneutes Lesen und Neuinterpretieren in Frage stellen, bis zum Erreichen ihrer Dekonstruktion, es soll nicht von böswilligen Absichten beseelt sein, all dies kann auch das Ergebnis jener schlechten theologischen Ausbildung sein, die über ein halbes Jahrhundert an Generationen von Priestern und Theologen weitergegeben wurde. Viele meiner Mitbrüder kamen als Priester aus unseren katastrophalen Seminaren und tranken das Beste aus den an den kirchlichen Universitäten gelehrten Heterodoxien., sie sind wirklich überzeugt, dass schlecht gut, dass der Defekt ist Vorzüge, dass Ketzerei und Orthodoxie ist, dass die Orthodoxie ist Ketzerei. Nicht wenige, induzierte zu denken, Sie geben zu, dass sie eine schlechte theologische Ausbildung und eine schlechte Priestertumsausbildung erhalten haben, versucht fast immer mit Mühe und Opfern, Abhilfe zu schaffen. Diejenigen, die jede dieser zugeben, je, trotz ihrer störenden Lücken, wir sehen, wie sie einer nach dem anderen Bischöfe werden.

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Der Dogmen verkündet, die es nicht gibt Es erreicht einen größeren Fehler, weil es funktioniert, indem sich über die Autorität der gleichen heiligen Kirche platzieren Mater et Magistra, Inhaber einer Autorität, die von Christus selbst stammt. Und letzteres ja, Das ist ein Dogma des katholischen Glaubens, die ist nicht gekommen, um logische Deduktion, sondern auf der Grundlage klarer und präziser Worte des menschgewordenen Wortes Gottes (vgl.. MT 13, 16-20). Und wenn Dogmen verkündet werden, die es nicht gibt und nicht geben kann, dann sind wir im diabolischen, weil Stolz in seiner schlimmsten Manifestation die Szene betritt: intellektueller Stolz. Ich habe es bereits geschrieben und erklärt, aber es verdient, es noch einmal zu wiederholen: in der sogenannten Todsündenskala weist der Katechismus der Katholischen Kirche den Stolz an erster Stelle aus, mit dem schmerzhaften Frieden derer, die darauf beharren, sich in der Lust zu konzentrieren - was, wie wir uns erinnern, überhaupt nicht an erster Stelle steht, aber nicht einmal auf die Sekunde, zum dritten und vierten - das ganze Geheimnis des Bösen, unabhängig von der Tatsache, dass die schlimmsten Sünden jeden und Strenge von seinem Gürtel bis hin zu steigen, nicht statt seinem Gürtel zu fallen, wie in einem ironischen, aber theologisch sehr ernsten Ton, den ich vor Jahren schrieb [Siehe Katechismus Nr. 1866].

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Ich beginne daher mit einem Beispiel mit objektbezogen die sog. Usual Noti, diejenigen, die nur den Klang der Magie hören der Lateiner sie verlieren jeden Sinn für Vernunft und jede Art von kritischem Sinn, mit der daraus folgenden Gesamtverzerrung der objektiven Realität. hier ist dann S. UND. Mons. Mario Oliveri, Retired Bischof von Albenga, defensiv gegenüber ihnen zu sagen, dass er keineswegs als verantwortlich - teilweise sogar unfreiwillig - von seinem bischöflichen Stuhl entfernt wurde -, dafür, eine Diözese zu einem echten Bordell reduziert zu haben, zu einer Sammelstelle für offenkundige Homosexuelle, die wegen ernsthafter moralischer Probleme von einem oder sogar mehreren Seminaren ausgeschlossen wurden, sich mit einer beträchtlichen Anzahl unkontrollierbarer Priester wiederzufinden, die sich jeder Art von Laster und väterlicher Täuschung verschrieben haben, die zur Aufrechterhaltung ihrer Laster nützlich sind. Nichts davon springt in den Augen der Usual Notes im Geringsten, die unbeirrt und hartnäckig weiter behaupten und schreiben, dass der arme Prälat wurde verfolgt aus der "modernistischen Kirche", weil er die liebte Der alte Ritus der Messe, gebrauchter jeweled mitres siebzig Zentimeter hoch und all'inginocchiatoio von Rittern unterstützt unter dem Vordach Heilige Kommunion zu geben aus frac.

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So wie es passiert ist - bestätige die üblichen Hinweise -, an die Mitglieder der Kongregation der Franziskaner, nicht nur für die Organisation von Konferenzen Kritik an Karl Rahner nach ihnen bestraft, hat die Gefahr der Moderne und Freimaurerei gezeigt; aber vor allem verfolgt, weil auch sie - natürlich - col Der alte Ritus der Messe.

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Auf den Spalten unseres Magazins Die Insel Patmos der dominikanische päpstliche Akademiker Giovanni Cavalcoli und ich, später der Kapuzinertheologe Ivano Liguori und der dominikanische Theologe Gabriele Giordano M. Scardocci haben wir im Laufe der Jahre über Karl Rahner geschrieben, über die Moderne und die Modernisten, und so weiter Freimaurerei, in sehr kritischen und harten Tönen. Wir haben nicht einmal nur in Schüben geschossen, wir haben gerade wiederholt schwere Mörsergranaten abgefeuert, mit einer viel strengeren Strenge als bei früheren Konferenzen, die von den Franziskanern der Unbefleckten Empfängnis gefördert wurden. Sie sollten Sie daher bitten,: weil sie uns noch keine Polizeistationen besorgt haben? Weil, obwohl er Karl Rahner hart beschuldigt und ihn als Ursprungsquelle aller wiederkehrenden Ketzereien angegeben hat, die heute in die Kirche eindringen, Priesterseminare und Päpstliche Universitäten, keine kirchliche Autorität hat uns jemals Seufzer und am wenigsten Rückrufe zuteil werden lassen?

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Als vor ein paar Jahren Ich hatte ein Gespräch mit einem der angesehensten Mariologen der Franziskaner der Unbefleckten Empfängnis, Sein madonnolatrischer Fanatismus hat mich sehr beeindruckt, seinem Stolz zu folgen, denn er nahm bereits das Dogma der Maria Miterlöserin zur Verkündigung. Infolge, innerhalb dieser Gemeinde, das nie verkündete Dogma der Maria Miterlöserin war tatsächlich schon eingeschrieben Anzahlung des Glaubens mit viel Theologie und Kult gefördert und verbreitet. Alles in der völligen Gleichgültigkeit aller Päpste des zwanzigsten Jahrhunderts, einschließlich derjenigen, besonders gewidmet an die Jungfrau Maria, auch wenn sie mehrfach darauf hingewiesen wurden, wollten sie nie an eine mögliche Verkündigung dieses neuen marianischen Dogmas denken. Unter diesen genügt es, den Heiligen Papst Pius X. zu erwähnen, der ehrwürdige Papst Pius XII, der Heilige Papst Paul VI. und der Heilige Papst Johannes Paul II., die wollten, dass das Emblem der Heiligen Jungfrau in ihr päpstliches Wappen eingraviert wird, er war so hingebungsvoll Mater Dei, schließlich der Ehrwürdige Papst Benedikt XVI, der in seiner Eigenschaft als Theologe mit der schüchternen - vielleicht sogar übertriebenen - Sanftmut erklärte und verdeutlichte, die ihn immer charakterisiert hat, dass der Begriff „Miterlöserin“ auf theologischer Ebene Probleme mit der Christologie aufwirft.

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Der amtierende Papst - wer nicht schüchtern und demütig ist - er äußerte sich dreimal [1] in dieser Frage ein trockenes und entschiedenes Nein zu bekräftigen:

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«Unsere Liebe Frau wollte Jesus keinen Titel nehmen; Sie erhielt das Geschenk, seine Mutter zu sein, und die Pflicht, uns als Mutter zu begleiten, unsere Mutter zu sein. Er verlangte von sich selbst nicht, quasi erlösend oder miterlösend zu sein: Nein. Der Erlöser ist einer und dieser Titel wird nicht verdoppelt " [2].

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Die Reaktion der radikaleren Usual Notes es ließ nicht lange auf sich warten: Sie beschuldigten den Papst, ein Gotteslästerer und Gotteslästerer zu sein (!?). Umso mehr ist es gut zu klären: wenn es falsch und ketzerisch ist, das Dogma von der unbefleckten Empfängnis und der Himmelfahrt der seligen Jungfrau Maria in Frage zu stellen, andererseits, das Dogma der Miterlöserin Maria verkünden und danach handeln, bis hin zur unverschämten Verbreitung von Theologie, es ist viel ernster. Dann, wenn angesichts dieser und anderer Dinge der Heilige Stuhl an einem bestimmten Punkt eingreift, Es ist sinnlos, «zur Verfolgung von zu schreien Der alte Ritus der Messe!». Denn wenn wir objektiv sein wollen, wenden wir zunächst einmal Kriterien an aequitas zusammen mit dem Augenmaß, Vollkommen vernünftig können wir sagen, dass, bevor die Axt auf die armen Franziskaner der Unbefleckten Empfängnis gesenkt wurde, die Jesuiten schwer getroffen wurden und zusammen mit ihnen verschiedene andere historische Orden und Kongregationen mit viel schwerwiegenderen internen Problemen, aber in erster Linie verantwortlich für die in einer gefährlichen Art und Weise seit Jahrzehnten verbreitet - wie im Fall der Jesuiten -, ein offensichtlich nicht-katholisches Denken. Das kann man den Franziskanern der Unbefleckten Empfängnis nicht vorwerfen. Wenn in der Tat diese jungen und einfachen fratacchioni Aufgezogen von Pater Stefano Maria Manelli, irrten sie sich, dies geschah weitgehend in gutem Glauben und auch aus nicht geringer Unwissenheit, zweifellos belebt durch die besten Absichten inneren und äußeren, von der Liebe zu Wahrheit und authentische Verehrung der heiligen Kirche Christi.

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Die Jesuiten und Mitglieder anderer religiöser Gruppen die die schlimmsten destruktiven Theologien verbreiten, Sie können scharf dafür kritisiert werden, wie sie die Dogmen des Glaubens dekonstruieren oder aktualisieren, sondern die Franziskaner der Unbefleckten Empfängnis, die ein marianisches Dogma in konkreten Tatsachen verkündeten, es zur Existenz gaben und den Kult der Miterlöserin Maria einführten, auf theologischer Ebene haben sie einen viel schwereren Fehler begangen, wodurch die höchste und höchste Autorität der Kirche ersetzt wird. Und widersprechen Sie nicht, ebenso die totalen Fasten der Theologie, die sich aus diesem Grunde anmaßen, auf den heikelsten Gebieten der Dogmatik dissertieren zu können: «… Aber St. Louis Marie Grignion de Montfort in seinem Abhandlung über wahre Hingabe schrieb, dass ... aber Unsere Liebe Frau von Amsterdam hat in einer Privatoffenbarung gefragt, dass ... dieser Mystiker und dieser Visionär gesagt hat, dass die Madonna ihn in einer Privatoffenbarung gefragt hat, dass ... ".

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Die selige Jungfrau Maria hätte gefragt mit einem fünften marianischen Dogma zur Miterlöserin ausgerufen werden? Wir lächeln, um nicht über gewissen Unsinn zu weinen, der einige Themen für uns Priester und für uns Theologen ziemlich arrogant und schwer zu handhaben macht, Gerade weil ihre Arroganz mit ihrer Ignoranz einhergeht. Doch die Antwort ist einfach: jemand ist bereit zu glauben, dass die selige Jungfrau sich selbst als demütige Dienerin definiert hat, die Frau der begabten Liebe, Schweigen und Vertraulichkeit, derjenige, der das Ziel hat, zu Christus zu führen, Seher oder entwertete Visionäre wahrlich bitten können, zur Miterlöserin ausgerufen und dem göttlichen Erlöser fast gleichgestellt zu werden?

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Der eigentliche Begriff der Miterlöserin es ist an und für sich eine feierliche theologische Idiotie, die enorme Konflikte mit der Christologie und dem Geheimnis der Erlösung schafft, die allein durch Gott, das menschgewordene Wort, bewirkt wird, die keine Miterlöser und Miterlöser braucht. Das Geheimnis der Erlösung ist eins mit dem Geheimnis des Kreuzes, an dem Gott den Menschen als Opferlamm starb. Am Kreuz wurde die selige Jungfrau Maria nicht wie ein Opferlamm zu Tode genagelt, dass sie am Ende ihres Lebens einschlief und in den Himmel aufgenommen wurde, Sie starb nicht und stand am dritten Tag wieder auf und besiegte den Tod. Die selige Jungfrau, erste Geschöpf der ganzen Schöpfung vor allen Heiligen für seine makellose Reinheit, Er vergibt unsere Sünden nicht und erlöst uns nicht, er tritt für die Vergebung unserer Sünden und für unsere Erlösung ein. Wenn wir uns im Gebet an sie wenden, beide im Ave-Maria dadurch gekennzeichnet, dass Hallo Regina stets, in der Geschichte und Tradition der Kirche, Wir rufen sie an und sagen "betet für uns Sünder", wir bitten sie nicht, unsere Sünden zu vergeben oder uns zu retten.

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Das sollte reichen um einen Diskurs abzuschließen, der auf theologischer Ebene nicht vorgeschlagen werden kann, wie der von Maria Miterlöserin. Eine authentische theologische Idiotie, von der sich nur die ignoranten Arroganten und Madonnolatri nähren können, die nicht wissen, was wahre Hingabe an die Heilige Jungfrau ist, aber vor allem, was ist die wahre Rolle, die Gott anvertraut hat? Voller Gnade in der Heilsökonomie.

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von der Insel Patmos, 15 August 2022

Aufnahme in den Himmel der seligen Jungfrau Maria

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Hinweise

[1] Sehen. 12 Dezember 2019 Predigt bei der Heiligen Messe am Fest Unserer Lieben Frau von Guadalupe; 30 April 2020, Heilige Messe in der Kapelle des Martha Haus Sancthae; 24 Marsch 2021, in der Rede während der Generalaudienz.

[2] Sehen. Heilige Messe in der Kapelle des Martha Haus Sancthae.

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Gabriele GiordanoM. Scardocci
Vom Orden der Prediger
Presbyter und Theologe

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Pater Gabriele

Die „Apostolisch-Katholische Kirche“. Wie viele Wörter verwenden und rezitieren wir, ohne ihre Bedeutung zu kennen? An den Wurzeln des Begriffs „apostolisch“

— Theologie —

LA «CHIESA CATTOLICA APOSTOLICA». WIE VIELE WÖRTER BENUTZEN UND REZITIEREN WIR, OHNE IHRE BEDEUTUNG ZU KENNEN? AN DEN WURZELN DES BEGRIFFES „APOSTOLISCH“

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Es ist zweifellos ein mnemonischer Satz, quella impressa nella parte del Ich glaube in cui recitiamo «Credo la Chiesa una, Weihnachtsmann, katholischen und apostolischen ". Quanti conoscono però il vero e profondo significato di «apostolica»? Questa parte viene esplicitamente recitata nel Ich glaube letzte, ma non per questo ha un ultimo posto nella riflessione teologica, quindi nella pratica della vita di fede.

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Autor:
Gabriele GiordanoM. Scardocci, o.p.

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Es ist zweifellos ein mnemonischer Satz, quella impressa nella parte del Ich glaube in cui recitiamo «Credo la Chiesa una, Weihnachtsmann, katholischen und apostolischen ". Quanti conoscono però il vero e profondo significato di «apostolica»? Questa parte viene esplicitamente recitata nel Ich glaube letzte, ma non per questo ha un ultimo posto nella riflessione teologica, quindi nella pratica della vita di fede. Dunque ultima, ma non per questo ultima quanto a importanza, la nota dell’apostolicità ecclesiale getta un ponte fra l’aspetto personale e comunitario della fede. Tale connotazione, in der Tat, descrive la fondazione della comunità dei credenti, in un triplice senso:

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  1. La Chiesa è costruita sul fondamento degli apostoli [Eff 2,20], i testimoni scelti e mandati in missione direttamente da Cristo,
  2. Essa custodisce e trasmette, con l’aiuto dello Spirito Santo che la inabita dall’interno, l’insegnamento di Cristo, il buon deposito della fede e le sane parole udite dagli Apostoli;
  3. «Fino al ritorno di Cristo, la Chiesa continua ad essere istruita, santificata e guidata dagli Apostoli grazie ai loro successori nella missione pastorale: il Collegio dei Vescovi, coadiuvato dai sacerdoti e unito al Successore di Pietro e Supremo Pastore della Chiesa» [ CCC-n. 857].

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In estrema sintesi questi tre punti offrono una visione di insieme sulla apostolicità della Chiesa Cattolica. Adesso li vedremo analiticamente, a partire dalla Sacra Scrittura dove troviamo dei chiari riferimenti alla presenza e alla scelta di Gesù dei Dodici Apostoli:

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«Poi, chiamati a sé i suoi dodici discepoli, diede loro il potere di scacciare gli spiriti immondi e di guarire qualunque malattia e qualunque infermità» [MT 10, 1-4]. I nomi dei Dodici Apostoli sono questi: der erste, Simone detto Pietro e Andrea suo fratello; Giacomo di Zebedeo e Giovanni suo fratello; Filippo e Bartolomeo; Tommaso e Matteo il pubblicano; Giacomo d’Alfeo e Taddeo; Simone il Cananeo e Giuda l’Iscariota, quello stesso che poi lo tradì.

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Prosegue l’Evangelista:

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«Salì poi sul monte, chiamò a sé quelli che egli volle ed essi andarono da lui. Ne costituì Dodici che stessero con lui e anche per mandarli a predicare e perché avessero il potere di scacciare i demòni [MC 3, 13].

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Es ist immer noch:

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«In quei giorni egli andò sul monte a pregare, e passò la notte pregando Dio. Quando fu giorno, chiamò a sé i suoi discepoli e ne scelse dodici, ai quali diede anche il nome di apostoli» [LC 6, 12].

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I Dodici Discepoli vengono chiamati apostoli, der griechischen ἀπόστολοι (apòstoloi), auf Hebräisch שלוחים (shelichim, plurale di שליח, shaliach, che in entrambe queste lingue significa alla lettera: inviati, perché tramite il loro ministero Gesù continua la sua missione. Nell’accogliere i dodici, si accoglie tutta la persona di Cristo, come leggiamo in «Chi accoglie voi, accoglie me» [MT 10, 40]. Cristo sceglie proprio Dodici Apostoli. Il numero di dodici simboleggia l’universalità e richiama alle Dodici Tribù d’Israele. La novità maggiore nella sequela di Cristo, consiste non tanto nel numero, quanto nel fatto che è il maestro a scegliere i discepoli: mentre in genere nell’antichità erano i discepoli a scegliere il maestro da cui attingere insegnamenti per la vita spirituale. Dopo averli scelti, Gesù li manda a predicare prima in tutta la terra di Israele e poi successivamente ai pagani (definiti le genti o i gentili). In tal modo essi iniziano a tramandare e trasmettere l’insegnamento autentico di Cristo. A questo modo Gesù forma quindi un collegio, cioè un gruppo stabile di inviati con la missione permanente di trasmettere il suo messaggio e che ha per capo l’Apostolo Pietro. Nello svolgersi di questa missione, lo Spirito Santo dona agli apostoli tutti i mezzi e la forza necessaria che gli occorre, tramite una grazia molto speciale: essi perciò hanno gli stessi poteri di Cristo: gli inviati sono dunque in grado di annunciare e propagare i divini misteri, di perdonare e rimettere i peccati e di guarire e scacciare i demoni. Inoltre lo Spirito Santo gli dona l’intelligenza per approfondire, meditare e meglio annunciare il mistero di Cristo.

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All’interno del gruppo degli apostoli, abbiamo visto che la presenza della figura di Simon Pietro. Egli è investito di un ruolo speciale: è incaricato da Cristo come principio di unità e comunione della fede; egli è perciò capo visibile della Chiesa; gli apostoli devono essere in comunione con lui e sotto di lui per quanto riguarda la dottrina di Cristo: ciò come vedremo si applicherà anche al successore di Pietro, Vati, e ai vescovi che gli sono in obbedienza: cum Petro e unter Petro (mit Peter und unter Peter)

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Approfondiamo allora la figura di Pietro: egli è incaricato da Cristo ad una missione speciale. Essa è descritta in un passo molto importante del Vangelo:

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«Rispose Simon Pietro: “Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente”. Und Jesus: “Beato te, Simone figlio di Giona, perché né la carne né il sangue te l’hanno rivelato, ma il Padre mio che sta nei cieli. Und ich sage dir: Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa”». [MT 16, 16-18].

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Simone, a cui Gesù ha cambiato nome in Pietro, è il primo e unico a riconoscere che Cristo è il figlio di Dio, del Dio vivente. Egli ha dunque “anticipato” gli altri apostoli in questo atto di fede: perciò viene posto da Gesù capo del collegio apostolico. Tre poteri molto speciali sono donati a Pietro, che gli altri apostoli non posseggono: innanzitutto lui non verrà mai meno, perché Pietro è la pietra visibile e stabile della comunità dei credenti; Zweitens:, egli ha il potere delle chiavi del Regno e, Dritter, il potere di sciogliere e legare. Con questo intendiamo:

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«Il potere delle chiavi designa l’autorità per governare la casa di Dio, was es ist die Kirche. Gesú, il Buon Pastore [GV 10, 11], ha confermato tale incarico dopo la risurrezione: "Füttere meine Schafe" [GV 21, 15-17]. Il potere di legare e sciogliere indica l’autorità di assolvere dai peccati, di pronunciare giudizi in materia di dottrina e prendere decisioni disciplinari nella Chiesa. Gesú ha conferito tale autorità alla Chiesa attraverso il ministero degli Apostoli [vgl.. MT 18,18] e particolarmente di Pietro, il solo cui ha esplicitamente affidato le chiavi del Regno» [vgl.. CCC-n. 553].

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Tradizionalmente sappiamo che Pietro è stato martirizzato a Roma nel 64 dopo Cristo sul Colle Vaticano. Bisher, era stato imprigionato presso il carcere Mamertino, molto vicino al Campidoglio. Pietro dunque, essendo capo degli apostoli, nel suo martirio presso Roma testimonia anche il primato della sede romana rispetto alle altre comunità di credenti. Un primato che non è di dominio e despotismo, ma di servizio e di coordinamento di tutte le altre diocesi e chiese sparse per il mondo. Anticipiamo sin da ora un concetto importante: il primato petrino non vuole sminuire la collegialità, la sinodalità e l’opera comune e comunitaria: anzi Pietro e i suoi successori sono chiamati a garantire e a conferire la dignità e autorità di tutti gli apostoli e i loro successori, die Bischöfe. Come infatti vedremo fra poco i vescovi sono i successori degli Apostoli. Chiariamo allora che i successori di Pietro sono coloro posti a capo della Diocesi di Roma, o appunto i vescovi di Roma. Historisch, il vescovo di Roma, è chiamato con una serie di nomi: Pontefice Massimo, Augusto Pontefice, seine Heiligkeit, Heiliger Vater, Die meisten Heiligen Vater, o con quello più noto di Papa, che secondo una teoria storica sarebbe l’abbreviazione di pastor pastorum, pastore di tutti i pastori, Ö pater pauperum, padre dei poveri.

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Tornando all’analisi delle figure degli apostoli, sappiamo che tutti gli apostoli, ad eccezione di Giovanni, morto in età molto avanzata, verranno martirizzati durante le loro missioni in Oriente e nel territorio dell’Impero Romano. Anche dal martirio degli apostoli, troviamo conferma che lo scopo della fondazione e della presenza apostolica è quello di portare tutta la comunità ad un fine escatologico e di santità; tutta l’opera apostolica ha la finalità di condurre tutti al regno di Dio.

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Considerando che gli apostoli e i loro primi successori (padri apostolici) morivano martiri, era necessario che il messaggio di Gesù venisse comunque trasmesso: per questo scelsero dei successori per perpetuare la missione di Cristo. Quindi conferirono l’Ordine Sacro dell’Episcopato, consacrandoli quali episcopi (Bischofs), con mandato a proseguire la missione apostolica come successori degli Apostoli. In questo senso diremo anche che la Chiesa riceve la professione della fede dagli apostoli medianti i successori di coloro che furono primi aderenti al movimento gesuano.

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Adesso cerchiamo di capire perché i vescovi, ricevendo l’Ordine Sacro, divengono i successori ufficiali degli Apostoli. Se leggiamo in Atti degli Apostoli [vgl.. 6, 26] troviamo che gli stessi apostoli si diedero innanzitutto dei successori con il compito di proseguire e consolidare l’opera di evangelizzazione iniziata dagli Apostoli. Quest’opera è chiamata la Tradition da due antichi scrittori della cristianità, Tertulliano e Ireneo di Lione. Die Tradition dal latino viene dal verbo liefern e implica l’azione del tramandare e trasmettere la fede predicata dagli Apostoli; perciò i vescovi per divina istituzione sono succeduti al posto degli Apostoli quali pastori e guide della comunità ecclesiale. Questo passaggio di consegne avviene in un atto ben preciso. Damit, la trasmissione apostolica, si conferisce tramite la ricezione del Sacramento dell’Ordine, attraverso la consacrazione episcopale.

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Chiariamo questo passaggio dell’ordinazione dei vescovi. Cristo istituì i Sacramenti, che non sono nati dalla creatività umana, sono tutti racchiusi nella Rivelazione e nei Vangeli. Questo al fine di chiarire per inciso che certe correnti del Cristianesimo non cattolico, insegnando che i Sette Sacramenti, o parte di essi, sono solo una creazione umana avvenuta in epoca successiva all’Imperatore Costantino, a partire dal IV secolo a seguire, sono in palese errore, perché tutti i Sacramenti sono di istituzione divina. Tra i Sette Sacramenti c’è il Sacramento dell’Ordine Sacro, che è unico, ma diviso al proprio interno in tre gradi: Bischofsamt (o pienezza del sacerdozio apostolico), presbiterato e diaconato. Coloro che ricevono questo Sacramento, nel loro singolo e personale ministero sono chiamati alla missione di condurre tutta la Chiesa al bene comune e alla Santità. È dunque un compito, ad un tempo singolare e allo stesso tempo comunitario. L’azione del conferire l’Ordine Sacro è detta ordinazione: in essa è Gesù che, agendo in Person Christi tramite un vescovo, ordina un sacerdote e lo consacra vescovo: dunque conferisce al presbitero la pienezza del sacerdozio apostolico per portare avanti tale missione. L’episcopato è quindi la pienezza del sacramento dell’Ordine perché contiene la sorgente stessa da cui derivano i tre gradi del Sacramento dell’Ordine stesso. Il vescovo infatti è anche colui che ordina i diaconi e i sacerdoti, e appunto come detto precedentemente, ordina un sacerdote a diventare vescovo.

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Sinteticamente diremo che la linea di successione prevede che un apostolo, ricevuti i pieni poteri da Cristo per trasmettere il suo insegnamento e per amministrare tutti i Sacramenti, ha ordinato un padre apostolico, conferendogli medesimi poteri e missione; a sua volta il padre apostolico ha ordinato un vescovo, per gli stessi scopi. Dieser Bischof, Ihr Rücken, ha ordinato un altro vescovo e nel corso della storia, nell’ordinare in successioni tutti i vescovi, si è giunti fino ad oggi. Il tutto viene definito: apostolischen Sukzession.

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La trasmissione del mandato di trasmettere e amministrare i Sacramenti a molteplici vescovi sparsi per il mondo, come molteplici in origine erano gli apostoli, mostra che la Chiesa ha natura apostolica, dunque collegiale e comunitaria. La collegialità e apostolicità dei Vescovi implica da un lato l’unità fra il Papa e i Vescovi perché il Collegio Episcopale è legato al suo capo visibile. Il Sommo Pontefice non è tiranno ma garante del ministero stesso dei Vescovi. Infatti egli è garante dell’Unità del corpo ecclesiale ed è il fondamento visibile materiale concreto dell’Unità ecclesiale (Collegialità = elemento di Gewerkschaft nella distinzione).

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Auf der anderen Seite, la collegialità dei Vescovi implica che tale Collegio ha un alto grado di autorità sulla Chiesa intera. Le singole diocesi collaborano fra di loro, ogni vescovo può prendere delle decisioni sui fedeli che gli sono affidati senza chiedere sempre e comunque l’autorizzazione alla Sede di Roma. Außerdem, die Bischöfe, collaborano attivamente fra loro e con il Romano Pontefice in alcuni momenti speciali: nei sinodi o, z.B, in un concilio ecumenico. Un sinodo o concilio convocati dai vescovi è accettato e confermato dal Romano Pontefice, ma guidato collegialmente: perciò anche queste riunioni ecclesiali non sono mai portate avanti dal Romano Pontefice da solo, al quale però solo spetta, letzten Endes, decidere.

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Ora abbiamo capito in che modo il Vescovo di Roma e i Vescovi del mondo, in quanto successori degli Apostoli hanno ricevuto il mandato di Cristo. Diremo che in tale mandato essi si sono impegnati specificamente in tre compiti specifici rispetto al popolo di Dio: questi compiti prendono nome di munera (da latino dovere, compito e anche dono) e sono il die Aufgabe des Unterrichtens, der die Aufgabe der Heiligung und das munus regendi / des Regierens.

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Munus docendi è il dovere di insegnare, trasmettere l’insegnamento di Cristo; è detto anche il magistero ordinario del vescovo. Questo magistero / insegnamento è concretizzato dal vescovo quando insegna con autorità, che deriva da Cristo, e si attua quando il vescovo insegna concretamente nelle materie di dottrina e di morale e tali insegnamenti sono in comunione con il Sommo Pontefice e la Chiesa Universale. Questo è magistero di origine divina; dann nach die Aufgabe des Unterrichtens è primo compito del vescovo e concretamente con esso si intende di predicare di insegnare queste verità ai fedeli. Die Gläubigen, ihr Teil, sono chiamati ad ascoltare in obbedienza attiva con un’adesione filiale sincera al loro vescovo anche ponendo delle domande, dei dubbi e dei chiarimenti per comprendere meglio questi insegnamenti, per approfondire la dottrina e viverla meglio.

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Mit die Aufgabe der Heiligung: si indica il dovere di condurre alla Santità tutto il popolo di Dio. Il vescovo è l’economo, cioè colui che distribuisce in parti uguali la grazia di Cristo e dello Spirito Santo nella Chiesa; ciò avviene nella amministrazione dei Sacramenti e ancora più in particolare nella celebrazione eucaristica, dove è l’Eucaristia che fa la Chiesa, la santifica e la unisce nella cattolicità; dunque la presenza vera, Real, sostanziale di Cristo nelle specie del pane e del vino rende uniti tutti i fedeli (clero e fedeli); allo stesso tempo è la Chiesa che fa l’Eucaristia, dunque la Chiesa che la amministra e la celebra.

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Mit munus regendi/ gubernandi si indica il dovere dei vescovi di reggere e governare le singole Chiese locali o le diocesi; esse hanno una loro giurisdizione propria viene esercitata per sé da ogni vescovo in modo ordinario. Con questo si intende che il potere Divino che ogni vescovo possiede in modo immediato non prevede l’obbligatoria delegazione ad altre persone: a livello concreto, Aber, i vescovi possono comunque stabilire di nominare dei mediatori e delegati per gestire al meglio il territorio, per esempio sacerdoti che svolgono il ruolo vicari episcopali, foranei, giudiziali e che dunque esercitano varie mansioni nel nome del vescovo.

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In conclusione questi tre munera /doveri vengono attuati mediante l’ausilio dei presbiteri o i sacerdoti, che pur non avendo la pienezza dell’ordine sacro come il vescovo, anche loro partecipano e sono corresponsabili dei tre munera. Die die Aufgabe des Unterrichtens eind esempio quando essi predicano, insegnano e governano il popolo di Dio, specialmente nella parrocchia. Qui il parroco è anche colui che accompagna e dunque governa il Popolo di Dio alla santità (esercizio del Munus gubernandi); infine il sacerdote celebra il culto quindi amministra i Sacramenti e prega per i bisogni del Popolo e allo stesso tempo anche amministra il Sacramento della confessione (esercizio del die Aufgabe der Heiligung).

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Volendo anche analizzare sinteticamente il primo grado dell’ordine, possiamo velocemente descrivere l’attività dei diaconi. Anch’essi rientrano nella gerarchia ecclesiale perché sono chiamati al servizio: diàconos è parola greca traducibile con servitore. Rientrano ancora nell’apostolicità della Chiesa, perché sono assistenti alla liturgia, possono avere i compiti catechetici e para liturgici, sebbene il loro compito principale, la loro vocazione non è la chiamata ad amministrare i Sacramenti allo stesso modo dei presbiteri. I diaconi partecipano dell’apostolicità in quanto sono chiamati al servizio, specialmente le opere di carità, la gestione di attività amministrative della Chiesa. In qualche caso comunque il diacono può dare il Sacramento del battesimo e benedire le nozze. qualche caso comunque il diacono può dare il Sacramento del battesimo e benedire le nozze.

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Roma, 18 Januar 2022

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Per chi volesse approfondire il tema consiglio la lettura di questi libri:

Katechismus der Katholischen Kirche, 553; 857 – 865.

Vatikanisches Konzil II, (C)ostituzione dogmatica Lumen gentium,18 – 23.

  1. McDowell, The fate of the apostles. Examining the martyrdom accounts of the closesest followers of Jesus, Routledge, 2016.
  2. Virgili, Die Auferstehung Jesu, Crocevia, Amazon publishing, 2020.

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Mitarbeiter Blog

Pater Gabriele

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Nachrichten aus der Dominikanische Provinz Roman: besuchen Sie die offizielle Website der Dominikaner, WHO

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«Sie werden wissen, die Wahrheit und die Wahrheit, die Sie wird freigelassen» [GV 8,32],
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Mit ziemlicher Sicherheit nutzlose Lektion für einige autodidaktische Katholiken zum Säkularismus des Staates: das Konzept des Naturgesetzes der wiederbelebten Neo-Scholastiker, außerdem nicht Gott und der Wahrheit zu dienen, es steht in radikalem Konflikt mit den beiden Grundlagen der Erschaffung des Menschen: Freiheit und freier Wille

— Theologie —

LEKTION FAST BESTIMMT NÜTZLICH FÜR BESTIMMTE SELBSTUNTERRICHTETE KATHOLIKEN ÜBER DIE LAIZITÄT DES STAATS: DAS KONZEPT DES NATÜRLICHEN RECHTS DER WIEDERHERSTELLENDEN NEOSCHOLASTIK, ZUSÄTZLICH, GOTT UND DER WAHRHEIT NICHT ZU DIENEN, Es steht in einem radikalen Konflikt mit den beiden Grundlagen der Schöpfung des Menschen, FREIHEIT UND FREIER WILLE

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Für uns Männer des Glaubens, Vernunft und Wissenschaft sind unbestreitbar dass Gott im Herzen des Menschen den natürlichen Sinn für Gut und Böse vermittelt hat, daher die Grundlagen jener Gesetze, die vielleicht unangemessen sind, aber richtig, Sie sind als Naturgesetz definiert. Das Problem entsteht, wenn man versucht, das Naturgesetz oder das göttliche Gesetz in ein positives Gesetz umzuwandeln, in Gesetzen des Staates, die alle Mitarbeiter binden. Denn an diesem Punkt wird die Sünde zum Verbrechen, mit verheerenden und absolut unerwünschten Folgen.

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Autor
Ariel S. Levi di Gualdo

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