Bibel, Homosexuelle und Theologie. Der wesentliche Unterschied zwischen denen, die spekulieren und diskutieren, und denen, die ein gefährliches Trojanisches Pferd in die Kirche einführen wollen
/in Theologie/von EinsiedlermönchBIBEL, HOMOSEXUELLE UND THEOLOGIE. LA SOSTANZIALE DIFFERENZA TRA CHI SPECULA E DISCUTE E CHI VUOLE INTRODURRE UN PERICOLOSO CAVALLO DI TROIA DENTRO LA CHIESA
«Oggi un numero sempre più vasto di persone, anche all’interno della Chiesa, esercitano una fortissima pressione per portarla ad accettare la condizione omosessuale, come se non fosse disordinata, e a legittimare gli atti omosessuali» (Josef Ratzinger, 1986)
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Autor
Einsiedlermönch
.HTTPS://youtu.be/4fP7neCJapw.
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L’omosessualità costituisce da sempre un argomento spinoso, genera discussioni e polarizzazioni destinate, come le famose rette parallele, a non incontrarsi mai. Per portare un esempio potrei citare il polverone sollevato l’anno scorso dalla pubblicazione di un libro scritto da un Generale dell’Esercito Italiano contenente posizioni sue decisamente nette su questo aspetto. Naturalmente l’omosessualità, In den Jahren, è stata un capitolo dibattuto anche nella Chiesa Cattolica, immer mehr; fuoriuscito dalla fugace menzione nei vecchi manuali di teologia morale è diventato argomento di pronunciamenti magisteriali, con documenti specifici dedicati, che denotano quanto il tema sia sentito nella società e nelle comunità cristiane che su questo si interrogano. Negli stessi documenti si colgono varie accezioni, aperture decise o timide e chiusure che possono anche essere ascritte alla sensibilità o posizione di quel rappresentante ecclesiastico o pontefice in carica in un particolare momento storico.
Das Zweite Vatikanische Konzil ha inoltre chiesto che alla Sacra Scrittura fosse ridata la venerazione che le spetta in quanto fonte della Rivelazione divina e a essa e alla Sacra Tradizione ha dedicato una delle quattro costituzioni dogmatiche uscite da quella assise, col nome di Gottesschwert. Da allora ogni pronunciamento magisteriale, ma si potrebbe dire ogni riflessione teologica o pastorale, ogni singolo atto della Chiesa non può prescindere dal riferimento alla Bibbia. Anche un argomento che parrebbe delicato come quello dell’omosessualità. Jetzt, ciò che a volte emerge in molti che vogliono riferirsi alla Bibbia parlando o scrivendo di questo argomento, è che difficilmente riescono ad accantonare la voglia di polarizzare o di uscire per forza vincitori dalle controversie, come già notavamo all’inizio di questo discorso. So was, die Heilige Schrift, nei dibattiti o sugli scritti, cessa di essere quella fonte che alimenta per diventare un’arma brandita sia da chi condanna alle kurz l’omosessualità, sia da chi invece vorrebbe che la Chiesa chiedesse scusa agli omosessuali per le sue chiusure e per le sofferenze che a essi ha provocato. Come si può uscire da questo empasse? Ich denke, Erstens, riconoscendo il giusto valore della Sacra Scrittura che evidentemente non è un’arma da usare a proprio piacimento o prontuario e bugiardino da aprire a conforto delle proprie idee e posizioni nel mondo. Ho letto alcuni passaggi del voluminoso commentario uscito l’anno scorso col nome di Bibbia queer per i tipi delle edizioni Dehoniane (WHO), dove fra le altre cose, si paventa nei Vangeli una relazione omosessuale fra il centurione romano e il suo servo malato per il quale il primo chiede a Gesù la guarigione, solo perché l’Evangelista Luca dice che «gli era molto caro» (LC 7, 1-10). La stessa interpretazione è stata rilanciata recentemente da un blog solitamente molto polemico verso l’attuale Pontefice e vertici della Chiesa, ma decisamente indulgente in tema di omosessualità, tanto da affermare in un articolo dedicato al rapporto fra questo argomento e la Sacra Scrittura che:
«Leggendo con attenzione questi testi, damit, non c’è nulla contro l’omosessualità».
Wirklich? Perché sfogliando i documenti del Magistero ecclesiastico, il Catechismo della Chiesa Cattolica per citare un esempio, e naturalmente quei siti o blog di orientamento per così dire più conservatore, sembra invece che per questi la Bibbia sia decisamente posizionata su un atteggiamento a sfavore dell’omosessualità.
Ciò che mi preme qui ricordare è come il Concilio ha voluto che la Bibbia fosse interpretata e di questo ne parla al nr. 12 della Costituzione dogmatica Gottesschwert:
«Poiché Dio nella Sacra Scrittura ha parlato per mezzo di uomini alla maniera umana, l’interprete della Sacra Scrittura, per capir bene ciò che egli ha voluto comunicarci, deve ricercare con attenzione che cosa gli agiografi abbiano veramente voluto dire e a Dio è piaciuto manifestare con le loro parole. Per ricavare l’intenzione degli agiografi, si deve tener conto fra l’altro anche dei generi letterari. La verità infatti viene diversamente proposta ed espressa in testi in vario modo storici, o profetici, o poetici, o anche in altri generi di espressione. È necessario adunque che l’interprete ricerchi il senso che l’agiografo in determinate circostanze, secondo la condizione del suo tempo e della sua cultura, per mezzo dei generi letterari allora in uso, intendeva esprimere ed ha di fatto espresso. Per comprendere infatti in maniera esatta ciò che l’autore sacro volle asserire nello scrivere, si deve far debita attenzione sia agli abituali e originali modi di sentire, di esprimersi e di raccontare vigenti ai tempi dell’agiografo, sia a quelli che nei vari luoghi erano allora in uso nei rapporti umani. Dovendo la sacra Scrittura esser letta e interpretata alla luce dello stesso Spirito mediante il quale è stata scritta, die genaue Bedeutung der heiligen Texte abzuleiten, Vorsicht ist bei nicht weniger Sorgfalt den Inhalt und die Einheit der ganzen Schrift genommen werden, gebührende Berücksichtigung der lebendigen Tradition der ganzen Kirche zu nehmen und die Analogie des Glaubens. È compito degli esegeti contribuire, seguendo queste norme, alla più profonda intelligenza ed esposizione del senso della Sacra Scrittura, affinché mediante i loro studi, in qualche modo preparatori, maturi il giudizio della Chiesa».
Questo importante e per certi versi ancora non del tutto recepito passaggio della Gottesschwert erinnert uns, nella sua prima parte, la qualità sacramentale, nur sagen, della Sacra Scrittura. Poiché la Parola di Dio si presenta nella forma di scrittura umana che soggiace alle condizioni di tempo e di cultura degli scrittori e alla maniera originale di organizzare quel genio letterario che ogni autore biblico possiede. Come pure sottostà ai loro «modi di sentire, di esprimersi e di raccontare… che erano in uso nei rapporti umani». Im zweiten Teil, stattdessen, c’è un invito a uno scavo ulteriore che va nella direzione della ricerca del senso o significato più profondo della medesima Scrittura. Un senso spirituale, non a caso si menziona lo Spirito con la maiuscola, e teologico, in accordo con tutto il deposito della fede, per una intelligenza sempre più piena del testo e perché la Chiesa, in particolare quella parte di essa predisposta alla guida, possa proferire un giudizio sulle cose che interessano l’esperienza cristiana in accordo con la Parola di Dio e la sua tradizione. Alla luce di ciò si capisce che siamo davanti a un lavoro lungo e paziente, tutt’altra cosa che sfoderare la spada della Bibbia e brandirla per far valere, o peggio per imporre le proprie idee.
Tornando al nostro tema, è chiaro che il giudizio della Chiesa sull’omosessualità ha subito un progresso, come pure ha mantenuto ferme alcune considerazioni. Questo si può notare nei documenti, gibt Persona Humana der 1975 al recente Bitte um Vertrauen der 2023, passando dalla Lettera ai Vescovi della Chiesa cattolica sulla cura pastorale delle persone omosessuali der 1986, emanati dalla Congregazione, ora Dicastero, für die Glaubenslehre. Quest’ultimo documento è quello che più degli altri fa esplicito riferimento ai passi biblici che condannano l’omosessualità, li elenca tutti e su questa base e su quella della Tradizione e del Magistero, afferma quel documento che la Chiesa:
«Mantiene ferma la sua chiara posizione al riguardo, che non può essere modificata sotto la pressione della legislazione civile o della moda del momento» (Nein. 9).
Poco prima il medesimo testo menzionava che:
«Oggi un numero sempre più vasto di persone, anche all’interno della Chiesa, esercitano una fortissima pressione per portarla ad accettare la condizione omosessuale, come se non fosse disordinata, e a legittimare gli atti omosessuali» (Nein. 8).
Anche il più recente documento Ich bitte um Selbstvertrauen si appoggia sulla Scrittura, Tradition und Lehramt, in particolare dell’ultimo Pontefice. Questi concede la possibilità di dare la benedizione sotto certe condizioni alle coppie irregolari e a quelle dello stesso sesso perché in questo modo:
«La Chiesa è così il sacramento dell’amore infinito di Dio. Deswegen, anche quando il rapporto con Dio è offuscato dal peccato, si può sempre chiedere una benedizione, tendendo la mano a lui, come fece Pietro nella tempesta quando gridò a Gesù: "Mann, Rette mich!” (MT 14, 30). Desiderare e ricevere una benedizione può essere il bene possibile in alcune situazioni» (Nein. 43).
Senza dimenticare il Catechismo della Chiesa Cattolica, veröffentlicht in 1992, che riguardo le persone omosessuali afferma:
«L’omosessualità designa le relazioni tra uomini o donne che provano un’attrattiva sessuale, esclusiva o predominante, verso persone del medesimo sesso. Si manifesta in forme molto varie lungo i secoli e nelle differenti culture. La sua genesi psichica rimane in gran parte inspiegabile. Appoggiandosi sulla Sacra Scrittura, che presenta le relazioni omosessuali come gravi depravazioni, la Tradizione ha sempre dichiarato che “gli atti di omosessualità sono intrinsecamente disordinati”. Sono contrari alla legge naturale. Precludono all’atto sessuale il dono della vita. Non sono il frutto di una vera complementarità affettiva e sessuale. In nessun caso possono essere approvati» (vgl.. 2357). «Eine nicht zu vernachlässigende Zahl von Männern und Frauen hat tief verwurzelte homosexuelle Tendenzen». Diese Neigung, objektiv ungeordnet, es ist ein Beweis für die meisten von ihnen. Daher müssen sie mit Respekt aufgenommen werden, Mitgefühl, Zartheit. Jedes Zeichen ungerechter Diskriminierung in ihrer Hinsicht wird vermieden. Solche Menschen sind berufen, Gottes Willen in ihrem Leben auszuführen, e, wenn sie Christen sind, die Schwierigkeiten zu vereinen, auf die sie aufgrund ihres Zustands beim Opfer des Kreuzes des Herrn stoßen können." (vgl.. 2358). «Le persone omosessuali sono chiamate alla castità. Attraverso le virtù della padronanza di sé, educatrici della libertà interiore, mediante il sostegno, manchmal, di un’amicizia disinteressata, con la preghiera e la grazia sacramentale, possono e devono, gradatamente e risolutamente, avvicinarsi alla perfezione cristiana» (cfr.2359).
Che dire di tutto questo? Evidentemente non si tratta di visioni schizofreniche della medesima realtà. Piuttosto nei documenti suddetti c’è il desiderio di mantenere l’ancoramento alla Parola di Dio, vista proprio come fonte. È chiaro che i diversi estensori hanno voluto premere un certo tipo di registro invece che un altro. Così il documento più recente si è appoggiato sul magistero della misericordia, così caro a Papa Francesco e preferire brani biblici che sottolineano l’accoglienza di Dio invece che la condanna. È probabile che i testi più decisi nel condannare l’omosessualità siano stati interpretati alla luce di quel «senso che l’agiografo in determinate circostanze, secondo la condizione del suo tempo e della sua cultura, per mezzo dei generi letterari allora in uso, intendeva esprimere ed ha di fatto espresso», di cui parlava il Concilio. Così alcune espressioni di San Paolo e già del Libro del Levitico che condannano i rapporti omosessuali per alcuni esegeti sono tali in quanto non esisteva «la nozione di omosessualità, ovvero la normale attrazione che può avere una persona verso un’altra dello stesso sesso, Paolo vedeva questo comportamento come una deviazione, basandosi su quello che riteneva fosse il «rapporto naturale». Le sue opinioni in materia hanno lo stesso valore di quando afferma che è «la natura stessa a insegnarci che è indecoroso per l’uomo lasciarsi crescere i capelli» (1 Kor 11,14) (WHO). Così pure le prescrizioni antico testamentarie del Levitico, non sono in relazione alla sessualità, bensì alla procreazione, in quanto si contravveniva al comandamento divino «Siate fecondi e moltiplicatevi» (Gen 1,28) (WHO). Il testo biblico per eccellenza, dann, sul quale si basa ogni apertura verso la condizione omosessuale e, in letzter Zeit, viene anche utilizzato per la richiesta dell’ordinazione femminile è il passo paolino della Lettera ai Galati:
«Non c’è Giudeo né Greco; non c’è schiavo né libero; non c’è maschio e femmina, perché tutti voi siete uno in Cristo Gesù» (Gal 3,28).
Testo variamente interpretato e qualche volta forzato a dire ciò che non vorrebbe proprio dire. Eppure tutti i documenti, sia quelli più chiusi, sia l’ultimo che presenta qualche apertura in merito alla benedizione delle coppie omosessuali, bisogna dirlo e accettarlo, non si dichiarano apertamente Gay-friendly, come si suol dire oggi; ganz im Gegenteil. Ebenfalls Ich bitte um Selbstvertrauen, che parla di misericordia, non recede dalla dottrina tradizionale né desidera creare confusione fra l’unione matrimoniale e altri tipi di unione:
«Questa convinzione è fondata sulla perenne dottrina cattolica del matrimonio. Soltanto in questo contesto i rapporti sessuali trovano il loro senso naturale, adeguato e pienamente umano. La dottrina della Chiesa su questo punto resta ferma» (Nein. 4).
C’è ancora un altro aspetto a cui bisogna accennare. Joseph Ratzinger che stese la succitata Brief der 1986 parlava di fortissime pressioni, addirittura di manipolazione, per far sì che la Chiesa accettasse la condizione omosessuale. Il documento chiariva la posizione della Chiesa a riguardo. Eppure bisogna ammettere che in quel documento e negli altri l’atteggiamento della Chiesa verso gli omosessuali era già cambiato parecchio e questo, non si può negare, perché la sensibilità e l’opinione dei contemporanei a riguardo è profondamente mutata, auf allen Ebenen. Così anche la Chiesa oggi deplora l’oppressione delle persone omosessuali, come espresso dal Catechismo della Chiesa Cattolica poc’anzi citato, quindi l’utilizzo di linguaggi e di azioni violente. Ci si appella alla «dignità propria di ogni persona». È sparito il termine sodomia e anziché di «contro natura» si parla piuttosto di tendenza, anche se non viene adottato quello di «orientamento» usato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Le persone omosessuali sono cristiane come tutti gli altri e invitate a vivere la castità. dort, gli atti omosessuali non sono accettati, ma quel documento, nella parte finale, è tutto una promozione dell’accoglienza e della cura pastorale degli omosessuali a cui non sono negati i Sacramenti, alle debite condizioni.
Ma come sempre accade per i temi che interessano la vita cristiana i discorsi non sono mai chiusi, la riflessione continua. La stessa Brief di Joseph Ratzinger invita i vescovi affinché sollecitino «la collaborazione di tutti i teologi cattolici» (Nein. 17). Questo aspetto è probabilmente il più difficile, il più faticoso, quello che più ci manca e anche il più delicato come accennerò fra poco con un esempio. Ma anche quello di cui abbiamo più bisogno, proprio perché la Bibbia, per tornare al cuore del nostro discorso, non venga usata come prontuario. C’è un passaggio ulteriore e decisivo. Affinché le persone, immerse nella cultura contemporanea, possano apprezzare l’intelligenza della fede, occorre la continua fatica del ricomprendere ermeneuticamente il dato di fede e tradurlo in organizzazioni coerenti di pensiero. La Bibbia deve conservare la sua caratteristica di fonte, ma abbiamo bisogno della riflessione teologica per la quale la Sacra Scrittura, secondo una bellissima espressione della Gottesschwert, è come l’anima che la mantiene sempre giovane:
«La sacra teologia si basa come su un fondamento perenne sulla Parola di Dio scritta, inseparabile dalla sacra Tradizione; in essa vigorosamente si consolida e si ringiovanisce sempre, scrutando alla luce della fede ogni verità racchiusa nel mistero di Cristo. Le Sacre Scritture contengono la Parola di Dio e, perché ispirate, sono veramente Parola di Dio, sia dunque lo studio delle sacre pagine come l’anima della sacra teologia» (Nein. 24).
Vengo all’esempio a cui volevo fare riferimento: i teologi e le teologhe conosciuti che hanno riflettuto sul tema dell’omosessualità appartengono quasi tutti all’area anglosassone, spesso con posizioni decisamente aperturiste in questo ambito. Eppure in Italia abbiamo avuto un teologo, Ein Priester, che ha molto riflettuto su questo argomento, ma pochi lo sanno. Mi riferisco al presbitero Gianni Baget Bozzo che tanti conoscono per la sua vocazione orbitante, ovvero capace di fare scelte e manifestare opinioni prima in un verso e poi al contrario. Incarnando in vita un personaggio controverso ora è quasi dimenticato, Unglücklicherweise. Ma secondo lui «in Dio i contrari non sono contraddittori» e «nulla vi è di più fascinoso per la fantasia umana che vedere contemporaneamente i due lati di una contraddizione»[1]. Ebbe come professore di religione a Genova Giuseppe Siri, futuro arcivescovo e cardinale della stessa città che l’ordinerà prete, lo vorrà professore di teologia in seminario, gli affiderà la rivista Renovatio, gli toglierà questi due incarichi e lo sospenderà lugen. Ha cambiato idea su tutto, ma su un argomento egli non ha mai cambiato opinione: sugli omosessuali. I suoi interventi in merito, che datano dal 1976 bis zum 2008, perché non cadessero nel dimenticatoio, sono stati raccolti dal vaticanista Luigi Accattoli in un libro intitolato: Per una teologia dell’omosessualità [2].
Si tratta di testi comparsi su giornali, riviste o interventi presso convegni nei quali rivendicò con tenacia, per oltre un trentennio, i diritti di chi vive nella condizione omosessuale. E da teologo incoraggiò i cristiani a ripensare la teologia della sessualità e a svolgere in essa il capitolo inedito dell’omosessualità. Con la sua straordinaria attitudine a parlare di Dio nella lingua della sua epoca si domandava e chiedeva quale sia l’intenzione divina riguardo all’esistenza degli omosessuali. Lo fece con argomenti acuti e citazioni dotte, a tal punto che alla fine dovette anche ripetere in più di una intervista che lui omosessuale non era. Difese gli omosessuali, ma anche la verginità e il celibato e non lesinò critiche al movimento Fröhlich, all’organizzazione dei Stolz, in particolare quello dell’anno santo del 2000, anno del giubileo, che tanto fece scalpore nella città di Roma. Consigliò agli omosessuali di avere partner stabili, invece che variabili e accusò anche l’unione europea di usare i Fröhlich come arma contro la Chiesa Cattolica. Considerò l’omoerotismo casto non incompatibile con la santità e scrisse cose come questa:
«L’omosessualità, auf jeden Fall, non potrà mai essere considerata dalla società come un modello. Non può esserlo innanzitutto per motivi biologici. Una società che sia biologicamente asettica è incompatibile con l’insegnamento di Cristo. Questo non va dimenticato. La Chiesa non può accettare la parificazione fra la condizione eterosessuale e quella omosessuale. Questo vale sul piano della morale sociale. Per intenderci, auf politischer Ebene. Ma sul piano della morale individuale, il discorso è ancora aperto e sarà necessario affrontarlo» (The Gazette, Juni 2020).
Quel che voglio sottolineare qui non è tanto difendere le opinioni di Baget Bozzo, anche se fa piacere che non vengano dimenticate e che ci sia stato un intellettuale italiano che non ha avuto paura di esporsi in questo dibattito, ma che abbiamo bisogno di un tale sforzo culturale e teologico, di menti acute che ci aiutino a pensare sui temi difficili e quindi confrontarci anche con chi non la pensa come noi, ma con la stessa acribia. Le scorciatoie di chi prende la Bibbia e la legge come un prontuario medico lasciamole ai cari fondamentalisti di oltreoceano o a qualche blog di poca fortuna. La tradizione cattolica che non si è mai avvalsa di scorciatoie, men che meno le intellettuali, da sempre invita a pensare, dopo aver meditato sulla Sacra pagina, per dirla con Tommaso d’Aquino, che di essa era magister.
Aus der Eremitage, 3 Dürfen 2024

Gianni Baget Bozzo, presbitero genovese (1925 – †2009)
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HINWEIS
[1] Baget Bozzo G., Vocazione, Rizzoli, 1982, S 68 e 142).
[2] Baget Bozzo G., Per una teologia dell’omosessualitbei, a cura di Luigi Accattoli, Ed. Luni, 2020.
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Sant'Angelo-Höhle in Ripe (Civitella del Tronto)
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Die Väter der Insel Patmos
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Die letzte Andacht Christi: Das Heilige Herz ist keine Frömmigkeit, sondern ein Tor zu den Geheimnissen Gottes
/1 Kommentar/in Theologie/von Pater IvanoDie Fans von Maria Miterlöserin, ein grober Widerspruch in theologischer Hinsicht
/3 Kommentare/in Theologie/von Vater ArielleDIE FANS VON MARIA CO-REDEMPTOR, Ein grober Widerspruch in theologischer Hinsicht
Ist jemand wirklich bereit zu glauben, dass die Heilige Jungfrau?, diejenige, die sich selbst als „demütige Dienerin“ definierte, die Frau der begabten Liebe, Schweigen und Vertraulichkeit, derjenige, der das Ziel hat, zu Christus zu führen, Manch ein Visionär oder Seher kann es wirklich verlangen, dass er zum Miterlöser erklärt und fast auf eine Stufe mit dem Göttlichen Erlöser gestellt wird? Man könnte berechtigterweise fragen: wann, der „demütige Diener“ von Magnificat, Sie würde so anmaßend und eitel werden, dass sie den Titel einer Miterlöserin verlangt und beansprucht?
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Artikel zum Gedenken an den Jesuiten Peter Gumpel (Hannover 1923 – Roma 2023) der mein Trainer und wertvoller Lehrer in der Geschichte des Dogmas war
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Durch häufiges Besuchen i soziale Medien, Lesen und Zuhören von Priestern und Laien, zu biblischen und theologischen Themen, Manchmal hat man den Eindruck, dass es in bestimmten Fragen keine Fortschritte gibt. Es kommt vor, dass in Glaubensfragen viele Ungenauigkeiten in Umlauf gebracht werden, oder wir machen mit alten Registern weiter, hingebungsvoll und emotional.

Salvador Dalí, Die Madonna von Port Lligat, 1949, Haggerty Museum of Art, Milwaukee, WI, Vereinigte Staaten von Amerika. Detail.
Das Verlangen, vielleicht ein wenig utopisch, Es wäre Sache der Leser, es zu erkennen, mit minimalem Aufwand, die von seriösen und präzisen Erkenntnissen profitieren könnten. Zumindest ist es meine Hoffnung und die unserer Väter Insel Patmos, Seien Sie eine Hilfe für diejenigen, die es schaffen, über die vier oder fünf Zeilen hinauszugehen, die Sie weiterlesen soziale Medien, wo heute ungewöhnliche Theologen und Mariologen ihr Pontifikat halten, mit den Konsequenzen, die wir oft gut kennen: Abweichung vom wahren Glauben. Und das ist sehr traurig, weil ich Sozialen Medien Sie könnten für uns ein außergewöhnliches Werkzeug zur Verbreitung gesunder und solider katholischer Lehre sein.
In den Jahren nach dem Zweiten Vatikanischen Konzil Die Bibelwissenschaft hat wichtige Fortschritte gemacht, Bereitstellung von Beiträgen, die heute für die Theologie in ihren verschiedenen Zweigen und für das christliche Leben von wesentlicher Bedeutung sind. Das seit wann, seit der Zeit des ehrwürdigen Papstes Pius XII, In der katholischen Kirche wurde das Studium der Bibel gefördert, indem die Möglichkeit geschaffen wurde, alle Methoden anzuwenden, die normalerweise auf einen geschriebenen Text angewendet werden. Um nur einige Beispiele zu nennen: rhetorische Analyse, die strukturelle, Literatur und Semantik haben zu Ergebnissen geführt, die vielleicht manchmal unbefriedigend erschienen, Sie ermöglichten uns aber auch, den Text der Heiligen Schrift auf eine neue Art und Weise zu erforschen, was zu einer ganzen Reihe von Studien führte, die uns das Wort Gottes besser und tiefer kennenlernen ließen. Oder alte Erwerbungen noch einmal zu überdenken, der Tradition, der Heiligen Kirchenväter, obwohl es wahr und tiefgründig ist, sowie Werke der Hochtheologie, Allerdings verfügten sie nicht über die Unterstützung eines modernen Studiums heiliger Texte, gerade weil immer noch, bestimmte Werkzeuge, Zum Zeitpunkt ihrer Spekulationen waren sie verschwunden.
Bevor Sie fortfahren, ist eine Randbemerkung erforderlich: ich "teologi" da soziale Medien Sie brauchen den Kampf, Um das zu entfesseln, muss man sich einen Feind aussuchen und erschaffen. Für bestimmte Gruppen ist der Modernismus der beliebteste Feind, vom Heiligen Papst Pius richtig definiert (vgl.. Pascendi). Das heißt nicht, dass das so ist, Aber, als die Taten dieses Heiligen Papstes, davor und seines obersten Vorgängers Leo XIII, hat in den folgenden Jahrzehnten stets wohltuende Wirkungen hervorgerufen. Offensichtlich, eine objektive kritische Analyse durchzuführen, Es ist unbedingt erforderlich, die Verurteilung des Modernismus und die strengen kanonischen Maßnahmen, die genau in diesem historischen Moment folgten, in einen Kontext zu setzen, schon gar nicht, Urteile anhand von Kriterien zu äußern, die mit unserer Gegenwart in Zusammenhang stehen, denn es würden nur irreführende und verfälschende Sätze entstehen. Um dieses komplexe Problem, dem ich mein nächstes Buch widmen möchte, kurz zusammenzufassen, Es genügt zu sagen, dass die Kirche jener Jahre, nach dem Fall des Kirchenstaates, der am stattfand 20 September 1870, es war heftigen politischen und sozialen Angriffen ausgesetzt. Der römische Pontifex zog sich als „freiwilliger Gefangener“ innerhalb der Mauern des Vatikans zurück, aus denen er nur sechs Jahrzehnte später wieder hervorkam. Der Antiklerikalismus freimaurerischen Ursprungs wurde auf die höchste Stufe gehoben und die Kirche musste sich ernsthaft mit ihrem eigenen Überleben und dem der Institution des Papsttums auseinandersetzen. Sie konnte es sich sicherlich nicht leisten, Gedankenströmungen zu entwickeln, die sie direkt von innen heraus angegriffen und zersetzt hätten. In diesem heiklen Kontext findet der Kampf des Heiligen Papstes Pius statt. Mit allen, auch negativen, Konsequenzen des Falles: Die theologischen Spekulationen wurden inmitten tausender Ängste praktisch eingefroren und die Priesterausbildung auf vier Formeln der dekadenten Neuscholastik reduziert, die nicht einmal ein entfernter Verwandter der klassischen Scholastik des Heiligen Anselm von Aosta und des Heiligen Thomas von Aquin war. Dies führte zu einer solchen Unvorbereitetheit und Unwissenheit im katholischen Klerus, dass es für einen klaren Beweis ausreichen würde, die Enzyklika zu lesen Zurück zum katholischen Priestertum geschrieben in 1935 des Papstes Pius XI.
Die Folgen des Kampfes gegen die Moderne Sie waren in gewisser Weise katastrophal, Es genügt zu sagen, dass wir uns an der Schwelle der 1940er Jahre befinden, zu Beginn des Pontifikats von Pius XII, Katholische Theologen und Bibelforscher begannen, sich bestimmte Materialien anzueignen und Exegese im Kontext des Alten und Neuen Testaments durchzuführen, sie wurden gezwungen, diskret und umsichtig unter dem Tisch arbeiten, sich auf protestantische Autoren beziehen, der seit Jahrzehnten über bestimmte Themen spekuliert und eingehende Studien durchgeführt hat, insbesondere im Bereich der Bibelwissenschaften. Und so auch heute, Wenn wir den Text des Römerbriefs studieren und analysieren wollen, müssen wir unbedingt auf den Kommentar des protestantischen Theologen Carl Barth zurückgreifen, die nach wie vor grundlegend und vor allem unübertroffen ist. Auch dies waren Früchte des Kampfes gegen die Moderne, worüber die „Theologen“ sicherlich nicht reden soziale Medien dass sie, um zu existieren, einen Feind brauchen, den sie bekämpfen können. Aber wie schon gesagt, Dieses Thema wird das Thema meines nächsten Buches sein, aber dieser Rand war notwendig, um unser Thema besser vorzustellen.
Was heute noch fehlt ist, dass diese Ergebnisse, die durch moderne Exegese oder das Studium der Texte des Alten und Neuen Testaments gewonnen werden, zum Vorrecht der Mehrheit der Gläubigen werden. Und hier komme ich zurück, um die außerordentliche Bedeutung zu betonen, die das hat soziale Medien, bestimmte Materialien zu verbreiten und zugänglich zu machen. Zu oft bleiben sie auf Fachtexte beschränkt und werden nicht bestanden, wenn nicht sporadisch, in der Predigt und Katechese, Förderung eines neuen Bewusstseins für die auf dem Spiel stehenden Begriffe und damit eines gefestigteren und motivierteren christlichen Glaubens, nicht nur auf erfassten Daten basieren, die oft fragil und verwirrend sind, auf der Andacht, auf das Sentimentale, oder schlechter: über Offenbarungen, auf reale oder angebliche Erscheinungen, oder über die juckenden, zitternden „Geheimnisse“ der Redseligkeit Madam di Medjugorje (vgl.. meine Videokonferenz, WHO)…und so weiter.
Wenn bestimmte madonnolatrous Fans sie hatten Demut, vielleicht sogar der Anstand, Bücher und Artikel von angesehenen Gelehrten zu lesen, Vielleicht konnten sie das nicht nur verstehen, sie haben es nicht verstanden, aber dass sie überhaupt nichts von der Maria des Heiligen Evangeliums verstanden haben. Es würde genügen, – ich nenne nur einen von vielen – den Artikel von Pater Ignace de la Potterie zu nehmen: „Die Mutter Jesu und das Geheimnis von Kana“ (La Civiltà Cattolica, 1979, IV, PP. 425-440, voller Text WHO), um so zu verstehen, welch abgründiger Unterschied zwischen Mariologie und Mariolatrie bestehen kann.
Auch heute noch sprechen wir von der Jungfrau Maria, Leider erleben wir selbst bei bestimmten Priestern – und noch mehr bei bestimmten gläubigen Gläubigen – die abgedroschene Wiederholung der üblichen Andachts- und Emotionsdiskurse, bis wir mit den Schritten von Elefanten in einem Glaswarengeschäft das sehr heikle und diskutierte Thema der Miterlöserin Maria erreichen, dass, wie allgemein bekannt ist – und wie die letzten Päpste mehrfach betont haben –, Es ist ein Begriff, der an sich enorme theologische Probleme mit der Christologie und dem Geheimnis der Erlösung selbst schafft. Bestätige tatsächlich, dass Maria, vollkommenes Geschöpf, geboren ohne Sünde, aber immer noch eine geschaffene Kreatur, er arbeitete an der Erlösung der Menschheit mit, Es ist nicht genau dasselbe, als würde man sagen, dass er die Menschheit miterlöst hätte. Es war Christus, der die Erlösung herbeiführte, der kein geschaffenes Geschöpf war, sondern das menschgewordene Wort Gottes, gezeugt, nicht aus der gleichen Substanz wie Gott der Vater geschaffen, wie wir in der handeln Symbol des Glaubens, der Ich glaube, wo wir uns bekennen «[...] und durch das Wirken des Heiligen Geistes wurde er im Schoß der Jungfrau Maria Mensch.“. Im Symbol des Glaubens, Die Erlösung konzentriert sich ausschließlich auf Christus. Deshalb sagen wir, dass die Heilige Jungfrau “er hat kooperiert” und sag “ha miterlösen” es hat einen wesentlich und radikal anderen theologischen Wert. Tatsächlich ist nur einer der Erlöser: Jesus Christus, Gott, hat den Menschen „gezeugt, nicht aus derselben Substanz wie der Vater erschaffen“, das als solches kein geschaffenes Geschöpf braucht, das es als Miterlöser oder Miterlöser unterstützt oder erhält, einschließlich der Heiligen Jungfrau Maria“ (vgl.. Ariel S. Levi di Gualdo, in Die Insel Patmos, sehen WHO, WHO, WHO). Anfrage: an die Fans des Miterlösers, Wie kommt es, dass es nicht ausreicht, dass Maria diejenige ist, die tatsächlich mehr als jedes andere Geschöpf dazu beigetragen hat, dass das Geheimnis der Erlösung verwirklicht wurde?? Aus welchem Grund, aber vor allem für welche Hartnäckigkeit, unzufrieden mit ihrer Rolle als Mitarbeiterin, um jeden Preis wollen sie, dass sie mit einer feierlichen dogmatischen Definition zur Miterlösung erklärt wird?
Aus theologischer Sicht und Dogmatik, Das bloße Konzept der Miterlöserin Maria schafft zunächst einmal große Probleme für die Christologie, mit der Gefahr, einer Art „Quatrinität“ Leben einzuhauchen und die Madonna zu erheben, das ist perfekt Kreatur ohne Makel der Erbsünde geboren, auf die Rolle der realen Götter. Christus hat uns mit seinem hypostatischen kostbaren menschlichen und göttlichen Blut erlöst, mit seinem glorreichen auferstandenen Körper, der noch heute die Zeichen der Leidenschaft trägt. Stattdessen Mary, und deckt gleichzeitig eine außergewöhnliche Rolle in der Geschichte der Heilsökonomie ab, Es arbeitete an unserer Erlösung. Miterlösend zu sagen ist gleichbedeutend mit der Aussage, dass wir von Christus und Maria erlöst wurden. Und hier ist es gut zu klären: Christus rettet, Mary interveniert für unser Heil. Es ist kein kleiner Unterschied zwischen „retten“ und „fürbitten“, sofern nicht anders eine andere Religion aus dem über das Geheimnis des Wortes Gottes gegründet erstellen (vgl.. Meinem vorherigen Artikel WHO).
Mariologie ist kein Selbstzweck, fast so, als würde er ein unabhängiges Leben führen. Die Mariologie ist nichts anderes als ein Anhang der Christologie und fügt sich in eine präzise theologische Dimension des Christozentrismus ein. Wenn sich die Mariologie irgendwie von dieser christozentrischen Zentralität löst, Man kann ernsthaft Gefahr laufen, in den schlimmsten und schädlichsten Mariozentrismus zu verfallen. Ganz zu schweigen von der offensichtlichen Arroganz der Vertreter einer jungen und problematischen Kongregation franziskanisch-marianischen Ursprungs, die sich nicht darauf beschränkten, Hypothesen oder theologische Studien aufzustellen, um die wandernde Idee des sogenannten Miterlösers zu stützen, aber tatsächlich führten sie seinen Kult und seine Verehrung ein.
Der Dogmen verkündet, die es nicht gibt begeht ein größeres Verbrechen als diejenigen, deren Dogmen sie leugnen, weil es funktioniert, indem sich über die Autorität der gleichen heiligen Kirche platzieren Mater et Magistra, Inhaber einer Autorität, die von Christus selbst stammt. Und letzteres ja, Das ist ein Dogma des katholischen Glaubens, was durch logische Schlussfolgerung nach Jahrhunderten von Studien und Spekulationen nicht erreicht werden konnte – wie im Fall des Dogmas von der unbefleckten Empfängnis und der Aufnahme Mariens in den Himmel –, sondern auf der Grundlage klarer und präziser Worte des menschgewordenen Wortes Gottes (vgl.. MT 13, 16-20). Und wenn Dogmen verkündet werden, die es nicht gibt, In diesem Fall tritt der Stolz in seiner schlimmsten Form auf den Plan. Ich habe es in mehreren meiner vorherigen Artikel geschrieben und erklärt, aber es verdient, noch einmal wiederholt zu werden: in der sogenannten Todsündenskala weist der Katechismus der Katholischen Kirche den Stolz an erster Stelle aus, mit dem schmerzlichen Frieden derer, die darauf beharren, das gesamte Geheimnis des Bösen in der Lust zu konzentrieren – die, wie wir uns erinnern, überhaupt nicht an erster Stelle steht, aber nicht einmal auf die Sekunde, zum dritten und vierten [Sehen. Katechismus Nr. 1866] ―, unabhängig von der Tatsache, dass die schlimmsten Sünden jeden und Strenge von seinem Gürtel bis hin zu steigen, nicht statt seinem Gürtel zu fallen, wie ich vor Jahren in meinem Buch in ironischem, aber theologisch sehr ernstem Ton geschrieben habe Und Satan kam triune, in einem meiner Bücher erklären 2011 wie oft das sechste Gebot maßlos übertrieben wurde, Dabei vergisst man oft die schlimmsten und schwerwiegendsten Sünden gegen die Nächstenliebe.
Wenn dann ist das alles gefiltert durch fideistische Emotionen – als ob ein solch heikles Thema, das sich auf die komplexesten Bereiche der Dogmatik konzentriert, eine Art gegensätzliche Fangemeinde aus Lazio-Fans und Roma-Fans wäre –, in diesem Fall kann man in einen echten Marien-Götzendienst oder die sogenannte Mariolatrie verfallen, Was ist zu sagen: reines Heidentum. Zu diesem Zeitpunkt konnte Maria problemlos den Namen einer beliebigen Göttin des griechischen Olymps oder des römischen Pantheons annehmen.
Die Fans von soziale Medien der Miterlösung der Heiligen Jungfrau bestätigen als eine Art unwiderlegbaren Beweis, dass es Maria selbst war, die um die Verkündigung dieses fünften marianischen Dogmas gebeten hat (vgl.. unter vielen Artikeln, WHO). Etwas, worüber sie sagen, dass es keine Diskussion gibt, Die Heilige Jungfrau selbst hätte es gefragt, als sie Ida Peerdeman in Amsterdam erschien. Vorausgesetzt, dass es keine Marienerscheinung gibt, einschließlich derjenigen, die von der Kirche als authentisch anerkannt wurden, Fatima inklusive, es kann Gegenstand und verbindlicher Gegenstand des Glaubens sein; wenn man auch bedenkt, dass die Äußerungen bestimmter Seher noch weniger so sind, Wir können über gewisse Höflichkeiten von Laientheologen nur lächeln, die uns Priestern und vor allem uns Theologen die Bewältigung bestimmter Themen erschweren, Gerade weil ihre Arroganz mit ihrer Ignoranz einhergeht, die dazu führt, dass sie ein solches Thema so behandeln, als wäre es wirklich ein hitziger Schlagabtausch zwischen Lazio-Fans und Roma-Fans, die sich aus den gegenüberliegenden Ecken des Stadions gegenseitig anschreien. Auch in diesem Fall ist die Antwort einfach: Ist irgendjemand wirklich bereit, an die Heilige Jungfrau zu glauben?, diejenige, die sich selbst als „demütige Dienerin“ definierte, die Frau der begabten Liebe, Schweigen und Vertraulichkeit, derjenige, der das Ziel hat, zu Christus zu führen, Manch ein Visionär oder Seher kann es wirklich verlangen, dass er zum Miterlöser erklärt und fast auf eine Stufe mit dem Göttlichen Erlöser gestellt wird? Man könnte berechtigterweise fragen: wann, der „demütige Diener“ von Magnificat, Sie würde so anmaßend und eitel werden, dass sie den Titel einer Miterlöserin verlangt und beansprucht?
Endlich ist es hier “Beweis des Beweises”: „Mehrere Hohepriester haben den Begriff Miterlösung verwendet“, Vor diesem Hintergrund folgt die Liste ihrer verschiedenen Reden, obwohl alles das genaue Gegenteil von dem zeigt, was die Miterlösungsfans gerne erleben würden. Es stimmt, dass Papst Johannes Paul II, in einer Rede von ihm am 8. September 1982, angegeben:
«Maria, sogar ohne Makel der Sünde empfangen und geboren, sie nahm in bewundernswerter Weise an den Leiden ihres göttlichen Sohnes teil, Miterlöser der Menschheit sein“.
Dieser Ausdruck zeigt jedoch genau das Gegenteil auf theologischer und mariologischer Ebene. Lassen Sie uns klären, warum: Von da an folgte er Johannes Paul II. – der zweifellos ein Pontifex von tiefer Marienverehrung war –, er hatte andere vor sich 23 Jahre Pontifikat. Kommen Mai, in dieser langen Zeit, sowie die Nichtverkündigung des fünften marianischen Dogmas der Miterlösung Mariens, er lehnte den Antrag rundweg ab, als es ihm zweimal überreicht wurde? Er lehnte sie ab, weil zwischen den 1962 und das 1965, Der damals junge Bischof Karol Woytila war eine aktive und aktive Persönlichkeit des Zweiten Vatikanischen Konzils, der in einer seiner dogmatischen Konstitutionen klarstellte, wie Maria „in einzigartiger Weise am Werk des Erlösers mitgewirkt“ hatte. (Das Licht, 61). Die im vorherigen Artikel eingeführte Erklärung besagt, dass die alleinige Vermittlung des Erlösers „nicht ausschließt“., aber es weckt in den Geschöpfen eine vielfältige Zusammenarbeit, an der eine einzige Quelle beteiligt ist. (Das Licht 60; CCC 970). Und die höchste und außergewöhnlichste Mitarbeit war die der Jungfrau Maria. Dies sollte ausreichen, um zu verstehen, dass die Päpste, als sie in ihren Reden manchmal auf den Begriff „Miterlösung“ zurückgriffen, niemals in Enzykliken oder feierlichen Akten des obersten Lehramtes, Sie wollten damit das Konzept der Mitwirkung Mariens am Geheimnis des Heils und der Erlösung zum Ausdruck bringen.
Der Begriff Miterlösung selbst Es ist an und für sich eine theologische Absurdität, die zu enormen Konflikten mit der Christologie und dem Geheimnis der Erlösung führt, die allein durch Gott, das fleischgewordene Wort, geschaffen wurde, die keine Miterlöser und Miterlöser braucht, er wiederholte es dreimal, In dem 2019, 2020 e 2021 auch der Papst Franziskus:
«[...] Seinem Meister treu, Wer ist sein Sohn?, der einzige Erlöser, er wollte nie etwas von seinem Sohn für sich nehmen. Sie hat sich nie als Miterlöserin präsentiert. Nein, Schüler. Und es gibt einen Heiligen Vater, der überall sagt, dass Jüngerschaft würdiger sei als Mutterschaft. Fragen der Theologen, aber ein Schüler. Er hat seinem Sohn nie etwas für sich selbst gestohlen, Sie hat ihm gedient, weil sie eine Mutter ist, gibt diesem Sohn, der von einer Frau geboren wurde, Leben in der Fülle der Zeit (vgl.. Predigt von 12 Dezember 2019, voller Text WHO) [...] Unsere Liebe Frau wollte Jesus keinen Titel wegnehmen; Sie erhielt das Geschenk, seine Mutter zu sein, und die Pflicht, uns als Mutter zu begleiten, unsere Mutter zu sein. Sie hat nicht darum gebeten, Quasi-Erlöserin oder Miterlöserin zu sein: Nein. Der Erlöser ist nur einer und dieser Titel wird nicht verdoppelt. Nur Schülerin und Mutter (vgl.. Predigt von 3 April 2020, voller Text WHO) [...] die Madonna, die, als die Mutter, der Jesus uns anvertraut hat, umhüllt uns alle; aber als Mutter, nicht als Göttin, nicht als Miterlöserin: als Mutter. Es ist wahr, dass christliche Frömmigkeit immer schöne Titel erhält, wie ein Sohn für seine Mutter: Wie viele schöne Dinge sagt ein Sohn zu der Mutter, die er liebt! Aber seien wir vorsichtig: Die schönen Dinge, die die Kirche und die Heiligen über Maria sagen, nehmen der erlösenden Einzigartigkeit Christi keinen Abbruch. Er ist der einzige Erlöser. Sie sind Ausdruck der Liebe wie ein Sohn zu seiner Mutter, manchmal übertrieben. Aber die Liebe, wir wissen, bringt uns immer dazu, übertriebene Dinge zu tun, aber mit Liebe“ (vgl.. Hören von 24 Marsch 2021, voller Text WHO).
Das Geheimnis der Erlösung es ist eins mit dem Geheimnis des Kreuzes, an dem Gott den Menschen als Opferlamm starb. Am Kreuz wurde die selige Jungfrau Maria nicht wie ein Opferlamm zu Tode genagelt, dass sie am Ende ihres Lebens einschlief und in den Himmel aufgenommen wurde, Sie starb nicht und stand am dritten Tag wieder auf und besiegte den Tod. Die selige Jungfrau, erste Geschöpf der ganzen Schöpfung vor allen Heiligen für seine makellose Reinheit, Er vergibt unsere Sünden nicht und erlöst uns nicht, er tritt für die Vergebung unserer Sünden und für unsere Erlösung ein. Wenn er uns also nicht erlöst, weil wir darauf bestehen, einen Titel zu dogmatisieren, der darauf abzielt, feierlich zu definieren, was uns miterlöst?
Viele Fans der Miterlösung dürften es sein Ich habe den Anrufungen der Loreto-Litanei nie Beachtung geschenkt, die sicherlich nicht das Werk eines neuen Papstes mit einem Hauch von Modernismus waren, wie manche sagen würden, Sie wurden vom Heiligen Papst Pius V. nach dem Sieg der Heiligen Liga in Lepanto im Jahr 2000 zum Gebet des Heiligen Rosenkranzes hinzugefügt 1571, Obwohl es bereits seit mehreren Jahrzehnten im Heiligtum des Hauses Loreto verwendet wird, von dem sie ihren Namen haben. Dennoch würde es genügen, diese Frage zu stellen: Wie kommt, wenn zu Beginn dieser Litaneien Gott der Vater angerufen wird, Gott der Sohn und Gott der Heilige Geist, sagen wir "erbarme dich unser» (habe Gnade mit uns)? Während ich gerade erst angefangen habe, mit der Anrufung heilige Maria, alle Titel der Heiligen Jungfrau auszusprechen, Von diesem Moment an sagen wir: „Bete für uns» (bete für uns)? Einfach: denn Gott, der Vater, der uns erschaffen hat und sich der Menschheit durch die Menschwerdung des Wortes Gottes hingegeben hat, hat den Menschen geschaffen, Jesus Christus, der dann den Heiligen Geist brachte, der „vom Vater und vom Sohn ausgeht“, Mit barmherziger Barmherzigkeit gewähren sie die Gnade der Sündenvergebung durch ein trinitarisches Handeln des dreieinigen Gottes, die Jungfrau Maria nicht, Er vergibt uns unsere Sünden nicht und vergibt uns nicht, denn in der Heilsökonomie ist seine Rolle die der Fürbitte. Dies ist der Grund, warum, wenn wir uns im Gebet an sie wenden, beide im Ave-Maria dadurch gekennzeichnet, dass Hallo Regina, stets, In der gesamten Geschichte und Tradition der Kirche rufen wir sie an und sagen: „Betet für uns Sünder.“, wir bitten sie nicht, unsere Sünden zu vergeben oder uns zu retten (vgl.. Meinem vorherigen Artikel, WHO). Dies allein sollte ausreichen und vorantreiben, um zu verstehen, dass der Begriff „miterlösend“ selbst auf theologischer Ebene einen groben Widerspruch darstellt, Leider genug, um diejenigen Theologen, die darauf bestehen, die Verkündigung dieses fünften marianischen Dogmas zu fordern, als unhöflich zu bezeichnen, Randgruppen von Gläubigen, von denen die meisten tiefe und gravierende Lücken in den Grundlagen des Katechismus der Katholischen Kirche haben, werden angeklagt und als Fans genutzt.
Die Person der Jungfrau Maria, die Mutter Jesu, Es wird mit einer theologischen Tiefe betrachtet und angedeutet, die es in eine enge Beziehung zur Sendung seines Sohnes stellt und mit uns Jüngern vereint, denn das ist seine Rolle, die uns die Evangelien mitteilen und an die wir erinnern wollten, Alles bei allem Respekt vor denen, die Anspruch erheben, manchmal sogar arrogant, die Frau degradieren Magnificat in einem Mikrokosmos emotionaler Andachten, die oft sogar den Fumus des Neuheidentums offenbaren. Der Papst Franziskus hat also Recht, als mit seinem sehr einfachen und direkten Stil, teilweise sogar bewusst provokativ und für manche sogar irritierend, aber gerade deshalb in der Lage, sich jedem verständlich zu machen, er präzisierte, dass Maria „[...] er wollte nie etwas von seinem Sohn für sich nehmen. Sie hat sich nie als Miterlöserin präsentiert“. Und sie stellte sich nicht als solche dar, denn Maria ist die Frau von Magnificat: „Er blickte auf die Demut seines Dieners, Von nun an werden mich alle Generationen gesegnet nennen.; gesegnet, weil ich ein Diener geworden bin, sicherlich nicht, warum ich gefragt habe, an einen wahnsinnigen Seher, zur Miterlöserin ernannt werden.
von der Insel Patmos, 3 Februar 2024
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Die Mutter Jesu, der Schatz, der in den Evangelien verborgen ist
/1 Kommentar/in Theologie/von Pater IvanoVon der doktrinellen Desorientierung der Kirche über die Sünde der Priester bis hin zum Recycling von Laien. Aussicht auf eine unnachgiebige Kultur, die durch Verurteilung heiligt und durch Heiligung verurteilt
/in Theologie/von Pater IvanoVon der Freundschaft Jesu mit Abraham bis zu Jesus, der uns willkommen heißt und uns Freunde nennt
/in Theologie/von EinsiedlermönchVON DER FREUNDSCHAFT GOTTES MIT ABRAHAM BIS ZU JESUS, DER UNS BEGRÜSST, INDEM ER UNS FREUNDE NENNT
Diese berühmte biblische Geschichte sagt uns, dass Freunde zu sein sicherlich keine Reduzierung oder Subtraktion der Glaubensbeziehung bedeutet, weil es Herablassung erfordert, Komplizenschaft und Warten wann, zum Beispiel, Ein Freund ist in Schwierigkeiten. Nicht Zufall, lange nach der Geschichte Abrahams in Genesis, einer der schönsten Ausdrücke, die wir in der Heiligen Schrift über die Beziehung zwischen dem Gesandten Gottes finden, Jesus, und der, der ihm folgte, war: „Ich habe euch Freunde genannt“.
— Biblische Seiten —

Autor
Einsiedlermönch
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Es scheint, dass der Begriff Freund kann ohne seine spezifische Qualifikation nicht existieren. Wir haben verschiedene Typen abgelehnt, in den verschiedenen Künsten, die von Zeit zu Zeit das Bild eines zerbrechlichen Freundes vermitteln, wiederentdeckt oder genial. Wir könnten endlos darüber reden. Ein Freund kann wahr oder falsch sein, immer da sein oder verschwinden, Sie können ihm oder ihr bedingungslos vertrauen oder im schlimmsten Fall von ihm betrogen werden.
Die Bibel, die Literatur ist über einen sehr langen Zeitraum entstanden, sowie über den Hauptprotagonisten sprechen, wer ist Gott, präsentiert eine abwechslungsreiche Reihe menschlicher Situationen. Es ist kein Zufall, dass der Dichter Byron er definierte es als „den großen Code der Kunst“, Ausdruck, der später vom Kritiker aufgegriffen wurde n. Frye der daraus ein Buch gemacht hat[1]. In diesem Überblick über die ungleiche Menschheit darf das Interesse an Freunden nicht fehlen. So konnte der Code der Bibel Symbole hervorrufen, die in jedermanns Vorstellung geblieben sind (Frye rief sie an Bilder), sogar Nicht-Liebhaber des biblischen Buches.
Der Charakter von Judas ist berühmt Cder verratene Freundschaft verkörpert: „Amico, Deshalb bist du hier“ (MT 26,50), sind die Worte, die Jesus an den Verräter richtet, nachdem er seinen Kuss erhalten hat. Wenn wir in den Evangelien bleiben, können wir die Freundschaft Jesu zur Familie Bethany nicht vergessen: Marsch, Maria und Lazzaro. Wenn er stirbt, wird Jesus sagen: „Lazarus, unser Freund, er schlief ein; aber ich werde ihn wecken“ (GV 11,11). Ebenso wie der Ruf eines Freundes von Zöllnern und Sündern, der dazu führte, dass Jesus bei den Behörden unbeliebt war.
Es gibt viele biblische Ausdrücke die sich auf Freundschaft beziehen, besonders in Weisheitsbüchern. Hier sind zwei Erwähnungen von vielen:
„Ein treuer Freund ist eine Medizin, die Leben schenkt.“:
Wer den Herrn fürchtet, wird ihn finden“ (Herr 6, 16).
„Ein treuer Freund ist eine sichere Zuflucht:
wer es findet, einen Schatz finden“ (Herr 6,14).
Ein Sprichwort, das berühmt geworden ist derjenige, der sagt: „Wer einen Freund findet, findet einen Schatz“. Aber die erste biblische Figur, die als Freund bezeichnet wurde, kein anderer als Gott, es war Abraham. Der Prophet Jesaja nannte ihn so: "Aber du, Israel, mein Diener, du Jacob, ich habe mich entschieden, Nachkomme Abrahams, mein Freund" (Ist 41,8). Das Buch Daniel spiegelt dies wider: „Entziehe uns deine Gnade nicht, um Abrahams willen, dein Freund, von Isaak, Dein Diener, von Israel, Dein Heiliger“ (3,35) und das zweite Buch der Chroniken: „Du bist nicht weggejagt, unser Gott, die Bewohner dieses Landes vor deinem Volk Israel, und du hast es nicht für immer den Nachkommen deines Freundes Abraham gegeben?» (20,7). Bis zum zweiten Testament, wo wir es im Brief des Jakobus finden: „Und die Schrift erfüllte sich, die besagt:: AnBramo glaubte an Gott und es wurde ihm als Gerechtigkeit angerechnet, und er wurde der Freund Gottes genannt“ (2,23).
Und wenn der Autor des Briefes von James Er bestand darauf, dass die Taten Abrahams seinen Glauben qualifizierten, andererseits drehte Paulus von Tarsus die Medaille um, in Römer, Er stellte den Glauben Abrahams über seine Werke und dank dessen und nur dadurch wurde er gerechtfertigt.
Wir wollen hier nicht verhandeln das schwierige und komplexe Thema der Rechtfertigung und Gnade, das die Theologie betrifft. Aber wir wollen einfach erklären, wie uns die biblische Geschichte von der Beziehung zwischen Gott und Abraham erzählt. Was war das für eine Freundschaft? Abraham hat diese ganz besondere Beziehung verdient? Er hat dir immer geantwortet? Es scheint ein interessantes Thema zu sein, da es zu einem Gewand der Gabe des göttlichen Lebens an den Menschen des Glaubens und der Gnade, die rettet, geworden ist. Ohne die Tatsache außer Acht zu lassen, dass Abraham als Vater der drei großen monotheistischen Religionen gilt, auch wenn es manchen schwerfällt, das Christentum als Monotheismus zu definieren.
Denn die Bibel erzählt am liebsten als Theorien zu entlarven, Wir werden versuchen, die Geschichten über Abrahams Ereignisse nachzuzeichnen, um diese Freundschaft zu verstehen und letztendlich zu verstehen, dass Abraham nicht so weit von uns entfernt war, aus unseren Erwartungen und Emotionen, aus unserer Sicht unerschütterlich erscheinen und durch göttliche Bitten und Versprechen auf die Probe gestellt werden, die sich nicht sofort offenbaren.
Es gibt eine Episode aus der Geschichte Abrahams im Buch Genesis erzählt (18, 25-32) was mehr hervorzuheben scheint als andere, mehr vom gleichen Anruf, das Verhältnis besonderer Freundschaft zwischen ihm und Gott, und es ist die Geschichte der Verhandlungen über die Zerstörung der Stadt Sodom. Gott, der bereits über das Schicksal der Stadt entschieden hatte, wies Abraham auf die mögliche Anwesenheit gerechter Menschen in der Stadt hin. Und alle zehn Mal, wenn er hinabsteigt, gelingt es ihm, ein Stück Gottes Wohlwollen zu stehlen. Diese Episode hebt ein Merkmal des Patriarchen hervor, das in den Geschichten mehrmals vorkommt, das heißt, seine unbestreitbare Verhandlungsfähigkeit. Es ist ein Brunnen, der Teilung des Territoriums, der Erde für das Grab seiner Frau Sara, wie man eine Frau für seinen Sohn Isaak oder für Gott selbst findet, wie im oben genannten Fall, Abraham ist unschlagbar.
Ein bisschen weniger, viel weniger, wenn es darum geht, an göttliche Worte zu glauben, und das scheint unglaublich, wenn man bedenkt, was wir normalerweise über ihn denken. Aber Gott scheint sich nicht darum zu kümmern. So wie es wahre Freunde tun.
Sogar rabbinische Exegese er beurteilte die Fähigkeit Abrahams positiv zu handeln, wenn es hilft, Menschen zu retten. Die Meister der Thora, in der Tat, Sie haben einem anderen berühmten Patriarchen nicht die gleiche Güte entgegengebracht, Noah, der wegen der drohenden Flut den Auftrag erhielt, eine Arche zu bauen. Diese, im Gegensatz zu Abraham, er tat nichts, um dem destruktiven Zweck entgegenzuwirken.[2] Noah war ein gehorsamer Mann, der keine Fragen stellte, „Er ging mit Gott“ (Gen 6,9) aber er baute keine Beziehung zu Ihm auf, vielleicht wegen des Endes von allem, was bevorstand. Mit Abraham, der „Gott vorausging“ (Gen 17, 1) wurde benötigt, stattdessen eine aktive Beziehung, geduldig und freundlich.
Und man muss viel Geduld mit Abraham haben. Ein moderner Leser des Bibeltextes wäre überrascht, einige peinliche Aspekte im Leben des Patriarchen zu finden. Diese wirken als Gegengewicht zu den bereits erwähnten offensichtlichen Vermittlungsfähigkeiten, dass er ein Experte für Waffen und Guerillakrieg war (Gen 14, 14-16), von Männern und Allianzen (Gen 17, 17-24) und fähiger Unternehmer der Antike (Gen 24, 34-35).
Doch Abrahams erste Worte überhaupt in der Bibel, unmittelbar nach Gottes Ruf, Sie erzählen eine Lüge, ließ Sara passieren, in den Augen des ägyptischen Pharaos, wie eine Schwester statt einer Frau[3]. Eine Episode, die sich später mit einem anderen König wiederholen wird (Kappe. 20). Trotz der wiederholten göttlichen Verheißung, dass er sicherlich Nachkommen haben wird, wird zustimmen, weiter, über Sarahs Plan, mit der Sklavin Hagar ein Kind zu bekommen; Doch als die beiden Frauen in Konflikt geraten, wird er sie in die Wüste vertreiben, wenn auch widerwillig, mit nur einem Laib Brot und einem Schlauch Wasser. Als er mit seinem Sohn Isaak den Berg Moria hinaufsteigt, Ort seines Opfers, Er wird das Holz auf die Schultern seines Sohnes laden. Welcher Vater hätte das getan, wenn er wusste, welches Schicksal ihm bevorstand??
Aber Abraham, richtig, Er ist vor allem wegen seines Glaubens in Erinnerung geblieben: „Er glaubte dem Herrn, der es ihm als Gerechtigkeit zuschrieb“ (Gen 15, 6). Aber dieser Glaube musste offenbar wachsen und reifen, Durchlaufen der Prüfung wichtiger Beweise, zusätzlich zu der Tatsache, dass es ein göttliches Wort und eine göttliche Verheißung war, die es erregte, immer wieder in Erinnerung.
Im Buch Genesis (vgl.. 12) Gott sprach zum ersten Mal zu Abraham. Der im Hebräischen verwendete Ausdruck, Den Psychoanalytikern gefiel es sehr: Gehen (spielen spielen) „Es geht für dich“ oder „Es geht auf dich zu“[4]. Ein neues Wort, persönlich, an Abraham, den Sohn Terachs, gerichtet, lud ihn ein, seinen Vater zu verlassen und in ein Land zu gehen, um eine gesegnete Nation zu werden. Losfahren, aber wie so oft passiert, Die Begeisterung ging unterwegs verloren. Die Reise war anstrengend, in Stufen, feindliche Menschen und, über alles, Welchen Nachwuchs könnte er haben, wenn kein Sohn käme?? Das ist wie, Du willst für die Schwierigkeiten, vielleicht aufgrund seines zunehmenden Alters, er war zufrieden. Immerhin der Sohn des Sklaven, Ismael, es war schon etwas. An einem bestimmten Punkt brach Abraham vor Gott aus: „Wenn Ishmael wenigstens vor dir leben könnte!» (Gen 17, 18). Bis sie erneut mit einem Versprechen ihres Sohnes konfrontiert wurden, Abraham und Sarah brachen in Gelächter aus. Abraham krümmte sich sogar vor Lachen (Gen 17, 17).
Aber hier ist die Wendung. Sarah gebar Abraham tatsächlich einen Sohn: Isaak, das versprochene. Aber welcher Freund macht dir so ein Geschenk?: Isaak, aus dem Hebräischen Isaak wörtlich „der lachende Sohn“., was zum Lachen führt, das lässt sich verspotten und lächerlich machen[5]? Was genau aus diesem Grund zur Ursache der Entfremdung des anderen Sohnes wurde, Ismael, welches keinerlei Mängel aufwies?
Abraham war sprachlos bei der Geburt seines Sohnes, da der Text nur Sarahs Worte wiedergibt, der über Lachen und Lachen sprach. Wer ist dieser Sohn, den sein Freund Gott gesandt hat?? Wir müssen dieses Geschenk annehmen? Weil Isaak, unter allen biblischen Patriarchen ist er einer SUI generis. Er hatte nie die Rolle des Protagonisten und erschien sofort ohne eigene Persönlichkeit. Er konnte nicht einmal seine Frau alleine finden und das hier, Rebekka, als er ihn endlich aus der Nähe sah, fiel vom Kamel. Es ist kein Zufall, dass mehrere Kommentatoren, sowohl Juden als auch Christen, Sie betonten, dass Isaak möglicherweise kein perfekter Sohn gewesen sei, deaktiviert, autistischer Sohn eines alternden Vaters[6]. Stellen Sie sich Abrahams Gefühle vor, wenn dies die Erfüllung der Verheißung wäre. Wie man das alles akzeptiert?
An diesem Punkt beginnt die biblische Erzählung präsentiert uns eine der faszinierendsten und dramatischsten Episoden seiner gesamten Literatur. Die Geschichte des Opfers oder besser gesagt von Akda (Aqedah, über die Verbindung) von Isaak in Kapitel 22. Eine Episode, die Künstler und Kommentatoren von der Antike bis heute inspiriert hat. Es ist hier nicht möglich, darauf einzugehen, Aber wir können eine Interpretation vorschlagen, die gut mit dem übereinstimmt, was bisher über die Beziehung zwischen Gott und Abraham gesagt wurde.
Zunächst einmal war es ein Neuanfang. Kehren wir zum Vers zurück 2 das gleiche "spielen spielen” (es gilt für dich, Ihnen gegenüber) der Kapitel 12. Wieder eine Bewegung zu sich selbst. Aber dieses Mal wurde das Versprechen wahr, unerwartet. Wohin Abraham gehen muss? Der Aufstieg zum Berg Morìa, Es ist nur ein Dialog über einen Widder zu finden, Es ist herzzerreißend. Trotz des letztlich erfreulichen Ausgangs, Die Episode wird ihren tragischen Charakter behalten: in der Stille, die während der Rückkehr der beiden nach Hause herrscht, im Mangel an Jubel oder Freude, in der anschließenden physischen Trennung zwischen Vater und Sohn und im Tod von Sara, die a Midrasch (Midrasch)[7] es ergibt sich aus der Tatsache, dass sie erfuhr, was auf dem Berg passieren würde.
Was war also passiert?? Dass Abraham berufen war, Gottes Versprechen anzunehmen, in der Person von Isaak, unvollkommener Sohn. Aus diesem Grund wurde sein Glaube auf die Probe gestellt und ging gestärkt daraus hervor. Der Freund hatte endlich verstanden, was von Anfang an von ihm verlangt worden war, auch wenn es unerwartet und weit von seinen Vorrechten und psychologischen Eigenschaften entfernt ist. Aber Abraham ging auf sich selbst zu, sich einem neuen Selbst und dem Ich des Kindes zu öffnen, das endlich freigelassen wird und frei gehen kann.
Jemand, viele Jahrhunderte später würde er sagen: „Gott wählt die Schwachen in der Welt“ (1Kor 1,27). Dies ist wahrscheinlich das, was Abrahams Glaube auf dramatische Weise verstehen musste: Begrüße das Versprechen in der zerbrechlichen Person Isaaks. Erst wenn er es versteht, wird er eine Frau für Isaac auswählen, mit der er sich über den Tod seiner Mutter trösten kann, er wird ihm all seine guten Dinge geben, er wird ihn vor möglichen Konkurrenten schützen und er wird „voller Tage“ sterben, begraben von seinen endlich wiedervereinten Söhnen Isaac und Ishmael (Gen 25,9).
Die Geschichte von Abraham und Gott kann auf viele Arten gelesen werden. Die Bibel jenseits der Implikationen, die sich auf den Glauben beziehen und die uns heute über die oben erwähnten Heiligen Paulus und Jakobus erreicht haben, das Gesetz als eine Geschichte der Freundschaft. Mit all seinen Tönen und Variationen, denn Abraham bleibt ein Mensch, dessen Persönlichkeit aus Grenzen und Größe besteht. Diese berühmte biblische Geschichte sagt uns, dass Freunde zu sein sicherlich keine Reduzierung oder Subtraktion der Glaubensbeziehung bedeutet, weil es Herablassung erfordert, Komplizenschaft und Warten wann, zum Beispiel, Ein Freund ist in Schwierigkeiten. Nicht Zufall, lange nach der Geschichte Abrahams in Genesis, einer der schönsten Ausdrücke, die wir in der Heiligen Schrift über die Beziehung zwischen dem Gesandten Gottes finden, Jesus, und der, der ihm folgte, war: „Ich habe euch Freunde genannt“ (GV 15, 15).
aus der Eremitage, 17 Juni 2023
Hinweise
[1] n. Frye, Toller Code, Bibel und Literatur, 1981 (Trad.. es.: Einaudi, 1986)
[2] Viele haben die Parallele zwischen der Sintflut und der Zerstörung Sodoms erkannt. Das ist totale Zerstörung. In beiden Fällen wurde nur eine Familie gerettet. Das Vorhandensein inzestuöser Beziehungen in den beiden Geschichten, aus denen nichtjüdische Stämme hervorgehen (Kanaaniter aus Ham, Sohn Noahs und der Moabiter und Ammoniter aus den Töchtern Lots).
[3] Auch wenn es wahr ist, denn sie waren Kinder desselben Vaters, aber von verschiedenen Müttern.
[4] Ebenso erhält Noah den Auftrag, „für dich“ eine Arche aus Zypressen zu bauen. (Gen 6, 14)
[5] die Wurzel des Namens (zade/chet/jemand) mit diesen Sinnen, vergleichen Sie 179 Zeiten in der Bibel erwähnt 112 wird in der Genesis manchmal auf Isaak verwiesen
[6] Marmorini G., Isaak, der unvollkommene Sohn, Claudiana 2018; Baharier H., Genesis erklärt von meiner Tochter, Mailand 2015
[7] Nd.R. Midrasch, aus dem Hebräischen Midrasch, Begriff, der eine Methode der biblischen Exegese der jüdischen Tradition bezeichnet
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Die bösen Worte des Priesters, die Latinismen der neuen Cat-Kaifans, die unter doktrinärem Analphabetismus leiden, und das Gelächter des desillusionierten alten Kardinals
/2 Kommentare/in Theologie/von Vater ArielleDIE WORTE DES PRIESTERS, DIE VOM DOKTRINEN ANALPHABETISMUS BETROFFENEN LATINISMEN DER ROMANE CATTO-KAIFANI UND DAS GELÄCHTER DES ERNÄHRTEN ALTEN KARDINALS
„Einen guten Priester mit wahrhaft priesterlichem Herzen erkennt man schon an seinen Schimpfwörtern. Nur ein authentischer Mann Gottes kann mit aufrichtiger Reinheit des Herzens schlechte Worte sagen, ohne jemals vulgär zu sein. Danke für das Lachen, das du mir geschenkt hast, Wir brauchen es heutzutage dringend.“.
- Kirchennachrichten -
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Der Techniker, der sich um die Montage kümmert, befindet sich außerhalb Italiens, Die Audio-Lesung der Artikel wird bis Ende September enthalten sein
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In einem zeitlichen Abstand Ein Kardinal, der jahrzehntelang in der Römischen Kurie gelebt hat, vertraute mir an, dass vor Jahren ein von mehreren „Vollkatholiken“ unterzeichneter Brief den Vatikan erreichte und durch alle Büros dieser Abteilung des Staatssekretariats ging, Die Monsignore brachen in schallendes Gelächter aus, als sie sich gegenseitig von Schreibtisch zu Schreibtisch warfen. Das Objekt des Protests war ich, als höchst unwürdiger Priester dargestellt, weil er sich schuldig gemacht hat, die unbefleckten Gläubigen zu skandalisieren, indem er manchmal farbenfrohe Worte verwendet, die nicht zu einem passen der Diener des Heiligen. Aus diesem Grund verhängten sie strenge kanonische Sanktionen gegen mich. Überbringer der Petition waren Persönlichkeiten, die uns Priestern seit jeher bekannt sind, diejenigen, die im Lumpen ihrer Kleidung mit einer solchen Berufung ausgestattet sind, dass sie Kaifa erscheinen lassen, der vor dem Sanhedrin wie ein unerfahrener Anfänger wütend wird.
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Diese Charaktere Erstens fühlen sie sich wie edle Soldaten, die als Hellebardiere eingesetzt werden, um die wahre katholische Tradition und die strengste Sexualmoral zu verteidigen, die immer und rigoros auf andere angewendet wird, niemals für sich selbst und am allerwenigsten für ihre Kinder, Töchter und Enkel, nur an die Kinder und Enkel anderer Leute. Für sie wurde plötzlich die Kirche geboren 1570 mit dem Römischen Messbuch, verkündet vom Heiligen Papst Pius V, Von dort springen sie direkt zum Beginn des 20. Jahrhunderts, zum Pontifikat des Heiligen Papstes Pius, derjenige, der diesen zitternden Modernismus verurteilte, den die Hellebardiere genauso kennen wie das Latein des tridentinischen Messbuchs.
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Die Hellebardiere haben drei feste: Latein, Der heilige Thomas von Aquin und der Kampf gegen die Moderne. Was Latein angeht, erinnere ich mich nur an das vor Jahren, die Mitglieder eines Kreises sogenannter und zu Unrecht als „Traditionalisten“ bezeichneter Kreise auf die Schippe zu nehmen, Ich sang ihm im Versmaß des gregorianischen Vorworts das Gedicht „Der Spatz“ von Valerius Gaius Catullus vor und sagte schließlich: „Dies ist tatsächlich eine heilige Liturgie, nicht das messalaccio von Annibale Bugnini, genehmigt vom unvorsichtigen Papst Paul VI!» [vgl.. sehen WHO]. Und alle waren meiner Meinung und genossen es wie im siebten Himmel. Brunnen, So ungewöhnlich es auch erscheinen mag, wissen Sie, dass sogar ich einen gesunden Sinn für Anstand habe, Aus diesem Grund habe ich es vermieden, den Gesang einer Sammlung hinzuzufügen, indem ich Köstlichkeiten dieser Art aus der katullischen Carmina entnommen habe:
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«Ich werde dich beißen und einbrechen, Aurelius pathetisch und Cinaede Furi, Wer dachte, ich wäre aus meinen Versen?, weil sie weich sind, etwas bescheiden»¹.
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Aber wenn ich es getan hätte Die Hellebardiere würden dies weiter bestätigen, Das war die Sprache der Engel, die Sie von den Bänken hinter dem Altargeländer direkt in den Himmel führt, nicht dank der heiligen Geheimnisse, aber dank der Magie der Lateiner ein Selbstzweck. Aus diesem Grund habe ich mich auf das als Vorwort ausgegebene Gedicht vom Spatz beschränkt und vermieden, bestimmte lustvolle Carminas in Sammlungen zu verwandeln, was ich offensichtlich auswendig kann, seit ich in der High School war.
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Er folgt dem Heiligen Thomas von Aquin, das diese Hellebardiere genauso kennen wie das Latein des tridentinischen Messbuchs, unfähig zu verstehen, dass die Doktor Angelicus e Doktor Communis Es spricht von den Geheimnissen des Glaubens und bietet eine wirksame und noch immer unübertroffene spekulative Methode, aber weder seine Methode noch seine außergewöhnliche Leistung stellen an sich unveränderliche Glaubenswahrheiten dar. Nehmen wir ein Beispiel unter vielen: Heute lehrt die katholische Lehre, dass die Seele dem Lebewesen vom Augenblick der Empfängnis an eingehaucht wird. L’Aquinate, der der spekulativen Methode des Aristoteles folgte, behauptet, dass sie sich während des Wachstums des Fötus nacheinander entwickeln: zunächst eine vegetative Seele, dann eine sensible Seele, letzten Endes, wenn die Entwicklung ausreichend ist, um die intellektuelle Seele zu empfangen, Dies wird im dritten Monat der Schwangerschaft direkt von Gott infundiert [vgl.. FRAGE Iª q. 118 ein. 2 Anzeige 2].
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Thomas von Aquin hatte eine andere Idee auch in Bezug auf die unbefleckte Empfängnis der Heiligen Jungfrau Maria, Sie glaubte, dass sie nicht ohne Erbsünde geboren wurde, sondern dass sie unmittelbar nach ihrer Empfängnis eine außergewöhnliche Heiligung in ihrer Seele empfing, die die Erbsünde auslöschte [vgl.. FRAGE IIIa, Q. 27, ein. 3 Anzeige 3]. Du verstehst das dazwischen gut Empfängnis ohne Erbsünde e Aufhebung der Erbsünde, Der Unterschied ist nicht nur semantischer Natur, aber wirklich im Wesentlichen theologisch.
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Ebenso einzigartig die Art und Weise, wie die Hellebardiere die Tatsache rechtfertigen, dass das Genie und die Wissenschaft des sehr heidnischen Aristoteles die Grundlage der spekulativen Methode von Aquin bilden. Bald verpackt und die Antwort gegeben: Aristoteles war tatsächlich ein Christ, Jahrhunderte zuvor wahrgenommen zu haben, auch ohne es zu merken, das Geheimnis der Menschwerdung des Wortes Gottes. Dies ist eine ebenso idiotische wie unlogische Aussage, die Ende des 19. Jahrhunderts in den Sphären der dekadenten Neuscholastik zu kursieren begann.. Die Papageien der nicht näher bezeichneten Tradition, die sie heute wiederholen und als Glaubenswahrheit propagieren, Sie merken nicht einmal, dass sie Aristoteles auf diese Weise als „anonymen Christen“ definieren., nach der umstrittenen und gefährlichen Theorie von Karl Rahner, ein weiterer Erzfeind von ihnen, obwohl sie nicht einmal die Titel seiner Hauptwerke kennen. Es spielt keine Rolle, denn die katholische und theologische Kultur der Hellebardier der wahren und reinen Tradition basiert auf einer Burg von „es heißt, dass …“.
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Endlich das teuflische Gespenst der Moderne, wovon die Hellebardiere aus völliger Unwissenheit sprechen, sowie einen kritischen Geist. Dann, wenn man ihnen einen wahnsinnigen Priester zur Seite stellt, exkommuniziert und aus dem geistlichen Stand entlassen, Der irreparable Schaden ist bald angerichtet. Nicht alle Maßnahmen, die der Enzyklika folgten Pascendi des Heiligen Papstes Pius, Tatsächlich begünstigten sie teilweise die Entwicklung eines gefährlichen reaktiven Modernismus, andererseits kristallisierten sie die theologische Spekulation in vier stagnierenden und ranzigen Formeln der dekadenten Neuscholastik heraus, Dadurch wird effektiv verhindert, dass Theologen außerhalb dieser vier sklerotischen und immateriellen Formeln spekulieren. Diesmal auf der anderen Seite, die Protestanten, Sie führten sehr gründliche Studien zu Bibelwissenschaften und Exegese durch, auf die wir Jahrzehnte später zurückgreifen mussten, nachdem er jahrzehntelang in den vier sklerotischen und ungreifbaren Formeln gelähmt geblieben war, die den gescheiterten Kampf des Heiligen Papstes Pius ausmachten, Rückblickend können wir bestätigen, dass es hätte verurteilt und bekämpft werden müssen, aber auf ganz andere Art und Weise, nicht auf die engstirnige Art und Weise, die oft angenommen wurde.
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Unter den vielen protestantischen Gelehrten Als Beispiel nenne ich den großen Kommentar zum Römerbrief des Theologen Karl Bart, das bis heute auf dem Gebiet der novo-testamentarischen Exegese unübertroffen ist und auf das wir uns alle unbedingt beziehen müssen.
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Wir können nicht über die Moderne sprechen wenn man nicht weiß und sich nicht von bewusster Ehrlichkeit leiten lässt, dass es als reaktiver Gedanke innerhalb einer Kirche geboren und entwickelt wurde, die sich im Laufe des 19. Jahrhunderts mit Fragen rein politischer Natur beschäftigt hatte – zweifellos gerechtfertigt durch die Geschichte und die Ereignisse von jene Jahre nach der Französischen Revolution -, während die katholische Theologie in Formen echter Ignoranz schmachtete und stagnierte. Daher ist es nicht möglich, über die Moderne zu sprechen, ohne von einer Tatsache auszugehen: die Franzosen Alfred Firmin Loisy und Italienisch Ernesto Buonaiuti Sie sind zwei Persönlichkeiten, die in die Liste der brillantesten Denker des 20. Jahrhunderts aufgenommen werden. Nur Analphabeten oder ein verrückter Priester können sie auf dem Höhepunkt ihres völligen Mangels an Wissen mit ketzerischer Genügsamkeit behandeln. Und ich schließe mit einer Klarstellung, um fair zu sein, dass Ernesto Buonaiuti von der Heiligen Mutter Kirche mit einem so großen Mangel an christlicher Nächstenliebe behandelt wurde, dass er wirklich zum Himmel schreit, Ob es den Hellebardieren gefällt oder nicht, sie kämpfen gegen das Gespenst des Modernismus, den sie nicht kennen und von dem der Heilige Papst Pius weiß, der ihn zu Recht und mit Bedacht verurteilte, gleichzeitig begünstigte es seine Entwicklung und Verbreitung durch repressive Maßnahmen und alles andere als weitsichtige Aktionen. Aber ich bereite ein Buch zu diesem sehr komplexen und detaillierten Thema vor, wenn ich nicht zuerst sterbe.
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Vielleicht ist der Kardinal mein Gesprächspartner er wollte mehr lachen, Deshalb habe ich ihm zunächst geantwortet: Es ist wahr, Erhabenheit, Ich sage schlechte Worte, Ach! Manchmal sage ich sogar viel und irgendein Katholik aus einer düsteren Sakristei macht mir Vorwürfe über die Modernen soziale Medien, Tatsächlich stelle ich fest, dass sie ebenfalls protestiert haben, indem sie Ihnen geschrieben haben, nach dem, was er mir erzählt. Einige von ihnen haben mir sogar gesagt, dass ich zu explizit bin, zum Beispiel in den meiner Meinung nach völlig natürlichen und wissenschaftlichen Bezügen zur menschlichen Sexualität, denn ihrer Meinung nach sollte ich Euphemismen verwenden, zum Beispiel lateinische Terminologien, Verwenden Sie keine zu expliziten Begriffe. E, Wie allgemein bekannt ist, Latein ist bei allen, die es nicht können, sehr beliebt, weil es viel bewirkt schick.
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Erhabenheit, Das Problem ist nicht Latein, dass ich weiß. Das Problem sind diejenigen, die kein Latein können. Lassen Sie mich erklären: Was mich betrifft, kann ich auch mit den Worten herausplatzen:Du hast dir das Gehirn gebrochen!». Wenn ich das jedoch nicht übersetze, bedeutet das wörtlich „Du bist eine Nervensäge“., der diesen höfischen Ciceronischen Ausdruck in herrlichem Latein versteht?
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Der Kardinal fängt an zu lachen was er selbst damals nicht zu tun wagte, junger Monsignore der Kurie, der er war, in den 1980er Jahren sah er den Film Der Marquis del Grillo zusammen mit Johannes Paul II. und anderen Prälaten. Welches Johannes Paul II, zu dem, was der Kardinal selbst berichtet Kamera caritatis, Er scheint den Film mit den Worten kommentiert zu haben, dass der Regisseur und Drehbuchautor absolut alles über das päpstliche Rom verstanden habe.
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Ich lasse den Kardinal ausreden sein Lachen und ich fahre fort: Manchmal sind wir Priester wie gewisse fürsorgliche Krankenkassenärzte, Dass das Rezept vorgeschrieben sei, erzählen sie den armen, unwissenden Analphabeten: „Diese Zäpfchen müssen eingenommen werden pro rectale via». Sehr schwerwiegender Fehler! Denn zu diesem Zeitpunkt war es zwei Uhr: oder dass dem Patienten klar und deutlich gesagt wird, dass das Zäpfchen in das Arschloch geschoben werden muss, oder er wird in die Notaufnahme gebracht, nachdem er einen Monat lang Zäpfchen geschluckt hat, indem er sie mit einem Glas Wasser schluckt.
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Warum gewisse prüde zarte Ohren Sie sehnen sich so sehr nach den Latinismen, die sie nicht verstehen? Vielleicht, weil sie wollen, dass die Kirche magische Formeln verwendet, die umso wirksamer sind, je unverständlicher sie sind? Ich erkläre es dir, weil sie sich nach Latinismen sehnen: weil sie nie Beichtväter waren, zunächst. Oder glauben Sie, dass Beichtväter wie der heilige Leopoldo Mandic und der heilige Pio von Pietrelcina anwesend waren?, bereue und bereue, Wüstlinge und Frauen von leicht tugendhafter Art, über die man reden kann Fellatio, Cunnilingus, Ani-Handel, Unzucht gegen die Natur, Einbruch, Aromaerastie …
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Versuchen Sie es sich vorzustellen ein Mann, der gesteht, mit einem anderen Mann Geschlechtsverkehr gehabt zu haben, Es ist heute sehr in Mode, Tatsächlich ist es wirklich im Trend, bis zu dem Punkt, dass es keine Sünde mehr ist, sondern ein hoher Ausdruck der Liebe (!?). Versuchen Sie vor allem, sich mich vorzustellen, Beichtvater, um das zu erfüllen, was bestimmte katholische Männer und Frauen mit empfindlichen Ohren und daher einer Sehnsucht nach Latinismen benötigen, So fange ich an, mit dem Büßer zu reden:
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«... Du würdest das Grab eines anderen Mannes in deine Hand nehmen, und dein anderer in sein eigenes, und so abwechselnd die Stäbe mit den Händen schütteln, damit du durch dieses Vergnügen den Samen von dir selbst auswirfst? Wenn du. .. getan hast, dreißig Tage Buße in Brot und Wasser!»².
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Der ältere Kardinal Zu diesem Zeitpunkt riskierte er, vom Stuhl zu fallen, während er unter dem Tisch lag, als ich fortfuhr: … Zusamenfassend, Erhabenheit, Ich kann auch diejenigen glücklich machen, die sich nach Latinismen sehnen, Ich kann es ihm auch sagen pro über rektal, nur um dann einen ganzen Monat lang die Zäpfchen zu schlucken, anstatt sie ihm ins Arschloch zu stecken. Ich kann auch auf bestimmte selbsternannte Katholiken reagieren, die uns Priestern gegenüber äußerst arrogant und respektlos sind, indem ich mit etwas herausplatze "TAs. mAxima verrücktes Gehirn!». Nachdem, der ihm erklärt, dass ich ihm gerade gesagt habe: „Halt die Klappe, du großer Schwachkopf“? Oder vielleicht glauben sie, dass sie mit der Suchmaschine die Terminologien einer alten, toten Sprache übersetzen können Google?
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Der Kardinal lächelt vom Höhepunkt seiner längst vergangenen achtzig Jahre, Während dieser Zeit sah er alles und noch mehr in der Kirche, einschließlich Armeen von Pharisäern, Pelagianer und Puritaner voller privater Laster und Verfechter strengster öffentlicher Tugenden, die immer und rigoros auf Kosten anderer gefordert werden. Sag es mir endlich in einem zärtlichen und väterlichen Ton:
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„Einen guten Priester mit wahrhaft priesterlichem Herzen erkennt man schon an seinen Schimpfwörtern. Nur ein authentischer Mann Gottes kann mit aufrichtiger Reinheit des Herzens schlechte Worte sagen, ohne jemals vulgär zu sein. Danke für das Lachen, das du mir geschenkt hast, Wir brauchen es heutzutage dringend.“.
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Jawohl, wir brauchen es, weil ich mich entscheiden muss, ob ich weinen oder lachen möchte, Alles in allem ist es immer besser, mit der heiligen Ironie des Glaubens zu lachen. Und zum Schluss mit einem Lachen. Es kam vor, dass einige spöttische und respektlose toskanische Jungen, die Lust auf Witze hatten, im Kloster der Minderen Kapuzinerbrüder in Florenz anriefen:
„… pronto? Hör zu, Vater, wir haben dich zur Hand’ Huren und wer weiß, was man mit ihnen machen soll, Wir können sie Ihnen zusenden?».
Der Cappuccino am anderen Ende des Telefons antwortet ernst:
„… ‚oh mein Sohn, Wir sind hier sechzehn, Was machen wir mit nur zwei Huren?, Ich bin nicht einmal verdammt glatt!».
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Und wir sprechen über die mythischen und seraphischen Kapuziner, Stellen Sie sich vor, was sie geantwortet hätten, wenn sie ihr Kloster angerufen hätten pitt Stier der Dominikaner.
Von der Insel Patmos, 4 September 2022
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HINWEIS
¹ Sehen. Catull (Carmen 16) Übersetzung aus dem klassischen Latein: „Ich schiebe es dir in den Arsch und dann in deinen Mund, Aurelio, Schwanzlutscher, und Furio, eine beschissene Schwuchtel, das für einige meiner Verse (poetisch) zärtlich und freundlich, Du dachtest, ich wäre eine Nervensäge“.
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² Aus einer alten Sammlung von Zollbußen, Übersetzung aus dem mittelalterlichen Latein: „Du hast den Schwanz eines anderen Mannes in deine Hand genommen und er hat deinen genommen, nachdem, Also, Du hast durch deine Hände mit den Schwänzen des anderen gespielt, bis du vor Lust ejakulierst? Wenn du. .. getan hast, Als Buße lege ich dreißig Tage auf Brot und Wasser fest..
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Es wird verteilt “Die Traurigkeit der Liebe”, neueste redaktionelle Arbeit von Ariel S. Levi di Gualdo gewidmet dem Gedenken an Kardinal Carlo Caffarra
/in Theologie/von Jorge Facio LynxES IST IM VERTRIEB DIE TRAURIGKEIT DER LIEBE, NEUESTE REDAKTIONELLE ARBEIT VON ARIEL S. LEVI di GUALDO DEM GEDENKEN AN KARDINAL CARLO CAFFARRA GEWIDMET
„Diejenigen von uns, die auf theologischem Gebiet auf den Seiten des jüngsten obersten Lehramtes der Päpste Pius XII, Paul VI, Johannes Paul II, Schätze der großen Homiletik von Benedikt XVI, würdig der Predigten des Heiligen Papstes Gregor des Großen, das Lesen bestimmter neuerer Dokumente oder das Hören bestimmter täglicher Predigten eines verschwundenen Landpriesters, kann vernünftigerweise sagen, dass wir von Steinadlern zu Hühnern aus intensiver Batteriehaltung übergegangen sind..
- Redaktionelle Neuigkeiten -
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Autor:
Jorge Facio Lynx
Präsident von Editions Die Insel Patmos
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Die 6 September markiert den fünften Todestag von Kardinal Carlo Caffarra, der in 1981 Im Auftrag des Heiligen Papstes Johannes Paul II. gründete er das Institut für Studien zu Ehe und Familie. Die Arbeit von Pater Ariel S. Levi di Gualdo ist eine kritische Auseinandersetzung mit liebe, Freude, im Verhältnis zu Menschenleben. Über die liebe, Freude, schreibt der Autor:
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„Nach dem Abschluss der Synode über die Familie brachte der Elefant den Mutterleib zur Welt 19 Marsch 2016 die Feldmaus des nachsynodalen Apostolischen Schreibens liebe, Freude,, ein Mittel der Mehrdeutigkeit, das auf dem Gesagten und dem Ungesagten aufbaut, über mehrdeutige Sätze mit doppelter Bedeutung, emotionale Sentimentalität und viele Soziologismen, die faktisch den Tod dessen verkünden, was jahrhundertelang die eigentliche Sprache war, entschieden und nicht anfällig für Missverständnisse des Lehramtes der Kirche, gestützt auf die solidesten und klarsten Prinzipien der klassischen Metaphysik, längst auf dem Dachboden verstaut, um Platz zu schaffen für die dekadente deutsche Romantik und das kleine Herz, das flattert und eher auf den unmittelbaren Moment des subjektiven „Ich“ blickt als auf die Zukunft und auf Gott. Diejenigen von uns haben sich im theologischen Bereich auf den Seiten des jüngsten Lehramts des Papstes Pius XII. ausgebildet, Paul VI, Johannes Paul II, Schätze der großen Homiletik von Benedikt XVI, würdig der Predigten des Heiligen Papstes Gregor des Großen, das Lesen bestimmter neuerer Dokumente oder das Hören bestimmter täglicher Predigten eines verschwundenen Landpriesters, Man kann durchaus sagen, dass wir von Steinadlern zu intensiv in Batteriehaltung gehaltenen Hühnern übergegangen sind, wie es manchmal in zyklischen Abständen in der Geschichte der Kirche geschah, wenn auch nie auf dem trostlosen Niveau unserer Zeit […] Einige oberflächliche Menschen könnten das falsch verstehen, in gutem oder sogar bösem Glauben, Ich entgegne, dass ich auf diesen Seiten heftige Kritik an einem Apostolischen Schreiben des römischen Pontifex angesprochen habe. Wer mir das vorwirft, irrt sich gewaltig, weil ich eine bestimmte Norm überhaupt nicht kritisiere, davor würde ich schweigen und ausführen, was das oberste Lehramt vorschreibt. Was ich kritisiere, ist eine nicht gegebene Regel und nie beantwortete Fragen, alles in Unklarheit gehüllt zurücklassen. Das ist der Gegenstand meiner Kritik: das Fehlen einer Norm zusammen mit dem Mangel an Klarheit und Reaktion. Der treue Diener der Kirche begründet, er debattiert und kritisiert so viel, wie es ihm erlaubt ist. Nachdem die Kirche gesprochen hat, ist es ihre Aufgabe, die Lehren umzusetzen und weiterzugeben und die vorgegebenen Normen einzuhalten, es sei denn, das Gegenteil würde zu einem Skandal unter dem Volk Gottes und zu Brüchen in der kirchlichen Gemeinschaft führen. Niemand, Katholischer Priester oder Laie, was auch immer, Er kann anderer Meinung sein und die Autorität der Kirche durch seine persönliche Meinung ersetzen, Dafür sorgen deutsche Theologen, es war schon immer ihr Vorrecht und päpstliches Privileg».
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Das ist eine bekannte Tatsache wie Pater Ariel ein Denker ist, ein Analytiker und ein Theologe, der seine Spuren hinterlässt, wenn er kratzt. Und wer auch immer den Kratzer bekommt, Im Allgemeinen gibt es zwei Möglichkeiten: oder behalten Sie es und behandeln Sie die Wunde, oder es fällt Ihnen schwer, das zu leugnen, was wahr und unbestreitbar ist und was Sie geschrieben haben. Aus diesem Grund ist es im Laufe der Zeit mehrmals passiert, verschiedene Menschen, die sich durch seine Worte oder Vorwürfe verletzt fühlten, Da sie es nicht leugnen konnten und auch nicht über die Begründetheit der konkreten Fragen diskutieren wollten, blieben sie bei der ausdrucksstarken Form, was im Fall dieses Autors oft ironisch ist, manchmal sogar bunt. Aber andererseits ist es bekannt: Schon die Pharisäer haben zu ihrer Zeit so gehandelt.
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Debatte über das heikle Thema Menschenleben Der Autor positioniert sich in der Mitte, in einem Gleichgewicht zwischen denen, die es relativieren möchten, und denen, die stattdessen „ein Kondom dogmatisieren möchten, indem sie die katholische Moral und das gesamte Geheimnis des Bösen darin einschließen“.. Diesbezüglich stellt er klar:
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„Ich möchte gleich zu Beginn meiner Darlegung klarstellen, dass ich nie in bestimmte Arten perverser Gedanken und Spiele verwickelt war und auch nicht die Absicht habe, mich als Mann und als Katholik darauf einzulassen.“, als Priester und als Theologe. Dieses Buch soll ein klarer und objektiver Beweis dafür sein, und zwar in einer offenen Kritik, die sich sowohl an diejenigen richtet, die der Kirche den Mangel an moralischem Sinn und ihre ungeordnete Sexualität ohne Regeln auf die Welt übertragen möchten, und an diejenigen, die von jenen Formen des dunklen Moralismus beseelt sind, die nichts mit gesunder und authentischer katholischer Moral zu tun haben, basierend auf den wichtigsten theologischen Tugenden: die Wohlfahrt (vgl.. Kor 13), sicherlich nicht nach dem Prinzip Das höchste Gesetz ist das höchste Unrecht (Die höchste Gerechtigkeit ist oft gleichbedeutend mit der höchsten Ungerechtigkeit). Und die Wahrheit basiert auf Nächstenliebe, während Wohltätigkeit eine solche ist, wenn sie von der Wahrheit geleitet wird (vgl.. Nächstenliebe in Wahrheit). Weil wir aufgrund der Nächstenliebe von Gott gerichtet werden“.
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Von der Insel Patmos, 30 August 2022
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Erzbischof Vincenzo Paglia ist das einfach nicht “Idiotischer Bruder” von Don Abbondio, sondern die Hure von Babylon, die vor dem Fürsten dieser Welt kniet
/2 Kommentare/in Theologie/von Vater ArielleERZBISCHOF VINCENZO PAGLIA IST NICHT EINFACH DER IDIOTISCHE BRUDER VON DON ABBONDIO, SONDERN DIE MERETRICE VON GENUFUL BABYLON VOR DEM PRINZ DIESER WELT
„Die erste Bedingung für das Ende der Verfinsterung traditioneller Werte und für das Aufkommen des Katholizismus aus seiner Krise ist, dass die Kirche ihre Funktion wieder aufnimmt, die nicht der Welt entspricht, aber konter' (Augustus Del Noce, 1971)
- Aktualität -
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Erzbischof Vincenzo Paglia Mit der Epithetisierung habe ich mich bereits beschäftigt Don Abbondios idiotischer Bruder, heute verdient sie den Titel der knienden Hure von Babylon Prinz dieser Welt [vgl.. GV 14, 30]
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„Er hatte einen mysteriösen Namen auf seine Stirn geschrieben: „Babylon die Große, Mutter der Prostituierten und Greuel der Erde "" [Ap 17, 5].
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Die Aussagen dieses Idioten im etymologischen Sinne des Begriffs - vom griechischen ἰδιώτης (Idioten) was "Privatmann" bedeutet und auf die unfähige Person hinweist, unerfahren und unfähig - sie sind von beispielloser Schwere, umso mehr durch die Abdeckung der sehr heiklen Rolle des Präsidenten der Päpstliche Akademie für das Leben. Kürzlich am Programm teilgenommen Das heiße Dach auf dem finsteren und politisch korrekten Rai Tre vergrößerte das Gesetz 194 der 1978 auf legalisierte Abtreibung durch Angabe: «Ich denke jetzt das Gesetz 194 ist eine Säule unseres gesellschaftlichen Lebens“. Nach dem Klettern für 40 Sekunden auf den Spiegeln, auf die trockene Frage des Interviewers, der ihn bedrängte: «Sie sagen, dass das Gesetz nicht in Frage steht 194?». antwortete der Idiot: «In Nr, absolut… absolut!».
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Worte an sich nicht einmal kommentierbar Davor fällt mir ein Satz des Philosophen Augusto Del Noce ein, der unsere gegenwärtige Situation mit diesen prophetischen Worten vor vier Jahrzehnten malte:
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„Die erste Bedingung für das Ende der Verfinsterung traditioneller Werte und für das Aufkommen des Katholizismus aus seiner Krise ist, dass die Kirche ihre Funktion wieder aufnimmt, die nicht der Welt entspricht, aber konter' [Sonnenuntergang oder Sonnenfinsternis traditioneller Werte? Rusconi-Editor, Ich ed. 1971]
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Kann ein Bischof der Welt gefallen? mit ähnlicher Schmeichelei, Anstatt sich denen zu widersetzen, die Abtreibung als "heiliges Recht" und "große soziale Errungenschaft" verkünden? Einem Bischof, der rechtmäßiger Nachfolger der Apostel und Mitglied des Heiligen Apostolischen Kollegiums ist, muss Respekt gezollt werden, immer, ungeachtet seiner Schwächen, Zerbrechlichkeit und Mangel an objektiven Verdiensten, die ihn zu einem Charakter machen können, der sogar unter der Mittelmäßigkeit liegt. Als Beichtvater und geistlicher Leiter zahlreicher Priester habe ich oft die Klagen verschiedener Mitbrüder gehört, die mir erklärten, ihr Bischof sei ein emeritierter Idiot. Und sie hatten recht, denn so war es in den katastrophalen konkreten Tatsachen. Und allen habe ich immer geantwortet:
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«… Und diesem emeritierten Idioten schuldest du kindlichen Respekt und frommen Gehorsam, immer und egal. Versuchen Sie daher, die objektive Idiotie Ihres Bischofs als Glaubensprobe zu leben. Das kann man nicht abschätzen, denn die Wertschätzung gebührt ihm nicht, wenn er es will, muss er es sich verdienen. Aber Respekt und Gehorsam ja, es steht ihm immer zu und kann in keiner Weise von seinen Fehlern abgezogen werden, für die er sich im geeigneten Moment vor Gott verantworten muss, wie es geschrieben steht: „Jedem wurde viel gegeben, es wird viel verlangt; wem haben die Menschen begangen viel, viel mehr wird benötigt”» [LC 12, 48].
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Einerseits sammle ich die Beschwerden der Priester gegenüber ihren Bischöfen, andererseits die von verschiedenen Bischöfen, die mit gewissen Priestern nicht mehr zurechtkommen. Und beide haben recht. Seit Jahren, an Priester, die sich über ihre nicht besonders liebenswerten Bischöfe beschwerten, väterlich oder lehrmäßig brillant antworte ich: „In kurzer Zeit werden Sie und Ihre Brüder Ihren Bischof mit Tränen in den Augen bereuen“. Satz wiederholt zu Dutzenden von Priestern ab 2017, als die höchsten Führer der katholischen Kirche die Schwelle des Nicht-Wiederkehrens überschritten, indem sie das feierten 500 Jahre der Pseudoreformation Martin Luthers, der keineswegs ein "Reformer" war, wie er es gemalt hat La Civiltà Cattolica, noch ein Thema, über das man etwas sagen kann: „Ich glaube, dass Martin Luthers Absichten nicht falsch waren. Er war ein Reformator“. Warum so der Papst Franziskus definiert in einem spontanen Geschwätz in einem Höhenflugzeug diesen teuflischen Ketzer, der ein dramatisches Schisma hervorbrachte, sicherlich keine Reform. Das hat das Konzil von Trient getan, nicht Luther. Heute, dieselben Priester, sie schreiben mir, sie rufen mich an oder von Angesicht zu Angesicht sagen sie es mir: "Du hattest Recht, Wenn ich den vorigen Bischof haben könnte, über den ich mich so sehr beklagt habe, würde ich nicht seine Hand, sondern seine Füße küssen!».
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Ich breite einen barmherzigen Schleier aus über die Kriterien für die Auswahl unserer neuen Bischöfe unter diesem erhabenen Pontifikat, alle mit den Armen und dem Migranten auf den Lippen, so sehr, dass, nachdem man eine gehört hatte, alle bischöflichen Predigten gehört wurden, die von Norden nach Süden gesprochen wurden, von Ost nach West durch die italienischen Bischöfe.
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Dass unsere Zeiten nicht sind “goldene Adler” es ist jedem klar, der auch nur den geringsten Verstand hat. Aus diesem Grund lohnt es sich, den Unterschied zwischen einem idiotischen Bischof zu skizzieren, dem stets kindlicher Respekt und hingebungsvoller Gehorsam gebührt., von einem Bischof, der zu einer babylonischen Hure geworden ist, die auf den Knien des Prinzen dieser Welt kniet. Erzbischof Vincenzo Paglia muss öffentlich all die heilige Verachtung entgegengebracht werden, die jeder Gläubige über das Böse ausschütten muss, was als solches eine schwere Sünde darstellt, im konkreten Fall das Verbrechen der Abtreibung, in unserem Land durch ein Gesetz geregelt, das keineswegs eine "Säule unseres gesellschaftlichen Lebens" ist, sondern das schlimmste der legalisierten Verbrechen gegen das Leben. Aus diesem Grund dürfen wir Erzbischof Vincenzo Paglia keinen kindlichen Respekt und keinen frommen Gehorsam erweisen, weil er unter schlimmstem Missbrauch des Episkopats Konzepte ausdrückte, die der Struktur unserer Moral und unserer Ethik widersprechen, die beide auf den Säulen des katholischen Glaubens ruhen. Er bleibt ein legitimer Bischof mit einem wichtigen und heiklen kirchlichen Amt, das kommt nicht in Frage. Aber, wenn es Potestas zuallererst die oberste Obhut der Glaubenslehre, übt sie diese aus, um die Grundlagen der katholischen Moral und Ethik frevelhaft zu leugnen, in diesem Fall darf es weder gehört noch gehört werden, weder gehorcht noch befolgt und am wenigsten respektiert, sondern zum Gegenstand heiliger christlicher Verachtung gemacht.
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Vincenzo Paglia ist eine Schande des Episkopats zu dieser schändlichen Kategorie von Menschen gehören, über die die Heilige Schrift donnert:
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«Ich kenne deine Werke: Du bist weder kalt noch heiß. Vielleicht warst du kalt oder heiß! Aber weil du lauwarm bist, Das heißt, Sie sind weder kalt noch heiß, Ich werde dich aus meinem Mund erbrechen " [Ap 3, 15-16].
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Zusammen mit Vincenzo Paglia Alle Zweideutigkeiten und Doppeldeutigkeiten dieses Pontifikats werden wahrscheinlich auch aus dem Mund des Allmächtigen gespuckt, zu dem der schwerwiegende und objektive Fehler gehört, unmoralische und eindeutig heterodoxe Themen in alle heiklen Schlüsselpositionen aufgenommen zu haben, damit laufe ich Gefahr "[...] als exzentrisches Streben nach Neuem und Sensationelles als Ersatz für Sinnsuche in die Geschichte eingehen, was letztendlich zu einer lehrmäßigen und pastoralen Verwirrung geführt hat, die es in der Geschichte der Kirche noch nie gegeben hat ".
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Letztere Worte mit der ich mein dem Gedenken an Kardinal Carlo Caffarra gewidmetes Buch öffne, das Anfang September verteilt wird und zu dessen Lektüre ich Sie einlade, nur um dich etwas aufzurichten, Vertrauen in die Tatsache zu gewinnen, dass nicht alles verloren ist, und dies inmitten so vieler ängstlicher Karrierekaninchen, die die Grundlagen der katholischen Lehre dekonstruieren, aus erster Hand erfahren zu können, es gibt immer auch löwen, die den preis des ewigen lebens als einzigen karrierewunsch erobern wollen. Leoni, dass es gut ist, sich nicht mit dem Wort des wütenden klerikalen Vorwurfs zu ärgern, weil sie beißen und reißen, wie es sich gehört und wie es sich gehört, werden die Löwen Gottes in Obhut der Lehre des Glaubens und der Gesundheit der Seelen gestellt Gläubige Christi uns vom Erlöser anvertraut.
Von der Insel Patmos, 28 August 2022
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Die Väter der Insel Patmos
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Die Website dieses Magazins und die Ausgaben nehmen Name von der ägäischen Insel, auf der sich die Seligen befinden Apostel John hat das Buch geschrieben der Apokalypse, isolieren auch bekannt als „Der Ort der letzten Offenbarung“
«Gott offenbart die Geheimnisse der anderen ALTIUS»
(in höher als die anderen, John hat die Kirche verlassen, die arkanen Geheimnisse Gottes)
Die Lünette, die als Deckblatt unserer Homepage dient, ist ein Fresko aus dem 16. Jahrhundert von Correggio. in der Kirche bewahrt von San Giovanni Evangelista in Parma
Schöpfer und Herausgeber dieser Website des Magazins:
MANUELA LUZZARDI