“Cari Fratelli Massoni”. Da Rudolph Bultmann a Gianfranco Ravasi, sino all’amoreggiamento massonico

 – Theologica –

 

«CARI FRATELLI MASSONI». DA RUDOLPH BULTMANN A GIANFRANCO RAVASI, SINO ALL’AMOREGGIAMENTO MASSONICO

.

[…] l’epilogo è purtroppo universalmente noto: il Pontefice Benedetto XVI s’è ritirato, com’egli stesso disse: «sul Monte». E ciò neppure per essere tentato dal Diavolo, che in ogni caso, la propria battaglia su quel pontificato, pare l’avesse già vinta. Lo prova il fatto che mentre il Sommo Pontefice Benedetto XVI è in ritiro sul monte a pregare per la Chiesa, il Cardinale Ravasi si balocca a sproloquiare in lettere aperte ai «Fratelli Massoni» dalle colonne del quotidiano della Venerabile Confindustria. Ciò che il Diavolo ha perso in partenza è invece la grande guerra, avendo da sempre la piena consapevolezza di essere dinanzi a Dio il grande perdente. E domani, il tempo, ci dimostrerà se il Sommo Pontefice Benedetto XVI è stato un piccolo “padrino” spaurito, oppure un grande Padre e dottore della Chiesa.

.

.

Autore Padre Ariel

Autore
Ariel S. Levi di Gualdo

.

.

Per aprire l’articolo cliccare sotto

26.02.2016   Ariel S. Levi di Gualdo  –  «CARI FRATELLI MASSONI». DA RUDOLPH BULTMANN A GIANFRANCO RAVASI, SINO ALL’AMOREGGIAMENTO MASSONICO

.

.

Ravasi massone

A.·.G.·.D.·.G.·.A.·.D.·.U.·.

Sia lodato il Grande Architetto dell’Universo.

Sempre sia lodato!

.

.

.

Cari Lettori.

Vi ringraziamo per averci offerto il vostro prezioso sostegno grazie al quale possiamo provvedere alle spese di gestione dell’Isola di Patmos per l’anno 2016. Di tanto in tanto vi preghiamo di ricordarvi di noi e del nostro lavoro scientifico e pastorale che, come avete  in concreto dimostrato, merita il vostro sostegno economico..

E di ciò vi siamo profondamente grati.

.

.

.

.

.

Giovanni Cavalcoli
Dell'Ordine dei Frati Predicatori
Presbitero e Teologo

( Cliccare sul nome per leggere tutti i suoi articoli )
Padre Giovanni

“Cari Fratelli Massoni”. Il pericolo della Massoneria e l’insufficienza dell’esposizione del Cardinale Gianfranco Ravasi

– Theologica –

«CARI FRATELLI MASSONI». IL PERICOLO DELLA MASSONERIA E L’INSUFFICIENZA DELL’ESPOSIZIONE DEL CARDINALE GIANFRANCO RAVASI

.

La massoneria compie la sua subdola azione nefasta agendo sul corpo episcopale, con particolare attenzione ai vescovi ambiziosi, negligenti, opportunisti, faccendieri e mondani. Per ottenere lo scopo di estinguere la fede e raffreddare la carità nel popolo di Dio, la massoneria sa bene che una comunità si corrompe corrompendo il capo, come si dice nel Vangelo: «Colpirò il pastore e il gregge sarà disperso» (Mc 14,27).

.

.

Autore Giovanni Cavalcoli OP

Autore
Giovanni Cavalcoli OP

.

.

Per aprire l’articolo cliccare sotto

27.02.2016 Giovanni Cavalcoli OP  –  «CARI FRATELLI MASSONI». IL PERICOLO DELLA MASSONERIA E L’INSUFFICIENZA DELL’ESPOSIZIONE DEL CARDINALE GIANFRANCO RAVASI

.

.

L’articolo tratto da Il Sole 24 Ore oggetto della critica teologica dei Padri dell’Isola di Patmos

.

.

Cari fratelli massoni

.

.

Cari Lettori.

Vi ringraziamo per averci offerto il vostro prezioso sostegno grazie al quale possiamo provvedere alle spese di gestione dell’Isola di Patmos per l’anno 2016. Di tanto in tanto vi preghiamo di ricordarvi di noi e del nostro lavoro scientifico e pastorale che, come avete  in concreto dimostrato, merita il vostro sostegno economico.

E di ciò vi siamo profondamente grati.

.

.

.

.

Protetto: LETTERA PRIVATA

Il contenuto è protetto da password. Per visualizzarlo inserisci di seguito la password:

Le iene a Radio Maria. Un fraterno rimprovero a Padre Livio Fanzaga: “io le avrei prese a legnate”

LE IENE A RADIO MARIA. UN FRATERNO RIMPROVERO A PADRE LIVIO FANZAGA: «IO LE AVREI PRESE A LEGNATE»

.

I cattolici non devono prendere sberle, tanto meno da certe Iene “svampite” che invocano surreali precetti evangelici mai scritti, strepitando come “vergini” vilipese con vocette da capponi castrati se i cattolici osano non sorbirsi i loro sberleffi e insulti in silenzio ed a capo chino. Non devono prendere sberle, i cattolici, perché le guance sono solamente due e da tempo sono state ormai esaurite. Per questo affermo che in quella situazione, le “buone” Iene, da me sarebbero state prese a legnate; ed il tutto — va da sé — con uno spirito pedagogico per il quale sicuramente, dal Paradiso, avrei ricevuto l’esultate plauso di due santi pedagoghi come Filippo Neri e Giovanni Bosco, per quel mio agire mosso da sincera e autentica carità cristiana verso il prossimo.

.

.

Autore Padre Ariel

Autore
Ariel S. Levi di Gualdo

.

.

Al Venerabile Fratello nel Sacerdozio

Padre Livio Fanzaga

Direttore di Radio Maria

.

.

.

Ariel versione karateta

Padre Ariel S. Levi di Gualdo, già cintura nera di karate, in una veste un po’ diversa rispetto al consueto abito talare che indossa sempre tutti i giorni

Ti scrivo in duplice veste: in quella di sacerdote tuo confratello in Cristo, in quella di persona che per svariati anni si è dedicata nella sua gioventù alle arti marziali; passione che, ammetto, mi è rimasta tutt’oggi.

Di questa passione — o se vogliamo arte — da quando sono prete non ho mai parlato in pubblico, lo faccio adesso per la prima volta. Anche perché ogni tanto, quando posso, approfitto dello sport per stare coi giovani, trasmettendo loro quel che imparai a suo tempo di questa bella disciplina che non serve ad aggredire ma ad auto-controllarsi; un mezzo efficace come tanti altri per avvicinarli anche al Vangelo.

Il mio modello non è il karateta Bruce Lee, ma Nostro Signore Gesù Cristo nel cortile del tempio che caccia via i mercanti a colpi di frustra [cf. Mc 11, 15-19. Mt 21, 12-17. Lc 19, 45-48].

La differenza che corre tra i mercanti del tempio e le Iene dell’emittente televisiva Italia Uno è data dal fatto che i mercanti, commerciavano attraverso cose di per sé pulite, erano loro che le rendevano sporche; mentre le Iene, che di pulito non conoscono niente, sarebbero capaci a sporcare con la loro morbosa sozzura interiore anche il celestiale manto della Madre di Dio, certi in tal modo di fare sia scalpore sia notizia.

Lo svolazzante Mauro Casciari, che ha tentato di raggiungerti negli uffici della tua Radio agghindato con un ameno look da cosiddetta “svampita“, è indubbiamente dotato di un tasso di testosterone maschile proporzionalmente basso quanto il suo quoziente intellettivo. E così, quando Mister Lustrino ha cominciato a strepitare con una voce in falsetto simile a quella di un cappone castrato: «Mi dispiace che mia nonna vi abbia dato offerte, quando vi guarderà rimarrà sconvolta!», il tuo paziente collaboratore, che ha tentato di portarli fuori dall’area della vostra proprietà privata — eccedendo a mio parere in buone maniere — con la lodevole sapienza dell’uomo avanti con l’età ha risposto: «Io sono convinto che sua nonna prega per lei». E Dio solo sa, quanti rosari avrà sgranato questa cara nonna per cotanto nipote “svampita”, semmai per non aver potuto coronare il proprio sogno di diventare per suo tramite bisnonna? 

Quello che con amabile fraternità mi sento di rimproverare a te ed ai tuoi collaboratori, è il fatto che Mister Lustrino sia andato via sulle sue gambe. Posso dirti infatti che se in quello stesso frangente fossi stato presente io, molto probabilmente sarebbe andato via sopra la lettiga dell’autoambulanza verso il reparto di traumatologia ortopedica del più vicino ospedale.

Sia chiaro: non sono aggressivo e tanto meno violento. Questo mio è un discorso squisitamente teologico: ogni cosa a suo tempo ed ogni gesto deve essere sempre proporzionato secondo il momento opportuno, con prudenza e sapienza. E talvolta, due sonore sberle, possono essere l’atto più perfetto di carità cristiana e di divina misericordia, risultando una medicina salutare per il vivere presente ed il divenire futuro della persona che le riceve come sana e utile lezione di vita.

Non sempre si può condurre alla ragione e riportare sulla retta via gli smarriti porgendo l’altra guancia [Lc 6, 29], ce lo insegna Cristo Signore, che quando fu schiaffeggiato non porse l’altra guancia, come avrebbero invece preteso le Iene che, non conoscendo affatto il Vangelo, hanno pensato di poter andare a prendere a sberle i poveri “cattolici trogloditi” di Radio Maria, nella ferma certezza che i cristiani, a loro errato pensare, dovrebbero comunque porgere sempre e di rigore l’altra guancia. Mentre in realtà non è così, dato che tutt’altra storia narra il Vangelo:

.

Allora il sommo sacerdote interrogò Gesù riguardo ai suoi discepoli e alla sua dottrina. Gesù gli rispose: «Io ho parlato al mondo apertamente; ho sempre insegnato nella sinagoga e nel tempio, dove tutti i Giudei si riuniscono, e non ho mai detto nulla di nascosto. Perché interroghi me? Interroga quelli che hanno udito ciò che ho detto loro; ecco, essi sanno che cosa ho detto». Aveva appena detto questo, che una delle guardie presenti diede uno schiaffo a Gesù, dicendo: «Così rispondi al sommo sacerdote?». Gli rispose Gesù: «Se ho parlato male, dimostrami dov’è il male; ma se ho parlato bene, perché mi percuoti? [Gv 18, 19-23].

.

Non dimentichiamo che all’occorrenza, dinanzi a certe Iene dell’epoca, che come quelle di Italia Uno non cercavano affatto risposte, ma attraverso le loro domande tendenziose miravano solo a seminare inganno e fare del male, Cristo Signore, anziché rispondere, si mise a scrivere con il dito sulla sabbia, ce lo narra lo splendido Vangelo dell’Adultera pentita:

.

Allora gli scribi e i farisei gli conducono una donna sorpresa in adulterio e, postala nel mezzo, gli dicono: «Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio. Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?». Questo dicevano per metterlo alla prova e per avere di che accusarlo. Ma Gesù, chinatosi, si mise a scrivere col dito per terra. E siccome insistevano nell’interrogarlo, alzò il capo e disse loro: «Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei». E chinatosi di nuovo, scriveva per terra [Gv 8, 1-11].

.

In tutt’altro frangente e situazione, laddove non era invece proprio il caso di soprassedere, Cristo Signore fece delle fruste con le proprie stesse mani e con esse menò frustrate ai mercanti nel tempio.

I cattolici non devono prendere sberle, tanto meno dalle Iene “svampite” che invocano surreali precetti evangelici mai scritti, strepitando come “vergini” vilipese con vocette da capponi castrati se i cattolici osano non sorbirsi i loro sberleffi e insulti in silenzio ed a capo chino. Non devono prendere sberle, i cattolici, perché le guance sono solamente due e da tempo sono state ormai esaurite. Per questo affermo che in quella situazione, le “buone” Iene, da me sarebbero state prese a legnate; ed il tutto — va da sé — con uno spirito pedagogico per il quale, sicuramente, dal Paradiso avrei ricevuto l’esultante plauso di due santi pedagoghi come Filippo Neri e Giovanni Bosco, per quel mio agire mosso da sincera e autentica carità cristiana verso il prossimo.

Ti auguro ogni bene e grazia dal Signore Gesù per il tuo prezioso apostolato, con la viva preghiera che la Beata Vergine Maria possa intercedere sempre per voi. 

.

.

PRESSO GLI STUDI DI RADIO MARIA NESSUNO È STATO AGGREDITO E PERCOSSO, NEPPURE LE INTOLLERANTI E INTOLLERABILI IENE DI ITALIA UNO, COME DIMOSTRA IL FILMATO INTEGRALE MESSO PUBBLICAMENTE A DISPOSIZIONE DELL’EMITTENTE RADIO CATTOLICA

.

..

Una nota di Padre Giovanni Cavalcoli, OP

.

Carissimo Padre Ariel.

    Mi compiaccio vivamente per il tuo tempestivo, efficace ed energico intervento sulla nostra Isola di Patmos contro il gesto osceno ed offensivo recentemente perpetrato da uno sciagurato e scriteriato personaggio, in spregio alla autorevole, meritoria e popolarissima emittente cattolica Radio Maria, nella persona del suo degnissimo Direttore Padre Livio Fanzaga.

   Condivido pienamente il tuo giusto sdegno e la tua sferzante ironia contro empi rappresentanti di una generazione corrotta e perversa, vergogna dell’Italia e degrado della civiltà, i quali, privi della più elementare coscienza morale e del rispetto dei diritti altrui, tronfi per i loro abominevoli peccati, schiavi della carne, e accecati dall’odio per chi coraggiosamente e paternamente ricorda loro i sacri doveri verso Dio, meritano questo trattamento e anche di più, come ci insegnano Gesù Cristo e i Santi, che li avvertono della condanna eterna che li attende, se, consci e inorriditi per la loro colpa, non si pentiranno, rinsaviti, invocando sinceramente la divina misericordia e facendo la dovuta penitenza.

Giovanni Cavalcoli, OP

.

__________________________________________________

Nota della Redazione

dalle ore 01,01 del 17 febbraio alle ore 15,51 del 18 febbraio,

questo articolo ha ricevuto 43.231 visite

.

.

.

.

.

..

.

.

.

 

Le tentazioni dell’Uomo Gesù

– Theologica –

LE TENTAZIONI DELL’UOMO GESÙ

.

[…] il Demonio, per tentare l’Uomo Gesù punta su quelle umane “fragilità” che lo stesso Verbo di Dio fatto uomo mostrerà a una a una nel corso della sua intera esistenza umana, durante la quale piange e si commuove profondamente, è emotivamente turbato, soffre e avverte paura per la morte […] il Demonio ha tentato di colpire Dio nella sua umanità, fingendosi ignaro di quanto Gesù fosse divino nella sua umanità e umano nella sua divinità.

.

.

Autore Padre Ariel

Autore
Ariel S. Levi di Gualdo

.

.

Per aprire l’articolo cliccare sotto:

14.02.2016  Ariel S. Levi di Gualdo  —  LE TENTAZIONI DELL’UOMO GESÙ

.

.

.

 

Cari Lettori.

Vi ringraziamo per averci offerto il vostro prezioso sostegno grazie al quale possiamo provvedere alle spese di gestione dell’Isola di Patmos per l’anno 2016. Di tanto in tanto vi preghiamo di ricordarvi di noi e del nostro lavoro scientifico e pastorale che, come avete  in concreto dimostrato, merita il vostro sostegno economico.

E di ciò vi siamo profondamente grati.

.

.

.

.

 

Dalla Cina con furore: “L’Agnello e il Dragone”, libro-intervista al Cardinale Joseph Zen

– Libri e recensioni –

DALLA CINA CON FURORE: «L’AGNELLO E IL DRAGONE», LIBRO-INTERVISTA AL CARDINALE JOSEPH ZEN

.

Segnaliamo ai lettori dell’Isola di patmos un libro-intervista al Cardinale Joseph Zen curato da Aurelio Porfiri, riportando il testo della prefazione all’opera a cura di Giovanni Cavalcoli, OP.

.

.

Autore Redazione dell'Isola di Patmos

Autore
Redazione
dell’Isola di Patmos

.

.

 

Copertina agnello e il dragone

il libro intervista al Cardinale Joseph Zen curato da Aurelio Porfiri, di cui riportiamo la prefazione di Giovanni Cavalcoli, OP

Aurelio Porfiri così esordisce nel suo libro: “Sono vissuto in Cina, Macao per la precisione, per ben sette anni. Sette anni in cui ho imparato a conoscere un poco di più la difficile realtà della Cina moderna e le sue grandi sfide e contraddizioni. Se si ha a che fare con la Cina sarà molto facile ad un certo punto imbattersi con il nome del Cardinale Joseph Zen, al momento vescovo emerito di Hong Kong.

.

Il Cardinale Joseph Zen, figura di punta della Chiesa cinese, non è certamente tipo che le manda a dire. Le sue “osservazioni” dirette al modo in cui la Cina è governata ai nostri giorni infastidiscono – e molto – il governo centrale, tanto che al Cardinale non è permesso rientrare nella Cina continentale, da cui proviene. Molti osservatori di cose cinesi si dividono sul suo nome, tra chi ne favorisce l’atteggiamento di duro confronto e chi invece stigmatizza la mancanza di diplomazia”.

Il libro è un’intervista col Cardinale Zen, nella quale si tratta della natura del comunismo cinese nei suoi rapporti con la Chiesa e il Vaticano. Il popolo cinese non è materialista, anche se i cristiani di varie confessioni continuano ad essere una piccola minoranza. Il Cardinale evidenzia come la classe dirigente cinese sia sostanzialmente attaccata a un potere che vuol dominare il più possibile sulla popolazione e sulla Chiesa stessa.

.

Cardinale Zen 2

Il Cardinale Joseph Zen

Il Cardinale parla con molta franchezza: «Il comunismo non si regge, il che vuol dire a un certo momento, quando il comunismo è arrivato al potere, c’è il potere! Non c’è più il marxismo: non c’è, in Cina non c’è il marxismo. E allora quelli che si sono accorti che non c’è più il marxismo, che non c’è più niente al posto del marxismo,cominciano anche a dubitare, a pensare, ma ci sono quelli che tengono duro al partito, al potere [batte un pugno sul tavolo ndr]: quelli vogliono sfruttarlo come riescono! Questi qui, purtroppo, comandano. Quelli lì comandano, minacciano tutti: è tutto un paese di schiavi! Magari quelli che pensano bene non hanno occasione per mettercisi, perché loro magari non sono troppo capaci nella lotta al potere, non sono troppo interessati ad avere soldi e allora diventano i più deboli».

.

Non si proibisce l’esistenza dell’episcopato, ma lo si vuole soggetto al potere. Dalla Santa Sede giungono direttive a mantenere una linea di sottomissione nell’idea sbagliata, a giudizio del Cardinale, che una condotta mite e accondiscendente possa favorire il dialogo e la pace.

.

cardinale zen

il Cardinale Joseph Zen

Il Cardinale, invece, è del parere che i vescovi dovrebbero alzare la voce, perché i governanti approfittano dei deboli; ma si spaventano e cedono davanti chi mostra fierezza e coraggio. Il Cardinale Agostino Casaroli ha molto tergiversato. Chi ha sconfitto il comunismo è stato San Giovanni Paolo II. Benedetto XVI è stato troppo remissivo. Il Papa attuale sembra un decisionista, ma in pratica da tre anni sta lasciando le cose come sono.

.

Il Cardinale intende allora sollecitare il Papa: «Io sto per scrivere una lettera di fuoco al Papa. Dico: “Santità, guardi, lei deve chiarire il suo dubbio presto, perché il tempo non è a nostro favore. Lei aspetta, aspetta che gli altri abbiano la buona volontà di dialogare. È arrivato alla fine delle sua attesa o no? Non sa ancora se c’è volontà sincera o no? Non lo sa ancora dopo tanto aspettare? Non possiamo più aspettare! Loro se ne approfittano! Adesso c’è un’apparente tregua, però la stanno già rovinando!”».

.

Cardinale Zen 3

il Cardinale Joseph Zen durante un’azione di protesta [vedere QUI]

Alla domanda cosa dovrebbe fare il Papa, risponde così: «Prenda il 24 maggio [giornata mondiale per pregare per la chiesa in Cina ndr], quando ha chiesto a tutti di pregare per la Cina, ha preso una frase dalla lettera di Papa Benedetto che non dice niente. Dice: perché i nostri fedeli siano elementi di armonia nella società. Ci sono schiavi, fermento di niente, perché sono schiavi nella società! Prova a dire: preghiamo, perché tutti siano fedeli alla Chiesa come nostro Signore l’ha fatta, una, universale, cattolica, col Papa a capo». (batte sul tavolo!)

.

Il governo ha paura della forza, ancora adesso con tutta la forza che hanno! Dove c’è il clero numeroso e forte hanno paura. Hanno paura! Invece quando uno si mostra debole, ti schiacciano! (batte i pugni sul tavolo!) Lei pensi, quando riescono a fare andare uno contro la sua coscienza, hanno la vittoria, perché quell’uomo ha perso la dignità: ormai non può alzare la testa, finito, deve sempre obbedire ormai! Lì i vescovi vengono trattati come degli oggetti”.

.

Alla domanda se si sente spiato: «Spiato sì, ma minacciato no. Io dico tutto quello che voglio dire, anche nella maniera più dura».

.

Vescovo Ma Daqi

Il Vescovo di Shanghai, S.E. Mons. Ma Daqin, è stato messo dal Partito Comunista agli arresti domiciliari nel seminario di Sheshan dal luglio 2012, nel giorno stesso della sua consacrazione episcopale [vedere QUI].

Alla domanda su cosa prevede per il futuro: «Nessuno riesce a essere profeta oggi: in Cina tutto è imprevedibile. Ma è importante che noi lavoriamo per il successo del bene e non aiutiamo l’altra parte a perpetuare questo sistema che è veramente malvagio. Dobbiamo lavorare per cambiare e per mantenere quel bene che c’è ancora per controbattere quel male che si sta sviluppando: questo sia in Cina, come qui. In Cina dobbiamo incoraggiare a tenere duro sui principi della nostra Chiesa, della nostra fede e difatti quando ci uniamo, si riesce anche. E io ho visto in certe diocesi quando sono uniti, il governo non osa».

.

.

Non è facile giudicare, per un profano come me, su quale può essere la scelta migliore, se la linea dura o quella morbida e tanto meno possiamo sapere che cosa deciderà il Santo Padre. Qui però siamo davanti a due persone competenti: il Professor Porfiri e il Cardinale Zen, per cui sarei portato a credere che la linea dura possa essere più efficace. In ogni caso, per noi cristiani, una cosa è certa: che il papato da decenni esorta insistentemente per una nuova evangelizzazione e che anche i Cinesi sono chiamati ad entrare nel regno di Dio.

[testo tratto dalla prefazione di Giovanni Cavalcoli, OP]

.

.

Per acquistare on-line l’opera cliccare sotto sull’immagine

Copertina agnello e il dragone

.

.

.

Giovanni Cavalcoli
Dell'Ordine dei Frati Predicatori
Presbitero e Teologo

( Cliccare sul nome per leggere tutti i suoi articoli )
Padre Giovanni

Il rinnegamento della fede cristiana in Emanuele Severino

– Theologica –

IL RINNEGAMENTO DELLA FEDE CRISTIANA IN EMANUELE SEVERINO

..

Severino è convinto di essere andato oltre Dio. Il Cristianesimo per lui è un inganno del quale egli ha scoperto il perché. Eppure un giorno anche lui dovrà fare i conti con Dio.                          

.

.

Autore Giovanni Cavalcoli OP

Autore
Giovanni Cavalcoli OP

.

.

Badate che nessuno vi inganni con la sua filosofia

[Col 2,8]

.

.

Per aprire l’articolo cliccare sotto

12.02.2016   Giovanni Cavalcoli OP  —  IL RINNEGAMENTO DELLA FEDE CRISTIANA IN EMANUELE SEVERINO

.

.

Cari Lettori.

Vi ringraziamo per averci offerto il vostro prezioso sostegno grazie al quale possiamo provvedere alle spese di gestione dell’Isola di Patmos per l’anno 2016. Di tanto in tanto vi preghiamo di ricordarvi di noi e del nostro lavoro scientifico e pastorale che, come avete  in concreto dimostrato, merita il vostro sostegno economico.

E di ciò vi siamo profondamente grati.

.

.

.

Il marxismo culturale di Gramsci, uscito dal carcere per portare in carcere il Cattolicesimo

– Theologica –

IL MARXISMO CULTURALE DI GRAMSCI, USCITO DAL CARCERE PER PORTARE IN CARCERE IL CATTOLICESIMO

.

Friedrich Nietzsche per un verso e Antonio Gramsci per altro verso, avevano intuito tutto. Mentre noi cattolici, ignari delle loro intuizioni, indubbiamente geniali, anziché lavorare per prevenire certi gravi e potenziali problemi, a uno a uno li abbiamo realizzati tutti nel nostro presente. E oggi dobbiamo ammettere, con serena e addolorata onestà intellettuale, che avevano visto giusto e che, purtroppo, per adesso hanno avuto ragione.

.

.

Autore Jorge A. Facio Lince

Autore
Jorge A. Facio Lince

.

.

Oggi, chiunque non sia in grado di parlare nel modo prescritto dalla moda, cioè di riprodurre facilmente le formule, le convenzioni e le sentenze della cultura di massa, come se fossero suoi, è minacciato nella sua stessa esistenza, sospettato di essere un idiota o un intellettuale.

Teodoro Adorno

.

.

Per aprire l’articolo cliccare sotto

12.02.2016   Jorge A. Facio Lince  —  IL MARXISMO CULTURALE DI GRAMSCI, USCITO DAL CARCERE PER PORTARE IN CARCERE IL CATTOLICESIMO

.

.

.

NOTA POSTUMA DEL 30 SETTEMBRE 2017

 

Bologna, 18 febbraio 2016

Caro Ariel,

ho letto con molto interesse questo articolo scritto dal tuo giovane allievo e collaboratore, e l’ho apprezzato molto, specie sapendo che ha soli 33 anni. La sua maturità filosofica è notevole e lodevole. Ti raccomando di seguitare a coltivarlo, assieme a Padre Giovanni Cavalcoli. Avrò poi modo e occasione di esprimergli le mie opinioni su questo suo scritto quando a breve verrai a Bologna insieme a lui a farmi visita.

Salutami tanto Padre Giovanni e ricordami nella preghiera alla Madonna.

+Carlo Caffarra

 

 

 

 

 

 

 

 

Confessori illuminati: “Quando dormi, dove tieni le mani?”

– Theologica –

CONFESSORI ILLUMINATI: «QUANDO DORMI, DOVE TIENI LE MANI?»

.

Ogni volta che mi sono sentito dire: «Sono vent’anni … trent’ anni», o persino «sono 54 anni che non mi confesso», sempre e immancabilmente è uscito fuori dai ricordi del penitente, ma soprattutto dalle penitenti, la figura di un pessimo confessore.

.

.

Autore
Ariel S. Levi di Gualdo

.

.

.

Per aprire l’articolo cliccare sotto:

05.02.2016   Ariel S. Levi di Gualdo – CONFESSORI ILLUMINATI: «QUANDO DORMI, DOVE TIENI LE MANI?»

 

.

.

.

.

.

Giovanni Cavalcoli
Dell'Ordine dei Frati Predicatori
Presbitero e Teologo

( Cliccare sul nome per leggere tutti i suoi articoli )
Padre Giovanni

La confessione durante la Messa: “Prendere due piccioni con una fava”?

– Theologica –

LA CONFESSIONE DURANTE LA MESSA: «PRENDERE DUE PICCIONI CON UNA FAVA»?

.

Ancora oggi, dopo cinquant’anni dalla indizione del Concilio Vaticano II, esiste ancora una certa abitudine di penitenti che si confessano durante la Messa; al che ovviamente corrisponde purtroppo all’uopo la presenza o la disponibilità di confessori, che in un certo senso consentono loro di «prendere due piccioni con una fava».

.

.

Autore Giovanni Cavalcoli OP

Autore
Giovanni Cavalcoli OP

.

.

.

Per aprire l’articolo cliccare sotto:

05.02.2016 Giovanni Cavalcoli, OP – LA CONFESSIONE DURANTE LA MESSA: «PRENDERE DUE PICCIONI CON UNA FAVA»? 

.

.

.

.

.