“Cari Fratelli Massoni”. Il pericolo della Massoneria e l’insufficienza dell’esposizione del Cardinale Gianfranco Ravasi
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– Theologica –
«CARI FRATELLI MASSONI». IL PERICOLO DELLA MASSONERIA E L’INSUFFICIENZA DELL’ESPOSIZIONE DEL CARDINALE GIANFRANCO RAVASI
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La massoneria compie la sua subdola azione nefasta agendo sul corpo episcopale, con particolare attenzione ai vescovi ambiziosi, negligenti, opportunisti, faccendieri e mondani. Per ottenere lo scopo di estinguere la fede e raffreddare la carità nel popolo di Dio, la massoneria sa bene che una comunità si corrompe corrompendo il capo, come si dice nel Vangelo: «Colpirò il pastore e il gregge sarà disperso» (Mc 14,27).
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L’articolo tratto da Il Sole 24 Ore oggetto della critica teologica dei Padri dell’Isola di Patmos
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E’ significativo che il Dio dei massoni sia un “Grande Architetto” e non piuttosto un “Artefice” che crea a propria somiglianza, com’era già quello platonico (Timeo), E’ uno stratagemma lessicale che ha due scopi: 1) negare implicitamente, ma senza troppo chiasso, la realtà di un Dio creatore e le sue necessarie implicazioni: la trascendenza, la paternità di Dio, i quesiti intorno alla condizione di lontananza dell’uomo dal cospetto di Dio; la provvidenza ecc,; 2) creare un alone di ambiguità intorno all’Essere Supremo e poter così accogliere adepti a destra e a manca, di ogni fede e condizione. La figura del Grande Architetto può così stemperarsi, passo dopo passo, in quella del Grande Disegnatore che sa cogliere la segreta armonia del mondo visibile, e poi via via in quella del Grande Disegno, della Grande Idea da realizzare attraverso i suoi veri artefici: i liberi muratori, cioè l’uomo stesso.