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Il sito di questa Rivista e le Edizioni prendono nome dall’isola dell’Egeo nella quale il Beato Apostolo Giovanni scrisse il Libro dell’Apocalisse, isola anche nota come «il luogo dell’ultima rivelazione»
«ALTIUS CÆTERIS DEI PATEFECIT ARCANA»
(in modo più alto degli altri, Giovanni ha trasmesso alla Chiesa, gli arcani misteri di Dio)
La lunetta usata come copertina della nostra home-page è un affresco del Correggio del XVI sec. conservato nella Chiesa di San Giovanni Evangelista a Parma
Creatrice e curatrice del sito di questa rivista:
MANUELA LUZZARDI
Molto vero e pertinente, ma la digressione sui laici tutti imbeccati da oscuri complottardi a caccia di porpore mi sa assai di arzigogolo. Qualche figura del genere esisterà pure, e Lei ha molte più informazioni di me che non ne ho, ma a un laico che ama la Chiesa, per accorgersi e per deprecare certe storture, basta il catechismo.
Ardiamo dal ricevere luce dal Papa, e invece ci sembra di brancolare in un fitto fumo che non è quello delle sigarette (chiedere al beato Paolo VI). E’ vero che le parole d’El Papa, in maggioranza, possono essere interpretate cattolicamente, ma di fronte a tale difficoltosa possibilità, non sarebbe piuttosto auspicabile ch’El Papa tacesse ? C’è già ben chiaro il magistero perenne della Chiesa, perché diluirlo e oscurarlo, sotto i riflettori e gli applausi dei “falsi amici” ?
ecco il popolo ove soffia lo Spirito dell’Eterno…QUI: http://blog.messainlatino.it/2017/10/scandaloso-video-dei-giovani-portati.html#more
Caro Fabio,
condivido la inopportunità di quanto avvenuto, ma devo al tempo stesso dire che la preghiera non è e non può essere uno strumento di protesta. Come la liturgia non può essere un pretesto per altri fini, ed a tal proposito basti ricordare quante volte, certi preti, in clima elettorale, hanno mutato i pulpiti in tribune politiche.
È vero, Don Ariel, la preghiera non può essere uno strumento di protesta. Ma pare che questa non fosse l’intenzione. Intervistato da ChurchMilitant, uno dei partecipanti ha detto che lo spirito era di testimonianza e riparazione all’oltraggio che veniva compiuto:
We didn’t do it in a spirit of polemics towards faithful priests, just in a spirit of reparation and resistance against profanation and celebration of a revolt against the Holy Catholic Church.
Ovvio che il limite di queste iniziative spontanee, nate senza un particolare coordinamento, sta nel fatto che ognuno può andarci con le proprie intenzioni… e non è detto che siano sempre quelle giuste. Anche il grande rosario polacco può essere stato interpretato in diversi modi. Ma nel momento in cui la Chiesa gerarchica è allo sbando, questo fenomeno mi pare inevitabile.
carissimo, io consideravo quella un’autentica testimonianza di fede cattolica … mariana, non una protesta.
In tempi di confusione e promiscuità religiosa, delle Ave Marie cattolicissime non possono che far bene.
Reverendi padri, sono sempre più perplesso:
http://www.nev.it/nev/wp-content/uploads/2017/10/171031_DichiarazioneCongiuntaCEIELKI_2017.pdf
Cosa ne pensate?
Caro Orenzo,
Padre Giovanni Cavalcoli ha già trattato l’argomento in questo articolo [QUI]
Strano: la dichiarazione che ho linkato è datata 31.10.2017 (oggi) mentre il commento di P. Cavalcoli commenta la dichiarazione dello scorso anno.
Mi riferisco in particolare alle parole:
“Cattolici e luterani ritengono che questi percorsi vanno sostenuti e incoraggiati nella prospettiva di favorire un RIPENSAMENTO DELLA CATECHESI IN CHIAVE ECUMENICA, SOPRATTUTTO IN RELAZIONE ALLA CELEBRAZIONE DEL BATTESIMO E DEL MATRIMONIO e, più in generale, alle liturgie ecumeniche di riconciliazione, così da aiutare a vivere questi momenti della vita delle comunità locali come opportunità… in grado di aiutare una migliore comprensione delle proprie identità, rendendo più vivace e pregnante la missione della Chiesa.”
Ma se per i luterani
– il battesimo non cancella il peccato originale ma semplicemente lo copre cosicché di tale peccato permane la concupiscenza invincibile
– ed il matrimonio non è un sacramento ma è cosa profana e può essere sciolto,
– quale catechesi ecumenica viene invocata dal documento odierno riguardo al battesimo ed al matrimonio?
… sempre sperando che con “liturgie ecumeniche di riconciliazione” non si alluda all’Eucarestia in comune…
Nel frattempo la sala stampa vaticana ha pubblicato un comunicato, non controfirmato né dal Vescovo Ambrogio Spreafico né dal Pastore Heiner Bludau,
http://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2017/10/31/0753/01633.html#it
nel quale non si fa il minimo cenno al “ripensamento della catechesi… del Battesimo e del Matrimonio”: cosa sta succedendoi Vaticano?
Caro don Ariel, attenzione: il dittatore da lei indicato col richiamo a Wikipedia è uno della Guinea Equatoriale, non il famigerato Sekou Touré della Guinea pura e semplice.
Cordiali saluti
Caro Iginio,
le sono molto grato.
Il link è stato messo dalla redazione ed io non mi ero accorto che non si trattasse di Sekou Touré, perché non lo avevo aperto.
Cerco di correggerlo.
Bergoglio non si trova lì per caso. Le decisioni avvengono con la sua firma col suo benestare. Ma non è uno che la pensa diversamente dagli episcopati modernisti. Certo, non essendo omosessuale, probabilmente non ha gran piacere a nominarli vescovi o ad accettare il loro potere. Su questo punto posso capire che abbia le mani legate. Non è successo solo a lui. Ma sulla dottrina e sulla pastorale non è meno modernista di altri. A Buenos Aires, secondo varie testimonianze-mi pare abbiano pure scritto un libro- permetteva la comunione ai divorziati conviventi e a tutti i conviventi. AL l’ha scritta lui. Le affermazioni su Lutero le ha fatte lui. Le affermazioni su Inferno e Purgatorio le ha pronunciate lui all’udienza del mercoledì. Capisco che sia difficile sciogliere i gesuiti o scomunicarne il superiore per le incredibili affermazioni su inferno e Vangeli: ma un intervento forte lo poteva fare. Se non lo fa, è perché, in fondo, salvo forse qualche dettaglio, la pensa come p.Sosa.
http://w2.vatican.va/content/francesco/it/homilies/2017/documents/papa-francesco_20171015_omelia-ritodicanonizzazione.html
Quando però, a commento del brano di Mt 22,1-14, ascolto un’omelia nella quale, dopo aver specificato che
“… Molti invitati hanno detto no, perché erano presi dai loro interessi: «non se ne curarono e andarono chi al proprio campo, chi ai propri affari»… non pensavano che le nozze fossero tristi o noiose, ma semplicemente «non se ne curarono»: erano distolti dai loro interessi, preferivano avere qualcosa piuttosto che mettersi in gioco, come l’amore richiede. Ecco come si prendono le distanze dall’amore, non per cattiveria, ma perché si preferisce il proprio: le sicurezze, l’auto-affermazione, le comodità…”,
si afferma che Dio
“… davanti ai continui rifiuti che riceve, davanti alle chiusure nei riguardi dei suoi inviti, va avanti, non rimanda la festa. Non si rassegna, ma continua a invitare. Di fronte ai “no”, non sbatte la porta, ma include ancora di più. Dio, di fronte alle ingiustizie subite, risponde con un amore più grande… mentre soffre per i nostri “no”, continua invece a rilanciare, va avanti a preparare il bene anche per chi fa il male. Perché così è l’amore, fa l’amore; perché solo così si vince il male…”,
non posso che rimanere perplesso.