NOVITÀ – Dall’eresiarca Ario sino al Sinodo Panamazzonico, con tanto di lancio nel Tevere degli idoli asportati da una chiesa adiacente al Vaticano. Leonardo Grazzi: «Arianesimo, una eresia antica e oggi molto presente»
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comunque, non siete stati voi ad asportare dalla chiesa metropolitana romana di Santa Maria in Traspontina gli idoli della dea Pachamama facendoli finire poche decine di metri dopo nel fiume Tevere… ok, benissimo
Certamente il Papa non si riferiva a padre Ariel ma a qualcun altro che poi è stato scomunicato
Ma l’autore dell’articolo non è il padre Ariel
Certo che non sono io, è il Padre Ivano l’autore di questo articolo preciso e illuminante.
Però, se sono chiamato direttamente in causa devo rispondere, specie dinanzi ad affermazioni del tutto false. Esattamente come Padre Ivano risponderebbe se, in un articolo mio, nei commenti fosse chiamato direttamente in causa lui.
Ma nessuno ti ha chiamato in causa!
All’autore dell’articolo… Il libro non l’ho ancora letto.
“…. mentre dei “cattolici integralisti” asportavano dalla chiesa metropolitana romana di Santa Maria in Traspontina gli idoli della dea Pachamama facendoli finire poche decine di metri dopo nel fiume Tevere…”
Ho letto, e mi chiedo se sei stato tu ad asportare e gettare nel Tevere le statuette?
Il suo quesito a chi è indirizzato?
All’Autore del libro o all’Autore dell’articolo che presenta il libro?
Perché non sappiamo proprio chi dovrebbe rispondere.
Due considerazioni: primo, purtroppo in certi casi, Bergoglio ha ragione: ci sono preti che dietro certe forme esterne (talari, saturni e tricorni), nascondono un’omosessualità sfrenata; secondo, la causa principale del tracollo è proprio Jorge Mario Bergoglio. Va bene non anticipare le conclusioni dell’eventuale Esortazione apostolica, ma se questa sarà apertamente in contrasto con il magistero precedente che cosa faremo?
Non sarà proprio la concezione ariana dell’Eucaristia, però non mi sembra che sia nemmeno la concezione cattolica:
“Il credente apprende la visione dalla liturgia e specialmente nella celebrazione della santa Messa. Il pane e il vino sono i primi cibi che l’uomo ha ottenuto trasformando i frutti della natura, grano e uva, con il proprio ingegno. L’uomo offre pane e vino a Dio ed Egli, attraverso lo Spirito Santo, li trasforma in Corpo e Sangue di Cristo. Li restituisce nel dono più grande: suo Figlio. Pane e vino si inseriscono in una circolarità di simboli: dono di Dio, impegno dell’uomo, lavoro, fatica; cibo necessario e quotidiano il pane, gioia e festa il vino”
https://www.vaticannews.va/it/papa/news/2019-10/papa-francesco-ragioni-cristiane-cura-creato.html
E’ forse corretto affermare che è l’uomo, e non il sacerdote in “persona Christi”, ad offrire a Dio il pane ed il vino affinché ce li restituisce trasformati nel Corpo e nel Sangue di in Cristo?