Il conflitto in Ucraina e la diplomazia ecclesiastica. Nella auriga virtù della prudenza è racchiuso un elemento fondamentale: quel silenzio sconosciuto a certo cesaropapismo russo-ortodosso

IL CONFLITTO IN UCRAINA E LA DIPOMAZIA ECCLESIASTICA. NELLA AURIGA VIRTÙ DELLA PRUDENZA È RACCHIUSO UN ELEMENTO FONDAMENTALE: QUEL SILENZIO SCONOSCIUTO A CERTO CESAROPAPISMO RUSSO-ORTODOSSO

Il Patriarca di Mosca Kirill I ha aggiunto alla guerra una guerra religiosa, paradigma della guerra che da dieci secoli caratterizza l’ortodossia al proprio interno. Proviamo a domandarci: che cosa sarebbe accaduto, all’interno della Chiesa Cattolica, se nel corso della Prima Guerra Mondiale i vescovi austriaci si fossero messi contro quelli francesi e quelli tedeschi contro quelli italiani paventando motivazioni di carattere metafisico?

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4 commenti
  1. Iginio
    Iginio dice:

    A parte il lapsus di “auriga” per “aurea”, e premesso che la Nato è un’alleanza difensiva (la cui necessità è divenuta evidente proprio con gli eventi attuali), segnalo:
    https://www.iltempo.it/politica/2022/03/14/news/ucraina-putin-creato-nuova-guerra-fredda-di-chi-e-colpa-nato-confini-est-o-risveglio-imperiale-zar-30820247/
    da leggere tutto; in particolare: “[…] il pericolo della Nato alle frontiere è in tutta evidenza solo un pretesto propagandistico, perché l’Alleanza non è certo arrivata ora nei Paesi baltici, in Polonia e in Ungheria, e perché l’ingresso dell’Ucraina non è mai stato in agenda.
    Non solo: quando Polonia, Estonia, Lettonia e Lituania chiesero alla Nato di stanziare le sue forze in forma permanente lungo i confini russi, Obama spiegò il suo diniego con la volontà di rispettare i trattati, a partire dal Nato-Russia Founding Act del 1997 con cui l’Alleanza rinunciava a nuovi dispiegamenti permanenti di truppe nell’Europa dell’Est. Una decisione revocata solo dopo l’escalation innescata da Mosca prima in Crimea e poi nell’Ucraina dell’est. Putin non ha dunque alcun alibi, e, l’invasione di uno Stato sovrano da parte di un esercito regolare che fa strage della popolazione civile certifica in modo inequivocabile chi sta dalla parte sbagliata della storia”,

    • Padre Ariel
      Padre Ariel dice:

      Se la prenda con San Tommaso d’Aquino, la colpa è tutta sua per avere definito la prudenza «auriga virtutum»:

      «prudentia est auriga virtutum» [Summa theologiæ, I-II, q. 57, a. ; I-II, q. 58, a. 5]

      Sono onorato di essere un asino tanto e quanto lo è il Doctor Angelicus

  2. Santino
    Santino dice:

    Il carattere autocefalo delle chiese ortodosse inevitabilmente ha portato alla nascita di tante chiese nazionali, spesso non autonome dal potere politico. Questo spiega la presa di posizione del patriarca di Mosca.
    Credo però che anche la Chiesa Cattolica debba fare una seria riflessione, perché oggi sul soglio di Pietro non siede Benedetto XV o Pio XII, ma un pontefice che, a torto o a ragione, appare legato ai valori di una certa parte del mondo, valori spesso assai poco spirituali. Non è bello sentire colui che dovrebbe essere il vicario di Cristo (anche se questo titolo, a quanto pare, è sparito dall’annuario pontificio e probabilmente non per ragioni di umiltà) ripetere le sciocchezze di Greta Thunberg o propagandare il vaccino come nemmeno l’amministratore delegato della Pfizer farebbe. Sia chiaro, il mondo è stato creato da Dio e l’uomo non ha il diritto di distruggerlo, ma che il riscaldamento globale sia causa dei cambiamenti climatici è solo una teoria, confutabile come tutte le teorie scientifiche. Quanto ai vaccini, un po’ di prudenza sarebbe stata auspicabile, perché se fra qualche anno dovessero manifestarsi pesanti effetti collaterali, ha voglia di parlare di “atto d’amore”. Per cui, diventa sempre più difficile scorgere Dio quando chi dovrebbe parlarcene pare troppo impegnato in battaglie umane. Allo stesso modo, diventa difficile invocare la pace in Ucraina in nome di Gesù Cristo quando chi lo fa divide i contendenti in buoni (la Nato) e cattivi (la Russia).Mi perdoni l’ardire, ma questo è quello che molti cattolici percepiscono. Spero di essermi sbagliato…

  3. Stefano Delle Chiaie
    Stefano Delle Chiaie dice:

    Sul piano metafisico tutti combattiamo una guerra fra due eserciti contrapposti (Militia est vita hominis super terram). E’ fuori discussione che tale guerra si combatta con le armi spirituali, ma, se quello è il posto che Dio ci ha assegnato in un dato momento, non si può escludere che si possa fare anche imbracciando un fucile; se ne dovrebbe altrimenti concludere che esista un obbligo morale a disertare la chiamata alle armi, ciò che non è. In quale modo e con quali meriti si possa in tali frangenti continuare una battaglia spirituale lo sa solo Dio, perché il cuore ha ragioni che la ragione non intende, è un ambito in cui non si può teorizzare, non si può fare la teologia del macello. Quando si ragiona con l’emisfero destro, giocoforza, il proprio battaglione diventa la schiera dei santi che combatte contro le forze del male. Tuttavia, questo è il limite in cui si imbatte la nostra umanità ferita dal peccato, non c’entrano le guerre di religione, se non nella misura in cui la Patria e la Nazione, in quanto archetipi divini, sono elementi religiosi. Non saprei per certo, ma direi che, piuttosto che configurare una guerra di religione, proprio la presenza di questi elementi possa giustificare sul piano umano, almeno in parte, un atto di guerra. Una valutazione complessiva del conflitto in Ucraina dovrebbe forse considerare anche quest’aspetto. Infine, se l’elemento metafisico è sempre improvvido, che dire allora dell’invocazione “in nome di Dio” di censurare sul web tutte le fake news, quindi anche la fake news per eccellenza, secondo il mondo, la Buona Novella?

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