Il Cardinale George Pell è stato condannato in Vaticano, il Tribunale penale australiano è solo il braccio armato. Intanto la Santa Sede offre solidarietà alle vittime che non esistono, mentre prosegue a voltare le spalle alle reali vittime dell’attuale regime vatican-cambogiano
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I processi per violenza carnale sono stati sempre molto difficili, perché, ovviamente, spesso di tali azioni non vi sono testimoni, a parte la vittima.
Il problema di oggi è che a livello legislativo/giudiziario e mediatico (all’ennesima potenza), si è creata una mentalità per cui la vittima è tale perché ha accusato e l’imputato è colpevole perché è stato accusato. A prescindere. E questo perché il furore femminista ha portato in tutto il mondo occidentale a leggi di merda che hanno invertito l’onere della prova.
Quanto è capitato al Cardinale Pell potrebbe capitare a ciascuno di noi in tutto l’Occidente. E’ovvio che ci siano anche altre manovre dietro, ma il problema è innanzitutto culturale e giuridico: la violenza sessuale è divenuto il reato dei reati, è più grave, nel furore giustizialista dei pubblici ministeri e nell’immaginario collettivo, dei reati di sangue.
Ma ancora una volta seguiamo il denaro: a quante persone questa industria delle denunce sta dando da mangiare lautamente? Avvocati, psicologi, operatori sociali, associazioni nate come funghi e, perché no false vittime che intascano l’equivalente di una buona vincita alla lotteria.
Se non ci fossero in mezzo risarcimenti e compensi di svariate migliaia di euro il fenomeno delle denunce a scoppio ritardato si affloscerebbe nel giro di qualche settimana.
Caro Confratello,
di quanto tu giustamente scrivi, più volte abbiamo parlato tra di noi presbìteri, ed anche con molta inquietudine.
E chi scrive – come forse sai – è davvero al di sopra di certe cosiddette “clericali” parti, perché nel corso degli anni, sia nei miei articoli sia in un mio libro di recente edito di nuovo in seconda edizione [QUI], sui malcostumi diffusi anche tra il clero, non ho mai lesinato in severità.
Però, al tempo stesso, notiamo che esistono ormai delle specie protette e delle specie sulle quali, come nel nostro caso, si può giocare di tiro al piccione.
Prendiamo per esempio certi “intellettuali” o certi politici ultra laicisti e ultra “sinistri”, che dalle pagine dei giornali o dai dibattiti televisivi, si sono spesso rivolti verso la Chiesa Cattolica e il suo clero in termini altamente insultanti, offrendo a milioni di ascoltatori o lettori dei clamorosi falsi storici senza possibilità di contraddittorio alcuno.
Esempio: L’Espresso diretto all’epoca dall’iper-gay Tommaso Cerno, già presidente di Arcigay Italia e Il Fatto Quotidiano diretto da quel concentrato di veleno di Marco Travaglio, sull’8X1000 versato alla Chiesa Cattolica italiana hanno scritto fiumi di falsità, non solo mirate ad alterare la realtà dei fatti, ma proprio mirate a incrementare vero e proprio disprezzo e odio verso la Chiesa Cattolica.
Per smontare le loro fandonie sarebbe bastata solo una domanda: se la Chiesa italiana restituisse allo Stato tutti gli stabili di culto ed i grandi complessi religiosi, quali ad esempio monasteri e abbazie, che fanno parte del patrimonio artistico, storico e monumentale – ma che sono non di proprietà della Chiesa bensì dello Stato -, in quale genere di caos si ritroverebbe la povera Repubblica Italiana? Ma soprattutto: quanto costerebbe, allo Stato, tenere aperti, custodire e conservare certi preziosi beni monumentali?
Allo Stato, per mantenere, custodire e conservare una grande chiesa storico-monumentale di Roma, gestita da un parroco e da due vicari parrocchiali, con il contributo gratuito dei volontari della parrocchia, occorrerebbero almeno dieci dipendenti e quattro addetti alla sorveglianza che a rotazione prestassero servizio coprendo le 24 ore del giorno e della notte.
E quanto personale occorrerebbe, per custodire e conservare un intero complesso monastico del XVI secolo, di proprietà dello Stato, ricco all’interno di opere d’arte, anch’esse di proprietà dello Stato? Se la caverebbero forse con una decine di monaci o di frati che lo abitano e che lo custodiscono? No! Per mantenere e conservare una simile struttura, allo Stato, occorrerebbero una ventina di dipendenti stipendiati.
Il tutto, a quali costi?
Bene, ce li dovrebbero spiegare Tommaso Cerno e Marco Travaglio, semmai riuscissero a capire che con l’8X1000 alla Chiesa italiana, chi alla fine ci guadagna, è solo lo Stato.
Possibile che nessuno si domandi: cosa accadrebbe se gli stessi “intellettuali”, mutando soltanto soggetti, si fossero rivolti con gli stessi falsi e mirati al fomento del disprezzo, alla Comunità Ebraica, alle varie Comunità Musulmane italiane, o ad un Campo Rom?
Tu sai bene quanto i nostri vescovi, ed in specie quelli di ultima generazione, non vogliono assolutamente problemi, perché non sono inclini ad assumersi delle responsabilità. E’ quindi più volte accaduto che dei preti, accusati falsamente di molestie sessuali sulla parola della presunta vittima, siano stati immediatamente sollevati da tutti i loro incarichi dal … santo vescovo buon pastore!
Ma c’è di peggio: dopo che gli investigatori hanno appurato – ed è accaduto più e più volte – che l’adolescente era un mitomane più o meno disturbato a livello psicologico e con la fantasiosa propensione a mentire, il santo vescovo buon pastore, che nel mentre lanciava stilettate a Matteo Salvini e che aveva sempre il migrante sulla punta delle labbra, per la sua crassa ignoranza pastorale ed il suo comportamento del tutto imprudente verso il prete, non si è neppure degnato di dirgli “ho sbagliato”, “ti ho fatto del male” e per questo “ti chiedo scusa”.
Eh, no! I Vescovi della Chiesa della misericordia, possono mica chiedere scusa se sbagliano e recano grave danno a chicchessia, preti inclusi.
O per dirla chiara fino in fondo: questi sono i vescovi italiani che ci sta regalando il Pontefice regnante e il Cardinale Gualtiero Bassetti.
Non solo, per il prete, è totalmente saltata la presunzione di innocenza, ma quel che è peggio è il fatto che, dinanzi a un sospiro non supportato da niente e su niente, il prete, rischia di essere massacrato dal proprio vescovo, ma non perché costui sia severo, ma solo perché è un irresponsabile che non vuole problemi e che ha solo uno scopo da perseguire: piacere al mondo ed a ciò che piace al mondo.
Gran parte dei parroci, con gli adolescenti, si guardano bene dal fare pastorale, perché dagli adolescenti sono letteralmente terrorizzati.
Quando io avevo 14/15 anni, ogni tanto andavo a trovare il parroco e trascorrevo semmai una o due ore in compagnia solo con lui, senza che fossero presenti altre persone, senza che alcuno vedesse.
Oggi, quale prete rimarrebbe solo in compagnia di un ragazzino di 14/15 anni?
Scappano appena fatta la Santa Cresima?
Certo.
Visto e considerato che riteniamo giustamente altamente rischioso coltivarli, accudirli e stargli dietro, che dunque se ne scappino pure via.
Molto meglio darsi alla “pastorale del migrante”, è meno rischiosa e, se giochi bene le tue carte, diventi persino vescovo e cardinale.
Letto tutto di un fiato!
Ecco pronta la risposta alla parte dedicata al discorso storico, artistico, monumentale.
Sono parroco di una chiesa parrocchiale che è di proprietà del Demanio.
La chiesa risale al primo ventennio del 1500 ed era in origine un monastero di monache.
Quindi lo stabile è composto dalla chiesa e dall’ex monastero.
Superficie totale calpestabile: 16.000 metri quadrati.
Opere d’arte:
1. chiesa con affreschi originali di fine ‘500 di pregiata scuola e con coro ligneo scolpito;
2. chiostro interamente affrescato;
3. ex refettorio ed ex aula capitolare con affreschi di pregio;
ecc … ecc …
Sono solo, il clero dalle mie parti (e non solo) scarseggia.
La struttura ex monastica è conservata grazie alle attività varie, sia culturali sia religiose che si svolgo al suo interno.
La struttura accudita, pulita e conservata da volontari, in modo del tutto particolare la chiesa.
Una struttura del genere, se dovesse essere gestita dallo Stato, richiederebbe non meno di 18 persone, ovviamente pagate.
In caso contrario: totale degrado di un bene monumentale.
Quanto costo, come prete, allo Stato, attraverso l’otto per mille?
980 euro al mese, questo è lo stipendio che prendo dall’Ente Sostentamento Clero.
Potrebbero però dare questo bene monumentale al dott. Tommaso Cerno che potrebbe conservarlo meglio ancora, con i volontari dell’Arcigay.
Grazie per il tuo servizio, Padre Ariel.
SLGC!
Tanto per ribadire qualche informazione che il padre Ariel ben conosce e gia’ pubblico’ su questo sito:
cari sacerdoti italiani, trasferitevi in Germania!
Stipendio circa triplo di quanto indicato da don Antonio, innumerevoli collaboratori ben pagati che si occupano di ufficio, chiesa (sacrestano), musica (organista) e pulizie, flessibilità nella pastorale e liturgia (una o due messe domenicali, qualche messa feriale, a discrezione), nessuna visita alle famiglie (in Austria e Baviera ci pensano i laici e qualche giovanetto/a volonteroso a perpetuare la tradizione dei Sternsinger per l’Epifania), nessun
particolare appuntamento di pastorale dei fanciulli o giovanile (fuori dall’Italia non esistono gli “oratori”), nessun impegno di catechesi degli adulti. Grazie a Dio, nonostante la mia linguaccia, la Divina Provvidenza mi ha mantenuto finora sano quindi non posso parlare per esperienza personale ma comunque posso ribadirvi che la DBK (CEI tedesca) ha fatto esplicito divieto di accedere ai sacramenti (!) per coloro che si rifiutano di pagare la tassa ecclesiastica. Ergo, se vi chiamassero per una estrema unzione, prima dovreste richiedere la ricevuta… e magari non…
Se lei un giorno vorrà leggere il mio libro E Satana si fece trino, vi troverà narrato in che modo nel 2010, nello Stato della Baviera, mi recai a dare l’unzione degli infermi a un morente, presso il quale il parroco si era rifiutato di andare, perché il fedele non era in regola con il pagamento della tassa di culto. Lo stesso parroco celebrava però la kasperiana intercomunione con i protestanti, inducendomi a formulare questo pubblico quesito: «I protestanti che vanno a ricevere la Santa Comunione nelle chiese cattoliche di Germania, versano forse una parte della loro tassa di culto all’episcopato tedesco?».
Sono passati dieci anni dalla prima edizione del libro ristampato con prefazione aggiornata nel luglio 2019, ma nessuno mi ha ancòra risposto.
Ariel S. Levi di Gualdo, presbìtero
Tutta la Chiesa elevava preghiere a Dio per Pietro incarcerato dai giudei. Altri tempi ? Ben, negli Anni 40 del Novecento il padre Pietro Alagiani s.j, narrando “Le mie prigioni nel paradiso sovietico” ripete molte volte che durante la lunga detenzione sentì sempre, quando era possibile, la vicinanza e la solidarietà dei suoi confratelli. Altri tempi anche quelli ? soltanto 80 anni fa ?
Tutto ciò è terribile. Per giunta non gli è dato il permesso di celebrare Messa anche da solo. Roba da regime nazi-comunista. Ma il Cardinale Pell sta offrendo la sua sofferenza per la Chiesa e questo gli rende merito e per noi ci è di esempio. D’altronde ci stiamo incamminando verso una nuova Chiesa delle catacombe e questa persecuzionie ne è l’esempio.
“Perché, coloro che si sono ritrovati ad avere a che fare con le finanze della Santa Sede, tutti e di rigore hanno fatta una brutta fine?”
La sensazione è che si scoperchia quello che c’è là dentro viene giù tutto, non solo in Santa Sede, ma pure in giro per il mondo.
Sì, s’era visto subito che i poteri forti massonici australopitechi volevano fare di Pell un ennesimo caso esemplare: “colpirne uno per educarne cento”. Come Formigoni e Cuffaro, e infiniti altri, da noi. L’anziano Pell si avvia serenamente al martirio ad opera dei massoni, ma il peggio è che questo si faccia con la complicità di questo esacrabile pontificato. Ebbene, sia, c’è sotto un disegno Provvidenziale, per ora indecifrabile. Ma tutti i conti verranno regolati nel Giorno del Giudizio, e allora, avrai voglia a raccontare, al Giudice, quanto eri misericordioso e inclusivo…