Gli aspetti giuridici civili della Comunione sulle mani dinanzi alle assurde azioni legali intraprese da preti e vescovi che meriterebbero di essere fustigati a sangue
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Però resto perplesso: se uno vilipende l’Eucarestia, un qualche reato anche civile lo commette. E’ vero che non siamo nella Francia degli anni Venti dell’Ottocento, dove fu approvata una legge che condannava a morte chi trafugava i calici sacri (mentre nella Francia di oggi i blasfemi vengono allegramente assolti). Però ugualmente una qualche tutela deve esserci.
Caro Iginio,
se vogliamo fare un discorso di carattere giuridico e legislativo, in tal caso bisogna abbandonare a priori qualsiasi forma di emotività e ragionare in termini puramente razionali, non certo buttandola sui sacri misteri della fede, che come tali riguardano il depositum fidei, non il diritto positivo.
1. Nessun legislatore e nessuna legge civile di alcun Paese laico e non-confessionale di questo mondo può stabilire per legge che la Sacra Ostia è realmente e sostanzialmente in vivo Corpo di Cristo, per la legge è un pezzo di pane azzimo. La legge può tenere conto ciò che l’Eucaristia “significa” e “simboleggia” per i credenti, fermandosi solo al concetto di “simbolo”, senza spingersi oltre.
2. Temo le sia sfuggita la mia spiegazione, che credevo e speravo fossa stata chiara e precisa: se un prete dà un pezzetto di pane azzimo a una persone che si presenta davanti a lui, mettendoglielo in mano e quindi consegnandoglielo, se questo se ne va via, mi spiega in quale genere di reato incorrerebbe la persona e a quale titolo la legge la dovrebbe perseguire?
La colpa non è dei legislatori del mondo, la colpa è di noi preti che nella massima e spesso totale incuria ci ostiniamo a mettere l’Eucaristia sulle mani delle persone senza esercitare, spesso, se non a volte persino di prassi, alcun genere di attento e prudente controllo.
Quando poi accade ciò che accade, non si può invocare la protezione della legge, perché se io ti consegno una cosa in mano e tu te ne vai via, solo un emerito idiota può parlare di “furto” o di “profanazione”. Sono io che te l’ho consegnata.
Credevo che la mia spiegazione fosse chiara, semplice e comprensibile.