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Il sito di questa Rivista e le Edizioni prendono nome dall’isola dell’Egeo nella quale il Beato Apostolo Giovanni scrisse il Libro dell’Apocalisse, isola anche nota come «il luogo dell’ultima rivelazione»
«ALTIUS CÆTERIS DEI PATEFECIT ARCANA»
(in modo più alto degli altri, Giovanni ha trasmesso alla Chiesa, gli arcani misteri di Dio)
La lunetta usata come copertina della nostra home-page è un affresco del Correggio del XVI sec. conservato nella Chiesa di San Giovanni Evangelista a Parma
Creatrice e curatrice del sito di questa rivista:
MANUELA LUZZARDI
Reverendo padre Ariel,
grazie a Dio ho trovato questo testo così devoto, chiaro e sincero: l’ho letto e riletto molte volte con calma e mi ha aiutata a comprendere l’attuale crisi della Chiesa.
“Questa è l’ora vostra, l’ora delle tenebre” (Lc 22: 53)
E non dimentichiamo mai che … “Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa” (Mt 16:18)
Preghiamo con fiducia, chiediamo a Dio Padre il dono di una fede solida, offriamo le nostre piccole e grandi sofferenze.
In alto i cuori
Sono rivolti a Dio
Caro padre Ariel,
le segnalo una tale psicologa “perito del Vicariato” Chiara D’Urbano la quale, nel blog “Vita consacrata e psicologia” e su “Città Nuova” ha recentemente scritto che «Il sacerdote omosessuale coerente e fedele alla sua vocazione è un sacerdote ben riuscito» e che «la pratica degli atti omosessuali. Sono questi, quindi, a costituire un venir meno alla propria vocazione, e un male agli altri, ma lo sono tanto quanto gli atti sessuali tra un uomo ed una donna quando vengono compiuti da sacerdoti e consacrati», concludendo: «l’orientamento sessuale non è un indicatore rappresentativo di tutta la persona, neppure sul piano vocazionale. Allora la valutazione rispetto al candidato omosessuale deve essere necessariamente personale, caso per caso” e “nel prossimo numero affronterò la connessione, stavolta frequente ed esplicita, che lega indebitamente omosessualità e abusi╗.
http://www.blogvitaconsacrata.com/omosessualita-e-sacerdozio/
Alla faccia del perito del Vicariato! Vuole commentare lei?
Buona Pasqua!
Caro Iginio,
e che cosa dovrei commentare? E’ dal 2010 che lamento il modo in cui la lobby gay ha acquisito un ruolo di alto e determinante potere all’interno della Chiesa.
Ho anche spiegato che al problema della lobby gay si unisce quello dei gay friendly, che pur non essendo omosessuali, per questioni legate alle loro ambizioni e brame di carriera, od al mantenimento delle posizioni acquisite, debbono sottostare a questo gaio potentato luficerino, facendosi all’occorrenza braccio armato crudele verso gli oppositori.
I livelli di cattiveria e di crudeltà ai quali queste persone giungono nei confronti dai buoni e sani sacerdoti che a loro si oppongono, danno vita a vere e proprie situazioni di martirio bianco, a volte caratterizzate da punte di estrema crudeltà psicologica esercitate su di loro.
Forse, questi autentici martiri, non interessano a chi è troppo impegnato a sciacquar piedi a prostitute nigeriane, musulmani e carcerati; come non interessano al codazzo dei suoi interessati adulatori, che come più volte ho ripetuto, sono del tutto indifferenti – siffatti e squallidi adultatori – al sangue degli innocenti.
E l’uno e gli altri, di questo, dovranno rispondere seriamente a Dio, che non è influenzabile né spaventabile da alcuna lobby.
E nel giorno del giudizio, sinceramente, non vorrei essere proprio al posto loro.
Viviamo l’ora del grande buio, ed al tempo stesso la grande prova della fede, nella quale dobbiamo mantenerci saldi.
sei anni fa facevo questa analisi, ma nessuno mi ha ascoltato, mentre oggi stiamo andando di male il peggio :
https://www.corrispondenzaromana.it/nella-chiesa-e-in-atto-un-golpe-omosessualista/
A chi poi questo non fosse chiaro, malgrado tutte le più precise e lucide spiegazioni offerte, in tal caso può sempre ritirarsi in compagnia di Ponzio Pilato e passare la propria vita a domandarsi con lui: «Che cos’è la verità?» [Gv 18, 37-38]. E intanto che i cani abbaiano alla luna, la carovana passa … [antico proverbio arabo], ed assieme alla carovana passa anche la possibilità di entrare nel mistero della salvezza, come narra la parabola delle vergini stolte, che quando giunse infine lo sposo, furono lasciate fuori dalla porta [cf. Mt 25, 1-13]. E fuori da Cristo «porta delle pecore» [Gv 10, 7], c’è la «fornace ardente dove sarà pianto e stridore di denti» [Mt 13, 42].
Caro Padre Ariel io sono uno di quei “Ponzi Pilati” che non voglionio “credere par paura”, perchè chi crede per paura non ha certo la fede che sposta le montagne. In quanto alla sovravvivenza dell’anima dopo la morte, embè ciò lo credevano anche i neandhertaliani e, in fondo, della salvezza del corpo che me ne buggera? Il corpo è una zattera traversato il fiume non te loporti nel deserto se qello è il tuo percorso.
Continuerò a cercare la verità finchè avrò il cervello lucido e l0anima passabilmente…