S’è desto Camillo Ruini, un osso secco rivestito di velluto imbevuto di veleno: «Leone ha rassicurato i fedeli messi a disagio da Francesco»?
S’È DESTO CAMILLO RUINI, UN OSSO SECCO RIVESTITO DI VELLUTO IMBEVUTO DI VELENO: «LEONE HA RASSICURATO I FEDELI MESSI A DISAGIO DA FRANCESCO»?
Quello di Francesco è stato un pontificato complicato quanto complicata era la sua personalità. Nessuno può esprimere giudizi su di esso al presente, perché ancóra non abbiamo i necessari elementi per formulare un equo giudizio obbiettivo. Tra pochi o molti anni, il tempo potrebbe svelarci che è stato l’uomo giusto nel momento storico giusto e che col suo fare, che spesso ci ha disorientati, amareggiati, umiliati e fatti soffrire, salvò la Chiesa da danni molto peggiori che sul momento non potevano neppure immaginare, oppure potrebbe risultare un pontificato disastroso all’insegna della confusione.
— Le brevi dei Padri de L’Isola di Patmos —

Autore
Ariel S. Levi di Gualdo
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Più volte, noi Padri de L’Isola di Patmos, nel corso degli anni ci siamo detti che l’esercito di papolatri ruffiani si sarebbe dissolto quarantotto ore dopo la morte del Santo Padre Francesco e che, pur avendo sollevato perplessità e rivolto critiche sempre rispettose su certe sue scelte pastorali, su fuorvianti dichiarazioni a braccio e su improvvide comparsate ai talk show televisivi, con conseguente dissacrazione della figura e dell’ufficio del Romano Pontefice, in futuro ci saremmo ritrovati a difenderlo da quanti si sarebbero mutati in sciacalli voraci sul suo cadavere, dopo avergli detto ciò che voleva sentirsi dire, ottenendo in premio privilegi, prebende e cariche ecclesiastiche. E sul conformismo dei vescovi mediocri e ruffiani espresse parole lapidarie indimenticabili l’Arcivescovo emerito di Pisa Alessandro Plotti in una sua intervista del 2014, riportata in questo mio articolo del 2014 a cui rimando.
Tra questi personaggi che d’improvviso si son desti spicca il novantenne Cardinale Camillo Ruini, un osso secco rivestito di velluto imbevuto di veleno, che a Pontefice morto e sepolto ha dichiarato:
«Tentando una breve analisi delle ragioni che hanno prodotto un tale risultato, probabilmente le ritroviamo in alcuni segni, come il forte accento posto sulla fede e sulla preghiera, o anche la stola e mozzetta che ha indossato. Quei non pochi fedeli che, a torto o a ragione, erano a disagio per le – vere o presunte – aperture dottrinali di papa Francesco si sono sentiti rassicurati» (cfr. QUI, QUI).
Domanda: mentre Francesco metteva a disagio i fedeli, che «a torto o ragione» soffrivano di ciò «per le – vere o presunte – aperture dottrinali», questo potente cardinale, che con mezzo pizzino inviato a dei parlamentari italiani, neppure scritto da lui ma da interposta persona, era capace a influenzarne il voto su un disegno di legge in discussione alla Camera dei Deputati, in quale pianeta del sistema solare si trovava, nei giorni che questo disagio imperava nella Chiesa e tra i poveri fedeli?
Nel corso dei dodici anni del pontificato di Francesco, tutti noi siamo stati richiamati — chi in modo delicato chi in modo più severo —, dai nostri vescovi o superiori religiosi, essendo salito al sacro soglio il primo pontefice che non poteva essere criticato per nessuna ragione, qualsiasi cosa avesse detto o fatto, ignorando in che modo feroce furono criticati i suoi recenti predecessori, con tanto di collettivi formati da teologi tedeschi e italiani che firmavano e diffondevano persino manifesti contro il magistero di Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, diversi dei quali divenuti poi vescovi e cardinali (cfr. QUI, QUI).
Ribadisco quel che ho sempre sostenuto nel corso degli ultimi anni: quello di Francesco è stato un pontificato molto complicato quanto complicata era la sua personalità. Nessuno può esprimere giudizi su di esso al presente, perché ancóra non abbiamo i necessari elementi per formulare un equo giudizio obbiettivo. Tra pochi o molti anni, il tempo potrebbe svelarci che è stato l’uomo giusto nel momento storico giusto e che col suo agire, che spesso ci ha disorientati, amareggiati, umiliati e fatti soffrire, salvò la Chiesa da danni molto peggiori che sul momento non potevamo neppure immaginare, oppure potrebbe risultare un pontificato disastroso all’insegna della confusione.
Poi ci sono i personaggi come il Cardinale Camillo Ruini, che lungi dal sospendere il giudizio in nome della prudenza, non hanno trovato di meglio da fare che svuotare l’orina contenuta dentro il sacchetto del loro catetere sulla tomba del defunto appena sepolto; però lo hanno fatto con due mezze frasi sibilline, come da sempre sono soliti fare i clericali untuosi.
Dall’Isola di Patmos, 2 giugno 2025
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