Messer Silere non Possum e la storia di quella sartina convinta di poter dare lezioni di alta sartoria a Giorgio Armani
SILERE NON POSSUM E LA STORIA DI QUELLA SARTINA CONVINTA DI POTER DARE LEZIONI DI ALTA MODA A GIORGIO ARMANI
Spero, anzi mi auspico che Messer Tacer non Posso non si limiti a scrivere solo ai vescovi dei preti che osano non prenderlo sul serio, ma che invii una lettera anche alla Maestra Generale dell’Ordine delle Gatte Vergini, Pia Compagnia nella quale sono consacrata. Anch’io merito di essere «risolta» e «educata all’affettività», sebbene sterilizzata, ma non per questo acida, anzi, tutt’altro.
– Il cogitatorio di Ipazia –
(In fondo: raccolta dei precedenti articoli)

Autore
Ipazia Gatta Romana
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Messer Tacer non Posso aggredisce in maniera metodica e violenta cardinali, vescovi, addetti alle comunicazioni della Santa Sede e tutti gli ecclesiastici e laici che a vario titolo non sono graditi a lui e ai pavidi che scrivono sul suo blog celati dietro il totale anonimato. Siamo ben oltre il legittimo diritto di critica, come provano in maniera incontrovertibile tre anni di loro scritti.
I principali titoli nobiliari elargiti in modo munifico da Messer Tacer non Posso sono: «idioti», «analfabeti», «incompetenti», «incapaci», «marchettari», «megere», «frustrati falliti», «repressi irrisolti», «gente che ruba stipendi». Se poi qualcuno osa lamentare il mortifero cancro con metastasi diffuse dalla lobby gay all’interno della Chiesa, ormai tragicamente potentissima, due sono le consuete reazioni: «Sono faccende riguardanti la vita privata dei preti», «sono critiche mosse da omosessuali irrisolti che non accettano la loro omosessualità» (!?). Infine la fatidica chiusa: «… e noi paghiamo questa gente!». Cosa costui paghi non è dato sapere, perché né il Cardinale Mauro Gambetti, arciprete della papale arcibasilica di San Pietro da lui vituperatissimo con decine di articoli insultanti, né Suor Raffaella Petrini, Presidente del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, da lui insolentita con tanto di vignetta irriverente nella quale l’ha ritratta vestita da governante intenta a sbrigare le faccende domestiche; né Paolo Ruffini prefetto del Dicastero delle Comunicazioni, né Andrea Tornielli direttore dei Media Vaticani, né Matteo Bruni direttore della Sala Stampa della Santa Sede, hanno percepito mai un euro di stipendio da Messer Tacer non Posso, lo confermano loro stessi.
Eppure, questo soggetto molesto, può rovesciare autobotti di fango su chicchessia, lui però è incontestabile. In caso contrario prende carta e penna e scrive lettere di protesta al veleno ai vescovi dei preti o dei religiosi che hanno osato attentare alla Sua Maestà ponendogli quesiti precisi, impartendo con l’occasione anche improbabili lezioncine di diritto canonico, materia di cui si dice eminente esperto, ma soprattutto convinto d’esser preso persino sul serio. Senza con ciò rendersi conto ― il grande esperto di faccende ecclesiali ed ecclesiastiche ― che i vescovi sono molto gelosi dei propri preti, tanto e quanto lo sono dei propri religiosi i superiori maggiori.
Critica e aggredisce i laici e soprattutto le laiche, dimenticando che lui è un laico, quantunque presuma dar lezioni su tutto ai ministri in sacris, persino sulla … «educazione alla affettività» (!?). Dall’alta cima dei suoi 29 anni parla di formazione del clero, tema che farebbe tremare sacerdoti di ottant’anni che a questo delicato ministero hanno dedicato una vita intera. Nell’ultimo dei suoi articoli insegna a religiosi e membri di Ordini storici a essere veramente e degnamente tali (cfr. QUI).
Atteggiamenti di questo genere ricordano quella sartina di provincia priva di senso della misura, ma forse anche del ridicolo, la quale pretendeva di insegnare a Giorgio Armani a tagliare e cucire le giacche da uomo. A lui, Re Giorgio, che la giacca da uomo l’ha reinventata!
Detto questo Spero, anzi mi auspico che Messer Tacer non Posso non si limiti a scrivere solo ai vescovi dei preti che osano non prenderlo sul serio, ma che invii una lettera anche alla Maestra Generale dell’Ordine delle Gatte Vergini, Pia Compagnia nella quale sono consacrata. Anch’io merito di essere «risolta» e «educata all’affettività», sebbene sterilizzata, ma non per questo acida, anzi, tutt’altro.
dall’Isola di Patmos, 21 marzo 2025
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I nostri precedenti articoli:
– 12 febbraio 2025 — L’OPOSSUM STA ALLA CONOSCENZA DEL VATICANO COME ÉVA HENGER STA ALLA CASTITÀ E COME IL SUO DEFUNTO MARITO RICCARDO SCHICCHI STA ALL’OPERA CONFESSIONES DI SANT’AGOSTINO (per aprire l’articolo cliccare QUI)
– 15 gennaio 2025 — AI CONFINI CLERICALI CON LA REALTÀ: LA DONNA SOFFRE DELL’INVIDIA FREUDIANA DEL PENE, L’OPOSSUM DELL’INVIDIA DI MATTEO BRUNI DIRETTORE DELLA SALA STAMPA DELLA SANTA SEDE (per aprire l’articolo cliccare QUI)
– 20 gennaio 2025 — L’OPOSSUM IGNORA CHE UNA SUORA PUÒ DIVENTARE TRANQUILLAMENTE GOVERNATORE DELLO STATO DELLA CITTÀ DEL VATICANO, COME GIÀ LO FU GIULIO SACCHETTI (per aprire l’articolo cliccare QUI)
– 22 novembre 2024 — LA NOMINA EPISCOPALE DI RENATO TARANTELLI BACCARI. QUANDO GLI AFFETTI DA CARCINOMA AL FEGATO, CARICANO ALL’ATTACCO CHI TACER NON PUÒ (per aprire l’articolo cliccare QUI)
– 31 maggio 2024 — UNA NOTA DI PADRE ARIEL SUL SITO SILERE NON POSSUM: «MOLESTO COME UN RICCIO DI MARE DENTRO LE MUTANDE» (per aprire l’articolo cliccare QUI)
– 8 dicembre 2023 — A CHI SI RIFERISCE MARCO FELIPE PERFETTI AFFERMANDO DAL SITO SILERE NON POSSUM «QUA IN VATICANO … NOI IN VATICANO …», SE IN VATICANO NON CI PUÒ METTERE NEMMENO PIEDE? (per aprire l’articolo cliccare QUI)
– 14 ottobre 2023 — È MORTO L’ARCIABATE EMERITO DI MONTECASSINO PIETRO VITTORELLI: LA PIETÀ CRISTIANA PUÒ CANCELLARE LA TRISTE VERITÀ? (per aprire l’articolo cliccare QUI)

Beata Vergine Maria Gattara, protettrice dei gatti cattolici
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