Come avevamo anticipato: il Vescovo di Terni che partecipa alla inaugurazione della Loggia Massonica «è stato frainteso». Padre Ariel parteciperà alla inaugurazione del prossimo Festival Erotico. E che nessuno osi fraintenderlo

COME AVEVAMO ANTICIPATO: IL VESCOVO DI TERNI CHE PARTECIPA ALLA INAUGURAZIONE DELLE LOGGIA MASSONICA «È STATO FRAINTESO». PADRE ARIEL  PARTECIPERÀ ALLA INAUGURAZIONE DEL PROSSIMO FESTIVAL EROTICO. E CHE NESSUNO OSI FRAINTENDERLO

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«Nessuno strappa un pezzo da un vestito nuovo per attaccarlo a un vestito vecchio; altrimenti egli strappa il nuovo, e la toppa presa dal nuovo non si adatta al vecchio» [Lc 5, 36].

— Attualità ecclesiale —

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Avevo già anticipato nel mio articolo di ieri [vedere QUI], che sarebbe giunto puntuale il comunicato per chiarire che «… il Vescovo è stato frainteso».

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E come anticipato così è accaduto: il Vescovo di Terni filmato mentre regge il nastro durante il taglio per l’inaugurazione della nuova Loggia Massonica è stato proprio frainteso. Non è stato un imprudente in bilico tra l’improvvido e l’idiota, ma è stato frainteso, come recita il comunicato di rito della Diocesi  [vedere QUI].

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Colgo l’occasione per informare il Presidente della Conferenza Episcopale Italiana e il Prefetto della Congregazione per i Vescovi che alla prossima edizione del Festival Erotico potranno vedermi in mezzo a due pornostar maggiorate con le tette al vento intento a reggere il nastro per il taglio inaugurale, esattamente come ha fatto il Vescovo di Terni frainteso e incompreso. E sia chiaro: che nessuno osi fraintendermi. Anche perché è molto meglio e di gran lunga meno dannoso un prete in mezzo a due pornostar che non un vescovo palesemente imprudente che regge il nastro inaugurale ai massoni, salvo poi dichiararsi frainteso e incompreso.

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dall’Isola di Patmos, 3 ottobre 2022

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Remake dello storico film L’Incompreso, con la straordinaria partecipazione del Vescovo di Terni

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I Padri dell’Isola di Patmos

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Dal suo mondo dell’irreale Alessandro Minutella se la prende con l’Arcivescovo Georg Gänswein. Una tragedia umana e un disastro di anime in un periodo di devastante crisi che investe la Chiesa Cattolica

DAL SUO MONDO DELL’IRREALE ALESSANDRO MINUTELLA SE LA PRENDE CON L’ARCIVESCOVO GEORG GÄNSWEIN. UNA TRAGEDIA UMANA E UN DISASTRO DI ANIME IN UN PERIODO DI DEVASTANTE CRISI CHE INVESTE LA CHIESA CATTOLICA

 

In una Chiesa che in modo ossessivo sembra capace a parlare solo di poveri e migranti mentre la casa brucia avvolta dalle fiamme, un soggetto come il Signor Minutella può raccogliere seguaci e produrre enormi disastri di anime. Né possiamo dimenticare che non si è certo fatto prete da solo, tutt’altro: è l’emblema di uno dei tanti mostri creati dalla superficialità e dalla scarsa vigilanza dei nostri Vescovi e dei formatori da loro preposti a formare i futuri presbiteri.

— Attualità ecclesiale —

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PDF  articolo formato stampa

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Per aprire la video-conferenza cliccare sull’immagine

Al triste caso di Alessandro Minutella, prete palermitano sospeso a divinis nel 2017, caduto in scomunica nel 2018,  dimesso nel 2022 dallo stato clericale, pena che molto raramente la Chiesa infligge, dedicai una conferenza alla quale rimando.

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Il Signor Minutella è un bugiardo seriale che mente ― chissà, forse persino sapendo di mentire? ―, contraddicendosi da anni in continuazione. Ne sono prova i suoi video presenti a centinaia su Internet nei quali è solito affermare il contrario di quanto dichiarato in precedenza anche a distanza di poco tempo, o addirittura nello spazio di un singolo video. L’elemento pericoloso che caratterizza questa psicologia contorta è la continua falsificazione e manipolazione dei fatti, della storia e dei documenti della Chiesa e di ciò che essi contengono. Il Signor Minutella è specializzato a far dire ai documenti del Magistero della Chiesa ciò che non contengono. La tecnica che usa è sempre la stessa: prende alcune righe, le manipola, stravolge il testo e fa dire al documento quel che non dice. Ripetutamente abbiamo dimostrato che su certi testi non è scritto quel che il Signor Minutella gli attribuisce ma l’esatto contrario di ciò che afferma e sostiene.

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Proviamo a chiarire il tutto con un esempio solo tra i tanti: per sostenere che l’elezione del legittimo Successore del rinunciatario Sommo Pontefice Benedetto XVI è invalida e che il Pontefice regnante è un antipapa usurpatore, usa da sempre la Costituzione Apostolica Universi Dominici Gregis dove il Santo Pontefice Giovanni Paolo II stabilisce:

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«Se l’elezione fosse avvenuta altrimenti da come è prescritto nella presente Costituzione o non fossero state osservate le condizioni qui stabilite, l’elezione è per ciò stesso nulla e invalida, senza che intervenga alcuna dichiarazione in proposito e, quindi, essa non conferisce alcun diritto alla persona eletta» [cfr. n. 76].

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Questa affermazione è però solo la conclusione di tutto il precedente Capitolo V posta come chiusa al termine di precise e articolate spiegazioni legate al meccanismo delle votazioni in conclave. Estrapolare queste quattro righe e costruirci sopra ciò che l’intera Costituzione Apostolica non dice è una mistificazione grave e disonesta. Questo è però il consolidato agire che il Signor Minutella porta avanti da anni: estrapola un passo in cui si proibiscono i patti e gli accordi tra i Padri Cardinali prima del conclave, estrapola una chiusa che conclude il Capitolo V, dopodiché omette, con evidente dolo criminale, di citare l’articolo che sin dall’apertura del successivo Capitolo VI chiarisce:

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«Se nell’elezione del Romano Pontefice fosse perpetrato ― che Dio ce ne scampi ― il crimine della simonia, delibero e dichiaro che tutti coloro che se ne rendessero colpevoli incorreranno nella scomunica latae sententiae e che è tuttavia tolta la nullità o la non validità della medesima provvista simoniaca, affinché per tale motivo ― come già stabilito dai miei Predecessori ― non venga impugnata la validità dell’elezione del Romano Pontefice [cfr. n. 78].

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Questo è impresso in quella Costituzione Apostolica alla quale il Signor Minutella attribuisce quel che mai è stato scritto dal Santo Pontefice Giovanni Paolo II, che senza pena di equivoco chiarisce che neppure il turpe e grave delitto di simonia rende invalida e illegittima l’elezione del Romano Pontefice.

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Il gioco dovrebbe essere chiaro e facile da smascherare, ma proprio in questo sta il problema: il Signor Minutella si rivolge a un pubblico di persone smarrite e superficiali dinanzi alle quali si scontrano due diversi modi di agire: quello di noi teologi, filosofi e giuristi che speculiamo sulla base di criteri scientifici strutturati sulla logica e la razionalità, quello dello pseudo-teologo Minutella che gioca scientemente sull’emotività dei fragili e dei deboli e che agisce in totale sprezzo della logica e della razionalità. La pseudo-teologia del Signor Minutella è strutturata su una mariologia ereticale d’impianto millenarista che stravolge totalmente la figura della Beata Vergine Maria mutata in una moderna divinità pagana, con continui richiami ossessivi magico-esoterici all’imminente trionfo del suo cuore immacolato, senza tenere conto della centralità assoluta del mistero cristologico. con uno stile che spazia tra il tele-imbonitore e il mago che legge i tarocchi, il Signor Minutella suscita in continuazione nelle persone fragili e smarrite quel deleterio spirito verso il quale ci mette in guardia il Beato Apostolo Paolo dicendo:

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«Verrà giorno, infatti, in cui non si sopporterà più la sana dottrina, ma, per il prurito di udire qualcosa, gli uomini si circonderanno di maestri secondo le proprie voglie, rifiutando di dare ascolto alla verità per volgersi alle favole» [II Tm 4, 1-4].

I neuro-video-deliri del Signor Minutella sono un incessante stimolo pruriginoso attraverso lo spaccio di messaggi mariani, visioni di mistici e mistiche e di loro presunte profezie, gran parte delle quali mai riconosciute come autentiche dalla Chiesa. Stuzzica la morbosità catastrofista con i messaggi della Madonna di Fatima, ovviamente dopo averli stravolti e manipolati, presenta gli scritti di Maria Valtorta come fondamenti di fede, incurante dei giudizi negativi e delle condanne della Chiesa [cfr. mio precedente articolo, QUI]. Insiste che le “profezie” della Beata Katharina Emmerick sono autentiche, perché a suo dire beatificata dalla Chiesa. In tal modo dimostra inquietante e crassa ignoranza, perché quando nel 2004 la Emmerick fu beatificata il competente dicastero della Santa Sede ribadì la non autenticità delle cosiddette profezie a lei attribuite scrivendo:

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«La beata ci ha lasciato di sicuro solo tre lettere. Gli altri scritti, che le vengono erroneamente attribuiti, hanno diversa origine: le “visioni” della Passione di Cristo furono annotate e rielaborate con grande libertà e senza alcun controllo dallo scrittore tedesco Clemens Brentano (1778-1842). Le opere in discussione non possono considerarsi né scritte né dettate dalla Emmerick e neppure autentiche trascrizioni delle sue affermazioni e delle sue narrazioni, ma un’opera letteraria del Brentano» [Dichiarazione della Congregazione delle cause dei Santi, 2004].

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Se la Chiesa proclama un beato, o proclama in seguito santo un beato, ciò non implica che riconosca, beatifichi e canonizzi tutto ciò che ha detto o scritto. Affermare ai propri seguaci che tutto è autentico perché la Chiesa ha beatificato o canonizzato, vuol dire esprimere una autentica idiozia. Il Signor Minutella è capace a mescolare assieme la Madonna di Fatima con San Malachia vescovo di Armagh, vissuto nel XII secolo, le cui “profezie” sui papi sono un falso clamoroso a lui attribuito e ulteriormente manipolate nel XVII secolo. Fatto tutto questo il Signor Minutella, come Frate Cipolla della novella di Giovanni Boccaccio, rassicura i villici sulla autenticità delle mirabolanti reliquie mostrate, facendo presente di essere «due volte dottore in sacra teologia» e di essere un teologo formato alla scuola di San Tommaso d’Aquino, nonché esperto della teologia del celebre teologo del Novecento Hans Urs von Balthasar. Di fatto il Signor Minutella è talmente limitato e ignorante che non sarebbe capace a fare neppure la struttura di una quaestio dell’Aquinate, però ha una tale faccia tosta che sarebbe capace a dichiarare autentico persino il clamoroso falso della donazione costantiniana, affermando che Lorenzo Valla, che ne dimostrò la falsità nel 1440, era solo un povero incompetente.

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Numerosi seguaci di questo capo-setta sono affetti da analfabetismo funzionale che li rende incapaci a leggere e comprendere un documento, altri da analfabetismo digitale. Gli uni e gli altri prendono come oro colato quanto il loro guru afferma, guardandosi bene dal compiere uno sforzo davvero minimo: andare sul sito ufficiale della Santa Sede, cercare e leggere i documenti del Magistero della Chiesa da lui stravolti per appurare che dicono proprio l’esatto contrario di quello che gli attribuisce il Signor Minutella bi-dottore in sacra teologia. Entrambe queste tipologie di persone sono a tal punto prive di senso critico da non essere in grado di analizzare certe affermazioni e porle a confronto con quelle che dimostrano quanto surreali e demenziali siano le affermazioni del Signor Minutella. Sia chiaro, per ignoranti non s’intendono le persone umili o semplici sempre pronte ad ascoltare e apprendere ciò che non conoscono, ma coloro che si rifiutano di ragionare, che sono incapaci di sviluppare un pensiero critico e che con aggressiva superbia si sentono detentori del sapere, soprattutto della vera fede.

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Da un po’ di tempo a questa parte si è messo a fare da spalla al Signor Minutella un giornalista che scrive sproloqui sul blog del quotidiano Libero e che di recente ha pubblicato un libro nel quale spiega come il rinunciatario Sommo Pontefice Benedetto XVI abbia fatto atto di rinuncia mediante un documento reso volutamente invalido da vari errori grammaticali latini. Non so se questo Signore sia al corrente che nei Santi Vangeli ci sono alcuni errori anche grossolani dovuti a traduzioni e trascrizioni, intende forse invalidare anche la Parola di Dio rivelata? E così, dopo che il Sommo Pontefice Benedetto XVI costretto a fare atto di rinuncia si sarebbe ritirato in “sede impedita”, ha incominciato a parlare e comunicare “in codice”, per dimostrare con un linguaggio criptico l’invalidità della sua rinuncia e lo stato di impedimento che non gli consentirebbe di parlare ed esprimersi, ma solo di lanciare messaggi cifrati, di cui è unico e geniale interprete mondiale, nonché scopritore, questo giornalista fantasy di Libero.

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La nascita e il proliferare di certi soggetti può essere anche una reazione naturale in contesti storico-sociali noti da sempre in sociologia e legati principalmente ai vari stadi di decadenza segnati da grandi regressi culturali e dal conseguente rifiuto dei principi basilari della umana razionalità. È infatti noto che quando si cessa di credere ai fondamenti della fede rivelata si finisce poi col credere in tutto. Certo, a lasciare molto perplessi è che una simpatica faccia da becchino come il direttore di Libero Alessandro Sallustri conceda spazio a simile spazzatura. Sarebbe come se negli anni Novanta Il Corriere della Sera avesse affidato una rubrica in prima pagina a Wanna Marchi e al mago Mário Pacheco Do Nascimento, semmai dopo avere tolto spazio e chiusa una rubrica affidata a Vittorio Messori. Un direttore di giornale di lunga esperienza che non si rende conto di questo è pressoché un cadavere di giornalista che ha perduto ormai persino quel rigor mortis che potrebbe conferirgli un certo fascino.

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Di fatto siamo oltre la fantascienza, oltre il grottesco, perché se Benedetto XVI avesse fatto quel che gli viene attribuito da Wanna Marchi e dal mago Do Nascimento — rispettivamente prete dimesso dallo stato clericale e giornalista fantasy — capite bene che ci ritroveremmo dinanzi al Pontefice più bugiardo e vigliacco della storia della Chiesa.

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Smentire queste persone, come più volte è stato fatto, risulta del tutto inutile, perché il Signor Minutella e il giornalista autore di questo fantastico Codice Ratzinger stravolgono qualsiasi frase, parola o fatto. Esempio: Benedetto XVI ha battuto due volte la palpebra destra? Pensate si tratti di un meccanismo naturale del corpo umano dettato dal funzionamento dei muscoli facciali? Assolutamente no. In verità è un codice-morse ratzingeriano attraverso il quale il Santo Padre costretto a fare atto di rinuncia sta comunicando e confermando di trovarsi in “sede impedita” e di essere sempre il solo e legittimo Romano Pontefice. Qualcuno pensa che l’incurvatura delle spalle di Benedetto XVI sia dovuta al naturale declino fisico di un uomo ultranovantenne? Assolutamente no. In verità è la prova che il Santo Padre è incurvato sotto il peso dovuto all’oppressione della congiura bergogliana ordita dalla cosiddetta Mafia di San Gallo per opera dei cardinali massoni che sono tutti maestri venerabili del grado XXXIII° della Grande Loggia massonica di antico rito scozzese. 

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Di recente è finito nel mirino S.E. Mons. Georg Gänswein Prefetto emerito della Casa Pontificia e tutt’oggi fedele segretario particolare del rinunciatario Sommo Pontefice Benedetto XVI, al quale il Signor Minutella ha inviato una lettera assieme a un gruppetto di altri sette preti al suo seguito il 6 agosto, chiedendo conto e conferma che Benedetto XVI avesse veramente e validamente rinunciato e che il Sommo Pontefice Francesco fosse realmente il suo legittimo successore. Ragioniamo: a quesiti così idioti e provocatori come sarebbe possibile rispondere, specie se a porli sono dei manipolatori che stravolgono di prassi qualsiasi risposta, anche la più chiara e decisa? Infatti la reazione non si è fatta attendere: poche settimane dopo il Signor Minutella ha spiegato che quella mancata risposta non andava letta come una forma di maleducazione, ma come una prova di silenzio-assenso. Ciò equivale a inviare un messaggio alla Badessa delle Clarisse della stretta osservanza per chiedere se è vergine oppure se prima di diventare monaca, quand’era una giovane donna secolare, aveva avuto rapporti sessuali con uomini. Sono forse domande da farsi? Ecco, non crediate che rivolgere domande del genere a un Sommo Pontefice che ha fatto atto di rinuncia sia così diverso dal rivolgere un quesito come quello testé illustrato alla Badessa delle Clarisse, salvo dichiarare appresso che la sua mancata risposta è una prova da leggere come forma di silenzio-assenso da parte della Reverenda Madre.

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Di recente il Signor Minutella ha lamentato che S.E. Mons. Georg Gänswein avrebbe telefonato al fratello sacerdote di un prete tedesco che si è messo al suo seguito affermando che questo soggetto è nei concreti fatti un “pazzo” nonché “teologicamente fuori di testa” e che il suo libro Pietro, dove sei? non merita la carta su cui è stampato”. Sia chiaro: il tutto lo afferma il Signor Minutella, noi non sappiamo se questa telefonata è avvenuta. Se poi fosse avvenuta non sappiamo cosa l’Arcivescovo Georg Gänswein abbia detto realmente al suo interlocutore e in quali termini. Una cosa è certa: nel caso avesse espresso quei giudizi, avrebbe detto e sintetizzato null’altro che la realtà dei fatti.

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Non si è fatta attendere la replica del Signor Minutella che ha dato anzitutto dell’ignorante all’Arcivescovo Georg Gänswein che di formazione è un canonista e che a sua detta «dovrebbe sapere che un pazzo non può incorrere in scomunica, perché non consapevole e quindi non responsabile delle sue azioni». Anche in questo caso il Signor Minutella conferma urbi et orbi la sua ignoranza e limitatezza. Non tutti i pazzi né tutte le persone che soffrono di disturbi psichiatrici gravi sono dei soggetti incapaci di intendere e volere. Si potrebbe partire da Friedrich Nietzsche morto pazzo sino al matematico John Forbes Nash, Premio Nobel per l’economia, che soffriva di una forma di schizofrenia molto grave che non fu mai possibile curare. Il tutto a riprova che se c’è un ignorante conclamato questi non è certo l’Arcivescovo Georg Gänswein ma il Signor Minutella.

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Vittimista e piagnone sino al parossismo, da anni il Signor Minutella ripete: «nessuno vuole confrontarsi con me nel merito delle questioni», sottintendendo e dando a bere ai suoi seguaci che nessun teologo, canonista ed ecclesiologo reggerebbe un confronto con cotanta e potente scienza. Tutt’altra è la realtà: per quanto si proclami “leone di Maria”, in verità il Signor Minutella è solo un povero coniglio mannaro che urla come un cappone castrato dentro una cameretta di riprese dalla quale lancia strali nei suoi video, ma che si è sempre guardato dal cercare e accettare confronti con studiosi veri e seri. Dinanzi al Cardinale Raymond Leo Burke e al Presbitero e teologo Nicola Bux, che tentarono di riportarlo nei ranghi agli inizi dei suoi folli deliri tra il 2016 e il 2017, questo coniglio mannaro sedicente “leone di Maria” si presentò dinanzi a loro a testa bassa, con la coda tra le gambe e la vocina sommessa. Così fece con loro come con altri interlocutori. Poi, quando entra nella sua cameretta di riprese-video con le sue badanti adoranti che annuiscono, a quel punto si trasforma in una iena.

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Quando nel settembre 2018 il Sommo Pontefice Francesco si recò a Palermo il Signor Minutella venne avvisato per tempo e gli fu prospettato un incontro privato con il Santo Padre, così che potesse avere la possibilità di chiedergli spiegazioni o di dirgli in faccia quello che pensava. Il tutto prima che gli fosse notificata la scomunica latae sententiae. Quale fu la reazione del coniglio mannaro sedicente “leone di Maria”? Due giorni prima dell’arrivo del Santo Padre si recò a Verona, sparò ogni peggior veleno e due giorni dopo ritornò nel palermitano per seguitare a vomitare su «Bergoglio antipapa usurpatore emissario dell’Anticristo», ovviamente dalla sua cameretta di riprese assistito dalle sue badanti adoranti. Come mai il “leone di Maria” non colse quella splendida occasione per dire in faccia al diretto interessato ciò che pensava di lui, anziché scappare a Verona due giorni prima e rientrare due giorni dopo che il Santo Padre era andato via da Palermo? Se lo domandino i seguaci di questo bugiardo patologico codardo incapace a confrontarsi con chicchessia nel merito di delicate questioni teologiche e giuridiche da lui ridotte a un teatrino del grottesco.

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Qualcuno si è chiesto: come mai non lo hanno fatto ricevere da Benedetto XVI, affinché fosse informato dalla voce del diretto interessato circa il suo libero e valido atto di rinuncia, riportandolo in tal modo sulla retta via? In diversi pensarono a questa eventualità, ma fu prudentemente scartata, tanto scontati sarebbero stati gli esiti: il “leone di Maria” si sarebbe prostrato con la coda tra le gambe, la testa bassa e la vocina sommessa, poi, appena rientrato a casa, si sarebbe fiondato nella sua cameretta di riprese per vestire i panni del coniglio mannaro e annunciare che grazie a quell’incontro aveva avuto la prova inconfutabile che Benedetto XVI, imprigionato in “sede impedita”, era stato costretto a rassicurarlo dietro minaccia della potente massoneria ecclesiastica del Vaticano governata da cardinali massoni satanisti affiliati al Grande Oriente di Rito Scozzese.

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Il Signor Minutella è uno dei tanti mostri partoriti all’interno della Chiesa e dinanzi ai quali tutti dovremmo interrogarci, in testa i nostri Vescovi. Non è né intelligente né colto, non è affatto un talentato comunicatore ed è privo di arte retorica, è solo un piazzista, un imbonitore. La sua limitatezza culturale è imbarazzante, per questo ha bisogno di sbandierare i titoli accademici conseguiti nelle università ecclesiastiche, che non sono mai stati prova e attestazione di capacità, scienza e intelligenza. Da diversi decenni  una specializzazione o un dottorato teologico a Roma si concede a chiunque. Noi presbiteri e teologi, che questo lo sappiamo, ci ridiamo sopra ogni volta che il Signor Minutella rassicura i suoi seguaci citando i propri titoli accademici a somma garanzia delle idiozie che proferisce.

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Come un vero e proprio cancro il Signor Minutella ha preso vita e si è sviluppato in un momento storico di grave crisi intra ed extra ecclesiale. Da anni vado ripetendo che a partire dalla fine degli anni Sessanta del Novecento nella Chiesa si è sviluppata una crisi della dottrina che ha dato vita a una crisi della fede, conseguenza della quale è stata infine una devastante crisi morale del clero [cfr. mio libro E Satana si fece trino]. Privo di intelligenza e cultura ma ricco della furbizia del vecchio contadino illetterato che con scaltrezza può riuscire anche a metterti nel sacco, il Signor Minutella parte basandosi su cose vere e dati oggettivi legati a questa grande e dolorosa decadenza che ammorba la Chiesa, dopodiché smercia falsità a non finire raccogliendo numeri sempre maggiori di seguaci tra quei cattolici deboli e smarriti che cercano guida e sicurezza.

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in una Chiesa che in modo ossessivo sembra capace a parlare solo di poveri e migranti mentre la casa brucia avvolta dalle fiamme, un soggetto come il Signor Minutella può raccogliere seguaci in numero sempre maggiore e produrre enormi disastri di anime. Né possiamo dimenticare che non si è certo fatto prete da solo, tutt’altro: è l’emblema di uno dei tanti mostri creati dalla superficialità e dalla scarsa vigilanza dei nostri Vescovi e dei formatori da loro preposti a formare i futuri presbiteri. Questi sarebbero i veri mea culpa che la Chiesa dovrebbe fare, anziché chiedere perdono agli indigeni delle Americhe ai quali i “cattivi” conquistatori spagnoli del XVI secolo impedirono di proseguire a fare sacrifici umani di bambini alle divinità incas e azteche, dando così fiato alle trombe del Signor Minutella, un mostro che non si è creato da sé stesso ma che è stato creato da noi, in buona parte colpevoli e responsabili degli immani disastri che sta compiendo sulle anime.   

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dall’Isola di Patmos, 3 ottobre 2022

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