Dal teatro tragico di Alessandro Zan e Ivan Scalfarotto al teatrino grottesco di Luciana Littizzetto, mentre nani e ballerine plaudono il disegno legge sulla transomofobia

— attualità ecclesiale —

DAL TEATRO TRAGICO DI ALESSANDRO ZAN E IVAN SCALFAROTTO AL TEATRINO GROTTESCO DI LUCIANA LITTIZZETTO, MENTRE NANI E BALLERINE PLAUDONO IL DISEGNO DI LEGGE SULLA TRANSOMOFOBIA

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Alessandro Cecchi Paone risponde a una intervista dichiarandosi massone, favorevole all’aborto, all’eutanasia e all’omosessualismo, affermando al tempo stesso che «Francesco è un Papa fantastico» e che «con lui è cambiato tutto». Siamo sicuri che Francesco sarebbe disposto a benedire la massoneria? Certo, al punto da tuonare che la Massoneria è incompatibile col Cattolicesimo. Veramente, sarebbe disposto a benedire l’aborto? Certo, al punto da dichiarare che abortire equivale ad affittare un sicario per uccidere una persona. Veramente, sarebbero disposto a benedire la pratica dell’omosessualità? Certo, al punto da strigliare i vescovi italiani riuniti in assemblea plenaria affermando che nel dubbio è meglio rinunciare a una vocazione anziché correre il rischio di ammettere un omosessuale in seminario.

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Autore
Ivano Liguori, Ofm. Capp.

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Fernando Botero, Gente del circo, esposizione: Galleria Contini, Venezia, aprile 2010

Non ho potuto fare a meno di assistere al teatrino mediatico dei Vip che in questi giorni hanno imbrattato il palmo della loro mano dando appoggio e sostegno al disegno di legge Scalfarotto-Zan [cfr. QUI]. Ho trovato molto vero e appropriato il post di Facebook della giornalista cattolica Costanza Miriano che dice:

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«Non vedo molte mani callose, tra quelle reclutate per la campagna a favore del ddl Zan. Non vedo mani abituate a lavorare […] nessuna mano di persone comuni. Vedo solo mani e facce di vip che hanno poca dimestichezza con la vita reale e con i suoi veri problemi».

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L’Identikit dell’Artista Unico è dunque tracciato [vedere, QUI]. Di quella massa variopinta e variegata di influencer, attori, icone dei film porno, cantanti, soubrette, cuochi, nani e ballerine che recitano in modo acritico gli stessi slogan e danzano i medesimi balli. Di quel politicamente corretto che, ahinoi, trascina l’improvvido uomo qualunque nel labirinto della libertà democratica, dove si aggira uno spaventoso Minotauro pronto a ghermire e dove non basta più un filo d’Arianna per poter trovare l’uscita ma è saggio e prudente non entraci proprio [sul tema vedere i nostri precedenti articoli QUI, QUI].   

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Quanto hai ragione cara Costanza, stiamo assistendo a un vero e proprio scollamento con la realtà! Il tempo di prova pandemico che stiamo ancora attraversando ― con le sue immancabili tragedie e povertà ― non ha insegnato proprio nulla all’uomo, anzi ha indurito la sua intelligenza e sclerotizzato il suo cuore. 

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Fernando Botero, Gente del circo, esposizione: Galleria Contini, Venezia, aprile 2010

In questo panorama surreale, quello che ho trovato di particolare cattivo gusto è stato il caso della Signora Luciana Littizzetto, femme fatale della sinistra take-away, che nel salotto di Fabio Fazio prende per i fondelli il senatore Simone Pillon con una letterina che irride la sua presunta omofobia [cfr. QUI]. Questo nei giorni presenti, perché è bene ricordare come in un passato affatto remoto, questa Gentile Torinese, bisognosa più d’altri di pietas e misericordia cristiana, irrideva così il Sommo Pontefice Benedetto XVI [cfr. QUI] ma nel presente si guarda però bene dal farlo con il Sommo Pontefice Francesco I, col quale è tutta simpatia, sino al punto di dichiararsi «bergogliosa» [cfr. QUI] … chissà perché? Proviamo a capirlo attraverso una recente intervista fatta a Alessandro Cecchi Paone sul Canale 9 da Peter Gomez, perché quel colloquio è un vero paradigma. Questo celebre giornalista, prima risponde all’intervistatore premettendo di essere membro dei più alti vertici della Massoneria, poi prosegue dichiarandosi favorevole all’aborto, all’eutanasia e all’omosessualismo. Tutte queste affermazioni intervallate con la giaculatoria: «Francesco è un Papa fantastico» e «con lui è cambiato tutto» [vedere frammento, QUI]. Ma costoro, sono davvero sicuri che il Francesco surreale da loro inventato sia disposto a benedire la massoneria? Certo, al punto che fece “commissariare” il Sovrano Ordine di Malta lamentando che era infiltrato da massoni e tuonando che la Massoneria era incompatibile con il Cattolicesimo [cfr. QUI]. Veramente, il Francesco surreale da loro inventato, sarebbe disposto a benedire l’aborto? Certo, a tal punto da avere dichiarato che praticare l’aborto è come affittare un sicario per uccidere un innocente [cfr. QUI]. Veramente, sono sicuri che il Francesco surreale da loro inventato sia disposto a benedire la esaltazione socio-culturale della pratica attiva dell’omosessualità? Certo, a tal punto che parlando a porte chiuse a tutti i vescovi italiani lamentò ― ossia li rimproverò ― che i seminari erano pieni di omosessuali, affermando a tal proposito che nel dubbio era meglio rinunciare a una vocazione piuttosto che correre il rischio di ammettere un omosessuale in seminario [cfr. QUI]. 

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Fernando Botero, Gente del circo, esposizione: Galleria Contini, Venezia, aprile 2010

È un copione già visto e ancora si vedrà e si ripeterà nei mesi a seguire, la politica è un Leviatano che tutto stritola e divora e c’è da dar ragione a Platone quando nella Apologia di Socrate suggerisce che è molto meglio ascoltare quella voce divina del δαίμων socratico, che vieta al filosofo di occuparsi delle cose dello stato pena la morte, il discredito o l’esilio (cfr. Platone, Apologia di Socrate, XIX).

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I cristiani non temono la morte, il discredito o l’esilio, perché non prendono vita dal teatrino di quella massa variopinta e variegata di influencer, attori, icone dei film porno, cantanti, soubrette, cuochi, nani e ballerine che recitano in modo acritico gli stessi slogan e danzano i medesimi; i cristiani sono figli del Dio dell’Exultet della Veglia di Pasqua, inno che narra la vittoria sulla morte e che ci ha insegnato una strada per uscire dal sepolcro. Né tantomeno fanno caciara nei talk show sostituendosi in questioni di teologia e morale ai sacerdoti preparati che non fondano certamente partiti a denominazione cristiana controllata ma che stanno in prima linea per cercare di formare e difendere il popolo di Dio a loro affidato.

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Lo stile del Vangelo è lo stesso del granellino di senape che germoglia nella piccolezza e nel nascondimento per rivelarsi capace di sostenere gli uccelli del cielo e di dare riparo agli sventurati. Ecco perché provo sempre una vera tristezza nel constatare che diversi cristiani, alcuni dei quali impegnati nelle parrocchie e nei conventi, stanno con la Littizzetto e condividono su Facebook le prodezze canzonatorie della guitta gianduiotta, riportata in video persino sulla pagina on-line di Famiglia Cristiana [cfr. QUI].

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Fernando Botero, Gente del circo, esposizione: Galleria Contini, Venezia, aprile 2010

La questione è semplice, per noi cristiani certi discorsi o posizioni non dovrebbero essere visti nella dialettica del contrasto politico ma dell’esperienza pasquale sperimentata su Cristo vivo, risorto, che mangia con i suoi apostoli e invita a toccarlo [cfr. meditazione di Gabriele Giordano M. Scardocci, QUI].

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Perciò cari cristiani, rifiutare certe idee, posizioni etiche, indirizzi politici e sociali significa non assecondare e addomesticare la concupiscenza che è causa del peccato. Cerchiamo invece il necessario, anzi l’urgente, invocando quella grazia divina che sposta le montagne del nostro peccato, così come la Chiesa ci insegna a ripetere in quella bella invocazione della Liturgia delle Ore che apre ogni ora canonica: «O Dio, vieni a salvarmi, Signore, vieni presto in mio aiuto».

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Sì Signore, vieni in nostro aiuto, noi siamo troppo incapaci per aiutarci da soli, se perdiamo la fede nell’illusione di seguire le febbri politiche smettiamo di credere per scoprirci tristemente pagani.

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Laconi, 20 aprile 2021

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3 commenti
  1. Andrea
    Andrea dice:

    Diciamo pure che l’atteggiamento di certi cattolici non fa altro che “mandare acqua” al mulino dei sostenitori del DDL Zan. Questo voler sguainare le spade per difendere Dio e la famiglia, da novelli crociati. Come se Dio avesse bisogno di essere difeso da noi! “Rimetti la spada nel fodero..” dirà Gesù a Pietro. Tutto ciò fa passare i cattolici come persone antipatiche, odiose, frustrate. Non è bandendo nuove crociate che si difende la famiglia. Il sen. Pillon, pur avendo le sue ragioni, risulta veramente odioso. Come scritto dal presbitero Fabio Rosini in un suo libro, se per difendere “cose buone” si diventa aggressivi, spocchiosi.. c’è qualcosa che non va.

  2. Odillo Boatto
    Odillo Boatto dice:

    Grazie Padre Ivano, fin che ci saranno bravi pastori come lei, scalfarotti e zan “non praevalebunt”!!!

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