Gabriele Giordano M. Scardocci
Dell'Ordine dei Frati Predicatori
Presbitero e Teologo

( Cliccare sul nome per leggere tutti i suoi articoli )
Padre Gabriele

L’intima amicizia del Pastore con le sue pecore: «Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco, ed esse mi seguono»

L’angolo dell’omiletica dei Padri de L’Isola di Patmos

L’INTIMA AMICIZIA DEL PASTORE CON LE SUE PECORE: «LE MIE PECORE ASCOLTANO LA MIA VOCE E IO LE CONOSCO, ED ESSE MI SEGUONO»

.

Proprio come in un cammino di transumanza, ognuno di noi è chiamato ad essere pecora del gregge di Gesù, vale a dire che siamo chiamati a vivere da credenti nella Chiesa di Gesù. In quanto credenti, innanzitutto noi ascoltiamo la Sua Voce: Gesù ci parla nella Parola di Dio e tramite i pastori, in particolare oggi lo fa attraverso l’insegnamento ufficiale cattolico della Chiesa espresso dal Successore di Pietro e dal Collegio degli Apostoli, chiamati a custodire integro e quindi diffondere il deposito della fede.

.

Gabriele Giordano M. Scardocci, O.P.

.

.

PDF  articolo formato stampa
.

.

.

Cari fratelli e sorelle,

Pastore sardo, opera del pittore Antonio Piras

molto probabilmente tutti conosciamo la poesia I Pastori di G. D’Annunzio:

.

«Settembre, andiamo. È tempo di migrare / Ora in terra d’Abruzzi i miei pastori lascian gli stazzi e vanno verso il mare / scendono all’Adriatico selvaggio che verde è come i pascoli dei monti».

.

Un’immagine di pastorizia, la transumanza, cioè il cammino verso territori selvaggi e verso alture che danno serenità, riposo e senso di completezza.

.

Questa immagine verso una pace tanto cercata, forse l’abbiamo persa: un po’ perché viviamo in città con luci e suoni che ci distraggono, un po’ perché non capiamo più l’idea di un cammino che, dopo tante fatiche, può darci invece molte soddisfazioni. Però, questa immagine di pastorizia, può farci addentrare nelle letture di questa domenica.

.

Negli Atti degli Apostoli [cf. 13, 46] leggiamo come Paolo e Barnaba si rivolgono agli ebrei:

.

«Era necessario che fosse proclamata prima di tutto a voi la parola di Dio, ma poiché la respingete e non vi giudicate degni della vita eterna, ecco: noi ci rivolgiamo ai pagani».

.

I due Apostoli rivolgono l’annuncio della vita eterna superando la presenza ebraica e ponendo l’attenzione ai pagani, che erano romani e greci, con una cultura intrisa di filosofia ellenistica. Il messaggio di Cristo allora esce dallo “steccato” giudaico, mostrando come l’annuncio cristiano non è legato un singolo popolo o nazione. Il messaggio di Gesù è universale: tutti siamo chiamati alla vita eterna. Questo implica entrare in un amore più grande, quello del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, per l’eternità.

.

La chiamata alla vita eterna attende una risposta da noi. Il Signore ci lascia liberi anche di rifiutarla, come fecero gli ebrei nel testo degli Atti che abbiamo ascoltato. Ma se invece rispondiamo positivamente, possiamo ora capire in che modo arrivare alla vita eterna.

.

Il Vangelo ci dà una risposta chiara sul cammino da percorrere verso questo traguardo. Leggiamo infatti in San Giovanni:

.

«Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono» [cf. 10, 27].

.

Proprio come in un cammino di transumanza, ognuno di noi è chiamato ad essere pecora del gregge di Gesù, vale a dire che siamo chiamati a vivere da credenti nella Chiesa di Gesù. In quanto credenti, innanzitutto noi ascoltiamo la Sua Voce: Gesù ci parla nella Parola di Dio e tramite i pastori, in particolare oggi lo fa attraverso l’insegnamento ufficiale cattolico della Chiesa espresso dal Successore di Pietro e dal Collegio degli Apostoli, chiamati a custodire integro e quindi diffondere il deposito della fede.

.

Ascoltiamo la voce di Gesù quando facciamo intimamente nostri gli insegnamenti cattolici: credere nelle verità di fede, vivere i precetti della morale o impegnarsi in momenti di preghiera diverrà un ascolto che aprirà il cuore verso il Suo Grande Amore. Dio entrerà nella nostra anima e insieme con Lui ogni momento della vita quotidiana diventerà una gioia.

.

In secondo luogo, come credenti noi seguiamo Gesù: soprattutto lo seguiamo nei momenti di fatica della nostra vita, sapendo che il primo ad aver faticato per noi portando la Croce sul Golgota. Seguire Gesù è sapere che anche quando le miserie della vita sembrano sprofondarci sulle spalle, Lui sarà a sorreggerci.

.

Dall’ascolto e dal seguire Gesù, viene che il fatto che Lui ci conoscerà: questo verbo nel linguaggio originario indica un’intimità profonda, quasi corpo a corpo con Dio. Questo contatto intimo corpo a corpo noi lo viviamo ogni volta che viviamo l’Eucarestia, che infatti è un anticipo della vita eterna, una grandissima amicizia con Dio. E proprio riguardo l’amicizia scriveva Susanna Tammaro:

.

«L’amicizia è uno dei sentimenti più belli da vivere. Ad un tratto ci si vede, ci si sceglie, si costruisce una sorta di intimità».

.

Il Signore ci doni la sua amicizia di entrare nella vita eterna, in una intimità che dona gioia senza fine e capacità di cogliere il senso profondo di ogni giorno.

Così sia.

.

Roma, 12 maggio 2019

.

.

Avviso della Redazione ai Lettori

In questi giorni stiamo ultimando la lavorazione delle bozze di stampa dei primi libri che a breve saranno stampati e distribuiti dalle Edizioni L’Isola di Patmos. Essendo assorbiti da questo lavoro, nel corso delle ultime tre settimane abbiamo dovuto rallentare solo momentaneamente la pubblicazione degli articoli sulla rivista L’Isola di Patmos

.

.

.

.
«Conoscerete la verità e la verità vi farà liberi» [Gv 8,32],
ma portare, diffondere e difendere la verità non solo ha dei
rischi ma anche dei costi. Aiutateci sostenendo questa Isola
con le vostre offerte attraverso il sicuro sistema Paypal:



oppure potete usare il conto corrente bancario:
IBAN IT 08 J 02008 32974 001436620930 
in questo caso, inviateci una email di avviso, perché la banca
non fornisce la vostra email e noi non potremmo inviarvi un
ringraziamento [ isoladipatmos@gmail.com ]

.

.

I blog personali dei Padri de L’Isola di Patmos

Club Theologicum

il blog di Padre Gabriele

.

.

.

In difesa della sovranità dello Stato: abbiamo un Cardinale-elettricista che non conosce il Codice Penale della Repubblica Italiana, assieme a chi lo ha mandato …

IN DIFESA DELLA SOVRANITÀ DELLO STATO: ABBIAMO UN CARDINALE-ELETTRICISTA CHE NON CONOSCE IL CODICE PENALE, ASSIEME A CHI L’HA MANDATO …

Di una cosa, il Cardinale-elettricista e chi per lui può essere ben certo: con questa operazione hanno regalato a qualcuno almeno un milione di voti, senza che debba impiegare tempo ed energie per fare estenuanti e dispendiose campagne elettorali. E questa potete anche chiamarla: lungimiranza della Chiesa del nuovo corsoInfatti, le famiglie italiane disagiate che spesso pagano con dignitoso sacrificio le forniture, semmai chiedendo in certi momenti la rateizzazione degli importi dovuti alle aziende fornitrici, agli amici del Tarzan Okkupatore ed a chi lo appoggia, il voto non glielo daranno neppure a morire. O per dirla proprio chiara a chi fosse duro nel capire: Matteo Salvini, il terribile ragazzaccio del cosiddetto populismo, ringrazia la Santa Sede dal profondo del cuore!

.

Autore
Ariel S. Levi di Gualdo

.

PDF  articolo formato stampa

 

.

Chiesero i farisei: «Dicci dunque il tuo parere: è lecito o no pagare il tributo a Cesare?». Ma Gesù, conoscendo la loro malizia, rispose: «Ipocriti, perché mi tentate? Mostratemi la moneta del tributo». Ed essi gli presentarono un denaro. Egli domandò loro: «Di chi è questa immagine e l’iscrizione?». Gli risposero: «Di Cesare». Allora disse loro: «Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio»

[Vangelo di San Matteo: 22, 17-21]

.

.

fotomontaggio a cura di Tea63

Solitamente scriviamo su cose serie, ma ogni tanto può accadere di occuparci di cose in bilico tra il tragico e il comico.

Il fatto: Konrad Krajewski polacco di nascita, di anni 55, cittadino dello Stato della Città del Vaticano e ivi residente, di professione cardinale e elemosiniere pontificio, l’11 maggio ha commesso un reato sul territorio della Repubblica Italiana: manomissione di sigilli apposti dalla azienda fornitrice ai contatori della luce di un intero stabile romano, il tutto dopo che gli utenti avevano accumulato circa 300.000 euro di debito per forniture non pagate.

Lo stabile non è di proprietà del patrimonio ecclesiastico [vedere QUI, QUI] ma dell’I.N.P.D.A.P (Istituto Nazionale Previdenza e Assistenza Dipendenti dell’Amministrazione Pubblica), ed è stato occupato nel corso del 2013 su progetto e istigazione di soggetti che risultano essere dei professionisti dell’occupazione. A capo di questo comitato non c’è San Filippo Neri ma l’anarcoide anti-sistema Andrea Alzetta, detto Tarzan, denunciato numerose volte per reato di violazione di domicilio, per seguire con i reati di devastazione di edificio e di resistenza a pubblico ufficiale [vedere, QUI].

Il fatto è narrato nei dettagli dall’ormai organo ufficioso della Santa Sede, La Repubblica. Vi invitiamo pertanto a leggere il resoconto dettagliato di questo quotidiano, la cui attendibilità è tal quale, se non addirittura superiore, a quella de L’Osservatore Romano [vedere QUI].

Sul territorio della Repubblica Italiana governata da uno Stato sovrano, compresa Roma sua capitale, che non è più la capitale dello Stato Pontificio governata da er Cardenal Nepote — avente come solo merito quello d’esser nipote del Sommo Pontefice —, bensì da un’amministrazione comunale eletta dai cittadini, si applica la seguente legge contemplata dal dettato dell’articolo n. 624 del Codice Penale:

«Chiunque s’impossessa della cosa mobile [c.p. 631] altrui, sottraendola a chi la detiene, al fine di trarne profitto per sé o per altri, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da euro 154 a euro 516 [c.p. 29] (3). Agli effetti della legge penale, si considera cosa mobile anche l’energia elettrica e ogni altra energia che abbia un valore economico [c.c. 814c.p. 625626646647649; c.n. 510, 593, 1146] (4). Il delitto è punibile a querela della persona offesa, salvo che ricorra una o più delle circostanze di cui agli articoli 61, numero 7), e 625 (5) (6)»

Attendiamo quindi di sapere se la Procura della Repubblica di Roma, dopo avere appresa da tutti i giornali la notizia di reato, aprirà un fascicolo a carico di Konrad Krajewski, cittadino dello Stato della Città del Vaticano, chiedendo all’occorrenza per rogatoria internazionale la sua estradizione in Italia per rispondere del reato commesso.

In caso contrario, in questo nostro ameno Paese dove quasi sempre a sproposito e per questioni a dir poco futili si urla alla laicità, vuol dire che siamo tornati alla Roma governata da er Cardenal Nepote, ma soprattutto, a partire da oggi, tutti i morosi in analoghe situazioni potranno rompere i sigilli ed infrangere in tal modo la Legge, senza che la Procura della Repubblica possa procedere a loro carico, il tutto sulla base del distruttivo princípio che Cesare da parte sua deve tutto, mentre a Cesare, da parte dei consociati che formano il corpo dei cittadini, non è dovuto invece niente.

Di una cosa, il Cardinale-elettricista e chi per lui può essere ben certo: con questa operazione hanno regalato a qualcuno almeno un milione di voti, senza che debba impiegare tempo ed energie per fare estenuanti e dispendiose campagne elettorali. E questa potete anche chiamarla: lungimiranza della Chiesa del nuovo corso.

Infatti, le famiglie italiane disagiate che spesso pagano con dignitoso sacrificio le forniture, semmai chiedendo in certi momenti la rateizzazione degli importi dovuti alle aziende fornitrici, agli amici del Tarzan Okkupatore ed a chi lo appoggia, il voto non glielo daranno neppure a morire. O per dirla chiara a chi fosse proprio duro nel capire: Matteo Salvini, il terribile ragazzaccio del cosiddetto populismo, ringrazia la Santa Sede dal profondo del cuore!

Per uscire da questa ennesima brutta figura, la Santa Sede ha una sola soluzione: mettersi le mani in tasca e pagare a Cesare circa 300.000 euro di bollette arretrate da parte di chi a Cesare ritiene di non dovere niente, oppure, in caso contrario, regalare gratis un milione di voti a Matteo Salvini.

Insomma: a Cesare, se non dai ciò che gli è dovuto, lui se lo riprende, sempre e di rigore con gli interessi.

dall’Isola di Patmos, 12 maggio 2019

.

.

.

 

.

«Conoscerete la verità e la verità vi farà liberi» [Gv 8,32],
ma portare, diffondere e difendere la verità non solo ha dei
rischi ma anche dei costi. Aiutateci sostenendo questa Isola
con le vostre offerte attraverso il sicuro sistema Paypal:



oppure potete usare il conto corrente bancario:
IBAN IT 08 J 02008 32974 001436620930 
in questo caso, inviateci una email di avviso, perché la banca
non fornisce la vostra email e noi non potremmo inviarvi un
ringraziamento [ isoladipatmos@gmail.com ]

.

.

..

.