Una nota precisa e decisa del Vescovo di San Remo-Ventimiglia sul Festival della Canzone ridotto ormai a una manifestazione porcina

— Attualità —

UNA NOTA PRECISA E DECISA DEL VESCOVO DI VENTIMIGLIA-SAN REMO SUL FESTIVAL DELLA CANZONE RIDOTTO ORMAI A UN EVENTO PORCINO

«La penosa esibizione del primo cantante ancora una volta ha deriso e profanato i segni sacri della fede cattolica evocando il gesto del Battesimo in un contesto insulso e dissacrante».

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Autore
Redazione de
L’Isola di Patmos

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S.E. Mons. Antonio Suetta, Vescovo di Ventimiglia-San Remo

S.E. Mons. Antonio Suetta interviene oggi sul Festival della Canzone ridotto ormai a un evento porcino. Ci limitiamo a introdurre il testo del Vescovo di Ventimiglia – San Remo con un quesito: se un comico avesse fatto una satira sul mondo LGBT, cosa sarebbe accaduto dal giorno successivo a seguire? Perché questi pseudo-artisti non fanno delle provocazioni, per esempio sul fondatore dell’Islam Maometto rappresentato in pose ambigue con un cammello? Sarebbe esilarante, come esilaranti sarebbero i colpi di Kalashnikov che la sera dopo colpirebbero con una mira perfetta il Teatro Ariston …        .

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Una triste apertura del Festival della Canzone Italiana 2022 ha purtroppo confermato la brutta piega, che, ormai da tempo, ha preso questo evento canoro e, in generale, il mondo dello spettacolo, servizio pubblico compreso.

La penosa esibizione del primo cantante ancora una volta ha deriso e profanato i segni sacri della fede cattolica evocando il gesto del Battesimo in un contesto insulso e dissacrante.

Il brano presentato, già nel titolo – Domenica – e nel contesto di un coro gospel, alludeva al giorno del Signore, celebrato dai cristiani come giorno della fede e della risurrezione, collocandolo in un ambiente di parole, di atteggiamento e di gesti, non soltanto offensivi per la religione, ma prima ancora per la dignità dell’uomo.

Non stupisce peraltro che la drammatica povertà artistica ricorra costantemente a mezzi di fortuna per far parlare del personaggio e della manifestazione nel suo complesso.

Indeciso se intervenire o meno, dapprima ho pensato che fosse conveniente non dare ulteriore evidenza a tanto indecoroso scempio, ma poi ho ritenuto che sia più necessario dare voce a tante persone credenti, umili e buone, offese nei valori più cari per protestare contro attacchi continui e ignobili alla fede; ho ritenuto doveroso denunciare ancora una volta come il servizio pubblico non possa e non debba permettere situazioni del genere, sperando ancora che, a livello istituzionale, qualcuno intervenga; ho ritenuto affermare con chiarezza che non ci si può dichiarare cattolici credenti e poi avallare ed organizzare simili esibizioni; ho ritenuto infine che sia importante e urgente arginare la grave deriva educativa che minaccia soprattutto i più giovani con l’ostentazione di modelli inadeguati.

Sono consapevole che la mia contestazione troverà scarsa eco nel mondo mediatico dominato dal pensiero unico, ma sono ancora più certo che raggiungerà cuori puliti e coraggiosi, capaci di reagire nella quotidianità della vita ad aggressioni così dilaganti e velenose. Soprattutto sono convinto di dover compiere il mio dovere di pastore affinché il popolo cristiano, affidato anche alla mia cura, non patisca scandalo da un silenzio interpretato come indifferenza o, peggio ancora, acquiescenza.

Vero è, come dice il proverbio, che raglio d’asino non sale al cielo, ma stimo opportuno sollecitare le coscienze ad una seria riflessione e i credenti al dovere della riparazione nella preghiera, nella buona testimonianza della vita e nella coraggiosa denuncia.

Sanremo, 2 febbraio 2022

    Antonio Suetta

Vescovo di Ventimiglia – San Remo

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