Il solenne no della Chiesa alla benedizione dei “matrimoni” gay. Sono anni che dico ai gai arcobalenisti: non v’inventate un uomo Jorge Mario Bergoglio che non è mai esistito, perché ne rimarrete profondamente delusi

—  attualità ecclesiale —

IL SOLENNE NO DELLA CHIESA ALLA BENEDIZIONE DEI “MATRIMONI” GAY. SONO ANNI CHE DICO AI GAI ARCOBALENISTI: NON V’INVENTATE UN UOMO JORGE MARIO BERGOGLIO CHE NON È MAI ESISTITO, PERCHÉ NE RIMARRETE PROFONDAMENTE DELUSI.  

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La sensazionalità di questa dichiarazione equivale ad annunciare come scoperta straordinaria la notizia ― anch’essa oltremodo “sensazionale” ― che Margherita da Cortona, poi proclamata Santa e chissà mai perché patrona delle prostitute pentite, non era vergine.

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Paolo Poli (Firenze 1929 – Roma 2016)

Ieri ha campeggiato su tutti gli organi d’informazione una notizia “sensazionale”:

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«La Chiesa non dispone del potere di impartire la benedizione alle coppie dello stesso sesso».

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La sensazionalità di questa notizia equivale ad annunciare come scoperta straordinaria la notizia ― anch’essa oltremodo “sensazionale” ― che Margherita da Cortona, poi proclamata Santa e chissà mai perché patrona delle prostitute pentite, non era vergine.

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Giunta dalla Congregazione per la dottrina della fede e firmata dal Prefetto del dicastero, Cardinale Francisco Luis Ladaria Ferrer e dall’Arcivescovo segretario Giacomo Morandi, questa nota esplicativa termina con la chiusa finale che recita:

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«ll Sommo Pontefice Francesco, nel corso di un’udienza concessa al sottoscritto Segretario di questa Congregazione, è stato informato e ha dato il suo assenso alla pubblicazione del suddetto Responsum ad dubium, con annessa Nota esplicativa».

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Con tutto l’ironico disincanto del presbitero e teologo ormai navigato, confesso che questa nota esplicativa mi ha fatto morire dalle risate. Come a loro tempo mi fecero ridere altri due documenti, diversi ma analoghi. Il primo fu la Dichiarazione Dominus Jesus che si conclude con questa chiusa:

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«Il Sommo Pontefice Giovanni Paolo II, nell’Udienza concessa il giorno 16 giugno 2000 al sottoscritto Cardinale Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, con certa scienza e con la sua autorità apostolica ha ratificato e confermato questa Dichiarazione, decisa nella Sessione Plenaria, e ne ha ordinato la pubblicazione».

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Il secondo documento che mi fece ridere a lungo fu la Istruzione Redemptionis Sacramentum che si conclude con questa chiusa:

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«Questa Istruzione, redatta, per disposizione del Sommo Pontefice Giovanni Paolo II, dalla Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti d’intesa con la Congregazione per la Dottrina della Fede, è stata approvata dallo stesso Pontefice il 19 marzo 2004, nella solennità di San Giuseppe, il quale ne ha disposto la pubblicazione e l’immediata osservanza da parte di tutti coloro a cui spetta».

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Comprendo che i buoni Lettori si staranno chiedendo che cosa mi induce a ridere dinanzi a questi due documenti così importanti e necessari. Per questo non indugio oltre e corro in loro soccorso chiarendo: se a distanza di alcuni decenni dal Concilio Vaticano II la Chiesa si è trovata costretta a ricordare nella Dominus Jesus i fondamenti basilari della cristologia e soprattutto dei dogmi cristologici; se dopo una grande riforma liturgica preceduta da decenni di studi articolati e approfonditi da parte del Movimento Liturgico si è ritrovata a dover ricordare a vescovi e presbiteri i fondamenti basilari della Santissima Eucaristia, vuol dire che nell’intera stagione del turbolento post-concilio molte cose non sono andate per il verso giusto. E se oggi la Chiesa si trova costretta a ricordare ai propri vescovi, presbiteri, teologi e laici ― ahimè sempre più ignoranti sui fondamenti stessi del Catechismo ―, quelle che sono le basi della dottrina e del deposito della fede cattolica, ciò dimostra che dopo la baldoria del post-concilio inscenata dagli interpreti che hanno dato vita al loro personale concilio egomenico, molte cose non sono andate per il verso giusto. E oggi siamo di fronte a una crisi devastante che nasce a monte da una crisi della fede che ha generato una crisi della dottrina che ha prodotto una crisi morale senza precedenti storici all’interno del clero. E tutto questo, bene ricordarlo, lo scrivevo oltre dieci anni fa nel mio libro E Satana si fece trino.

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Quando si sprofonda in quella decadenza irreversibile di cui da un decennio vado parlando, una volta superata la soglia del non ritorno, indietro non è possibile tornare. Per questo ho fatto ricorso in vari miei scritti alla iperbole del lancio dall’aereo senza paracadute. Perché fin quando il paracadutista è in bilico sul portello dell’aereo può retrocedere, indossare il paracadute e lanciarsi. Però, se decide di lanciarsi senza, non potrà arrestarsi nell’aria, risalire sull’aereo, indossare di nuovo in paracadute e poi lanciarsi di nuovo. E a coloro che dinanzi a questa evidenza hanno cercato di fuggire la realtà affermando che «la Chiesa di Cristo è governata dallo Spirito Santo e che quindi ci penserà lui», ho sempre ribadito che lo Spirito Santo non è Mago Merlino e non può sovvertire le leggi della fisica per mettersi contro il libero arbitrio di chi si è lanciato senza paracadute, perché Dio non si è mai messo contro la libertà dell’uomo nell’intera storia dell’umanità, a partire dalla commissione del peccato originale.

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Presto detto: la Congregazione per la Dottrina della Fede, con questo nuovo documento è tornata a ricordarci per l’ennesima volta che la nostra Santa Fede si fonda e si regge sulla incarnazione del Verbo di Dio, il suo sacrificio redentore sulla croce, la sua risurrezione e ascensione al cielo, esattamente come ha fatto con la Dominus Jesus. Vi domando: è giusto emanare un documento per ricordare questi fondamenti della fede, solo perché molti vescovi e presbiteri potrebbero non conoscerli, sino a rendere necessario istruirli in tal senso? Aggiungo: e come mai, sotto questo augusto pontificato, i preti più lacunosi sul piano dottrinale e morale, li stiamo vedendo diventare vescovi uno dietro l’altro da otto anni a questa parte? E così, di questo passo, ci dovremmo aspettare l’uscita di altri documenti più o meno simili, dove si dichiara che la Beata Vergine Maria è nata senza macchia di peccato originale e che quello di Cristo Dio è stato un parto verginale; o di documenti in cui si dichiara che nella Santissima Eucaristia Cristo Dio è realmente presente in modo sostanziale in anima corpo e divinità, proprio come hanno fatto con la Redemptionis Sacramentum a quasi quattro decenni di distanza dalla grande riforma liturgica del Concilio Vaticano II. Potrebbero poi seguire altri documenti tutti conseguenti al lancio dal portello dell’aereo senza paracadute. Questo il motivo per il quale rido e invito i veri credenti a ridere, perché al punto in cui ormai siamo giunti solo la sapiente ironia della fede ci salverà. O per dirla in altri termini: il Cardinale Luis Francisco Ladaria Ferrer e l’Arcivescovo segretario Giacomo Morandi, col suggello d’approvazione del Sommo Pontefice Francesco I, hanno rivelato al mondo una notizia straordinaria, destinata come tale a rimanere scritta nella storia a caratteri di fuoco, questa: Santa Margherita da Cortona non era vergine.

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La doccia fredda di questo non possumus alla benedizione delle gaie coppie arcobaleno, giunge dalla Congregazione per la dottrina della fede dopo anni di incendi appiccati dal Pontefice felicemente regnante ai pini della Macchia Mediterranea, dove si è dilettato a passeggiare con una tanica di benzina in una mano e una scatola di fiammiferi nell’altra, insomma: roba da piromane professionista. E col suo dire e non dire e col suo giocar sull’ambiguo, il Sommo Pontefice ha lasciato intendere ciò che non era vero, ma soprattutto ciò che lui per primo non crederebbe né mai accetterebbe, soprattutto ciò che per la Chiesa non è possibile, non potendo noi esercitare poteri che Cristo non ci ha dato né potendo cambiare il Santo Vangelo per andare incontro ai capricci degli arcobaleni dell’uomo, che non è obbligato a essere cristiano né a seguire gli insegnamenti della dottrina e della morale cattolica.

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La Sinistra internazionale, i mezzi di comunicazione di massa e le potenti associazioni LGBT si sono inventate un Jorge Mario Bergoglio che non è mai esistito e che mai potrà esistere, specie in veste di Romano Pontefice. Prima si sono inventati aperture cosiddette “epocali” ai divorziati risposati, poi lo sdoganamento dell’omosessualismo, quello oggi portato avanti dai catto-luterani tedeschi capeggiati dal Cardinale Reinhard Marx ed altri personaggi di area Nord Europea, incluso il confuso Cardinale Christoph Schönborn, di cui capiamo il dramma interiore: avere sofferto per il divorzio dei genitori e avere avuto un fratello gemello notoriamente omosessuale. Ma queste sue vicende personali non possono influenzarlo né togliergli raziocinio e spirito logico nel suo delicato ruolo di teologo e vescovo, se in lui, già membro dell’Ordine dei Frati Predicatori, rimane qualche cosa della formazione scolastica, logica e metafisica ricevuta dai suoi vecchi maestri domenicani.  

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Eccoci infine giunti alle porte coi sassi: la Chiesa non può benedire «le coppie dei froci» ai quali «ci mancava solo di dare quella gran buffonata del matrimonio frocio», come affermava con teatrale sarcasmo il mio compianto amico Paolo Poli, al quale appartiene la paternità del virgolettato testé riportato. E quest’ultima grande stella del nostro teatro, che omosessuale lo era sin nel midollo spinale, facendo queste battute non aveva paura di essere accusato di omofobia, perché per tutta la vita si è dilettato a farle.

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Questa battuta di risposta non chiude il discorso, perché ce n’è un altro aperto, ne parlo da anni, purtroppo inutilmente. E non vi dico le facce, o peggio le scene mute di tutti i vescovi ai quali ho sollevato la questione. Uno spettacolo, vedere le facce coi loro occhi imbarazzati che si girano nel vuoto. Uno spettacolo degno di due ore di monologo di Paolo Poli nell’opera satirica Caterina de’ Medici.

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Il mio sapiente amico, che mai nella sua vita pubblica come in teatro ha usato la parola “omosessuale” e tanto meno “gay”, soleva dire:  

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«I froci hanno problemi talmente seri ad accettare sé stessi, che prima riversano questo complesso di non accettazione sugli altri e poi si inventano dei nemici. Purtroppo i froci non riescono a vivere senza nemici, per questo sono i più grandi fabbricatori di nemici immaginari».  

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Interloquendo con Paolo Poli in una caffetteria di Piazza Navona un paio d’anni prima della sua morte, ricordo in modo indelebile questa sua frase che mi raggelò e che vorrei riportare integralmente, senza censure e senza quei puntini di sospensione che mi sanno tanto di ipocrisia calvinista nordamericana. Infatti sono italiano, cattolico e prete, se perciò un intellettuale mi dice «cazzo» e io devo riportare integralmente il suo discorso, mi sentirei ridicolo e ancor più ipocrita a scrivere “c…o”. L’interlocutore ha detto «cazzo», non ha detto “c” tre puntini e “o” finale. Ecco quindi che cosa mi disse testualmente il mio caro amico:

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«Tesorino caro, credimi: alla maggioranza assoluta dei lobbisti froci, della Chiesa e del Cattolicesimo non gli importa un emerito cazzo. Loro la Chiesa la vogliono mettere in ginocchio a quattro zampe, come una povera baldracca, col culo all’aria e il buco in bella vista pronto all’uso».

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Forse nemmeno Pietro l’Aretino, dinanzi al quale Giovanni Boccaccio era poco più che un’educanda, avrebbe potuto esprimersi in modo più incisivo di Paolo Poli, che aveva però sacrosanta ragione. Con buona pace dei nostri vescovi impegnati a scrivere “c” tre puntini “o” finale, tanto reputano sconveniente esprimere ed accettare un «cazzo» letterario, mentre un altro, molto materiale e peggiore si sta per appropinquare dietro nostra madre gettata a terra a quattro zampe …

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Nell’esprimermi con quella frase un paradigma di siffatto e tremendo realismo Paolo Poli fu profetico. E adesso tocca a me, prete e teologo, spiegarvi quel drammatico significato che i nostri vescovi non vogliono capire, essendo troppo impegnati a scrivere in compagnia dei quacqueri e dei puritani: “c” tre puntini “o” finale, pur di evitare il realismo di un «cazzo» letterario e della Chiesa in ginocchio a quattro zampe col culo all’aria e il buco in bella vista pronto all’uso». A obbligarli a un terrificante bagno di realismo, entro breve saranno le coppie di lesbiche che hanno messo al mondo una bimba-giocattolo dopo avere abortito una o due volte, appena appurato dall’amniocentesi che il feto era un maschio, perché non solo avevano deciso di avere un figlio, ma di avere una bambina da destinare appresso alle meraviglie del mondo lesbo. I nostri vescovi saranno letteralmente affogati nel realismo dalle coppie di quelli che il mio amico Paolo Poli chiamava con ironia ricchi&ricchioni, che dopo essersi acquistati un bambino da un utero in affitto si presenteranno al fonte battesimale più sfacciati di Satana che tentò l’uomo Gesù nel deserto. Forse perché interessa loro liberare la creatura dalla macchia del peccato originale? No, perché sempre come mi disse anni fa in quella caffetteria il compianto Paolo Poli, a loro interessa mettere la Chiesa «[…] in ginocchio a quattro zampe, come una povera baldracca, col culo all’aria e il buco in bella vista pronto all’uso», facendo a tal scopo uso sacrilego del Sacramento, per trasformare quei battesimi in sceneggiate della lobby LGBT, con tutto il gotha del mondo gay e lesbo radunato in chiesa assieme ai trans in equilibrio sui tacchi a spillo. E dalla Chiesa usciranno tutti quanti assieme all’infelice creatura dichiarando: «La Chiesa ci approva … la Chiesa ci approva!». Questo gli interessa, non il Battesimo. E con questo ho descritto l’altro problema che a breve la Congregazione per il culto divino e la disciplina dei Sacramenti e la Congregazione per la dottrina della fede dovranno necessariamente affrontare.

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Domando ai vescovi: come dovremmo comportarci noi loro presbiteri, quando simili coppie porteranno queste infelici creature innocenti ai fonti battesimali, al solo scopo di «piegarci a quattro zampe con il culo all’aria e il buco pronto all’uso in bella vista»? In che modo dovremmo far emettere le promesse battesimali a una coppia di lesbiche o di gay? Perché se non ricordo male il formulario è il seguente: «Rinunci a Satana … e a tutte le sue opere … e a tutte le sue seduzioni?». Fatemi capire, Venerabili Vescovi: forse dobbiamo chiedere a Satana di rinunciare a sé stesso? Perché è stato Satana, al culmine delle sue peggiori seduzioni e opere, a indurre due uomini a giungere al vero e proprio abominio: commissionare un bambino a un utero in affitto e portarlo poi al fonte battesimale per poterla avere vinta a tutti i costi e fare scempio del Sacramento attraverso un pubblico spergiuro sui fondamenti della fede, o no? E ancora, sempre se non ricordo male mi pare che i genitori si impegnano a crescere ed educare il figlio secondo gli insegnamenti di Santa Romana Chiesa. Per carità, nessuna coppia di genitori è perfetta, come non lo siamo noi preti nella nostra paternità sacerdotale. In gioco non è però l’imperfezione di tutti noi, bensì altro: qualcuno crede per davvero che due gay o due lesbiche possano fare una promessa del genere durante una solenne azione sacramentale?

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Siccome i nostri eroici vescovi a questi quesiti non rispondono, per quanto mi riguarda posso rispondere seguendo i dettami e gli imperativi della mia coscienza cristiana e sacerdotale: coppie del genere in chiesa, non le farei neppure entrare, se non per andare in ginocchio davanti al confessionale e rialzandosi in piedi dopo aver confessato i propri peccati e fatto solenne proposito di cambiare vita. A questo punto qualcuno potrebbe dire: oseresti forse negare il battesimo a una creatura e sentirti poi in pace con la tua coscienza? Certo che sì, perché la mia fede m’insegna che esistono due diversi mezzi di salvezza: quelli ordinari, che sono i Sacramenti di grazia, che ricordo non sono beni disponibili, non a caso la Santa Chiesa ne è custode e dispensatrice, non padrona. Per seguire con i mezzi straordinari di salvezza, che Dio solo conosce e può esercitare. Siamo infatti noi che abbiamo bisogno per la nostra salvezza dei Sacramenti di grazia, ma Dio no, perché per salvarci non ha bisogno dei Sacramenti. Quindi negherei in serena coscienza il Battesimo a quella creatura che in un futuro, giunta all’età della ragione, potrebbe scegliere tutt’altra vita e domandare di essere ammesso al Santo Battesimo e alla Comunità cristiana.

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Potrebbe il vescovo obbligarmi a battezzare l’egoistico bimbo-giocattolo di due gay e di due lesbiche? Il vescovo mio sicuramente no, perché è cattolico e credente. Poniamo però che io sia assoggettato alla giurisdizione di un altro genere di vescovo, per niente cattolico e per niente credente, ve ne sono parecchi in circolazione di questi tempi. Oltre a rifiutarmi non esiterei a invitare lui ad amministrare il battesimo, con me che assisto in un angolo, per vedere con quale tono di voce e con quale espressione facciale, a due uomini che si sono acquistati un bimbo da un utero in affitto, il vescovo domanderà: «rinunciate a Satana … e a tutte le sue opere … e a tutte le sue seduzioni?». E ancora: «… promettete di crescerlo secondo gli insegnamenti di Santa Romana Chiesa?».

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Usando alcuni frasari scurrili, intrisi però di quell’elegante arte teatrale e lessicale del mio compianto amico Paolo Poli, capace a rendere qualsiasi parolaccia non volgare sino a trasformarla in arte e letteratura, a certi vescovi di nuova generazione sono venuto incontro dando loro una grande ancora di salvezza, questa: non potendo rispondere nel merito, come spesso è nel loro stile, potranno attaccarsi al linguaggio, alla forma, alla … parolina, eludendo tutta quanta la questione che ho sollevato. Già lo facevano i farisei all’epoca di Nostro Signore Gesù Cristo. Anche loro, come molte membra del nostro episcopato odierno mondano e secolarizzato, erano infarciti del peggiore clericalismo prodotto dal post-concilio dell’epoca. Però i farisei erano seri e soprattutto colti, basti soltanto dire che dalla loro scuola è uscito Shaul di Tarso, divenuto poi Paolo, il grande Apostolo delle Genti. Invece, certi nostri vescovi mondani e secolarizzati di nuova generazione, rischiano di essere caricaturali, rendendo caricaturali anche noi, loro presbiteri.

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intervista a Paolo Poli, cliccare sull’immagine per aprire il video

Al punto in cui ormai siamo giunti, solamente la sapiente ironia della fede ci salverà, fatevene una ragione, ve lo dice un autentico uomo di fede, che non teme affatto di negare l’ingresso in chiesa a chi, tra poco, cercherà di fare scempio sacrilego dei Sacramenti e pubblico spergiuro, pur di piegarci al principe di questo mondo, al quale mai nessuno potrà comandarci di flettere il ginocchio.

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«Non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l’anima; temete piuttosto colui che ha il potere di far perire e l’anima e il corpo nella Geenna» (Mt 10, 28).

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E adesso chi è che avrà tutti i necessari ed ecclesiali attributi virili per spiegare al mondo arcobaleno che l’Inferno esiste per davvero e che non è una metafora, che il Demonio è persona reale e non allegoria?

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 Dall’Isola di Patmos, 16 marzo 2021

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41 commenti
  1. stefano
    stefano dice:

    Caro padre Ariel,

    mi pare che la questione posta da Fabio riguardasse l’ambiguità delle posizioni del Papa su questo e altri temi, non la sua (di Ariel) posizione, in verità molto chiara, sull’usurpazione omosessualista nella Chiesa.

    Posso essere d’accordo “che nessuno di noi può sapere cosa sente e crede nel profondo dentro di sé il Sommo Pontefice”, questo si deve concedere a tutti, tanto più al Papa (anche se poi lei, già dal titolo, ha esordito dando ad intendere di sapere cosa il Papa sente e crede per davvero). Però, in realtà, quello che più conta per noi non è tanto ciò che il Papa sente nel profondo, ma ciò che egli professa apertamente.

    Ora, nel caso specifico, ciò che appare manifestamente è una verità formale (un documento della CDF sicuramente approvato, ma non firmato), mentre ciò che rimane sotto la superficie è il messaggio informale e para-criptico veicolato durante l’Angelus del 21 Marzo che potremmo così trascrivere: “la dottrina non la posso stravolgere, ma si tratta solo di moralismo clericale e chi nella Chiesa si ostina a chiederne l’osservanza è terreno arido, e sia chiaro che io non sono terreno arido”.

    Allora, dopo aver denunciato con dieci anni di anticipo – inascoltato – l’usurpazione omosessualista nella Chiesa, se poi vengo smentito proprio dal Papa davanti agli usurpatori di cui sopra, col loro stesso linguaggio in codice, non è che ne esco dicendo loro “non inventatevi un Papa che non esiste”, meno che mai ora che mi ha mollato col cerino in mano dell’occhiuto legalista difensore delle regole. Esiste quel Papa, esiste, eccome se esiste.

  2. Fabio
    Fabio dice:

    P. Ariel, molte persone, tra cui alcuni giornalisti ed ecclesiastici, credono che Papa Francesco rientri nel famoso pensiero: “Non credere in ciò che firmo ma in ciò che penso, dico e faccio”, cosa che P. James ricorda sempre ai suoi accoliti quando escono documenti come questi. Non è la prima volta che P. James faccia capire che il Papa non possa fare altrimenti, perché la Chiesa è (cattiva), ma che nei fatti sia favorevole al riconoscimento delle coppie gay e queste dichiarazioni sono espresse liberamente senza che nessuna autorità prenda le distanze da tali affermazioni. Cosa che induce ad aumentare la confusione. Trova tali comportamenti vicini alla realtà?

    • Ariel S. Levi di Gualdo
      Ariel S. Levi di Gualdo dice:

      Io trovo anzitutto che nessuno può leggere e giudicare le coscienze e che nessuno di noi può sapere cosa sente e crede nel profondo dentro di sé il Sommo Pontefice come qualsiasi altra persona, detto questo …

      Lei si sta parlando addosso da se stesso. Scusi, ma queste domande alla “mo te pijo in castagna“, lei le lancia proprio a me, che mi onoro di essere tra i primi nella lista dei peggiori nemici della clerical lobby gay? E lasciamo perdere quel che mi hanno fatto pagare e che dovrò pagare per tutta la vita.

      Ma lei, oltre a saltare da un blog di gossip all’altro, i miei articoli e i miei libri li ha mai letti? Lei lo sa che io sono autore di un libro di fuoco nel quale, ormai 11 anni fa, denunciavo la lobby gay all’interno della Chiesa anticipando di un decennio ciò che sta accadendo oggi? VEDERE QUI
      E lei viene a domandare proprio a me, se «trova tali comportamenti vicini alla realtà» ?
      Insomma: io dovrei risponderle, in questo forum dove si commentano in breve gli articoli, riassumendole quello che scrivo e che pubblico in libri e articoli da dieci anni a questa parte con rigore scientifico e previe ricerche approfondite?
      Della serie “… ‘a professò Einstein, me spieghi in du’ parole ‘a teoria da ‘a relatività“.
      Mi dispiace, ma se lei non legge, salvo poi rivolgere domande assurde su ciò che non si prende la pena di leggere, essendo appunto troppo impegnato a spiluccare da un blog all’altro, il problema non è mio, è tutto quanto suo.

  3. stefano
    stefano dice:

    Caro p. Ariel, Sandro Magister sul suo blog ha scritto che “fonti vaticane autorevoli che vogliono restare anonime” confermano che l’intervento a braccio del Papa dopo l’Angelus di Domenica 21 Marzo voleva espressamente alludere e prendere le distanze dal Responsum della CDF sulla illiceità della benedizione delle coppie omosessuali (*). Si noti che in calce al documento viene specificato che “il sommo pontefice Francesco, nel corso di un’udienza concessa al segretario di questa congregazione, è stato informato e ha dato il suo assenso alla pubblicazione”. Tuttavia, in precedenti documenti, ad es, nella Nota sulla liceità dei vaccini prodotti con linee cellulari provenienti da feti abortiti, il Papa ha voluto apporre la sua firma a fianco di quella del Prefetto della CDF. La scelta di un coinvolgimento meno diretto in questo caso sembra proprio voler lasciare aperta una via di fuga per il Papa in caso di aperte contestazioni (che infatti ci sono poi state).
    Alla luce di quanto sopra, è ancora convinto che chi si inventa un Jorge Mario Bergoglio che non è mai esistito è rimasto deluso anche stavolta?
    (*)“Si tratta di seminare semi di amore non con parole che volano via, ma con esempi concreti, semplici e coraggiosi, non con condanne teoriche, ma con gesti di amore. Allora il Signore, con la sua grazia, ci fa portare frutto, anche quando il terreno è arido a causa di incomprensioni, difficoltà o persecuzioni, o pretese di legalismi o moralismi clericali. Questo è terreno arido”.

  4. Padre Ariel
    Felicia dice:

    Caro Padre,

    quando ti leggo inevitabilmente penso che abbiamo attraversato periodi storici in cui vigeva la censura sul “diritto di stampa” di opinione, e poi è stata eliminata dopo tante rivoluzioni, e alla fine del secolo scorso abbiamo assistito all’emancipazione della società, ecc..

    Oggi mi sembra di ritornare a respirare un’ipocrita aria di puritanesimo specie quando si parla di omosessualità (ormai sono loro super perbene, inviolabili e in naturam) ma che tutto ciò sinceramente cozza con la quantità di filmati o immagini anche fin troppo spinti su di loro che i media ci propinano giornalmente. Allora bisogna stare attenti perché si sono persi i veri riferimenti etici e non solo, credo anche scientifici ( visto che il contra naturam non esiste più). Infatti se si “pestano” i piedi a questi soggetti che sembrano ormai detenere ogni forma di potere socioculturale economico, perché quando si ritorna a parlare di loro, entrano nuovamente in scena censura, omofobia e chi più ne ha più ne metta, sono dolori. Sei tu a diventare un razzista, omofobo diversista ecc. Essi sono talmente innamorati delle loro idee quanto capaci di trasformare le parole di un Papa e quant’altro in vere follie!! E la società tutta deve stare dietro a simili illazioni.

    Tu hai la penna realistica, cruda, per molti graffiante, ma dici la sacrosanta verità e come coloro che l’hanno sostenuta da secoli, corri il rischio di paradossale censura e vera persecuzione!!

  5. Marco
    Marco dice:

    Ottimo articolo padre, purtroppo rientro anch’io tra quei “fessacchiotti” che sono rimasti “meravigliati” nell’apprendere la notizia, c’è da dire che, come lei ha fatto notare nel suo articolo, Francesco è stato spesso ambiguo, a partire da quel famoso “chi sono io per giudicare”, approdando poi a tutti quei colloqui intercorsi con Padre James Martin che sta notoriamente cercando di aprire ai sacramenti per il mondo LGBT e che ha recentemente cinguettato frasi come “Ma Cristo ha mai detto qualcosa contro i gay nel Vangelo?” oppure “Beh ma ci si può chiedere se la sacra scrittura sia corretta o meno!”, tutto questo senza mai subire almeno un richiamo un’ammonizione dal suo vescovo.

    Chiudo con quella faccenda portata alla luce da Sir Elton John relativa ai finanziamenti fatti pervenire dal Vaticano al film che ne tratteggia la carriera personale e musicale, film che, primo nella storia di Hollywood, contiene una scena di sesso tra il finto John e il finto suo compagno (GRANDE PASSO AVANTI PER LA BACCHETTONISSIMA HOLLYWOOD).

    Auspico che l’ambiguità in questo ambito cessi una volta per tutte e torno a farmi fare fesso, cordiali saluti …

  6. Blas
    Blas dice:

    Caro padre Ariel,

    leggo che lei si domanda cosa accadrà quando coppie dello stesso sesso si presentino chiedendo il battesimo per figli ottenuti con uteri in affitto.

    Vorrei metterla al corrente che qui in Argentina già ci sono stati due casi che hanno raggiunto i titolari dei giornali già tempo fa. Uno di due lesbiche nella citta di Cordoba nel 2014 (di questo non so se la bambina fosse ottenuta col utero in affitto) e nel 2014 in una chiesa di Buenos Aires con un prete di altra diocesi sono state fatti battezzare i “figli” di un noto trans del nostro jet set che con suo marito aveva ottenuto per utero in affitto negli USA.

  7. Gianbattista
    Gianbattista dice:

    Padre Ariel,

    tenga duro. Conosco altri sacerdoti (pochini per la verità) che la pensano esattamente come lei, spesso calunniati, in qualche caso anche perseguitati, ma se mollate anche voi non oso pensare cosa succederà

    • Ariel S. Levi di Gualdo
      Ariel S. Levi di Gualdo dice:

      «Sbarcando, vide molta folla e si commosse per loro, perché erano come pecore senza pastore, e si mise a insegnare loro molte cose» (Mc 6, 34)

      Leggendo un’espressione di Cristo Dio come questa, nessun sacerdote che abbia ricevuto veramente i doni di grazia dello Spirito Santo, mollerà mai, costasse pure finire davanti a un plotone di esecuzione, ma prima di finirci, le garantisco che venderemo la pelle a peso d’oro.

  8. Manuela
    Manuela dice:

    Sacrosante parole, glielo dice una persona che ha deciso di portare la sua croce di avere tendenze omosessuali, non vivendole.

    Un vescovo, che prima era presbitero in provincia di Roma, battezzò il pupo di Vendola e del suo amico, frutto di utero in affitto.
    Pecunia non olet

    che fine ha fatto tale vescovo? Vorrei sapere se, nel frattempo, Vendola ha rinunciato a satana.

    • Giovanni
      Giovanni dice:

      Complimenti e grazie per avere qui condiviso. Una cosa che di sicuro farà piacere a Dio e farà bene alla sua anima. Buona e Santa Quaresima???

    • Ariel S. Levi di Gualdo
      Ariel S. Levi di Gualdo dice:

      Carissima,

      solo per questo suo commento, di cui la ringrazio commosso, vale la pena prendersi e continuare a prendersi – mi passi il termine – le valanghe di merda che mi hanno lanciato addosso e che seguiteranno a lanciarmi addosso gli pseudo cattolici arcobalenisti e omosessualisti, quelli per i quali tutto è lecito al di là del bene e del male se c’è quel devastante, soggettivo e narcisistico ammmmmore non meglio precisato.

      Siamo alle porte della Settimana Santa e penso di poter dire che l’amore nasce dal sangue redentore di Cristo Dio sulla croce, non dai gay pride che sporcano ciò che è fatto per amare.

      Dinanzi a queste opere del Demonio che stanno entrando ormai a gamba tesa dentro la Chiesa di Cristo con tutti i loro James Martin e con tutti i vescovi e i presbiteri tedeschi giunti ormai all’apoteosi della secolarizzazione, io che sicuramente ho molto peccato in pensieri, parole e opere, non voglio però peccare in omissioni, perché quello di omissione è il gran peccato del vigliacco e dell’accidioso. Ma soprattutto perché credo che Dio darà il suo giudizio immediato sulle nostre anime immortali subito dopo la morte; perché credo nella risurrezione dei morti, credo nella vita del mondo che verrà.

      Che dunque la merda che mi piove addosso sia per così dire “benedetta”, perché tornerà tutta quanta addosso al Demonio che l’ha lanciata trasformata in acquasanta, mentre a me sarà restituito il candore battesimale, se salirò sul Calvario, perché l’amore è lì, per noi cristiani, non nelle seduzioni del Demonio che sporca ciò che è fatto per amare.

      • igiul
        igiul dice:

        Reverendo padre Ariel,
        Se non fosse che non mi va di impelagarmi in inutili polemiche, condividerei questo suo scritto in un gruppo di persone che si definiscono lgbt cristiani. Sono praticamente tutti cattolici, ma ahimè, solo di nome perché più vado avanti e più io – che, lo ammetto, condivido da anni la mia vita con un altro uomo – mi sorprendo (disgustato) a chiedermi cosa ci sia di cattolico in quel gruppo. Mi riconosco molto di più in questo suo scritto, che non in tanti discorsi fatti alla luce dello slogan “love is love”. Perciò grazie, anche se lo dico dopo aver preso in queste righe qualche “legnata”.

        Ps: se mi chiedesse perché resto in quel gruppo, le risponderei che non lo so. Forse per tenermi aggiornato su temi che comunque mi stanno a cuore e su quanto la teologia protestante faccia breccia nel pensiero di alcuni che tra le altre cose sono insegnanti di religione cattolica.
        Con stima,
        un omosessuale che non cede all’agenda lgbt

  9. gsimy
    gsimy dice:

    … io propongo un’altra soluzione per il battesimo dei “figli” delle cosiddette “coppie omosessuali”, ovvero celebrare il sacramento con il rituale in forma straordinaria ma invece di fare gli esorcismi sul battezzando farli sulle “coppia”.

    voglio vederli dire “la Chiesa ci approva!” dopo che il sacerdote gli ha alitato in faccia dicendogli “Esci da loro, spirito immondo, e lascia posto allo Spirito Santo Paraclito” e simili riti …

    • Andrea
      Andrea dice:

      Gsimy,

      lei ha affermato, sul sito Messainlatino, che padre Ariel viene letto da «persone ignoranti». «I suoi ignoranti lettori» li ha definiti. E questo in merito all’ottimo video intitolato Sia abolito il motu proprio
      Ne deduco che anche lei (o lui non so) sia un’ignorante lettore/lettrice, visto che è qui a commentare?

  10. Padre Ariel
    Andrea Lui dice:

    A me pare che siamo di fronte a un nuovo capitolo dell’eterna tentazione della Chiesa: piacere più all’opinione dominante che al proprio Sposo.
    Di certo se alla dichiarazione non faranno seguito comportamenti conseguenti, anche a costo di attirarsi le ire del mondo, essa sarà servita a ben poco.

  11. Padre Ariel
    Stefano Camodeca dice:

    Anche qui…. Ho già affrontato questo argomento più volte. Ora sarò lapidario e mi esprimerò attraverso domande… é meglio. Perché proprio ora tirare fuori un argomento che si sapeva benissimo dove avrebbe portato, e cioè alla divisione e a conflitti negli stessi ambiento cattolici? La chiesa ha qualche volte aperto alla possibilità, seppur remota, di benedizioni a coppie omosessuali? Tutto ciò, insieme ad altre esternazioni e vicende mediatiche, che da tempo stanno giocando sulla fede cristiana, che senso ha? La spiritualità, in particolare quella cristiana, conduce l’essere umano, nella sua ricerca, ad abbracciare l’individualismo, il materialismo, la competizione , la divisione o i rispettivi contrari? Chi rappresenta i primi in questa società? Quali forze, di luce o di tenebre? È così centrale l’aspetto della benedizione da parte della chiesa alle coppie omosessuali? Le coppie omosessuali sono così distrutte nella loro vita se non hanno la benedizione di un prete? Ai posteri l’ardua sentenza.

  12. Padre Ariel
    Stefano Camodeca dice:

    Ho letto l’articolo, ben fatta l’analisi. Io aggiungerei, se mi permetti, che la lobby dichiarata, oltre al fatto di fregarsene altamente dei sacramenti cristiani, e quindi cercare solo, e dico solo, una legittimazione sociale, è in realtà, uno strumento, tra i tanti. Uno strumento finalizzato per ridicolizzare, schernire, dividere, fino ad annullare, la forza dello spirito divino, unico baluardo e diga contro il dilagare del materialismo, del denaro, ossia di tutto ciò che incarna il principe di questo mondo. Il gioco è chiaro, allontanare l’uomo dal divino e avvicinarlo al suo scarto. Lo scarto sguinzaglia i suoi servi consapevoli e non consapevoli. Ci sarà qualcuno che dirà che sono uscito da un film medievale, ma non é così.

    • Ariel S. Levi di Gualdo
      Ariel S. Levi di Gualdo dice:

      Caro Fabio,

      dipende quali protestanti, perché ci sono molte correnti del luteranesimo e del calvinismo, per così dire ortodosso, che a questi soggetti li considerano totalmente eterodossi.
      Incredibile ma vero: molti professore della Facoltà Teologica Valdese di Roma, dopo avere avuto “scambi culturali” con loro, hanno giudicato eterodossi molti docenti del Pontificio Ateneo Sant’Anselmo.
      Che è tutto dire, ma avevano ragione. Infatti un pastore e un teologo valdese è molto più ortodosso del prof. Andrea Grillo o del suo devastante mentore il benedettino Elmar Salmann.
      E al Sant’Anselmo, tra eretici e omosessuali evidenti e praticanti, non si saprebbe – come suol dirsi – chi “gettare a mare per primo“.

      A questo siamo però ridotti: luterani e calvinisti che ci considerano eretici e che spesso, purtroppo, hanno anche ragione a considerare tali certi nostri soggetti.

      • Lucia
        Lucia dice:

        Non solo i 350 preti austriaci, ma l’intera chiesa tedesca ha annunciato che continuerà con le benedizioni alle coppie gay, in pratica matrimoni, e padre Martin con il suo “commovente” comunicato sta facendo sentire la tristezza di tutto il mondo lgbtq che egli guida all’interno del Vaticano, a cominciare da Elton John. Cosa succederà adesso, in che modo si vendicheranno ancora, già c’è stata la crocifissione del cardinale tedesco che ha tentato di opporsi ai suoi confratelli del Sinodo, altri scandali veri o presunti verranno fuori, magari stavolta oltre ai soliti di sesso e soldi” vaticani “anche almeno per il nostro Paese di immigrazione e coop cattoliche?! Io mi aspetto grandi colpi di scena….
        Buona giornata

        • Ariel S. Levi di Gualdo
          Ariel S. Levi di Gualdo dice:

          Cara Lucia,

          11 anni fa, nel mio libro E Satana si fece trino, scrivevo un intero capitolo dedicato alla Germania intitolato: «La Germania tra secolarizzazione radicale e scisma di fatto».
          Ovviamente nessuno mi ha ascoltato, perché l’ascolto era riservato già da allora ai vari James Martin che stavano prendendo prepotentemente piede.

          Si, anch’io spero come lei che certe questioni – incluse coop “cattoliche” – finiscano allo scoperto. Conosco e sono infatti testimoni di casi di preti più avidi dell’avaro di Moliere, ai quali nessuno è riuscito mai a togliere 20 centesimi di tasca, che oggi sono tutti carità … migranti … accoglienza … sino ad avere costituito associazioni e onlus a tal scopo. Però, se andiamo a vedere scopriamo che l’associazione o la onlus è formata dal prete, dai genitori del prete, dal fratello del prete, dalla sorella del prete, dai nipoti del prete … che ricevono finanziamenti annuali di svariate centinaia di migliaia di euro. Questo quando tutto va bene, perché più volte è capitato che l’associazione o la onlus caritativa fosse formata persino dai … “fidanzati” del prete che viaggiavano con l’ultimo modello di suv fiammante, grazie ai loro impegni caritativi.

          Sì, spero anch’io che tutto questo venga fuori quanto prima, anche perché così, grazie a uno scandalo colossale, ci sarà evitato che certi preti, dopo avere sistemato genitori, fratelli e nipoti, se non peggio talune volte persino fidanzati, siano premiati per la loro santa carità con la nomina episcopale e che poi, in futuro, preti come me debbano correre il rischio di ritrovarseli come vescovi, semmai più falsi e delinquenti che mai.

          Spero di essermi spiegato bene.

  13. Alcide
    Alcide dice:

    Reverendo Padre,

    le sue audio letture sono molto vere e e sacrosante, basterebbero 300 Sacerdoti come lei con i coglioni e guerrieri per infiammare il popolo addormentato.
    La ringrazio per il suo impegno che Dio la benedica le auguro una Buona Pasqua

    Alcide

  14. Giovanni
    Giovanni dice:

    Volevo commentare sul video (audio) al quale mi ha rimandato il link del suo articolo ma non è possibile. Ho scritto: Bravo padre Ariel???
    Faccia sentire la sua voce sempre di più perché questi stanno distruggendo la Chiesa fondata dall’Apostolo Paolo in Spirito di Dio ???

  15. Giovanni
    Giovanni dice:

    Sempre molto interessanti le sue spiegazioni Padre. Mi rammarico della la sua lontananza dagli studi Mediaset. Le Auguro una quaresima a Gloria di Dio. Grazie.

    • Ariel S. Levi di Gualdo
      Ariel S. Levi di Gualdo dice:

      La situazione pandemica ha costretto le redazioni a rivedere tutti i programmi, ma soprattutto non è facile andare negli studi di Milano per chi vive al di fuori della Lombardia. Come infatti avrà notato, gli opinionisti sono sempre gli stessi e tutti quanti che vivono nelle vicinanze degli studi. Fare collegamenti dall’esterno non è facile, perché richiede l’impiego di almeno due persone, se non tre.
      Anche questi sono gli effetti del Covid-19

      • Giovanni
        Giovanni dice:

        Caro Padre Ariel,

        a “Dritto e Rovescio” del 25 Marzo c.m. si è parlato proprio del tema in questo suo articolo. Mario Adinolfi e Francesco Borgonovo si sono ben difesi dalle ingiuste accuse alla Chiesa. Ovviamente se ci fosse stato lei, un valido esponente della Chiesa Cattolica Cristiana sarebbe stato di molto aiuto. Mi rammarico con affetto.
        Che Dio la Benedica. ?

        • Ariel S. Levi di Gualdo
          Ariel S. Levi di Gualdo dice:

          le dirò che mi avevano inviato, ma questa volta mi stato impossibile andare a Milano perché da mesi avevo preso l’impregno di predicare da giovedì a sabato presso una istituzione religiosa prima di Pasqua

          • Giovanni
            Giovanni dice:

            Buonasera Padre. Sono felice che si era manifestata l’opportunità per lei di essere presente in trasmissione da Paolo del Debbio Ma sono ancora più felice del fatto che lei abbia preso un impegno più importante, a Gloria di Dio. Grazie per la risposta e… Che Dio la Benedica. ?

    • Lauro
      Lauro dice:

      Caro don Ariel, ci sono tanti modi di esprimersi. E lei ha scelto il peggiore!

      E se le saltasse in mente, sappia: non sono né bacchettone, né puritano.
      Sono solo cattolico.

      • Ariel S. Levi di Gualdo
        Ariel S. Levi di Gualdo dice:

        Caro Lauro,

        una mia amica giornalista, per essere esatti Francesca Fagnani, alla critica severa e ingenerosa a lei rivolta da un politico durante un dibattito televisivo, sorrise con signorilità e replicò: «Questo me lo ha rimproverato anche Luciano Casamonica».

        A me, una cosa identica alla sua, me la rimproverò un mio confratello, che non si limitò a dirmela, perché coinvolse alcuni vescovi, un paio dei quali – il suo e quello di un altro sacerdote che lo appoggiò – fecero fuochi e fiamme, nel chiedere che mi fosse tolta la facoltà di scrivere e di pubblicare.

        Sono passati svariati anni, nel mentre è accaduto questo:

        1. il sacerdote che fece fuochi e fiamme lo hanno pizzicato con le mani dentro le mutande di due quindicenni affetti peraltro da ritardo mentale;
        2. il sacerdote che lo appoggiò ha lasciato il sacerdozio perché ha trovato l’amore, oggi vive in Brasile con il ragazzo con il quale è fuggito.

        I due vescovi che appoggiarono questi preti e che mi dettero del volgare, oggi sono tutti e due emeriti. Alla mia domanda a loro rivolta se non avessero delle scuse da presentarmi, dopo gli ottimi risultati di quei due sacerdoti ai quali tanto credito avevano dato contro di me, non hanno mai risposto.

        Ho avuto come professore di morale un tizio che per un “peccato solitario” avrebbe mandato eserciti di adolescenti all’Inferno. E mentre faceva questo era l’amante della figlia dell’ambasciatore americano presso la Santa Sede, dalla quale aveva avuto già due figli. Questo personaggio, che mai avrebbe detto neppure “cacca” in pubblico, si chiama Padre Thomas Williams. E tra i numerosi personaggi analoghi conosciuti, le dirò che non era neppure uno dei peggiori, non altro per il fatto che come amante aveva una donna, non un uomo.

        Tra i docenti di dogmatica ai corsi di alta specializzazione teologica ho avuto un giovane monsignore che ha lasciato anch’esso il sacerdozio, si è pure “sposato”, però con un uomo, ed oggi vive nei Paesi Baschi.

        E qui mi fermo per non andare oltre, perché potrei recitarle una lunghissima litania, nel descriverle un esercito di persone che usavano sempre le parole castigate giuste al posto giusto.

        L’esperienza a me ha insegnato che le perversioni peggiori albergano in quei moralisti che nulla hanno da spartire con la morale cattolica, che si fonda e si regge tutta quanta sulle tre virtù teologali.

        Se desidera aggiungere qualche cosa, L’Isola di Patmos è sua completa disposizione, lei è sempre un commentatore ben gradito.

        La benedico di tutto cuore

        • Giovanni
          Giovanni dice:

          Padre Ariel,

          trovo questa sua risposta straordinaria e mi fa venire in mente quando qualcuno mi addita ricordandomi che i Preti che non escono dalla Chiesa, lo fanno quasi sicuramente (secondo loro) per non perdere l’otto per mille, insomma per non perdere lo stipendio, un po’ come accade in politica.

          Sono sicuro che non è il suo caso, ma vorrei spiegare a costoro, il perché lei non si mette contro … Nel senso che lei ancora riconosce i suoi superiori come tali anche se loro sono eretici o altro, anche se vanno contro le regole, i dogmi, la dottrina etc… Molti pensano invece che lei rimane nella Chiesa per un motivo venale.

          Sarei proprio contento di potergli sbattere in faccia la sua risposta.

          Grazie

          • Ariel S. Levi di Gualdo
            Ariel S. Levi di Gualdo dice:

            Caro Giovanni,

            l’Autorità Ecclesiastica può essere pure se difettosa e persino dannosa, ma ad essa sarò sempre obbediente e devoto, perché la mia obbedienza si regge sia su principi di fede sia su fondamenti teologici legati principalmente alla dogmatica sacramentaria. L’ho spiegato in lungo e in largo in miei articoli e libri.

            Per tutto il resto la risposta è semplice: attualmente ho 57 anni, sono stato consacrato sacerdote a 45. Per vivere, avevo forse bisogno dell’8X1000 come ultima spiaggia dopo una vita di fallimenti? Non credo proprio.

            A queste persone se vuole può aggiungere che alle spalle ho una famiglia a tal punto cattolica e a tal punto benestante che di figli preti come me, impegnati a rompere santamente le palle per amore di Cristo Dio e della sua Chiesa, ne sosterrebbe non uno ma tre, senza bisogno dell’8X1000.

            Può infine aggiungere che io alla Santa Chiesa non sono mai costato un centesimo e che nessuno può sostenere il contrario. Per la mia formazione e per tutti gli studi ecclesiastici svolti prima a Roma e poi un po’ in Germania, ho pagato tutto e a prezzo pieno di tasca mia.

            Penso sia cosa molto dura cercare di colpire me nei soldi. Pertanto, se certi soggetti s’inventassero che ho due amanti di Kiev di 25 anni che tento di far passare una per mia perpetua e una per mia badante, sarebbero molto più credibili, non le pare?

        • Giovanni
          Giovanni dice:

          Padre Ariel non sa quanto sono felice per la risposta che mi ha dato in merito al sostentamento della Chiesa. Ovviamente la conserverò e la inoltrerò se è il caso, ma quello che a me più importa e che, (non gliel’ho mai detto), anni fa quando mi capitava di vederla in tv lei non mi andava per niente a genio… Non sto qui a spiegarle perché, ma certamente uno dei motivi è che non gradivo la sua ira nell’eloquio. Poi, magari sono cambiato, forse sono maturato, non so, ma ho imparato ad apprezzarla, a guardare oltre le apparenze. Quindi, avere un punto di riferimento contemporaneo, per me che sono la schifezza di tutti i Cattolici, fa molto, e molto piacere. Dio la protegga sempre. Ave Maria ?

      • Padre Ariel
        Don Francesco Messina dice:

        … e secondo lei in un momento storico in cui vescovi della Chiesa cattolica si esprimono contro la Santa Sede, non c’è di meglio da fare che prendersela con un prete con le palle che usa lo stile del linguaggio profetico?
        Cosa dovrebbe dire padre Ariel dinanzi a questo disastro, forse sospirare … haihaihai, piccoli bricconcelli!
        Eccolo qua il peggior modo di esprimersi, eccolo qua … un vescovo che difende le unioni gay e che afferma «mi vergogno della mia Chiesa» che si ostina a non accettarle

        https://www.ncregister.com/blog/bishop-bonny-on-cdf-responsum

        https://www.sabinopaciolla.com/benedizioni-coppie-omosessuali-vescovo-belga-dice-che-quello-della-cdf-non-e-il-linguaggio-di-amoris-laetitia/

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