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Il sito di questa Rivista e le Edizioni prendono nome dall’isola dell’Egeo nella quale il Beato Apostolo Giovanni scrisse il Libro dell’Apocalisse, isola anche nota come «il luogo dell’ultima rivelazione»
«ALTIUS CÆTERIS DEI PATEFECIT ARCANA»
(in modo più alto degli altri, Giovanni ha trasmesso alla Chiesa, gli arcani misteri di Dio)
La lunetta usata come copertina della nostra home-page è un affresco del Correggio del XVI sec. conservato nella Chiesa di San Giovanni Evangelista a Parma
Creatrice e curatrice del sito di questa rivista:
MANUELA LUZZARDI
Padre Ariel,
forse la mia è una domanda banale, mi perdoni, ma vorrei approfittare per chiederle una spiegazione, perché veda, io, come lei spesso dice a certi tuttologi da tastiera, applico il criterio … quando non sai taci, o domanda a chi sa, non ti lanciare in possibili brutte figure da ignorante.
Giorni fa, uno che dice di intendersi di liturgia (non è un prete è un laico), disse che furono abolite le antiche pianete per sostituirle con orrende casule al fine di essere più vicini ai protestanti anche nell’abbigliamento liturgico.
Sono stato zitto, perchè non sapevo cosa rispondere.
Potrebbe spiegarmi lei?
Caro Paolo,
le spiego molto volentieri, perché questo strumento telematico, che in sé e di per sé sarebbe utilissimo, cerco da sempre di usarlo proprio a certi scopi e finalità legate alla pastorale e alla dottrina della fede.
Lo pseudo esperto in questione le ha detta una cosa del tutto inesatta e falsa. Infatti, il paramento antico non è la attuale pianeta, bensì proprio la casula.
Come molti dei nostri accessori liturgici, anche la casula deriva dalla antica tradizione romana, alla lettera significa “piccola casa”. Non dobbiamo infatti avere timore a spiegare che molti dei nostri accessori liturgici, a partire dalla stola, sono stati assunti nel III secolo da elementi della paganitas romana e cristianizzati, dando ad essi tutt’altri significati.
Notizie precise sulla “casula liturgica” si hanno a partire dal VI secolo.
Lungi quindi dall’essere il paramento antico, la pianeta, quella attuale, non risale neppure alla riforma liturgica del Santo Pontefice Pio V, ma più avanti ancora nel tempo, ossia ai primi decenni del XVIII secolo, ed è un paramento che risente fortemente, in tutto e per tutto, di quello che era lo stile dell’arte barocca.
Pertanto, quello che “l’esperto” in questione definisce paramento antico, ossia la attuale pianeta, è un paramento modernissimo che risale ai primi decenni del Settecento, mentre, quello che erroneamente definisce come paramento moderno, è invece l’accessorio liturgico, assieme alla stola, più antico.
La prova? Negli affreschi risalenti al VI / VII secolo e via a seguire, lei potrà notare che vescovi e sacerdoti sono raffigurati con la casula, non certo con la pianeta barocca.
Buona sera Padre Ivano,
anche se rischio di essere fuori moda considerando il modo di pensare all interno della Chiesa da tanti che si sentono i veri Cattolici cristiani, io sono sicuro che al di là della immagine iconografica, il Santo Padre Francesco è stato finora ed è vera immagine vivente del buon Pastore così come descrive il passo evangelico menzionato.
Se il Poverello d Assisi vivesse questo momento della storia con questa Chiesa di adesso non predicherebbe la riforma della Chiesa allontanando i fedeli da chi oggi è il Papa (nonostante tutto) come molti vogliono fare.
Le auguro un buon proseguimento del tempo pasquale.
Enzo1
Sig.Enzo,
Papa francesco è il vicario di Cristo,quindi va rispettato come tale, però quando fa dichiarazioni che deragliano completamente dalla dottrina cattolica,è giusto criticare tali affermazioni!
Ovviamente dai Cattolici sedevacantisti o preti scomunicati,è meglio stare alla larga …