Die gynäkologische Diagnose von Doktor Lucas: „Und siehe,, Du wirst im Mutterleib schwanger werden“
GYNÄKOLOGISCHE DIAGNOSE VON DOKTOR LUCA: „UND SIEHE, CONCEPIRAI NEL GREMBO»
Un’antica tradizione, die auf den Apostel Paulus zurückgeht, berichtet, dass Luca Arzt war. eine Person, damit, besser geeignet als andere, um die besondere Vorstellung zu erzählen; Tatsächlich nutzt der heilige Lukas hier seine ganze Weisheit, forse anche quella professionale, ma soprattutto quella teologica.
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Il brano dell’Annunciazione, che è anche quello della Vocazione di Maria, è uno dei più belli e profondi del Vangelo di Luca. Ma anche uno dei più complessi e difficili.
Un’antica tradizione, die auf den Apostel Paulus zurückgeht (Kol 4, 14), berichtet, dass Luca Arzt war. eine Person, damit, besser geeignet als andere, um die besondere Vorstellung zu erzählen; Tatsächlich nutzt der heilige Lukas hier seine ganze Weisheit, forse anche quella professionale, ma soprattutto quella teologica. Leggiamo il brano.
„Zu dieser Zeit, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, er sagte: “Rallègrati, voller Gnade: il Signore è con te”. A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: “Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Und hier, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine”. Allora Maria disse all’angelo: “Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?”. Le rispose l’Angelo: “Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Und hier, Elisabeth, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio”. Dann sagte Maria: “Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola”. E l’Angelo si allontanò da lei» (LC 1,26-38).
L’Arcangelo Gabriele viene inviato da Dio per comunicare alla Vergine Maria l’annuncio dell’Incarnazione ormai prossima. A Maria, promessa sposa di Giuseppe, viene annunciato che diventerà verginalmente la madre del Figlio di Dio. Il testo ci dice che Dio aveva già preparato Maria da molto tempo per questa sua missione, in quanto Ella aveva sperimentato di essere stata «resa gradita» (κεχαριτωμένη, Kexaritoméne) zu Gott, mediante l’influsso della grazia. Questo è il vero senso di quel «voller Gnade», che ancora oggi recitiamo nella preghiera dell’Ave-Maria, ma spesso senza comprenderne appieno il significato. Il participio perfetto passivo del verbo karitoo indica che si tratta di un’azione passata della grazia su Maria, un’azione dunque anteriore all’Annunciazione, per mezzo della quale Maria aveva sentito di essere interiormente orientata verso un evento futuro ancora sconosciuto. San Tommaso d’Aquino lo spiega dicendo che aveva sperimentato in sé un profondo «desiderio di verginità»; così pure per San Bernardo di Chiaravalle la grazia di Maria era «la grazia della verginità». Orientata da quella grazia Maria era stata preparata a questo giorno: diventare la madre del Figlio di Dio incarnato, ma in un modo verginale.
Un parto simile appare paradossale e difficile da credere, forse anche solo immaginare. Eppure San Luca, nel testo evangelico, ci offre importanti indizi perché noi possiamo accogliere questa verità, come tutta la Tradizione ci insegna. Vediamo da vicino il verso di LC 1,31 che recita in greco: „Und siehe,, Du wirst im Mutterleib schwanger werden“. Questa aggiunta, «nel grembo», è singolare, poco notata e spesso non tradotta, come abbiamo visto nel testo della CEI che si proclama in chiesa oggi. Non c’è in quanto sembra un’integrazione pleonastica, poiché è evidente che una donna concepisca sempre nel grembo. Eppure l’inizio del verso ben si integra nell’insieme della descrizione dei tre momenti:
- Concepirai nel grembo;
- partoriraiun figlio;
- gli porrai nome Gesù.
Solo Maria, in tutta la Scrittura, riceve l’annuncio che il suo concepimento si farà integralmente «nel grembo», sarà quindi completamente interiore e perciò sarà un concepimento verginale. Mal sehen warum.
Il versetto rimanda chiaramente alla profezia di Isaia 7, 14 (Versione dei LXX), ripresa anche da Matteo (1,23) durante l’annuncio a Giuseppe in sogno:
"Hier la vergine avrà nel grembo e darà alla luce un figlio e chiameranno il suo nome Emmanuele».
In San Luca, trattandosi di un dialogo fra l’Angelo e Maria, si usa la seconda persona (concepirai) e il soggetto è chiaramente Maria, non più la vergine di Isaia o di San Matteo. Anche perché all’inizio del brano, Der andere Bruder, era già stato detto chiaramente due volte che Lei era «una vergine, promessa sposa»; e che «la vergine si chiamava Maria». Ma la cosa più sorprendente è l’uso da parte di Luca del verbo. Non più «avrai nel grembo» come in Isaia e Matteo, ma «concepirai nel grembo». Un’espressione nuova che va nella direzione di escludere ogni partecipazione maschile, perciò umana, da questo concepimento. Nell’Antico Testamento una donna «riceve nel grembo» (Ist 8, 3) il seme maschile, oppure «ha nel grembo» (GN 38, 25) dopo un rapporto con un uomo. Ma qui in Luca è chiaramente escluso dalle parole di Maria: «Non conosco uomo» (LC 1, 34) e cioè «sono vergine». Per questo San Luca preferisce usare il verbo «concepire» (sullambánein), anch’esso molto frequente nell’Antico Testamento, però sempre senza l’aggiunta «nel grembo». L’Evangelista infatti adopera due volte il verbo «concepire», con l’aggiunta apparentemente superflua di «nel grembo» e lo fa unicamente riferendosi a Maria. Non lo fa, zum Beispiel, con Elisabetta (LC 1, 24.36); per Maria invece si, in questo brano e in Luca 2,21:
«…come era stato chiamato [Jesus] dall’Angelo, prima di essere stato concepito nel grembo».
Sembrano solo parole, eppure qui Luca sta dicendo che il concepimento di Maria sarà vero, corporale, come lascia intendere la ripresa dell’antico verbo: concepire; eppure sarà nuovo, unico e diverso per Maria, ovvero senza concorso umano, maschile, totalmente verginale. Richiedeva cioè una «potenza» diversa, un’azione fecondante di tipo spirituale. È quanto l’Angelo spiegherà a Maria a fronte della sua vera obiezione:
«Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio» (v. 35).
Mi scuso se, data l’odierna Solennità, non mi sono soffermato sul Dogma dell’Immacolata Concezione, sul suo significato storico e teologico, sul peccato originale per esempio, come spesso si fa. Mi è sembrato più opportuno e avvincente soffermarmi sulle basi scritturistiche da cui tutto scaturisce come una sorgente. Si nota, in der Tat, nel brano odierno del Vangelo della Solennità, una bella continuità. Dal verso di LC 1, 28, dove alla Vergine viene dato il titolo di «voller Gnade», sappiamo che Maria, Längst, è stata preparata dalla grazia alla sua missione futura. Al momento dell’Incarnazione, l’Angelo le porta il grande e nuovo messaggio: il suo prossimo concepimento si realizzerà «nel grembo», cioè senza concorso umano. Sarà quindi un concepimento verginale, effettuato in Lei dallo Spirito Santo. La Sua Immacolata Concezione è perciò mirabilmente descritta dalla lunga preparazione della grazia in Maria in vista dell’Incarnazione, «nel suo grembo», del Figlio di Dio. C’è quindi una perfetta continuità ben presentata dall’Evangelista Luca. Maria, piena di Grazia, dopo aver «concepito» e partorito «santamente» (v. 35) suo figlio sotto l’azione dello Spirito Santo, può presentarlo agli uomini come Figlio di Dio, il cui nome è Gesù. Questo è il mistero grande che finalmente è rivelato agli uomini. Ma al centro di tutto il racconto sta la Vergine Maria.
In diesem Sinne risultano appropriate le parole del Vescovo Andrea di Creta (+740) riferite a Maria:
«Il corpo della Vergine è una terra che Dio seminò, le primizie della materia adamitica divinizzata da Cristo, l’immagine che rassomiglia alla bellezza primitiva, l’argilla modellata dalle mani dell’artigiano» (Predigt 1 sulla Dormizione della Beata Vergine Maria (PG 97,1068).
Aus der Eremitage, 8 Dezember 2024
Solennità della Beata Vergine Maria Immacolata
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