Comprendo la Cina Comunista e il suo timore verso il Cattolicesimo, non comprendo invece le ragioni dell’accordo fantasma della Santa Sede col Governo di Pechino
Latest posts by Padre Ariel (see all)
- La gestione imbarazzante e pericolosa del Dicastero delle Cause dei Santi e la critica come fondamento del principio cristiano: “Fede e ragione” - 25 Settembre 2023
- Quei preti fallimentari di una Chiesa allo sbando che tanto piacciono a certa “gentaglia cattolica” di cui faremmo tanto volentieri a meno - 12 Settembre 2023
- Stimo Nietzsche e Saint Laurent, frequento l’alta borghesia e non visito i campi Rom, quanto basta per non diventare cardinale - 4 Settembre 2023
Interessantissimo, Padre Ariel!… Ho letto un po’ di libro del Myers… storie incredibili, eppure vere.
Recentemente leggevo pure questo, su Rassegna Stampa cattolica:
http://www.rassegnastampa-totustuus.it/cattolica/?p=41116
Da parte mia, che non sono certo un esperto, ho però la sensazione, sia pure “a pelle”, come direbbe Bassetti, che il regime cinese non duri ancora molto… la demografia gli lavora contro, e la gente è stanca. Mi spiacerebbe assai, certo, che il crollo provocasse un bagno di sangue alla ex-Jugoslavia, ma si sa che la Storia va così… quando il tempo è venuto, è venuto.
La mia opinione è che tuttavia il comunismo abbia già sottilmente minato per sempre le fondamenta della società cinese, giacché il comunismo, benché perverso, è un frutto della civiltà cristiana. Dopo la vittoria di Cristo sulla croce e l’imporsi della civiltà cristiana, che non s’identifica col cristianesimo, bensì col campo dove convivono il grano e la zizzania nel quale in qualche modo il cristiano “autentico” sarà sempre perseguitato, giacché anche la migliore civiltà cristiana resterà sempre il “mondo” nel senso evangelico del termine (cosa che certi tradizionalisti nel loro millenarismo al contrario, cioè volto al passato, non arrivano mai a capire o ad accettare, colpevolmente); dopo la vittoria di Cristo, dicevo, il male è, per così dire, costretto ad agire attraverso manifestazioni anticristiche, dissimulatrici, a falsa somiglianza o a perversa imitazione di quelle cristiane.
San Giovanni, il “ricapitolatore” per eccellenza dell’essenza delle verità cristiane, dice che questa è “l’ultima ora”, cioè l’ora che ci separa dal ritorno del Cristo giudice dopo che Egli sulla croce disse: “tutto è compiuto”; ma questa è anche l’ora degli Anticristi, sempre secondo San Giovanni, perché solo dopo Cristo l’Anticristo diventa concepibile nella sua pienezza, almeno nella storia.
Ora, il cristianesimo ha sottratto per sempre l’uomo al “totalitarismo” famigliare, clanistico, etnico, nazionale, senza per questo abolire o annichilire né la famiglia, né il clan, né l’etnia, né la nazione (come fanno invece gli scimmiottatori giacobini dell’universalismo cristiano adoratori dello Stato) giacché con Cristo l’uomo diventa pienamente prima di tutto ciò che veramente è: figlio di Dio.
Nel secondo secolo dopo Cristo, e quindi la bellezza di circa 1850 anni fa, Giustino Martire (100-165 d.C.) indirizza all’Imperatore Antonino il Pio un’Apologia per i cristiani nella quale scrive, fra l’altro, con una chiarezza sorprendente: «Ci sforziamo di pagare ovunque, prima di tutti gli altri, le tasse e i tributi ai vostri preposti, come abbiamo imparato da Lui. In quel tempo, si avvicinarono a Lui alcuni che chiedevano se bisognasse pagare le tasse a Cesare. E Lui rispose: “Ditemi, questa moneta chi raffigura?”. Quelli, a loro volta, risposero: “Cesare”. E Lui, ancora, rivolto a loro: “Date, quindi, a Cesare quel che è di Cesare, e a Dio quel che è di Dio”. Quindi noi adoriamo soltanto Dio, ma per tutto il resto obbediamo a voi di buon grado, riconoscendovi come legittimi imperatori e sovrani degli uomini, e pregando che in voi, insieme al potere imperiale, si trovi anche la retta ragione».
La riconosciuta figliolanza da Dio, e quindi dell’unicità ontologica di ogni singola persona, è alla base dell’universalismo cristiano che ci affratella tutti. Le rivoluzioni illuministiche e quelle comunistiche, che sono forme moderne di eresie millenaristiche, hanno mutuato molti aspetti dell’universalismo cristiano (si pensi alla pseudo-religione dei diritti umani o al carattere pseudo-religioso de l’ésprit républicain) mettendo però lo Stato al posto di Dio, abolendo i frutti della secolarizzazione cristiana (l’unica in realtà concepibile a lungo termine, cosa che i tradizionalisti di cui sopra, spaventati dal secolarismo anticristiano moderno, non hanno ancora voluto né capire né accettare) che distingue cioè che è del secolo da ciò che è da Dio a causa dei fini diversi, quantunque non conflittuali, ad un diverso livello gerarchico, dello stato e della religione, per “separarli” e creare così etiche di stato e forme di totalitarismo più perfezionate delle vecchie. E si noti che in genere solo in reazione ad essi nacquero totalitarismi statalistici su scala ridotta e nazionale che civettavano apertamente col neopaganesimo.
Quindi il comunismo anticristiano, storicamente parlando, ha indirettamente rappresentato, per l’orbe non-cristiano, una forma brutale e perversa di secolarizzazione cristiana. Il fatto che civiltà e culture antichissime siano miseramente crollate sotto i suoi colpi non si può solo spiegare col realismo spietato e cinico dei suoi interpreti, ma anche col fatto che esso si faceva latore delle verità veicolate dall’universalismo cristiano e queste parlavano invincibilmente al cuore dell’uomo. E’ lo stesso schema che diede una forza misteriosa all’Islam dei primi secoli: barbaro ma rozzamente livellatore e imperfettamente universalistico, e quindi affratellante.
Per quanto differenti, oggi (parlando in senso epocale) le realtà dell’Islam e della Cina si trovano in mezzo al guado, sapendo in cuor loro che finendo (com’è assolutamente inevitabile nel lungo termine) nella secolarizzazione cristiana essi finiranno nella civiltà cristiana, che d’altra parte non ha mai annichilito lingue e culture, e anzi le ha spesso ri-vivificate liberandole da ciò che vi era di caduco e disumanizzante in esse. La Chiesa Cattolica oggi non sembra avere le idee chiare né di fronte alle convulsioni del mondo culturalmente non cristiano né di fronte al decadente secolarismo anti-cristiano dell’Occidente attuale, per cui invece di ergersi luminosa come pacifico faro, preferisce “pacificamente” e confusamente venire a patti con entrambi.
Forse il comunismo è più frutto dell ‘ebraismo . Solo nel popolo col popolo e per il popolo spunterà il sol dell’avvenir