L’Opossum ignora che una suora può diventare tranquillamente governatore dello Stato della Città del Vaticano, come già lo fu Giulio Sacchetti

L’OPOSSUM IGNORA CHE UNA SUORA PUÒ DIVENTARE TRANQUILLAMENTE GOVERNATORE DELLO STATO DELLA CITTÀ DEL VATICANO, COME GIÀ LO FU GIULIO SACCHETTI 

Questa velenosa macchietta, nella sua dose di veleno quotidiano torna a prendersela con laici e laiche ai quali sono affidati certi uffici, a partire da Suor Raffaella Petrini, di cui è stata preannunciata la nomina a governatore 

– Le brevi dei Padri de L’Isola di Patmos –

Autore Teodoro Beccia

Autore
Teodoro Beccia

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Assieme alle Prefiche anonime della sua fantomatica redazione, oggi l’Opossum tuona contro Suor Raffaella Petrini, Segretario generale del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, tacciandola, tra le varie, d’esser «nota al Governatorato per il suo atteggiamento superbo e pieno di sé» (cfr. QUI).

A noi Padri de L’Isola di Patmos risulta però l’esatto contrario: Suor Raffaella è stata già apprezzata in passato per le sue grandi capacità e il suo equilibrio presso Propaganda Fide, lasciando di sé un ottimo ricordo in quel dicastero.

Questa velenosa macchietta che si paventa come il più grande esperto di diritto canonico e di diritto vaticano ― “competenze” rigorosamente esercitate su un blog di Gossip&Veleni al di fuori delle mura della piccola Città Stato dove non è propriamente persona gradita, salvo affermare «noi in Vaticano … qua in Vaticano …» ―, nella sua dose di veleno quotidiano torna a prendersela con laici e laiche ai quali sono affidati certi uffici, a partire da Suor Raffaella, di cui è stata preannunciata la nomina a governatore.

La nomina di una donna a prefetto di un dicastero e quella di una donna alla carica di governatore dello Stato della Città del Vaticano, sono due questioni totalmente diverse che tra loro non hanno alcun genere di connessione. Nel primo caso, come tra poco spiegherò in un mio lungo articolo di taglio giuridico, siamo di fronte a un ufficio che richiede di necessità la figura di un ministro in sacris, come si può evincere già dal suo nome: Dicastero per i religiosi; nel secondo caso, invece, siamo di fronte a un ufficio di carattere puramente politico-amministrativo, senza alcun genere di implicazione religiosa e gerarchico-ecclesiale.

foto d’archivio, 1960, al centro davanti ai sediari che portano il Sommo Pontefice Giovanni XXIII Don Giulio Sacchetti marchese di Castelromano, nominato nel 1968  governatore dello Staro della Città del Vaticano dal Sommo Pontefice Paolo VI

L’ignorantissimo Opossum che con totale disinvoltura elargisce a ecclesiastici e laici titoli quali «idioti», «incapaci», «incompetenti», «falliti irrisolti» … dimentica che per oltre tre decenni (1968-2001), Governatore dello Stato della Città del Vaticano fu Don Giulio Sacchetti marchese di Castelromano, un laico coniugato e padre di più figli, straordinario servitore della Chiesa e del Papato. Quindi? Già, dimenticavo: «… noi in Vaticano … qua in Vaticano …»

    Velletri di Roma, 20 gennaio 2025

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