Gabriele Giordano M. Scardocci
Dell'Ordine dei Frati Predicatori
Presbitero e Teologo

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Padre Gabriele

Anche noi siamo chiamati a trasfigurarci per Cristo, con Cristo e in Cristo

Omiletica dei Padri de L’Isola di Patmos

ANCHE NOI SIAMO CHIAMATI A TRASFIGURARCI PER CRISTO, CON CRISTO E IN CRISTO

Sin dal battesimo l’Eterno Padre ha posto il suo compiacimento anche su di noi, perché nel Battesimo siamo diventati figli di Dio per adozione. Riscopriamo quindi il nostro Battesimo come via di Trasfigurazione. Perché diventare santi vuol dire diventare sempre più lucenti, di una bellezza più alta e più grande. Una bellezza che è richiamo alla stessa vita della Trinità.

 

Autore:
Gabriele Giordano M. Scardocci, O.P.

 

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Cari Lettori de L’Isola di Patmos,

ricordo qualche anno fa un lungo viaggio in montagna, sulle alture bolzanine. Una lunga salita, fra freddo e caldo, fra equipaggiamento e una borraccia, per arrivare in alto e contemplare tutta la bellezza della creazione. Un lungo percorso a tappe, per trovare la contemplazione e la bellezza.

Trasfigurazione del Cristo, Raffaello Sanzio, Pinacoteca dei Musei Vaticani

Il Vangelo di oggi è simile a questo percorso e si può distinguere in due grandi tappe. Innanzitutto, il viaggio fino al Monte Tabor. Pietro, Giacomo e Giovanni sono condotti con Gesù. Immediatamente appaiono Mosè ed Elia. Perché sono presenti proprio questi personaggi e non tutti i Apostoli? Vediamo. Plausibilmente Gesù porta con sé tre figure importanti: il suo futuro vicario, Pietro; il grande contemplativo dei suoi divini misteri, Giovanni; l’attento apostolo della Carità, Giacomo. Al contempo, Mosè, è colui che rappresenta i Dieci Comandamenti e con essi la validità e l’importanza della Legge. Infine, Elia, il profeta per eccellenza. Dunque, la profezia va percepita come elemento fondante per comprendere Gesù.

In questa Quaresima Gesù porta anche noi sul monte, ricordando queste cose: l’identità dei cattolici che camminano con Pietro nella autorevolezza della fede, con Giovanni nella meditazione e nelle riflessioni del Vangelo e della Bibbia, con Giacomo nell’amore più concreto di Carità che rende la fede e la meditazione seme di ogni azione, di tenerezza e misericordia verso il prossimo. Questo ci renderà veri profeti e annunciatori di Gesù, senza perdere nulla della Legge che il Signore non ha voluto cambiare [cfr. Mt 5, 17]

A quel punto Gesù si trasfigura, il suo volto brilla come il sole e le sue vesti divengono lucenti. Indossa il colore del bianco, che biblicamente indica la presenza divina. Questo candore scintillante è segno che Gesù vuole confermare la presenza di Dio fra loro. Il tutto è definitivamente confermato dalla seconda parte del testo. Improvvisamente una nube li avvolge, e il Padre conferma «si è lui, mio figlio, il mio compiacimento, amatelo». Di nuovo un altro elemento che vuole mostrare l’invisibile: la nube, per gli ebrei segno della presenza di Dio nel deserto, la sua voce. Gesù è il Figlio di Dio. Questa esperienza tremenda e affascinante è l’esperienza dell’intimità nella preghiera con Dio. Quell’intimità forte che avviene nella preghiera di contemplazione, quando possiamo davvero gustare e interiorizzare tutto ciò che crediamo.

La Quaresima si offre come tempo riscoperta di questa preghiera così forte e così intensa: uno stare a tu per tu con Dio, per imparare a crescere nell’amore. Un camminare nella preghiera quotidiana, costruita su piccoli e grandi momenti, alternata con i Sacramenti, in cui possiamo anche noi scoprire il volto di Gesù Trasfigurato, che si prepara ai giorni della Passione. Per diventare tutti trasfigurati in Lui, per Lui, con Lui.

Sin dal battesimo l’Eterno Padre ha posto il suo compiacimento anche su di noi, perché nel Battesimo siamo diventati figli di Dio per adozione. Riscopriamo quindi il nostro Battesimo come via di Trasfigurazione. Perché diventare santi vuol dire diventare sempre più lucenti, di una bellezza più alta e più grande. Una bellezza che è richiamo alla stessa vita della Trinità.

Chiediamo al Signore la grazia e la forza di salire sul nostro Monte Tabor esistenziale e spirituale, inerpicandoci fra i dislivelli e le difficoltà del cammino e stringendo sempre la mano di Gesù, perché la sua bellezza splenda nel volto di tutti noi e tutti brilleremo come il sole.

Così sia!

 

Santa Maria Novella in Firenze, 5 marzo 2023

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