Apprendisti stregoni e pie donne fideiste che impazzano sui social media? Lasciarli al loro triste destino non è mancanza di carità, tutt’altro: è un ordine dato da Gesù Cristo nel Vangelo
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Caro Padre Ariel, la ringrazio di questo articolo che leggo purtroppo con molto ritardo.
Le confesso che, pur sapendo le sue critiche al Cammino Neocatecumenale, sono sorpreso che lei lo abbia citato in questo caso, ben sapendo che tutto si può dire del cammino meno che sia tradizionalista , affezionato al Concilio di Trento e nostalgico dei tempi dove le donne venivano costrette al silenzio. Le posso garantire che persone che sono entrate nel cammino con una iper-devozione mariana ed una passione anomala per veggenti ed apparizioni dopo qualche anno hanno di molto concentrato la loro attenzione su Cristo e sui Vangeli. Ma non importa.
Il tema che lei denuncia è palese, ed io frequentando alcuni blog “sedicenti” cattolici lo rilevo tutti i giorni. Con frequenza si trova chi cita questo o quel veggente o queste o quelle parole di un papa lontano, ma non conosce bene ne il vangelo e ne le lettere degli apostoli.
Anzi…citare il vangelo e le lettere (come da lei fatto in un commento) sembra essere un delitto. Molto meglio citare le parole di questo o quel veggente , con precisione talmente millimetrica che evidentemente il veggente stesso la ha registrate su supporto digitale mentre le udiva dalla bocca della Madonna o di qualche angelo.
Non so se leggerà questo commento, ma le vorrei porre una domanda : Come mai i medesimi siti e blog e commentatori che iniziano e finiscono la storia del cattolicesimo col concilio di Trento, sono poi anche negazionisti sul covid e assertori della pericolosità dei vaccini ? Che ci azzecca Cristo con con Vaccini ? Grazie
C’est une blague ? Les pires Catholiques que j’ai vu son tous du bord modernistes ! Pardon mais dans les canons du Concile de Trente nous ne trouvons pas les erreurs pouvant être trouvée dans le Concile Vatican II et d’ailleurs si de telles erreurs avaient été trouvé dans le Concile de Trente jamais les Souverains Pontife de l’époque ne l’aurait ratifié ! De plus cher abbé, même moi qui ai un grand amour pour le Pape ne peut ne pas être troublé par ses paroles et actes comme étant aux antipodes de ceux que nous devons attendre du Pape. Malheureusement la rectification qui a été apportée par Dominus Iesu à une des pires erreur du Concile, est pour beaucoup une rectification nul ! Pourquoi ? Parce que le texte Conciliaire lui n’a pas été changé et donc quand nous lisons Nostra Ætate et ainsi de suite, Les ambiguïtés y sont toujours et même je doute que même beaucoup d’évêques d’aujourd’hui ont lu le Concile. Vous ne pouvez pas reprocher aux “femmes pieuses” et je le regrette croyez moi de rejeter pour une grande partie d’entre elles la Sainte Messe offerte dans sa Forme Ordinaire, après avoir vu tous les abus liturgique, les très mauvaise traduction, les retournement des Autels et tous opérés par des prêtres ! Vous rendez vous compte de ce que les Catholiques ont dû subir ? et le pire c’est que les Évêques gardiens de la Liturgie dans leur Diocèse n’ont jamais mise en œuvre correctement le Concile et encore moins célébré la Sainte Messe correctement. Dites, où puis je trouve la FO appliqué correctement ? En France il y que la Communauté Saint Martin et…
e ora? LETTORATO E ACCOLITATO
che Dio ci aiuti
Beh, allora che facciamo adesso con lettrici e accolite di fresca pontificia autorizzazione? 🙂
Vorrei però dire che questo tipo di personaggi che giustamente danno fastidio a don Ariel e confratelli emerge poiché ormai nessuno si preoccupa più di insegnare la sana dottrina e ci si limita invece a incitare a un attivismo pseudosociale a base di pappette agli immigrati e pacche sulle spalle e strizzatine d’occhio a bulletti, sodomiti e sinistrorsi vari. Mentre nei cosiddetti Istituti di scienze religiose e nelle grottesche Università pontificie si dicono spesso fesserie o autentiche eresie.
Inoltre non condivido gli attacchi a Medjugorje e non direi che la Chiesa non ha approvato le rivelazioni della Emmerich: semplicemente non ha emesso un giudizio su di esse. Non sono Parola di Dio ma non per questo sono da buttare. Uno p. es. può anche non venerare un certo santo, ma ciò non toglie che costui sia santo.
A parte ciò, concordo sulla condanna degli pseudotradizionalisti e per concludere con ironia chiedo a don Ariel: che succede se queste cose le va a dire, che so, alla Pellicciari, alla Siccardi, ai Pliniani assortiti, ai Lefebvriani…? 🙂 O a Socci? Quando ci proverà? 🙂 Io l’ho fatto.
Affermando quanto segue, lei sta scherzando, vero?
«non direi che la Chiesa non ha approvato le rivelazioni della Emmerich: semplicemente non ha emesso un giudizio su di esse»
Perché: o lei scherza, o lei parla a sproposito con una pressoché totale mancanza di conoscenza in materia. Pertanto provvedo ad aggiornarla:
«La beata (Anna Katharina Emmerick, 1774-1824) ci ha lasciato di sicuro solo tre lettere. Gli altri scritti, che le vengono erroneamente attribuiti, hanno diversa origine: le “visioni” della Passione di Cristo furono annotate, rielaborate con grande libertà e senza alcun controllo, dallo scrittore tedesco Clemens Brentano (1778-1842) e vennero pubblicate nel 1833 con il titolo: “L’acerba passione di nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo”. Pertanto, le opere in discussione non possono considerarsi né scritte né dettate dalla Emmerick e neppure autentiche trascrizioni delle sue affermazioni e delle sue narrazioni, ma un’opera letteraria del Brentano e con tali ampliamenti e manipolazioni che è impossibile stabilire quale sia il nucleo vero e proprio da potersi attribuire alla beata. Ne consegue che gli scritti in questione non sono lo specchio verace del pensiero e delle esperienze mistiche della monaca agostiniana. Le singole affermazioni, sia quelle che esprimono una sana religiosità, sia quelle che presentano stranezze e sentimenti antisemiti, sono scaturite dalla creatività e dalla fantasia artistica del Brentano»
Cardinale Jose Saraiva Martins
Prefetto della Congregazione per le cause dei Santi
L’Osservatore Romano, edizione del 7/10/2004.
alla sua domanda:
«per concludere con ironia chiedo a don Ariel: che succede se queste cose le va a dire, che so, alla Pellicciari, alla Siccardi, ai Pliniani assortiti, ai Lefebvriani…? ? O a Socci? Quando ci proverà? ? Io l’ho fatto».
Rispondo: io l’ho fatto prima di lei, in modo molto serio:
https://isoladipatmos.com/stage/non-e-francesco-antonio-socci-svela-al-mondo-che-il-regnante-pontefice-e-un-papocchio-ariel-s-levi-di-gualdo-replica-con-un-breve-saggio-sul-papato-contemporaneo/
e in modo molto ironico:
https://isoladipatmos.com/stage/voci-miagolose-del-cinema-erotico-anni-settanta-presunte-eresie-papali-sulla-comunione-ai-divorziati-risposati-la-sabauda-cristina-siccardi-il-vaticanista-andrea-tornielli-alla-gogna-e-altre-va/
Caro don Ariel,
da bambino fui cacciato da una catechista; poi a un’altra sfuggii perché fortunatamente il vescovo aveva deciso di anticipare la cresima di alcuni mesi. Al mio parroco (non gran predicatore né teologo, ma mi insegnò molto) sono ancora affezionato dopo tanti anni che è morto.
Dopo le catechiste però conobbi i laici “catechisti”, gran professori che pontificano in TV, che di me diffidavano perché (a differenza del loro produrre libelli) io studio veramente: genia in sé assai peggiore delle catechiste, perché più presuntuosa e (a suo modo) ignorante, che però per fortuna nessuno capisce, salvo qualche intellò che nulla sa di cristianesimo e li prende per colleghi (forse lo sono). Mi creda, presunzione, ignoranza e disprezzo si annidano anche in questi catechisti, e dall’alto le loro castronerie filtrano verso il basso tramite generazioni di preti (proprio quelli che poi insegneranno nei seminari e nelle università ecclesiastiche), vescovi e laici inseriti nelle accademie statali secondo gli usi italici..
Proprio oggi, scorrendo la stampa, ho scoperto che, non contenti di catechizzare papa e vescovi, vogliono insegnare anche l’islam! https://lanuovabq.it/it/paghiamo-anche-gli-islamologi-il-lauto-ristoro-alla-scuola-di-bologna
Chissà se gli imam li sopporteranno con pazienza come i preti cattolici.
d.E.
Grazie Padre Ariel. Purtroppo la mancanza di umiltà e il ripudio della competenza sono tra i peggiori cancri della nostra società. Tutto ciò che Lei ha descritto avviene ormai in tutti i campi. Basta pensare agli antivaccinisti, convinti di capire tutto di epidemiologia dopo un videotutorial su youtube, che riempiono i social di commenti allucinanti. Ormai qualunque “opinione”, per quanto farlocca e infondata, ha diritto di cittadinanza e vale quanto qualsiasi altra opinione formulata da esperti del settore. Se la stragrande maggioranza degli esperti di un certo campo del sapere concorda su una certa valutazione, si grida la “pensioro unico” o al “mainstrem”. Siamo preda di un delirio collettivo, di teorie complottiste, basate sull’abbandono del principio di realtà e della razionalità, che sarà molto difficile eradicare. Il fatto più stupefacente è che purtroppo questo atteggiamento irrazionale sembra essere percentualmente più presente tra i cattolici che tra la popolazione generale, e questo dovrebbe interrogarci su cosa ( e come) è stato trasmesso ai fedeli in questi ultimi anni. Temo che le teorie millenaristiche, il pensiero “magico”, abbiano preso piede anche a seguito di molte presunte rivelazioni private, la cui diffusione è stata ampiamente sottovalutata dalla Chiesa. Ormai citare una qualunque di queste “locuzioni” private è diventata Parola di Dio tanto quanto il Vangelo. Come ne verremo fuori?
Concordo con lei Cristina . Resto basito nel vedere che complottismi di tutti i tipi attecchiscono proprio tra i cattolici , e mi chiedo sempre (come lei) da dove derivi tutto questo e cose c’entri Gesù Cristo con il fatto che il vaccino sia efficace o meno o che quella certa cura sia utile. Forse come dice lei e’ stato colpevolmente per troppo tempo sottovalutato l’effetto sociale e psicologico delle varie Medjugorie .
Caro padre. C’è anche un altro fattore a mio avviso di cui lei spesso ha accennato. Posso assicurarle che questa “psicologia femminile”, per semplificare, è presente anche in molti sacerdoti che hanno più o meno evidenti problemi di identità sessuale, e tali sacerdoti amano circondarsi di bizoche devozioniste con le quali organizzare a più non posso processioni e rosari di riparazione al Cuore di Maria. La progressiva “svirilizzazione” del clero ha fatto sì che le donne iniziassero a comandare nelle parrocchie. Non è un accusa ai sacerdoti, raccolgo semplicemente un dato di fatto da lei documentato. Trovare oggi un prete virile, uomo, che sappia essere padre, e che sappia mettere “ognuno al proprio posto” è un terno all’otto. Parlo per esperienza personale e diretta purtroppo. Anzi, in alcune parrocchie sembra quasi che faccia comodo lasciare il comando ai laici e in particolare alle laiche. Questo è spesso la situazione. Laiche tutto fare e preti stanchi, tristi, assonnati, che per quieto vivere lasciano correre tutto. Nella mia parrocchia (gestita da religiosi) ci sono addirittura casi opposti. Laiche che chiedono insistentemente ai preti di fare i preti. Di prendere decisioni. Di coordinare la comunità. Di dare indicazioni. Di non lasciare tutto in mano a quattro parrocchiani. Ma niente da fare. Spero di essere stato chiaro ma penso che possa capire cosa dico.
illustre padre Ariel
questo articolo non è altro che la rappresentazione plastica della crisi della chiesa cattolica e questi “apprendisti stregoni e pie donne ” non sono che una conseguenza dello stato di confusione che regna sovrano
Bellissimo articolo Padre Ariel. Mi fa pensare ad un episodio brevissimo di ieri sera in cui ho fatto un breve intervento in un social affermando semplicemente la falsità degli eventi di Garabandal, conoscendo tutta la storia, le manifestazioni avvenute, marcie estatiche in avanti e indietro per il villaggio, anche nel cuore della notte… tutto opera della Santa Vergine, ovviamente.. , profezie di Conchita rivelatesi false ecc….giudizio negativo della Chiesa; in tutta risposta ho ricevuto un applauso derisorio con occhi iniettati di sangue dalla “ presidentessa del blog” e,con tono sarcastico, l’appellativo “ abbiamo un nuovo teologo!” Segue poi “ caro Andrea questa è una tua opinione personale “… come se per discernere il vero dal falso sia necessario essere per forza teologi, basta invece informarsi bene sugli eventi, mettere in moto il cervellino ed illuminati dagli insegnamenti del Vangelo saper discernere il vero dal falso, seguono i consigli di Sacerdoti e teologi , poi il giudizio definitivo della Chiesa che va seguito ed accettato. Come ha ben affermato lei, meglio chiudere definitivamente con questo genere di maestri teologi improvvisati che continuano a serpeggiare su Facebook e YouTube che danno lezioni a tutti, laici, sacerdoti, vescovi, cardinali….Appena butti la miccia ti attaccano e mostrano la loro vera natura. Sono sepolcri imbiancati.
Che Dio la benedica
Sia lodato Gesù Cristo
salve illustre padre ARIEL
segnalo un video https://www.youtube.com/watch?v=any_acQErdk vorrei un suo autorevole parere le chiedo è “normale”pregare con i musulmani che uccidono i cristiani e gli ebrei che non credono in Gesù Cristo ,vi ringrazio
Grazie infinite Padre Ariel. Ho la grande grazia di vivere con i miei genitori, cerco di rimanere fedele alla fede dei nonni con la coerenza di tutta una vita. Rispetto per il Santo Padre e tutto ordine sacerdotale, Santo Rosario, Santa Messa. Ho il messale in latino di nonna e per ritrovarla decisi di seguire la messa in rito antico senza mai tralasciare quella in italiano. Era bellissimo, conoscendo il latino capivo letture e vangelo. Per me era una grande opportunità di unità per tutti i cristiani. Non racconto epilogo perché mi fa male ancora ricordare. La ringrazio per invitarci al silenzio orante e ricordarci il valore assoluto di spazzare e lavare il tempio del Signore gratuitamente, ritenuto da tutte le donne della mia famiglia un onore immenso. Grazie
Però non è peregrino, anzi, il fatto che nei vaccini vi siano cellule di bambini abortiti. Mi dispiace, ma il fine non giustifica mai i mezzi. Grazie per lo scambio!
Niente da eccepire e la citazione (Mt 7, 6) calza a pennello.
Aggiungo che la misericordite che imperversa in quel di Roma servirà solo a fare dei danni incalcolabili .
Un paio di pensieri personali:
Ci vorrebbero prelati coraggiosi come quelli che hanno scomunicato i templari nel 1312, consci del loro potere e responsabili delle loro azioni e non succubi dell’opinione pubblica e dei media.
Oggi gli eretici vivono tranquilli e i santi vengono scomunicati.
L’ex Theodore McCarrick è rimasto cardinale per anni con il rischio (magari remoto) di diventare papa prima di essere smascherato ed è stato estromesso anche se con riluttanza, tralasciando però i contagiati del suo male che in decenni di attività chissà quanti saranno.
Anche alcuni siti su internet stanno cambiando pelle in senso negativo. Qualche anno fa potevo ancora leggere e intervenire su ” chiesa e post concilio” Ora è diventato un covo di settari. Mic è irriconoscibile! Cosa ne pensi? grazie
Anch’io ho avuto la medesima esperienza. Fino a qualche anno fa leggevo e seguivo con grande interesse blog di vaticanisti “controcorrente”, siti di informazione a sfondo cattolico, professori di storia “controrivoluzionari” e medievisti. Non parliamo poi di certo associazionismo pro-life. Poi mi sono svegliato, anche grazie alle flagranti bufale e ai fastidiosissimi ammiccamenti a varie teorie cospirative su covid e compagnia che giravano su tali siti. Mi dispiace, anche perchè alcune di queste persone erano molto valide e (apparentemente) preparate nel loro campo, ma con certe prese di posizione fanno più danni che benefici all’evangelizzazione.
Per dire, sono riusciti a lasciarmi una tale delusione che ormai sono diventato un convinto sostenitore della necessità di fare politiche serie di contrasto a fake news e teorie della cospirazione, anche se ci dovesse sfuggire qualche “censura” di troppo.
A tacer d’altro, il p. Ariel richiama più che opportunamente noi laici a un dovere tanto sacrosanto quanto sottaciuto: il rispetto, la benevolenza e in certe materie la doverosa obbedienza che si deve ai sacerdoti. Per quanto possano essere limitati o umanamente deludenti talvolta, è per mezzo loro che abbiamo i Sacramenti e la predicazione del Vangelo. La cura delle anime spetta ai presbiteri in comunione con i vescovi successori degli apostoli, non certo a catechisti/animatori/capi scout e laici più o meno strepitanti. Invece pare di essere tornati agli eccessi di certi movimenti ereticali del tardo Medioevo.
Esiste anche un altro gruppo di fedeli, anch’esso costituito da una netta prevalenza femminile, che rifugge la dogmatica e la teologia in generale, ma si arroga diritto/dovere di reinterpretare la morale alla luce del “pastoralismo” del CVII.
Se ne trovano esemplari accalcati attorno a sacerdoti progressisti, trepidanti all’ascolto di omelie infarcite di buoni sentimenti, “misericordismo” e altruismo alla moda. Cifra di una simile compagine è la riproposizione dell’insegnamento evangelico alla luce del rinnovamento impresso dal CVII e accelerato dall’attuale pontificato tutto chiacchiere e riformismo.
La scorsa estate, durante un soggiorno vacanziero a Cesenatico, mi sono sorbito le amenità di tali fedeli e sacerdoti pastoralmente aggiornati. Libero dal lavoro, ho partecipato alla S. Messa ogni giorno e, sebbene non sia io un biblista, mi sono accorto di veri e propri maltrattamenti alla Parola di Dio atti a conformarla al nuovo corso; forzature e torsioni del messaggio evangelico che sarebbero state palesi anche a un ateo dotato di minima capacità di comprensione del testo.
Anche in altre città ho trovato ammodernamenti simili: innovazioni a tutto campo che definirei in tempo reale e Covid compliant, fino a raggiungere gli alti livelli di sconsolante ironia dello “scambiatevi uno sguardo di pace”: esortazione che anima i partecipanti a lanciarsi a vicenda occhiate compiacenti, ammiccamenti e sorrisi mascherati, nel rispetto del metro di distanza socialmente consentito.
Reverendo padre, le chiedo come possiamo difenderci da tali storture che dilagano nei nostri…
Mia nonna, che era stata educata secondo lo stile preconciliare, aveva rispetto e venerazione per i sacerdoti, anche con quelli disprezzati che avevano addosso delle colpe. Ricordo di un sacerdote punito e allontanato dalle parrocchie più “importanti” e sbattuto a dire messa negli sperduti paesini di montagna. Mia nonna veniva apostrofata in malo modo, ma lei non desisteva: preparava la chiesa, accoglieva il sacerdote, gli preparava qualcosa da mangiare ed andava a richiamare e “scocciare” il popolo rinchiuso nelle proprie case affinché partecipasse alla messa. Sicuramente era una rompiscatole, ma non era superba. Ne sapeva di più rispetto alle summenzionate molte pie donne. Pregava tantissimo, leggeva anche, sebbene non avesse potuto studiare oltre la quinta elementare poiché proveniva da una famiglia di contadini. Manteneva comunque un atteggiamento di umiltà. Questo è un problema dei nostri tempi che anch’io, come insegnante, ho dovuto affrontare. Piuttosto che spendere soldi, tempo e fatica a studiare per conseguire lauree, corsi di specializzazione e via dicendo, mi sarebbe bastato farmi istruire dai genitori.
Bellissimo Articolo Padre Ariel, grazie. Letto con attenzione, ma dovrò rileggerlo con calma.
Certo che quando recita “… E ciò che da una vita noi approfondiamo, dopo essere stati disciplinati discepoli di maestri che ci hanno trasmessa non solo una formazione, ma soprattutto un metodo di studio..” fa molto pensare nel momento in cui vi sono sacerdoti (cui non voglio fare i nomi, ma trattasi di figure molto esposte in TV) che hanno sicuramente studiato, ma trasmettono un messaggio tutt’altro che in linea con gli approfondimenti che lei fa, caro Padre Ariel.
A noi fedeli non resta , come in ogni famiglia, di vedere in ognuno il bicchiere mezzo pieno e andare avanti con spirito di comunione fraterna nella Chiesa.
92 minuti di applausi!!!
Da applausi. Ho riso e pianto insieme. Non serve arrivare al Concilio di Trento; il mio vecchio Parroco non avrebbe permesso a nessuna di oltrepassare la Balaustra e fare ” la preta”.
Anche se era agosto e si moriva di caldo, calze e maniche lunghe.
Grazie Padre Ariel
Genericamente e al di fuori del tema di oggi, le ricordo caro p. Ariel che se “l’insulto non è un diritto e ricevere insulti non è un dovere né tanto meno un vincolo di carità cristiana”…vale anche per lei..seppur colto presbitero ..raffinato teologo..ecc. ecc.
Ormai le sue lunghe e colte “omelie” sempre più auto celebrative e supponenti sono piene di insulti e si arriva alla fine della lettura ricordando praticamente solo quelli.
Peccato..perché lei è davvero intelligente, brillante e molto preparato; qualità con le quali ha certamente attirato a se il suo pubblico di estimatori tra i quali me.
Tra queste sue qualità non ci sono evidentemente ne l’umiltà ne la carità (sarebbe troppo) ma da un po’ di tempo sta andando davvero oltre…
Ricordo con nostalgia i raffinati,brillanti, schietti e pungenti articoli ( che con piacere diffondevo) attraverso i quali l’ho conosciuta 2/3 anni fa.
Letture che arricchivano lasciando attraverso il suo pensiero insegnamenti e piacere…ora rimane un amaro senso di aggressività lontano da quelle vecchie letture.
Dio la benedica.
Sia lodato Gesù Cristo
Silvy
Evidentemente lei non ha mai avuto a che fare, sia come confessore sia come direttore spirituale, con sacerdoti fatti invecchiare di dieci anni in un anno solo da certi ingestibili fedeli senza macchia e senza peccato.
Sa come mai i confessionali sono vuoti? Perché sempre più numerosi sono i “cattolici” convinti che gli unici a peccare siano i vescovi e i preti, di cui i soggetti come lei si ergono a supremi giudici e bastonatori.
Forse lei non ha mai avuto a che fare con sacerdoti sessantenni, con trent’anni e più di devoto ministero alle spalle, piangenti dinanzi al vescovo al quale dichiaravano sconsolati di non sapere più come gestire catechiste, “animatrici” parrocchiali e pie donne varie che si sentivano papesse, imperatrici e regine.
Perché di questo parla il mio articolo.
Siccome mi rivolge un’accusa gravissima, ossia quella di «pubblicare omelie auto-celebrative piene di insulti», lei ha il dovere morale di fornire l’elenco completo e dettagliato di questi insulti a me attribuiti in questo suo infelice commento pubblico.
Li elenchi tutti, dal primo all’ultimo.
Se non è in grado di elencarli, perché di fatto io non insulto proprio nessuno, allora la smetta di parlare a sproposito e cerchi piuttosto di applicare il santo monito del Beato Apostolo Paolo:
«Non concedo a nessuna donna di insegnare, né di dettare legge all’uomo; piuttosto se ne stia in atteggiamento tranquillo» [I Tm 2, 12]
«Come in tutte le comunità dei fedeli, le donne nelle assemblee tacciano perché non è loro permesso parlare; stiano invece sottomesse, come dice anche la legge. Se vogliono imparare qualche cosa, interroghino a casa i loro mariti, perché è sconveniente per una donna parlare in assemblea» [I Cor 14, 34-35].
E adesso se la prenda pure con quell’essere insultante del Beato Apostolo Paolo, mentre io resto in attesa che lei invii l’elenco degli insulti che a suo dire avrei rivolto nelle mie «omelie insultanti auto-celebrative»
Confesso che non ho letto tutto l’articolo. Purtroppo sono fuori allenamento, non riesco a seguire argomentazioni che si dilungano, anche se gli esempi proposti sono alquanto “gustosi”. Ma poiché in questa risposta lei fornisce un sintetico riassunto:
“Forse lei non ha mai avuto a che fare con sacerdoti sessantenni, con trent’anni e più di devoto ministero alle spalle, piangenti dinanzi al vescovo al quale dichiaravano sconsolati di non sapere più come gestire catechiste, “animatrici” parrocchiali e pie donne varie che si sentivano papesse, imperatrici e regine.
Perché di questo parla il mio articolo.”
mi permetto una timida osservazione. Essendo nata a metà del secolo scorso, ho conosciuto da bambina la Chiesa preconciliare, quando le Parrocchie non erano ancora Comunità di fedeli. La Catechesi si chiamava Dottrina e veniva impartita dal Parroco o dal Cappellano, che evidentemente avevano il tempo di farlo, non dovendo gestire una pletora di riunioni, incontri, attività pastorali di vario genere. Non tutto era bello: le prediche erano noiose , ripetitive, parlavano di Madonne e inferno e peccati mortali….. della Dottrina non credo di aver capito molto, avevo nove anni e apprezzavo soprattutto il fatto che si facesse una bella festa tutta per me….. tuttavia credo che quel poco di fede che conservo gelosamente venga da quel piccolo seme gettato a suo tempo dalle parole di don Armando Berna e dal suo cappellano don Giuseppe.
Sig.ra Silvy,
lei è in grado di comprendere le sofferenze, le delusioni e i tradimenti vissuti da noi sacerdoti a causa di non pochi fedeli, dopo anni e anni di ministero, nelle stessa misura in cui un rinoceronte può muoversi senza recare danno in una fabbrica di cristalli, salvo sentirsi e quindi presentarsi come una libellula.
Caro p. Ariel, lei si è veramente superato quando scrive che S. Tommaso d’Aquino ora sarebbe catalogabile nella schiera degli “ultra-progressisisti”, praticamente in compagnia dei vari card. Kasper, Danneels, Martini… Di stupidaggini ne ho sentite molte in vita mia ma questa le batte tutte con gran distacco!
Lei non conosce San Tommaso d’Aquino e meno che mai è in grado di collocarlo nel suo contesto storico-filosofico-teologico del XIII secolo. Lo dimostra il fatto che, come tutti gli asini professionisti, lei non trova di meglio da fare che dare dello stupido a chi l’Aquinate lo conoscono bene e a fondo.