Giovanni Cavalcoli
Dell'Ordine dei Frati Predicatori
Presbitero e Teologo

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Padre Giovanni

Il Santo Padre Francesco e l’arbitro super partes. Il Sommo Pontefice come fautore di unità e concordia nella Chiesa

– Theologica –

IL SANTO PADRE FRANCESCO E L’ARBITRO SUPER PARTES. IL SOMMO PONTEFICE COME FAUTORE DI UNITÀ E CONCORDIA NELLA CHIESA

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Non che il Papa negli incontri ecumenici debba atteggiarsi a maestro tra gli scolaretti o debba proclamare l’Unam Sanctam di Bonifacio VIII. Ma anche così come adesso si comporta, sembra eccessivamente riguardoso e quasi intimidito. A volte sembra anche esagerare nelle manifestazioni d’ affetto, come se avesse a che fare con i suoi più cari amici. Dopotutto, sono “fratelli separati”. Credo che il mantenere una certa dignitosa distanza, senza freddezza o sussiego, sarebbe già un tacito richiamo alla sublime e impareggiabile dignità del suo carisma di servus servorum Dei.

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Autore Giovanni Cavalcoli OP

Autore
Giovanni Cavalcoli, OP

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il Sommo Pontefice incontra Sua Eccellenza Reverendissima Monsignora Antije Jeckelen, Arcivescova Primate di Svezia [servizio di Radio Vaticana QUI]

[…] non è affatto proibito a un Papa avere le sue idee od opinioni personali, più o meno discutibili. Non gli è certo proibito seguire una data corrente di opinione. È troppo evidente che il Santo Padre Francesco preferisce il progressismo, con le scelte pastorali o di governo, che da ciò possono discendere. Ma occorre che egli, al di sopra delle sue idee personali, si ricordi della sua delicatissima posizione di Sommo Pontefice super partes, padre di tutti i cattolici, altrimenti rischia di sbilanciarsi da una parte e quindi di non recar giustizia all’altra.

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l’Arcivescova Primate di Svezia durante lo svolgimento del suo sacro ministero quale successore degli Apostoli

Nei suoi frequenti interventi a braccio e in discorsi improvvisati o nelle sue battute  ― pensiamo alle interviste in aereo ― non è sempre chiaro se egli esprime sue opinioni o impressioni personali, soggettive, oppure parla proprio come maestro della fede e della morale, cioè come Papa.

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Per questo, sembrerebbe opportuno e utile per la Chiesa che il Papa limitasse i suoi discorsi. Ciò limiterebbe il rischio che l’insegnamento pontificio venga declassato, frainteso e svalorizzato. Dal Papa non si richiede tanto la quantità, quanto piuttosto la qualità ed autorevolezza dei suoi interventi, che possono affrontare quesiti, temi ed argomenti di grande importanza, dove da lui solo si può e si deve avere una risposta o un indirizzo teorico o pratico [segue …]

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02.11.2016  Giovanni Cavalcoli, OP   —   IL SANTO PADRE FRANCESCO E L’ARBITRO SUPER PARTES

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