Quando la scuola italiana non rivendica la propria laicità: porno-attore in cattedra in un liceo torinese

—  attualità —

QUANDO LA SCUOLA ITALIANA NON RIVENDICA LA PROPRIA LAICITÀ: PORNO-ATTORE IN CATTEDRA IN UN LICEO TORINESE

Il 22 aprile è stato invitato Max Felicitas presso il liceo Alfieri di Torino, il tutto durante la settimana di autogestione, donando agli adolescenti della nostra scuola veramente laica delle preziose perle di saggezza su porno e revenge porn …

 

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Cari Lettori,

sono un ragazzo semplice, un ragazzo di campagna, basti pensare che firmo con la croce. Beninteso, ciò non perché sono un vescovo — i vescovi quando firmano mettono una croce davanti al loro nome —, ma perché sono analfabeta. Infatti non sono io che scrivo, ma un altro che scrive per me sotto dettatura.

La mia semplicità e la mia ignoranza mi impongono quindi di chiedere lumi ai sapienti. E oggi, la sedes sapientiae, sono i social media. Non è necessario neppure un computer, basta un telefonino, dinanzi al quale serve a ben poco la grande Biblioteca Nazionale con tutto ciò che di inutile essa contiene. Anzi, non capisco come mai non vi abbiano fatto ancora un centro commerciale o un grande fast-food.

Cominciando ad avere pure una certa età, quindi sicuramente esposto ai primi colpi di demenza senile, se non ricordo male mi sovvengono alla mente avvenimenti di questo genere accaduti proprio nelle varie scuole italiane:

1. periodo natalizio: proibiti presepi e canti di Natale nelle scuole, i maomettani potrebbero rimanerne disturbati;

2. impedita la visita alla scuola al vescovo della diocesi mentre si trovava in visita pastorale in quella zona, perché la scuola è laica;

3. impedito l’ingresso alla scuola al parroco durante la benedizione pasquale delle famiglie, perché la scuola è di tutti, soprattutto dei figli dei non credenti che potrebbero rimanere traumatizzati a vita da due gocce di acquasanta;

4. cardinale italiano noto come insigne studioso nonché ex accademico invitato dal comitato di studenti cattolici per una lectio magistralis all’università, impedita e annullata perché i collettivi della sinistra hanno minacciato proteste al grido “laicità, laicità!”;

ecc … ecc …

Se la demenza senile che incombe non confonde i miei ricordi, mi pare di ricordare che all’Università La Sapienza di Roma fu impedito l’ingresso al Sommo Pontefice Benedetto XVI che con un saluto avrebbe turbato, ma che dico: profanato in modo sacrilego il dogma della laicità. A poco è valso ricordare che quella università fu fondata e sovvenzionata dai Romani Pontefici e che il suo nome — La Sapienza — deriva da una antifona liturgica del periodo di Avvento che recita:

O Sapientia,
quae ex ore Altissimi prodisti,
attingens a fine usque ad finem, fortiter
suaviter disponensque omnia:
veni ad docendum nos viam prudentiae

O Sapienza,
che uscisti dalla bocca dell’Altissimo,
arrivando da confine a confine, e con forza
dolcemente tutto disponendo:
vieni ad insegnarci la via della prudenza. 

Accadde anche a me nel 2011, quando con Franco Cardini tenni una conferenza presso la Facoltà di Lettere e Filosofia de La Sapienza di Roma. Mentre salivo lo scalone d’entrata quattro mocciosi dissero: «L’università è laica». Risposi: «Certo, allora venite a sentire la mia conferenza, perché parlerò proprio del valore della laicità e dell’importanza della separazione tra Stato e Chiesa».

Il 22 aprile è stato invitato Max Felicitas presso il liceo Alfieri di Torino, il tutto durante la settimana di autogestione, donando agli adolescenti della nostra scuola veramente laica delle preziose perle di saggezza su porno e revenge porn. Assieme a lui la sessuologa Nada Loffredi e l’avvocato Lorenzo Puglisi in un’aula gremita, ovviamente molto laica, anzi laicissima, perché il porno è quanto di più laico si possa offrire ai nostri ragazzi [vedere QUI, QUI, QUI]

Sono certo che se adesso affermerò che questo è una autentica laicità del cazzo nel senso più realistico e deleterio del termine, qualche anima pia “cattolica” rimarrà scossa e turbata a tal punto da inviare di corsa la sua email di rito al mio Vescovo, lamentando che sono un prete volgare, o peggio «una vergogna di prete». Spero che quel sant’uomo del mio Vescovo, che non ha mai detto una parolaccia nel corso della sua vita intera, valutata la gravità del fatto testé esposto e di quanto da me trattato, risponda a certi bigotti più molesti delle zanzare delle paludi del vecchio Agro Pontino … «E basta, con le vostre scemenze mi avete letteralmente rotto il cazzo!».

Evviva la scuola laica!

dall’Isola di Patmos, 26 aprile 2023

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I Padri dell’Isola di Patmos

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1 commento
  1. ettore
    ettore dice:

    Caro Padre Ariel,

    poco da eccepire su quanto scrive sul degrado continuo che avviene nella scuola ….

    Purtroppo dello stesso male sembra soffrire la Chiesa, che appare ogni giorno sempre più smarrita, sconcertando i sempre meno numerosi fedeli …
    Un breve elenco di fatti (e misfatti ?) di cui si è letto in questi giorni:
    – Il Papa a colloquio con alcuni giovani su Disney Plus …..?!
    – Mons. Paglia e le sue uscite improvvide ….?!
    – Un vescovo anglicano, divorziato e risposato, celebra per misunderstanding (malinteso o piuttosto dabbenaggine?) nella cattedrale di San Giovanni in Laterano ….?!
    – Vocazioni in Irlanda? Solo 20 seminaristi per tutto il paese?
    – Raduno di motociclisti a Fossano, il prete (motociclista) celebra la Santa Messa col casco in testa ….?!
    – Le reliquie della Santa Croce vengono donate a re Carlo….?!

    E taccio sulle conclusioni del Sinodo tedesco, sulle affermazioni dei cardd. Hollerich, Roche, McElroy ….. e via a seguire.

    Laudetur Jesus Christus.

    Ettore

I commenti sono chiusi.