Il mistero della gioia: «Et ascéndit in caelum, sedet ad déxteram Patris»
Latest posts by Padre Gabriele (see all)
- Con “Il cuore altrove” verso un cammino di obbedienza al Padre, per essere veramente discepoli di Cristo - 14 Maggio 2022
- La guerra in corso e lo strazio del Calvario. Gesù crocifisso nel dramma contemporaneo con Maria e Giovanni Apostolo - 15 Aprile 2022
- Il Santo Vangelo di questa domenica ci ricorda che traditori e adulteri lo siamo un po’ tutti - 2 Aprile 2022
Domenica scorsa, nella parrocchia da me abitualmente frequentata, il sacerdote celebrante, che è parroco, ripetendosi rispetto agli ultimi anni, incurante dei testi sacri degli Atti degli Apostoli e del Vangelo di Luca che presentano il fatto dell’Ascensione del Signore Gesù così come è stato attestato dai testimoni oculari, Apostoli e Discepoli – cioè che essi hanno avuto chiara la percezione sensibile del movimento ascensionale di tutta la figura del Redentore che saliva verso il cielo – ha negato questa esperienza e l’ha presentata dicendo che Gesù non si è staccato da terra, ma è semplicemente scomparso dalla loro vista, così come – aggiungo io – possiamo leggere nell’episodio dei discepoli di Emmaus. Io ho dato al parroco il testo di una catechesi di Giovanni Paolo II sull’Ascensione, tenuta nel 1989, in cui viene ribadita la verità dei testi sacri, cioè che i testimoni oculari hanno trasmesso quel che hanno visto: lo stacco da terra di Gesù che ascende verso il cielo, segno di un altro Cielo, quello della glorificazione in Dio Padre.
La sua riflessione mi fa pensare a quella ragazza olandese di 17 anni che ha perso ogni speranza e ha scelto di morire praticando il suicidio assistito. Disillusa, depressa, vittima di un mondo che non le dato le risposte esistenziali di cui ogni anima sofferente ha disperato bisogno. La speranza cristiana è proprio ciò che ho pensato leggendo la sua storia. Portare Cristo ovunque deve essere la nostra missione di vita perché solo lui salva le nostre anime e solo lui ogni dolore ha un senso