Fare “esperienza di Cristo” nell’Eucaristia non è egocentrismo clericale, come il Cardinale Mario Grech e il gesuita Antonio Spadaro vorrebbero farci intendere, ma è nutrirsi di quella speranza cristiana che si è fatta carne
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Nella fatica di un tempo senza la possibilità di partecipare a una vera Messa dal vivo, ho sentito un ulteriore peso nelle parole di quegli uomini di Chiesa che -forse nel buon intento di consolarci- lodavano la Messa virtuale, mettendola al pari, se non al disopra, di quella vera. I risultati si vedono da quando si è potuti tornare a Messa: moltissimi, soprattutto giovani, hanno abbandonato e non sono ancora tornati. Questi che attaccano i sacerdoti che hanno trovato un modo per alleviare questa pena per noi laici sono ancora peggio. Temo che questa strada porterà al deserto nelle nostre chiese…
Grazie per questo articolo!
Il signore della “lettera firmata” dovrebbe veramente scuotere gli animi dei sacerdoti.
Tantissime persone oggi, spesso fragili, o semplicemente ignoranti (nel senso etimologico del termine) delusi e smarriti come pecore senza pastore, finisco per incappare in blog e siti che, tagliando un po’ qua e un po’ là, tra un enciclica di Pio X e un versetto di San Paolo, inducono la gente a lasciare la chiesa, “la falsa chiesa apostata vaticanosecondista” come la definiscono loro, movimenti entrati particolarmente in voga con il pontificato di Francesco e la rinuncia di Benedetto. Don Minutella ne è un esempio lampante. Quello che sembrava essere un fenomeno da baraccone (e tale è) è riuscito ad attrarre intorno a sé migliaia di fedeli. E non mi pare che le autorità ecclesiastiche stiano facendo qualcosa per porre argine a tutto ciò.
Grazie Rev. P. Ivano: grazie!
Siete veramente tre angeli su un’isola sulla quale chi approda è liberato da tanta confusione e trova veramente ristoro.
Ho reagito alla gran confusione che oggi ammorba la chiesa finendo prima dai sedevacantisti, poi, peggio, nel girone infernale del Minutella, che è un vero demonio annegato nella menzogna e nell’odio.
Se non firmo la lettera è perché sono stato tartassato dal braccio armato dei suoi cecchini sui social (che poi sono sempre i soliti dieci stronzi con decine di nik diversi) che lo laudano e lo incensano.
E’ grazie a voi, padri stimatissimi, e ai vostri scritti, compreso il memorabile video di P. Ariel nel quale chiama il Minutella “Frate Cipolla”, che sono tornato nel seno della chiesa stravolta e sconvolta, ma pur sempre e sola chiesa di Cristo.
Vi porterò sempre nel cuore con gratitudine per quello che avete fatto per me.
Dio vi ricompensi!
Firmato:
Don Ariel
firmato: Idiota che non sei altro!
“quanno ce vo’, ce vo’…”
Nessuno può taroccare un indirizzo di posta elettronica reale, una trasmissione di dati reale, un IP reale.
Idiota!