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Il sito di questa Rivista e le Edizioni prendono nome dall’isola dell’Egeo nella quale il Beato Apostolo Giovanni scrisse il Libro dell’Apocalisse, isola anche nota come «il luogo dell’ultima rivelazione»
«ALTIUS CÆTERIS DEI PATEFECIT ARCANA»
(in modo più alto degli altri, Giovanni ha trasmesso alla Chiesa, gli arcani misteri di Dio)
La lunetta usata come copertina della nostra home-page è un affresco del Correggio del XVI sec. conservato nella Chiesa di San Giovanni Evangelista a Parma
Creatrice e curatrice del sito di questa rivista:
MANUELA LUZZARDI
Caro Padre Ariel,
i suoi articoli sono sempre profondi e conditi con quella dose di amara ironia che obbliga a non passare indifferenti sopra ai drammi umani e sociali.
Leggo da 2 anni L’Isola ma non vi avevo mai scritto, lo faccio oggi quasi per obbligo.
Confondendo a suo tempo la natura diversa dei due referendum degli anni ’70 (ero appena ventenne), votai a favore dell’aborto come votai a favore del divorzio sostenendo che se una coppia voleva divorziare, non glielo potevo impedire.
Lei e Padre Giovanni Cavalcoli, in alcuni articoli, avete scritto che non si può impedire allo stato di avere una legge civile sul divorzio, perché (cito a memoria un suo articolo), il matrimonio civile è un contratto che può essere sciolto, e, come tale, non va confuso con quello che è il matrimonio sacramentale, che è un sacramento indissolubile, e non un semplice contratto.
Caddi stupidamente all’epoca nella logica del … non posso impedire agli altri di …
Cosa applicabile al discorso divorzio, ma non all’aborto, dove invece non si dovrebbe mai permettere di sopprimere una vita.
Da giovane specializzanda in ginecologia mi ritrovai ad assistere due ginecologi abortisti. Adesso vi spiego chi rimase traumatizzata … io! Rimasi traumatizzata perché quei due ginecologi erano proprio due diavoli.
Non so dove la Bonino abbia conosciute “milioni di donne traumatizzate”, come dice nel filmato da lei qui inserito, perché io, in 5 mesi di lavori con quei due diavoli, davanti a 214 aborti da loro praticati, ricordo solo due donne scosse, una di 35 anni e una di 41. Tutte le altre sono entrate tranquille e tranquille sono uscite, ringraziando e sorridendo, a volte chiedendo informazioni del tutto futili nel post aborto.
Nelle pazienti al di sotto dei 20 anni, ho potuto notare una superficialità impressionante, della serie (come lei scrive azzeccando veramente il problema) … il giovedì abortisco e il sabato sera vado in discoteca.
Lasciai quel reparto dopo 6 mesi, e sul finire della specializzazione mi misi di nuovo a fare la “studente” prendendo poi la specializzazione in pediatria, e da anni svolgo la professione come medico pediatra.
Di fronte a quei 214 aborti in 5 mesi, ho conosciuto solo tre donne che sono risultate, due sconvolte, e una traumatizzata. Si tratta delle due donne di cui sopra, sconvolte, e si tratta di me, che invece rimasi traumatizzata.
Non ho precisato, lo faccio adesso, che io non ho mai praticato un aborto, assistevo i due medici abortisti sul finire della mia specializzazione in ginecologia, cosa però che non mi scusa, e a distanza di vent’anni, mi sento sempre responsabile e in colpa per avere “semplicemente” assistito.
Quando uscii da quella sala senza mai più entrarvi? Quando il ginecologo estrasse senza “romperlo” un feto di circa 3 mesi perfettamente formato, lo immerse nella soluzione per lavarlo, poi lo mostrò ridendo agli assistenti, e con un ghigno che mai dimenticherò lo gettò nel secchio con i rifiuti organici destinati all’inceneritore.
E io soffrii d’insonnia per mesi, essendo, come già detto, l’unica donna veramente traumatizzata.
Ma la Bonino ha un concetto di trauma, evidentemente, del tutto diverso …
Luciana – Milano
La vicenda del prelato bolognese ha destato reazioni imprevedibili e contrastanti.
Viene difeso dal Foglio, il quale titola “L’aborto è un crimine come la mafia”. A dirlo non è don Francesco Pieri ma è stato proprio Papa Francesco …. parole ovviamente “ignorate”, celate dai media. http://www.ilfoglio.it/chiesa/2017/11/20/news/l-aborto-e-un-crimine-come-la-mafia-non-e-don-francesco-ma-papa-francesco-164380/
Al contrario stupisce non più di tanto Famiglia Cristiana:
http://www.famigliacristiana.it/articolo/don-francesco-pieri.aspx
In linguaggio manzoniano il titolo dell’articolo di FC si traduce: “Sopire, troncare… troncare, sopire”