La legge Scalfarotto-Zan sulla transomofobia? I clericali puritani parlano un linguaggio paludato che la società non comprende più, io invece dico parolacce perché sono un prete che evangelizza

— attualità ecclesiale —

LA LEGGE SCALFAROTTO-ZAN SULLA TRANSOMOFOBIA? I CLERICALI PURITANI PARLANO UN LINGUAGGIO PALUDATO CHE LA SOCIETÀ NON COMPRENDE PIÙ, IO DICO INVECE PAROLACCE PERCHÉ SONO UN PRETE CHE EVANGELIZZA

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Miei cari Lettori, se dopo l’approvazione già avvenuta alla Camera, questo disegno di legge passerà anche al Senato della Repubblica, vi comunico che finalmente “saremo” liberi di prenderlo nel culo ai sensi di legge. Come se in passato, la legge italiana, avesse impedito, a chiunque lo voleva e lo desiderava, di prenderlo tranquillamente nel culo.

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Autore
Ariel S. Levi di Gualdo

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le vignette di Alfio Krancic, 2015

Oggi ci troviamo in questa situazione di sfacelo perché un esercito di pretini con la voce in falsetto e di laici catto-puritani nevroticamente attenti alla parolina ― casomai qualcuno avesse dimenticati gli atteggiamenti tipici dei vecchi farisei ―, anziché dire merda dicono cacca, oppure meglio pupù. Quando poi si ritrovano dinanzi all’idiota conclamato, reso pericoloso dal fatto che non ragiona, i pretini con la voce in falsetto e i laici catto-puritani agitano il ditino con l’occhio mistico volto verso il cielo e con voce mielosa gli dicono: “Ti prego, sciocchino, non dire queste cose, altrimenti la Madonnina piange!”. O pensate forse  che il pretino con la voce in falsetto e i vecchi catto-puritani al suo seguito, dicano all’idiota con minacciosa voce baritonale: “Vuoi smetterla di fare lo stronzo?”.

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E tra una “pupù” e uno “sciocchino”, oggi rischiamo di finire fottuti dall’agguerrito esercito delle froce arcobaleno che non vogliono una legge contro la transomofobia, bensì tappare la bocca a chiunque oserà dissentire dai “dogmi” imposti dalla gaystapo, che non mira a tutelare i «piglianculo» per opera dei «quaquaraquà» ― neologismi di Leonardo Sciascia, Il giorno della civetta ―, perché ciò che bramano è di perseguire il reato di opinione. Insomma: mettere in croce gli altri mentre loro si dichiarano povere vittime perseguitate.

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L’8 ottobre, in diretta dagli studi Mediaset di Milano, interloquendo con l’On. Alessandro Zan collegato da Roma, posi una domanda ben precisa:

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«Faccio un esempio molto concreto: nella lettera ai Corinzi il Beato Apostolo Paolo ammonisce dicendo che né adulteri, né avari, né effeminati, né sodomiti […] entreranno nel regno dei cieli (cfr. I Cor 6, 9-11). Al termine di questa epistola, nelle chiese non diciamo “parola del Padre Ariel” o “parola dei Vescovi” ma “Parola di Dio”. Ebbene voglio sapere: domani, se leggo e spiego questa Epistola, non è che mi arrivano i carabinieri?» [vedere video, QUI dal minuto 02:07:20 a seguire].

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fiabe per bambini ad uso scolastico per l’indottrinamento gender

Come potete vedere dal filmato, il nostro parlamentare non rispose. Frattanto Vlady Guadagno, in arte Luxuria, urlava in sottofondo «nemmeno i pedofili … nemmeno i pedofili …» entreranno nel regno dei cieli. Ciò per sottintendere che la pedofilia è faccenda che riguarderebbe solo la Chiesa e i preti, mica i non pochi ricchi e ricchioni ultra cinquantenni che vanno a caccia di adolescenti che approdano nei circoli gay come piccoli marchettari in fiore per uscirne coi soldi per il nuovo Iphon? No, quella è cosa buona e giusta, in fondo li introducono solo alle meraviglie dell’amore omosex, vi pare? La pedofilia, o meglio quella efebofilia chiamata impropriamente pedofilia, riguarda solo la Chiesa e i preti, mica i ricchi e ricchioni a caccia di adolescenti.

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Se le mie reminiscenze di diritto penale ― materia che ho abbandonata da oltre due decenni ― non sono totalmente arrugginite, mi risulta che il legislatore interviene con le leggi per colmare un vuoto normativo. Domandiamoci: premesso che tutti coloro che hanno aggredito omosessuali o lesbiche, sono stati condannati dai giudici dei tribunali penali italiani, che con meritorio e lodevole zelo hanno sempre e di rigore applicata giustamente l’aggravante; premesso che la Chiesa Cattolica condanna in modo deciso e severo qualsiasi forma di discriminazione delle persone omosessuali, ebbene: mi spiegate quale vuoto normativo andrebbe a colmare questa legge? Ve lo dico io: nessuno.

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fiabe per bambini ad uso scolastico per l’indottrinamento gender

La legge Scalfarotto-Zan mira a due cose essenziali, entrambe pericolose: a dare vita all’interno delle scuole a un vero e proprio indottrinamento sul gender e a perseguire i reati di opinione di chiunque osi opporsi alla “cultura di morte” della gaystapo. Proprio così, perché è esattamente questo che intendono tutelare coloro che rivendicano il diritto al matrimonio omosessuale o all’acquisto di bimbi da uteri in affitto o da madri surrogate: la cultura della morte da instillare in una società civile che già versa, come quella europea, in stato avanzato di decadenza.

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E qui torniamo al mio esempio di poc’anzi: nessuno ci chiederà di censurare l’Epistola paolina indirizzata ai Corinzi o di cancellarla dai Santi Vangeli. Perché non sono scemi, bensì molto intelligenti. Quindi se la prenderanno con noi che la predicheremo e la spiegheremo, quella Epistola. E vi spiego come ciò accadrà: quella domenica ci sarà in chiesa l’immancabile catto-finocchio che si dichiarerà colpito, vilipeso, oltraggiato ed escluso dalle parole del prete che se l’è presa con «effeminati» e «sodomiti». Presto detto: potremo anche leggere quell’Epistola Paolina, ma solo per spiegare quanto il Beato Apostolo fosse poco accogliente e includente, perché era un rigorista appartenente a tempi diversi. Per questo noi, da lui, prenderemo le dovute distanze con il cuore che pulsa arcobaleni.

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Miei cari Lettori, se dopo l’approvazione già avvenuto alla Camera, questo disegno di legge passerà anche al Senato della Repubblica, vi comunico che finalmente “saremo” liberi di prenderlo nel culo ai sensi di legge. Come se in passato, la legge italiana, avesse impedito, a chiunque lo voleva e lo desiderava, di prenderlo tranquillamente nel culo.

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fiabe per bambini ad uso scolastico per l’indottrinamento gender

Ma così stando le cose, allora a che cosa mira in concreto questa legge? Al semplice fatto che domani, chiunque esprimerà qualsiasi forma di dissenso e di umano ribrezzo verso la pratica della sodomia, in un modo o nell’altro recherà offesa a chi da sempre è libero di praticarla, quindi sarà penalmente perseguibile.

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Ho usato un linguaggio da camionista scurrile o da scaricatore di porto senza freni inibitori? Può essere, ma una cosa resta certa: mentre gruppetti di pretini accoglienti e includenti che arrossiscono come fanciulle alle prime mestruazioni se qualcuno osa dire solo “cacca”; mentre i nostri vescovoni, dinanzi al tutto, diranno timidamente solo “sciocchino”, se questa legge passerà anche al Senato noi ci ritroveremo con le mani legate e la museruola alla bocca per opera di coloro che rivendicano il sacrosanto diritto, peraltro mai negato a nessuno, di darlo e di prenderlo come e dove vogliono.

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Signori Vescovi, non stracciatevi le vesti dinanzi al mio turpiloquio che ha una logica ben precisa. Soprattutto: non cadete nella mia trappola, stracciandovi le vesti sulla forma, pur di fuggire dall’orrida sostanza che non avete né le capacità né il coraggio di affrontare. Piuttosto pensate a ciò verso il quale state andando incontro con rara e incosciente pavidità. Pensate a ciò che davvero è volgare per quanto disumano: domani, quando vi imporranno l’insegnamento del gender nelle scuole cattoliche private-parificate, salvo togliervi in caso contrario i finanziamenti statali, quindi facendole chiudere, che cosa farete? Forse agiterete timidamente il ditino con l’occhio mistico al cielo sospirando “sciocchino”?

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fiabe per bambini ad uso scolastico per l’indottrinamento gender

Tra un turpiloquio e l’altro concludo con impeccabile teologia: se Dio Padre non ha impedito ad Adamo ed Eva di commettere il peccato originale, pur con tutte le conseguenze che ne sono derivate all’umanità, poiché mai avrebbe potuto mettersi contro la libertà e il libero arbitrio che lui stesso aveva donato al momento della loro creazione, posso forse io impedire a due maschietti con gli ormoni che funzionano al contrario di giocare al rinculino? Giammai! Se lo prendano e se lo diano pure dove e quanto vogliono, ma non osino strepitare se qualcuno affermasse pubblicamente che potendo scegliere, preferirebbe essere sgozzato da quelli dell’Isis che essere sodomizzato da un altro uomo. Non osino urlare “alla discriminazione” se insegnanti cattolici o non cattolici, in scuole cattoliche o laiche, si rifiuteranno, in coscienza e per coscienza, di infondere negli animi dei bambini i misteri della satanica chiesa gaycentrica della lobby gay arcobaleno.

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Certo, contrariamente alla confusa Chiesa del “nuovo corso” animata da un esercito di ecclesiastici gay friendly, come cattolico, prete e teologo ho ben chiara la sostanziale differenza che corre tra la libertà che l’uomo ha di commettere peccati e ciò che oggi molti rivendicano come sacrosanto diritto al peccato. Tutti possono liberamente peccare, ma nessuno può rivendicare il diritto al peccato, tanto meno trascinarlo e inserirlo all’interno della Chiesa come una “preziosa diversità da accogliere”, perché la Chiesa accoglie e sempre accoglierà il peccatore, è fondamento della sua missione, ma non può né mai potrà accogliere il peccato e chiamare il bene male e il male bene.

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fiabe per bambini ad uso scolastico per l’indottrinamento gender

Ecco, ho donato all’uomo della strada e all’uomo in generale, amici froci inclusi ai quali da sempre voglio tanto bene, quella efficace chiarezza evangelica che tra “pupù” e “sciocchini”, certi nostri preti e molti nostri vescovoni non sono purtroppo più in grado di donarvi. Per questo la Chiesa italiana rischia di finire imbavagliata dalla gaystapo arcobalenista. Ma questo lo capiranno solo domani, quando gli arriveranno i carabinieri nelle chiese o quando dovranno insegnare obbligatoriamente la teoria del gender, se non vorranno chiudere le scuole cattoliche.

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E adesso ditemi: sono volgare io, oppure, dinanzi a Dio, al Santo Vangelo e alla nostra missione salvifica sulla terra a noi affidata da Gesù Cristo, i volgari sono quelli che si limitano ad agitare il ditino, con l’occhio mistico rivolto al cielo, sospirando al massimo … “sciocchino”?

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.dall’Isola di Patmos, 7 novembre 2020

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