Solo se ci lasciamo amare da Dio, senza facili ottimismi e pericolosi determinismi, «andrà tutto bene»
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Beh, si dice “andrà tutto bene”come si applaude ai funerali (parlo in generale). Sono forme di stordimento vitalistico di fronte a certi snodi cruciali della vita. Pascal, che riprese il concetto da Montaigne, parlerebbe di “divertissement”. In fondo sono dimostrazioni di frigidità spirituale, cioè rifiuto di vivere la vita nella sua pienezza di significato – è sempre la storia del talento sotterrato – vita che consentirebbe di scoprire che la vera e ultima consolazione non sta necessariamente in un felice scioglimento di qualche dolorosa vicenda, ma nella consapevolezza che “tutto concorre al bene, per quelli che amano Dio”, cioè a un bene ordinato al fine ultimo, che è la visione beatifica. Infatti, una delle cose che caratterizza il povero “nello spirito” e l’umile “nello spirito” è proprio la nobiltà delle aspirazioni e l’arditezza delle speranze: il volere il meglio, il tutto che Dio gli ha offerto, e con ragione. (Fin qui gli eroici propositi… che ci avviano su una strada costellata di pietosi incespicamenti…) Ma insomma, per dirla terra terra, l’ “andrà tutto bene” e gli applausi ai funerali non sono altro che modi di “buttarla in vacca” e di non guardare in faccia la vita – quando riflettono, s’intende, un’attitudine intima: certe cose si fanno anche per superficialità o per involontario conformismo – modi che non aiutano quasi mai a schivare il peggio, ma che precludono senz’altro il raggiungimento del meglio. (“Meglio” è un termine un po’ indegno e volgare per un dono ineffabile del Signore: ma, appunto, parlo terra terra.)
Capisco l’alleanza noachica, apprezzo Giuliana di Norwich e spesso medito sulla weltanschauung . Ma… i Lepricani?!?
«[…] A questa frase (“andrà tutto bene”) si è pensato bene di aggiungere l’onnipresente arcobaleno sostenuto da due nuvolette, simbolo che oggi è stato arruolato dal pensiero unico, svuotato di qualunque connotazione biblica e di alleanza noachica [cf. Gen 9, 8- 12], per rieditarlo come simbolo di lobby e di lotta ai diritti. E a vedere come è stato confezionato l’arcobaleno antivirus, ci si aspetterebbe la comparsa di Lepricani e pentole di monete d’oro, e invece…»
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Caro Andrea,
la frase è talmente chiara e comprensibile nel suo senso sia espositivo, sia logico, sia espressivo, che rimane davvero difficile spiegarne il senso così evidente.
Insomma, della serie … vediamo se c’è una parolina a cui attaccarsi in tutto questo discorso molto serio e molto ben esposto.
A quanto pare ha ritenuto di averla trovata.