Grandiosa omelia dell’Arcivescovo Metropolita di Milano: «Chi era Silvio Berlusconi? Un uomo»

GRANDIOSA OMELIA DELL’ARCIVESCOVO METROPOLITA DI MILANO: «CHI ERA SILVIO BERLUSCONI? UN UOMO»

«Silvio Berlusconi è stato certo un uomo politico, è stato certo un uomo d’affari, è stato certo un personaggio alla ribalta della notorietà. Ma in questo momento di congedo e di preghiera, che cosa possiamo dire di Silvio Berlusconi? È stato un uomo: un desiderio di vita, un desiderio di amore, un desiderio di gioia. E ora celebriamo il mistero del compimento. Ecco che cosa posso dire di Silvio Berlusconi. È un uomo e ora incontra Dio».

— Pastorale liturgica —

Autore
Simone Pifizzi

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Noi pastori in cura d’anime abituati a salire sui pulpiti e a predicare, sappiamo che ci sono momenti e situazioni particolari nelle quali non è facile pronunciare un’omelia che sia opportuna, come nel caso dei funerali di Silvio Berlusconi celebrati oggi nella Cattedrale di Milano. Qualcuno potrebbe pensare che la delicatezza possa essere data dalla complessa personalità del defunto, un uomo che per alcuni decenni ha cavalcato la scena politica nazionale e internazionale. Per seguire con la presenza delle massime autorità dello Stato, dal Presidente della Repubblica al Primo Ministro. Situazioni nelle quali non è ammessa, non dico una parola, ma neppure un sospiro sbagliato. La difficoltà non è però questa, anche se in circostanze più o meno simili diversi vescovi e preti hanno ovviato il problema dicendo più o meno tutto senza dire niente, evitando a questo modo qualsiasi eventuale problema.

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L’Arcivescovo Metropolita di Milano, S.E. Mons. Mario Delpini, ha saputo fare invece un’omelia davvero grandiosa che ha riportato tutti con i piedi per terra in quest’aria di beatificazione del defunto Cavaliere, la cui figura è parte della storia d’Italia e per questo sarà oggetto di studi approfonditi da parte degli storici e degli esperti di geopolitica per decenni e decenni. L’Arcivescovo ambrosiano ha puntato su altro: sull’uomo Silvio Berlusconi che è stato indubbiamente un imprenditore di successo, un politico che ha presieduto per quattro mandati la Presidenza del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana, un personaggio istrionico dotato di un senso raro e straordinario dell’auto-ironia, tanto che più volte dichiarò: «Molti si affaticano a prendermi in giro, dimenticando che mi prendo in giro da solo e che nessuno può riuscirci bene come me».

Dinanzi a questa figura complessa e anche controversa, l’Arcivescovo ambrosiano non si è nascosto dietro il “non dire niente”, ma ha detto tutto costruendo il proprio intero discorso su questa domanda retorica: «Cosa possiamo dire di Silvio Berlusconi?». Dando subito la risposta: «È stato un uomo». E dell’uomo l’Arcivescovo ambrosiano ha parlato con una poetica cristiana che può essere applicata sia a una celebrità come Silvio Berlusconi, sia all’ultimo degli anziani morto dimenticato in un reparto di geriatria: un uomo.

Firenze, 14 giugno 2023

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Testo integrale dell’omelia dell’Arcivescovo Metropolita di Milano

Vivere

Vivere. Vivere e amare la vita. Vivere e desiderare una vita piena. Vivere e desiderare che la vita sia buona, bella per sé e per le persone care. Vivere e intendere la vita come una occasione per mettere a frutto i talenti ricevuti. Vivere e accettare le sfide della vita. Vivere e attraversare i momenti difficili della vita. Vivere e resistere e non lasciarsi abbattere dalle sconfitte e credere che c’è sempre una speranza di vittoria, di riscatto, di vita. Vivere e desiderare una vita che non finisce e avere coraggio e avere fiducia e credere che ci sia sempre una via d’uscita anche dalla valle più oscura. Vivere e non sottrarsi alle sfide, ai contrasti, agli insulti, alle critiche, e continuare a sorridere, a sfidare, a contrastare, a ridere degli insulti. Vivere e sentire le forze esaurirsi, vivere e soffrire il declino e continuare a sorridere, a provare, a tentare una via per vivere ancora. Ecco che cosa si può dire di un uomo: un desiderio di vita, che trova in Dio il suo giudizio e il suo compimento.

Amare ed essere amato

Amare e desiderare di essere amato. Amare e cercare l’amore, come una promessa di vita, come una storia complicata, come una fedeltà compromessa. Desiderare di essere amato e temere che l’amore possa essere solo una concessione, una accondiscendenza, una passione tempestosa e precaria. Amare e desiderare di essere amato per sempre e provare le delusioni dell’amore e sperare che ci possa essere una via per un amore più alto, più forte, più grande. Amare e percorrere le vie della dedizione. Amare e sperare. Amare e affidarsi. Amare ed arrendersi. Ecco che cosa si può dire dell’uomo: un desiderio di amore, che trova in Dio il suo giudizio e il suo compimento.

Essere contento

Essere contento e amare le feste. Godere il bello della vita. Essere contento senza troppi pensieri e senza troppe inquietudini. Essere contento degli amici di una vita. Essere contento delle imprese che danno soddisfazione. Essere contento e desiderare che siano contenti anche gli altri. Essere contento di sé e stupirsi che gli altri non siano contenti. Essere contento delle cose buone, dei momenti belli, degli applausi della gente, degli elogi dei sostenitori. Godere della compagnia. Essere contento delle cose minime che fanno sorridere, del gesto simpatico, del risultato gratificante. Essere contento e sperimentare che la gioia è precaria. Essere contento e sentire l’insinuarsi di una minaccia oscura che ricopre di grigiore le cose che rendono contenti. Essere contento e sentirsi smarriti di fronte all’irrimediabile esaurirsi della gioia. Ecco che cosa si può dire dell’uomo: un desiderio di gioia, che trova in Dio il suo giudizio e il suo compimento

Cerco l’uomo

Quando un uomo è un uomo d’affari, allora cerca di fare affari. Ha quindi clienti e concorrenti. Ha momenti di successo e momenti di insuccesso. Si arrischia in imprese spericolate. Guarda ai numeri a non ai criteri. Deve fare affari. Non può fidarsi troppo degli altri e sa che gli altri non si fidano troppo di lui. È un uomo d’affari e deve fare affari. Quando un uomo è un uomo politico, allora cerca di vincere. Ha sostenitori e oppositori. C’è chi lo esalta e chi non può sopportarlo. Un uomo politico è sempre un uomo di parte. Quando un uomo è un personaggio, allora è sempre in scena. Ha ammiratori e detrattori. Ha chi lo applaude e chi lo detesta. Silvio Berlusconi è stato certo un uomo politico, è stato certo un uomo d’affari, è stato certo un personaggio alla ribalta della notorietà. Ma in questo momento di congedo e di preghiera, che cosa possiamo dire di Silvio Berlusconi? È stato un uomo: un desiderio di vita, un desiderio di amore, un desiderio di gioia. E ora celebriamo il mistero del compimento. Ecco che cosa posso dire di Silvio Berlusconi. È un uomo e ora incontra Dio.

Cattedrale Metropolitana di Milano, 14 giugno 2023

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1 commento
  1. Antonello
    Antonello dice:

    È una omelia grandiosa perchè è fatta da da un uomo grandioso che è arcivescovo di una diocesi grandiosa: Milano.
    E solo chi grandioso non è non lo capisce. Non a caso il mediocre non ha elevato il grandioso alla porpora cardinalizia, che si meriterebbe tutta.

I commenti sono chiusi.