Dalla Cina con furore: “L’Agnello e il Dragone”, libro-intervista al Cardinale Joseph Zen

– Libri e recensioni –

DALLA CINA CON FURORE: «L’AGNELLO E IL DRAGONE», LIBRO-INTERVISTA AL CARDINALE JOSEPH ZEN

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Segnaliamo ai lettori dell’Isola di patmos un libro-intervista al Cardinale Joseph Zen curato da Aurelio Porfiri, riportando il testo della prefazione all’opera a cura di Giovanni Cavalcoli, OP.

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Autore Redazione dell'Isola di Patmos

Autore
Redazione
dell’Isola di Patmos

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Copertina agnello e il dragone

il libro intervista al Cardinale Joseph Zen curato da Aurelio Porfiri, di cui riportiamo la prefazione di Giovanni Cavalcoli, OP

Aurelio Porfiri così esordisce nel suo libro: “Sono vissuto in Cina, Macao per la precisione, per ben sette anni. Sette anni in cui ho imparato a conoscere un poco di più la difficile realtà della Cina moderna e le sue grandi sfide e contraddizioni. Se si ha a che fare con la Cina sarà molto facile ad un certo punto imbattersi con il nome del Cardinale Joseph Zen, al momento vescovo emerito di Hong Kong.

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Il Cardinale Joseph Zen, figura di punta della Chiesa cinese, non è certamente tipo che le manda a dire. Le sue “osservazioni” dirette al modo in cui la Cina è governata ai nostri giorni infastidiscono – e molto – il governo centrale, tanto che al Cardinale non è permesso rientrare nella Cina continentale, da cui proviene. Molti osservatori di cose cinesi si dividono sul suo nome, tra chi ne favorisce l’atteggiamento di duro confronto e chi invece stigmatizza la mancanza di diplomazia”.

Il libro è un’intervista col Cardinale Zen, nella quale si tratta della natura del comunismo cinese nei suoi rapporti con la Chiesa e il Vaticano. Il popolo cinese non è materialista, anche se i cristiani di varie confessioni continuano ad essere una piccola minoranza. Il Cardinale evidenzia come la classe dirigente cinese sia sostanzialmente attaccata a un potere che vuol dominare il più possibile sulla popolazione e sulla Chiesa stessa.

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Cardinale Zen 2

Il Cardinale Joseph Zen

Il Cardinale parla con molta franchezza: «Il comunismo non si regge, il che vuol dire a un certo momento, quando il comunismo è arrivato al potere, c’è il potere! Non c’è più il marxismo: non c’è, in Cina non c’è il marxismo. E allora quelli che si sono accorti che non c’è più il marxismo, che non c’è più niente al posto del marxismo,cominciano anche a dubitare, a pensare, ma ci sono quelli che tengono duro al partito, al potere [batte un pugno sul tavolo ndr]: quelli vogliono sfruttarlo come riescono! Questi qui, purtroppo, comandano. Quelli lì comandano, minacciano tutti: è tutto un paese di schiavi! Magari quelli che pensano bene non hanno occasione per mettercisi, perché loro magari non sono troppo capaci nella lotta al potere, non sono troppo interessati ad avere soldi e allora diventano i più deboli».

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Non si proibisce l’esistenza dell’episcopato, ma lo si vuole soggetto al potere. Dalla Santa Sede giungono direttive a mantenere una linea di sottomissione nell’idea sbagliata, a giudizio del Cardinale, che una condotta mite e accondiscendente possa favorire il dialogo e la pace.

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cardinale zen

il Cardinale Joseph Zen

Il Cardinale, invece, è del parere che i vescovi dovrebbero alzare la voce, perché i governanti approfittano dei deboli; ma si spaventano e cedono davanti chi mostra fierezza e coraggio. Il Cardinale Agostino Casaroli ha molto tergiversato. Chi ha sconfitto il comunismo è stato San Giovanni Paolo II. Benedetto XVI è stato troppo remissivo. Il Papa attuale sembra un decisionista, ma in pratica da tre anni sta lasciando le cose come sono.

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Il Cardinale intende allora sollecitare il Papa: «Io sto per scrivere una lettera di fuoco al Papa. Dico: “Santità, guardi, lei deve chiarire il suo dubbio presto, perché il tempo non è a nostro favore. Lei aspetta, aspetta che gli altri abbiano la buona volontà di dialogare. È arrivato alla fine delle sua attesa o no? Non sa ancora se c’è volontà sincera o no? Non lo sa ancora dopo tanto aspettare? Non possiamo più aspettare! Loro se ne approfittano! Adesso c’è un’apparente tregua, però la stanno già rovinando!”».

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Cardinale Zen 3

il Cardinale Joseph Zen durante un’azione di protesta [vedere QUI]

Alla domanda cosa dovrebbe fare il Papa, risponde così: «Prenda il 24 maggio [giornata mondiale per pregare per la chiesa in Cina ndr], quando ha chiesto a tutti di pregare per la Cina, ha preso una frase dalla lettera di Papa Benedetto che non dice niente. Dice: perché i nostri fedeli siano elementi di armonia nella società. Ci sono schiavi, fermento di niente, perché sono schiavi nella società! Prova a dire: preghiamo, perché tutti siano fedeli alla Chiesa come nostro Signore l’ha fatta, una, universale, cattolica, col Papa a capo». (batte sul tavolo!)

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Il governo ha paura della forza, ancora adesso con tutta la forza che hanno! Dove c’è il clero numeroso e forte hanno paura. Hanno paura! Invece quando uno si mostra debole, ti schiacciano! (batte i pugni sul tavolo!) Lei pensi, quando riescono a fare andare uno contro la sua coscienza, hanno la vittoria, perché quell’uomo ha perso la dignità: ormai non può alzare la testa, finito, deve sempre obbedire ormai! Lì i vescovi vengono trattati come degli oggetti”.

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Alla domanda se si sente spiato: «Spiato sì, ma minacciato no. Io dico tutto quello che voglio dire, anche nella maniera più dura».

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Vescovo Ma Daqi

Il Vescovo di Shanghai, S.E. Mons. Ma Daqin, è stato messo dal Partito Comunista agli arresti domiciliari nel seminario di Sheshan dal luglio 2012, nel giorno stesso della sua consacrazione episcopale [vedere QUI].

Alla domanda su cosa prevede per il futuro: «Nessuno riesce a essere profeta oggi: in Cina tutto è imprevedibile. Ma è importante che noi lavoriamo per il successo del bene e non aiutiamo l’altra parte a perpetuare questo sistema che è veramente malvagio. Dobbiamo lavorare per cambiare e per mantenere quel bene che c’è ancora per controbattere quel male che si sta sviluppando: questo sia in Cina, come qui. In Cina dobbiamo incoraggiare a tenere duro sui principi della nostra Chiesa, della nostra fede e difatti quando ci uniamo, si riesce anche. E io ho visto in certe diocesi quando sono uniti, il governo non osa».

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Non è facile giudicare, per un profano come me, su quale può essere la scelta migliore, se la linea dura o quella morbida e tanto meno possiamo sapere che cosa deciderà il Santo Padre. Qui però siamo davanti a due persone competenti: il Professor Porfiri e il Cardinale Zen, per cui sarei portato a credere che la linea dura possa essere più efficace. In ogni caso, per noi cristiani, una cosa è certa: che il papato da decenni esorta insistentemente per una nuova evangelizzazione e che anche i Cinesi sono chiamati ad entrare nel regno di Dio.

[testo tratto dalla prefazione di Giovanni Cavalcoli, OP]

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Copertina agnello e il dragone

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Il rinnegamento della fede cristiana in Emanuele Severino

– Theologica –

IL RINNEGAMENTO DELLA FEDE CRISTIANA IN EMANUELE SEVERINO

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Severino è convinto di essere andato oltre Dio. Il Cristianesimo per lui è un inganno del quale egli ha scoperto il perché. Eppure un giorno anche lui dovrà fare i conti con Dio.                          

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Autore Giovanni Cavalcoli OP

Autore
Giovanni Cavalcoli OP

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Badate che nessuno vi inganni con la sua filosofia

[Col 2,8]

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12.02.2016   Giovanni Cavalcoli OP  —  IL RINNEGAMENTO DELLA FEDE CRISTIANA IN EMANUELE SEVERINO

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Il marxismo culturale di Gramsci, uscito dal carcere per portare in carcere il Cattolicesimo

– Theologica –

IL MARXISMO CULTURALE DI GRAMSCI, USCITO DAL CARCERE PER PORTARE IN CARCERE IL CATTOLICESIMO

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Friedrich Nietzsche per un verso e Antonio Gramsci per altro verso, avevano intuito tutto. Mentre noi cattolici, ignari delle loro intuizioni, indubbiamente geniali, anziché lavorare per prevenire certi gravi e potenziali problemi, a uno a uno li abbiamo realizzati tutti nel nostro presente. E oggi dobbiamo ammettere, con serena e addolorata onestà intellettuale, che avevano visto giusto e che, purtroppo, per adesso hanno avuto ragione.

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Autore Jorge A. Facio Lince

Autore
Jorge A. Facio Lince

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Oggi, chiunque non sia in grado di parlare nel modo prescritto dalla moda, cioè di riprodurre facilmente le formule, le convenzioni e le sentenze della cultura di massa, come se fossero suoi, è minacciato nella sua stessa esistenza, sospettato di essere un idiota o un intellettuale.

Teodoro Adorno

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12.02.2016   Jorge A. Facio Lince  —  IL MARXISMO CULTURALE DI GRAMSCI, USCITO DAL CARCERE PER PORTARE IN CARCERE IL CATTOLICESIMO

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NOTA POSTUMA DEL 30 SETTEMBRE 2017

 

Bologna, 18 febbraio 2016

Caro Ariel,

ho letto con molto interesse questo articolo scritto dal tuo giovane allievo e collaboratore, e l’ho apprezzato molto, specie sapendo che ha soli 33 anni. La sua maturità filosofica è notevole e lodevole. Ti raccomando di seguitare a coltivarlo, assieme a Padre Giovanni Cavalcoli. Avrò poi modo e occasione di esprimergli le mie opinioni su questo suo scritto quando a breve verrai a Bologna insieme a lui a farmi visita.

Salutami tanto Padre Giovanni e ricordami nella preghiera alla Madonna.

+Carlo Caffarra