The value of dogma in the Christian life: the dogma of the crisis creates the crisis of faith
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E’ opportuno segnalare, in tema di dogma e dell’atteggiamento che i credenti dovrebbero tenere, questo franco intervento di Mons. Antonio Love – co-fondatore di questa rivista –
http://www.lanuovabq.it/it/articoli-quando-nella-chiesa-l-eresia-dilaga-ogni-cattolico-ha-il-dovere-della-resistenza-20698.htm
E’ contro qualche dogma ritenere che Gesù avesse un DNA come il nostro?
E’ contro qualche dogma ritenere che il DNA di Gesù rispondesse alle leggi di natura?
E’ contro qualche dogma ritenere che, senza che si “conoscessero”, nel DNA di Gesù erano “leggibili” gli RNA di Maria e di Giuseppe?
Dear Reader,
noi non sappiamo quale laboratorio di analisi di Nazareth abbia letto nel DNA di Gesù Cristo gli RNA di Maria e Giuseppe.
Però conosciamo degli esperti che potrebbero chiarire il problema, ossia questi …
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Dalla risposta non vorrei dedurre che, for you, la natura umana di Gesù era diversa dalla nostra: io sapevo che è dogma il Verginale Concepimento, non che Gesù non avesse, in contrasto con le leggi di natura, un DNA unico ed irripetibile.
Ripeto la domanda: Gesù aveva un proprio DNA?
Dear Reader,
nessuno di noi intende scherzare sui misteri della fede, di cui siamo annunciatori molto seri e per nulla giocosi.
Lei sta però ponendo un quesito assurdo, in the etymological sense of the term absurdum. Basti solo dire che sulla croce, Christ gave, ha versato sangue, non acqua distillata.
Indeed, la risposta al suo quesito, è scritta nella professione di fede che recita «Dio da Dio, Light from Light,True God from true God ", it's still: «e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo».
Il Verbo di Dio si è fatto uomo assumendo la nostra natura umana, in all and for all [cf. Fil 2, 6-11], except sin
[vedere Catechismo della Chiesa Cattolica nn. 456-478, text WHO]
Per aiutarla a chiarirsi le idee le suggerisco la lettura del testo di Cirillo contro Nestorio:
«Dice, so, il santo e grande concilio (di Nicea) che lo stesso Figlio unigenito, generato secondo natura da Dio Padre, Dio vero nato dal vero Dio, luce dalla luce, colui per mezzo del quale il Padre ha fatto tutte le cose, è disceso si è fatto carne, si è fatto uomo, ha sofferto, è risuscitato il terzo giorno, è salito al cielo. Dobbiamo attenerci anche noi a queste parole e a questi insegnamenti, riflettendo bene cosa significhi che il Verbo di Dio si è incarnato e fatto uomo. Non diciamo, indeed, che la natura dal Verbo si sia incarnata mutandosi, né che fu trasformata in un uomo, composto di anima e di corpo. Diciamo, Rather, che il Verbo, unendosi ipostaticamente una carne animata da un’anima razionale si fece uomo in modo ineffabile e incomprensibile e si è chiamato figlio dell’uomo, non assumendo solo la volontà e neppure la sola persona. Sono diverse, that is, le nature che si uniscono, ma uno solo è il Cristo e Figlio che risulta non che questa unità annulli la differenza delle nature ma piuttosto la divinità e l’umanità formano un solo e Cristo, e Figlio, che risulta da esse; con la loro unione arcana nell’unità. Così si può affermare che, pur sussistendo prima dei secoli, ed essendo stato generato dal Padre, Egli è stato generato anche secondo la carne da una donna; ma ciò non significa che la sua divina natura abbia avuto inizio nella Santa Vergine, né che essa avesse bisogno di una seconda nascita dopo quella del padre (sarebbe infatti senza motivo, oltre che sciocco, dire che colui che esisteva prima di tutti i secoli e che è coeterno al Padre, abbia bisogno di una seconda generazione per esistere); ma poiché per noi e per la nostra salvezza, ha assunto l’umana natura in unità di persona, ed è nato da una donna così si dice che è nato secondo la carne. Non dobbiamo pensare, indeed, che prima sia stato generato un uomo qualsiasi dalla Santa Vergine, e che poi sia disceso in lui il Verbo: but what, instead, unica realtà fin dal seno della madre, sia nato secondo la carne, accettando la nascita della propria carne».
Il testo integrale tradotto in italiano può trovarlo WHO
Concordo in pieno con il testo di Cirillo contro Nestorio, e quindi desumo che, anche per voi, Jesus, come tutti gli uomini soggetti alle leggi di natura, aveva un suo DNA unico ed irripetibile.
Il problema che ora si pone è: essendo Gesù maschio, da dove viene il cromosoma Y?
a. Se Maria non era affetta da qualche anomalia genetica non poteva avere il cromosoma Y.
b. Se il cromosoma Y era stato “operated” dallo Spirito Santo si potrebbe affermare che il padre biologico di Gesù è lo Spirito Santo.
Essendo i punti “a” e “b” irrazionali ed illogici, da dove deriva il DNA unico ed irripetibile e la coppia cromosomica XY di Gesù?
Dear Reader,
esiste una enciclica del Santo Pontefice Giovanni Paolo II che si chiama Faith and Reason e che possiamo considerare la sintesi di secoli e secoli di speculazioni filosofico-teologiche dei più grandi santi padri e dottori della Chiesa.
Se lei crede per fede – ammesso ovviamente che ci creda – che Dio si è fatto uomo, che cosa vuole che sia una quisquilia come il «DNA unico e irripetibile e la coppia cromosomica XY di Gesù»?
Se il Figlio generato non creato della stessa sostanza del Padre si è fatto uomo, vuole che non sia stato sistemato anche il suo DNA umano?
Now, se lei considera «irrazionali ed illogici» i punti che ci illustra, quanto più irrazionale e soprattutto anti-scientifico dovrebbe considerare il fatto che Cristo, tre giorni dopo la morte, sia risorto e poi successivamente asceso al cielo? Quanto più irrazionale e soprattutto anti-scientifico dovrebbe considerare il fatto che attraverso la transustanziazione delle sacre specie eucaristiche, il pane e il vino diventino il Corpo e il Sangue di Cristo?
Usando lo stesso metro da lei adottato, lo capisce che certi elementi sono molto più «illogici» della questione del DNA e dei cromosomi?
Come sempre un eccellente articolo esaustivo e delucidante. Nel mio piccolo credo che oggi la Chiesa faccia troppa politica e poca evangelizzazione. Tempo fa qualcuno mi disse che probabilmente il buon Papa Francesco I reputa la società del 2000 matura a tal punto da non aver bisogno di proselitismi e di bacchettate morali perchè propensa al discernimento. Io credo invece che l’uomo del 2000 sia avanti, e di molto anche, dal punto di vista del progresso tecnologico ma incapace in ambito spirituale. La carità filantropica non è la carità Cristiana, il rispetto verso il prossimo senza la visione di Cristo non può mai essere emancipazione spirituale bensì umanesimo di scarsa fattura che sfocia poi nel delirio di onnipotenza in cui l’uomo tende ad essere narcisista elidendo per sempre l’idea del Creatore, sostituendosi ad Egli con regole e diritti insani che divengono dogmi civici pericolosi . And the Church, che dovrebbe rimettere a posto le cose rispolverando la Verità senza tanti compromessi e idee di misericordie take away, si arena su questo stato di cose come se nulla fosse. Ma d’altronde se oggi la gente ha perso la fede, è anche per colpa della Chiesa….