Quegli anonimi privi di attributi virili che inviano lettere di protesta a Vescovi Diocesani, Santa Sede, Conferenza Episcopale Italiana …

QUEGLI ANONIMI PRIVI DI ATTRIBUTI VIRILI CHE INVIANO LETTERE DI PROTESTA A VESCOVI DIOCESANI, SANTA SEDE, CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA …

L’anonimo autore di questo testo delirante firmato da una inesistente “Associazione Femministe Cattoliche” non ha neppure la più pallida idea di come le donne ragionino e agiscano, in particolare le militanti femministe. In quel testo non c’è spirito femminile ma tutta l’acidità del soggetto cattivo e vigliacco affetto da evidenti turbe sessuali che trae piacere dal recar male al prossimo, alle istituzioni, alla Chiesa stessa.

— Doverosa nota di chiarimento —

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Da questa nostra rivista è stato preso un mio articolo dove parlo delle problematiche giovanili portando come esempio il caso dello stupro di una giovane di 17 anni, senza menzionare volutamente la data in cui il fatto si verificò, il luogo e soprattutto la persona.

Ciò che a me interessava era solo il fatto in sé da usare come paradigma. Da questo articolo che vi invito a leggere (vedere QUI), qualcuno ha tentato di tirare fuori con rara malafede ciò che mai ho scritto e affermato, per imbastire una polemica e inviando note di protesta — manco a dirsi, rigorosamente anonime! — alla Santa Sede, alla Conferenza Episcopale Italiana e al mio Vescovo. Mancano solo il Parlamento Europeo, la Società delle Nazioni Unite e il Pentagono.

Confezionata la bufala il sito sammarinese Giornalesm.com si è prestato a pubblicare un comunicato falso intitolato: «Come è possibile che un sacerdote cattolico appartenente alla diocesi di San Marino-Montefeltro possa diffondere pubblicamente un messaggio che minimizza la violenza di genere e umilia le vittime?». Il tutto firmato da una inesistente “Associazione Femministe Cattoliche” (Il testo può essere letto QUI).

Le persone stùpide hanno un grande limite che poi diviene quel loro problema che finisce con lo smascherarle: la sicurezza di essere intelligenti. Questa operazione segue lo stile di sempre col quale Marco Parrucchino da Montefeltro fece scrivere e firmare anni fa dal responsabile di un blog un articolo avvelenato e violento contro il Cardinale Beniamino Stella che meritoriamente lo sbatté fuori dalla Pontificia Accademia ecclesiastica dopo avere riconosciuto in lui un pericoloso manipolatore (vedere QUI). È l’identico stile col quale di recente, dopo una sequela di attacchi avvelenati diretti a S.E. Mons. Gianpiero Palmieri Vescovo di Ascoli Piceno-San Benedetto del Tronto-Ripatransone-Montalto da parte del blog Silere non possum, un giornale locale pubblicò un articolo cui replicò prontamente la Curia Vescovile con un comunicato nel quale precisava:

«Fa infine sorridere la lode ad un blog di notizie nemmeno registrato come testata giornalistica che fa principalmente gossip, anche ecclesiastico, per alimentare la sua bolla di lettori. Ricordiamo che in questo blog molti articoli non riportano il nome di chi scrive i pezzi… e che quindi, oggettivamente, non viene allo scoperto» (vedere testo del comunicato QUI).

Per tutta risposta, la megera di Silere non possum (termine questo, «megere», usato spesso contro altri su quelle colonne), replicò aggredendo e insultando nuovamente il Vescovo Piceno e minacciando persino improbabili querele (vedere articolo QUI e tutti i precedenti QUI).

L’anonimo autore di questo testo delirante firmato da una inesistente “Associazione Femministe Cattoliche” non ha neppure la più pallida idea di come le donne ragionino e agiscano, in particolare le militanti femministe. In quel testo non c’è spirito femminile ma tutta l’acidità del soggetto cattivo e vigliacco affetto da evidenti turbe sessuali che trae piacere dal recar male al prossimo, alle istituzioni, alla Chiesa stessa.

Consiglio non richiesto: giacché Marco Parrucchino da Montefeltro e Samantha Silere sarebbero di per sé giuristi, andrebbe ricordato loro che esiste il processo indiziario e che più soggetti, grazie agli indizi che hanno finito col formare la prova, sono finiti condannati all’ergastolo, senza che fosse stato necessario trovarli col coltello sanguinante in mano e il cadavere del morto ammazzato steso a terra. Ma l’uno e l’altro sono a tal punto limitati da pensare di cavarsela bordando coltellate anonime alle spalle senza che nessuno li scopra mai, senza che nessuno metta assieme tutti i ricchi indizi che seminano in giro. E dire che sono pure dei giuristi titolati che si dilettano a mettere in discussione chi le competenze giuridiche e teologiche ce l’ha sul serio, non certo per solo titolo!

Nota per il sito sammarinese che ha pubblicato e che si è lavato le mani scrivendo alla Ponzio Pilato «Riceviamo e pubblichiamo»: hanno verificato l’esistenza della fantomatica “Associazione Femministe Cattoliche”? Ma questo, come risaputo, è il livello delle persone che giocano a mettere in dubbio la serietà degli altri, a partire da quella del sottoscritto che l’attività pubblicistica la esercita anzitutto ai sensi di legge e soprattutto con indubbia professionalità.

Dall’Isola di Patmos, 19 agosto 2025

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