Esses padres fracassados ​​de uma Igreja em desordem que algumas pessoas tanto gostam “Escória católica” que ficaríamos felizes em prescindir

QUEI PRETI FALLIMENTARI DI UNA CHIESA ALLO SBANDO CHE TANTO PIACCIONO A CERTA “GENTAGLIA CATTOLICA” DI CUI FAREMMO TANTO VOLENTIERI A MENO

Sono lieto di avere dato della vergogna di prete a un confratello che si è manifestato tale, além de todas as suas atividades sociais e de caridade, potrebbe servigli a riflettere sul fatto che i pubblicani e i pagani compiono opere di bene e opere sociali persino più grandi delle sue. Con buona pace dei suoi fãs, rivelatisi perlopiù “gentaglia cattolica” violenta e insultante nei commenti, che vorrebbero trasformare la Chiesa di Cristo in un circo equestre, come se già non lo fosse abbastanza.

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Benedico Dio per i sessant’anni che ho compiuto il 19 agosto e vi confido una delle battute più ricorrenti rivolte a miei confratelli ottantenni durante i colloqui di direzione spirituale:

«Potessi fare a cambio ti darei i miei anni e mi prenderei gli anni tuoi che ti stai avviando alla fine della tua vita. Perché non oso neppure pensare che cosa dovrò vedere e soffrire come prete vivendo altri 25 o 30 anni in questa situazione di decadenza ecclesiale ed ecclesiastica ormai irreversibile, a ben considerare che da tempo abbiamo superato la soglia del non-ritorno».

Que a Igreja vai sobreviver è una divina promessa di Gesù Cristo, che però ci ammonisce:

"Mas o Filho do Homem, quando é que, achará fé na terra?» (LC 18,8).

La Chiesa la troverà, ma la domanda è di rigore: quale Chiesa? Sono ormai 15 anni che in miei libri e articoli avanzo un’ipotesi che non si basa sul “mistico illuminato” che non sono, ma sulle sacre scritture: e se al suo ritorno trovasse una Chiesa mondanizzata svuotata completamente dell’essenza di Cristo e riempita di altro? Il Catechismo della Chiesa Cattolica ― questo grande sconosciuto ai “cattolici” da social al seguito di certi alegada na moda ― con chiarezza inequivocabile insegna:

"Antes da vinda de Cristo, a Igreja deve passar por um teste final que irá abalar a fé de muitos crentes (Ver. LC 18,1-8; MT 24,12). A perseguição que acompanha sua peregrinação na terra (Ver. LC 21,12; GV 15,19-20) Ele irá desvendar o "mistério da iniqüidade", na forma de um engano religioso oferecendo aos homens uma solução aparente para os seus problemas, o preço da apostasia da verdade. La massima impostura religiosa è quella dell’Anti-Cristo, cioè di uno pseudo-messianismo in cui l’uomo glorifica se stesso al posto di Dio e del suo Messia venuto nella carne» (Ver. veja WHO).

Durante uno dei nostri ultimi colloqui il Cardinale Carlo Caffarra di benedetta memoria mi disse:

«Nessuno di noi conosce il giorno e l’ora (N.d.A. MT 24,36), quindi non possiamo fare neppure vaghe ipotesi. Mas uma coisa é certa: leggendo le Sacre Scritture sembrerebbe che oggi gli elementi ricorrano quasi tutti» (N.d.A. II Ts 2, 3-12).

Per trattare questo tema molto delicato prendo come esempio le buffonate di un confratello, uno tra i tanti privi di qualsiasi malizia, anzi convinti in buona fede di fare del bene, ignaro che dinanzi a Dio noi sacerdoti di Cristo non siamo però giustificati da una certa buona fede, che alla pari delle buone intenzioni può portare persino all’Inferno nei casi più gravi, perché a noi non sarà riconosciuto né il beneficio dell’ignoranza né tanto meno quello dell’ignoranza inevitabile o invincibile. Está escrito:

"A quem muito é dado, muito será pedido; para quem os homens cometeram muito mais, Ele vai pedir mais " (LC 12,48).

Nulla di personale verso questo presbitero genovese prontamente difeso sui mídia social da un esercito di fãs che mi hanno subissato di messaggi e commenti insultanti. Intendo usarlo solo come paradigma per raffigurare la decadenza e la sciatteria del nostro povero clero.

Ecco il fatto documentato: este padre tiktoker è avvezzo da tempo a mettere in rete sue mordaça convinto a questo modo di attirare i Jovens. In uno di questi pubblici video ha superato tutti i limiti della sacerdotale e teologica decenza, de modo a, essendo anch’io un cosiddetto personaggio pubblico un po’ conosciuto, altrettanto pubblicamente ho reagito, senza venire meno ai criteri evangelici della correzione fraterna (cf.. MT 18, 15-18), perché se infatti tu decidi di fare pubblicamente lo scemo mettendo in scena uno esboço sul mistero dell’incarnazione del Verbo di Dio, ho il dovere di dirti pubblicamente che sei uno scemo, per essere buoni. Agendo così tu disonori la nostra dignità sacerdotale, che non è tua e non puoi disporne come vuoi, perché è nostra, a noi data in comodato d’uso e della quale dovremmo seriamente e gravemente rispondere a Dio.

Le immagini e le frasi parlano da sole, perché lo scemo non trova di meglio da fare che inserire questa didascalia nel suo video:

«San Giuseppe quando l’Angelo Gabriele gli annuncia che sua moglie Maria è incinta per opera dello Spirito Santo».

Sotto questa didascalia, rivestito dei paramenti sacri liturgici e con alle spalle il tabernacolo contenente il Santissimo Sacramento, o padre tiktoker si mette a mimare l’attore comico Carlo Verdone per rappresentare il Beato Patriarca Giuseppe che prima si gratta pensieroso la testa e poi dice «In che senso?» (Filme de música Muito legal, veja WHO).

Sulla mia pagina social ho contestato questo atteggiamento lesivo della dignità sacerdotale e il modo blasfemo in cui questo scemo ha rappresentato il mistero cardine della salvezza: l’incarnazione del Verbo di Dio fatto uomo. Claro: se già più volte ho usato il termine “scemo” è per dare a questo improvvido prete tiktoker tutte le più caritatevoli attenuanti, perché tutti noi saremo pronti a giustificare e poi perdonare le stupidaggini dello scemo del villaggio, appunto perché scemo. assim, dargli dello scemo in questo preciso contesto, è un atto di autentica carità e misericordia.

Estes são os resultados: chiamati a raccolta i propri fãs o padre tiktoker li ha istigati con un suo post a smentire e quindi replicare. Quello che in linguaggio social Apelou Shit storm, alla lettera tempesta di merda. E assim, eu fãs do padre tiktoker mi hanno subissato di messaggi in cui mi si accusa di essere ― nell’ipotesi migliore e più delicata ― una vergogna di prete, un disumano, un rigido, un invidioso. Un esercito di persone ha scritto che questo prete attira tanti Jovens, porque eu Jovens con lui non si annoiano ma si divertono. Altri hanno scritto che i rigidi come me hanno le chiese vuote, altri hanno messo in dubbio che fossi persino un prete. Poteva poi mancare l’esercito delle immancabili donne pasionarie, da sempre le più violente in assoluto, salvo poi piangere e strepitare “maschilista!” se qualcuno ribatte loro? In massa si sono rivolte a me in toni con i quali non sarebbe lecito rivolgersi neppure a un ergastolano pluri-omicida, magnificando le straordinarie opere sociali e assistenziali del loro beniamino a favore dei bambini malati oncologici del Gaslini di Genova.

Non potevo rispondere a centinaia di commenti perlopiù insultanti, ho risposto solo a qualcuno, consapevole che la pletora di non-cattolici al seguito di questo prete manifestava di commento in commento sentimenti e stili che sono l’antitesi di quello che è il sentimento cattolico. Sarebbe stato davvero tempo perso mettersi a spiegar loro che fare il bene non comporta essere né bravi preti né bravi cattolici:

«Non fanno lo stesso anche i pubblicani? E se salutate soltanto i vostri fratelli, che fate di straordinario? Non fanno anche i pagani altrettanto? Voi dunque siate perfetti, come è perfetto il Padre vostro celeste» (MT 5, 46-48).

Che cosa significa questa frase? Qualcosa di tanto solenne quanto terribile: o bem, cristianamente inteso, non può essere disgiunto dalla fede, dalla speranza e dalla carità (I Coríntios 13, 1-13). E la fede e la carità non nascono dall’allegria e dal divertimento concesso ai Jovens da certi preti all’interno di chiese ridotte a circo, nascono dal mistero della croce di Cristo che sconfigge la morte e che ci rende tutti partecipi alla sua risurrezione. Questo è il cuore della nostra gioia cristiana: et resurrexit tertia die, et ascendit in coelum.

Tempo fa rifiutai il saluto a un ginecologo abortista ― ma come risaputo sono un rigido senza carità e misericordia ―, rifiutandomi di sedere a tavola con lui a una cena organizzata da vari amici clinici ai quali dissi: «Io non mi siedo al tavolo con Erode che compie ogni giorno la strage degli innocenti». Salutai e me ne andai. Atteggiamenti, questi miei, frutto sicuramente di rigidità e mancanza di misericordia verso un uomo considerato da tutti straordinario. Dovete infatti sapere che questo novello Erode faceva volontariato a favore delle donne maltrattate e nel corso dell’anno andava a prestare servizio nei paesi poveri africani, lasciandovi persino sue donazioni personali. Resumidamente, un uomo di carità, un uomo di Dio secondo certa “gentaglia cattolica” incapace a comprendere che cosa voglia dire: «Non fanno lo stesso anche i pubblicani e i pagani?».

Come risaputo sono direttore spirituale o confessore di molti sacerdoti. Nel corso dell’ultimo anno ne ho dolorosamente e amorevolmente accompagnati due fuori dal sacerdozio, invitandoli a chiedere la dispensa dal sacro ministero e dagli obblighi del celibato. Motivo? Entrambi avevano perduto completamente la fede. Um ponto quel, in scienza e coscienza ho detto loro: «Rimanere nel sacerdozio sarebbe il sistema più sbagliato per tentare di recuperare in qualche modo un barlume di fede». Eu estava errado, sono stato forse un rigido? A quanto pare no, perché poco più di un anno dopo, i dicasteri della Santa Sede preposti a trattare certi problemi riconobbero la nullità dell’ordinazione sacerdotale di uno dei due, ammettendo di fatto che non andava proprio consacrato sacerdote.

Você sabe, o laici “cattolici” emozional-internetici, da cosa spesso ho riconosciuto la pessima formazione al sacerdozio di certi preti, le gravi carenze di fede o le loro gravi crisi spirituali? Dal loro iper-attivismo nel sociale, dal loro essere tutti proiettati verso i Jovens e verso le opere sociali e caritative, pur di dare un senso alla loro carente fede o per rifuggire e non affrontare le loro gravi crisi spirituali generate a monte da una pessima o persino disastrosa formazione al sacerdozio. E às vezes, con soggetti di questo genere, ho dovuto lavorare anni, non sempre con buoni risultati, perché se il prete non lo formi prima, formarlo dopo è quasi impossibile.

Ho incominciato questo articolo dicendo la mia età, l’ho fatto per un preciso motivo che adesso vi chiarirò: leggendo i commenti rigorosamente insultanti di certi fãs do padre tiktoker, sono piombato indietro alla mia adolescenza, prendendo atto con tristezza e rammarico che certa “gentaglia cattolica” non è ancora uscita dagli infausti e nefasti anni Settanta del Novecento. In quegli anni ero adolescente ma forse già propenso ― chissà! ― a essere rigido. Pertanto ricordo bene certi Jovens che parlavano di Che Guevara e di Gesù Cristo confondendo l’uno con l’altro, che alle Sante Messe schitarravano e cantavano Deus está morto de Francesco Guccini, inneggiando a Friedrich Nietzsche, mentre i poveri fedeli andavano in fila a ricevere il Corpo di Cristo. Poi la sera andavano alle riunioni nella sede di Lotta Continua o di Democrazia Proletaria, tirando di tanto in tanto qualche sasso alla Polizia di Stato durante le manifestazioni. E quando tornavano all’oratorio parrocchiale parlavano di rivoluzione e dicevano che andava rivoluzionata la Chiesa, dentro la quale ― udite, ouvido! ― bisognava essere allegri, perché il Cristianesimo è gioia e amore. Naqueles anos, analoghi preti scemi, cercavano di attirare i Jovens dicendo che Cristo era un grande rivoluzionario e che la Chiesa doveva mettere al centro i Jovens. Gli stessi identici discorsi della gran parte dei fãs do padre tiktoker che attira i c’iovani e che fa tanto apostolato sociale, persino con i bambini malati di cancro, insomma un santo modello di sacerdotali virtù dinanzi al quale San Giovanni Maria Vianney è ben poca cosa! Que triste, quarant’anni passati invano senza che certa gente abbia capito niente, ostinata, all’occorrenza anche in modo violento, nel non voler capire che la Chiesa di Cristo è altra cosa e che ai c’iovani bisogna presentare un progetto tutt’altro che facile da realizzare nella vita:

"Entrai pela porta estreita, para a largura da porta e amplo o caminho que leva à destruição, e muitos são os que entram por ela:; quão estreita é a porta e quão estreito é o caminho que leva à vida, e poucos há que a encontrem!» (MT 7, 13-14).

Tra una sua preziosa attività social-caritativa e l’altra, inclusi bimbi malati di cancro nel reparto di oncologia del Gaslini di Genova, il prete che fa gli esboço dovrebbe ricordare che quando il vescovo lo consacrò sacerdote, seu, come a tutti noi, disse:

"Entender o que você faz, imitar o que você comemora, conformar a sua vida ao mistério da cruz de Cristo, o Senhor " (Ver. Rito della Sacra Ordinazione dei Presbiteri).

Tutto questo lo scemo prete tiktoker lo ha capito così bene al punto da ironizzare sull’incarnazione del Verbo di Dio davanti al tabernacolo. Tanto per ribadire che dargli dello scemo a fronte di tutto questo è un vero atto di carità e misericordia. O per caso qualche vescovo gli ha detto di conformarsi a Carlo Verdone per attirare i Jovens? Pronta la replica dei fãs: «Lui riempie le chiese!». sim, ma di che cosa le riempie? Forse di Jovens che vedono il prete simpatico anziché vedere il mistero di Cristo Dio? Con chi le riempie, forse con ex sessantottini che tutt’oggi pensano di poter riscrivere la fede e la Chiesa a loro proprio piacimento, felici oltre modo se trovano un prete di grande carità e di grande apostolato che de-sacralizza i misteri della fede?

Sono lieto di avere dato della vergogna di prete a un confratello che si è manifestato tale, além de todas as suas atividades sociais e de caridade, ciò potrebbe servigli a riflettere sul fatto che i pubblicani e i pagani compiono opere di bene e opere sociali persino più grandi delle sue. Con buona pace dei suoi fãs rivelatisi perlopiù “gentaglia cattolica” violenta e insultante che vorrebbero trasformare la Chiesa di Cristo in un circo equestre, come se già non lo fosse abbastanza.

La nostra missione di sacerdoti non è quella di piacere al mondo ma di combatterlo e di dire di no alle sue perversioni anti-cristiane. Lo so benissimo che sarebbe molto più comodo dire: "Sim, é verdade, sono due uomini, mas o que isso significa, basta che si amino, perché Dio è amore e misericordia, non proibizione, non giudizio, meno che mai castigo. Deus não pune ninguém, questo lo credono e lo dicono i rigidi. Deus é amor, ama e perdona tutti». Qualcuno aggiunge anche: «Certe coppie di “uomini sposati” sono tanto sensibili e se gli diamo anche un bimbo in adozione sono più bravi e teneri di tante coppie eterosessuali». E via dicendo a seguire chi vuole intendere intenda, perché questa è la realtà del prete piacione: basta dire che il male è bene e che il bene è male e il mondo ti amerà e ti porrà sopra un piedistallo. O qualcuno pensa che alla tenera età di sessant’anni e con anni di sacerdozio alle spalle, non abbia capito cosa il mondo vuole sentirsi dire, per farsi piacere un prete e trasformarlo nel proprio idolo?

La nostra missione non è fare i atletas Assistir Jovens, ma di dir loro le cose che non vogliono sentirsi dire, com tato e delicadeza, consapevoli di andare incontro al totale rifiuto della gran parte di loro e alle critiche e agli attacchi più feroci di coloro che li circondano. A partire dai loro disastrosi genitori, pronti a battere i piedi e a pretendere di avere ragione se dicono che è cosa buona e giusta che la loro figlia appena ventenne sia andata a convivere con il fidanzato, «perché oggi non è più come una volta, le cose sono cambiate e bisogna essere elastici e comprensivi», aggiungendo poi quella larvata minaccia che al vero pastore in cura di anime non dovrebbe interessare proprio niente: «Altrimenti, con il vostro modo di pensare, allontanate i Jovens da Igreja!».

A coloro che dicono di essere cattolici è doveroso dire con chiarezza ciò che è bene e ciò che è male, per la loro vita e la salute delle loro anime, in questa nostra società al disastro soprattutto giovanile. La nostra missione è quella di impedire che in nome di un non meglio precisato “amo” le peggiori perversioni del mondo siano introdotte come un cavallo di Troia dentro la Casa di Dio dai preti social-scemi, sino a fare i buffoni davanti al tabernacolo del Santissimo Sacramento con i paramenti indosso, ironizzando sul mistero dell’Incarnazione del Verbo di Dio, mentre le nonne ex sessantottine — quelle che da giovani corsero in massa a votare per il referendo a favore dell’aborto e a seguire a firmare a favore dell’eutanasia ai banchetti di Marco Cappato — tra una botta di artrite reumatoide e un prolasso all’utero si compiacciono per i Jovens che in chiesa si divertono col prete figo, perché con lui tutto è gioia, oltre a quella strana idea di “amo” che tutto giustifica, a partire dai peccati peggiori, inclusi quelli che gridano al cielo.

Claro, gioia e allegria. Ne è prova, a suo modo emblema, a Virgem Maria, che sotto la croce era tutta un tripudio di allegrezza, mentre il Beato Apostolo Giovanni, per rallegrarla di più ancóra mentre il Cristo agonizzava, le recitava i versi dei satiri romani antenati di Carlo Verdone. Poi ci sono i rigidi che invece cantano «Mãe ficou ao lado do choro transversal, Enquanto seu Filho», incapaci di comprendere quanto sia invece importante cantare: "Liberte a alegria, Hoje a festa é, dai, cantar com a gente, a festa aqui estamos ", perché «il Cristianesimo è la religione della gioia, dell’amore e della vita». sim, ma c’è solo unpiccoloqui pro quo: alla gioia si giunge attraverso la passione d’amore della croce e alla vita, quella della beatitudine eterna — che è un premio e non un diritto dovuto — si giunge attraverso la morte, non di rado preceduta spesso anche da malattia e sofferenza. Está escrito:

«Allora Gesù disse ai suoi discepoli: “Se qualcuno vuol venire dietro a me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vorrà salvare la propria vita, vai perdê-la; ma chi perderà la propria vita per causa mia, Você deve encontrar”» (MT 16.24-25).

Altro che scatenate la gioia, la festa siamo noi.Gentaglia cattolica” … "Através da, longe de mim, amaldiçoado, o fogo eterno, preparado para o diabo e seus anjos " (MT 25,41).

 

Da ilha de Patmos, 13 setembro 2023

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