Ese Papa Francisco para descubrir narrado por Andrea Tornielli – Que el Papa Francisco a ser descubierto, Narrado por Andrea Tornielli
QUEL PAPA FRANCESCO DA SCOPRIRE NARRATO DA ANDREA TORNIELLI
Un elemento chiave senza il quale non sarebbe facile la lettura realistica di una personalità e di una figura complessa come quella dell’uomo Jorge Mario Bergoglio: Francesco è il primo Romano Pontefice ordinato sacerdote dopo il Concilio Vaticano II e per questo, a differenza dei suoi quattro predecessori, non sente il bisogno di difendere o giustificare questa ultima grande assise della Chiesa.
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Autor:
Jorge Facio Lince
Presidente de Ediciones La isla de Patmos
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Con la sua ultima opera letteraria francesco. Il Papa della misericordia (Piemme, 2025), Andrea Tornielli offre ai lettori un’opera che valica la semplice biografia, andando oltre certe esaltazioni di circostanza più o meno agiografiche, dedicate spesso alle figure dei Sommi Pontefici.
Nella sua narrativa, misurata e precisa el autor, che ha conosciuto e frequentato Jorge Mario Bergoglio anni prima della sua elezione al sacro soglio, offre un racconto diretto molto interessante, senza cimentarsi in storie romanzate mirate a stuzzicare l’emotività del pubblico. Una cronaca sobria, com’è nello stile di questo Autore, capace a far emergere la dimensione più autentica e umana del Romano Pontefice scomparso da pochi mesi.
Uno tra gli elementi più interessanti è la ricostruzione del tempo intercorso dall’atto di rinuncia di Benedetto XVI al successivo conclave. L’Autore introduce il lettore nell’atmosfera che aleggiava tra i cardinali, dando al libro anche un valore storico, perché documenta con precisione e rigore i giorni che precedettero l’elezione di Francesco, un lavoro meticoloso già fatto in passato con le sue ricche biografie storiche sui Sommi Pontefici del Novecento. Seguendo questo suo stile già consolidato, en su francesco. Il Papa della misericordia offre un racconto lineare di fatti, scelte, parole e gesti.
Andrea Tornielli pone anche in luce un elemento chiave senza il quale non sarebbe facile la lettura realistica di una personalità e di una figura complessa come quella dell’uomo Jorge Mario Bergoglio: Francesco è il primo Romano Pontefice ordinato sacerdote dopo il Concilio Vaticano II e per questo, a differenza dei suoi quattro predecessori, non sente il bisogno di difendere o giustificare questa ultima grande assise della Chiesa; per lui è un elemento che costituisce parte integrante del vivere ecclesiale, che come tale va vissuto e basta. Questo aspetto segna profondamente il suo pontificato: il Concilio non è più qualche cosa da spiegare, all’occorrenza persino da giustificare, come in più occasioni ebbe a fare Benedetto XVI, ma una realtà assunta e vissuta con naturalezza.
L’attenzione è anche posta su vari dettagli della vita del Cardinale Jorge Mario Bergoglio, poi del Sommo Pontefice Francesco, prestando attenzione ai ricordi legati a date di particolari ricorrenze, a situazioni familiari o anche a semplici frasi espresse in incontri precedenti, oppure nel mettere i propri interlocutori a loro agio, creando un clima di tipo familiare.
Le descrizioni restano fedeli alla realtà dei fatti, senza mai trascendere in quegli artifizi narrativi svenevoli oggi tanto in voga nella comunicazione, quando si decide di esaltare qualità vere o presunte del “caro estinto”. Ma proprio in questa cronaca decisa e precisa si intravede la vera forza del Papa messa in rilievo dall’acume dell’Autore: la capacità di farsi vicino a tutti, in particolare a chi soffre o si trova in un momento di difficoltà.
Sono narrati anche alcuni episodi personali, come la malattia e la morte dei genitori dell’Autore e la costante vicinanza e interessamento di Papa Francesco, segno di una relazione che oltrepassa i ruoli, manifestando e insegnando che, quando si vuole stare vicino a qualcuno, non importa chi sei e quale posizione rivesti, perché volendo si può trovare sempre il tempo per un gesto semplice, come una telefonata o un piccolo messaggio di testo.
Nelle pagine si susseguono molti altri particolari caratterizzanti la personalità dell’uomo Jorge Mario Bergoglio e del Sommo Pontefice Francesco: dalla critica alla cultura contemporanea basata su valori contrari alla vita, già denunciata in precedenza dai Sommi Pontefici Giovanni Paolo II e Benedetto XVI come «cultura della morte», per seguire con i richiami di Francesco al concetto di «cultura dello scarto», i drammi degli anziani abbandonati in una sorta di silenziosa eutanasia, il dolore per gli aborti che «spezzano il legame con il futuro», la «teoria» del la cultura de género contraria al dato naturale o l’ecologismo esasperato che vede l’uomo come problema o virus da eliminare. Per Papa Francesco, al contrario, l’uomo resta amministratore e custode del creato, chiamato a trasformare ciò che riceve in cultura viva.
Il tema della pace occupa poi un posto centrale. Per Francesco non basta disarmare gli arsenali perché «occorre disarmare prima le menti», ossia le coscienze dalla cultura della guerra che trasforma le persone in numeri e strumenti di potere. L’unico antidoto è la misericordia, capace di restituire dignità all’uomo e senso al suo futuro.
Non mancano spunti polemici riportati senza filtri, come la celebre battuta del Papa a chi gli chiedeva sulle donne cardinali: «Chi lo vuole soffre un po’ di clericalismo». Allo stesso modo Francesco non si risparmia nel criticare l’ideologia marxista, definendola «sbagliata», anche se durante il suo pontificato è stato bollato ripetutamente come filomarxista. Il Santo Padre non mancò di replicare che non si può fare di tutta l’erba un fascio, avendo conosciute persone buone che erano marxiste, ma non mancando di precisare quanto sbagliata fosse l’ideologia, seguendo a questo modo il pensiero e le linee pastorali dei suoi predecessori Pio XII e Giovanni XXIII.
Più volte il libro restituisce l’immagine di un Papa-pastore che non lascia nulla di intentato verso chi si sente smarrito, anche insegnando che solo il voler cercare è già un passo in avanti. Le testimonianze dei viaggi e degli incontri dimostrano questa convinzione: Papa Francesco sempre si affida con fiducia e si fida degli altri. Particolarmente toccanti le pagine che raccontano gli incontri con i deboli, i feriti o i malati. Il Santo Padre ha parlato sempre col cuore, in molte occasioni anche come conseguenza, soprattutto per ringraziare chi lo ha aspettato per ore per ascoltarlo e vederlo, ossia per chi lo ha «accolto nella sua casa», non mancando di precisare più volte di sentirsi lui stesso arricchito dall’esperienza e dalla speranza da lui ricevuta come dono di grazia in questi incontri.
Nelle riflessioni sulla sofferenza dei bambini, non offre risposte teoriche: il Papa piange, condivide il dolore, mostrando una compassione cristiana che va oltre ogni discorso, seguendo l’immagine di un Cristo che ha sofferto e pianto sulla Croce in silenzio, o esprimendo solo poche parole, anche perché non sempre si può avere una risposta per tutto, molti elementi, anche diversi drammi della sofferenza umana, come della vita e della morte, rimangono avvolti in parte nel mistero.
L’opera di Andrea Tornielli può interessare non solo gli studiosi di questioni ecclesiali, ma chiunque voglia comprendere il senso di un pontificato complesso, reso non poco complicato dall’evento che lo ha preceduto, la rinuncia di Benedetto XVI, oltre al delicatissimo assetto geopolitico mondiale caratterizzato da focolai di pericolose guerre aperti ovunque. L’Autore restituisce così il ritratto di un uomo che ha scelto di stare vicino alla gente, con uno stile pastorale e umano a tratti apparso anche insolito, per molti persino stravagante, ma che ha segnato la storia contemporanea della Chiesa, generando apprezzamento in molti e smarrimento in altri. Se però ci pensiamo bene questa è la storia di tutti i Pontefici, perlomeno di quelli che, più che dagli schemi, uscivano da quella quieta mediocrità che tende ad accontentare tutti per non scontentare nessuno. Francesco ne ha sicuramente scontentati molti e, Tal vez, solo questo è sufficiente a non fare di lui un tranquillo mediocre, ma una figura molto complessa e complicata nella sua apparente semplicità. Il tutto a riprova che l’uomo, cada hombre, rimane per gran parte un mistero, compreso l’uomo Jorge Mario Bergoglio, compreso il Sommo Pontefice Francesco. Poi ci sono quelli che hanno sempre una risposta per tutto, ma questa è altra faccenda, o per meglio dire … beati loro!
desde la Isla de Patmos, 4 Septiembre 2025
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THAT POPE FRANCIS TO BE DISCOVERED, NARRATED BY ANDREA TORNIELLI
A key element without which a realistic reading of a personality and a complex figure like that of Jorge Mario Bergoglio would not be easy: Francis is the first Roman Pontiff ordained a priest after the Second Vatican Council and for this reason, unlike his four predecessors, he does not feel the need to defend or justify this last great assembly of the Church.
— books and reviews—

Autor:
Jorge Facio Lince
President of the Patmos Island Editions
With his latest literary work, francesco. Il Papa della misericordia (Piemme, 2025), Andrea Tornielli offers readers a work that transcends mere biography, going beyond the more or less hagiographical exaltations often dedicated to the figures of the Supreme Pontiffs. In his measured and precise narrative, the Author, who knew and associated with Jorge Mario Bergoglio years before his election to the sacred throne, offers a highly engaging, direct account, without engaging in fictionalized stories aimed at stirring the audience’s emotions. A sober chronicle, typical of this Author’s style, capable of bringing out the most authentic and human dimension of the Roman Pontiff, who passed away only a few months ago.
One of the most interesting elements is the reconstruction of the time between Benedict XVI’s resignation and the subsequent conclave. The Author immerses the reader in the atmosphere that reigned among the cardinals, lending the book historical value by precisely and rigorously documenting the days preceding Francis’s election, a meticulous work already accomplished in his extensive historical biographies of the 20th-century Supreme Pontiffs. Following this well-established style, his “Francis: The Pope of Mercy” offers a linear account of events, elecciones, words, and gestures.
Andrea Tornielli also highlights a key element without which a realistic reading of a personality and a complex figure like Jorge Mario Bergoglio would be difficult: Francis is the first Roman Pontiff ordained a priest after the Second Vatican Council, and for this reason, unlike his four predecessors, he feels no need to defend or justify the Church’s last great assembly; for him, it is an integral part of ecclesial life, which must be experienced simply as such. This aspect profoundly marked his pontificate: the Council was no longer something to be explained, or even justified if necessary, as Benedict XVI had to do on several occasions, but a reality accepted and experienced naturally.
Attention is also focused on various details of the life of Cardinal Jorge Mario Bergoglio, later the Supreme Pontiff Francis, paying attention to memories linked to particular anniversaries, family situations, or even simple phrases expressed in previous meetings, or to putting the interlocutors at ease, creating a family atmosphere.
The descriptions remain faithful to the facts, never descending into those sentimental narrative devices so in vogue today, when one decides to extol the real or imagined qualities of the “dearly departed”. But it is precisely in this decisive and precise account that one glimpses the Pope’s true strength, highlighted by the author’s acumen: the ability to reach out to everyone, especially those suffering or experiencing difficulty.
Some personal episodes are also recounted, such as the illness and death of the Author’s parents and the constant closeness and concern of Pope Francis, a sign of a relationship that transcends roles, demonstrating and teaching that, when you want to be close to someone, it doesn’t matter who you are or what position you hold, because if you want, you can always find time for a simple gesture, like a phone call or a quick text message.
The pages unfold with many other details characterizing the personalities of Jorge Mario Bergoglio the man and the Supreme Pontiff Francis: from the criticism of contemporary culture based on values contrary to life, previously denounced by the Supreme Pontiffs John Paul II and Benedict XVI as a «culture of death», to Francis’s references to the concept of a «throwaway culture», the plight of the elderly abandoned in a sort of silent euthanasia, the pain of abortions that «break the link with the future», los “theory” of gender contrary to nature, or the exasperated environmentalism that sees humanity as a problem or a virus to be eliminated. For Pope Francis, en la otra mano, humanity remains the administrator and guardian of creation, called to transform what we receive into a living culture.
The theme of peace also occupies a central place. For Francis, disarming arsenals is not enough because «we must first disarm the minds» that is, consciences, from the culture of war that transforms people into numbers and instruments of power. The only antidote is mercy, capable of restoring dignity to humanity and meaning to its future.
There is no shortage of unvarnished polemical points, such as the Pope’s famous quip to those who asked him about female cardinals: «Whoever wants one suffers a bit from clericalism». Likewise, Francis is very strict in his criticism of Marxist ideology, calling it «mistaken», even though he was repeatedly branded a Marxist during his pontificate. The Holy Father did not fail to retort that one cannot tar everyone with the same brush, having known good people who were Marxists, but he did not fail to point out just how mistaken the ideology was, thus following the thinking and pastoral guidelines of his predecessors Pius XII and John XXIII.
The book repeatedly portrays a Pope-shepherd who leaves no stone unturned for those who feel lost, even teaching that simply seeking is a step forward. The testimonies of his travels and encounters demonstrate this conviction: Pope Francis always trusts and entrusts himself to others. Particularly moving are the pages that recount his encounters with the weak, the wounded, or the sick. The Holy Father always spoke from the heart, often as a consequence, especially to thank those who waited for hours to hear and see him, es decir, those who «welcomed him into their home». He also repeatedly emphasized that he himself felt enriched by the experience and hope he received as a gift of grace in these encounters.
In his reflections on children’s suffering, he offers no theoretical answers: the Pope weeps, shares the pain, demonstrating a Christian compassion that transcends all discourse, following the image of Christ who suffered and wept on the Cross in silence, or expressing only a few words, also because one cannot always have an answer for everything; many elements, even the various tragedies of human suffering, as of life and death, remain partly shrouded in mystery.
Andrea Tornielli’s work may be of interest not only to scholars of ecclesiastical affairs, but also to anyone seeking to understand the meaning of a complex pontificate, made more than a little complicated by the event that preceded it, the act of renunciation of Benedict XVI, as well as the extremely delicate global geopolitical order characterized by dangerous wars raging everywhere. The Author thus paints a portrait of a man who chose to be close to the people, with a pastoral and humane style that at times seemed unusual, even extravagant to many, yet one that has marked the contemporary history of the Church, generating appreciation in many and confusion in others. Sin embargo, if we think about it carefully, this is the story of all Pontiffs, at least those who, rather than following the norm, emerged from that quiet mediocrity that tends to please everyone so as to displease no one. Francis has certainly displeased many, and perhaps this alone is enough to make him not a quiet mediocre man, but a highly complex and complicated figure in his apparent simplicity. All of this proves that man, every man, remains largely a mystery, including the man Jorge Mario Bergoglio, including the Supreme Pontiff Francis. Then there are those who always have an answer for everything, but that’s another matter, or rather… lucky them!
De la isla de Patmos, 4 Septiembre, 2025
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ESE PAPA FRANCISCO POR DESCUBRIR NARRADO POR ANDREA TORNIELLI
Francisco es el primer Romano Pontífice ordenado sacerdote después del Concilio Vaticano II y por esto; a diferencia de sus cuatro predecesores, no siente la necesidad de defender o justificar la última gran asamblea de la Iglesia. Para él, es un elemento que constituye parte integrante del vivir eclesial, que como tal debe ser vivido. Este aspecto marca profundamente su pontificado: el Concilio ya no es algo que se debe explicar, o incluso, si es necesario justificar como había hecho Benedicto XVI en varias ocasiones, sino una realidad asumida y vivida con naturalidad.
-Libros y reseñas-

Autor:
Jorge Facio Lince
President de la Editiones de La Isla de Patmos
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Con su última obra literaria Francisco. El Papa de la misericordia (Piemme, 2025), Andrea Tornielli ofrece a los lectores una obra que trasciende la simple biografía, yendo mucho más allá de ciertas exaltaciones de circunstancia, más o menos hagiográficas, dedicadas a menudo a las figuras de los Sumos Pontífices. Con su narrativa, medida y precisa, el Autor, quien conoció y frecuentó a Jorge Mario Bergoglio años antes de su elección al sagrado solio, ofrece un relato directo muy interesante, sin intentar historias noveladas miradas a tocar la emotividad del público. Una crónica sobria, como es en el estilo de este Autor, capaz de hacer emerger la dimensión más auténtica y humana del Romano Pontífice muerto hace pocos meses.
Uno de entre los elementos más interesantes, es la reconstrucción del tiempo transcurrido desde el acto de renuncia de Benedicto XVI al sucesivo cónclave. El Autor introduce al lector en la atmósfera que existía entre los cardenales, dando al libro con ello, un valor histórico; porque documenta con precisión y rigor los días que precedieron la elección de Francisco. Un trabajo meticuloso ya hecho por el Autor en sus pasadas biografías ricas históricamente de los Sumos Pontífices del siglo XX. Siguiendo este estilo ya consolidado, con Francisco. El Papa de la misericordia ofrece el Autor, un relato lineal de hechos, elecciones, palabras y gestos.
Andrea Tornielli destaca un elemento clave sin el cual no sería fácil la lectura realista de una personalidad y de una figura compleja como es la del hombre Jorge Mario Bergoglio: Francisco es el primer Romano Pontífice ordenado sacerdote después del Concilio Vaticano II y por esto; a diferencia de sus cuatro predecesores, no siente la necesidad de defender o justificar la última gran asamblea de la Iglesia. Para él, es un elemento que constituye parte integrante del vivir eclesial, que como tal debe ser vivido. Este aspecto marca profundamente su pontificado: el Concilio ya no es algo que se debe explicar, o incluso, si es necesario justificar como había hecho Benedicto XVI en varias ocasiones, sino una realidad asumida y vivida con naturalidad.
También se presta atención a varios detalles de la vida del Cardenal Jorge Mario Bergoglio, luego del Sumo Pontífice Francisco: prestando atención a los recuerdos relacionados con fechas de conmemoraciones especiales, situaciones familiares, o incluso a simples frases dichas durante en encuentros anteriores, o al hacer que sus interlocutores se sientan cómodos, creando un ambiente familiar.
Las descripciones se mantienen fieles a la realidad de los hechos, sin caer nunca en esos artificios narrativos sensibleros, tan en boga en la comunicación actual, cuando se decide exaltar las cualidades verdaderas o presuntas del “querido difunto”. Pero es precisamente en esta crónica decisiva y precisa se vislumbra la verdadera fuerza del Papa, resaltada por la perspicacia del Autor: la capacidad de acercarse a todos, en particular a quién sufre o se encuentra en un momento de dificultad.
En la obra también son narrados algunos episodios personales del Autor, como la enfermedad y la muerte de sus padres y la constante cercanía e interés del Papa Francisco. Signo de una relación que superaba los roles, manifestando y enseñando que, cuando se quiere estar cerca de alguien, no importa quién seas ni qué posición revistes, porque si se quiere, siempre se puede encontrar el tiempo para un gesto sencillo, como una llamada telefónica o un pequeño mensaje de texto.
En las páginas del escrito, se suceden muchos otros detalles que caracterizaban de la personalidad del hombre Jorge Mario Bergoglio y del Sumo Pontífice Francisco: desde la crítica a la cultura contemporánea basada en valores contrarios a la vida ya denunciada precedentemente por los Sumos Pontífices Juan Pablo II y Benedicto XVI como «cultura de la muerte»; para continuar con las referencias de Francisco al concepto de «cultura del descarte»: los dramas de ancianos abandonados en una especie de eutanasia silenciosa, el dolor por los abortos que «rompen el vínculo con el futuro»; La «teoría» del género contraria al dato natural; o el ecologismo exasperado que ve al hombre como problema o virus que hay que eliminar. Para el papa Francisco, al contrario, el hombre sigue siendo administrador y custodio de la creación, llamado a transformar lo que recibe en cultura viva.
El tema de la paz ocupa un lugar central. Para Francisco no basta desarmar los arsenales porque «ocurre desarmar antes las “mentes”», es decir las conciencias de la cultura de la guerra que transforma a las personas en números e instrumentos de poder. El único antídoto para ello es la misericordia, capaz de restituir dignidad al hombre y sentido a su futuro.
No faltan temas polémicos tratados sin filtros, como la célebre ocurrencia del Papa a quien le preguntaba sobre mujeres cardenales: «Quien lo quiere sufre un poco de clericalismo». Del mismo modo, Francisco no se ahorra en criticar la ideología marxista, calificándola de «erronea», aunque durante su pontificado ha sido tildado repetidamente de filo-marxista. El Santo Padre no dejó de replicar que no se puede hacer de toda la hierba un fajo, habiendo conocido personas buenas que eran marxistas, pero sin dejar de precisar cuán equivocada era la ideología. Siguiendo de este modo el pensamiento y las líneas pastorales de sus predecesores Pío XII y Juan XXIII.
En varias ocasiones, el libro restituye la imagen de un Papa-pastor que no deja nada sin intentar por aquellos que se siente perdidos, enseñando incluso qué el simple hecho de querer buscar es ya un paso adelante. Las crónicas de los viajes y de los encuentros demuestran esta convicción: Papa Francisco siempre confía en los demás y se entrega a ellos con confianza. Son particularmente conmovedoras las páginas que narran los encuentros con los débiles, los heridos o los enfermos. El Santo Padre siempre ha hablado con el corazón: en muchas ocasiones como resultado sobretodo en agradecer a quienes lo había esperado por horas para escucharlo y verlo; es decir a quienes lo habían «acogido en su casa», sin dejar de precisar en muchas ocasiones que se sentía así mismo enriquecido por la experiencia y por la esperanza que había recibido como un don de gracia durante estos encuentros.
En las reflexiones sobre el sufrimiento de los niños, no ofrece respuestas teóricas: el Papa llora, comparte el dolor, mostrando una compasión cristiana que va más allá de cualquier discurso, siguiendo la imagen de un Cristo que sufrió y lloró en la Cruz en silencio, o expresando solo unas pocas palabras. Y esto porque no siempre se puede tener una respuesta para todo como son los dramas del sufrimiento humano de la vida y de la muerte que permanecen envueltos en parte por el misterio.
La obra de Andrea Tornielli puede interesar no solo a los estudiosos de cuestiones eclesiales, sino a cualquiera que desee comprender el sentido de un pontificado complejo, ya de por si complicado en gran medida por el acontecimiento que lo precedió la renuncia de Benedicto XVI; además de la delicada situación geopolítica mundial caracterizada por focos de peligrosas guerras abiertas por todas partes. El Autor restituye así el retrato de un hombre que ha elegido estar cerca de la gente, con un estilo pastoral y humano a veces insólito para muchos, e incluso extravagante para otros; pero que ha marcado la historia contemporánea de la Iglesia, generando aprecio en muchos y desorientación en otros. Sin embargo, si se piensa bien, esta es la historia de todos los Pontífices, por lo menos de aquellos que, más que por los esquemas, salían de aquella quieta mediocridad que tiende a complacer a todos para no descontentar a nadie. Francisco sin duda ha seguramente descontentado a muchos y, quizá solo esto, basta para no convertirlo en un tranquilo mediocre, sino en una figura muy compleja y complicada en su aparente simplicidad. Todo ello demuestra que el hombre, cada hombre, sigue siendo en su mayor parte un misterio, incluso el hombre Jorge Mario Bergoglio, incluso el Sumo Pontífice Francisco. Luego están los que siempre tienen una respuesta para todo, pero eso es otra cuestión, o para decirla en otra forma… ¡bienaventurados ellos!
4 de septiembre de 2025
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