«Acredito para compreender». Uma viagem à Profissão de Fé que restaura o Credo ao seu poder original

«CREDO PER CAPIRE». UN VIAGGIO DENTRO LA PROFESSIONE DI FEDE CHE RESTITUISCE AL CREDO LA SUA POTENZA ORIGINARIA

L’autore, Ariel S. Levi di Gualdo, in questo suo libro dato alle stampe in occasione dei 1700 anni del Concilio celebrato a Nicea nel 325, restituisce al Símbolo da fé la sua forza primigenia come parola da vivere. O eu acredito cessa di essere il “riassunto” della fede e diventa ciò che nella tradizione è sempre stato: la grammatica spirituale dell’esistenza cristiana, il codice che introduce al mistero e che permette all’uomo di ritrovare se stesso nel volto del Dio incarnato.

— Libri e recensioni—

Autor:
Jorge Facio Lince
Presidente da Editions A ilha de Patmos

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Nel tempo in cui la fede si dissolve nei sentimenti emotivi e la verità nel consenso, Credo per capire si presenta come un’opera necessaria e coraggiosa: un ritorno alla roccia da cui si riconosce la Chiesa.

L’autore, Ariel S. Levi di Gualdo, in questo suo libro dato alle stampe in occasione dei 1700 anni del Concilio celebrato a Nicea nel 325, restituisce al Símbolo da fé la sua forza primigenia come parola da vivere. O eu acredito cessa di essere il “riassunto” della fede e diventa ciò che nella tradizione è sempre stato: la grammatica spirituale dell’esistenza cristiana, il codice che introduce al mistero e che permette all’uomo di ritrovare se stesso nel volto del Dio incarnato.

In un’epoca di linguaggi frammentati e di identità liquide, il testo riafferma — con rigore e respiro patristico — che la verità cristiana non è un sentimento vago né un’impressione personale, ma un atto di libertà che nasce dall’incontro con Cristo. La parola «credo» riacquista così il suo significato più alto: non l’opinione del credente, ma la comunione dell’uomo con la verità che salva.

L’Autore propone un viaggio teologico e spirituale alle radici della fede dentro la rivelazione che Dio fa di sé; dentro la storia del dogma che custodisce la verità; dentro il dramma dei Concili ecumenici, che difesero l’identità cristiana dal pericolo di essere ridotta a filosofia; dentro la vita dell’uomo credente, che ritrova nell’atto di fede l’unità della propria persona.

Il Lettore avverte immediatamente il respiro grande dei Padri della Chiesa, l’eco dei martiri che professavano il eu acredito prima di offrirsi al sacrificio, la forza luminosa della Tradizione che, lungi dal soffocare, gratuitamente.

Il testo è attraversato da un filo rosso: solo la verità rende liberi e solo una fede consapevole permette di comprendere ciò che si professa, ciò che si vive e ciò che si annuncia.

L’Autore mostra al tempo stesso come la perdita di un rigoroso linguaggio teologico abbia condotto alla perdita del senso stesso del mistero e come molte crisi contemporanee nascano dalla rimozione di ciò che la Chiesa ha sempre proclamato: che la verità non nasce dall’uomo, ma gli viene incontro come dono. Nesse sentido, Credo per capire appare anche come un libro pastorale, perché restituisce al popolo cristiano la possibilità di capire per credere e credere per capire, secondo il grande insegnamento di Sant’Agostino e di Sant’Anselmo d’Aosta.

Il volume si inserisce così nel percorso già avviato dall’Autore con altri lavori teologico-dottrinali che uniscono la dimensione della verità e quella della libertà con la radice della fede.

È un libro che si pone in continuità con tutto il cammino redazionale della rivista A Ilha de Patmos: fondata nel 2014 e da cui sono nate nel 2018 le omonime edizioni per rendere un servizio alla Chiesa, un atto di chiarificazione dottrinale e, ao mesmo tempo, una chiamata alla responsabilità personale del credente.

In un panorama editoriale spesso dominato da testi spirituali generici, questo volume restituisce al lettore il gusto dell’autenticità teologica e la gioia dell’intelligenza della fede. È un invito a riscoprire il eu acredito come gesto, come atto, come voce che attraversa i secoli e che continua a dire — oggi come ieri — chi è Dio e chi è l’uomo alla luce del suo volto.

Un libro destinato a restare, da meditare lentamente e a lungo, perché conduce non solo alla comprensione del Simbolo, ma al cuore stesso della vita cristiana. Un libro che costituisce anche un atto di gratitudine da parte dell’Autore che ha voluto dedicarlo alla memoria del teologo gesuita Peter Gumpel (Hanôver 1923 – Roma †2022), «al quale devo», scrive nella dedica: «la mia formazione nella teologia dogmatica e nella storia del dogma».

a Ilha de Patmos, 21 novembro 2025

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