Virgo Fidelis! Un riconoscente encomio ai Carabinieri che hanno salvata L’Isola di Patmos

– Nei secoli fedeli –

VIRGO FIDELIS ! UN RICONOSCENTE ENCOMIO AI CARABINIERI CHE HANNO SALVATA L’ISOLA DI PATMOS

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Se non fosse stato per il tempestivo intervento dei Carabinieri della stazione di Ortigia in Siracusa, sarebbe andato perduto l’intero archivio dell’Isola di Patmos, giunta nei primi sette mesi di quest’anno [dal 1° gennaio al 1° agosto 2016] a quattro milioni di visite.

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Autore Redazione dell'Isola di Patmos

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Redazione dell’Isola di Patmos

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medaglia valore civile

riconoscente encomio dell’Isola di Patmos ai Carabinieri di Ortigia

Se non fosse stato per il tempestivo intervento dei Carabinieri della stazione di Ortigia in Siracusa, sarebbe andato perduto l’intero archivio dell’Isola di Patmos, giunta nei primi sette mesi di quest’anno [dal 1° gennaio al 1° agosto 2016] a quattro milioni di visite.

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In questo periodo i Padri dell’Isola di Patmos  Giovanni Cavalcoli e Ariel S. Levi di Gualdo, ed il loro collaboratore, il filosofo e teologo Jorge A. Facio Lince, si trovano sparsi agli estremi angoli d’Italia. Il Padre Giovanni risiede in un convento domenicano di Varazze, presso le Cinque Terre, in Liguria; il Padre Ariel si trova al momento con Jorge nell’Ortigia di Siracusa, cuore dell’antica città greca, dove prima di diventare prete acquistò una casa per i suoi soggiorni, in un ambiente al quale  è da sempre affezionato e dov’è conosciuto e beneamato dalla popolazione locale.

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la piazzetta dove si affaccia l’abitazione del Padre Ariel

Quando soggiorna a Siracusa il Padre Ariel presta servizio presso l’Opera Bethania, poco fuori città, nella riserva marina del Plemmirio. Presso quest’opera, assieme a sette religiose, vive un anziano presbitero di 88 anni, colpito anni fa da un ictus cerebrale che ha tolto lui la deambulazione e l’uso della parola, quindi non in grado di poter celebrare la Santa Messa. Aiutato dal Padre Ariel e dal giovane Jorge che lo assiste durante le sacre celebrazioni, l’anziano presbìtero è così in grado di concelebrare la Santa Messa presieduta da un confratello dotato di tutte le necessarie facoltà psico-fisiche.

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furto balcone con vetro intatto

il balcone prima dell’intrusione dei ladri

Nella giornata di ieri, sabato 6 agosto, il Padre Ariel si è recato assieme a Jorge presso l’Opera Bethania per la celebrazione della Santa Messa pre-festiva. durante il viaggio di ritorno sono stati raggiunti al telefono da una vicina di casa britannica naturalizzata da molti anni a Siracusa, che li ha avvisati di un’intrusione nel loro alloggio dal balcone di casa. All’interno dell’abitazione era rimasta un’altra delle colonne dell’Isola di Patmos: Ipazia gatta romana, la gatta filosofa, nata e raccolta a Roma nel giugno del 2013 tra le Catacombe di Priscilla e la Scuola della Polizia di Stato.

 

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furto vetro rotto

lo scasso del balcone

I ladri sono saliti sul balcone della casa attorno alle 20.30 e con un mazzolo hanno spaccato il vetro anti-sfondamento e aperta la porta. Ipazia gatta romana, udito il primo rumore si è resa “irreperibile” salendo nella mansarda al secondo piano dove si trova la camera di Jorge, nascondendosi sotto le coperte del suo letto, dov’è rimasta fin quando i “suoi due uomini” sono rientrati a casa.

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furto postazioni lavoro

le due postazioni di lavoro di Jorge (sinistra) e del Padre Ariel (destra) senza più i due computer

Nessun danno all’abitazione e nessun atto di vandalismo, come spesso accade in questi casi. I ladri sono entrati solo nella sala-studio che si affaccia sulla piazzetta dove si trova l’antica basilica paleocristiana di San Pietro [V° sec. d.C], senza neppure accedere nella adiacente camera del Padre Ariel, né salendo nella camera di Jorge al secondo piano. I ladri si sono limitati a portare via i due computer, all’interno dei quali erano archiviati 10 anni di lavori, compreso l’intero archivio editoriale dell’Isola di Patmos.

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Carabinieri arcivescovo visita pastorale-001

l’Arcivescovo Metropolita di Siracusa in visita pastorale alla stazione dei Carabinieri di Ortigia  [cliccare sopra l’immagine per aprire il video]

Nel giro di pochi minuti sono accorsi i Carabinieri della stazione di Ortigia, affidata al comando del M.llo Santo Parisi. Ai militi della Benemerita il Padre Ariel ha detto: «Non fatevi trarre in inganno dalla mia apparente “calma”, perché il danno che ho subìto non è neppure quantificabile. Dentro il mio computer e in quello del mio collaboratore sono archiviati 10 anni di lavori. Ed ha aggiunto: «… ma c’è di peggio: io ho svolto vari lavori per diverse istituzioni della Santa Sede, due dei quali tutt’oggi in corso presso la Congregazione per le cause dei santi, ed alcuni dei materiali d’archivio che si trovano all’interno del mio computer, per quanto accessibili solo con password, sono coperti da segreto pontificio».

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generale Umberto Pinotti e Maresciallo Santo Parisi-002

il Generale Umberto Pinotti in visita alla stazione dei Carabinieri di Ortigia ritratti all’interno del chiostro dell’ex convento domenicano del XIV secolo dal quale fu ricavata a fine Ottocento la caserma

La leggenda popolare narra l’omertà dei siciliani che come le tre scimmie letterarie «Non vedono, non sentono, non parlano». Si tratta però di leggende legate a un passato remoto, perché tutti i vicini hanno invece fornito indicazioni risultate utili ai Carabinieri per procedere a colpo sicuro.

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Trascorse neppure due ore dal furto i militi sono tornati dal Padre Ariel dicendogli: «Abbiamo qualche cosa da consegnarle …». In tempo record i Carabinieri avevano recuperata la refurtiva salvando così tutti gli archivi accumulati nel corso degli anni, incluso l’intero archivio dell’Isola di Patmos.

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furto convento domenicani ortigia

scorcio del chiostro dell’ex convento domenicano di Ortigia adibito oggi a caserma dei Carabinieri

I due Padri dell’Isola di Patmos, il loro collaboratore Jorge A. Facio Lince, la webmaster Manuela Luzzardi, ed anche Ipazia, gatta romana, invocano con somma riconoscenza per i Carabinieri della Stazione di Ortigia le migliori grazie della Virgo Fidelis, materna protettrice della Benemerita Arma, per merito dei quali non sono andati perduti anni di lavori scientifici ed editoriali, oltre a vari documenti d’archivio strettamente riservati. 

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Il Padre Giovanni Cavalcoli, con un tocco di sagace umorismo romagnolo, ci ha fatto notare che la Stazione dei Carabinieri di Ortigia si trova nel complesso di un ex convento storico dei Frati Domenicani eretto nel XIV secolo. Come dire … quando c’è di mezzo la salvezza, in un modo o nell’altro, c’entrano sempre, direttamente o indirettamente, i Domenicani !

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Al termine della Santa Messa vespertina di questa XIX domenica del tempo ordinario, il Padre Ariel ha recitato davanti all’assemblea dei fedeli, dinanzi all’Immagine della Beata Vergine Maria, la preghiera alla Virgo Fidelis per i Carabinieri, in segno di riconoscenza per questo sventato danno che tutta la redazione dell’Isola di Patmos ha accolto come una autentica grazia di Dio, grazie all’opera dei Militi della Benemerita.

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Preghiera del Carabiniere

Dolcissima e gloriosissima Madre di Dio e nostra,
noi Carabinieri d’Italia,
a Te eleviamo reverente il pensiero,
fiduciosa la preghiera e fervido il cuore!

Tu che le nostre Legioni invocano confortatrice e protettrice
con il titolo di “Virgo Fidelis”.
Tu accogli ogni nostro proposito di bene
e fanne vigore e luce per la Patria nostra.

Tu accompagna la nostra vigilanza,
Tu consiglia il nostro dire,
Tu anima la nostra azione,
Tu sostenta il nostro sacrificio,
Tu infiamma la devozione nostra!

E da un capo all’altro d’Italia
suscita in ognuno di noi
l’entusiasmo di testimoniare,
con la fedeltà fino alla morte
l’amore a Dio e ai fratelli italiani.
 
Amen!

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Virgo Fidels

raffigurazione pittorica della Virgo Fidelis ispirata alla Pietà di Michelangelo, che tiene tra le braccia il corpo senza vita dell’eroe Salvo d’Acquisto avvolto nella bandiera italiana

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5 commenti
  1. Padre Ariel
    don Luciano (Como) dice:

    Dall’estremo nord all’estremo sud le cose non sono tanto diverse.
    Nella nostra chiesa dei … “fratelli rom”, rubarono tutti gli ex voto che comprendevano pezzi donati dai fedeli che partivano dalla datazione del 1881.
    In poche ore i carabinieri li recuperarono mentre i “fratelli rom” stavano per passare il confine con la Svizzera.
    Che nessuno si metta in testa che i rom commettono furti, perchè come dice bene padre Ariel, se ciò accade, “sono solo compagni che hanno sbagliato”.
    Mi associo all’encomio per i carabinieri sempre grato per quello che fecero per la nostra parrocchia.

    don Luciano (Como)

    • Padre Ariel
      Ariel S. Levi di Gualdo dice:

      Caro Confratello.

      Dici bene.
      Sarebbe a dir poco ingiurioso affermare che i rom rubano, come direbbe qualche nostro vescovo: “Il bene e il male vi sono ovunque, in tutte le società ed in tutti i più disparati gruppi”.

      Infatti è noto che quando i rom entrano nelle nostre chiese, lo fanno solo per recitare il santo rosario alla Beata Vergine Maria di Pompei, con tutte le litanie lauretane appresso.

      Poi semmai, allo loro uscita, può capitare che manchino un paio di candelieri d’argento e le cassette per le elemosine dei fedeli, ma queste seconde cose rientrano nelle grazie speciali concesse proprio dalla Beata Vergine, alla quale avevano rivolta supplica: «Dacci oggi la nostra refurtiva quotidiana…».

      Né bisogna dimenticare le numerose attività di volontariato e di pia assistenza svolte da queste persone tramite la fondazione benefica del Clan dei Casamonica di Roma.

  2. Alessandro Messina dice:

    Deo Gratias! Con sommo piacere partecipo alla gioia per il ritorno della preziosa refurtiva.Un saluto a tutti i Padri dell’isola di Patmos. Virgo Fidelis, ora pro nobis.

  3. minstrel dice:

    Carissimi,
    sono certo che la valente Manuela – webmaster in grado di creare ottimi blog come questo – vi avrà delucidato su come salvare in remoto o su cloud riservati. Se i documenti sono molti e soprattutto pesanti un NAS è necessario, ma se i 10 anni sommati arrivano a malapena a 1 giga di roba (pdf di ebook compresi) un dropbox gratuito è un ottimo Salvatore in questi casi, ovviamente in attesa dell’Unico e Vero.
    W i carabinieri!

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