Risposta a un articolo di Maria Guarini: “Convertiti e credi al Vangelo”.

RISPOSTA A UN ARTICOLO DI MARIA GUARINI: «CONVERTITI E CREDI AL VANGELO»

[…] le disposizioni di S.E. Mons. Marcello Semeraro, Vescovo della Diocesi Suburbicaria di Albano Laziale, relativamente alla frequentazione di fedeli alla Fraternità San Pio X, sono pienamente legittime e comprensibili, quindi il suo «Reditus» non è «improprio, infondato e insostenibile», tutt’altro, è doveroso.

[VEDERE QUI L’ARTICOLO DI MARIA GUARINI]

Giovanni Cavalcoli, OP
Ariel S. Levi di Gualdo

Pope Francis receives ashes from Cardinal Tomko during Ash Wednesday Mass at Basilica of Santa Sabina in Rome

il Cardinale Jozef Tomko impone le ceneri sul capo del Sommo Pontefice Francesco.

Cara Signora Maria Guarini,

non possiamo esimerci dal risponderle nel merito sulla sua interpretazione soggettiva circa il perché Monsignor Antonio Livi abbia lasciato il nostro sodalizio. Vorremmo quindi precisare in risposta a quanto da lei scritto nel suo Blog molto noto e seguito [vedere QUI], che la nota di eresia alle critiche fatte dal Vescovo Marcel Lefebvre alle dottrine del Concilio Vaticano II si evince facilmente dalle dichiarazioni fatte dal Beato Pontefice Paolo VI, dal Santo Pontefice Giovanni Paolo II e dal Sommo Pontefice Benedetto XVI, tutte riportate di recente in un articolo firmato da Ariel S. Levi di Gualdo sulla nostra rivista telematica L’Isola di Patmos [vedere QUI].

Motivo questo per il quale, le disposizioni di S.E. Mons. Marcello Semeraro, Vescovo della Diocesi Suburbicaria di Albano Laziale, relativamente alla frequentazione di fedeli cattolici alla Fraternità San Pio X, sono pienamente legittime e comprensibili, quindi il suo «Reditus» non è «improprio, infondato e insostenibile», come lei asserisce, tutt’altro, è doveroso.

Quanto all’espressione «riammissione nella Chiesa» usata dal Vescovo di Albano Laziale e riguardo la quale lei questiona in modo improprio sul piano ecclesiale, canonico e pastorale, le facciamo presente ch’essa è giustificata dal fatto ch’è rivolta in modo coerente e pertinente a cattolici che hanno abbandonato la comunione ecclesiale col Romano Pontefice.

Pertanto, il paragone che lei fa con i non-cattolici, dei quali parla la Unitatis redintegratio, non può reggersi affatto in piedi. Si afferma infatti lì, al n. 4 [vedere QUI], che i non-cattolici devono essere «pienamente incorporati nella Chiesa cattolica». Il che è diverso. Esiste infatti una differenza di espressioni motivata dal fatto che, mentre i lefebvriani erano cattolici, che hanno abbandonato la comunione ecclesiale, i non-cattolici dei quali parla questo documento sull’ecumenismo, sono nati non-cattolici, per cui non devono tornare ma entrare nella Chiesa Romana.

Il fatto che alti prelati abbiano di recente avuto contatti con i lefebvriani è motivo di sincero compiacimento per ogni buon cattolico e mostra la premurosa maternità della Chiesa cattolica verso questi figli dispersi che per adesso seguitano a perseverare nell’errore; ma si tratta di contatti che non vanno assolutamente interpretati nel senso che Roma si sia rassegnata ad avallare le eresie della Fraternità di San Pio X.

Con tutto il più sincero bene ci sentiamo infine obbligati a esortarla ad abbandonare la strada che ha intrapreso. Il suo continuo, puntiglioso ed errato questionare sulla legittimità delle dottrine del Concilio Vaticano II e del Magistero della Chiesa degli ultimi cinquant’anni; il suo offrire spazio e cassa di risonanza a centinaia di commenti di “cattolici” intrisi di livore che in forme spesso anche ingiuriose sprezzano l’Autorità della Chiesa ed il Romano Pontefice, reca anzitutto grave danno alla salute della sua anima e, per suo tramite, a numerose altre anime che possono assimilare e perseguire come giusta via simili gravi errori e deviazioni dalla fede cattolica apostolica romana.

In questo momento di grande riflessione e purificazione quaresimale la preghiamo di meditare sulle gravi responsabilità che lei seguita ad assumersi perseverando nell’errore ed inducendo nell’errore anche altre anime. È un forte gravame questo di cui si sta caricando, con seri rischi per la salute della sua anima che un giorno sarà chiamata dinanzi al giudizio di Dio.

Agli inizi di questa Quaresima, imponendo le ceneri sulle teste dei fedeli, noi sacerdoti abbiamo pronunciato su di loro la frase: «Convertiti e credi al Vangelo». Cessi dunque di credere solo alle ragioni di se stessa, cominci a credere veramente al Vangelo ed a servire quanto prima la Santa Chiesa di Dio in verità e giustizia, non prosegua come sta facendo a lottare contro la Chiesa, la sua dottrina ed il suo magistero in nome della sua idea soggettiva di Chiesa. La sua idea soggettiva di Chiesa non è la Chiesa di Cristo, glielo esprimiamo in scienza e coscienza, ma soprattutto glielo esprimiamo in tono di supplica come pastori preposti per sacramento di grazia alla cura del Popolo di Dio, per il bene e per la salvezza della sua anima e delle tante anime che per suo tramite possono cadere nell’abisso dell’errore, perseverando ostinatamente nel quale si potrebbe correre il serio rischio di consegnarsi liberamente al fuoco della Geènna.

Ubi Petrus, ibi Ecclesia.

Giovanni Cavalcoli, OP – Ariel S. Levi di Gualdo

dall’Isola di Patmos, 4 marzo 2015

17 commenti
  1. Attilio Mallardi dice:

    Egregi,
    sapete quale è il principale “punto debole” della FSPSX? Consiste nel fatto che condivide con i Vat.secondisti una lettura ed una visione/interpretazione “minimaliste” dell’infallibilità papale.
    I sedevacantisti, al contrario, hanno e danno di essa infallibilità una lettura “massimalista”.
    Chi è più vicino (o meno lontano) dalla giusta interpretazione dei documenti del Vat. I? E, quindi, dalla verità?
    Saluti

  2. Croix Glorieuse dice:

    La ringrazio Don Ariel del post. Condivido in pieno la sua visione ed opinione sul blog della Signora Guarini che anche a me, nonostante le iniziali simpatie, ha causato progressivamente una certo senso di smarrimento soprattutto per il tono ex cathedra della curatrice e di molti commentatori. Sinceramente, vivendo in Francia, mi é sempre sembrato di ritrovare lo stesso sentimento che qui regna presso i fedeli della FSSPX: elitismo, grandeur, clima da “certamen ciceronianum“. Premetto che non partecipo, né mai ho partecipato alle funzioni presso FSSPX. La mia Parrocchia é personale e celebra il Vetus Ordo così come il Novus in perfetto incardinamento con la Diocesi locale e Comunione con Roma. Il Parroco, fuoriuscito della FSSPX nel 1988, ha pure scritto la sua tesi di dottorato sulla missione salvifica della Chiesa. Infine come ambrosiano di origine non posso che sottoscrivere l “Ubi Petrus, ibi Ecclesia“.

    In Cordibus Jesu et Mariae

  3. simone martini dice:

    Caro Padre Ariel, sono ormai diversi mesi che seguo gli articoli che pubblicate sull’ISOLA. Devo dire che in questo momento di frizioni cosi esasperate all’interno della Chiesa, la vostra mi sembra una posizione equilibrata e corretta. Negli ultimi tempi si e’ fatta sempre piu’ feroce la critica ( fino all’ingiuria e all’astio piu’ becero) al Papa, anche in ambienti fino all’altro ieri considerati piu’ fedeli. Caro padre Ariel provi a fare un giro sulla pagina facebook di Antonio Socci, e dia un occhiata ai commenti che fanno da corredo agli articoli dello stesso Socci, fra poco faranno impallidire i lefevriani piu’ accaniti. Cosa sta succedendo nella Chiesa?

    • Padre Ariel
      Ariel S. Levi di Gualdo dice:

      … temo che stia venendo alla luce, in alcuni, la fede che realmente c’è, in altri, la fede che forse non c’era, o se c’era, era a tal punto debole da essere sbattuta come una canna scossa dal vento.

  4. giovanna dice:

    che cosa dovrebbero fare, forse … “lavare i panni sporchi in casa, in modo discreto e soprattutto silenzioso”?

    Ma no, certo che no, mai detto né pensato. Il vostro articolo l’ho letto, compreso (!) e condiviso persino, ma, ripeto, contesto i giudizi personali e pubblici, anche se motivati da intenti pastorali. Intanto perché non sono affatto necessari per affermare la verità delle cose, correggere gli errori, informare correttamente. Inoltre è impossibile prevederne le conseguenze o valutarne gli effetti non solo su chi ne è oggetto diretto, ma anche sui tanti che leggono. Mietono diffidenza, sospetto, divisione, maldicenza indiscriminata. Ne vale la pena? E’ utile? Secondo me no. E’ ovviamente soltanto la mia opinione, lei può farne quel che crede.

    • Padre Ariel
      Ariel S. Levi di Gualdo dice:

      Cara Giovanna.

      Sappia che la sua opinione, come quelle dei nostri lettori, sono sempre molto preziose e fonte di attenta e sincera riflessione.
      Continui a seguirci ed a diffondere la nostra rivista.
      Grazie.

  5. giovanna dice:

    Sono convinta, forse ingenuamente, che si possa testimoniare la verità, o anche solo esprimere le proprie convinzioni, condividere conoscenze e competenze, senza piegare tutto alle dimensioni del personale, senza puntare il dito contro persone che comunque, anch’esse legittimamente, esprimono il loro punto di vista, per quanto sbagliato lo si giudichi. In particolare l’invito alla conversione rivolto ad anime che ritenete in stato di grave peccato, avrebbe avuto senso, e certamente diversa efficacia, se fatto in via privata, ancor meglio se a tu per tu. Espresso invece così pubblicamente, è cosa tristissima che sottrae luce, ai miei occhi almeno, a questo sito che avevo accolto con una certa simpatia. Adesso non sembra più quell’isola da cui si voglia proclamare l’autentica dottrina cattolica per superare confusione e ambiguità, ma rischia piuttosto di diventare un altro fronte aperto nella guerra che si combatte tra figli della stessa Chiesa. Francamente non se ne sentiva affatto il bisogno. Vien voglia davvero di spegnerlo questo dannato pc e tornare ai vecchi sani segnali di fumo! A quando bastava il Vangelo e una tonaca lisa per capire dove abita la Verità.

  6. Tradizione Sacra dice:

    Ave Maria!
    Condivido in pieno la Vs analisi Amatissimi Padri, anche se molte volte non sono in linea con il Vs pensiero.
    Vi chiedo però una cosa, di far capire alle anime di poter vivere in modo Tradizionale la fede senza eccessi, senza Tradizionalismi, anche frequentando la Santa Messa nell’antico rito. Dovreste anche voi iniziare a creare comunità di persone che vivono una spiritualità Tradizionale come stavano provanfo a fare i FFI prima del loro ‘infelice’ commissariamento.
    E’ possibile in questo modo isolare queste derive, che le assicuro sono una minoranza nel mondo Tradizionale, solamente tutto dipende da voi Preti, Pastori di anime, abbiate la forza di mettervi in gioco, non solamente celebrando a porte chiuse, secondo me sbagliando, ma anche catechizzando il popolo poichè tutte le anime possano godere di una sana Dottrina nella spiritualità a loro più consona, in unione con la Santa Chiesa Cattolica ed il Romano Pontefice.

  7. Padre Ariel
    Aurelio dice:

    Signora Guarini, sperando che questa Isola mi pubblichi un post un po’ personale, mi sento di dirLe che io ho conosciuto i due i padri che le hanno scritto. Il padre Ariel a Castel Gandolfo dove celebrava e faceva bellissime catechesi ogni mese per due anni e mezzo, e chi ci partecipava le potrebbe dire che gran prete è. Il padre Cavalcoli nel 2014 al santuario della Madonna di Fontanellato che ho visitato andando a trovare mia figlia sposata a Parma, siamo andati lì alla messa la prima domenica di dicembre, e prima della messa mi sono confessato da lui. Se a me un prete m’invitasse a salvarmi l’anima mi farei delle domande, se due come questi padri mi dicessero di salvarmi l’anima non mi porrei manco domande, lo farei e basta.

    Aurelio, Roma

  8. Padre Ariel
    Milena T. dice:

    Stimati padri, ho avuto modo di conoscere la Guarini,davanti alla quale io, povera catechista di parrocchia,con un piccolo diploma da ragioniera alle spalle,mi sono sentita una “pulce d’acqua”, essendo lei dottoressa in teologia. Prendendo (purtroppo!) quasi per oro colato certi suoi scritti e affermazioni,e facendo giornaliere indigestioni sul suo blog e altri similari,entrai in crisi con la Chiesa. Purtroppo cominciai a parlare (lo dico senza nessuna ironia) in linguaggio “guarinese”,finquando il parroco della mia parrocchia non mi permise più di insegnare il catechismo,senza spiegarmi il motivo,e in quel caso sbagliò,come tutti i preti che risolvono problemi di via traversa,senza dire niente. Questo mi fece diventare (lo ridico senza nessuna ironia) più “guarinesca” ancora, e siccome non vorrei essere censurata in questo commento,evito di spiegare certe doppiezze di linguaggio nelle corrispondenze private,dove la Guarini offre il meglio,indirizzando verso la FSSPX,dando come modelli preti come don Curzio Nitoglia,facendo occhiolino ai “sedevacantaroli”,ecc…ecc…
    8 mesi fa commentai con un post padre Ariel, in stile “guarinesco”,e mi giunse una sua risposta privata che mi lasciò di stucco.Non so se la ricorda, padre,queste le sue parole di allora: “Nella tua adolescenza,hai mai conosciuto quelli/quelle che si innamorano da soli,senza che la persona amata,di solito distante e irraggiungibile,tipo un attore o attrice famosa,nemmeno lo sappia,e che su un amore che in concreto non esiste,si creano un mondo tutto loro,convinti che sia davvero reale?Tu come loro ti sei creata un idea di chiesa che non c’è”. E concluse usando le medesime parole usate con padre Cavalcoli in questo vostro invito:”la tua chiesa,non è la chiesa di Cristo”.
    iniziò così la nostra corrispondenza,padre Ariel…
    poi lei si mise in contatto con il mio parroco (questo l’ho saputo solo dopo!),che mi chiamò,e mi chiese se potevo affiancare un’altra catechista,una signora anziana,che si cura dei ragazzi della cresima,e già mi ha detto che dopo l’estate mi darà di nuovo un gruppo di ragazzini di prima comunione.
    Lei padre Ariel insiste spesso sulla superbia,la chiama “regina dei vizi capitali” “motore trainante” di tutti gli altri,e ha ragione,come quella volta che mi rispose che “se il demonio riesce e pigliarci nella superbia,può farei di noi quello che vuole”. io la lezione (penso,spero),l’ho capita. Prego,spero,mi auguro la capisca chi mi spinse verso lefevriani,sedevacantisti,preti che odiano papi e concili,che passano la vita a mettere in discussione la liturgia, ecc..ecc.. pregherò pure io,in questa quaresima,che capisca la lezione chi dovrebbe capirla…
    grazie padre,grazie ancora tanto,grazie di tutto.

    Milena (Roma)

    • Padre Ariel
      don Paolo Menichetti dice:

      Gent. sig.ra Milena.
      Per capire veramente, che cosa noi proviamo, noi preti, quando ci viene detto che abbiamo cooperato a “salvare” o “riprendere” una pecorella che si era smarrita, bisogna essere dentro il cuore di un sacerdote, perché, certe cose, non sono facilmente esternabili, nemmeno esprimibili a parole.
      Prosegua sulla strada che ha ripreso, e che in Signore l’accompagni.

  9. Padre Ariel
    Alessandra P. dice:

    mesi fa padre Ariel mi disse in privato cose diverse ma più o meno simili, e non lo ringrazierò mai abbastanza. Di diverso c’è che io, l’ho ascoltato, e ho capito che ero sulla strada sbagliata. Ero una di quelle che sul blog di Maria Guarini scriveva alcuni dei commenti più forti. Grazie ancora padre!

    • Padre Ariel
      matteo virga dice:

      … gentile alessandra, allora noto con piacere che io non sono stato il solo! speriamo di non sbagliare a dirlo troppo in giro, non vorrei che il padre ariel la pagasse alla fine cara, se si dovesse capire che gli ha strappato molta … “clientela”.
      grazie ancora padre ariel e un grande saluto anche al padre giovanni, grande domenicano!

      p.s. scusate ma con il telefonino ho problemi a mettere le maiuscole!

  10. Padre Ariel
    Don Andrea Fanciello dice:

    Cari Padri/Cari Confratelli sacerdoti.
    Mi avete confermato nella convizione che “vale la pena” essere preti, malgrado tutto, grandi delusioni incluse, spesso…
    Questo vostro scritto brevissimo, rispetto a quelli articolati e più lunghi, che di solito scrivete, non solo, è, per noi preti, una vera lezione di stile pastorale, ma è anche una lezione di vera misericordia, da non confondere mai (la misericordia), con il misericordismo, o con la “misericordina”.
    Grazie dunque, per la lezione.

  11. Padre Ariel
    cdsm2010 dice:

    Rev. Padri Ariel e Giovanni.

    Questo ultimo vostro articolo è stato per noi una coltellata. Io e mia moglie abbiamo letto gli ultimi articoli vostri, rimanendo perplessi. Avete seminato in noi il dubbio. Poi, il dubbio, ha iniziato a roderci. Prima di pranzo, mia moglie mi ha fatto leggere questo vostro ultimo. Poi, abbiamo pranzato, in silenzio, senza dirci niente. Poi, ci siamo messi a sedere in veranda, e poi … si, poi a un tratto, guardandoci in faccia, ce lo siamo detto: quei due sacerdoti hanno ragione!
    A partire da questa domenica, ritorneremo, dopo 11 anni, alla Messa nella parrocchia a cui apparteniamo. Il parroco non ci conosce neppure, ci presenteremo, gli spiegheremo che per 11 anni abbiamo frequentato la FSSPX a Albano, gli chiederemo la confessione, gli spiegheremo come i Padri dell’Isola di Patmos ci hanno convinti, con i loro scritti.
    Avremo, parole sufficienti, per ringraziarvi?
    Per adesso vi giunga la nostra più devota stima.

    Luigi Maria e Francesca Caccia di Sammarzano
    Grottaferrata, Roma

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