Autor Padre Ariel

Um artigo de Roberto de Mattei em “Saque de Roma”

- Cartas dos leitores de 'Ilha de Patmos

UM ARTIGO DE ROBERTO DE MATTEI SOBRE O SACO DE ROMA

Não conhecer a história significa não saber quem somos, de onde viemos e do que projetamos. Não conhecer a história significa não conhecer o nosso ser, com o sério risco de colocar em risco o nosso futuro tornando-se. Este é o alerta contido no artigo de Roberto de Mattei

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Autor Padre Ariel

Autor
Ariel S. Levi di Gualdo

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Caro padre Ariel.

Gostaria de destacar um artigo do Prof.. Roberto de Mattei em Correspondência Romana, porque é um artigo que me tocou profundamente e gostaria de saber o que você pensa. No passado, você também teve um debate acalorado com este professor, mas não acho que isso afete tanto o julgamento dele.

Adriana Sampieri

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Caro leitor.

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Roberto de Mattei 2

o historiador Roberto de Mattei, diretor da Agência de Imprensa Correspondência Romana

Nunca deixei de estimar o Prof.. Roberto de Mattei, cosa che ho ripetuto più volte soprattutto quando ho mosso nei suoi riguardi delle critiche tutte incentrate su questioni puramente dottrinarie, pastorali o storico-ecclesiali. Sappia poi che fino a quando si dibatte vuol dire che si è sempre vivi nel senso più profondo e cristiano del termine. Credo infatti di appartenere, assieme al domenicano Giovanni Cavalcoli, alla tradizione deiguerrieri”, do “lottatori”. Guerre e lotte, le nostre, non certo ispirate alle arene dei gladiatori, ma alla genuina tradizione dei Padri della Chiesa; Guerre e lotte che si svolgevano in quei centri di dibattito filosofico e teologico nei quali spesso i Padri giunsero all’uso delle mani, a volte anche all’uso dei bastoni, od a corpi contundenti di varia foggia. È accaduto infatti varie volte nel corso della storia che nelle assise dei grandi concilî dogmatici intervenissero i soldati posti a presidio esterno della grande aula, prontamente accorsi per dividere i vescovi che animati nelle loro discussioni finirono per scatenare risse furibonde tra di loro.

Erano tempi davvero splendidi, Essa! Ancòra non vigeva l’odierno clerical-correct Eu tinha a dizer e não dizer, di lasciar intendere in modo “prudentemente” ambíguo … figurarsi poi se i Padri della Chiesa riuniti in concilio per definire i grandi dogmi avessero principiato col dire che il Figlio poteva essere anche consustanziale al Padre, mãe … um pó’ si e un po’ não, secondo le varie circostanze. Ou imagine se eles algum dia tivessem cunhado uma fórmula híbrida e ambígua para colocar os arianos de acordo com os Padres da Igreja que acusaram Ário de heresia jogando raios e relâmpagos nele.

Junto com a teologia dogmática Sempre pratiquei a história do dogma, porque na minha opinião, sem uma base histórica sólida, o dogma corre o risco de ficar suspenso entre o céu e a terra, ou pior, para se transformar em algo etéreo, no mero intelectualismo metafísico, enquanto a metafísica deve estar com o coração elevado ao céu em direção à Jerusalém Celestial, mas ao mesmo tempo com os pés firmes no chão na Jerusalém terrena.

nasce o dogma de uma história precisa enraizada nos Evangelhos que narrar um evento extraordinário: l’irruzione di Dio nella storia dell’uomo attraverso il Mistero del Verbo fatto uomo. E da questo evento narrato dai Vangeli che è cuore pulsante del deposito della nostra fede, parte la nostra storia.

Noto spesso, em vez de, da parte di non pochi confratelli sacerdoti e di non pochi teologi una certa propensione a dimenticare, o peggio a non conoscere proprio la storia. E chi non conosce la storia è condannato a ripeterla, com’ebbe ad affermare George Santayana [Madri 1863 - Roma 1952], uno dei maestri del realismo critico: «Coloro che non ricordano il passato sono condannati a ripeterlo» [cf. Reason in Common Sense].

La sintesi di Roberto de Mattei mi pare di fondo questa; una sintesi che nasce peraltro dal suo mestiere, che è quello dello storico.

O 2 di maggio, durante uma conferência realizada em Roma nos Franciscanos da Imaculada Conceição [cf. WHO], no decorrer desses discursos muito articulados tive que reclamar que hoje "a história anda tão rápido que às vezes quase se tem a impressão de nunca tê-la vivido".

Não conhece a história significa não saber quem somos, de onde viemos e do que projetamos. Não conhecer a história significa não conhecer o nosso ser, com o sério risco de colocar em risco o nosso futuro tornando-se. Este é o alerta contido no artigo de Roberto de Mattei, que segue um rigor científico preciso.

Um artigo bonito e compartilhável que agradecemos por nos ter reportado e que temos o prazer de indicar aos leitores da’Ilha de Patmos.

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Para ler o artigo de Roberto de Mattei clique WHO

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3 respostas
  1. hector diz:

    Enquanto Saguntum é consultado em Roma, luta-se contra
    a retirada voluntária continua
    http://www.rossoporpora.org/rubriche/italia/544-cultura-della-resa-avvenire-vescovo-di-padova-scuola-di-senigallia.html
    E as pérolas do futuro: Quarta-feira, 2 dezembro 2015 oferece um excelente exemplo de uma igreja danificada: de Pádua a Senigallia, da Sassari alle pagine del quotidiano galantiniano è tutto un rincorrersi di sbandate. Come il magistero di Francesco viene recepito da certi cattolici, ansiosi di sventolare bandiera bianca davanti alle sfide anche identitarie del nostro tempo

    Al giornale laico che denuncia
    http://milano.corriere.it/notizie/cronaca/15_dicembre_03/prete-cancella-messa-natale-nella-scuola-ci-sono-fedi-diverse-16e003f6-99a2-11e5-a8aa-552a5791f1fe.shtml
    risponde soccorrevole:
    http://www.avvenire.it/Cronaca/Pagine/scuola-cattolica-no-messa.aspx
    al posto della Messa, si terrà una Liturgia della parola senza Comunione”.

    Chi si vergognerà di me e delle mie parole davanti a questa generazione adultera e peccatrice, o Filho do homem se envergonhará dele, quando verrà nella gloria del Padre suo con gli angeli santi” (MC 8,38)

  2. Mattia diz:

    Ottimo de Mattei! Mi dispiace solo non aver visto ricordato il beato Paolo Giustiniani, imprigionato assieme a San Gaetano Thiene durante l’invasione; in quanto fu lui stesso, nel libellus ad Leonem X, eloquente nel denunciare il vizio e la corruzione che si respiravano a Roma e nel clero! Um exemplo:” Roma, che era una città regale e sacerdotale, è diventata il più turpe e schifoso bordello, ao ponto de que, tra i sacerdoti e tra coloro che ricoprono le più alte cariche, non c’è nessuna vergogna ad avere non una ma moltissime concubine, a dar loro da mangiare i cibi più raffinati -pagati con le rendite della Chiesa- e a vestirle con abiti di lusso. Se tu non sei capace di vedere queste cose che pure avvengono sotto i tuoi stessi occhi, non sappiamo proprio in che razza di modo compì il tuo dovere di vescovo.
    Oggi non dovremmo lamentarci troppo dopo tutto! Saluti e complimenti per il lavoro!

  3. hector diz:

    Dum Romae consulitur Saguntum expugnatur
    http://www.osservatoreromano.va/it/news/non-e-una-semplice-crisi
    ​Gli ultimi dati Istat sul matrimonio
    Anno 2009, matrimoni celebrati 230613; ano 2014, matrimoni celebrati 189765.
    Quelli religiosi sono stati circa 108.000
    Il matrimonio religioso nelle regioni più ricche, moderno, Avançado (anche culturalmente) d’Italia è già oggi ridotto al lumicino. A Milano siamo a 0,8 matrimoni l’anno celebrati in chiesa ogni mille abitanti, senza meno il valore più basso di tutto il mondo cattolico. Questo è il quadro .

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