Nella signoria di Cristo Re dell’Universo per essere piccoli re

Padre Gabriele

Omiletica dei Padri de  L’Isola di Patmos

NELLA SIGNORIA DI CRISTO RE DELL’UNIVERSO PER ESSERE PICCOLI RE

Scriveva Oscar Wilde: «L’egoismo non consiste nel vivere come ci pare ma nell’esigere che gli altri vivano come pare a noi»

 

Autore:
Gabriele Giordano M. Scardocci, O.P.

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Cari lettori dell’Isola di Patmos,

si conclude l’Anno Liturgico, è il nostro ultimo dell’anno cattolico. L’anno liturgico si compie con una grande festa, quella di Gesù Cristo che è Re dell’Universo.

Oggi la monarchia non è più una forma di governo tipicamente adottata in tutto il mondo, dove invece si preferisce la repubblica. Per questo che la figura del “re” ci sfugge, se non forse per la recente incoronazione di Re Carlo d’Inghilterra. Gesù è Re dell’intero universo e delle nostre vite. Ma non come il Re d’Inghilterra, di Svezia o del Belgio. La sua monarchia non si esercita in un governo politico.  È una monarchia d’amore che esprime il suo trono della gloria, la sua esposizione di massima visibilità nella croce; oggi questo trono di gloria si concretizza per noi, nella compassione di Gesù. Lo leggiamo all’inizio del brano del Vangelo di oggi:

«Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria […] siederà sul trono della sua gloria. Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli. Egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dalle capre, e porrà le pecore alla sua destra e le capre alla sinistra».

Qui l’immagine del re è accostata a quella del pastore. In effetti, il pastore, ha un ruolo anch’esso di governo all’interno del mondo della fattoria. Era un mondo e una cultura vicini all’immaginario in cui Gesù parla. Ecco allora che quelli alla destra sono i benedetti del Padre. Quelli alla sinistra no. In effetti, i benedetti del Padre, sono coloro che hanno accolto i poveri e i bisognosi nelle diverse situazioni di necessità che Gesù esprime. Mentre coloro che saranno nel fuoco eterno, non sono stati attenti e compassionevoli di queste povertà materiali e spirituali. Così Gesù ci mostra e ci chiede di imitarlo come Re nell’Amore concreto, nella carità operante, che Lui ha voluto fare nei confronti di tutte le persone che ha incontrato: Nicodemo, il cieco di Gerico, l’indemoniato di Gerasa e gli altri incontri. Tutte queste grandi opere il Signore le ha sempre compiute con un atto di compassione e tenerezza, con un cuore veramente umano e veramente divino. Un cuore piccolo cristologico per un grande amore.

Da questo viene per noi il fondamento delle opere di misericordia materiali e corporali. Il Signore, dunque, ci chiede di seguire Lui, il nostro Re, nella vita cattolica proprio perché operiamo con un amore concreto e attento al prossimo cercando di guardalo con tenerezza. Cercando di guardare il prossimo come se fosse Gesù stesso che in quanto piccolo ci chiede questo servizio. Diventiamo piccoli re in Gesù piccolo re dell’Universo.

Al contrario invece troviamo coloro che andranno nel fuoco eterno. Perché sono sfuggiti completamente alla logica dell’amore e della compassione. Dunque, i capri alla sinistra sono le persone chiuse nell’egoismo, nella dimensione dell’attenzione unica dei propri bisogni e delle proprie necessità. Il rischio che si corre quando si dimentica la pratica delle opere di misericordia è di non riconoscere più non solo l’altro, ma di non riconoscere la necessità di Dio nella vita. Ecco allora che i malvagi nel fuoco eterno sono coloro che non riconosco la centralità della Signoria di Dio nella vita, del Re dei re, senza il quale non possiamo fare nulla. La tensione all’egoismo è dunque una sostituzione, un incoronarsi da soli re pretendendo che l’Universo e Dio si prostrino a noi.

Scriveva Oscar Wilde: «L’egoismo non consiste nel vivere come ci pare ma nell’esigere che gli altri vivano come pare a noi».

Chiediamo al Signore di essere accolti al suo trono e alla sua monarchia d’amore, ed essere già da adesso testimoni che l’Amore autentico esiste, e si vive nella comunione del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.

Così sia!

Santa Maria Novella in Firenze, 25 novembre 2023

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